ARTE- Pagina 138

Ricco fine settimana culturale con la Fondazione Torino Musei

ECCO L’AGENDA APPUNTAMENTI DELLA FONDAZIONE TORINO MUSEI

5 – 11 marzo 2021

 

VENERDI 5 MARZO

 

Venerdì 5 marzo ore 21

IL PRIMATO DELL’OPERA. VIAGGIO NELL’ARTE DEL NOVECENTO

GAM – visita online nell’ambito del progettoConnessioni d’arte

La GAM propone un nuovo allestimento della collezione del Novecento storico che permette di restituire centralità all’opera d’arte. Il percorso guidato consente al visitatore di soffermarsi nei diversi ambienti del museo, cogliendo l’aspetto d’insieme delle sale e delle opere, per proseguire con la descrizione di dipinti, sculture e installazioni attraverso video e fotografie esclusive.

L’appuntamento con la guida è un’occasione per ripercorrere la storia dell’arte del Novecento dalle Avanguardie storiche all’Informale, dal New Dada e Pop Art all’Arte Povera attraverso il tesoro della Città di Torino.

Info e prenotazioni: visita guidata on-line 8€ intero; ridotto 7€ (possessori di Abbonamento Musei).

Prenotazioni al numero 011 5211788 oppure scrivendo a info@arteintorino.com ; a seguito della prenotazione saranno inviati dettagli ed estremi bancari per effettuare il pagamento con bonifico oppure sarà possibile effettuare l’acquisto on-line.

 

 

DOMENICA 7 MARZO

 

Domenica 7 marzo ore 18

GALLERIE DEDICATE ALL’ASIA MERIDIONALE E SUD-EST ASIATICO, REGIONE HIMALAYANA E PAESI ISLAMICI DELL’ASIA.

MAO – visita online nell’ambito del progettoConnessioni d’arte

L’appuntamento con la guida del MAO permette di coinvolgere i partecipanti attraverso immagini di alta qualità in grado di restituire al visitatore punti di vista esclusivi sulle collezioni.

Si parte dalle opere d’arte indiana, con la statuaria di soggetto buddhista e induista di varia datazione, per proseguire il viaggio attraverso il Sud-est asiatico.

Nella galleria dedicata alla regione Himalayana, saranno illustrate le opere d’arte buddhista tibetana che spaziano dalle sculture in legno e metallo ai dipinti a tempera, fino alle preziose copertine lignee intagliate e dipinte. Il percorso si conclude nella galleria dei Paesi Islamici dell’Asia, caratterizzata dalla ricca collezione di vasellame e piastrelle e da una pregevole raccolta di bronzi, manoscritti e raffinati tessuti.

Info e prenotazioni: visita guidata on-line 8€ intero; ridotto 7€ (possessori di Abbonamento Musei).

Prenotazioni al numero 011 5211788 oppure scrivendo a info@arteintorino.com; a seguito della prenotazione saranno inviati dettagli ed estremi bancari per effettuare il pagamento con bonifico oppure sarà possibile effettuare l’acquisto on-line.

 

 

MERCOLEDI 10 MARZO

 

Mercoledì 10 marzo ore 21

L’ARCHITETTURA DEL TEMPO

Palazzo Madama – visita online nell’ambito del progetto Connessioni d’arte

L’architettura di Palazzo Madama si presenta ai nostri occhi attraverso un accostamento di anime diverse: romana, medievale e barocca. La visita guidata on line condurrà i visitatori alla scoperta di questo magnifico edificio, attraverso fotografie e video riprese che permettono di poter entrare anche in luoghi difficilmente accessibili al pubblico. Un viaggio esplorativo, guidati da chi normalmente accompagna in presenza i visitatori in museo, che partirà dagli scavi archeologici per arrivare fino alle torri medievali, da dove si potrà godere di una magnifica vista panoramica sulla città di Torino. Si proseguirà nel percorso salendo uno degli scaloni più affascinanti d’Europa, realizzato dall’architetto Filippo Juvarra, fino all’entrata nelle sale barocche, un tempo abitate dalle Madame reali Cristina di Francia e Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours.

Info e prenotazioni: visita guidata on-line 8€ intero; ridotto 7€ (possessori di Abbonamento Musei).

Prenotazioni al numero 011 5211788 oppure scrivendo a info@arteintorino.com ; a seguito della prenotazione saranno inviati dettagli ed estremi bancari per effettuare il pagamento con bonifico oppure sarà possibile effettuare l’acquisto on-line.

 

 

GIOVEDI 11 MARZO

 

Giovedì 11 marzo ore 18

IL MODELLO INNER MONGOLIA: NOTIZIE DAL FRONTE SETTENTRIONALE

MAO – evento su Zoom

Intervista doppia con Steve Bisson, Paris College of Art, e Alessandro Zanoni, art director e fotografo, condotta da Samuele Pellecchia, curatore della mostra.

Info https://www.chinagoesurban.com/

 

Corso di Calligrafia all’Officina della Scrittura

La Gotica Rotunda, è uno stile calligrafico nato in Italia nel XII sec., quasi in contrapposizione con l’incredibile sviluppo degli  aguzzi stili gotici che si andavano affermando in Europa settentrionale.

Qui la tipica spigolosità della Gotica Textura, fu sostituita da forme più dolci ed arrotondate che ne permettevano una perfetta leggibilità.

La sua tipica ritmicità aulica gli conferirà un’armonia che verrà trasferita anche nei primi punzoni tipografici, diverra’ lo stile più utilizzato per la vergatura degli “antifonari”, ovvero grandi libri musicali posti in Chiesa al centro del coro.

Aspettiamo quindi tutti gli appassionati come sempre sulla piattaforma gratuita ZOOM.

 

Incontro introduttivo gratuito

12 MARZO 2021

ore 17.30

 

Abbecedario – minuscolo

 

17 MARZO ore 17.30

 

19 MARZO ore 17.30

 

24 MARZO ore 17.30

 

26 MARZO ore 17.30

 

Prezzo del corso: 75€

 

Per info e prenotazioni: education@officinadellascrittura.it

Filippo Juvarra, regista di corti e capitali

Torino, città nella quale Filippo Juvarra ebbe un ruolo di primo piano per quasi 20 anni e che conserva la più grande collezione al mondo di opere juvarriane presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino con il nome di “ Corpus juvarrianum “, dedica al grande architetto messinese la mostra “ Filippo Juvarra regista di corti e capitali dalla Sicilia al Piemonte all’Europa”.

La mostra inaugura nella sala mostre Juvarra della Biblioteca giovedì 4 marzo alle ore 11 ( diretta streaming sul sito www.juvarrallanazionale.it ) e aprirà al pubblico venerdì 5 marzo e fino al 31 maggio ( ingresso libero dalle 10 alle 16, dal lunedì al venerdì) . L’esposizione è organizzata, oltre che dalla biblioteca Nazionale, dal Centro Studi Piemontesi, dall’Associazione Amici della Biblioteca Nazionale universitaria di Torino e dal Dipartimento Interateneo di Scienze di Politecnico e Università degli Studi di Torino , Progetto e Politiche del Territorio con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e Cassa di Risparmio di Torino e il patrocinio del Comune di Torino, Regione e Consiglio Regionale Piemonte.

La Biblioteca Nazionale Universitaria coglie l’occasione della mostra per celebrare la ricorrenza del suo trecentesimo anniversario , esponendo per la prima volta nella sua interezza il Corpus juvarrianum, che conserva tra le sue raccolte il più consistente fondo esistente di disegni del “Primo Architetto civile di S.M.”, come venne nominato da Vittorio Amedeo II. Tre sono i principali filoni nei quali si dipana il percorso espositivo, arricchito da un apparato multimediale che permette lo sfoglio di tutto il Corpus su monitor a parete : il primo dedicato agli studi di Juvarra e dei suoi collaboratori più specificatamente legati alle architetture, religiose e civili ; il secondo ripercorre l’attività di Juvarra scenografo, in particolare negli anni romani, tra il 1709 e il 1714, mentre la terza sessione si incentra sul legame storico – politico tra Sicilia, Piemonte ed Europa.


Alla mostra si accompagna una corposa pubblicazione , che include per la prima volta l’inventario aggiornato dell’intero corpus juvarrianum, oltre a una serie di saggi importanti per l’inquadramento storico, artistico e culturale della produzione juvarriana .L’inaugurazione della mostra è anche occasione per tre eventi simbolici . Il primo è l’emissione di un Annullo Postale Speciale dedicato a Filippo Juvarra. Il secondo è l’intitolazione a Filippo Juvarra della sala mostre, che si affianca all’Auditorium Vivaldi.Il terzo è la possibilità di visitare, a fianco della mostra, l’antico laboratorio di restauro del libro della Biblioteca Nazionale, il primo in Italia in una biblioteca pubblica statale, allestito a seguito dell’incendio del 1904.

Per prenotazioni:
– www.juvarrallanazionale.it- info@juvarrallanazionale.it o11 8101125
Biblioteca Nazionale Universitaria: bu-to@beniculturali.it www.bnto.librari.beniculturali 011 8101113

Helen Alterio

Dal 3 marzo: Ancora Luce, Luigi Nervo nel public program di Luci d’artista – XXIII edizione

3 marzo – 2 maggio 2021 Educational Area GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino – Centro Civico della Circoscrizione 5 di Torino

La GAM di Torino inaugura negli spazi dell’Educational Area al piano terra una mostra dedicata a Luigi Nervo (Torino 1930 – 2006) pensata e organizzata dal Dipartimento Educazione GAM insieme alla Circoscrizione 5 nell’ambito della XXIII edizione di Luci d’Artista promossa dalla Città di Torino. La mostra è una delle azioni previste nella terza edizione del progetto Incontri illuminanti con l’arte contemporanea – promosso dal 2018 dalla Città di Torino – intitolato quest’anno Nuovi Equilibri. Le attività educative-culturali previste negli Incontri Illuminati realizzati nel territorio della Circoscrizione 5 sono dedicate quest’anno all’opera e alla figura di Luigi Nervo.

Oltre alla mostra alla GAM, è prevista una seconda esposizione dedicata al maestro, allestita negli spazi del Centro Civico della Circoscrizione 5 in via Stradella 186, nel territorio dove Nervo ha lavorato e vissuto. Le due mostre e il volume, pubblicato per l’occasione, sono resi possibili grazie al sostegno economico della Circoscrizione. Da oltre vent’anni nel mese di novembre Torino accende le sue Luci d’Artista, allestite negli spazi pubblici in occasione del mese dedicato all’Arte Contemporanea.

La manifestazione è un appuntamento caro ai cittadini torinesi e un progetto culturale apprezzato in Italia e all’estero diventando, per questo, simbolo della Città. In occasione della XXIII edizione, su proposta della Città di Torino, la GAM ha scelto di rinnovare la collaborazione con la Circoscrizione 5, con due mostre che valorizzano l’opera di Luigi Nervo, uno dei grandi protagonisti della kermesse.

Artista eclettico, Nervo inizia la sua carriera come designer per l’industria per poi sperimentare diverse forme d’arte, scoprendo infine una predilezione per il materiale ligneo. Dalle sculture alle “macchine-gioco” e agli “automi”, nelle sue opere è sempre presente una componente ludico-fiabesca ed è sempre vivo il legame con la terra.

Insieme al suo celebre Vento Solare, installazione luminosa cosmologica raffigurante il sole da cui si originano raggi multicolori, entra quest’anno a far parte del programma di Luci d’artista 1706, monumento commemorativo della battaglia di Torino situato nel cuore di Lucento. Ed è proprio in questo quartiere che Nervo ha trascorso l’infanzia, rimanendo anche oggi personaggio molto amato grazie all’impegno profuso tanto in campo artistico quanto didattico. Credendo molto nell’importanza dell’apprendimento attraverso la manualità, nel corso della sua vita ha cercato di trasmettere le sue competenze e i suoi valori durante i corsi tenuti presso l’Accademia Albertina e i laboratori svolti presso la scuola elementare Margherita di Savoia e il CADD (Centro di Addestramento Diurno Disabili) di via Pianezza.

La ricerca avviata intorno all’artista ha riportato alla luce molti materiali, sculture, disegni e documenti riferiti al suo impegno educativo nella circoscrizione e il quaderno originale di Vento Solare, anch’esso espressione della predisposizione alla manualità dell’artista.

Il tutto ha costituito l’occasione per realizzare in GAM la mostra-racconto, che permette di delineare la figura di Luigi Nervo in ambito artistico e didattico e, nelle sale del Centro Civico della Circoscrizione 5, di approfondire il suo impegno profuso sul territorio negli ultimi anni della sua vita, così come testimoniato dai suoi collaboratori più stretti, il CADD e il Gruppo di Volontariato civico Lucento.

Le attività educative-culturali denominate Naturalmente, previste all’interno progetto Incontri illuminanti con l’arte contemporanea – Nuovi Equilibri, prevedono workshop rivolti agli insegnanti e laboratori realizzati con 13 classi della scuola elementare Margherita di Savoia e attività con gli utenti del Centro Drop-in presso l’Ospedale Amedeo di Savoia.

Il museo ha scelto di dedicare il progetto espositivo allo stimato ex assessore comunale Fiorenzo Alfieri, scomparso recentemente nella sua Torino, ideatore di Luci d’Artista e grande amico di Nervo.

Il programma delle attività educative e culturali previsto nel territorio, è arricchito dal volume “Ancora Luce. Luigi Nervo” realizzato grazie al sostegno della Circoscrizione 5, curato dal Dipartimento Educazione GAM, ed edito da Silvana Editoriale, che include circa 30 immagini, testi che raccontano l’esperienza didattica e le Luci d’artista, oltre a una ampia biografia a cura del CDS5 – Centro Documentazione Storica della Circoscrizione 5.

GAM – GALLERIA CIVICA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA – Via Magenta, 31 – Torino

Orari di apertura: mercoledì e giovedì: 11.00-19.00; venerdì 11.00 – 20.00,

Chiuso sabato domenica lunedì e martedì

La biglietteria chiude un’ora prima. www.gamtorino.it

CENTRO CIVICO DELLA CIRCOSCRIZIONE 5 – Via Stradella, 186 – Torino

Orari di apertura: da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 18.00

Ufficio stampa GAM

Daniela Matteu
t. 011 4429523 – m. 348 7829162  daniela.matteu@fondazionetorinomusei.it

Ufficio stampa Città di Torino

Luisa Cicero

  1. 011 01121932 – m. 346 2356935luisa.cicero@comune.torino.it

per info:

LUCI D’ARTISTA

PUBLIC PROGRAM – PROGETTO INCONTRI ILLUMINANTI CON L’ARTE CONTEMPORANEA

www.contemporarytorinopiemonte.it

facebook/instagram lucidartistatorinoofficial

azioneculturale@comune.torino.it

“Le forme della speranza”

E’ la mostra dell’artista torinese Roberto Demarchi, che indaga il mistero della fede. Si inaugura il 4 marzo prossimo

Si inaugurerà il 4 marzo prossimo la personale dell’artista torinese Roberto Demarchi, dal titolo emblematico, soprattutto in un’epoca come quella che stiamo vivendo , “Le forme della speranza”.
La mostra propone opere del maestro che riflettono sull’origine del pensiero occidentale, accanto ad altre che interpretano, sempre in astrazione, il mistero della Fede in Gesù di Nazareth, cosiccome viene narrato nei Vangeli. Il visitatore viene condotto attraverso le forme visibili della speranza, approdando a un’attesa, proprio come cantava il poeta modernista statunitense Thomas Stearn Eliot: “Ho detto alla mia anima di stare ferma e di stare a aspettare senza sperare/ perché sperare sarebbe la cosa sbagliata/di stare ad aspettare senza amore /perché l’amore sarebbe la cosa sbagliata/ Ma resta ancora la fede…”.
Roberto Demarchi è un artista la cui tradizione si iscrive nella pittura astratta e il suo modo di esprimersi è veramente unico e singolare, non rapportabile a esperienze figurative precedenti. Nel suo pensiero figurativo astratto, infatti, emerge “una sintesi singolare della speculazione filosofica e di un istinto libero e scevro da qualunque intellettualismo”, come ha ben notato lo storico dell’arte Claudio Strinati. Per questa ragione Roberto Demarchi si può veramente definire un “pittore della scena”, in grado di visualizzare la complessità dell’opera classica attraverso un’astrazione visiva assolutamente originale.

Mara Martellotta

 

La mostra è visitabile nello spazio espositivo torinese dell’artista, in corso Rosselli 11, su prenotazione. Giovedì 4 marzo è previsto un brindisi inaugurale con le persone prenotate quel pomeriggio, nel rispetto delle norme anti Covid e del distanziamento.
Tel 3480928218 – Mail rb.demarchi@gmail.com

Il “Battista” di Caravaggio ai Musei Reali di Torino

Da Roma un capolavoro delle “Gallerie Nazionali di Arte Antica”. Fino al 30 maggio

Da Roma a Torino. Scortato dal Corpo dei Carabinieri, è arrivato sotto la Mole mercoledì 24 febbraio scorso e qui resterà per i prossimi tre mesi, il “San Giovanni Battista” di Caravaggio, ospitato fino a domenica 30 maggio nelle sale dedicate ai pittori caravaggeschi della “Galleria Sabauda” ai Musei Reali del capoluogo piemontese. L’opera, un olio su tela di 94 x 131 cm., è una delle due ispirate al “Battista”, realizzate da Michelangelo Merisi detto il Caravaggio (Milano,1571 – Porto Ercole, 1610) fra il 1604 e il 1606 – la seconda, commissionatagli dal banchiere e mecenate ligure Ottavio Costa, si trova ora al “Museo Nelson-Atkins” di Kansas City – e proviene dalle “Gallerie Nazionali di Arte Antica” di Roma grazie a uno scambio promosso dalle direzioni dei due musei in occasione della mostra “L’ora dello spettatore. Come le immagini ci usano” che si terrà fino al prossimo 5 aprile in “Palazzo Barberini” e che, nel suo percorso, accoglierà la rarissima tavola di Hans Memling con la “Passione di Cristo”, conservata alla “ Sabauda”. Sostenuto dalla “Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali” di Torino e da “Reale Mutua”, l’evento espositivo “rappresenta dunque una straordinaria opportunità per portare all’attenzione del pubblico le collezioni di due grandi pinacoteche italiane e il genio dei loro insuperati maestri”. Al San Giovanni Battista, (talvolta definito “San Giovanni nel deserto”), fra i santi più venerati dalle chiese cristiane e spesso considerato come l’ultimo dei Profeti, Caravaggio dedicò, fra l’altro, almeno otto dipinti, oltre tre grandi scene raffiguranti la sua morte, l’imponente “Decollazione” (1608) oggi nella “Cattedrale di San Giovanni” a La Valletta e altre due opere (1609) rappresentanti Salomé che mantiene la sua testa, una custodita al “Palazzo Reale” di Madrid e l’altra alla “National Gallery” di Londra. Davanti a questa tela oggi visitabile a Torino restiamo davvero incantati e toccati nel profondo per il prevalere narrativo di quel “realismo drammatico” di cui a ragione parlava il grande Giulio Carlo Argan che nelle opere religiose di Caravaggio vedeva sempre il prevalere del “motivo sociale”, poiché “il divino – affermava – si rivela negli umili”. Ecco dunque, ancora una volta, un San Giovanni spoglio dei consueti attributi iconografici allusivi all’identità del santo, fra cui il più volte ripetuto (nei tempi dell’arte) “mantello con peli di cammello” . Il Giovanni Battista è qui raffigurato come un essere umano qualunque, un qualunque adolescente, fermato in un momento di riposo nel deserto, accanto la croce di canne e la ciotola per i battesimi, la figura avvolta in un mantello rosso, con le mani screpolate e rugose per la fatica, il busto pallido che emerge dall’oscurità dello sfondo (quale potenza di luci e ombre!), il volto in penombra e lo sguardo schivo e malinconico a ricordarci che fu proprio un vero ragazzo del popolo a posare in studio e a fare da modello a Caravaggio. Non ricordato da fonti coeve, del dipinto si sa solo che nel 1784 faceva parte della Collezione “Corsini” di Roma, dov’era forse approdato in seguito al matrimonio fra Bartolomeo Corsini e Vittoria Felice Barberini Colonna, avvenuto nel 1758. Ora Torino, per qualche mese, potrà goderselo in tutta la sua suggestiva tattile evidenza e sarà anche un’occasione unica per metterlo a confronto con le opere di quei pittori, italiani e stranieri (custoditi alla “Sabauda”) di prima e seconda generazione, che furono profondamente influenzati dalla pittura di Caravaggio. I cosiddetti “caravaggeschi”. Tanti. Da Giovanni Baglione – suo coetaneo e acerrimo nemico – ad altri come Antiveduto Gramatica e all’olandese Matthias Stomer, fino al “Cristo flagellato” di Jusepe de Ribera (lo Spagnoletto) e alla magnifica “Annunciazione” donata da Orazio Gentileschi a Carlo Emanuele I nel 1623. Per la nostra città un evento espositivo imperdibile, che ben risponde alla “necessità di offrire al pubblico- sostiene Enrica Pagella, direttrice dei Musei Reali – proposte culturali inedite, misurate sulle attuali esigenze di fruizione e di sostenibilità, sviluppate anche in collaborazione con altre realtà nazionali”.

Gianni Milani

“San Giovanni Battista” di Caravaggio
Musei Reali – Galleria Sabauda, Piazzetta Reale 1, Torino; tel. 011/5362030 o www.museireali.beniculturali.it
Fino al 30 maggio
Orari: dal lun. al ven. 9/19

Ancora una visita guidata alla mostra “Paolo Ventura. Carousel” su Zoom

CAMERA in diretta, pillole video sul sito di CAMERA e QRcode in mostra

   

Per questa nuova fase di riapertura dei musei e dei luoghi di cultura, che ancora non permette di organizzare visite guidate in presenza, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia propone al suo pubblico due visite guidate in diretta su Zoom (una lo scorso 14 febbraio), la prossima domenica 28 febbraio alle ore 17.00, pillole video sul suo sito e audio visite con QRcode in mostra.

I partecipanti alle visite guidate online avranno la possibilità di farsi accompagnare dalla co-curatrice della mostra Monica Poggi tra le oltre 200 fotografie e 150 maquette esposte nelle sale di via delle Rosine 18 a Torino scoprendo i poetici mondi di Paolo Ventura presentati nella mostra Paolo Ventura. Carousel. La co-curatrice condurrà i partecipanti attraverso le mille e una storia raccontate dalle opere di Ventura fino all’ultima inedita serie, aggiunta in mostra per questa riapertura, War and Flowers. Con War and Flowers Paolo Ventura prosegue la propria ricerca pittorica, iniziata nella scorsa primavera durante il lockdown passato in Toscana, nel borgo di Anghiari. Lontano dalla propria macchina fotografica e dagli abituali strumenti di lavoro, rimasti nello studio di Milano, Ventura si è infatti dedicato all’unica attività consentitagli dal ritrovamento di alcuni vecchi acrilici e dai fogli 100×140, reperibili nella cartoleria vicino a casa: la creazione di un diario visivo della quarantena in cui la pittura prende il posto della fotografia.

Le visite guidate online alla mostra Paolo Ventura. Carousel in programma domenica 28 febbraio alle ore 17.00 si possono prenotare sul sito di CAMERA alla nuova sezione “PRENOTAZIONI” e saranno gratuite e riservate a soli 50 visitatori. A chi prenoterà la visita verrà richiesta la disponibilità a rispondere a un breve questionario che verrà inviato a seguito della visita stessa.

Oltre alle visite guidate online, CAMERA propone una serie di 10 pillole video di approfondimento su alcune delle serie fotografiche e delle opere esposte. Le pillole video, pubblicate sul sito di CAMERA (www.camera.to), vogliono proporre un percorso di visita complementare e facilmente fruibile in qualsiasi momento e in qualunque luogo. Scorrendo le immagini in movimento e ascoltando le parole di Paolo Ventura che guida al percorso di visione, le pillole accompagnano il pubblico alla scoperta della poetica dell’artista: dalla serie degli Autoritratti immaginari, alla storia dell’Automa, alle scenografie de La città infinita. All’interno della proposta di clip sulla mostra, trovano spazio anche tre pillole video per i visitatori più piccoli che, seguendo le indicazioni di una mediatrice culturale, possono provare a viaggiare con la fantasia nei mondi della mostra anche da casa.

Per il pubblico che potrà venire a godere della mostra in presenza dal lunedì al venerdì dalle 11.00 alle 20.00 fino a fine febbraio, CAMERA ha realizzato un sistema di audio visite per offrire una nuova versione della classica visita guidata: grazie ad un semplice QRcode, ciascuno può scegliere di ascoltare l’introduzione del direttore e i contenuti raccontati dallo stesso Ventura per singola sala costruendo, così, una fruizione personale e modulare della mostra. È sufficiente inquadrare con la fotocamera del cellulare il QRcode per ascoltare i file audio. Due sono i percorsi di mostra con QRcode: uno per i visitatori adulti e uno per i visitatori più piccoli. Il servizio, proposto in collaborazione con ARTECO, è gratuito.

Quei “rivoluzionari” dei Macchiaioli!

In mostra al Forte di Bard ottanta capolavori dei pittori ottocenteschi della “macchia”, ribelli ad ogni accademico formalismo Fino al 6 giugno. Bard (Aosta)

In piedi dietro un malandato muricciolo, su cui siede un omino con cappello e un ragazzo se ne sta sdraiato a pancia in giù, quattro giovani soldati in divisa osservano il mare e le vele (due belle grandi in primo piano e una appena accennata in lontananza) che danzano nell’aria pungolate dal vento.

In cielo i grigi ghirigori delle nuvole, specchiate nell’azzurro del mare appena increspato dal moto morbido delle onde e in primo piano il blu e il rosso accesi degli abiti militari. Macchie di colore repentine ma vigorose e composite definiscono un paesaggio particolarmente amato dall’artista. “Reclute sul mare” è un suggestivo dipinto a olio su tela, senza data ma probabilmente realizzato a inoltrata metà Ottocento, da Giovanni Fattori (Livorno, 1825 – Firenze, 1908), fra i massimi esponenti del movimento artistico dei “Macchiaioli”, che letteralmente rivoluzionò la storia della pittura italiana del XIX secolo.

Su quella tela, in cui il racconto è vigorosamente creato “en plein air” dal contrasto acceso di luci e ombre, su cui poco o nulla agisce l’incisività del segno grafico, Fattori riuscì mirabilmente, in un solo colpo, a celebrare i temi a lui più cari: il mare “che amo – scriveva lui stesso – perché nato in città di mare” e i soggetti militari legati a quel patriottismo risorgimentale proprio dell’epoca e che ritroviamo in altre sue opere. Come in quelle di altri artisti ottocenteschi, in particolare toscani, ribelli come lui all’“inerzia formale” delle Accademie e passati alla storia con il nome di “Macchiaioli”, cui il “Forte di Bard”, oggi il più importante Polo culturale delle Alpi occidentali, dedica un’importante retrospettiva dal titolo “I Macchiaioli.

Una rivoluzione en plein air” ospitata, all’interno delle “Cannoniere”, fino al prossimo 6 giugno. Curata da Simona Bartolena, prodotta e realizzata da “ViDi” (Visit Different) in collaborazione con il “Forte di Bard”, la mostra presenta ottanta opere che perfettamente testimoniano l’evoluzione di un movimento nato a Firenze nella seconda metà dell’Ottocento (1855-1867) da parte di giovani artisti che, soliti a riunirsi nelle sale del celebre “Caffè Michelangiolo”, diedero vita ad una corrente fondamentale per la nascita della pittura moderna italiana. I “Macchiaioli”. Ribelli giurati al sistema accademico, votati al verismo più immediato e alla ricerca della luce come macchia di colore – accostato, distinto o sovrapposto – e così definiti per la prima volta in un articolo della “Gazzetta del Popolo” del 1862 in occasione di un’esposizione fiorentina, ma con significato tutt’altro che benevolo, che tuttavia il gruppo decise di adottare senza problemi, in quanto incarnava alla perfezione la filososofia delle loro opere.

“Questa mostra – spiega il direttore del Forte, Maria Cristina Ronc- offre molti spunti per rileggere la storia risorgimentale e quegli anni complessi. Il Forte di Bard, infatti, non è ‘solo’ un luogo espositivo ma prima ancora un edificio storico e come tale in questa occasione, più che in altre, amplia e dialoga con l’esposizione dei Macchiaioli e con le vite e le opere di questi pittori soldati”. Il tutto in un ampio percorso storico-artistico che prende avvio dalle opere del livornese pittore-soldato Serafino de Tivoli, formazione neoclassica ma, negli anni di maggior fervore artistico, precursore della rivoluzione macchiaiola, per giungere alle espressioni più mature della “Macchia” con Silvestro Lega (sua la solida immagine de “L’Etrusca”) e Telemaco Signorini, autore di una “Donna a Rio Maggiore”, olio su cartone di potente, lirica intimità.

A seguire le opere del veronese Vincenzo Cabianca, del fiorentino pittore – patriota e docente di italiano Raffaello Sernesi e del pisano Odoardo Borrani, fino alla poetica “Scena romantica” di Cristiano Banti, in cui permangono allusive tracce della formazione scolastica ricevuta all’Accademia di Belle Arti di Siena. E infine i dipinti a tema storico, con i soldati di Giovanni Fattori; toccante anche il suo “Soldato che legge una lettera al campo” del 1874. Così come quelli firmati dai protagonisti del gruppo dopo gli anni Sessanta, quando “la ricerca macchiaiola perde l’asprezza delle prime prove e acquisisce uno stile più disteso, aperto alla più pacata tendenza naturalista che andava diffondendosi in Europa”. A chiudere la mostra, una riflessione sull’eredità lasciata dalla pittura di “Macchia”.

Gianni Milani

“I Macchiaioli. Una rivoluzione en plein air”
Forte di Bard, via Vittorio Emanuele II 85, Valle d’Aosta; tel. 0125/833811 o www.fortedibard.it
Fino al 6 giugno
Orari: mart. – ven. 10/18; sab., dom. e festivi 10/19 (Date e orari potranno subire variazioni sulla base  delle eventuali chiusure disposte nell’ambito della classificazione dell’indice di rischio delle regioni stabilito dalle autorità di governo)

 

Nelle foto

– Giovanni Fattori: “Reclute al mare”, olio su tela, collezione privata, courtesy Enrico Gallerie d’Arte, Milano
– Silvestro Lega: “L’Etrusca”, olio su  tavola, collezione privata,courtesy Galleria San Barnaba, Milano
– Telemaco Signorini: “Donna a Rio Maggiore”, olio su cartone, collezione privata
– Cristiano Banti: “Scena romantica”, olio su tavola, collezione  privata

Il paesaggio di Ugo Dusio

Mombello 1926 – Casale 2001 / Il paesaggio, tema prediletto della pittura piemontese del secondo ottocento attraverso diverse interpretazioni, da quella ancora classicistica ed istoriata di Massimo d’Azeglio, la sommessa intonazione intimistica di Antonio Fontanesi oltre al verismo schietto di Lorenzo Delleani e della Scuola di Rivara, ha sollecitato diversi artisti del novecento nel proseguire il percorso figurativo senza lasciarsi sedurre dall’arte aniconica che si stava imponendo prepotentemente.

I grandi pionieri delle avanguardie, geniali e provocatori,troppo spesso sono stati emulati e banalizzati da una miriade di pseudo-artisti che si sono limitati a ripetere ciò che non deve essere ripetibile, ma solo un invito a nuove possibilità creative, avviando una specie di ”Accademia delle Avanguardie” .

Nel nostro Monferrato abbiamo avuto, nel secolo scorso, alcuni artisti che hanno continuato costantemente e coraggiosamente il genere figurativo memori di quanto disse Felice Casorati “Impoverendo la forma si impoverisce la conoscenza del mondo avviando ad un nichilismo senza valori”.

Tra gli artisti che hanno privilegiato il paesaggio mi pare doveroso ricordare il casalese Ugo Dusio che ha esplorato la natura in ogni suo elemento, collina, boschi, sottibosco, vigneti, soprattutto i singoli alberi con una descrizione riconoscibile in ogni tipologia pur facendogli assumere un aspetto purificato al di sopra del reale.
Amante della bellezza, sobrio, raffinato e meditativo,

attraverso l’unione di forma e contenuto, capacità tecnica e idea, ha saputo conciliare il visibile con l’invisibile confermando la convinzione che le opere d’arte sono una ampia confessione autobiografica, traduzione della propria vita spirituale poiché possiedono una finalità interna corrispondente alla personalità umana.

La passione per il paesaggismo ha stimolato Dusio, sebbene autodidatta e di professione bancario, a dedicarsi costantemente all’arte, favorito dalla visione della bellezza del Monferrato e dal nutrito bagaglio culturale appreso con lo studio accurato di artisti del passato, a lui congeniali, senza che potessero minarne lo stile personale, avviandolo a nuove creazioni.


Non gli sono estranee le morbide e ovattate pennellate di Poussin mentre la concessione all’Impressionismo si risolve unicamente nel gusto del plein air, piuttosto c’è affinità elettiva con gli artisti della Scuola di Barbizon nella foresta di Fontainebleau, in particolare Theodor Rousseau, che non colgono l’attimo fuggente bensì il sentimento duraturo nel tempo.

Ne nasce un’autentica dichiarazione di appartenenza alle proprie radici dove ogni forma di vita diventa archetipo, sedimento inalterato della terra in cui è nato e vissuto.
Di preferenza i silenti dipinti escludono la figura umana come se questa potesse disturbarne la silente bellezza; basta però l’accenno ad una casa emergente inaspettata dalla vegetazione per sprigionare un afflato di calda umanità che solo un vero artista sa evocare in modo così sincero.

Giuliana Romano Bussola

Il gruppo di lettura del Circolo dei lettori incontra le collezioni della GAM

Arte a Torino. Il ‘900

 Il martedì alle 19.00: Movimenti, protagonisti e fatti d’arte dal secolo scorso a oggi con Luca Beatrice

Il mercoledì alle 16.00: Visita guidata a tema nelle sale della collezione del ’900 alla GAM

Dal 16 febbraio al 3 marzo

Insieme alla Fondazione Circolo dei lettori, la GAM offre la possibilità di seguire visite guidate in museo legate alle tematiche affrontate il giorno prima nel gruppo di lettura guidato da Luca Beatrice, a tu per tu con le opere d’arte esposte.

Ogni martedì sera il gruppo di lettura, scandito in episodi, ripercorre movimenti, protagonisti e fatti d’arte che attraversano il ‘900. Il mercoledì alle 16.00 coloro che hanno seguito la lezione potranno partecipare alla visita alle rinnovate collezioni del Novecento: Il primato dell’opera, della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e scoprire da vicino gli artisti e le opere di cui si è discusso.

Il programma:

–         martedì 23 febbraio h 19-20

Eccentrici, visionari, informali

Torino città di luci e ombre, dietro l’apparente rigore si alimenta di figure misteriose e di difficile lettura. Parliamo di Carol Rama, Carlo Mollino, Italo Cremona, Luigi Carluccio, Piero Ruggeri, Riccardo Gualino e altri protagonisti.

–         mercoledì 24 febbraio h 16

Visita guidata a tema alle collezioni GAM

 

–         martedì 2 marzo h 19-20

L’Arte Povera e gli “altri” Anni Sessanta

Nel 1967 l’Arte Povera anticipa l’età della contestazione e dei grandi cambiamenti. Ma gli anni ’60 sono molto più complessi e articolati: la pop, il design, la pittura monocroma per una Torino laboratorio di sperimentazioni.

–     mercoledì 3 marzo h 16

Visita guidata a tema alle collezioni GAM

Gruppo di lettura con Luca Beatrice:

abbonamento 4 incontri € 30

acquisti su vivaticket.it

Visite guidate alle collezioni GAM:

a cura di Theatrum Sabaudiae

Prenotazione obbligatoria, disponibilità fino ad esaurimento posti.

Costo: 6 € a visita per partecipante

Costi aggiuntivi: biglietto di ingresso al museo; gratuito per possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte. Appuntamento 15 minuti prima dell’inizio

Prenotazioni allo 011 5211788, oppure scrivendo a info@arteintorino.com

Acquista la tua visita

Maggiori informazioni

il Circolo dei Lettori, via Bogino 9, Torino

0114326827 | info@circololettori.it