AMBIENTE- Pagina 4

Torino ospiterà nel 2026 la conferenza europea sulla neutralità climatica

Sarà Torino a ospitare, dal 27 al 29 maggio 2026, la prossima edizione della EU Cities Mission Conference, l’annuale appuntamento che riunisce le città europee più ambiziose nella lotta al cambiamento climatico, accomunate dall’impegno nel raggiungimento della neutralità climatica entro il 2030.

La tre giorni si terrà alle OGR e vedrà la partecipazione di centinaia di rappresentanti delle 112 “Mission Cities”, insieme a delegazioni delle istituzioni politiche e finanziarie dell’UE, del mondo imprenditoriale, della ricerca e della società civile. La conferenza 2025, ospitata a Vilnius, ha visto la partecipazione di circa 825 ospiti provenienti da 100 città.

“Torino è profondamente impegnata nel percorso verso la neutralità climatica e ospitare la EU Cities Mission Conference 2026 rappresenta per noi un’occasione unica per rafforzare il dialogo tra le città europee che condividono questa visione – dichiara il sindaco Stefano Lo Russo -. Essere una Mission City è un riconoscimento importante, ma anche una responsabilità. Vogliamo che Torino sia un luogo di confronto concreto, scambio di buone pratiche e costruzione di alleanze strategiche. Siamo convinti che solo attraverso la collaborazione tra città e con il sostegno dell’Unione Europea sia possibile raggiungere obiettivi comuni tanto ambiziosi quanto, oggi più che mai, necessari”.

Il programma prevedrà, nella giornata inaugurale, visite tecniche e di approfondimento sul territorio, in luoghi chiave della transizione climatica cittadina. I giorni successivi saranno dedicati a sessioni plenarie, workshop tematici, momenti di networking e tavoli di lavoro tra città, esperti e stakeholder europei. L’organizzazione della conferenza sarà coordinata da NetZeroCities – l’organizzazione che supporta le “Mission Cities” – in collaborazione con la Commissione Europea e la Città di Torino.

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“Forum Acque in Piemonte” di Legambiente, lo stato di salute di laghi e fiumi

Martedì 08 luglio 2025 | Ore 9:30
Museo Regionale delle Scienze Naturali
Via Accademia Albertina 15, Torino
 
Nell’ambito della campagna Goletta dei Laghi, Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta organizza il consueto appuntamento annuale di riflessione e confronto sul tema delle acque in Piemonte, un’occasione per fare il punto sullo stato dei bacini idrici e degli ecosistemi lacustri e fluviali del territorio.
La mattinata si aprirà con l’intervento di Alice De Marco, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, seguito dai saluti istituzionali.
A seguire, si terrà una sessione di approfondimento dedicata alla tutela degli ecosistemi lacustri, con interventi di rappresentanti della Città Metropolitana di Torino (delegazione Ambiente), del Parco Nazionale Val Grande e dell’Ufficio Biodiversità di Legambiente Nazionale.

Nel corso dell’incontro verranno presentati i dati dei campionamenti della campagna Goletta dei Laghi, dei laghi monitorati (Laghi di Avigliana, Lago di Viverone, Lago d’Orta, Lago San Michele, Lago Maggiore) da parte di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta in collaborazione con Legambiente Nazionale e Arpa Piemonte.

A chiusura, con la partecipazione del Touring Club Italiano, si terrà la premiazione dei Comuni piemontesi che hanno ricevuto nella guida “Il mare più bello”, il premio delle Vele, con la consegna delle bandiere alle località lacustri che hanno ricevuto le Cinque, le Quattro e le Tre Vele per la qualità dei servizi turistici offerti e la valorizzazione e tutela del territorio.

Programma della giornata:
09.30 Introduzione
Modera: Sergio Capelli | Direttore Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta
Alice De Marco | Presidente Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta
09.45 Lo stato di salute delle acque piemontesi
Secondo Barbero | Direttore Generale Arpa Piemonte
10.00 La tutela degli ecosistemi lacustri
Paolo Mancin | Vice Direttore Direzione Ambiente, Energia e Territorio
Alessandro Sicchiero | Consigliere Delegato all’Ambiente Città Metropolitana di Torino
Marino Prearo | Funzionario Dirigente Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta
Cristina Movalli e Filippo Pirazzi | Funzionario Tecnico e Componente del Consiglio Direttivo Parco Nazionale Val Grande
Stefano Raimondi | Responsabile Biodiversità Legambiente
11.10 Presentazione dei dati di Goletta dei Laghi
Modera: Emilio Bianco | Portavoce Goletta dei Laghi Legambiente
Federica Sisti | Referente Campagne Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta
Secondo Barbero | Direttore Generale Arpa Piemonte
12.00 Premiazione Vele “Il Mare più bello”
Luciano Mornacchi | Direttore Commerciale Touring Club Italiano

Torino Green, gli investimenti verdi della città

Da due anni, con il claim “Torino cambia. Il Piano va veloce”, schede digitali, manifesti diffusi in città e maxi affissioni sui cantieri informano costantemente i cittadini sull’avanzamento dei lavori avviati grazie a fondi europei. Molti di questi interventi non solo ridefiniranno lo spazio urbano, ma favoriranno concretamente la transizione ecologica e ambientale, contribuendo a una Torino sempre più verde. Si tratta di un’ampia serie di azioni di rigenerazione urbana, efficientamento energetico e riqualificazione di scuole, biblioteche, residenze pubbliche, impianti sportivi, mercati, piazze e strade, che oggi vengono raccontate anche in ottica di sostenibilità.

Nasce così la nuova campagna TORINO GREEN, promossa dal Gabinetto del Sindaco in collaborazione con il Politecnico di Torino ed EST@energycenter. L’iniziativa mira ad analizzare le azioni realizzate e il loro impatto, presentando dati scientifici e facilmente accessibili per quantificare quanto ciascun intervento contribuisca alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti e inquinanti atmosferici.

“Con Torino Green – spiega il sindaco Stefano Lo Russo – vogliamo raccontare che le trasformazioni in corso non solo migliorano la qualità della vita di chi abita, studia e lavora in città, ma generano anche benefici ambientali concreti e duraturi. Abbiamo voluto misurare questi impatti con precisione e lo abbiamo fatto insieme al Politecnico di Torino, perché crediamo in politiche fondate su dati solidi e trasparenti. E i dati ci confermano che i progetti che abbiamo messo in campo come amministrazione hanno un rilevante valore ambientale. Si tratta di miglioramenti strutturali, di esternalità positive che vanno ben oltre il singolo intervento, contribuendo in modo reale al contrasto del cambiamento climatico e all’inquinamento atmosferico. Torino affronta la sfida delle transizioni con responsabilità e visione, nel solco del suo ruolo di capitale europea dell’innovazione. Da qui nasce anche l’esigenza di divulgare questi dati in modo chiaro e accessibile, per rendere tutte e tutti autenticamente consapevoli e quindi protagonisti attivi di questo cambiamento”.

Lo studio ha preso in esame un ampio database con circa mille interventi avviati in città grazie a risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, fondi della programmazione comunitaria ordinaria e cofinanziamenti pubblici e privati, analizzandoli in modo sistematico. Attraverso modelli di calcolo sviluppati dagli esperti del Politecnico, è stato possibile stimare l’impatto ambientale di ciascun intervento, misurando risparmi energetici, riduzioni di emissioni di CO₂ e inquinanti atmosferici, e i benefici per la qualità della vita urbana. Un approccio scientifico che consente di valutare con precisione l’efficacia delle politiche cittadine di decarbonizzazione e riduzione dell’inquinamento. Il progetto, con un approccio interdisciplinare che ha coinvolto molteplici settori (dall’efficienza energetica degli edifici alla mobilità sostenibile e al verde urbano), ha visto il contributo di oltre dieci ricercatori e ricercatrici di tre dipartimenti del Politecnico (DIATI, DENERG e DAD).

“I temi della sostenibilità sono al centro delle azioni e delle competenze del Politecnico. A livello internazionale siamo fra i primi 20 classificati (su quasi 1500 atenei) nel prestigioso Green Metric World University Ranking che valuta le azioni messe in campo sul tema dello sviluppo sostenibile, analizzando ambiti molto diversificati che vanno dalle infrastrutture dell’Ateneo alle azioni sui consumi e sulle scelte energetiche – ricorda il rettore del Politecnico Stefano Corgnati –. Valutare gli impatti scientifici che le grandi trasformazioni hanno sulla società è una delle nostre mission. Abbiamo così sviluppato questa collaborazione con la Città di Torino per fornire dati concreti che possano rendere più chiari e immediati i tanti interventi realizzati nell’ambito della trasformazione urbana in corso, attraverso l’utilizzo di fondi PNRR e della programmazione comunitaria ordinaria. È un esempio di collaborazione virtuosa tra università e città, che mette la conoscenza al servizio della collettività”.

Alcuni esempi: entro il 2026 saranno realizzati 50,79 chilometri di nuove piste ciclabili; tra il 2022 e il 2025 saranno piantati 31.700 alberi; tra il 2023 e il 2026 verranno riqualificati 18 impianti sportivi e 19 biblioteche; entro il 2026 saranno messi in servizio 318 nuovi autobus elettrici, ai quali si aggiungerà la Linea 2 della metropolitana, destinata a ridurre significativamente l’uso dell’auto privata e le relative emissioni.

Dalla collaborazione tra Città e Politecnico emerge che gli interventi attualmente in corso produrranno una riduzione di emissioni climalteranti superiore a 110mila tonnellate di CO₂ l’anno, equivalente alla capacità di assorbimento di circa 600mila alberi di alto fusto. Per quanto riguarda gli inquinanti atmosferici, le stesse azioni porteranno a una riduzione annua di circa 200mila kg di NOx, 38mila kg di PM10 e 13.500 kg di PM2.5, pari alle emissioni di circa 150mila veicoli diesel.

Negli ultimi giorni, in città sono comparsi i primi manifesti con immagini che richiamano gli interventi trattati, alcuni dati significativi e un QR code che rimanda alla sezione dedicata sul sito torinocambia.it.

Torino prima città nel patto per l’adattamento climatico ClimactPact4Po

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La Città di Torino è il primo comune piemontese ad aver firmato ufficialmente il CLIMACTPACT4PO, la dichiarazione d’intenti promossa nell’ambito del progetto europeo LIFE CLIMAX PO, pensata per accompagnare i territori del bacino del fiume Po in un percorso concreto di adattamento ai cambiamenti climatici.

Con l’adesione al protocollo, Torino si impegna a rafforzare le proprie politiche climatiche, integrando l’adattamento nella pianificazione urbana, nei programmi di gestione del territorio e nelle strategie ambientali. Il patto prevede un insieme di azioni condivise che ogni comune potrà calibrare in base alle proprie risorse, con l’obiettivo di rendere più efficaci e coordinate le risposte locali agli impatti ambientali sempre più evidenti. Si parla di piani di adattamento, sensibilizzazione della cittadinanza, monitoraggio degli indicatori climatici e collaborazione con enti scientifici, ONG e altre amministrazioni.

“Torino è fortemente impegnata nel promuovere iniziative per l’adattamento e la mitigazione ai cambiamenti climatici, e l’adesione a questo patto sarà di ulteriore stimolo e impegno – commenta l’assessore al Verde e ai Fiumi della Città di Torino, Francesco Tresso -. C’è bisogno di fare azioni forti di divulgazione su questi temi, per rendere più consapevoli le comunità locali, e allo stesso tempo c’è la necessità di continuare a realizzare azioni concrete che mettano al centro la natura, aumentando la resilienza delle nostre città”.

LIFE CLIMAX PO è un progetto europeo cofinanziato dal programma LIFE dell’Unione Europea, nato per rafforzare l’adattamento climatico nel distretto del fiume Po, un’area che ospita oltre 16 milioni di persone e genera circa il 40% del PIL nazionale. Il progetto promuove un approccio integrato e multisettoriale, fondato su evidenze scientifiche, soluzioni basate sulla natura e processi di governance condivisi.

Il partenariato è ampio e rappresentativo: 25 enti, tra istituzioni scientifiche e amministrazioni regionali. Capofila del progetto è l’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, affiancata da Regione Piemonte, Arpa Piemonte, Politecnico di Torino, SMAT, Legambiente Piemonte e Valle D’Aosta.

Il CLIMACTPACT4PO – redatto nell’ambito del progetto – sarà in vigore fino al 31 gennaio 2032. Ogni Comune firmatario riceverà supporto tecnico e potrà contribuire alla sperimentazione di strumenti, metodi e politiche replicabili anche in altri contesti.

 

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Più di tre milioni di euro per la rimozione dell’amianto

La Regione Piemonte offre contributi ai Comuni e Province per la rimozione di amianto da edifici di loro proprietà. La dotazione finanziaria complessiva è di 3.141.000 euro. Il fondo è suddiviso in tre anni. La proposta di deliberazione è stata approvata all’unanimità dalla Quinta commissione, oggi presieduta dal vice Alberto Unia.

Come ha spiegato l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati, i criteri per la concessione di questi fondi, destinati a finanziare interventi di bonifica, sono dettagliati nello specifico bando.

Le Amministrazioni comunali, provinciali e la Città Metropolitana di Torino che siano proprietarie di edifici e strutture con presenza di manufatti contenenti amianto, possono accedere al contributo purchè non sia ancora stata eseguita la bonifica.

Sono ammessi a finanziamento interventi di bonifica, inclusi rimozione, trasporto, smaltimento dell’amianto, messa in sicurezza e rifacimento dei tetti: il contributo regionale può coprire fino al cento per cento dei costi netti di bonifica, con un importo massimo per singola istanza di 300.000 euro, mentre sono a carico dei Comuni l’Iva e i costi di progettazione.

Sono intervenuti per delucidazioni Silvio Magliano (Lista Cirio), Gianna Gancia (Lega), Fabio Isnardi (Pd), Annalisa Beccaria (Fi) e Domenico Ravetti (Pd).

Osservatorio Pfas

La commissione ha poi espresso parere favorevole, sempre all’unanimità, alla proposta di deliberazione per l’istituzione dell’Osservatorio tecnico scientifico dedicato alla riduzione delle emissioni, degli usi e della diffusione ambientale delle sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) nel territorio piemontese.

La proposta è in attuazione allo specifico emendamento alla legge di riordino, recentemente approvata.

Come ha ribadito Marnati, l’obiettivo è affrontare la problematica Pfas, sempre più diffusa, attraverso un approccio integrato che coinvolga ricerca, monitoraggio e azioni di mitigazione.

Le sostanze Pfas sono una famiglia di composti chimici ampiamente utilizzati per le loro proprietà antiaderenti e impermeabilizzanti, ma sono anche noti per la loro persistenza nell’ambiente e il potenziale impatto sulla salute umana. La loro presenza in diverse matrici ambientali, tra cui l’acqua potabile, richiede un’azione coordinata per mitigarne gli effetti, che in Piemonte hanno soprattutto un forte impatto nell’area alessandrina di Spinetta Marengo.

L’Osservatorio, il cui coordinamento sarà posto in capo al direttore della Direzione regionale Ambiente, Energia e Territorio, si occuperà di monitoraggio e valutazione, promuovendo la ricerca scientifica e tecnologica per lo sviluppo di metodi di rimozione e riduzione.

Si occuperà inoltre di sensibilizzare e informare la popolazione sui rischi associati ai Pfas e di favorire la collaborazione tra enti di ricerca, istituzioni, aziende e cittadini per affrontare in modo sinergico la problematica

Sono interventi Unia Beccaria.

Clima, che tempo fa: sarà davvero l’estate più calda di sempre?

Parla l’esperto di Arpa Piemonte che ci spiega cosa ci aspetta nei prossimi mesi e ci raccomanda di scaricare l’app Arpa+Piemonte per restare aggiornati.

È diventata quasi una formula ricorrente, un ritornello che accompagna l’arrivo dei primi caldi: “Sarà l’estate più calda di sempre”. Ma si tratta solo di percezione o i dati confermano questa tendenza? Per fare chiarezza, abbiamo interpellato Secondo Barbero, direttore generale di Arpa Piemonte, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, che monitora costantemente l’andamento climatico e le condizioni ambientali sul territorio.

Ingegner Barbero, l’estate è appena iniziata, ma possiamo già dire che giugno 2025 è stato da record?

No, ma per pochi decimi di grado. Il mese appena trascorso si colloca al secondo posto nella serie storica 1958, dopo il memorabile 2003. La temperatura media regionale del mese, registrata dalle stazioni meteoidrografiche di Arpa Piemonte è stata di 20.33 °C contro 20,87 °C del 2003. L’anomalia termica sta investendo tutto il mediterraneo centro occidentale. Secondo i dati più recenti del servizio Copernicus Marine Service (CMEMS), la temperatura del mediterraneo ha superato di ben 5°C la media climatologica di inizio giugno, valore mai osservato.

Quali scenari ci aspettano da qui a settembre? Sono previste ondate di calore estreme o fenomeni anomali?

I modelli meteorologici prevedono anche a luglio un’alta pressione che dovrebbe rimanere salda su gran parte d’Europa, con il massimo centrato sull’Europa centrale e quindi con un anticiclone africano che potrà portare aria calda anche alle nostre latitudini. Rimane una debole possibilità di flussi limitatamente più instabili in area mediterranea tra il sud-Italia e il nord-Africa, dove l’anomalia barica risulta meno marcata.

Ad agosto il geopotenziale sembra salire oltre la media in misura più marcata sull’Europa centro-settentrionale, mentre, ancora una volta, non si possono escludere locali intrusioni fresche e instabili in area mediterranea.

In ogni caso, un anticiclone che per tutta l’estate mostra un’anomalia positiva estesa sul dominio europeo fino alle alte latitudini, lascia intendere che risalendo dal nord-Africa interessi con valori elevati anche il Piemonte e l’Italia. Qui eventuali episodi instabili si presenteranno come brevi interruzioni all’interno di una stagione estiva che, nel complesso, si preannuncia decisamente calda.

A giorni disporremo di nuove previsioni stagionali per il prossimo trimestre e vedremo con maggiore confidenza gli scenari per i prossimi mesi.

Lo scorso anno eventi meteo intensi, come le grandinate su Torino, hanno provocato gravi danni. Esiste il rischio che si ripetano anche quest’anno?

La forte anomalia ed i grandi quantitativi di vapore acqueo in atmosfera rendono probabili temporali violenti, con grandine anche di grosse dimensioni, raffiche di vento e fulminazioni.

Ad oggi, 2 luglio 2025, qual è ufficialmente l’estate più calda mai registrata in Piemonte (e in Italia)?

Al momento risulta la seconda più calda dal 1958, tutto dipenderà dai prossimi mesi.

Ci sono consigli o raccomandazioni che vuole darci?

Seguire sempre i bollettini che Arpa Piemonte quotidianamente pubblica sul sito dell’Agenzia perché essere informati è un passo fondamentale. In particolare per il periodo estivo è sempre bene verificare il grado di disagio delle ondate di calore, bollettino che può essere anche scaricato direttamente sullo smartphone con l’applicazione Arpa+Piemonte.

Lori Barozzino 

Comunità energetica Oltre Collina Torinese

È stata formalmente costituita, con firma dell’atto notarile, la Comunità Energetica Rinnovabile (CER)“Oltre Collina Torinese”. La CER, presieduta dal Sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero, comprende sedici comuni (oltre a Chieri che è capofila, Andezeno, Arignano, Baldissero Torinese, Cambiano, Carignano, Marentino, Moriondo, Pecetto, Pino Torinese, Poirino, Pralormo, Riva presso Chieri, Santena, Trofarello e Villastellone).

La CER “Oltre Collina Torinese”, costituita in forma di associazione e guidata esclusivamente dalle istituzioni locali, promuoverà l’autoconsumo collettivo, sosterrà investimenti diffusi in impianti fotovoltaici e svilupperà iniziative per combattere la povertà energetica nei territori dei 16 Comuni aderenti, quindi con ricadute non solo ambientali ma economiche e sociali.

Infatti, la CER permette a famiglie, aziende ed enti pubblici di condividere l’energia prodotta da impianti rinnovabili locali, riducendo i costi energetici e aumentando la sostenibilità ambientale. Una parte degli incentivi economici sarà destinata a iniziative solidali e sociali, quali il sostegno a famiglie vulnerabili e campagne educative sulla sostenibilità.

La CER, inoltre, permetterà l’accesso ai fondi del PNRR, coprendo fino al 40% del costo degli impianti rinnovabili che saranno realizzati entro il prossimo anno dai Comuni e dai privati.

L’utenza potenziale della Comunità Energetica Rinnovabile “Oltre Collina Torinese” si estende a circa 120.000 abitanti, numerose piccole e medie imprese nonché organizzazioni del terzo settore attive nei territori serviti dalle sei cabine primarie.

«“Oltre Collina Torinese” sarà un modello innovativo e virtuoso con protagonisti i Comuni del territorio, i cittadini e le imprese-commenta Alessandro Sicchiero-Un’importante operazione di coesione territoriale, che vede operare congiuntamente più amministrazioni locali su soluzioni innovative, mettendo al centro cittadini e realtà produttive, integrando responsabilità ambientale e solidarietà sociale».

Benessere nel Parco storico del Castello di Miradolo

Forest Bathing, Workout, Yoga e meditazione con cuffie Silent System

 

Nel mese di luglio al Castello di Miradolo sono in programma tre appuntamenti speciali dedicati al benessere psicofisico e all’armonia con la natura, creando un percorso unico tra movimento, ascolto interiore ed immersione nei suoni e nei colori del bosco.

Il primo appuntamento, venerdì 4 alle ore 19, è con il Workout al Castello, un’esperienza energizzante per il corpo e la mente: allenamento a cielo aperto, a cura di Valentina Biglia, immersi nel verde del parco storico accompagnati dalla musica in cuffia Silent System.

L’appuntamento successivo, domenica 20 dalle ore 10 alle 16, è un’intera giornata di Forest Bathing con Fabio Castello, counselor e istruttore CSEN, per rallentare e riconnettersi alla natura con il “bagno nella foresta”: una camminata consapevole, ascolto profondo, abbraccio degli alberi e respirazione guidata, un invito ad aprirsi ai suoni, profumi, colori e sensazioni.

L’ultimo incontro, venerdì 25 alle ore 19, prevede yoga e meditazione nel grande prato: un momento di raccoglimento e ascolto interiore, tra respiro e suoni della natura. Una sessione guidata, a cura di Lilayoga, con cuffie Silent System per ritrovare il proprio centro in armonia con il paesaggio.

Gli appuntamenti di workout e yoga saranno seguiti, dalle ore 18 alle 21, dall’aperitivo Cogli e Gusta per mangiare verdura fresca di stagione e raccogliere profumate erbe aromatiche direttamente dall’Orto del Castello utilizzandole per arricchire il proprio aperitivo.

 

CALENDARIO

 

Venerdì 4 luglio, ore 19

Workout al Castello

Costo: 15 euro, comprensivo di ingresso al parco

Posti limitati

 

Domenica 20 luglio, ore 10-16

Forest Bathing nel parco storico

Costo: 65 euro, comprensivo di light lunch; 40 euro ridotto Early Bird fino al 13 luglio; 55 euro intero dal 14 luglio

Menu: Insalata di cereali integrali o cous cous con zucchine saltate, feta, olive taggiasche, pomodorini confit e mandorle tostate; Dolce dell’Antica Pasticceria Castino; acqua e caffè

 

Venerdì 25 luglio, ore 19

Yoga e meditazione nel grande prato

Costo: 15 euro, comprensivo di ingresso al parco

Posti limitati

Aperte le candidature per i Comuni Plastic Free 2026

Le domande possono essere presentate dai comuni fino al 30 novembre 2025

Sono ufficialmente aperte le candidature per ottenere il riconoscimento di Comune Plastic Free 2026, l’iniziativa nazionale promossa da Plastic Free Onlus, che premia l’impegno delle amministrazioni locali nella lotta all’inquinamento da plastica e nella tutela dell’ambiente. Città, paesi, borghi italiani potranno inviare la domanda entro il 30 novembre 2025 attraverso la piattaforma digitale dedicata, che quest’anno si presenta come un’interfaccia migliorata con una scheda di valutazione aggiornata con criteri ancora più sfidanti.

“Anno dopo anno il riconoscimento si evolve per rispondere alle crescenti esigenze ambientali – dichiara Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus, l’associazione impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento legato all’abuso di plastica e, con l’edizione 2026 vogliamo valorizzare ancor di più le amministrazioni  che dimostrano un impegno concreto e duraturo per la salvaguardia del proprio territorio. I nuovi criteri sono pensati per stimolare i Comuni a fare un passo in più verso la sostenibilità e la responsabilità ambientale”.

La candidatura è gratuita e aperta a tutti i 7896 Comuni italiani.  Una volta completata la procedura online, l’amministrazione riceverà un pre-esito immediato con il punteggio ottenuto, così da poter intervenire rapidamente per migliorare le proprie performance ambientali prima della scadenza definitiva.

“Semplificare la candidatura e offrire un feedback immediato – aggiunge De Gaetano – aiuta le amministrazioni a crescere e attivarsi con maggiore consapevolezza. Il nostro obiettivo non è solo premiare, ma accompagnare i Comuni in un percorso di miglioramento continuo a beneficio dell’intera comunità”.

Anche per il 2026 verranno assegnati quattro livelli di riconoscimento in base al grado di virtuosità ambientale raggiunto 1, 2, 3 tartarughe più la lode speciale ‘3 tartarughe gold’, destinata alle eccellenze assolute.

Una volta chiuse candidature, il Comitato di valutazione di Plastic Free verificherà i dati dichiarati e validerà i risultati. Saranno effettuati anche controlli sul territorio per accertare la veridicità delle informazioni fornite dai Comuni candidati.

L’ufficializzazione dei Comuni Plastic Free 2026 è prevista per il prossimo gennaio, mentre la premiazione nazionale avverrà a febbraio.

“Ricevere le tartarughe significa assumersi un impegno pubblico verso i cittadini e l’ambiente- conclude il presidente di Plastic Free. È un riconoscimento che parla di futuro, di  visione, di responsabilità.  Ogni Comune che partecipa compie una scelta coraggiosa e necessaria per costruire un’Italia più sostenibile “.

Mara Martellotta