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Gli alberi abbattuti in città vanno (tutti) sostituiti. Svolta green in Sala Rossa

Le richieste di sostituzione degli alberi in aree private sono in aumento: 111 nel 2022; 133 lo scorso anno mentre nel ‘24 le richieste complessive finora sono state 360. Con la delibera di iniziativa consiliare approvata  in Sala Rossa sorge l’obbligo regolamentare di compensazione ambientale degli alberi abbattuti in aree private non sottoposte a vincoli previsto finora soltanto nelle aree vincolate.

Lo prescrive il comma 4 dell’articolo 40 introdotto nel Regolamento comunale del Verde pubblico e privato (numero 317) dal voto del Consiglio comunale che ne disciplina l’applicazione: “Qualora non sia possibile effettuare la compensazione nel luogo in cui è avvenuto l’abbattimento si individueranno aree pubbliche limitrofe in accordo con il Comune. Fanno eccezione: gli alberi morti, gli alberi il cui abbattimento sia prescritto da sentenze giudiziarie per ragioni di incolumità pubblica o per espresso disposto di lotta obbligatoria contro patogeni”.

La delibera presentata dal consigliere Simone Fissolo (Moderati) colma una lacuna regolamentare del testo approvato nel 2006; all’epoca si pensava alla composizione ornamentale mentre oggi si ragiona in termini di tutela dell’ecosistema.

RivestiTO: innovazione tecnologica e trasparenza per una moda circolare

È stata lanciata, in occasione del Circolar Monday, la sperimentazione per rendere sostenibile e trasparente la raccolta del tessile a Torino. Ogni anno i cittadini e le cittadine europee acquistano quasi 26 kg di prodotti tessili e ne buttano via circa 11.

Una volta dismessi, tuttavia, anche quando vengono smaltiti attraverso la raccolta differenziata, abiti e tessili post consumo sono spesso di bassa qualità e molto difficili da riciclare, rendendo complicato trovare per ciascun capo la giusta destinazione. La maggior parte viene così destinata in Sud America, dove soffocano la produzione artigianale locale e finiscono bruciati, dispersi nei mari o in discariche a cielo aperto. Una situazione che va affrontata, rendendo la raccolta differenziata del tessile nelle nostre città più sostenibile, utile e trasparente, riducendo la portata di questi rifiuti. La Città di Torino ha accolto questa sfida nel quadro di Clima Borough, un progetto finanziato da CINEA e dall’Unione Europea, all’interno della missione “Cento Climate Neutral and Smart Cities”, che coinvolge dodici città europee nella sperimentazione di soluzioni innovative, di pianificazione urbana per la transizione ecologica e digitale verso la neutralità climatica.

Ideato da Atelier Riforma, Mercato Circolare e Huulke, a Torino è nato il progetto RiVestiTO, presentato alla cittadinanza durante il Circular Days, il festival della circolarità di Greenpea lanciato lunedì 25 novembre in occasione del Circular Monday, il movimento internazionale che promuove pratiche di riuso e consumo responsabile. Il progetto si pone di rendere trasparente ed efficiente la raccolta dei prodotti tessili dismessi nella città di Torino, indirizzandoli verso le modalità di valorizzazione più idonee e sostenendo pratiche di riuso, incentivando un circolo virtuoso di economia circolare.

“In un mondo in cui le risorse sono limitate è assolutamente urgente mettere in atto strategie per sfruttare al meglio i prodotti tessili già esistenti, con pratiche virtuose di economia circolare – dichiarano Elena Ferrero e Nadia Lambiase, amministratrici di Atelier Riforma e Mercato Circolare – RiVestiTO è una sperimentazione ambiziosa, volta a portare un cambiamento sostanziale nell’attuale modalità di gestione dei tessuti usati, afflitta da sprechi, inquinamento, poca trasparenza verso i cittadini, e da una normativa con diverse zone grigie”.

Il progetto si distingue per l’utilizzo di strumenti tecnologici innovativi:

-Re 4 Circular – sviluppato da Atelier Riforma, un’applicazione che attraverso l’IA aiuta gli enti che raccolgono vestiti usati a classificarli e digitalizzarli per poi ridestinarli a professionisti e aziende che praticano il riutilizzo upcycling e il riciclo di tessili.

-App Mercato Circolare – mette in connessione utenti e realtà che pensano e operano secondo i principi dell’economia circolare, incentivando una rete virtuale in cui domanda e offerta si incontrano. Il progetto mapperà e individuerà le realtà del territorio che raccolgono indumenti e tessuti usati, a cui sarà fornito lo strumento tecnologico Re 4 Circular. La piattaforma di quest’ultimo è collegata a un Marketplace B2B che mette in contatto chi raccoglie il materiale tessile con le imprese, artigiani e artigiane disponibili a utilizzarlo e valorizzarlo. Un capo perfetto sarà destinato a negozi di vintage o seconda mano, uno con piccoli difetti, cosiccome tessuti di rimanenza di aziende tessili, potrà essere trasformato da artigiani, artigiane e sartorie attraverso l’upcycling. Uno molto danneggiato, ma idoneo al riciclo tessile, sarà destinato a ottenere nuovi filati e tessuti, mentre i materiali non recuperabili potranno essere indirizzati ad aziende specializzate nella produzione di prodotti isolanti per l’edilizia o altro. Tutto in completa trasparenza, tracciando ogni materiale.

 

Gian Giacomo Della Porta

In mostra a Torino: il clima è una scelta, salviamo il futuro

Arriva a Torino dal 26 novembre al 29 novembre 2024 la mostra “L’eredità della vita – il clima è una scelta, salviamo il futuro”, realizzata nell’ambito della campagna “Cambio io, cambia il mondo: pensare globalmente, cambiare interiormente, agire localmente” dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. L’esposizione, realizzata in collaborazione con il Consiglio regionale – Comitato Diritti Umani e Civili, è dedicata alla crisi climatica e alle azioni che ognuno può fare per affrontarla con speranza e ottimismo.

L’inaugurazione si svolgerà martedì 26 novembre alle ore 11.30 presso l’Urp di Palazzo Lascaris, via dell’Arsenale 14/G Torino.

Spreco alimentare e sostenibilità: l’impegno della città di Rivoli

Simona Riccio, fondatrice di ParlaConMe, relatrice al convegno inaugurale della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR).

Dal 16 al 22 novembre , la città di Rivoli è protagonista della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR) , un’iniziativa internazionale volta a promuovere azioni concrete per la riduzione dei rifiuti e sensibilizzare cittadini, scuole, imprese e amministrazioni.

La città di Rivoli ha dimostrato un impegno esemplare, integrando nella propria agenda una serie di attività volte a educare la comunità sull’importanza della sostenibilità ea creare una rete di azioni condivise contro lo spreco alimentare, tema centrale di questa edizione.

Durante il convegno inaugurale, tenutosi il 18 novembre presso la sede del Comitato di quartiere Posta Vecchia “Neirotti Piol”, esperti locali e nazionali si sono confrontati sulle buone pratiche da adottare lungo tutta la filiera agroalimentare.

Tra i relatori, Simona Riccio , digital strategist e fondatrice di ParlaConMe , ha evidenziato i dati preoccupanti relativi allo spreco alimentare:

Ogni anno, a livello globale, il 40% del cibo prodotto viene sprecato , generando un impatto economico di oltre 1.100 miliardi di dollari (dati WWF, fonte Too Good To Go).
Lo spreco alimentare è responsabile di circa il 10% delle emissioni di CO2e prodotte dall’uomo (WWF, fonte Too Good To Go).
In Italia, ogni cittadino spreca in media 67 kg di cibo all’anno , per un valore di circa 360 euro di spesa alimentare (UNEP, fonte Too Good To Go).

“Sono dati che ci devono far riflettere. Lo spreco alimentare non è solo un problema etico o economico, ma una sfida ambientale e culturale che richiede l’impegno di tutti: cittadini, imprese e istituzioni”, ha sottolineato Riccio.

La città di Rivoli si è fatta promotrice di questo importante messaggio. Il Sindaco Alessandro Errigo ha aperto l’evento ribadendo l’importanza di un approccio collettivo e condiviso: “La sostenibilità non è solo un obiettivo, ma una responsabilità comune. Con la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti vogliamo dimostrare che ogni gesto, anche il più piccolo, può fare la differenza.”

Gli interventi della serata

La serata ha visto l’alternarsi di contributi autorevoli:

Fabrizio Galliati , presidente del CAAT (Centro Agroalimentare Torino) , ha illustrato il modello operativo del centro, evidenziando l’importanza della redistribuzione delle eccedenze alimentari per supportare famiglie e associazioni in difficoltà, trasformando lo spreco in risorsa.
Francesco Lasaponara , presidente della Fondazione Lab00 ETS , ha raccontato come la fondazione lavori per ridurre lo spreco alimentare attraverso iniziative come SpesaSospesa.org , un progetto che unisce tecnologia e solidarietà per far arrivare il cibo là dove è più necessario.
Nadia Lambiase , co-fondatrice di Mercato Circolare , ha condiviso esperienze virtuose che dimostrano come l’economia circolare del cibo possa rappresentare una soluzione sostenibile per valorizzare le eccedenze, riducendo l’impatto ambientale e creando nuove opportunità di sviluppo.
Angelo Tribolo , assessore all’Ambiente e Agricoltura di Rivoli, ha presentato le iniziative locali della SERR, invitando tutti i cittadini a partecipare attivamente per contribuire a una Rivoli più sostenibile.

L’evento, moderato da Simona Pravato , direttore di TurismOvest, si è concluso con un invito all’azione: adottare comportamenti più consapevoli e responsabili nella vita quotidiana, dalla gestione degli acquisti alla valorizzazione del cibo invenduto.

Il messaggio di Rivoli: azione collettiva per un futuro sostenibile

La città di Rivoli si conferma un esempio di come le amministrazioni locali possano fare la differenza nella lotta allo spreco alimentare, attraverso progetti che coinvolgono cittadini, imprese e istituzioni. La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti non è solo un’occasione per sensibilizzare, ma anche un’opportunità per costruire insieme un futuro più sostenibile.

Simona Riccio , con il suo intervento e il progetto ParlaConMe , continua a promuovere una comunicazione chiara e inclusiva su temi fondamentali come la sostenibilità, la lotta allo spreco alimentare e la valorizzazione della filiera agroalimentare italiana.

Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sulle iniziative della SERR a Rivoli, consultare il sito ufficiale della città o seguire i canali social dedicati.

📱 www.parlaconmeofficial.it

I fondi della Regione alle Unioni montane

Circa 2,4 milioni da ripartirsi tra le 51 Unioni montane piemontesi: questa la cifra destinata al Programma annuale di attuazione per la montagna 2024, sul quale la terza Commissione, presieduta da Claudio Sacchetto, ha espresso a maggioranza parere preventivo favorevole.

Il documento, che contempla le emergenze idrogeologiche alla luce dei cambiamenti climatici – come ha spiegato l’assessore allo Sviluppo e promozione della montagna Marco Gallo – individua le linee d’azione a cui devono fare riferimento le Unioni montane per presentare i loro progetti, che verranno finanziati proprio grazie allo specifico Fondo regionale. La legge 14 del 2019 dispone che il Programma abbia come obiettivi quelli di mantenere e incrementare i punti di forza del territorio montano; di promuovere, valorizzare e qualificare le risorse presenti; di sviluppare le tipicità e la gamma di offerte; di garantire i livelli essenziali di servizi pubblici.

Il primo filone di interventi che verrà finanziato è quello relativo alla manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio, come i sentieri, le piste agrosilvopastorali, i fabbricati di alpeggio, le strade comunali. Potranno inoltre rientrare nella concessione dei fondi le azioni di sistemazione idrogeologica e quelle volte alla previsione, prevenzione e lotta agli incendi boschivi.

Il secondo, invece, riguarda il mantenimento dei servizi essenziali per contrastare lo spopolamento, in primo luogo quelli scolastici, nell’ottica anche del miglioramento dell’offerta formativa e dei trasporti.

Infine, il terzo è volto a premiare i progetti di turismo sostenibile in ambiente montano, quello sportivo, lo sviluppo di servizi digitali, la nascita di green communities, cooperative di comunità e comunità energetiche.

Per delucidazioni sono intervenuti, nell’ordine: Alberto Unia (M5s), Mauro Fava (Fi), Monica Canalis (Pd), Andrea Cerutti (Lega), Giulia Marro (Avs), Pasquale Coluccio (M5s) e Vittoria Nallo (Sue).

Su proposta di Fava i gruppi di maggioranza e di opposizione hanno poi chiesto, con l’aggiunta emendativa, di considerare anche il sostegno agli esercizi di vicinato.

Ufficio Stampa crpiemonte

Regione, il piano per gestire 6 milioni di tonnellate di rifiuti speciali

Il Piano di gestione dei 6 milioni di tonnellate di rifiuti speciali in entrata e in uscita in Piemonte (il 50% sono residui di costruzione e demolizione) è stato illustrato oggi in Commissione Ambiente, presieduta da Sergio Bartoli (nella foto), dove è iniziato oggi l’esame della relativa delibera della Giunta regionale.

L’assessore Matteo Marnati ha spiegato che l’adozione del Piano è necessaria anche per ottenere lo sblocco di 40 milioni di Fondi europei relativi alle direttive sull’economia circolare.
“Il progetto – ha detto l’assessore – conferma sostanzialmente quello precedente fatto nel 2018. Gli obiettivi previsti per il 2030 sono la riduzione del 5% dei rifiuti speciali non pericolosi e del 10% quella dei rifiuti speciali pericolosi. Le principali novità introdotte dal nuovo Piano riguardano: la gestione dei fanghi di depurazione delle acque reflue urbane, la riduzione dei rifiuti pericolosi e non pericolosi, una stima sulle necessità di trattamento di rifiuti speciali entro il 2030”.
La Commissione ha fissato per il 12 dicembre le consultazioni con i soggetti interessati ed ha stabilito di inviare il provvedimento al Consiglio delle autonomie locali.
Per chiarimenti sono intervenute le consigliere Daniela Cameroni (FdI), Emanuela Verzella (Pd).

“Giornata degli alberi”, Piemonte sul podio dell’Atlante delle foreste con 300 mila nuove piante

Il Piemonte celebra la “Giornata nazionale degli alberi” del 21 novembre tagliando un nuovo traguardo che ne rafforza il ruolo tra le Regioni leader nel patrimonio verde: è sul podio dell’Atlante delle foreste messo a punto da Sole 24Ore, Legambiente e Compagnia delle foreste.

A consentire di raggiungere questo risultato la messa a dimora tra la primavera 2023 e i primi mesi di quest’anno di quasi 300.000 alberi (286.102 per l’esattezza), finendo dietro Trentino-Alto Adige (652.725) e Basilicata (327.649). Nuovi boschi che garantiranno un valore sistemico annuo di quasi due milioni di euro.

«Al di là del valore economico – sottolinea l’assessore alle Foreste, Parchi e Aree protette Marco Gallo – è fondamentale sottolineare l’impatto positivo che le nuove piante hanno sull’ambiente: migliorano la qualità dell’area, mitigano gli eventi estremi e prevengono il dissesto idrogeologico. In altre parole, rappresentano un alleato importante al tempo dei cambiamenti climatici».

Alberi monumentali: +80

Il Piemonte sta puntando a valorizzare anche un altro elemento del suo patrimonio verde: gli alberi monumentali.

Vent’anni fa, con la prima legge regionale, erano 40. Oggi sono più di 300 (qui l’elenco) e, probabilmente, nel giro di qualche mese si avvicineranno a quota 400 per l’istruttoria in corso per 80 nuovi esemplari, frutto di pre-selezione sulle 150 segnalazioni arrivate tra la fine del 2022 e l’inizio del 2024.

Ogni piemontese può segnalare alberi di eccezionali età o dimensioni compilando l‘apposita scheda pubblicata sul sito della Regione e da inoltrare al Comune di competenza, al Settore Foreste della Regione e all’Ipla. L’ultima parola, invece, spetta a un gruppo di lavoro che vede insieme rappresentanti di Regione, Ipla, Università di Torino, Carabinieri forestali e Soprintendenze. Tocca a loro decidere se una pianta abbia o no i requisiti per definirsi albero monumentale. I sopralluoghi di verifica vengono compiuti nel periodo vegetativo delle piante, tra maggio e ottobre. Un iter che richiede mesi, ma indispensabile per tutelare e valorizzare un patrimonio nel patrimonio.

Come rileva l’assessore Gallo «il Piemonte ha circa un miliardo di alberi, ma questi rappresentano l’eccellenza per età, dimensioni, rarità botanica, architettura vegetale, pregio storico-culturale, forma e portamento. E rappresentano un decimo dell’intero patrimonio di alberi monumentali che ha l’Italia, a conferma del valore dei nostri boschi e delle nostre foreste. Considerato il crescente interesse che registriamo abbiamo deciso di diffondere su più piattaforme il censimento degli alberi monumentali del Piemonte. Il prossimo passo sarà il portale Piemonte outdoor, perché l’andare a caccia di piante rare e antiche sta diventando un’attività sempre più gettonata tra chi ama spendere il proprio tempo libero in mezzo alla natura».

Di pari passo prosegue l’operazione di “denominazione” degli alberi monumentali. Sono già stati realizzati e installati i pannelli descrittivi per 250 esemplari censiti negli anni precedenti e si sta lavorando per preparare la carta di identità anche agli ultimi arrivati.

Attualmente  l’elenco degli Alberi monumentali d’Italia ne comprende 315 piemontesidistribuiti in circa 190 Comuni. Il numero più consistente lo registra la provincia di Torino (71), seguita da Cuneo (34), Alessandria (23) e Verbano Cusio Ossola (22).  A testimoniare la diversità ambientale del Piemonte, le piante censite appartengono a ben 88 specie: 45 autoctone, 37 esotiche, 6 non autoctone ma parte della flora italiana (cipresso, corbezzolo, pino domestico, pino nero, sughera e tamerice). Tra le specie esotiche, presenti soprattutto nelle aree urbane, la più rappresentata è il platano, con 24 elementi, poi l’ippocastano e il cedro dell’Atlante con 12; tra le autoctone prevalgono il larice (16), il castagno e la farnia (15), il faggio (14), il Frassino (10), la Roverella e il Salice bianco (9), il Pino cembro (7).

Cinque gli alberi la cui circonferenza supera i 10 metri: due cedri dell’Atlante (entrambi nel Torinese: il primo a Montalenghe con 1300 centimetri, l’altro a Perosa Canavese con 1100 cm), un castagno (a Bioglio, nel Biellese, 1150 centimetri), un salice bianco nell’Alessandrino (a Mornese, 1020 cm) e due platani (a Racconigi, nel Cuneese, quasi 11 metri, l’altro a Santena, 9,70 metri).

Non mancano i gruppi di alberi: i platani del viale di Cherasco e del Parco Cavour a Santena, i larici dell’Alpe Veglia (Varzo) e del Parco delle Alpi Marittime (Valdieri), i cembri di Usseaux, i tre Abeti di Douglas del Lago di Meugliano (oggi Comune di Valchiusa), con il record di altezza (56 metri per il soggetto più alto) per il Piemonte. Tra i Comuni il primato spetta a Torino con 13 esemplari. Seguono Stresa (7), Acqui Terme, Racconigi e San Secondo di Pinerolo (5).

Il cambiamento climatico raccontato al cinema e in TV. Conferenza intorno alla mostra Change!

CIELI ARANCIONI, APOCALISSE POP

Con Jacopo Bulgarini d’Elci, direttore Mondoserie.it

 

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica

Sala Feste

Piazza Castello – Torino

 

Mercoledì 20 novembre, ore 17

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili

Palazzo Madama presenta il sesto appuntamento del ciclo di conferenze a ingresso gratuito che, dal luglio a dicembre 2024, approfondiscono alcuni dei temi presentati nel percorso di mostra Change! Ieri, oggi, domani. Il Po e accoglie nella Sala Feste la conferenza – spettacolo del giornalista e critico televisivo Jacopo Bulgarini d’Elci, direttore di mondoserie.it.

 

Un racconto di come il cinema e la tv abbiano messo in scena cambiamento climatico e crisi ambientale, attraverso le scene spesso indimenticabili di opere potenti di ieri e di oggi: da The Day After Tomorrow a La principessa Mononoke, da Mad Max a Snowpiercer, da The Road alla saga di Dune, da The Last of Us a Don’t Look Up. Partendo da un’immagine involontariamente profetica: i cupi e alienanti cieli arancioni di Blade Runner 2049, sequel (uscito nel 2017) del leggendario film di Ridley Scott. Quella scena di finzione diventerà realtà tre anni dopo, il 9 settembre 2020, quando i cieli della Bay Area di San Francisco si faranno improvvisamente arancione…

Ed è questo il tema che la conferenza affronterà: quello di una Natura maltrattata, trascurata, offesa, che si prende la sua “vendetta” in un numero sempre più grande di racconti distopici cine-televisivi. Che sia per lo scioglimento dei ghiacci, per le siccità, per un inquinamento soffocante, per un virus o un’infezione fungina, il futuro che il cinema e la tv ci propongono è apocalittico. Specchio del nostro senso di colpa?

Jacopo Bulgarini d’Elci è fondatore e direttore di Mondoserie.it, progetto multimediale che, nella forma di articoli, indagini lunghe, podcast, indaga in profondità le nuove forme dell’immaginario collettivo. In particolare il nuovo “racconto lungo”, la serialità televisiva, capace di tradurre gli umori sotterranei che popolano i sogni (e gli incubi) del nostro tempo. Comunicatore, progettista culturale, giornalista, è stato vicesindaco e assessore alla Cultura del comune di Vicenza.

Al progetto della mostra Change!, e riflettendo in linguaggi diversi sugli stessi temi oggetto della conferenza-spettacolo, ha contribuito anche con il video omonimo, parte integrante del percorso espositivo, e con un saggio nel catalogo.

I nuovi progetti per riqualificare i fiumi piemontesi: più green e più sicuri

Il torrente Orba (da parcopopiemontese.it)

L’edizione 2024 del bando per la riqualificazione dei fiumi e laghi piemontesi ha portato al finanziamento di 8 progetti per un importo complessivo di 1.150.000 euro con lo scopo di eseguire interventi che spaziano dal miglioramento delle condizioni idromorfologiche alla riqualificazione spondale ed al ripristino della vegetazione tipica messa a rischio dalla presenza di piante alloctone molto invasive.

«Con questo bando – ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati durante la presentazione dei risultati nella Sala Trasparenza del Grattacielo Piemonte – ci occupiamo sia della parte esterna del fiume, con il rafforzamento delle sponde e delle zone attigue, sia della sua parte ‘interna’ con la tutela dell’alveo, della vita degli animali e delle piante, e da quest’anno anche delle acque sotterranee e delle falde, cercando di dare soluzioni a tutte le possibili criticità. Continuiamo così a rafforzare la salute dei corpi idrici del nostro Piemonte».

In particolare, il bando è focalizzato su due direttrici principali:

* i corridoi verdi, quindi interventi per il miglioramento della vegetazione lungo le sponde, la creazione di fasce tampone boscate tra le zone coltivate e il corso d’acqua, interventi per il contrasto alla erosione delle sponde con vegetazione idonea e il rifacimento di difese spondali con tecniche di ingegneria naturalistica:

* i corridoi blu, ovvero i fiumi e i laghi sotto il profilo della biodiversità e dello stato generale delle acque, compresi interventi per scale di risalita per fauna ittica per migrazione valle-monte, apertura di rami in alveo per migliorare il deflusso e gli habitat del fiume, riqualificazione di aree umide in prossimità dell’alveo.

I progetti finanziati

Questi gli 8 progetti finanziati con il bando 2024:

Progetto Capofila e Partners Provincia Importo concesso
Ripristino di formazioni vegetazionali tipiche e miglioramento delle condizioni idromorfologiche dello Stura di Lanzo Comune di Villanova Canavese con Nole CMTo € 86.395,07
Interventi di riqualificazione e rinaturazione dei Torrenti Orba, Lemme ed affluenti (Torrente Orba, Torrente Lemme, Torrente Riasco, Rio Albedosa, Rio Cremosino e Rio Retortino) Provincia di Alessandria AL € 430.242,17
Riqualificazione dell’ecosistema del Torrente Sangone sull’asta Rivalta di Torino – Orbassano – Beinasco Comune di Rivalta con Orbassano e Beinasco CMTo € 295.373,44
Progetto di miglioramento della qualità e delle condizioni morfologiche del Torrente Banna nel Comune di Santena Comune di Santena

 

CMTo € 147.401,39
Riqualificazione spondale del torrente Banna-Bendola in località Bonina in Comune di San Maurizio C.se Comune di San Maurizio Canavese CMTo € 53.225,03
Riqualificazione sponda sinistra con gabbionata rinverdita sul torrente Banna-Bendola in Comune di San Carlo C.se Comune di San Carlo Canavese CMTo € 75.008,43
Progetto di Miglioramento della Qualità e delle Condizioni Morfologiche del Fiume Bormida in Comune di Torre Bormida e Levice per l’anno 2024 Comune di Torre Bormida con Levice CN € 200.000,00
Sistemazione idraulica e forestale asta torrente Tesso per la riqualificazione dei corpi idrici piemontesi ai sensi della DGR n. 20-7733 del 20/11/2023 Comune di Lanzo Torinese CMTo € 148.821,80

Il nuovo bando

A breve aprirà il nuovo bando relativo al 2025, per il quale sono stati stanziati 3 milioni di euro. Identiche le modalità e i beneficiari. La novità è l’inserimento della possibilità di presentare interventi che prevedano azioni dirette alla riduzione dell’inquinamento delle acque sotterranee.

Premialità sono previste in caso di interventi che si avvalgano di più fonti di finanziamento e riescano a integrare fra loro azioni a valere su altri fondi, quali Fesr e Pnrr, e in caso di coerenza con i nuovi obiettivi europei in materia di ambiente acquatico entrati in vigore con l’approvazione della Nature Restoration Law. Si tratta del nuovo regolamento europeo del giugno scorso per ripristinare gli ambienti naturali per fronteggiare gli effetti dei cambiamenti climatici, che mira a stabilire molteplici obiettivi e obblighi vincolanti di ripristino per un’ampia gamma di ecosistemi, tra cui foreste, terreni agricoli, fiumi, habitat marini e persino aree urbane. Di fatto con i suoi bandi la Regione Piemonte ha anticipato l’applicazione delle azioni previste da questo regolamento, spiegato da Valentina Bastino della Direzione Ambiente della Commissione Europea.

I risultati delle scorse edizioni

Dal 2018 ad oggi sono stati erogati quasi 16,5 milioni di euro per finanziare 74 progetti che sono stati proposti e realizzati da Comuni, Province, Enti di gestione di Aree protette, Unioni montane sia singolarmente che associate: l’esito dell’iniziativa ha permesso tra l’altro di migliorare la vegetazione perifluviale rimuovendo le piante pericolanti, contrastando l’erosione delle sponde con inserimento di specie vegetali adeguate che favoriscono anche l’ombreggiatura delle acque e del suolo e assorbono gli inquinanti di derivazione agricola.

Nello specifico sono stati finanziati 7 interventi nel 2018, 13 ciascuno con le edizioni 2019, 2020 e 2021, 11 nel 2022, 9 nel 2023 e 8 nel 2024.

Complessivamente sono stati messi a dimora 154.000 tra alberi e arbusti, contribuendo così alla piantumazione di quasi il 6% della superficie del Piemonte, e sono state realizzati 1.400 kmq di nuove aree a foresta e oltre 171.000 mq di nuove aree di fascia tampone

COP29, il Piemonte a Baku: le azioni messe in campo per il contrasto ai cambiamenti climatici

Il Piemonte, con l’assessore regionale all’Ambiente, Energia, Ricerca e Innovazione, Matteo Marnati, a Cop29, la XIX Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, in svolgimento a Baku in Azerbaijan.

In particolare, l’intervento dell’assessore regionale, che si è svolto nell’ambito della tavola rotonda “Gestione integrata delle risorse idriche: approcci sostenibili e partecipativi per l’Africa Orientale”, è stato incentrato sulle politiche e le iniziative di adattamento al cambiamento climatico messe in campo a livello regionale e locale: dall’approvazione del Piano di Tutela delle Acque, agli interventi per fronteggiare la grave crisi idrica che ha colpito la regione nel 2022 – anno nel quale è stato chiesto lo stato di emergenza – e nel 2023, passando per gli interventi proposti a finanziamento su vari fondi, dai Fondi Sviluppo e Coesione per opere necessarie a ridurre le perdite nei sistemi acquedottistici e per migliorare e razionalizzare i sistemi fognari e gli impianti di depurazione, a quelli del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per le infrastrutture idriche primarie e per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico.

«È la seconda volta che il Piemonte viene ospitato nel padiglione Italia – ha sottolineato l’assessore Marnati – La prima è stata a Sharm el-Sheikh per Cop27 e oggi a Baku per approfondire le tematiche di gestione dell’acqua in un momento nel quale ci siamo trovati ad affrontare sia la siccità che la grande abbondanza di pioggia». «È stata inoltre anche l’occasione per ricordare come il Piemonte – ha aggiunto – abbia già adottato il mercato volontario dei crediti di carbonio con il progetto Urban Forestry, che a breve svilupperemo e adatteremo alle direttive della Nazioni Unite approvate proprio nel corso di questa Cop. Con il nostro approccio pragmatico il Piemonte sarà un grande protagonista nella transizione ecologica, creando grandi opportunità per le nostre imprese e per le nostre comunità e, parallelamente, abbattendo le emissioni di CO2 e anche degli inquinanti».

In apertura di intervento l’assessore Marnati ha posto l’attenzione su un progetto che Hydroaid (associazione partecipata della Regione) insieme a Smat, all’interno di una joint venture con 2 società di ingegneria italiane e una etiope, sta realizzando in Etiopia a supporto delle società pubbliche di gestione dell’acqua in tre città, Asosa, Gambella e Semera. Obiettivo del progetto, la definizione di una strategia per la riduzione delle perdite di acqua, la formazione dei quadri locali e l’elaborazione di un piano aziendale dei servizi idrici delle tre città. L’istituzione di riferimento del progetto a livello locale è il Ministero dell’Acqua e Energia dell’Etiopia e il finanziatore del progetto è la Banca Mondiale. «Siamo sempre stati disponibili, e sempre lo saremo – ha concluso Marnati – per sostenere quei paesi, come quelli dell’Africa, dove l’acqua scarseggia»

Nel corso dell’evento è intervenuto anche l’amministratore delegato di Acqua Novara.VCO, Daniele Barbone che ha illustrato il piano integrato investimenti e sostenibilità denominato “Agenda 2036” sostenuto anche dalla Regione Piemonte. «Siamo lieti che questo nostro approccio abbia ricevuto il plauso degli organizzatori e sia stato individuato come best practice da replicare a livello dei paesi del mediterraneo» ha sottolineato Barbone.