AMBIENTE- Pagina 15

«Bike for the Future», a Volpiano  per la fine dell’anno scolastico


Gli organizzatori: «Per celebrare un anno ricco di iniziative legate all’ambiente»

Giovedì 23 maggio dalle 8.15 alle 16.30, a Volpiano in viale Carlo Alberto dalla Chiesa, la scuola primaria «Gigi Ghirotti» e la scuola dell’infanzia «Acquerello» organizzano, in collaborazione con il Comune di Volpiano, «Bike for the Future», evento conclusivo dell’anno scolastico; la giornata prevede gare in triciclo, percorsi sulla sicurezza, approfondimenti sul Giro d’Italiacaccia al tesoro in bicicletta, giochi di una volta, laboratori di riciclo creativopicnic in compagnia con il Gaad di Volpiano (Gruppo di aiuto per la alternative al disagio), progetti per il recupero di oggetti e vestiti, il concorso sulla riduzione degli sprechi in mensa e il flash mob «Pedalando per il futuro sostenibile».

Sottolineano gli organizzatori: «Questo evento speciale celebra un anno ricco di iniziative legate all’ambiente, mettendo al centro la salute e l’ecologia. In un’epoca in cui la consapevolezza ambientale è più importante che mai, la giornata del 23 maggio è un’occasione per riflettere sull’importanza di preservare il nostro pianeta per le generazioni future. Il Bike for the future rappresenta il frutto di percorsi didattici svolti nell’ambito di progetti mirati, resi possibili grazie anche alla partecipazione al bando delle Scuole Ecoattive della Regione Piemonte. Attraverso molteplici collaborazioni con associazioni e realtà del territorio sul tema dei rifiuti, dell’ecologia e della mobilità sostenibile, è stata creata un’esperienza educativa unica e coinvolgente, che ha portato a risultati eccezionali».

Linee guida di Fondazione Agrion nella giornata della biodiversità

Ripartire dal suolo. La corretta gestione del suolo permette di affrontare i fenomeni climatici estremi e tutelare la produttività dell’agricoltura

Il suolo è una risorsa fondamentale. Consente la vita dei vegetali, degli animali e dell’essere umano sulla Terra: queste le parole di apertura della Carta Europea del Suolo, con cui l’Unione Europea, nel 1972, stilò alcune linee guida per la corretta gestione di una delle risorse più preziose del pianeta. Una risorsa che, grazie alla ricchezza di organismi e microelementi, favorisce la biodiversità, a cui è dedicata proprio la giornata del 22 maggio di ogni anno in tutto il mondo.

Tre azioni per la biodiversità

Un suolo in salute permette una crescita sana della vegetazione in superficie, fondamentale per il sequestro dell’anidride carbonica e per una produzione alimentare varia e sana. Ma non solo: una corretta gestione di questa risorsa consente anche di limitare i danni causati da fenomeni climatici sempre più avversi ed estremi. Le piogge intense che stanno caratterizzando questa primavera causano talvolta gravi fenomeni di erosione, in particolare laddove la struttura del suolo non è tutelata: per questo e per evitare la perdita degli strati più fertili, è quindi importante ridurre il più possibile le lavorazioni del suolo più profonde e invasive, limitandole alle occasioni in cui sono davvero indispensabili.

Di fronte, invece, a periodi più siccitosi, l’inerbimento controllato rappresenta una risposta efficace: infatti, mantenendo sotto controllo un cotico erboso anche tra le file di coltivazione, si riduce l’evaporazione dell’acqua e si mantiene il terreno a temperature più basse, soprattutto nella stagione più calda e a rischio siccità.

Affinché il suolo sia in salute e favorisca quindi la crescita delle piante, occorre proteggerne la fertilità e la biodiversità attraverso una tecnica molto efficace, il sovescio: una pratica agronomica che consiste nella semina di diverse specie erbacee (come graminacee, leguminose e crucifere) anche nelle interfile. In questo modo il suolo viene nutrito e sostenuto nelle sue funzioni. Addirittura alcune specie utilizzate rilasciano composti in grado di limitare l’emissione delle tossine delle colture precedenti, svolgendo un’azione geodisinfestante completamente biologica e circolare.

I progetti realizzati da Fondazione Agrion

Dal momento che rispettare le potenzialità e il naturale ruolo del terreno è una chiave irrinunciabile per tutelare la biodiversità, Fondazione Agrion è impegnata in percorsi progettuali dedicati: a titolo esemplificativo, si è concluso a inizio anno il progetto “In-Gest Soil”, realizzato nell’ambito del PSR 2014-2020, in collaborazione con diversi enti e aziende agricole del territorio. Il progetto è stato volto a promuovere negli ambienti vitivinicoli collinari alcune innovazioni che permettano di contenere i tipici fenomeni di degrado del suolo e di mantenere, se non migliorare, la qualità e quantità della produzione, attraverso il ricorso a buone pratiche applicabili a tutti i comparti agronomici.

I dati ricavati si possono estendere anche all’ambito corilicolo: i ricercatori di Agrion, infatti, nel 2024 proseguiranno con le valutazioni sugli effetti dell’inerbimento controllato in corilicoltura. Fin quando le precipitazioni annuali erano sufficienti a soddisfare il fabbisogno idrico, la naturale scarsità di cotico erboso in corileto non rappresentava un problema. Da quando, invece, addirittura una pianta rustica come il nocciolo è in sofferenza a causa della siccità, l’inerbimento controllato rappresenta una risposta ormai essenziale per tutelare la salute delle piante e del suolo.

Dopo oltre cinquant’anni dalla pubblicazione della Carta Europea del Suolo, il tema della gestione del suolo riveste un’importanza quanto mai attuale e urgente: concepire il suolo come una vera e propria risorsa è il primo passo per proteggere la biodiversità e promuovere un’agricoltura non solo maggiormente sostenibile ed ecologica, ma anche capace di rispondere con prontezza e lungimiranza ai cambiamenti climatici, tutelata nella sua produttività e nella salute dell’ambiente in cui si inserisce.

Cento parchi e giardini coinvolti: il Festival del Verde apre con le “Api solitarie”

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Il programma completo del Festival del Verde sul sito www.festivalverde.it

Si è aperta ufficialmente ieri la seconda edizione del Festival del Verde che da lunedì 20 a domenica 26 maggio coinvolgerà più di cento tra parchi pubblici, giardini, orti urbani e musei in oltre 150 appuntamenti “green” per far conoscere il verde urbano di Torino e della sua area urbana.

L’inaugurazione simbolica del Festival si è tenuta  alla presenza dell’assessore alla cura del verde della Città di Torino e di Giustino Ballato, Presidente di Orticola del Piemonte, che, in coincidenza con il Bee Day, la giornata mondiale dedicata alle api, hanno installato un nido artificiale per api solitarie presso il Parco Europa di Cavoretto, vero e proprio “balcone verde” sulla città di Torino.

Il nido artificiale ospita 150 api solitarie, una specie particolarmente adatta agli ambienti urbani. Tra le più piccole al mondo, le api solitarie non producono miele ma sono importanti impollinatori e sono totalmente inoffensive nei confronti dell’uomo perché non hanno una regina da difendere. Sono pacifiche, nidificano le une a fianco delle altre senza problemi, rimangono vicine al posto dove nascono e sono attive a lungo (da maggio a settembre).

Il Festival proseguirà durante tutta la settimana con visite guidate negli spazi verdi più suggestivi, tour nell’agricoltura urbana, reading e presentazioni di libri, attività di volontariato, escursioni naturalistiche e molto altro ancora, interessando oltre Torino altri dieci comuni (Carignano, Collegno, Moncalieri, Nichelino, Pino Torinese, Rivalta di Torino, San Mauro Torinese, San Secondo di Pinerolo, Santena, Settimo Torinese) e andando a toccare anche Cuneo e la provincia di Asti. Numerosi gli appuntamenti in programma curati della Città di Torino.

 

TORINO CLICK

Lo smog uccide anche d’estate

Venerdì 24 maggio 2024, dalle 18

Assemblea e presentazione della nuova campagna sperimentale di monitoraggio dei livelli di ozono nell’aria a Torino

& Aperitivo

 

Polo Culturale Lombroso16 (Sala Molinari) via Lombroso 16, Torino

 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Insieme al particolato fine e al biossido di azoto, l’ozono è l’inquinante che desta più preoccupazione per la salute umana in Europa, in particolare nei Paesi del Mediterraneo come l’Italia, anche perché le sue concentrazioni sono in costante aumento. L’ozono è un inquinante particolare, che non viene emesso direttamente dalle attività umane, ma si forma soprattutto d’estate in presenza di certi inquinanti e in condizioni di forte insolazione. La sua formazione è legata alla presenza nell’atmosfera di inquinanti come gli ossidi di azoto e i composti organici volatili, che vengono emessi soprattutto dal traffico veicolare Tuttavia, a causa delle modalità con le quali si trasforma nell’atmosfera, le sue concentrazioni tendono a essere più alte in campagna e nelle aree verdi rispetto alle zone più trafficate.

A Torino esistono solamente due stazioni fisse per la misurazione dell’ozono, una ubicata nel Parco Di Vittorio nell’area del Lingotto e una nei giardini di via Rubino a Mirafiori nord, che mostrano costantemente valori superiori a quelli consentiti dalla legge.

 

“Con questa campagna vogliamo raccogliere dati in altri luoghi nei quali i cittadini e le cittadine torinesi trascorrono una parte del loro tempo libero d’estate, come parchi e giardini pubblici, per capire meglio a quali rischi per la salute sono esposti. In generale, infatti, ci si preoccupa per l’inquinamento solamente nel periodo invernale, anche se durante l’estate si raggiungono spesso concentrazioni di ozono che rappresentano un rischio per la salute altrettanto grave, soprattutto per chi fa attività fisica all’aperto. Ci proponiamo di studiare almeno 50 punti in città per cominciare a costruire una mappa e a sensibilizzare i cittadini e l’amministrazione pubblica”, commenta Roberto Mezzalama, presidente del Comitato Torino Respira.

 

Dopo 5 anni di “Che aria tira?”, la campagna di rilevamento dei livelli di biossido d’azoto, il Comitato Torino Respira lancia una nuova iniziativa di monitoraggio civico della qualità dell’aria. Gli obiettivi restano gli stessi: raccogliere informazioni e dati per ampliare la conoscenza sulla qualità dell’aria della città e aumentare la consapevolezza della cittadinanza sui rischi che l’assenza di politiche coraggiose per ridurre l’inquinamento dell’aria, a partire dal disincentivo all’uso dell’auto privata, possono avere sulla propria salute, anche d’estate.

 

Programma:

Alle 18 Assemblea dei soci e delle socie del Comitato Torino Respira. Si può aderire al Comitato qui: https://www.torinorespira.it/aderisci/

 

Alle 19, presentazione di “Lo smog uccide anche d’estate”, la nuova campagna sperimentale di monitoraggio dei livelli di ozono nell’aria a Torino. Durante la serata si potrà sostenere questa nuova campagna con una donazione.

 

A seguire, aperitivo (16 euro): per permettere di organizzare al meglio l’aperitivo, si chiede la conferma della propria partecipazione compilando il form https://forms.gle/aoNXQJLUjrDKY4z66 o scrivendo a info@torinorespira.it (preferibilmente entro il 21/05).

 

La partecipazione alla sola presentazione della campagna di monitoraggio è libera.

 

Informazioni

 

Comitato Torino Respira

www.torinorespira.it/

Electra: da Torino a Trieste con l’auto elettrica

Torna il Festival del verde nei Comuni torinesi

Dal 20 al 26 maggio a Torino e nell’ area metropolitana torna l’appuntamento con la natura in città: un’intera settimana per offrire ai cittadini un racconto inedito del verde urbano. 

Saranno 11 i comuni coinvolti (Carignano, Collegno, Moncalieri, Nichelino, Pino Torinese, Rivalta di Torino, San Mauro Torinese, San Secondo di Pinerolo, Santena, Settimo Torinese, Torino) a cui si aggiungono trasferte “extra-provinciali” a Cuneo e in provincia di Asti. Con alcuni comuni aderenti il Festival ha promosso un concorso dal titolo “1 mq di giardino” per la progettazione e la successiva realizzazione di un’area dimostrativa di verde pubblico resistente ai cambiamenti climatici. oltre 150 appuntamenti diffusi in più di 100 tra parchi pubblici, giardini, orti urbani, musei e altri territori fino a sconfinare a Cuneo.

Dopo l’edizione sperimentale dello scorso anno con il coinvolgimento di oltre 20 mila persone,  torna a Torino e area metropolitana il Festival del Verde – www.festivalverde.itraddoppiando il numero di iniziative. Visite guidate negli spazi verdi più suggestivi, tour nell’agricoltura urbana, reading e presentazioni di libri, attività di volontariato, escursioni naturalistiche per scoprire il verde urbano come mai è stato presentato.

“Le città delle piante” è il titolo di questa edizione dedicata a quella rete di ecosistemi urbani e naturali che convivono e interagiscono ogni giorno con gli esseri umani e le loro tecnologie. Il Festival, il cui maggior sostenitore è la Fondazione Compagnia di San Paolo, offre un racconto complessivo attraverso l’esperienza diretta delle storie invisibili di questi ambienti spesso nascosti. Ogni evento del Festival è categorizzato in base a una delle cinque città delle piante (Città verdi da coltivare, Città verdi da curare, Città del verde salubre, Città del patrimonio verde, Città della cultura verde).

Il week-end del Festival del Verde (24-26 maggio) ospita anche FLOR Primavera che porterà ai Giardini Reali di Torino circa 150tra florovivaisti, agricoltori e artigiani green, e Verde Svelato, un percorso sperimentale che aprirà per la prima volta le porte di piccoli e grandi giardini “segreti”, aree verdi private solitamente nascoste e inaccessibili alla cittadinanza che saranno visitabili in esclusiva per la manifestazione. Durante il Festival, inoltre, la mostra artistica d’illustrazione Germogli si trasformerà in una “Street Expo” lungo Via Po, proponendo le opere di 16 illustratori emergenti che raccontano con la loro arte la bellezza della Natura.

Con il Festival di quest’anno inizia anche una prima mappatura dei giardini e degli orti scolastici della Città di Torino che quest’anno saranno aperti in via straordinaria per un giorno mentre le scolaresche saranno ospitate a FLOR Primavera la mattina di venerdì 24 maggio.

Per il Festival del Verde, da lunedì 20 a venerdì 24 maggio, apre con biglietto di ingresso a prezzo ridotto l’Orto botanico dell’Università di Torino dove sarà possibile partecipare a una visita guidata gratuita condotta da esperti.

Anche quest’anno abbiamo registrato una grande adesione ed entusiasmo delle realtà, pubbliche e private, che contribuiscono a migliorare e curare il verde urbano di Torino e dell’area metropolitana. – Spiega Giustino Ballato, Presidente di Orticola del Piemonte e co-ideatore del Festival – L’obiettivo è avvicinare il maggior numero possibile di cittadini a un mondo straordinario come quello delle piante in città”.

I grandi parchi e giardini pubblici saranno i protagonisti di “I segreti del verde (urbano) – Storie e alberi della città di Torino”, una serie di passeggiate gratuite condotte dai tecnici del verde pubblico alla scoperta delle storie inedite della città vegetale: dai platani di Carlo Alberto al parco suor Michelotti alle rarità botaniche dei Giardini reali bassi fino al bosco naturale di Parco Leopardi. Mentre l’inconsueto olivo che cresce nell’area verde di pertinenza dell’anagrafe centrale di Torino sarà al centro di un racconto dedicato alla diffusione di questo albero in Piemonte. In collaborazione con Torino Spazio Pubblico, il progetto di cittadinanza attiva per la cura di spazi pubblici e beni comuni promosso dalla Città di Torino, sarà possibile inoltre partecipare alle attività di manutenzione del verde in diverse aree e giardini. Da non perdere anche la passeggiata nell’area di alto valore naturalistico presso il bosco morenico di Rivalta di Torino.

Il 25 e 26 maggio sarà inoltre possibile visitare un’ala del Parco di Villa Abegg, La scoperta del Parco sarà accompagnata da un ricco programma di attività curato dall’Assessorato alla Cura della città, Verde pubblico e Parchi con la Divisione Verde pubblico della Città di Torino, in collaborazione con l’Associazione culturale Web Garden, lo IED di Torino, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) dell’Università degli Studi di Torino e l’Accademia di Agricoltura di Torino.

Il Festival del Verde offre l’opportunità di conoscere, con una visita guidata gratuita mercoledì 22 maggio, il Museo della Frutta Francesco Garnier Valletti e l’Accademia di Agricoltura di via Andrea Doria che sarà accessibile nel fine settimana. In calendario anche una visita al Giardino di Palazzo Madama con approfondimento sulle piante che attirano api e impollinatori. Nel Festival grande spazio anche all’agricoltura urbana: dall’orto collettivo e frutteto delle donne al Parco Mennea gestito da ColtivaTo, weTree e altre associazioni fino a quelli del Bunker e del Viale della Frutta. A Pino Torinese, invece, il Festival “Dalla collina alla Tavola”.

Questa settimana così ricca di eventi – aggiunge Fabio Marzano, co-ideatore del Festival – offre anche una grande opportunità di informazione sul verde urbano, sia pubblico che privato, e sul valore del nostro patrimonio naturalistico”.

Dal 24 al 26 Maggio torna anche la terza edizione di “Un grado e mezzo. Festival su clima e ambiente”, quest’anno inserito nel calendario di Festival del Verde con l’obiettivo di far germogliare nuove e fruttuose collaborazioni.

Il valore di 1,5°C è il limite di innalzamento della temperatura media globale che non dovrebbe essere superato a fine secolo, rispetto ai valori preindustriali, per garantirci un futuro meno incerto, più sano e più equo. Il festival “Un grado e mezzo” nasce per far riflettere il pubblico sul futuro che ci aspetta: una 3 giorni di appuntamenti, gratuiti e aperti a tutti, dedicati alla salvaguardia dell’ambiente, per parlare di cambiamento climatico sotto diversi punti di vista mescolando registri differenti. Ospitati alla Biblioteca civica Alberto Geisser, sulle sponde del Po, eccellenze della ricerca italiana si alterneranno a scrittori, giornalisti, divulgatori per discutere di un tema importantissimo: l’acqua. Ad aprire i lavori l’alpinista e divulgatore Hervé Barmasse che accompagnerà il pubblico in un affascinante viaggio per riflettere e farsi affascinare dallo stretto rapporto che lega acqua e montagne.

Maggiori informazioni sul Festival del Verde al link www.festivalverde.it

La Giornata delle api a Parla con me

Carmagnola celebra la biodiversità e la sostenibilità delle Api  insieme a Simona Riccio e alla sua trasmissione Parla Con Me ®

Lunedì 20 maggio dalle ore 18.00 alle ore 19.00, durante la puntata di Parla Con Me ® condotta da Simona Riccio, Agrifood & Organic Specialist e founder della trasmissione, si parlerà di API insieme a Laura Bortolotti – ricercatrice del gruppo di ricerca in apidologia del Centro di ricerca Agricoltura e Ambiente del CREA, Luca Palermo titolare dell’azienda agricola Il Fuco Barbuto, Giovanni Boanogià direttore del Museo di Storia Naturale di Carmagnola,  Rodolfo Floreano – Presidente di Agripiemonte Miele e rappresentanti del Comune di Carmagnola.

Il 20 maggio di ogni anno, il mondo celebra la Giornata Mondiale delle Api, un’occasione per riflettere sull’importanza vitale degli impollinatori per la sopravvivenza del nostro pianeta. Le api e altri impollinatori, come farfalle, pipistrelli e colibrì, svolgono un ruolo fondamentale nell’impollinazione delle piante, contribuendo direttamente alla produzione alimentare e alla conservazione della biodiversità.

L’anno corrente non fa eccezione e la Giornata Mondiale delle Api 2024 assume un significato particolare per la comunità di Carmagnola che, insieme all’Amministrazione Comunale, si unisce al coro globale di sensibilizzazione sull’importanza degli impollinatori, sottolineando ilprogetto innovativo e sostenibile in atto nel cuore del suo territorio.

Il progetto del Comune di Carmagnola per salvaguardare le api

Nel Bosco del Gerbasso di Carmagnola, un polmone verde che è orgoglio della comunità, è stato avviato un progetto pionieristico per favorire la presenza e la prosperità delle api. Grazie alla collaborazione tra l’amministrazione comunale, le associazioni naturalistiche del territorio e gli apicoltori locali, sono stati installati 27 alveari, con la prospettiva di raggiungerne un massimo di 40, al fine di aumentare la biodiversità e monitorare la qualità dell’aria.

Il Progetto, fortemente voluto dal Comune di Carmagnola, viene realizzato in collaborazione con il CREA – Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, ente di ricerca dedicato alle filiere agroalimentari con personalità giuridica di diritto pubblico, vigilato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf). L’obiettivo consiste nell’utilizzare gli impollinatori come “sentinelle ambientali”, monitorando lo stato di salute del territorio e promuovendo la produzione di miele locale. Guidati da Guido Rolfo e da Luca Palermo, apicoltore e titolare dell’azienda agricola “Il Fuco Barbuto” che si è aggiudicata lamanifestazione di interesse del Comune, i cittadini di Carmagnola si impegnano attivamente nella promozione della biodiversità e della sostenibilità.

Celebrazione e Riconoscimento

Durante la puntata del 20 maggio di Parla Con Me ®, un rappresentante del Comune di Carmagnola riceverà i primi vasetti di miele prodotti nelBosco del Gerbasso dall’apicoltore locale Luca Palermo, facendo presente che si concludono i tre anni di studio di “BeeNetApi e biodiversità nel monitoraggio dell’ambiente, progetto di ricerca scientifica che tiene sotto osservazione le api italiane in tutto il Paese, finanziato dalla Rete Rurale Nazionale del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (fondi 2014-2020) e condotto dal Centro Agricoltura e Ambiente del CREA.

L’evento rappresenta un momento significativo per la comunità di Carmagnola, un’occasione per celebrare la collaborazione, l’innovazione e l’impegno verso un futuro sostenibile.

In diretta sulla pagina LinkedIn Top Voices Italy e Facebook di Simona Riccio, oltre al canale YouTube di Parla Con Me® > LinkedIn: https://bit.ly/3UZX5Kp > Facebook: https://bit.ly/44IFzh3 > YouTube: https://bit.ly/3UNIsJ3

Comitato Pellerina: “che fine ha fatto il nostro referendum?”

Tuteliamo i parchi di Torino

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

…che fine ha fatto il nostro referendum?
L’amministrazione di centrosinistra torinese, in pieno
accordo con l’amministrazione di centrodestra della nostra
regione, ha deciso di edificare un nuovo presidio ospedaliero
sul parco della Pellerina, il più importante polmone verde della
Città.

Noi, come cittadine e cittadini siamo favorevoli alla
costruzione di nuovi ospedali ma riteniamo fondamentale
tutelare le aree verdi urbane.

Ci siamo costituiti in un COMITATO, abbiamo presentato
petizioni, una proposta di delibera di iniziativa popolare, due
proposte di Referendum cittadini, raccolto migliaia di firme e
soprattutto ottenuto il sostegno di migliaia di persone!!!

L’AMMINISTRAZIONE TUTTAVIA CONTINUA AD
IGNORARE LE NOSTRE ISTANZE E FARE ORECCHIE DA
MERCANTE !

Siamo qui per farci sentire!

Chiediamo che l’amministrazione consenta alla
cittadinanza di esprimersi tramite il referendum cittadino
su quale deve essere il destino delle aree verdi pubbliche

PER QUESTO MOTIVO CONVOCHIAMO UN
PRESIDIO DI FRONTE AL COMUNE DI TORINO
Piazza Palazzo di Città
LUNEDÌ 20 MAGGIO ORE 16

Comitato Salviamo la Pellerina

Parco 5 laghi di Ivrea, da giugno cessano abbattimenti cinghiali

Il commento di Coldiretti

Si deve aspettare un futuro Piano di controllo elaborato dal nuovo Parco

 

Il primo effetto del nuovo Parco provinciale dei 5 Laghi sarà la cessazione, a partire dal 1 giugno, delle attività di contenimento dei cinghiali nelle aree comprese nel Parco. Lo conferma la Città Metropolitana di Torino che è anche l’Ente che sarà chiamato a gestire il nuovo Parco.

Per riprendere gli abbattimenti dei cinghiali, anche in seguito alla segnalazione di danni, si dovrà attendere l’adozione di uno specifico Piano locale di contenimento della fauna selvatica che dovrà, paradossalmente, essere elaborato dalla stessa Città Metropolitana, ma questa volta, nella sua veste di Ente gestore del nuovo Parco.

Proprio la Città Metropolitana, infatti, è già l’organismo che coordina le attività di contenimento e depopolamento del cinghiale affidandosi, per mancanza di personale, ai selecontrollori abilitati. Il territorio trasformato in Parco provinciale è, infatti, già un’area dove è vietata la caccia. I cinghiali non possono essere abbattuti durante la stagione di caccia ma vanno “controllati” utilizzando selecontrollori abilitati grazie a specifici corsi. Grazie a questa collaborazione gratuita gli abbattimenti fino a oggi si sono sempre svolti con regolarità, anche se in modo insufficiente. L’entrata in vigore del Parco bloccherà anche questa attività minima di controllo.

«Ecco il primo effetto paradossale dell’istituzione di questo Parco inutile – osserva il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Prima del Parco, nelle aree già protette perché inserite nella Rete Natura 2000, si gestiva la fauna che danneggia l’agricoltura e gli ecosistemi. Da 1 giugno dovremo aspettare mesi prima che il nuovo Parco sia funzionante e prima che possa predisporre tutti gli strumenti di gestione, tra cui il Piano di contenimento del cinghiale. Con la gestione attuale i contenimenti venivano fatti. Con il Parco, per molto tempo, avremo una riserva di cinghiali che di notte potranno irradiarsi nei territori circostanti per danneggiare i campi».

Intanto, in questo periodo in cui avvengono le semine del mais e in cui ci si accinge a tagliare il primo prezioso fieno dell’anno, si moltiplicano le segnalazioni di danni da cinghiali che divorano i semi appena interrati e che scalzano la cotica erbosa distruggendo la biodiversità dei prati stabili necessari agli allevamenti bovini. Per questo, la Città Metropolitana ha chiesto ai selecontrollori di moltiplicare gli sforzi di contenimento del cinghiale prima del 1 giugno, data in cui non potrebbero più essere possibili.

«Pretendiamo che l’agricoltura sia protetta dai cinghiali e che vengano adottate soluzioni ponte che permettano non solo di continuare ma anche di intensificare gli abbattimenti di cinghiali nell’area dei 5 laghi. Le aziende agricole non possono aspettare i tempi della burocrazia introdotta con questo nuovo Parco. Un Parco che è nato senza avere discusso prima di uno sviluppo sostenibile per l’intera area. Un Parco politico nato per questioni di principio, senza contenuti e senza proposte concrete per questo angolo di Canavese che non aveva certo bisogno di nuova burocrazia ma di un progetto complessivo per il suo futuro».

A Torino il 37% del parco è già Euro 6

Il “Giro d’Italia” dell’Osservatorio Continental

Per la prima tappa della Corsa Rosa, Continental fotografa lo stato della mobilità sul territorio: +26% di immatricolazioni di auto elettriche (BEV), ma la quota sul totale rimane a 0,6%. Bene l’ibrido: +18,2 sul nuovo e +59,2% nell’usato.

 

Maggio 2024 – Continental, che ha la sostenibilità come valore fondante, ha scelto la piattaforma cycling e di essere Top Sponsor del maggiore evento ciclistico italiano, il Giro d’Italia, per sensibilizzare e approfondire i temi dell’impatto della mobilità con un Osservatorio che fotografa l’attuale situazione delle principali province toccate dal Giro.

Torino e la sua provincia mostrano dati interessanti da questo punto di vista. Iniziando dal fatto che tra il 2022 e il 2023 l’immatricolazione di auto elettriche è aumentata del 26,3%, passando da 2.799 a 3.535 unità. Positiva anche la situazione sul fronte ibrido: +18,2% nello stesso periodo, con il passaggio da 51.963 a 61.427 unità.

Si consideri che il parco circolante in questa città è composto per il 76,6% proprio da autovetture (contro il 74,6% registrato a livello nazionale), per il 12,3% da motocicli (13,7% a livello nazionale) e per il 7,7% di autocarri per trasporto merci (8,2%). Il resto riguarda quote residuali di altri veicoli (come autobus, autocarri speciali, motocarri…).

Un altro aspetto utile per declinare il concetto di sostenibilità nel territorio riguarda la categoria di emissione degli autoveicoli: la più rappresentata è l’Euro 6, che copre il 36,6% del circolante. Un dato migliore di quello medio nazionale, fermo al 29,6%. Seguono l’Euro 4 col 18,4% (19,5% a livello nazionale), l’Euro 5 col 13,9% (14,8% a livello nazionale), l’Euro 3 col 10,6% (12% a livello nazionale). Da evidenziare che permane una piccola incidenza di veicoli di categoria Euro 0, che rappresentano il 10,2% del totale (la media nazionale arriva all’11,7%); se sommati agli Euro 1 ed Euro 2 si raggiunge una quota pari a circa il 20% (il 19,3% per la precisione), un veicolo su cinque, dunque.

Quest’ultima analisi è coerentemente confermata se si sposta l’attenzione sull’anzianità del parco: i veicoli in circolazione nel capoluogo piemontese con età fino a 10 anni sono il 44,2% del totale (in Italia sono il 38,5%); quelli con al massimo 2 anni di anzianità raggiungono una quota dell’11,8%, nettamente superiore alla media nazionale pari al 7,8%.

Nel capitolo alimentazione, domina ancora la benzina, con il 48,6% sul totale, “contro” una percentuale del 46,1% a livello nazionale. A una distanza piuttosto significativa c’è il gasolio col 31,8% (40,4% a livello nazionale). Interessante il dato sulla diffusione dei veicoli elettrificati: l’elettrico è allo 0,6% del totale, una percentuale in linea col dato nazionale, fermo allo 0,5%; meglio i veicoli ibridi (sia a benzina che a gasolio) che nella provincia di Torino si attestano già al 6,4% del totale (4,1% la media italiana).

Qualche riflessione d’interesse può essere fatta anche osservando i dati relativi alle vendite delle auto usate: per quanto riguarda le elettriche tra il 2022 e il 2023 è stata registrata una contrazione dell’8,2%, ovvero da 622 a 571 unità. Per l’ibrido, invece, c’è stato un salto in avanti del 59,2%, con il passaggio da 5.471 a 8.709 unità. La sensibilità dimostrata in provincia di Torino nei confronti di auto elettriche ed elettrificate può giovarsi di una rete di ricarica composta da 1.337 punti distribuiti in 549 aree.

Per quel che riguarda i servizi di mobilità alternativi all’auto privata, nella città di Torino sono presenti sharing di auto, bici, scooter e monopattini. Gli operatori attivi nel car sharing sono 3, con una flotta di veicoli disponibili pari a 817 unità. Sono invece 2 gli operatori attivi nei servizi di scooter sharing, con circa 500 veicoli. Più elevati, ovviamente, i numeri di monopattini (sette operatori attivi e 4.414 veicoli disponibili) e bici (tre servizi attivi e 2.048 veicoli a disposizione).