Adesso in pista c’è Ivrea con l’importante retaggio della cultura industriale sviluppata da Adriano Olivetti
Sta scoppiando una “Unescomania” in Piemonte ? Sembrerebbe di si. Qualche anno fa i Sacri monti piemontesi e lombardi sono stati inseriti nella lista dei beni Patrimonio dell’Umanità. Lo scorso anno è toccato ad una vasta area (non tutta) di Langhe-Roero e Monferrato. Adesso in pista c’è Ivrea con l’importante retaggio della cultura industriale sviluppata da Adriano Olivetti. E ora un altro fronte sta per aprirsi: lunedì 2 marzo, alle ore 11, nella sala intitolata ad Aldo Viglione di palazzo Lascaris, si terrà la cerimonia di sottoscrizione del protocollo per la candidatura a Riserva Mab (Man and the Biosphere) dellUnesco delle aree protette del Po e ella Collina Torinese e dei territori del marchio CollinaPo. Interverranno Francesco Profumo, presidente di Iren spa, Giorgio Albertino, commissario dell’Ente regionale Parco del Po e della Collina Torinese, il presidente del consiglio regionale Mario Laus, l’assessore regionale alla cultura, Antonella Parigi e l’assessore all’ambiente della Città di Torino, Enzo Lavolta.
Il programma MAB (Man and the Biosphere) è stato avviato dall’UNESCO negli anni ’70 allo scopo di migliorare il rapporto tra uomo e ambiente e ridurre la perdita di biodiversità attraverso programmi di ricerca e sviluppo. Il programma ha portato al riconoscimento, da parte dell’UNESCO, delle Riserve della Biosfera, aree marine e/o terrestri che gli Stati membri s’impegnano a gestire nell’ottica della conservazione delle risorse, della valorizzazione dei beni naturali e dei valori culturali e dello sviluppo sostenibile, nel pieno coinvolgimento delle comunità locali. L’auspicio è che, una volta raggiunto il traguardo, alle parole seguano i fatti
Massimo Iaretti