valentina parenti- Pagina 2

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Senza troppa convinzione lo “Sguardo” di Massimo Popolizio

Sino a domenica 19 febbraio al Carignano il testo di Miller

L’origine fu un fatto di cronaca che lo colpì profondamente, una vicenda familiare di torbidi affetti nata tra gli immigrati italiani di Brooklyn. Una vicenda che spinse Arthur Miller a trasportarla sul palcoscenico, “A View from the Bridge” arrivò a New York nel 1955 nella versione in un atto unico e l’anno successivo a Londra in quella in due atti, per la regia di un Peter Brook arrivato alla soglia dei quaranta.

Nel gennaio del 1958 Luchino Visconti ne fece con la coppia Stoppa/Morelli un capolavoro e nove anni dopo il mitico Raf Vallone accattivante e gioviale, che sembrava avere da sempre il personaggio di Eddie Carbone nel sangue e che in quelle stesse vesti aveva già affrontato i palcoscenici parigini (ancora Brook regista) e lo schermo (con la regia di Sidney Lumet), propose un’edizione italiana al fianco di Alida Valli. In tempi assai più prossimi a noi, lo Stabile torinese, Valerio Binasco regista e interprete, aveva messo in cantiere nel maggio 2020 una sua messinscena di “Uno sguardo dal ponte”, ma poi la pandemia azzerò tutto e lo spettacolo fu annullato e del tutto taciuto nelle successive stagioni dai responsabili. Oggi, con l’etichetta Compagnia Umberto Orini – Teatro di Roma Teatro Nazionale – Emilia Romagna Teatro ERT Teatro Nazionale, Massimo Popolizio propone ancora una volta, nella doppia veste di regista e interprete, con la traduzione di Masolino d’Amico, la tragedia dell’”onesto” Eddie, del suo affetto innaturale verso la giovanissima nipote, dell’accoglienza a Marco e Rodolfo, parenti della moglie e immigrati irregolari, dell’astio e del rancore che giorno dopo giorno lo catturano, del cambiamento e del tradimento, della denuncia alle autorità, della vendetta finale immersa nel sangue.

Ad assistere allo spettacolo sul palcoscenico del Carignano (per la stagione del nostro Stabile, repliche sino al 19 febbraio), immerso nella scena poveramente stilizzata di Marco Rossi – un tavolo, qualche sedia e i semplici mobili di casa, più all’esterno reti metalliche e una gru sul fondo e un angolo per le apparizioni degli altri scaricatori di porto, tutto male utilizzato -, ti chiedi se abbia ancora senso portare allo spettatore degli anni Duemila un simile sanguinoso fatto di cronaca, se si possa ancora parlare di “grande affresco sociale”, se si voglia a ogni costo scomodare la tragedia greca: o se al contrario tutto quanto sia da ridurre ad una semplice, certo tragica, tragedia circoscritta nei contorni familiari. In scena un antieroe, ma solidissimo, continua ad apparire Eddie, innalzatosi a combattere contro la crudeltà del destino, morbosamente colpito dagli abiti e dal taglio di capelli e dal ballo di Caterina, offeso da una nuova morale che avanza, dall’amore tra due ragazzi che arriva a invadere un suo credo personale e una sua passione. Ne rimarrà schiacciato.

Popolizio guarda agli apporti del passato e altresì, in special modo con l’avanzare della tragedia, osserva con occhio cinematografico la vicenda, si rende perfettamente conto che “Uno sguardo” è già, sin dall’inizio, una sceneggiatura a pieno titolo, che ci sono scene concrete sfumate nel buio e stacchi precisi e “primi, secondi piani e campi lunghi”. Ma forse non è del tutto sufficiente il correre di un treno in quell’immagine/cinema in bianco e nero o il gran rumore dello sferragliare per vivacizzare un’azione, per renderla più vicina a noi, per portarla fuori dalle pareti di un palcoscenico: come non basta negli ultimi istanti il frammentarsi nervoso del racconto per affermare ancora una volta il precipitare cruento degli eventi e la loro tragicità. Con le canzoni ricostruisce le radici di quel gruppo di persone, con una certa buona dose di furbizia poiché parecchio si tinteggia di folclore a sottolineare un passato vissuto in terra di Sicilia. Quanto a Popolizio interprete – come regista (anche lui) “onesto” narratore, più disposto a badare alla fisicità che all’introspezione di alcuni interpreti, con qualche debolezza e linearità nell’immergersi nello sconcerto di tutti: che sono Valentina Sperlì, Michele Nani come avvocato Alfieri a commentare e a vivere l’intera storia, Raffaele Esposito, Lorenzo Grilli e Gaja Masciale, lei sì convincente Caterina – s’affida a certi sfilacciamenti del personaggio, a certe immagini da marionetta scomposta che dovrebbe ispirare ad una componente di debole divertimento: di rado ahimè arriva in platea il ritratto dell’artefice e della vittima unite insieme, la grandezza di un uomo e il suo completo sgretolarsi a terra. E pare che i 90’ della serata si snodino senza troppa convinzione. Anche il pubblico al termine si riduce a poche chiamate e ad applausi che per il testo di Miller e la sua storia ci saremmo aspettati ben più sonori e prolungati.

Elio Rabbione

Le immagini dello spettacolo sono di Yasuko Kageyama

Casa Tennis ed eventi diffusi in città, i numeri

Grande successo sia per gli eventi a Casa Tennis (Palazzo Madama), sia per le iniziative diffuse, organizzati da Città di Torino, Regione Piemonte e Camera di commercio di Torino in collaborazione con Turismo Torino e Provincia, Visit Piemonte e Fondazione per la Cultura Torino in occasione delle Nitto ATP Finals dal 13 al 20 novembre.

Atleti, appassionati di tennis, giornalisti, artisti e turisti provenienti da ogni parte del mondo hanno raggiunto Torino e molti di loro hanno varcato la soglia di Casa Tennis per assistere ai talk, partecipare alle degustazioni e scoprire il centro storico con le visite guidate.

La competizione sportiva è stata anche l’occasione per accendere i riflettori sulle eccellenze enogastronomiche e turistico-culturali di Torino e dell’intero Piemonte.



CASA TENNIS

Talk, degustazioni e visite guidate

Casa Tennis, aperta dal 12 al 20 novembre con orario 10-20, ha accolto – con il supporto di 20 studenti della scuola IFSE – oltre 4mila visitatori tra cittadini, turisti (dall’Italia alla Spagna e alla Polonia, dalla Romania alla Francia e all’America) e giornalisti nell’ambito dell’ampio palinsesto di talk, degustazioni e visite guidate.

Sono stati realizzati:

42 talk, di cui la metà sold out con 130 relatori (artisti, sportivi, giornalisti e testimonial)
46 degustazioni guidate in caffetteria, sold out con liste di attesa
16 visite guidate, sold out con liste di attesa

Flavia Pennetta, Francesca Schiavone, Lorenzo Sonego, Gerald Marzorati, Christian Greco, Marco Albano, Willie Peyote, Alessandro Buongiorno, Rodrigo d’Erasmo, Steve Della Casa, Samuel, sono alcuni dei nomi di richiamo che con i loro talk, condotti da Monica Bertini, Ilaria Fratoni, Manuela Grippi e Linda Messerklinger hanno animato le giornate in Casa Tennis. Il freestyler giramondo del tennis Stefan Bojic, protagonista di un incontro a Palazzo Madama, con il suo video girato nei luoghi simbolo della città e postato su IG ha totalizzato oltre 300mila visualizzazioni.

Gli incontri in caffetteria hanno presentato i prodotti di oltre 50 aziende piemontesi tra Consorzi vitivinicoli e turistici ed Enoteche regionali e un centinaio di aziende torinesi coinvolte dalla Camera di commercio di Torino di cui 35 Maestri del Gusto di Torino e provincia, 35 aziende vitivinicole Torino DOC tra degustazioni guidate e banco di assaggio gestito dall’Enoteca regionale dei vini della provincia di Torino, 5 aziende Torino Cheese21 tra Associazioni di categoria e consorzi di produttori, Camere di commercio piemontesi.

In totale ci sono state 46 degustazioni con la partecipazione di oltre 1.300 persone, accompagnate sempre da un’accurata presentazione degli ingredienti utilizzati e dell’origine dei prodotti. Spazio anche alle storie d’azienda e al racconto delle vite degli imprenditori, con aneddoti e curiosità sempre sorprendenti: dalle botteghe storiche alle realtà più innovative, dalle ricette segrete ai clienti eccellenti in Italia e all’estero, dai piatti della tradizione al nuovissimo “raviolo ATP” creato per l’occasione: un variegato patrimonio di esperienze ineguagliabili. Le degustazioni sono state anche un’occasione per conoscere alcuni nuovissimi Maestri del Gusto premiati lo scorso settembre. Tra i prodotti presentati, cioccolato, gelato, vermouth, caffè, formaggi della tradizione, bottiglie di vitigni autoctoni e rari, Freisa vino dell’anno per la Regione Piemonte.

Durante i dieci giorni di eventi a Casa Tennis, le degustazioni organizzate a cura dell’Assessorato all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte hanno presentato alcuni formaggi DOP piemontesi del Consorzio Alte Terre DOP: il Murazzano DOP, il Roccaverano DOP. Infine l’Ossolano DOP, principale espressione casearia dell’estremo nord del Piemonte.

Per quanto riguarda i vini, è stata protagonista la Freisa, scelto come vitigno dell’anno 2022 dall’Assessorato all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte all’interno dell’omonimo progetto per raccontare i vitigni storici autoctoni, in qualità di ambasciatori del territorio. A ogni ospite dei talk di Casa Tennis è stata regalata una bottiglia di Freisa con un’etichetta d’artista a tiratura limitata creata in collaborazione con Artissima Art Fair.

Sotto i riflettori anche i grandi vini aromatici del Piemonte: Asti spumante, Moscato d’Asti e Brachetto d’Acqui, a sottolineare come le DOCG aromatiche piemontesi e il Progetto Marengo Piemonte DOC, che intende valorizzare uno dei più antichi vitigni bianchi piemontesi, il Cortese. Una degustazione ha riguardato alcune etichette di “Birra del Piemonte”, riconosciuta dalla Regione come prodotto agroalimentare tradizionale (PAT).

PROGRAMMA CULTURALE PER LE VIE DEL CENTRO
Le vie centrali della città sono state animate da una fittissima programmazione con alcuni degli artisti più noti del panorama internazionale.

Alcuni numeri:

157 performance tra giocoleria, musica, magia e teatro di strada
225 km di animazione musicale sono stati percorsi dal bus panoramico City Sightseeing brandizzato “Il grande tennis è a Torino”, in partenza tutti i giorni (dal 12 al 20 novembre alle ore 17.15) da piazza Castello verso piazza d’Armi (Pala Alpitour) e ritorno.

–      73 musicisti sul bus

–      245 brani suonati durante il tragitto.

CHI È VENUTO A TORINO? 

In occasione di Nitto ATP Finals, l’Osservatorio di Turismo Torino e Provincia ha somministrato oltre 1.000 questionari qualitativi (periodo 13-19 novembre) ai turisti in visita a Torino attraverso il supporto di un team di studenti dell’Istituto Giolitti e dei volontari Volo 2006 con l’obiettivo di comprendere il motivo della visita, la durata della permanenza sul territorio e gli interessi personali. Il turista in visita a Torino durante la seconda edizioni delle Nitto ATP Finals è rappresentato da fasce d’età decisamente omogenee che vanno dai 26 ai 65 anni: un evento che ha quindi coinvolto varie generazioni di seguaci del tennis, con un livello di istruzione medio-alto (laureato – diplomato 83%), i cui interessi sono principalmente focalizzati sullo sport (26%), le mostre (15%) e la musica (15%). Dall’analisi, realizzata in sinergia con l’Università di Torino – Dipartimento di Lingue Letterature Straniere e Culture Moderne, emerge che il campione intervistato è caratterizzato da turisti che sono venuti a Torino per la prima volta (45%) e da una significativa percentuale di chi è già stato almeno una volta in città (44%). La motivazione principale che li ha mossi è l’evento sportivo Nitto ATP Finals (72%), ciò a conferma del fatto che il pubblico è principalmente composto da appassionati di questa disciplina sportiva. Per ciò che concerne il target spettatore, esso risulta decisamente vario: composto da famiglie (32%), coppie (27%), amici/colleghi (25%) giunti a Torino viaggiando in auto (36%), aereo (33%), e treno (26%). A livello di provenienza, emerge circa un 60% di visitatori italiani da Piemonte, Lombardia, Sicilia, Toscana ed Emilia-Romagna; un 40% è invece composto da stranieri. Interessanti le nazioni di origine: una significativa rappresentanza dagli Stati Uniti, seguita da Regno Unito, Francia e Germania, senza dimenticare una forte presenza di turisti brasiliani che probabilmente sono a Torino per seguire la nazionale di calcio nella preparazione per i Mondiali e che hanno deciso di assistere ad alcuni match tennistici. Per quanto riguarda il soggiorno, la permanenza media si attesta su 3 o più notti (44%). Le strutture ricettive scelte sono state per il 43% di tipo alberghiero, mentre per il 41% extra-alberghiero; una piccola parte dei visitatori ha soggiornato da amici e parenti (16%). La città è stata percepita in modo molto positivo, emergono aggettivi che la ritraggono come «affascinante, piena di vita, aristocratica» e, dagli intervistati stranieri, si registrano descrittori come «spectacular, elegant, wow!». Da evidenziare altresì che oltre il 50% dei turisti ha visitato almeno un museo; si segnalano ai primi posti, in particolare, il Museo Egizio, il Museo Nazionale del Cinema e i Musei Reali. Per concludere, il livello di soddisfazione della vacanza torinese è stato decisamente molto buono, infatti, il 93% ha dichiarato di aver avuto un’esperienza positiva e di voler ritornare una seconda volta (95%). Questa percezione è ulteriormente confermata dal giudizio globale sul soggiorno che si attesta su 4,4 su 5. In particolare si evidenziano giudizi decisamente positivi collegati all’offerta culturale (4,6 su 5), all’accoglienza (4,5 su 6) e ai ristoranti (4,4 su 5). Nella Social Room all’interno del Fan Village, dove il pubblico è stato coinvolto in challenge e selfie che ha potuto condividere sui propri canali social, hanno lasciato i loro dati oltre 1.500 persone.

CANALI SOCIAL

I canali social utilizzati dagli enti coinvolti nella promozione dell’evento (Facebook, Twitter ed Instagram) hanno raggiunto un totale di oltre 900 mila interazioni.

Il sito turismotorino.org ha registrato più di 36.500 utenti (+ 105% rispetto all’edizione 2021) e totalizzato più di 132.000 visualizzazioni (+81.69% rispetto all’edizione 2021).

La campagna promozionale sulle iniziative della città per le Nitto ATP Finals e gli appuntamenti a Casa Tennis hanno i seguenti dati:

SMS marketing database profilato di Torino e provincia: open rate superiore al 99%; hanno cliccato sul messaggio di Casa Tennis quasi 6.000 persone.

Pubblicità digitale sui principali circuiti di informazioni online: 39 milioni di impressions e oltre 46.600 click.

Banner E-dreams: 366.230 impressions e 686 clicks

Newsletter da Turismo Torino e Provincia: 2 newsletter di cui una dedicata completamente alle Nitto ATP Finals per 73mila destinatari.

#TORINOTHEPLACETOBE

CAMPAGNA PROMOZIONALE INFLUENCER SPORTIVI

La campagna digital online creata con alcuni dei più importanti influencer sportivi nazionali ha generato oltre 800 mila visualizzazioni sui profili social di Turismo Torino e Provincia e dal trailer condiviso sui profili di alcuni creator. Influencer coinvolti: Gianluigi Buffon – calciatore; Urbano Cairo – Presidente Torino FC; Federica Cesarini e Valentina Rodini – Campionesse olimpiche Tokyo 2020; Ivan Federico – Skater e rappresentante dell’Italia nello skateboard ai Giochi Olimpici Tokyo 2020; Sara Gama – Capitana della Nazionale femminile Italiana di Calcio e della Juventus Women; Cristina Chirichella Capitana della Nazionale Femminile di Pallavolo; Carlotta Gilli – Oro paralimpico Tokyo 2020; Claudio Marchisio – ex calciatore e imprenditore; Alessia Maurelli – Campionessa olimpica Tokyo 2020 e Capitana della Nazionale Italiana di Ginnastica Ritmica; Alessandro Ossola – Campione paralimpico della Nazionale Italiana di Atletica Leggera.

LONELY PLANET

La nuovissima guida Torino Pocket Lonely Planet dall’11 al 20 novembre è stata scaricata in free download da oltre 7.500 utenti. “Torino regala Torino” è stato l’omaggio della Città di Torino a tutti i visitatori grazie alla collaborazione tra Città di Torino, Lonely Planet e Turismo Torino e Provincia.

PRESS TOUR

Nell’ambito dell’evento è stato inoltre realizzato da Visit Piemonte DMO in collaborazione con Turismo Torino e Provincia un viaggio stampa che dal 10 al 14 novembre ha portato a Torino e in Piemonte un gruppo selezionato di 5 giornalisti provenienti da Germania, Regno Unito, Belgio e Francia, specializzati in turismo, enogastronomia e lifestyle. I media, in visita per la prima volta in Piemonte, hanno altamente apprezzato l’atmosfera di Torino, definita “una città sorprendente, vivace e raffinato esempio di savoir vivre” per l’ampiezza delle sue piazze e l’eleganza delle Residenze Reali, i curatissimi interni dei caffè storici e lei inedite location che all’arte contemporanea abbinano autentiche sorprese enogastronomiche tra cui una visita da un Maestro del Gusto. Dopo i due giorni a Torino, il tour ha fatto conoscere ai giornalisti la varietà e bellezza del Monferrato Astigiano e Alessandrino, con esperienze d’alta cucina ad Asti per proseguire alla scoperta del patrimonio enologico regionale in alcune aziende rinomate per la produzione DOCG e DOC tra Castagnole Monferrato e Ozzano Monferrato, fino all’Ecomuseo della Pietra da Cantoni di Cella Monte, nel cuore del Monferrato degli infernot UNESCO.

Casa Tennis e manifestazioni, un successo! Tutti i numeri degli eventi

4mila presenze, 104 appuntamenti, 130 relatori, 46 degustazioni, 157 performance in città

Grande successo sia per gli eventi a Casa Tennis (Palazzo Madama), sia per le iniziative diffuse, organizzati da Città di Torino, Regione Piemonte e Camera di commercio di Torino in collaborazione con Turismo Torino e Provincia, Visit Piemonte e Fondazione per la Cultura Torino in occasione delle Nitto ATP Finals dal 13 al 20 novembre. 

Atleti, appassionati di tennis, giornalisti, artisti e turisti provenienti da ogni parte del mondo hanno raggiunto Torino e molti di loro hanno varcato la soglia di Casa Tennis per assistere ai talk, partecipare alle degustazioni e scoprire il centro storico con le visite guidate.

La competizione sportiva è stata anche l’occasione per accendere i riflettori sulle eccellenze enogastronomiche e turistico-culturali di Torino e dell’intero Piemonte.

 

CASA TENNIS

Talk, degustazioni e visite guidate 

 

Casa Tennis, aperta dal 12 al 20 novembre con orario 10-20, ha accolto – con il supporto di 20 studenti della scuola IFSE – oltre 4mila visitatori tra cittadini, turisti (dall’Italia alla Spagna e alla Polonia, dalla Romania alla Francia e all’America) e giornalisti nell’ambito dell’ampio palinsesto di talk, degustazioni e visite guidate.

Sono stati realizzati:

42 talk, di cui la metà sold out con 130 relatori (artisti, sportivi, giornalisti e testimonial)
46 degustazioni guidate in caffetteria, soldout con liste di attesa
16 visite guidate, sold out con liste di attesa

 

Flavia Pennetta, Francesca Schiavone, Lorenzo Sonego, Gerald Marzorati, Christian Greco, Marco Albano, Willie Peyote, Alessandro Buongiorno, Rodrigo d’Erasmo, Steve Della Casa, Samuel, sono alcuni dei nomi di richiamo che con i loro talk, condotti da Monica Bertini, Ilaria Fratoni, Manuela Grippi e Linda Messerklinger hanno animato le giornate in Casa Tennis. Il freestyler giramondo del tennis Stefan Bojic, protagonista di un incontro a Palazzo Madama, con il suo video girato nei luoghi simbolo della città e postato su IG ha totalizzato oltre 300mila visualizzazioni.

Gli incontri in caffetteria hanno presentato i prodotti di oltre 50 aziende piemontesi tra Consorzi vitivinicoli e turistici ed Enoteche regionali e un centinaio di aziende torinesi coinvolte dalla Camera di commercio di Torino di cui 35 Maestri del Gusto di Torino e provincia, 35 aziende vitivinicole Torino DOC tra degustazioni guidate e banco di assaggio gestito dall’Enoteca regionale dei vini della provincia di Torino, 5 aziende Torino Cheese, 21 tra Associazioni di categoria e consorzi di produttori, 3 Camere di commercio piemontesi. 

In totale ci sono state 46 degustazioni con la partecipazione di oltre 1.300 persone,accompagnate sempre da un’accurata presentazione degli ingredienti utilizzati e dell’origine dei prodotti. Spazio anche alle storie d’azienda e al racconto delle vite degli imprenditori, con aneddoti e curiosità sempre sorprendenti: dalle botteghe storiche alle realtà più innovative, dalle ricette segrete ai clienti eccellenti in Italia e all’estero, dai piatti della tradizione al nuovissimo “raviolo ATP” creato per l’occasione: un variegato patrimonio di esperienze ineguagliabili. Le degustazioni sono state anche un’occasione per conoscere alcuni nuovissimi Maestri del Gusto premiati lo scorso settembre. Tra i prodotti presentati, cioccolato, gelato, vermouth, caffè, formaggi della tradizione, bottiglie di vitigni autoctoni e rari, Freisa vino dell’anno per la Regione Piemonte. 

Durante i dieci giorni di eventi a Casa Tennis, le degustazioni organizzate a cura dell’Assessorato allAgricoltura e Cibo della Regione Piemonte hanno presentato alcuni formaggi DOP piemontesi del Consorzio Alte Terre DOP: il Murazzano DOP, il Roccaverano DOP. Infine l’Ossolano DOP, principale espressione casearia dell’estremo nord del Piemonte.

Per quanto riguarda i vini, è stata protagonista la Freisa, scelto come vitigno dell’anno 2022 dall’Assessorato all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte all’interno dell’omonimo progetto per raccontare i vitigni storici autoctoni, in qualità di ambasciatori del territorio. A ogni ospite dei talk di Casa Tennis è stata regalata una bottiglia di Freisa con un’etichetta d’artista a tiratura limitata creata in collaborazione con Artissima Art Fair.

Sotto i riflettori anche i grandi vini aromatici del Piemonte: Asti spumante, Moscato d’Asti e Brachetto d’Acqui, a sottolineare come le DOCG aromatiche piemontesi e il Progetto Marengo Piemonte DOC, che intende valorizzare uno dei più antichi vitigni bianchi piemontesi, il Cortese. Una degustazione ha riguardato alcune etichette di “Birra del Piemonte”, riconosciuta dalla Regione come prodotto agroalimentare tradizionale (PAT).

 

PROGRAMMA CULTURALE PER LE VIE DEL CENTRO
Le vie centrali della città sono state animate da una fittissima programmazione con alcuni degli artisti più noti del panorama internazionale.

Alcuni numeri:

157 performance tra giocoleria, musica, magia e teatro di strada
225 km di animazione musicale sono stati percorsi dal bus panoramico City Sightseeingbrandizzato “Il grande tennis è a Torino”, in partenza tutti i giorni (dal 12 al 20 novembre alle ore 17.15) da piazza Castello verso piazza d’Armi (Pala Alpitour) e ritorno.
73 musicisti sul bus
245 brani suonati durante il tragitto.

 

CHI È VENUTO A TORINO? 

In occasione di Nitto ATP Finals, l’Osservatorio di Turismo Torino e Provincia ha somministrato oltre 1.000 questionari qualitativi (periodo 13-19 novembre) ai turisti in visita a Torino attraverso il supporto di un team di studenti dell’Istituto Giolitti e dei volontari Volo 2006 con l’obiettivo di comprendere il motivo della visita, la durata dellapermanenza sul territorio e gli interessi personali. Il turista in visita a Torino durante la seconda edizioni delle Nitto ATP Finals è rappresentato da fasce d’età decisamente omogenee che vanno dai 26 ai 65 anni: un evento che ha quindi coinvolto varie generazioni di seguaci del tennis, con un livello di istruzione medio-alto (laureato – diplomato 83%), i cui interessi sono principalmente focalizzati sullo sport (26%), le mostre (15%) e la musica (15%). Dall’analisi, realizzata in sinergia con l’Università di Torino – Dipartimento di Lingue Letterature Straniere e Culture Moderne, emerge che il campione intervistato è caratterizzato da turisti che sono venuti a Torino per la prima volta (45%) e da una significativa percentuale di chi è già stato almeno una volta in città (44%). La motivazione principale che li ha mossi è l’evento sportivo Nitto ATP Finals (72%), ciò a conferma del fatto che il pubblico è principalmente composto da appassionati di questa disciplina sportiva. Per ciò che concerne il target spettatore, esso risulta decisamente vario: composto da famiglie (32%), coppie (27%), amici/colleghi (25%) giunti a Torino viaggiando in auto (36%), aereo (33%), e treno (26%). A livello di provenienza, emerge circa un 60% di visitatori italiani da Piemonte, Lombardia, Sicilia, Toscana ed Emilia-Romagna; un 40% è invece composto da stranieri. Interessanti le nazioni di origine: una significativa rappresentanza dagli Stati Uniti, seguita da Regno Unito, Francia e Germania, senza dimenticare una forte presenza di turisti brasiliani che probabilmente sono a Torino per seguire la nazionale di calcio nella preparazione per i Mondiali e che hanno deciso di assistere ad alcuni match tennistici. Per quanto riguarda il soggiorno, la permanenza media si attesta su 3 o più notti (44%). Le strutture ricettive scelte sono state per il 43% di tipo alberghiero, mentre per il 41% extra-alberghiero; una piccola parte dei visitatori ha soggiornato da amici e parenti (16%). La città è stata percepita in modo molto positivo, emergono aggettivi che la ritraggono come «affascinante, piena di vita, aristocratica» e, dagli intervistati stranieri, si registrano descrittori come «spectacular, elegant, wow!». Da evidenziare altresì che oltre il 50% dei turisti ha visitato almeno un museo; si segnalano ai primi posti, in particolare, il Museo Egizio, il Museo Nazionale del Cinema e i Musei Reali. Per concludere, il livello di soddisfazione della vacanza torinese è stato decisamente molto buono, infatti, il 93% ha dichiarato di aver avuto un’esperienza positiva e di voler ritornare una seconda volta (95%). Questa percezione è ulteriormente confermata dal giudizio globale sul soggiorno che si attesta su 4,4 su 5. In particolare si evidenziano giudizi decisamente positivi collegati all’offerta culturale (4,6 su 5), all’accoglienza (4,5 su 6) e ai ristoranti (4,4 su 5). Nella Social Room all’interno del Fan Village, dove il pubblico è stato coinvolto in challenge e selfie che ha potuto condividere sui propri canali social, hanno lasciato i loro dati oltre 1.500 persone.

 

 

 

 

CANALI SOCIAL

I canali social utilizzati dagli enti coinvolti nella promozione dell’evento (Facebook, Twitter ed Instagram) hanno raggiunto un totale di oltre 900 mila interazioni.

Il sito turismotorino.org ha registrato più di 36.500 utenti (+ 105% rispetto all’edizione 2021) e totalizzato più di 132.000 visualizzazioni (+81.69% rispetto all’edizione 2021).

La campagna promozionale sulle iniziative della città per le Nitto ATP Finals e gli appuntamenti a Casa Tennis hanno i seguenti dati:

SMS marketing database profilato di Torino e provincia: open rate superiore al 99%; hanno cliccato sul messaggio di Casa Tennis quasi 6.000 persone.

Pubblicità digitale sui principali circuiti di informazioni online: 39 milioni di impressions e oltre 46.600 click.

Banner E-dreams: 366.230 impressions e 686 clicks

Newsletter da Turismo Torino e Provincia: 2 newsletter di cui una dedicata completamente alle Nitto ATP Finals per 73mila destinatari.

 

#TORINOTHEPLACETOBE

CAMPAGNA PROMOZIONALE INFLUENCER SPORTIVI

La campagna digital online creata con alcuni dei più importanti influencer sportivi nazionali ha generato oltre 800 mila visualizzazioni sui profili social di Turismo Torino e Provincia e dal trailer condiviso sui profili di alcuni creator. Influencer coinvolti: Gianluigi Buffon – calciatore; Urbano Cairo – Presidente Torino FC; Federica Cesarini e Valentina Rodini – Campionesse olimpiche Tokyo 2020; Ivan Federico – Skater e rappresentante dell’Italia nello skateboard ai Giochi Olimpici Tokyo 2020; Sara Gama – Capitana della Nazionale femminile Italiana di Calcio e della Juventus Women; Cristina ChirichellaCapitana della Nazionale Femminile di Pallavolo; Carlotta Gilli – Oro paralimpico Tokyo 2020; Claudio Marchisio – ex calciatore e imprenditore; Alessia Maurelli – Campionessa olimpica Tokyo 2020 e Capitana della Nazionale Italiana di Ginnastica Ritmica; Alessandro Ossola – Campione paralimpicodella Nazionale Italiana di Atletica Leggera. 

 

LONELY PLANET

La nuovissima guida Torino Pocket Lonely Planet dall’11 al 20 novembre è stata scaricata in free download da oltre 7.500 utenti. “Torino regala Torino” è stato l’omaggio della Città di Torino a tutti i visitatori grazie alla collaborazione tra Città di Torino, Lonely Planet e Turismo Torino e Provincia. 

 

PRESS TOUR

Nell’ambito dell’evento è stato inoltre realizzato da Visit Piemonte DMO in collaborazione con Turismo Torino e Provincia un viaggio stampa che dal 10 al 14 novembre ha portato a Torino e in Piemonte un gruppo selezionato di 5 giornalisti provenienti da Germania, Regno Unito, Belgio e Francia, specializzati in turismo,enogastronomia e lifestyle. I media, in visita per la prima volta in Piemonte, hanno altamente apprezzato l’atmosfera di Torino, definita “una città sorprendente, vivace e raffinato esempio di savoirvivre” per l’ampiezza delle sue piazze e l’eleganza delle Residenze Reali, i curatissimi interni dei caffè storici e lei inedite location che all’arte contemporanea abbinano autentiche sorprese enogastronomiche tra cui una visita da un Maestro del Gusto. Dopo i due giorni a Torino, il tour ha fatto conoscere ai giornalisti la varietà e bellezza del Monferrato Astigiano e Alessandrino, con esperienze d’alta cucina ad Asti per proseguire alla scoperta del patrimonio enologico regionale in alcune aziende rinomate per la produzione DOCG e DOC tra Castagnole Monferrato e Ozzano Monferrato, fino all’Ecomuseo della Pietra da Cantoni di Cella Monte, nel cuore del Monferrato degli infernot UNESCO.

I primi 40 anni del TFF: 173 film, diretta radio con Beatles e Rolling Stones

La rassegna cinematografica è stata presentata ieri in conferenza stampa al cinema Quattro Fontane di Roma

Un’edizione ricca di ospiti, da Sam Mendes a Francesco De Gregori, da Malcolm McDowell a Werner Herzog, e ancora Masterclass, anteprime internazionali e un concorso che riunisce il meglio del panorama cinematografico italiano e mondiale, fra lungometraggi, cortometraggi e documentari.

La quarantesima edizione del Torino Film Festival si svolgerà dal 25 novembre al 3 dicembre sotto l’egida
del Museo Nazionale del Cinema – presieduto da Enzo Ghigo e diretto da Domenico De Gaetano – con la
direzione artistica di Steve Della Casa che torna a dirigere la manifestazione a distanza di vent’anni.

Consulenti della Direzione Artistica sono Luca Beatrice, Claudia Bedogni, Giulio Casadei, Antonello
Catacchio, Massimo Causo, David Grieco Grazia Paganelli, Giulio Sangiorgio e Caterina Taricano, Luigi
Mascheroni, Paola Poli, Alena Shumakova e Luciano Sovena.

L’edizione 40 del Torino Film Festival segna il ritorno in sala del pubblico e a partire da questa prospettiva
sono stati concentrati tutti gli sforzi proprio come scelta strategica da parte del Museo Nazionale del
Cinema. La novità di Casa Festival, una cittadella del cinema aperta al pubblico e situata nel suggestivo
scenario della Cavallerizza Reale nel centro di Torino, è a suo modo simbolica: il festival vuole coinvolgere
la città, vuole che gli addetti ai lavori e gli artisti si mescolino con il pubblico come è avvenuto nella grande
tradizione di questo festival.

La scelta di affidare l’immagine della quarantesima edizione a un artista di fama internazionale come Ugo
Nespolo va nella stessa direzione. Nespolo ha molto frequentato il cinema e, per creare l’immagine del 40
TFF, ha voluto rendere omaggio ai grandi miti dell’immaginario cinematografico per realizzare elementi
pop che vestiranno la città nei giorni del festival. E anche la scelta di inaugurare il festival stesso con un
gala al Teatro Regio nel quale Hollywood Party (la storica trasmissione di cinema di Rai Radio3) parlerà a
modo suo e con ospiti prestigiosi di un tema accattivante come il rapporto tra i Beatles, i Rolling Stones e
il cinema, è una scelta al tempo stesso originale e pop. Madrina del festival sarà Pilar Fogliati, brillante
talento dello spettacolo italiano tra piccolo e grande schermo che ha scelto il festival di Torino per la
sintonia con la sua attività di attrice e autrice.

Tanti saranno gli ospiti, molto diversi tra loro ma tutti accomunati da un filo rosso. Non verranno a Torino
per frequentare tappeti rossi, ma per parlare di cinema (del cinema che fanno o di quello che amano), e lo
faranno di fronte a un vasto pubblico di appassionati. Da Malcolm McDowell (che festeggerà a Torino i 50
anni di Arancia meccanica e riceverà dal Museo Nazionale del Cinema la Stella della Mole) a Paola
Cortellesi, da Toni Servillo a Mario Martone, da Stefano Bollani a Valentina Cenni, da Paolo Sorrentino a
Sergio Castellitto, da Michele Placido a Noemi, da Francesco De Gregori a Marco D’Amore, da Marina
Cicogna a Simona Ventura, da Vittorio Sgarbi a Morgan, da Gianluca Vialli a Roberto Mancini, da Louis
Mandoki a Lamberto Bava: storie e idee diverse, tutte accomunate da un incontro pubblico e da un grande
amore per la settima arte.
Poi ci sono i film. Tanti esordi e anteprime internazionali, molti titoli dei quali sentiremo parlare in futuro,
e anche qualche gradito ritorno, come quello di Antonio Rezza che propone un film straordinario tornando
nel festival che aveva vinto due volte negli anni Novanta. E poi ci sono le intersezioni, in particolare con la
Film Commission, il Torino Film Lab e con il Torino Film Industry che quest’anno vedrà il TFF impegnato in
prima persona.

Da sempre attento ai temi della sostenibilità ambientale il Torino Film Festival ribadisce la volontà ad
impegnarsi in tal senso facendo proprie le buone pratiche indicate nella Guida Festival Green realizzata
dall’AFIC (Associazione Festival Italiani Cinema) e relative a 10 aree tematiche di intervento – dalla mobilità
ai consumi energetici, passando per la sostenibilità alimentare e la produzione di un merchandising
ecologico e riciclabile – per rendere un evento cinematografico più ecologico.

Sono questi gli elementi che caratterizzano il Torino Film Festival numero 40, il cui programma ricco,
dettagliato e ambizioso potete leggere qui allegato. Un festival colto ma popolare, di ricerca ma divertente.
Un festival che vuole essere una festa.

40 Torino Film Festival 

NUMERI E OSPITI

I NUMERI | Sono 173 i film presentati al 40 Torino Film Festival – di cui 135 lungometraggi, 14
mediometraggi, 24 cortometraggi, 81 anteprime mondiali, 10 anteprime internazionali, 4 anteprime
europee e 56 anteprime italiane – selezionati su più di 4500 opere visionate.

GLI OSPITI | Stefano Accorsi, Giuseppe Marco Albano, Franco Angeli, Judith Auffray, Joseph Altamura, Carlo
Augusto Bachschmidt, Nadia Baldi, Francesco Ballo, Nella Banfi, Lamberto Bava, Francisco Belard, Chiara
Bellosi, Alessandro Belotti, Claudia Bertinat, Antonio Bido, Bruno Bigoni, Alvaro Bizzarri, Marco Bocci,
Simon Bogocević Narath, Stefano Bollani, Barbara Bouchet, Michelangelo Buffa, Antonio Buil, Tiziano
Butturini, Esmeralda Calabria, Gianni Ubaldo Canale, Francesco Cannavà, Ruggero Cappuccio, Bruno
Carboni, Federico Carra, Lorenzo Casali, Eduardo Casanova, Claudio Casazza, Stefania Casini, Sergio
Castellitto, Alain Cavalier, Maurizio Catania, Alessia Cecchet, Valentina Cenni, Clemente Ciarrocca, Marina
Cicogna, Stefan Constantinescu, Pappi Corsicato, Paola Cortellesi, Elena Cotta, Davide Crudetti, Mimmo
Cuticchio, Marco D’Amore, Massimo D’Anolfi, Tobia De Angelis, Tonino De Bernardi, Francesco De Gregori,
Marco Della Fonte, Daniele Di Biasio, Ilaria Di Carlo, Paola Di Mitri, Gianmarco Di Traglia, Divino Otelma,
Giulio Donato, David Easteal, Barbara Faonio, Deborah Farina, Erika Favaro, Ilaria Feole, Luca Ferri, Fabio
Ferzetti, Federica Foglia, Pilar Fogliati, Giancarlo Fontana, Alessandra Franchina, Gabriele Greco, Eugène
Green, Andrea Gropplero di Troppenburg, João Rui Guerra da Mata, Pedro Henrique, Won-Ki Hong, Viktor
Ivanov, Darik Janik, Andrea Jublin, Mike Kaplan, Karim Kassem, Angelica Kazankova, Cecile Khindria,
Hongsun Kim, Uljana Kim, Takeshi Kogahara, Riccardo Lanaia, Julie Ledru, Eugenio Lio, Fernando E. Juan
Lima, Marcello Lizzani, Luigi Lo Cascio, Mirko Locatelli, Andrea Magnani, Francis Magnenot, Leonardo
Malaguti, Roberto Mancini, Lorenzo Mandelli, Luis Mandoki, Peter Marcias, Massimo Martella, Maria
Martinelli, Francesco Ranieri Martinotti, Mario Martone, Alberto Mascia, Stella Mastrantonio, Flavia
Mastrella, Giulia Mazzone, Malcolm McDowell, Riccardo Milani, Viola Giulia Milocco, Vincenzo Mollica,
Morgan, Vittorio Moroni, Mikko Myllylahti, Filippo Nigro, Noemi, Claudia Pandolfi, Gianfranco Pannone,
Adriano Pantaleo, Martina Parenti, Edoardo Pasquini, Francesco Patierno, Lucio Pellegrini, Mariachiara
Pernisa, Silvia Pezzopane, Paolo Pierobon, Giovanni Piperno, Andrea Pittorino, Michele Placido, Marco
Poet, Marco Ponti, Luisa Porrino, Elisa Puleo Cuticchio, Eugenio Puppo, Federica Quaini, Isabella Ragonese,
Antonio Rezza, João Pedro Rodrigues, Fabrizio Rondolino, Alessandro Rossetto, Michele Sambin, Tony
Saccucci, Bruno Safadi, Stefania Saltarelli, Mauro Santini, Santabelva (collettivo), Miguel Ângelo Santarém,
Giancarlo Scarchilli, Emanuele Scaringi, Cyril Schäublin, Giuseppe Schillaci, Maria Schrader, Alessandro
Scippa, Luca Scivoletto, Albert Serra, Pietro Sermonti, Toni Servillo, Elisabetta Sgarbi, Vittorio Sgarbi, Kasja
Smutniak, Giancarlo Soldi, Luca Sorgato, Paolo Sorrentino, Nikola Spasic, Giuseppe Spina, Marius Gabriel
Stancu, Giuseppe Stasi, Dmytro Sukholytkyy-Sobchuk, Emanuele Taglietti, Edouard Sulpice Cosimo Terlizzi,
Adelmo Togliani, Jonas Trukanas, Marco Turco, Alain Ughetto, Filippo Valsecchi, Miguel Valverde, Fabio
Vasco, Simona Ventura, Massimilano Verdesca, Carlos Vermut, Giovanni Veronesi, Gianluca Vialli , Daniele
Vicari, Ferdinando Vicentini Orgnani, John Vignola, Katia Viscogliosi, Dario Zonta, Lorenzo Zurzolo.

APERTURA 40 TORINO FILM FESTIVAL
Per la prima volta nella sua storia la serata inaugurale del Torino Film Festival, realizzata in collaborazione
con il Teatro Regio, sarà trasmessa in diretta su Rai Radio3, all’interno dello storico programma Hollywood
Party che da trent’anni racconta il cinema alla radio, e sarà poi disponibile su RayPlaySound.
L’idea è di raccontare per 70 minuti il rapporto tra i Beatles, i Rolling Stones e il cinema, con interviste e
con filmati rari o inediti che saranno visibili per il pubblico in sala e saranno in audio per i radioascoltatori.
I due gruppi più famosi del pop inglese hanno infatti un rapporto molto intenso con il cinema, che li ha visti
attori e produttori nonché ovviamente autori di colonne sonore.
Nella loro storia ci sono rapporti con Richard Lester, James Bond, Jean-Luc Godard, Mario Schifano, Jonas
Mekas, Wim Wenders, Martin Scorsese oltre naturalmente a molti altri film e titoli.
Un rapporto che sarà analizzato dai conduttori di Hollywood Party assieme a Malcolm McDowell, Noemi,
Vincenzo Mollica, John Vignola, Francesco De Gregori e altri ospiti che si aggiungeranno.

BEATLES E ROLLING STONES AL CINEMA
25 novembre 2022, ore 19
Torino, Teatro Regio e in diretta su Rai Radio 3 – Hollywood Party

Alle Ogr in arrivo il primo Festival del Metaverso in Italia e View, le nuove frontiere di animazione

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Martedì 11 ottobre al Duomo delle OGR Torino, dalle 9.00 alle 18.30, i massimi attori del settore racconteranno tutto ciò che c’è da sapere e le opportunità dell’universo virtuale

Taglio del nastro del primo Festival del Metaverso in Italia che si terrà martedì 11 ottobre, dalle ore 9.00 alle ore 18.30, presso il Duomo delle OGR – Officine Grandi Riparazioni di Torino (Corso Castelfidardo – 22), e che vanta prestigiosi partner e patrocini istituzionali tra cui: Parlamento Europeo, Commissione Europea, Anno europeo dei Giovani, Regione Piemonte, Comune di Torino, Istituto Italiano di Tecnologia – IIT

Organizzato da ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, in collaborazione con OGR Torino, l’evento nasce dalla volontà di coinvolgere le grandi del mondo tech, startup e giovani opinion leader per illustrare i nuovi trend sul mondo della comunicazione e del business digitale.

Realtà Aumentata e Virtuale, Blockchain e iWeb3, crypto art, sono solo alcune delle componenti del Metaverso, l’espansione virtuale del mondo reale, dove 350 milioni di persone vivono già generando un mercato (beni virtuali) di circa 54 miliardi di dollari l’anno. È indubbio, infatti, che il metaverso stia portando vantaggi ad aziende e consumatori in cui, grazie all’unione tra realtà fisica e virtuale, è in grado di fornire esperienze immersive migliorate. 

Non a caso, il Festival si pone come attrattore di brand e investitori desiderosi di comprendere il potenziale di questo nuovo settore ponendo l’accento sui giovani talenti nostrani che rappresentano il futuro del Paese.

«Come ANGI siamo da sempre aperti a perseguire i nuovi paradigmi tecnologici e per questo vogliamo vivere da protagonisti nel nuovo mondo immersivo. Creare, infatti, una realtà in cui uomini e macchine possano collaborare rappresenta la nostra missione il cui principio cardine resta sempre quello dell’humanitas. La realizzazione del Festival del Metaverso, infatti, è nata dalla volontà di dare priorità a coloro che si sono distinti in questo campo attraverso la progettazione di un futuro con nuove strategie digitali da adottare in settori vitali. Abbiamo scelto la città di Torino, e nello specifico la Regione Piemonte, perché, oltre alla sua sensibilità all’innovazione, è stata anche la prima in Italia ad aver presentato il suo metaverso». Ha spiegato Gabriele Ferrieri, Presidente ANGI.

«Un grande evento per una realtà nuova che negli ultimi mesi ha avuto una grande accelerazione. Stiamo vivendo un  momento di grande trasformazione digitale e stiamo costruendo il futuro. L’appuntamento di Torino, primo in Italia, per noi è motivo di grande soddisfazione ma anche uno stimolo a proseguire sulla strada che, come Regione Piemonte, abbiamo già intrapreso». Ha esordito l’assessore regionale all’Innovazione, Matteo Marnati

«Il CSI è partner di questa importante iniziativa perché riteniamo che il metaverso possa diventare un nuovo e ulteriore canale a disposizione delle persone per usufruire dei servizi pubblici digitali. Molti grandi player a livello mondiale stanno già investendo in questa tecnologia e il CSI vuole essere presente in questa nuova partita fin dall’inizio».Ha sottolineato Pietro Pacini Direttore Generale CSI Piemonte.

Un connubio perfetto, quindi, tra tradizione e innovazione, tra vecchio e nuovo, che rappresenta la vera trasformazione mentale e digitale in grado di supportare la nascita di un nuovo modo di comunicare attraverso le collaborazioni tra nomadi digitali, computer graphics, informatici, social media manager, ingegneri e tante altre professionalità. Un’alleanza che promette molti vantaggi economici e ambientali.

L’evento verrà suddiviso in due momenti, sezione mattutina e sezione pomeridiana, e l’intera giornata verrà scandita da molteplici argomenti: arte, blockchain, smart city e smart mobility. IA, robotica, startup, musica, lavoro e formazione, fashion industry, sport.

Main Partner del Festival del Metaverso: Ferrovie dello Stato Italiane, Intesa Sanpaolo Assicura, MINI.

Official partner: Consorzio per il Sistema Informativo – CSI Piemonte, Coderblock, Lab 21.01, Spencer & Lewis, Tier, Würth Italia, studio legale Zaccara & Associates.

Ad aprire i lavori del primo Festival sul Metaverso italiano, oltre al saluto da parte del comune di Torino, saranno le prestigiose istituzioni della città: Matteo Marnati, Assessore regionale Ambiente, Energia, Innovazione, Ricerca Regione Piemonte; Letizia Maria Ferraris, Presidente CSI Piemonte; Massimo Lapucci, CEO di OGR Torino e Segretario Generale della Fondazione CRT.

A seguire, verrà presentata in esclusiva dal Prof. Roberto Baldassari, Direttore Generale Lab21.01 e Direttore del Comitato Scientifico ANGI, l’indagine demoscopica “Giovani e innovazione nello scenario del metaverso”.

Infine, prenderanno parte a importanti round table: Carlo Corazza, Direttore degli Uffici del Parlamento Europeo in Italia; Antonio Parenti, Capo della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia; Francesco Tufarelli, Direttore Generale della Presidenza del Consiglio; l’Ambasciatore Lorenzo Angeloni, Direttore Generale, direzione generale per la Promozione del Sistema Paese – Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale; Marco Gay, Presidente di Confindustria Piemonte; Guido Scorza, avvocato e componente del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali; Chiara Caucino, Assessore regionale alla Famiglia; Pietro Pacini, Direttore Generale CSI Piemonte; Andrea Lazzara dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte; Marco Calonego, Consulente Würthper il Metaverso; Geo Ceccarelli, Founder Experiency & CGO Spencer&Lewis; Sonia D’Arcangelo, Head of Neuroscience Lab di Intesa Sanpaolo Innovation Center; Ennio Bilancini, Direttore del GAME Science ResearchCenter e coordinatore della GAME Science Winter School; Matteo Bisanti, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa dell’Università degli Studi di Firenze e membro del GAME Science Research Center; Fabio Viola, fondatore TuoMuseo e curatore per la Reggia di Venaria con PLAY.

E ancora: Francesca Mambretti, Head of Sales Mid-Market per l’Italia di META; Sarah Schappert, Director Europe URBAN-X – MINI; Marco Calonego, Consulente Würth per il Metaverso; Marco Sirgusa, Senior Public Policy Manager Italy di Tier Mobility; Fabio Simonelli, Partnership Director Italy Rakuten; William Nonnis, Full Stack and Blockchain Developer per ENEA, Edoardo Di Pietro, primo laureato nel metaverso in Comunicazione, Ict e Media; Marcel Vulpis, Vicepresidente Lega Pro; Roberto Ciccioli, Advisor Global Sports Initiatives per l’Italia.

La sezione pomeridiana, invece, vedrà la presenza dei massimi esponenti italiani del campo del Metaverso, tra cui: Daniele Pucci, ricercatore IIT e Responsabile della linea di ricerca “Artificial Mechanical Intelligence”; Salvatore Maria Aglioti, Responsabile Neuroscience and society IIT; Massimo Canducci, Chief Innovation Officer – Engineering Group; Cris Nulli, Digital Advisor; Lino Prencipe, Director Digital & Business Development Sony Music; la rapper BigMama; Leonardo Vigolo, CIO & Creative TechnologistDe Marinis Group; Riccardo Carnevale, Partner & HoEStarting Finance; Gian Luca Comandini, Direttore The Blockchain Management School; Roberto Esposito, CEO Alterside; Anna Fongaro, Founder Colada & Web3.0 Expert; Danilo Costa, CEO & Founder Coderblock; Nino Carmine Cafasso, Consulente del lavoro; Gianluigi Ballarani, Co-Founder HUDI; Fabiano Taliani, CEO Cointelegraph Italia; Jacopo Zaccara, Consigliere di amministrazione Guido Srl; Andreina Serena Romano, CEO Twilo e Founder PowWoW Fashion Tech Week; Sara Noggler, CEO Polyhedra e Comitato blockchain Assolombarda; Valentina Marzioni, Imprenditrice & Content Creator.

Moderazione affidate al giornalista, conduttore radiofonico e sceneggiatore italiano, Massimo Cerofolini, che verrà accompagnato dalla co-conduttrice Ylenia Totino.

Coordineranno le sessioni dei panel pomeridiani i vari delegati dell’ANGI, tra cui: Ilaria Cuomo, Direttore del coordinamento generale dell’evento; Adelina Chiara Balsamo, Direttore Ufficio Presidenza ANGI e Direttore Responsabile “The Italian Globe”; Francesca Rese, Membro del Consiglio Presidenza ANGI; Asia Galisi, Head of digital management; Francesco Paolo Russo, Direttore Generale ANGI; Fabio Biccari, Responsabile ANGI Lombardia; e Pietro Trebisonda, Responsabile ANGI Torino.

La partecipazione all’evento è gratuita ma è gradita la registrazione al seguente link: https://www.festivalmetaverso.it/iscriviti/

 

16-21 ottobre OGR – Officine Grandi Riparazioni Torino

 

Ispiratrice. Visionaria. Educativa. Con un mix unico nel suo genere tra professionisti del settore, Think Leader, studenti e appassionati, VIEW celebra le nuove frontiere di animazione, effetti visivi (VFX) e videogiochi, per confrontare le rispettive visioni sul futuro del settore digitale. In presenza e online, le conferenze, presentazioni, masterclass e i workshop compongono un esauriente panorama delle più recenti avanguardie nel campo dello storytelling, produzioni virtuali, computer grafica, media interattivi e immersivi, realtà virtuale, aumentata e mista, Metaverso, Intelligenza Artificiale, Rendering in Real- Time e altro ancora.

VIEW conta quest’anno 137 ospiti, tra cui 10 Premi Oscar, più di 100 incontri e 5 anteprime: dal “first look” di 20 minuti in esclusiva sul prossimo film d’animazione Disney “Strange World – Un mondo misterioso“, al nuovo lungometraggio in stop motion, “Wendell & Wild”; da “My Father’s Dragon”, alla prima mondiale della miniserie giapponese in quattro episodi “ONI: Thunder God’s Tale”, a “Il Gatto con gli Stivali 2-L’ultimo desiderio”. Tra i protagonisti, sotto la Mole: Rob Minkoff, regista de “Il Re Leone”; Roy Conli, produttore dell’ultimo film Disney in anteprima “Strange World – Un mondo misterioso“; Peter Ramsey, co-direttore del film vincitore dell’Oscar “Spider-Man: un nuovo universo”; Kristine Belson, presidente di Sony Picture Animation; Ramsey Nato presidente di Nickelodeon Animation e Paramount Animation; Julien Fournié, lo stilista del metaverso; Scott Eaton, l’artista dell’IA; Guido Quaroni, artista degli effetti speciali; Mark Ulano, l’ingegnere del suono, Premio Oscar per “Titanic”; Rob Bredow, artista degli effetti visivi per “Solo: A Star Wars Story”;  Danielle Feinberg, direttrice della fotografia per “Brave” e “Coco”; Pierre Perifel, il regista di “The Bad Guys”; Robert Zemeckis e Henry Selick in live streaming.

 

Potrebbe ormai sembrare un cliché, ma è la pura verità che ogni anno il programma di VIEW Conference si ripresenta più ricco e perfezionato – spiega la CEO di View Conference Maria Elena Gutierrez – Il livello dei relatori di quest’anno è eguagliato solo dal loro entusiasmo nell’essere qui, e dalla consapevolezza dell’importanza di questo poter esserci. Dopo l’incubo del COVID, è meraviglioso sapere che la maggior parte dei nostri relatori sarà con noi di persona”.

 

ISPIRANTI NARRATORI

Da “Encanto” a “Pinocchio“, da “Red” a “Lightyear-La vera storia di Buzz“, da “Wendell & Wild” a “Il mostro dei mari“, “Troppo cattivi” e “Il gatto con gli stivali- L’ultimo desiderio“, VIEW Conference propone numerosi approfondimenti ed eventi speciali dedicati ai più recenti blockbuster realizzati delle principali realtà produttive, tra cui Walt Disney StudiosPixar Animation StudiosNetflix e molte altre. A condurre i talk saranno gli stessi cineasti: a partire dal premio Oscar Robert Zemeckis, in una conversazione virtuale con il supervisore degli effetti visivi Kevin Baillie sul viaggio creativo intrapreso per portare sullo schermo “Pinocchio” (mercoledì 19, ore 12.30). E continuando con altri acclamati autori quali Domee Shi, direttore di Turing Red di Pixar Animation Studios, Angus MacLane, direttore luci ai Pixar Animation Studios, e Chris Williams, regista de “The Sea Beast” (Netflix), già Premio Oscar per “Big Hero6” (lunedì 17, ore 18.30). Spazio anche a un tuffo di nostalgia nell’amatissimo classico Disney del 1994 “Il re leone” in compagnia del regista Rob Minkoff che presenterà un approfondimento sulla realizzazione del film “Deep Dive into the Lion King”, il film che ha aperto nuove frontiere alla tecnologia (giovedì 20, ore 9).

All’insegna dell’ispirazione a 360°, è in programma una variegata offerta di presentazioni, come quella della toccante serie Lost Ollie creata da Shannon Tindle e diretta da Peter Ramsey (venerdì 21, ore 17.45) o dell’antologia di corti animati sovversivamente divertenti Love, Death + Robots con il produttore Tim Miller (venerdì 21, ore 18), entrambe targate Netflix, o ancora dell’innovativa esperienza-concerto ABBA Voyage nell’incontro “Creating the ABBA Voyage Concert Experience” con i supervisori degli effetti visivi Ben Morris e Ian Comley che hanno contribuito a costruire uno show unico al mondo presentando sul palco a Londra gli artisti svedesi in versione avatar (venerdì 21, ore 12.45). Dall’universo videoludico, arriva l’opportunità di incontrare i creatori di Horizon Forbidden WestJan-Bart Van Beek, il sequel di Horizon Zero Dawn sviluppato da Guerrilla Games e pubblicato da Sony per Playstation 4 e 5 (lunedì 17, ore 11.30) e “Returnal” (BAFTA Games Award) per scoprire con Risto Jankkila e Sharman Jagadeesan gli effetti visivi in Real-time utilizzati per il gioco per PS5 (martedì 18, ore 12.45). Gli effetti visivi saranno altrettanto ben rappresentati da un ampio parterre dei più illustri supervisori VFX, presenti a VIEW per offrire strabilianti immersioni nei “dietro le quinte” degli ultimi successi cinematografici tra cui “Thor: Love & Thunder“, “Stranger Things 4“, “The Sandman“, “Jurassic World-Il dominio”, “Doctor Strange e il multiverso della follia”, “Moon Knight” e altri.

 

ANTEPRIME ESCLUSIVE

I momenti salienti di questa edizione includono anche una serie di anteprime italiane e internazionali con immagini e video inediti delle pellicole più recenti e significative. Da non perdere il “first look” di 20 minuti in esclusiva sul prossimo film d’animazione Disney Strange World-Un mondo misterioso in compagnia del produttore Roy Conli, (martedì 18, ore 10.15) e il talk online del premio Oscar Henry Selick che con l’illustratore argentino Pablo Lobato e Suzanne Twining, presenterà il suo nuovo lungometraggio in stop motion, Wendell & Wild”, realizzato per Netflix (giovedì 20, ore 17.45). Nora Twomey, a VIEW parlerà del suo nuovo lungometraggio animato “My Father’s Dragon” firmato Netflix (martedì 18, ore 9); il produttore esecutivo Kane Lee accompagnerà la prima mondiale della miniserie giapponese in quattro episodi “ONI: Thunder God’s Tale”, mentre il regista Joel Crawford presenterà la pellicola targata DreamWorks Animation “Il Gatto con gli Stivali-L’ultimo desiderio”, spin-off di Shrek e sequel de “Il Gatto con gli Stivali” del 2011.

 

PENSATORI VISIONARI

VIEW è il palcoscenico su cui i più influenti Think Leader, creativi, specialisti tecnologici e leader del settore digitale, possono condividere le proprie idee più innovative attraverso una serie di panel specialistici appositamente progettati per far espandere la mente.

Marc Petit, vicepresidente di Unreal Engine Ecosystem per Epic Games terrà un’approfondita conferenza sul Metaverso in “Metaverse Keynote” (martedì 18, ore 14), coordinando anche un manipolo di influenti teorici e pionieri VR che saliranno sul palco per discutere le infinite possibilità offerte dagli straordinari mondi immersivi che si stanno profilando all’orizzonte. Il metaverso rappresenta infatti il campo ideale per diverse arti (cinema, animazione, design, gioco) per fondersi e distruggere le barriere e permettere agli artisti di esprimersi pienamente grazie alle nuove tecnologie. Julien Fournié, ad esempio, è uno degli stilisti più all’avanguardia della sua generazione: ha crea outfit haute couture per il videogioco PUBG Mobile e collaborato con Dassalt Systèmes, Apple, Tencent Giochi, Disney. Nell’incontro “Giving the Metaverse New Horizons” (martedì 18, ore 14.45) offrirà la sua visione sul futuro del metaverso dopo 12 anni di ricerca e sviluppo.

Esperti nel campo delle produzioni virtuali esamineranno poi la convergenza tra il mondo reale e quello digitale nel cinema, mentre l’intelligenza artificiale verrà analizzata a fondo in una serie di dibattiti sul complesso rapporto tra artisti e IA. Con Scott Eaton si parlerà dell’attuale stato dell’arte dell’IA in “Artist + AI I Artist vs AI” (giovedì 20, ore 12.15), il suo lavoro esplora i confini della rappresentazione figurativa combinando i mezzi tradizionali (disegno, scultura, fotografia e animazione) con l’apprendimento automatico, i dati e la computer grafica.

Registi, dirigenti di studios e creativi visionari saranno impegnati inoltre ad esplorare il futuro dello storytelling, dell’animazione e degli effetti visivi. Uno speciale panel di Women in Animation consacrerà l’impegno di VIEW nella causa per l’inclusione e l’uguaglianza di genere all’interno dell’industria.

 

GIGANTI DELL’INDUSTRIA

Tra i leader riconosciuti del settore digital, la presidentessa di Nickelodeon Animation e Paramount AnimationRamsey Naito, produttrice di “Baby Boss” e di altri grandi successi come “SpongeBob” e “Paw Patrol”, discuterà di “Bleeding Orange: The Life and Times of Nickelodeon Animation” (giovedì 20, ore 16.30) e Kristine Belson, presidente di Sony Picture Animation, celebrerà i 20 anni di progressi e innovazione della sua azienda (venerdì 21, ore 16.30). James Knight, direttore globale Media, Intrattenimento/ VFX di AMD, terrà un talk illuminante e istruttivo, mentre Richard Kerris condividerà con il pubblico la propria peculiare prospettiva come vicepresidente della piattaforma Omniverse e direttore generale Media e Intrattenimento a NVIDIA; inoltre, Cathal Loughnane di Aston Martin parlerà di “Ispirazione e l’arte di alzare la testa e guardarsi intorno”. E poi ancora, Faik Karaoglu, vicepresidente esecutivo Branded Business di Wacom, e il pioniere tecnologico Tom Wujec, creatore di pluripremiati utensili digitali quali Maya e Sktechbook Pro. Inoltre, il simposio di quest’anno offrirà numerose presentazioni e workshop illuminanti condotti dalle principali realtà specializzate in sviluppo software, tra cui The Foundry SideFX, un contingente di produttori specializzati in effetti visivi unirà le forze per dar vita a un intenso panel sulle sfide attuali e future del settore VFX.

 

NUTRIRE IL TALENTO

Uno dei punti di forza di VIEW Conference è senz’altro l’opportunità reciproca di incontro e di scambio offerta sia agli studenti che ai loro modelli e fonte d’ispirazione. Al centro di questo scambio c’è senza dubbio il sempre ricchissimo programma di workshop e masterclass, valutazioni dei portfolio e sessioni “Ask-Me-Anything”, in cui i più illustri professionisti condividono competenze, know-how, saggezza ed esperienza professionale con la nuova generazione di talenti che aiuteranno ad evolvere e a migliorare.

 

Il programma 2022 dedicato ai workshop presenterà una stimolante miscela di argomenti formativi: dalle sessioni guidate dagli specialisti in stop-motion di Aardman Animation, passando per gli approfondimenti su temi quali le tecniche di modellazione 3D col software Blender, il rendering digitale stilizzato, fino alle lezioni di anatomia tradizionale e il disegno dal vero. I creatori della serie animata Netflix “Lost Ollie“, Shannon Tindle Peter Ramsey, si confronteranno sulle “Storie che vale la pena raccontare” mentre altri seminari offriranno consigli pratici su come affinare le abilità professionali imprescindibili: da “Come presentare un lungometraggio” a “Come evitare il burnout creativo“. Lo sviluppo di una carriera potrà trovare spinta e stimolo ancora maggiore grazie alle sessioni di revisione portfolio in calendario, mentre un hub di recruiting gratuito offrirà incontri personalizzati con le principali realtà creative, tra cui Industrial Light & Magic, Framestore, Trixter, Rotomaker, Axis Studios, El Ranchito, Technicolor, Alps Studios ed Escape Studios.

 

“Ho già menzionato quanto sia ricco il programma di eventi per il 2022 – aggiunge Maria Elena Gutierrez – Ma c’è qualcosa che reputo ancora più importante. Quando VIEW Conference sarà in pieno svolgimento, invito tutti i partecipanti a concedersi un momento solo per fare un passo indietro, e porsi in ascolto. Oltre il brusio degli incontri potranno sentire il battito inconfondibile del cuore nascosto del simposio. Un cuore alimentato dall’ispirazione, dall’amore e dal rispetto reciproco. È il motivo principale per cui ci riuniamo qui ogni anno, celebrando i traguardi raggiunti e condividendo le nostre idee. Questo cuore, e il caloroso spirito umano che rappresenta, è l’elemento di VIEW che per me ha più valore: di persona, a Torino, o virtualmente, sono impaziente di potervi accogliere tutti!”

Per registrarsi e partecipare a VIEW Conference in presenza o in modalità online via livestream: https://www.viewconference.it/pages/registration

 

A proposito di VIEW 2022

VIEW Conference, il principale evento italiano relativo a Computer Grafica, storytelling interattivo e immersivo, Animazione, Effetti Visivi, Videogames, Realtà Virtuale, Mista e Aumentata, porta ogni anno in Italia i migliori professionisti di questi settori, riunendoli nella meravigliosa e suggestiva città di Torino nel corso di una settimana ricca di incontri, presentazioni, tavole rotonde e laboratori. L’edizione 2022 di VIEW Conference si terrà dal 16 al 21 ottobre, parte online e parte “in presenza” presso gli innovativi spazi delle OGR-Officine Grandi Riparazioni di Torino. L’evento è tenuto in lingua inglese.

 

Per iscriversi al canale YouTube di VIEW Conference:

https://youtube.com/c/viewconference

Per ottenere l’accesso on demand alle sessioni video di VIEW Conference 2022:

https://www.viewconference.it/pages/registrazione

 

INFO

VIEW Conference

16-21 ottobre 2022

OGR – Officine Grandi Riparazioni, Corso Castelfidardo 22, Torino

www.viewconference.it
Facebook: https://facebook.com/viewconference

YouTube: https://youtube.com/c/viewconference

Twitter: @viewconference

Instagram: view_conference

#viewconference2022

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Maurizio de Giovanni “L’equazione del cuore” -Mondadori- euro 19,00
Questo è il libro che de Giovanni voleva scrivere da tempo, con un personaggio nuovo sospeso tra logica ferrea e un’umanità seminascosta. E’ il professore di matematica in pensione Massimo De Gaudio, vedovo un po’ misantropo, taciturno e solitario. Vive a Solchiaro “un’isola nell’isola”, in una casa appartata a Procida, nel Golfo di Napoli, che ama soprattutto in inverno quando scompaiono i fastidiosi turisti. Ama godersi la bellezza del mare, pescare in santa pace, vivere con i suoi ricordi e pensieri. Ha un’unica figlia, Cristina, sposata ad un ricco imprenditore del nord; tra il padre e la donna qualche veloce telefonata e spizzichi di vacanze condivise quando lei lo raggiunge con il figlio di 9 anni, Francesco detto Checco. Momenti preziosi in cui il nonno diventa l’eroe del nipotino, al quale insegna a pescare spiegandogli i dettagli della lotta tra preda e predatore. A spezzare i ritmi abitudinari di Massimo è la notizia che figlia e genero sono morti sul colpo in un incidente d’auto; a bordo c’era anche Checco, ora ricoverato in ospedale, operato d’urgenza, in coma e sospeso tra vita e morte. Addio tranquillità e ordine, Massimo lascia il suo rifugio -spera solo temporaneamente-, sale al nord ed affronta la dura realtà.
E come riesce a farlo? Ricorrendo al solo ordine che conosce, quello dei numeri, ai quali ricorre per arginare anche le emozioni; lui che delle tovaglie dell’osteria conta i quadretti e posiziona il bicchiere sempre in un punto calcolato e preciso. Mentre il nipote lotta per sopravvivere nel reparto di terapia intensiva, il nonno nutre dubbi sull’inspiegabile dinamica dell’incidente. Soprattutto scopre di essersi perso gran parte della vita della figlia; una distanza emotiva prima ancora che fisica.
Deve anche fare i conti con il fatto che il bimbo sia l’unico erede di una colossale fortuna dalla quale dipende il benessere dell’intera zona. I medici non sono in grado di fare previsioni in merito alla sopravvivenza di Checco, tantomeno sulle condizioni in cui potrebbe risvegliarsi. De Gaudio, che sogna di tornarsene al mare quanto prima, potrebbe diventare il tutore del nipote e deve confrontarsi con una serie di personaggi legati all’azienda del genero e alle opere umanitarie della figlia. Con persone come la baby sitter del nipote –la protettiva affezionata Alba- e la migliore amica della figlia. E pagina dopo pagina emergono segreti e correnti sotterranee che spiegano molte cose……

 

Karina Sainz Borgo “La custode” -Einaudi- euro 18,00
E’ il secondo romanzo della giornalista e scrittrice venezuelana, nata a Caracas nel 1982, che vive in Spagna da 12 anni. Ed è di una struggente bellezza, che ha a che fare con la pietà verso i morti, ambientato in una sanguinosa terra di confine tra Colombia e Venezuela.
La storia ruota intorno a una donna che a Mezquite si fa carico di seppellire i cadaveri abbandonati dei migranti. E’ Visitación Salazar, della quale Karina Sainz Borgo apprese l’esistenza leggendo un reportage; decise di rintracciarla e ci riuscì grazie all’aiuto di un amico che aveva lavorato per la Croce Rossa in quella zona.
La raggiunge e trascorre del tempo con lei, ne scopre la natura profonda e magnifica, la missione che diventa il suo motivo di vita: dare sepoltura a chi non ha terra, con una compassione rara nelle storie di “los caminantes”, intrise di disumanizzazione lungo le frontiere dove sei un fuggitivo o un cadavere. Visitación si oppone a tutto questo ed è la custode del raffazzonato cimitero illegale il Terzo Paese, nel quale consegna corpi e ossa all’eterno riposo in nicchie di blocchi che lei stessa cementa in modo rudimentale o sotto palate di terra, poco più che fosse comuni, ma con l’aggiunta di indicazioni per segnare dove sono i resti dei disperati. I primi capitoli del romanzo sono folgoranti. Angustias, voce narrante, è una giovane donna alla quale sono morti tra le braccia due gemellini nati da poco: «Lasciarono questo mondo nello stesso ordine in cui c’erano arrivati. Prima Higinio, poi Salustio…Li avvolgemmo negli asciugamani e li trasportammo così finché non rimediammo delle scatole. Erano talmente piccoli che ne sarebbe bastata una». Angustias, con il suo carico di morte, va alla ricerca della donna che avrebbe seppellito i suoi figli e le avrebbe insegnato a sotterrare quelli degli altri. Non è solo finzione letteraria perché la Sainz Borgo è stata testimone di quanto avveniva e tutt’ora accade alla frontiera. Ha partecipato lei stessa alla sepoltura di cadaveri abbandonati ed ha visto davvero una giovane che portava con sé i suoi gemelli nati prematuri e chiusi in una scatola da scarpe. Da lei nasce la protagonista Angustias, che abbandonata dal marito -in questo libro gli uomini sono spesso codardi- decide di restare con Visitacion, aiutarla nella sua missione di custode dei morti, di essere sua alleata contro i soprusi del possidente più ricco della zona e del suo pericoloso braccio destro….

 

Enrico Rotelli “L’America è un esperimento” -La nave di Teseo- euro 18,00

Giornalista e scrittore, Enrico Rotelli, è stato assistente di Fernanda Pivano, della quale ha anche curato i volumi dei diari, inoltre è coautore di libri autobiografici di grandi nomi come Valentina Cortese, ed ha seguito svariati progetti editoriali. Il sottotitolo “Scrittori e storie degli Stati Uniti” anticipa le pagine che seguono, nelle quali scopriamo come si raccontano alcuni grandi autori nelle interviste concesse al giornalista tra 2015 e 2020. Gran parte è stata pubblicata su “La lettura” del Corriere della Sera, ed ora Rotelli le ha raccolte in 200 pagine.
Una carrellata che incanterà gli amanti della letteratura nordamericana; ma di notevole interesse anche per chi vuole riflettere sui grandi temi di attualità (o pure antichi) insieme ad attenti autori contemporanei. Rotelli ha dialogato con 23 scrittori a stelle e strisce tra i più interessanti, da Premi Pulitzer famosi ad altri meno noti oltreoceano: tutti però con un occhio particolarmente sensibile ed acuto che mette a fuoco svariate realtà. Il giornalista ha avuto la fortuna di lavorare per 5 anni (fino al 2009 anno in cui è morta) al fianco dell’immensa Fernanda Pivano che è stata l’artefice della scoperta in Italia di grandi scrittori americani, prima quasi ignoti da noi e mai tradotti. Insieme a lei ha percorso in lungo e in largo New York, ed ha incontrato molti protagonisti della scena culturale. Non perdetevi l’introduzione di questo libro dedicato “a Nanda” in cui Rotelli racconta il loro incontro e l’avvio dell’entusiasmante avventura come suo assistente, trascinato nella coinvolgente scoperta delle firme più prestigiose e dei loro pensieri sulla vita, sulla letteratura e sul mondo.
Tra gli intervistati nomi del calibro di Erika Jong, Lawrence Ferlinghetti, Michael Cunningham, Andrew Sean Greer. E ancora Dave Eggers, Richard Powers e Jill Eisenstad, ovvero la rossa del Literary Brat Pack: il gruppo di 4 ventenni –oltre a lei Bret Easton Ellis, Jay McInerney e Tama Janowitz- che negli anni ottanta raccontavano le vicissitudini dei giovani americani disillusi.
Alcuni li ha incontrati personalmente, raggiungendoli anche sulla costa ovest degli Usa; altri li ha interpellati telefonicamente o per email.
Sono tanti dialoghi diversi e indipendenti, con voci della scena letteraria americana, ma anche provenienti da culture diverse: come la cinese Yiyun Li, Ayelet Waldman nata a Gerusalemme, Maaza Mengiste nata nel 1971 ad Addis Abeba o ancora, tra gli latri, Elif Batuman nata in New Jersey da genitori turchi.
Tante analisi e prospettive sul lavoro dello scrittore, sulle difficoltà che si possono incontrare nell’analizzare e narrare il proprio tempo, sulle esperienze personali, sul futuro della letteratura e della situazione politico-sociale. Un composito mosaico di voci che ci portano nel cuore della letteratura americana contemporanea.

 

Ana Bågstam “Testimone oculare” -Marsilio- euro 18,00

E’ il primo appuntamento di una serie che l’avvocato svedese Ana Bågstam ha in mente di scrivere, con al centro il personaggio della giovane criminologa Harriet Vesterberg.
Un ‘eroina dalle molte sfaccettature: preparata, ma a tratti insicura, forte e determinata, eppure delicata al contempo. Ha 30 anni ed è specializzata in criminologia, figlia di Eugen docente universitario in pensione, sorella di Paul sposato e padre di famiglia. Dopo una delusione amorosa, Harriet decide di lasciare Stoccolma e cercare una nuova partenza nel piccolo paesino sulla costa della Scania, Lerviken, dove è solita trascorrere le vacanze estive e dove vive il padre.
Assunta come criminologa nella stazione di polizia locale si trova a dover affrontare la diffidenza della capa e dei colleghi, e il suo battesimo lavorativo è particolarmente cruento. Nel tranquillo villaggio di pescatori, dove tutto sembra scorrere in modo tranquillo, avviene un efferato delitto.
In un capannone viene trovato il cadavere straziato di Laura Andersson: ha la bocca e il mento coperti di nastro adesivo telato, lo stesso con cui qualcuno le ha fissato le palpebre aperte, ed una mortale ferita di arma da taglio alla testa. E’ in un bagno di sangue, sotto un trattore e in una posizione innaturale. E’ la moglie 53enne del ricchissimo finanziere Douglas Andersson di 72 anni. Una coppia senza figli né altri parenti, proprietari di una vasta tenuta che era appartenuta ad una famiglia dell’aristocrazia locale.
Laura, molto più giovane del marito «…lunghi capelli rossi e la grazia di una star del cinema. Bellissima, enigmatica e misteriosa. Però camminava in modo strano, zoppicando, come se le facesse male una gamba». Era lo strascico della polio ed ultimamente era peggiorata tanto da muoversi solo in sedia a rotelle.
Il marito – che in un primo tempo non si trova- risulta essere stato condannato due volte per maltrattamenti nei confronti della moglie. Poco dopo però è proprio Harriet a scoprire Douglas gravemente ferito e chiuso in un container. Dunque l’assassino da dove arriva?
Poco a poco le indagini proseguono e convertono su alcuni individui, con risvolti anche tragici: testamenti cambiati all’ultimo, gemelli problematici, moventi economici, vendetta per violenze passate…. Senza anticipare troppo, va però detto che questo è un godibilissimo giallo dalla tipica struttura investigativa, in cui fondamentale è la sequenza: crimine, indagini condotte tra ragionamento, indizi da valutare, suspence, colpi di scena e deduzioni che trascinano il lettore alla scoperta della dinamica del delitto e del colpevole….o colpevoli? Gustatevi le imprese di Harriet, giovane dall’intuito notevole, alle prese con un ambito lavorativo in cui deve farsi strada con unghie e denti; le sue ansie, delusioni e aspettative ce la rendono particolarmente vicina e simpatica.
Oltre alle indagini, c’è anche molta vita privata di Harriet che aiuta a delineare meglio il personaggio. Tra padre anziano e smemorato, fratello sfuggente, vicina di casa con qualche segreto, e forse un nuovo amore all’orizzonte, godiamoci queste 387 pagine che corrono via accattivanti più che mai. E diamo il benvenuto a una nuova stella del firmamento del giallo nordico.

Solfrizzi come Ardante nel “Malato” di Molière La rivolta dell’individuo nei “Canti di Maldoror” messi in scena dai Marcido Marcidorjs

Spettacoli nelle sale teatrali torinesi

 

Siamo nella seconda metà del XVII secolo ma tutta la nevrosi che circola tra le pagine del “Malato immaginario” di Molière rimanda al secolo che abbiamo da poco lasciato, a quel Novecento che ha inventato – e vissuto – nuovi meccanismi drammaturgici, che ha prosciugato la scrittura e le azioni, che ha parlato più di altri di solitudine, di alienazione, di fuga dalla realtà. Quadro perfetto dell’ipocondriaco, il protagonista Argante, dice Guglielmo Ferro – regista di questa edizione prodotta dalla Compagnia Molière e La Contrada, Teatro Stabile di Trieste in collaborazione con il romano Teatro Quirino Vittorio Gassman in occasione dei quattrocento anni dalla morte del grande autore francese, in scena all’Alfieri da stasera sino a domenica 10 febbraio per la stagione di Torino Spettacoli – “ha più paura di vivere che di morire, e il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi, dalle prove che un’esistenza ti mette davanti”. Quando i tempi di Freud erano ancora ben lontani, l’uomo Argante, cercando rifugio da ogni sua debolezza, si pone al riparo – all’interno della malattia, con l’aiuto cercato e la distruzione al tempo stesso dello stuolo di medici dai nomi e dalle virtù più assurdi – di quanto lo circonda, della vita di ogni giorno, di chi abita nella sua casa, delle vicende che come mostri gli piovono addosso. Non è certo una errata questione di anagrafe, non è questione di abbinare con troppa semplicità la malattia alla vecchiaia. È la rappresentazione della vita di mezzo, con le sue paure e le sue debolezze. Molière rappresenta quest’ultima sua opera quando da poco meno di un mese ha compiuto i 51 anni e Emilio Solfrizi, interprete oggi di Argante (dopo i vari Buazzelli, un grande Romolo Valli immerso nell’interno vermeeriano di Pier Luigi Pizzi, Bonacelli, Franco Parenti e Alberto Sordi sullo schermo), sta per raggiungere il mezzo secolo e si pone bene in linea con l’età, restituendo al “Malato” quell’aspetto che a volte è stato dimenticato. Oltre a rendere, con il cinismo e il disincanto con cui l’autore guarda alla sua epoca, il grande divertimento che sta nelle sue pagine e nei personaggi.

Le scene e i costumi sono firmati da Santuzza Calì e le musiche di Massimiliano Pace. Con Solfrizzi, Lisa Galantini, Antonella Piccolo, Sergio Basile, Viviana Altieri, Cristiano Dessì, Pietro Casella, Cecilia d’Amico e Rosario Coppolino.

Il resto, nella storia del teatro, prende i tratti della tragedia. Il 17 febbraio 1673, giunto alla quarta rappresentazione, Molière, seduto nella sua poltrona, sul palcoscenico del Palais-Royal, si sentì male e venne trasportato a casa, dove nella notte spirò. Una leggenda, cresciuta negli anni, raccontava del grande drammaturgo morto in palcoscenico sì, ma dalle sonore risate nel tentativo di recitare al pubblico le battute che lui aveva scritto.

 

La stagione dei Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa continua dall’11 al 13 febbraio, alle ore 20,45, al teatro Marcidofilm di corso Brescia 4bis (info.marcido@gmail.com/www.marcido.it) con il secondo appuntamento, la riprogrammazione di due allestimenti che non sono potuti andare in scena nelle scorse stagioni, a causa della chiusura dei teatri per l’emergenza sanitaria. Un primo tempo dedicato a “Vecchio oceano” da “I canti di Maldoror” di Lautréamont (pubblicati in Belgio nel 1869), interprete Paolo Oricco (nella foto), scenario di Daniela Dal Cin, con la direzione di Marco Isidori. Scrive quest’ultimo negli appunti di regia: “Il primo dei “Canti di Maldoror”ci permette (dopo un drastico adattamento drammaturgico) di sondare quel territorio che coi suoi incerti confini è patria dello sbilanciamento dell’uomo dal consueto asse di animale sociale, per metterne a nudo, sotto l’abito di una normalità relazionale, il sempre costante, decisivo empito verso quella dimensione “extra” dalla quale, paradossalmente ma realmente, esso uomo ricava la propria patente di umanità. L’interpretazione “infuocata” di Paolo Oricco riesce con sapienza attoriale a sciogliere in “comunicazione” ogni nodo di un dettato poetico complesso per stratificazione metaforica e spessore concettuale, trasformando, anzi “formando” con esso testo un momento di grande, emozionante teatro”. Sulla scena un’opera in prosa cara al surrealismo, l’uomo dell’Ottocento attraversato da mille tormenti, la sua ribellione al Creatore, l’uccisione dello stesso Dio nella speranza di una serenità che al contrario non può ritornare.

La seconda parte della serata vede la messinscena di “Hansel e Gretel” dai Fratelli Grimm (siete avvertiti, “alla Marcido”), con Ottavia Della Porta (narratrice), Paolo Oricco (Hansel), Valentina Battistone (Gretel), Maria Luisa Abate (la matrigna e la strega) e Alessio Arbustini (il padre). Una favola che può essere letta in modo cruento ma pure rassicurante: come spiega Pierre Laforgue, “…la strega, che esiste nei fantasmi del bambino angosciato, lo perseguiterà e gli farà paura. Una strega che egli può spingere in un forno e bruciare vive è più rassicurante: il bambino sa che è capace di sbarazzarsene. I piccoli hanno bisogno di sentire delle storie dove dei bambini, grazie alla loro ingegnosità, si sbarazzano di questi personaggi persecutori”.

 

Elio Rabbione

Scontri Esselunga, Lo Russo: “l’assessore ha parlato a titolo personale”

DA PALAZZO CIVICO

Nella seduta del Consiglio Comunale del 17 gennaio 2022, su richiesta dei gruppi consiliari Fratelli d’Italia, Lega Nord, Forza Italia, Torino Bellissima e Lista Civica per Torino, il sindaco Stefano Lo Russo ha fornito comunicazioni in merito agli scontri avvenuti nella giornata dello scorso 15 gennaio nei pressi del centro Comala di corso Ferrucci a Torino.

Il sindaco ha spiegato che la manifestazione era autorizzata dalla Questura come presidio statico e che ci sono stati momenti di tensione tra manifestanti e forze dell’ordine. Sono state espresse posizioni politiche legittime e non entro nel merito della dialettica politica – ha affermato Lo Russo – precisando che le dichiarazioni dell’assessore Rosatelli al riguardo sono state espresse a titolo personale e non a nome della Giunta e che comunque non minano il rapporto fiduciario.

Ha quindi spiegato che l’aula studio realizzata nell’area era nata per fronteggiare l’emergenza Covid e che l’attuale Giunta ha intenzione di rivedere, se possibile, la via di accesso al futuro supermercato, per salvaguardare le attività svolte da Comala e altri soggetti.

Nel dibattito in aula, il consigliere Enzo Liardo (Fratelli d’Italia) ha affermato che non si può dire tutto e il contrario di tutto e ha chiesto al sindaco se è solidale con le forze dell’ordine oppure no, ricordando le sue prese di posizione di alcuni anni fa nei confronti dei manifestanti violenti contro il Tav. Per Paola Ambrogio (Fratelli d’Italia) il sindaco è abilissimo a spostare l’attenzione su un argomento diverso da quello all’ordine del giorno: occorreva invece – ha detto – prendere le distanze da un altro membro della Giunta e dire con chiarezza da che parte sta, se dalla parte dei facinorosi o da quella delle forze dell’ordine. Secondo Fabrizio Ricca (Lega Nord) esponenti della Giunta hanno dimostrato di stare con i centri sociali. Ha quindi ribadito che la Lega Nord è da sempre a fianco della Polizia e ha chiesto coerenza al sindaco: è inaccettabile che parte della Giunta si sia schierata contro le forze dell’ordine – ha concluso.

È utile discutere del progetto dell’area, secondo Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia), ma ora è doveroso prendere chiaramente le distanze da realtà anarchiche e pericolose, far rispettare le Istituzioni e condannare violenze e cortei non autorizzati.

Occorre valorizzare i luoghi del protagonismo giovanile per Nadia Conticelli (PD) attraverso concertazione sociale e progetti concreti e trasparenti: è facile invece – ha aggiunto – provocare ad arte e poi stigmatizzare l’operato delle forze dell’ordine, che il Partito Democratico ringrazia per il loro lavoro.

La questione si protrae dal 2015 – ha affermato Valentina Sganga (M5S), che ha espresso solidarietà all’assessore Rosatelli e alla consigliera Diena e ha chiesto di affrontare in Seconda e Sesta Commissione la questione Comala, Esselunga e area verde e di rispettare i giovani che manifestano per amore del proprio territorio. Per Andrea Russi (M5S) la Giunta non ha capito la gravità di una situazione delicata e non l’ha affrontata nei giusti tempi, intervenendo prima. Capisco i manifestanti bloccati anche dal Covid nell’esprimere il dissenso – ha dichiarato – ma non solidarizzo con Rosatelli. Ha quindi stigmatizzato la posizione ambigua del sindaco e della giunta e ha auspicato che si trovi presto una soluzione per l’area e se ne discuta in Commissione.

Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) ha ricordato di aver incontrato come consigliere di minoranza i giovani del centro Comala già un mese fa e ha affermato che il suo Gruppo non è solidale con la consigliera Diena e l’assessore Rosatelli perché le forze dell’ordine sono un’istituzione fondamentale, sempre da rispettare.

Per Tiziana Ciampolini (Torino Domani) c’è un convitato di pietra nella vicenda: la rabbia. Rabbia che chiede quale città vogliamo in un’area dove si giocano partite rilevanti per la vita di cittadini e cittadine: servirà concertazione – ha detto – secondo logiche innovative in vista di scelte politiche rilevanti.

Per Pietro Abbruzzese (Torino Bellissima) le forze dell’ordine dovevano essere presenti per evitare cortei non autorizzati, ma occorre però ascoltare anche le sofferenze delle associazioni e della gente perché la città sia migliore, tutelando aree verdi e piccolo commercio. Non si deve parlare solo di centri sociali, ma di un vasto gruppo di associazioni che difendono gli spazi che animano– ha dichiarato Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) – secondo la quale c’è stato un eccesso di reazione da parte delle forze dell’ordine.

Le regole per le manifestazioni vanno rispettate secondo Simone Fissolo (Moderati), che ha auspicato il coinvolgimento della realtà giovanili nel processo di riqualificazione dell’area, in una progettazione partecipata e condivisa con le Istituzioni.

Per Andrea Tronzano (Forza Italia) quando un politico fa l’assessore qualche volta si deve mordere la lingua perché il senso istituzionale deve prevalere: l’ordine pubblico non è compito di Rosatelli e va evitata confusione nei ruoli – ha chiarito – mentre non c’è stato alcun eccesso da parte delle forze dell’ordine perché il corteo non era autorizzato.

Anche secondo Giuseppe Catizone (Lega Nord) il comportamento dell’assessore Rosatelli è grave: avrebbe dovuto prendere le distanze dai comportamenti violenti e non rilasciare dichiarazioni come se fosse un privato cittadino. Si continua a delegittimare le forze dell’ordine – ha aggiunto – e le istituzioni non dovrebbero mai farlo: i violenti vanno sempre condannati.

Per Silvio Viale (Lista Civica per Torino) le dichiarazioni di Rosatelli sono criticabili in un contesto di questo tipo. La dinamica è stata chiara – ha precisato – e sono evidenti gli errori dei manifestanti: le attuali norme non consentono manifestazioni in corteo e non si spinge la polizia andando addosso agli agenti. La vicenda comunque – ha concluso – è in via di definizione e finora nessuno ha deciso di chiudere Comala.

È opportuno uscire dalla logica della contrapposizione e delle strumentalizzazioni per Elena Apollonio (Lista Civica per Torino), cercando linguaggi non violenti ed evitando scontri.

Nella replica, il sindaco Stefano Lo Russo ha ribadito una vicinanza piena e totale alle forze dell’ordine, che ha ringraziato per il loro operato. Ha quindi affermato che è necessario garantire sempre la libertà di manifestare il proprio pensiero, nell’ambito delle regole stabilite per contrastare la pandemia di Covid19.

“La metà pericolosa” di Silvia Volpi, giallo a puntate

È entrato nel vivo il giallo dell’estate. La domenica esce a puntate sul sito

unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

 

E’ entrato nel vivo dell’indagine il giallo che sta uscendo a puntate sul sito Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri. “La metà pericolosa” è il racconto che Silvia Volpi, autrice toscana, ha scritto per la grande community di lettori che ha appena superato i centosettantamila iscritti.

Autrice del giallo “Alzati e corri, direttora” (Mondadori), Silvia Volpi ha confezionato una storia ambientata a Firenze e con l’indagine portata avanti in parallelo sia dalle forze di polizia che da una coppia di acconciatori con la passione per l’investigazione.

Cosa sarà successo a un avvocato di mezza età che una mattina è stato trovato morto nel suo studio? Mentre il commissario e il suo ispettore verificano telefoni e prove, sentono vicini e parenti, al GialloKakao lavorano il barbiere Cosimo Guanti e la collega parrucchiera Rebecca Vani che insieme cercano di ricostruire la vita del povero Sante Tornabene.

In una città ancora attraversata dai turisti, tra le poltrone e gli specchi del GialloKakao si avvicendano diversi personaggi che accompagnano il lettore alla soluzione del caso.

I curatori del sito dedicato ai libri e alle letture “fuori dal coro” – Claudio Cantini e Valentina Leoni – stanno seguendo con attenzione il racconto a puntate e raccolgono i commenti dei lettori:  ogni domenica una puntata de “La metà pericolosa” si legge gratuitamente su unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it e attraverso le pagine e gruppo facebook che portano lo stesso nome.

Silvia Volpi è giornalista e scrittrice e vive a Pisa. Con il libro “Alzati e corri, direttora” ha ricevuto il premio come migliore esordiente a Giallo d’Amare 2019, e secondo QLibri è tra i migliori dieci esordi del 2019. Lavora al Tirreno come segretaria di redazione, si occupa di public speaking e comunicazione, tiene corsi di scrittura ed è attenta ai temi che riguardano le donne e il lavoro.

Sullo schermo del TFF la convincente opera prima di Ginevra Elkann

Gli occhi dei bambini su una famiglia divisa e lontana

Gli occhi e le parole, l’impertinenza e le piccole sofferenze, le solitudini e le attese di una bambina di otto anni, Alma, e dei suoi due fratelli di poco più grandi, una famiglia divisa e lontana, due genitori che ancora si dilaniano, la madre in attesa di un figlio dal nuovo compagno, il padre sceneggiatore, impegnato a riscrivere un film tra rabbie e giornate di lavoro e assenze. In Magari, suo primo film in veste di regista, in qualche modo debitrice ad un certo cinema di De Sica o di Comencini, Ginevra Elkann – con l’apporto nella sceneggiatura di Chiara Barzini – racconta di una famiglia e con ogni probabilità non ha timore di catturare sensazioni e immagini all’interno di versante autobiografico che lo spettatore (il film è stato presentato al TFF nella sezione “Festa mobile”, uscita sugli schermi il prossimo marzo) si diverte a scoprire per quanto può; rivelando qualità non solo di acuta narratrice delle piccole cose di ogni giorno, ma anche addentrandosi con grande padronanza e con sommessa delicatezza nei comportamenti dei tre ragazzini dentro quella vacanza sulle spiagge di Sabaudia che a fine anno, equipaggiamento pronto per le nevi di Courmayeur, la madre ha dirottato all’improvviso. La ricerca di amicizie nuove, le partite di pallone in riva al mare, gli allontanamenti alla ricerca di nuovi spazi, incontaminati, gli intrecci con la nuova amica di papà (Alba Rohrwacher e Riccardo Scamarcio, presenze non invadenti, al servizio dei veri protagonisti), cercati o definiti a fatica, gli incidenti improvvisi che provano a riunire, ogni attimo è utile a crescere, a diventare più maturi, nel sogno leggero e continuo della famiglia riunita. Ancora una volta “i bambini ci guardano”, scrutano, giudicano, fuggono ma allo stesso tempo sono vittime dei disegni degli adulti. La giovanissima Oro De Commarque è un bell’esempio di verità cinematografica, come il Jean di Ettore Giustiniani e il Sebastiano di Milo Roussel, non si recita, si vive. Un promettente esordio per tutti.

Lo stesso certamente non si può dire per Riccardo Spinotti – figlio di Dante, grande direttore della fotografia, candidato due volte all’Oscar, diviso tra Italia e States, collaborazioni con Cavani e Olmi e Cristina Comencini, Michael Mann e Garry Marshall e Michael Apted, Tornatore e Benigni – e sua moglie Valentina De Amicis, che debuttano con Now is everything, coproduzione italo-americana, composto (meglio, scomposto) con gli apporti amichevoli di Anthony Hopkins e Ray Nicholson (un altro figlio di), presentato in concorso a questo 37° TFF che non si può certo dire che abbia saputo mettere in bella fila il meglio delle opere prime e seconde. Il film di Spinotti è tra quelli che più s’aggirano in quota debolezza e superficialità, aggiungendo una buona dose di vuote aspirazioni, di inconcludente scrittura (vogliamo chiamare così quanto scorre sullo schermo?). La ricerca di una ex che un bel giorno scompare lasciando soltanto un biglietto, “non cercarmi più”: nel filo vuoto e illogico di queste immagini (a riempire tempi e spazi scomodiamo pure il lungo corridoio di un albergo e una ragazzina che lo percorre di corse, manco fossimo in Shining, come qualcuno ha prima scomodato il nome di Malick), scene capovolte e ossessivamente ripetute, fiori che si dilatano nei colori, giochi in piscina, dialoghi fatti di nulla, misteri abbozzati di cui non si cerca chiarezza, pretese sperimentazioni che restano giochi personalissimi degli autori (autori?), tutto quanto scorre via inutilmente e nel buio della sala di tanto in tanto scorgi ombre che riguadagnano una boccata d’aria al di là dell’ingresso.

Tacendo del protagonista che ha l’espressività delle ostriche che occupano Ohong Village diretto dal giovane Lungyin Lim (concorso, produzione Taiwan/Repubblica Ceca), anch’esse in uno stato di salute non eccellente. Sheng è stato a cercare un nuovo futuro a Taipei e quando ritorna al suo villaggio sfodera davanti a parenti e amici un successo che non c’è stato, inventa appartamenti e auto e un continuo divertimento. Nulla di nulla. L’unico a comprendere è il padre. Nascono contrasti, si aggiunge una crisi che colpisce la già barcollante economia, gli allevamenti nelle acque del mare vanno male e i compratori si rivolgono altrove: qualcuno ha intenzione di partire, come il giovane amico di Sheng, dai capelli rossi e libero da ogni legame, inutile stare ad ascoltare come fanno i vecchi del villaggio il responso degli dei. La realtà è vera, concreta, amara, porta la morte del padre, sarà necessario tentare qualche altra soluzione. Forse il successo dell’amico sono altre chiacchiere, intanto si accenna alla religiosità dell’Oriente, al lavoro che non esiste, ad destino che si impone al di là di ogni ricerca e di ogni migliore intenzione, alle false aspettative che accompagnano la vita di un ragazzo. Lim, che pure ha tra le mani argomenti non da poco, accenna, tratteggia per scene brevissime, evita di addentrarsi a scavare nella psicologia e nelle azioni del suo protagonista. Lo pone davanti alle luci della grande città e lo lascia lì, immobile.

Pollice verso anche per l’unico film tedesco in concorso, Prélude di Sabrina Sarabi. Il mondo della musica, quella di Bach e Beethoven, come il mondo della passione e dei sogni caparbiamente coltivati, il mondo dello studio e della costanza, degli insegnati intransigenti, degli applausi e delle sconfitte. David ha tutto questo in sé, il bene e il male, ha la dedizione ma pure l’amore per Marie che pare frenarlo, la disordinata amicizia – e la rivalità – di Walter che lo distoglie nei divertimenti: la borsa di studio per la frequenza della prestigiosa Juilliard School dovrà attendere. Poi tutto precipita nella scrittura di Sarabi, inspiegato e assurdo, l’instabilità del racconto, il ritorno a casa, i colloqui con la madre, la decisione di farla finita. La regista accumula tante ragioni ma gira a vuoto tra le “ragioni” del protagonista, non è capace di mettere a fuoco gli altri due ragazzi intesi come impedimenti, non ne spiega i reali rapporti, tutto appare a tratti incoerente, pasticciato, tirato via senza la volontà (e il piacere, per lo spettatore) di dare una spiegazione plausibile.

Elio Rabbione

Nelle immagini, nell’ordine: due momenti di “Magari” di Ginevra Elkann, scene da “Now is Everything”, “Ohong Village” e “Prélude”