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A Paola Bernardotto il premio GammaDonna

Alla guida di un brand di arredamento cognitivo etico, impegnato a contrastare il fast furniture, Paola Bernardotto si
aggiudica con ‘Ettomio il riconoscimento che dal 2004 premia l’imprenditoria femminile innovativa. Cinzia Tessarolo
(Family+Happy) il “Giuliana Bertin Communication Award” di Valentina Communication. Gioia Lucarini (Relief) vince il
“Women Startup Award” by Intesa Sanpaolo Innovation Center, mentre la giovane Chiara Schettino (Rosso) si aggiudica
la Menzione Speciale per l’impatto sociale di Cottino Social Impact Campus.
Torino, 5 novembre 2024 – Puntano sulle tecnologie verdi, sul biotech, sull’AI, non dimenticandosi di digitalizzare i servizi di
caregiving, le imprenditrici innovative salite oggi sul palco della Centrale nella Nuvola Lavazza di Torino per la Finale del Premio
GammaDonna che dal 2004 valorizza l’anima innovatrice dell’imprenditoria femminile.
Ed è stata Paola Bernardotto, fondatrice di ’ettomio [Vicenza], ad aggiudicarsi l’ambito riconoscimento per l’impegno con cui
contrasta il fast furniture – l’arredamento usa e getta – con prodotti evolutivi che seguono le diverse fasi di crescita del bambino,
creando una rete di fornitori artigiani italiani e promuovendo lo “slow design” e il Made in Italy. ‘Ettomio rivoluziona il settore
dei mobili per bambini con arredi etici, sostenibili e cognitivi per stimolare lo sviluppo di abilità e capacità nelle giovani
generazioni.
All’evento – realizzato con il contributo della Camera di commercio di Torino, sotto il patrocinio di Commissione europea,
Regione Piemonte, Città di Torino e G7-Women7 – sono state premiate anche Cinzia Tessarolo (Family+Happy) con il “Giuliana
Bertin Communication Award”, Gioia Lucarini (Relief) che ha vinto il “Women Startup Award” powered by Intesa Sanpaolo
Innovation Center, e Chiara Schettino (Dona Rosso), a cui è andata la Menzione per l’impatto sociale di Cottino Social
Impact Campus.
«Queste storie sono un esempio straordinario di come la passione imprenditoriale delle donne possa farsi motore di un
cambiamento reale e sostenibile» ha dichiarato Valentina Parenti, Presidente di GammaDonna «Crediamo fermamente che le
imprese giochino un ruolo cruciale nell’affrontare le sfide più urgenti del nostro tempo, e che siano chiamate a guidare il
cambiamento attraverso innovazione, impatto e modelli di business rigenerativi. Valori che 20 anni fa ci hanno spinto a creare
GammaDonna e che oggi, in uno scenario complesso e in continuo cambiamento, sono più attuali che mai.»
«Per la Camera di commercio di Torino è un investimento fondamentale promuovere modelli d’impresa innovativi e inclusivi,
capaci di rispondere con creatività alle sfide sociali e ambientali» ha commentato il Presidente Dario Gallina «La vincitrice e le
finaliste di questa edizione offrono un riferimento ispirante di come l’imprenditoria femminile sia un motore di crescita e
propongono anche un modello di resilienza e determinazione. Il loro operato, come la ventennale attività dell’Associazione
GammaDonna, contribuisce a superare le barriere della precarietà e del divario che ancora caratterizzano il panorama economico
femminile.»
Le imprenditrici accedono a un vero e proprio percorso di valorizzazione, accelerazione ed empowerment che si sviluppa
attraverso eventi e percorsi di formazione, occasioni di business networking, sessioni di mentoring & advisory con EY, Intesa
Sanpaolo Innovation Center, Italian Tech Alliance, 24Ore Business School, Angels4Women, Innovup, Seed Capital Pro e Cottino
Social Impact Campus. Oltre a mesi di esposizione mediatica sulle principali testate e tv nazionali.

Il Premio GammaDonna celebra i vent’anni

Lunedì 4 novembre prossimo, presso la centrale Nuvola Lavazza di Torino, il Premio GammaDonna celebra i vent’anni con il gran finale dell’edizione 2024. Si tratterà di un evento aperto al pubblico, interamente dedicato alla valorizzazione del talento imprenditoriale di donne e giovani come leva fondamentale per lo sviluppo socioeconomico e come acceleratore di un mondo più sostenibile. Il 4 novembre a Torino si terrà la finale del Premio, riconoscimento che celebra i vent’anni di valorizzazione dell’iniziativa imprenditoriale femminile innovativa, con l’obiettivo di contribuire a ridurre il “gender gap” in campo socioeconomico attraverso esempi di impresa virtuosi. Sul palco sei imprenditrici che hanno fatto della sostenibilità e dell’innovazione tecnologica i valori portanti della propria visione aziendale, che si contenderanno il Premio GammaDonna, il Women Startup Award powered by Intesa Sanpaolo Innovation Center, il Giuliana Bertin Communication Award e la Menzione per l’impatto sociale del Cottino Social Impact Campus.

L’evento è inserito nel calendario di Torino Capitale Cultura d’Impresa 2024 con il contributo della Camera di Commercio di Torino, il Patrocinio della Commissione Europea, Regione Piemonte, Città di Torino e G7 Women 7. I lavori avranno inizio alle ore 17 con le interviste alle sei innovatrici finaliste, per proseguire con una tavola rotonda dedicata a cultura d’impresa rigenerativa, sostenibilità e impatto, con le testimonianze di Claudia Colla, Commissione Europea, Giovanna Melandri di Human Foundation, Gianluca Dettori (Primo Ventures), Alessandra Bianco (Lavazza Group), Marella Caramazza (Cottino Social Impact Campus & Istud) e Giulia Baccarin (MIPU), vincitrice del Premio GammaDonna 2016. La conduzione dell’evento è affidata a Giampaolo Colletti, direttore di Startupitalia.

Dopo la proclamazione delle vincitrici la serata si concluderà con il cocktail party “Venti Years of GammaDonna” per celebrare il ventennale impegno dell’Associazione a favore della cultura d’impresa.

Le sei finaliste dell’edizione 2024 sono Paola Bernardotto, di Ettomio (Vicenza), Michela Conti, di UGO (Milano), Beatrice Carolina Iaia, di Biotitan Nanotechnology (Milano), Gioia Lucarini, di Relief (Pisa), Josephine Pace, di Alfa Green Solutions (West Palm Beach, FL) e Cinzia Tessarolo, di Family+Happy (Torino).

Le finaliste si aggiudicheranno inoltre un mini documentario sulla loro storia di innovazione territoriale, interviste uscite sui principali media internazionali, una sessione di strategica assestement con EY e accesso permanente alla piattaforma e Y Velocity, un percorso di formazione sul mondo VC e dell’innovazione di Italian Tech Alliance. L’opportunità di essere selezionata per un percorso di mentoring e un training per lo screening Angels 4 Women di accesso a un investimento tra i 100 e i 500 K, un percorso di formazione imprenditoriale con InnovUp, un percorsi di Sustainability Assessment per l’empowerment di sostenibilità e impatto ESG tramite Tool di SEED Capital Pro, un milione di mail sulla piattaforma di email marketing 4 dem, ingresso tra le ambassador GammaDonna.

 

Mara Martellotta

I vincitori della prima edizione del progetto InvesTO

Per sostenere e finanziare nuovi progetti di imprenditoria sociale

 

LabAut, SolCare, BoosTER e Green Hub-Serra Sociale Integrata sono le quattro idee vincitrici della prima edizione di InvestTO sul territorio, un’iniziativa nata dall’unione tra finanza e filantropia per sostenere e finanziare nuovi progetti sul territorio di imprenditoria sociale, capaci di generare un impatto positivo dal punto di vista economico, sociale e ambientale nel territorio della Città Metropolitana di Torino.

I progetti proposti hanno presentato caratteristiche multisettoriali che spaziano dell’inclusione sociale allo sviluppo territoriale, dal contrasto allo spopolamento a quello dell’impoverimento del territorio, intersecando diversi attori, realtà geografiche e settori di intervento. La sostenibilità economica, la rigenerazione dei territori generata dalle attività sociali e ambientali e le realtà dove gli spazi diventano luoghi sono al centro dei progetti proposti.

I vincitori del bando sono

Dalla stessa parte Scs con il progetto LabAut, creazione di un laboratorio dedicato a processi produttivi, rivolto a persone con autismo e al loro inserimento socio lavorativo nelle valli di Lanzo

Gruppo Arco Scs, con il processo SolCare per la prevenzione e l’accesso allo screening dei tumori della pelle rivolto a tutti i torinesi, con particolare attenzione rivolta alle categorie fragili.

Liberi tutti Factory Srl Impresa Sociale con il progetto BoosTER ‘agenzia di sviluppo territoriale’, creazione di un ecosistema territoriale e digitale nelle valli di Lanzo per contrastare lo spopolamento e incrementare le attività economiche, con un focus rivolto alle donne e ai giovani.

Limen Società agricola sociale, con il progetto Green Hub Serra Sociale Integrata, realizzazione di una serra aeroponica, all’interno di Cascina Falchera a Torino, per la produzione di prodotti ortofrutticoli di prossimità, oltre che il rafforzamento di percorsi lavorativi e di inclusione, in un contesto di sostenibilità ambientale.

Ciascun vincitore si è aggiudicato un premio in denaro stanziato dalla Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, nonché la possibilità di accedere a un Impact Financing di Unicredit a tasso zero, fino a110 mila euro. Inoltre verrà riconosciuta una premialità fino a 5 mila euro al raggiungimento degli obiettivi sociali dei singoli progetti premiati, secondo lo schema del pay for success.

Liberi tutti Factory srl Impresa Sociale con il progetto BoosTER si è aggiudicato il premio speciale, messo in palio dalla Fondazione Italiana Accenture ETS. Il premio speciale come progetto più innovativo, in grado di garantire la scalabilità e replicabilità al progetto stesso in termini di qualità e quantità di beneficiari raggiunti, consiste in un contributo di 5 mila euro erogato dalla Fondazione Italiana Accenture ETS.

Ai vincitori è garantita la possibilità di usufruire di un supporto formativo e tecnico per una rendicontazione dell’impatto sociale delle attività avviate a cura di Human Foundation, con il contributo di Fondazione Sviluppo e Crescita CRT.

 

Mara Martellotta

(Credits Michele D’Ottavio)

Forum del Terzo Settore, documento programmatico ai candidati

“Il non profit vale oltre 6 miliardi” – il Forum del Terzo Settore in Piemonte presenta un documento ai candidati alla Presidenza della Regione

 

Il Forum del Terzo Settore in Piemonte terrà un’assemblea pubblica venerdì 24 maggio, dalle ore 9 alle ore 13, presso l’Auditorium della Città Metropolitana di Torino in corso Inghilterra 7. L’evento è intitolato “Diamo voce al terzo settore – coprogettare il futuro” e vedrà la partecipazione dei candidati alla Presidenza della Regione Piemonte Alberto Cirio (coalizione di centrodestra), Sarah Disabato (M5S), Francesca Frediani (Piemonte popolare) e Gianna Pentenero (coalizione di centrosinistra). Il documento programmatico stilato per le prossime elezioni regionali sarà presentato con l’obiettivo di sollecitare un impegno concreto sui temi proposti.

Non profit in Piemonte significa 73.000 volontari e oltre 6 miliardi di impatto economico. Il non profitto oggi in Italia coinvolge oltre 6 milioni di volontari, 1,6 milioni di dipendenti in 400mila enti, un impatto economico di circa 100 miliardi di euro, rappresentando il 5% del PIL nazionale. A dirlo è il rapporto “Sussidiarietà e sviluppo sociale” realizzato in collaborazione con ISTAT, enti del terzo settore e organizzazioni non profit in Piemonte rappresenta un pilastro fondamentale per lo sviluppo e la Coesione sociale della Regione, con più di 30mila enti non profit e più di 73mila volontari. Tenendo per buona l’incidenza del 5% sul PIL, l’impatto economico supera i 6 miliardi e mezzo di euro. Ogni euro investito nel terzo settore duplica il suo valore in termini di benefici sociali, secondo l’impact counter di Intesa Sanpaolo. I numeri non dicono tutto, soprattutto quando si parla di assistenza alle persone fragili, così come quando gli argomenti sono i giovani o la cultura. Il forum del terzo settore richiede alla Regione Piemonte di dare priorità alla coprogrammazione, come delineato dall’art.55 del Decreto legislativo 117 del 2017 e dalla nuova Legge regionale 7 del 2024, per valorizzare le competenze del Terzo Settore nell’innovazione sociale e nella promozione delle persone. È fondamentale includere processi partecipativi nelle politiche regionali e stabilire un tavolo permanente di confronto per costruire un quadro di riferimento per i processi di coprogettazione e coprogrammazione. In aggiunta il forum del terzo settore suggerisce interventi di semplificazione burocratica amministrativa evitando misure punitive come l’eliminazione del fuoricorso IVA per le attività mutualistiche delle associazioni, che entrerà in vigore il primo gennaio 2025 senza un adeguato intervento normativo. Si propone una concertazione stabile, il pieno riconoscimento degli organismi di rappresentanza e delle funzioni delle reti associative, oltre a strategie di sostegno e sviluppo per un welfare inclusivo, on l’obiettivo di favorire il fitto tessuto di associazioni ed enti del Terzo Settore, garantendo l’accesso ai diritti, tra cui quello alla salute risulta centrale e la sostenibilità dei servizi.

 

Mara Martellotta

 

PROGRAMMA ASSEMBLEA PUBBLICA


8.45 – 9.15 Accoglienza e welcome coffee

9.15 – 10.00 Introduzione a cura di Gabriele Moroni, portavoce del Forum del Terzo Settore in Piemonte ETS.


“Verso un nuovo sistema di welfare” di Vanessa Pallucchi (in collegamento da Roma), portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore.

10.00 – 10.30 Saluti istituzionali con Luigi Bobba (Fondazione Terzjus), Vincenzo Camarda (ANCI Piemonte) e Gerardo Gatto (CSVnet Piemonte).

10.30 – 11.30 “Coprogettare il futuro: le proposte del Terzo Settore piemontese”: interventi dei componenti del Coordinamento del Forum del Terzo Settore in Piemonte sulle priorità individuate dal documento.

11.30 – 13.00 Dialogo con i candidati alla Presidenza della Regione Piemonte, moderato da Gabriele Moroni. Parteciperanno i candidati

  • Alberto Cirio (Centrodestra),

  • Sarah Disabato (Movimento 5 Stelle),

  • Francesca Frediani (Piemonte Popolare),

  • Gianna Pentenero (Centrosinistra).

Contro l’hate speech nello sport

Una giornata di mobilitazioni in tutto il Paese. Il 6 aprile flash mob nelle città italiane

In occasione della Giornata Internazionale dello Sport per lo sviluppo e la pace, campioni sportivi, società dilettantistiche, scuole e gruppi giovanili scendono in campo al fianco della campagna ODIARE NON Ѐ UNO SPORT promossa dagli Enti di Promozione Sportiva CSI e Libertas, insieme a 11 partner

 

Non è più accettabile che i discorsi d’odio, il linguaggio volgare e aggressivo, le vere e proprie discriminazioni siano una parte strutturale delle conversazioni sportive, online e offline, come evidenzia l’ultima edizione del Barometro dell’Odio nello Sport, realizzato dall’Università degli studi di Torino nel quadro del progetto Odiare non è uno sport. Ecco perché sabato 6 aprile, in occasione della Giornata Internazionale dello Sport per lo sviluppo e la pace, nelle città italiane si terrà un flash mob che coinvolge società sportive, campioni e campionesse, scuole e giovani del territorio.

Mobilitazioni da Nord a Sud
Dalla Pallacanestro Cantù al Cus Torino Rugby femminile, dal Verona Volley alla Polisportiva San Filippo Neri di Milano, e ancora il Dingo Rugby Club di Verona, l’Asd Lazise Calcio, il Basket Lions Lentini (Catania), il Volley Team di Bologna, la Santinelli Dance Academy di Roma, la Lady Maerne Calcio femminile di Treviso: sono molte le realtà che hanno aderito all’iniziativa. Il flash mob raggiungerà anche le centinaia di società sportive protagoniste del Campionato Nazionale di Corsa campestre del Centro Sportivo Italiano, in programma a Calco (LC), e l’International Mountain Bike Race a Goriška, in Slovenia. Così come parallelamente grandi e piccole società sportive giocheranno con le pettorine di Odiare non è uno sport per ribadire che il confronto sul campo dev’essere prima di tutto lealtà, inclusione e rispetto delle regole.

I campioni
Fin dalla sua prima edizione, sono stati molti i campioni che hanno sostenuto la campagna Odiare non è uno sportStefano OppoAssunta LegnanteIgor CassinaValeria StraneoAngela CariniAlessia MaurelliFrank ChamizoRossano GaltarossaPaola Egonu, ed ancora Emanuele LambertiniGaia TortolinaValentina PetrilloMaria MagattiVittoria Di DatoLuca CesanaMattia GaspariVeronica LisiValentina Quaranta, il sindaco di Verona Damiano Tommasi, le squadre di basket in carrozzina Briantea84 e Amicacci di Giulianova, la motociclista Francesca D’Alonzo, i giornalisti sportivi Riccardo Cucchi e Mimma Caligaris, assieme a tante squadre italiane di sport popolare. Anche in questa occasione molti di loro torneranno a rilanciare il messaggio tramite i canali e i profili social, fotografandosi con la scritta Odiare non è uno sport. Un gesto semplice ma potente, che si unirà a quello di centinaia di studenti e gruppi giovanili, tra cui la Scuola Media Ascoli di Gorizia, il Liceo Agnesi di Milano, l’associazione ACMOS di Torino, e tutte quelle persone che condividono i valori fondanti dello sport. Qui la gallery.

 

Il Barometro dell’Odio
L’urgenza di mobilitarsi collettivamente contro i discorsi d’odio online emerge ancor più dopo la diffusione dei dati della seconda edizione del Barometro dell’Odio nello sport, presentata lo scorso ottobre al Foro Italico di Roma. A seguito di tre mesi di monitoraggio dei canali social delle principali testate sportive italiane, la ricerca ha intercettato oltre un milione di commenti d’odio: dal linguaggio volgare agli insulti discriminatori, fino alle vere e proprie minacce on line. Rispetto ai dati della prima edizione, riferiti al 2020, sono più che raddoppiati su Facebook i post con oltre 25 commenti di hate speech. Anche su X (Twitter) l’hate speech è cresciuto in maniera significativa. Nei prossimi mesi la ricerca proseguirà, concentrandosi su altri social, come Instagram e TikTok.

Per unirsi al flash mob
Chiunque può contribuire alla campagna, rilanciando il messaggio attraverso i propri canali social, taggando le pagine di Odiare non è uno sport su Facebook (@odiarenoneunosport) o su Instagram (@odiarenonesport) e utilizzando gli hashtag #odiarenoneunosport e #nohatespeech

Il progetto è sostenuto dall’Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo e promosso dal Centro Volontariato Cooperazione allo Sviluppo, in partenariato con 7 ONG italiane con ampia esperienza nell’educazione alla cittadinanza globale (ADP, Aspem, CeLIM, COMI, COPE, LVIA, Progettomondo), gli Enti di Promozione Sportiva CSI e Libertas, Informatici senza Frontiere e Impactskills srl per lo sviluppo delle soluzioni tecnologiche e due Atenei (UniTo e UniTs) per la realizzazione della ricerca e la supervisione scientifica

 

IntraprendiAMO va al cuore delle imprese piemontesi

A Torino la Festa delle Startup di Réseau Entreprendre Piemonte. L’evento dedicato a chi fa impresa, innovando

Storie vere, testimonianze, punti di vista unici, raccontati da imprese emergenti, da appassionati del fare impresa e da rappresentanti di un ecosistema territoriale evoluto – quello piemontese – che mette al centro la persona e il valore delle sue azioni. Questo il focus di “IntraprendiAMO”, evento organizzato dal Club delle Startup di Réseau Entreprendre Piemonte (REP) dedicato a chi fa impresa innovando, in programma a Torino venerdì 10 novembre a partire dalle 17 negli spazi del CAP10100 (corso Moncalieri 18).

Réseau Entreprendre Piemonte è un’associazione senza scopo di lucro con sede a Torino e con sezioni locali a Cuneo, Alba, Alessandria e Biella, che opera in tutta la Regione proponendo alle neo imprese un accompagnamento gratuito per il loro sviluppo. Oggi conta 70 associati e 60 neo imprese, grazie alle quali ha potuto creare circa 500nuovi posti di lavoro.

È la prima realtà nata in Italia, nel 2010, sul modello francese, per supportare le giovani imprese del territorio con un elevato impatto sociale, attraverso attività di scouting, matchmaking e mentoring. REP supporta le neo imprese in tutti gli aspetti e in tutte le fasi aziendali: dalla governance al management, passando per lo sviluppo commerciale e l’analisi degli obblighi e delle responsabilità, fino ad arrivare all’accesso ai finanziamenti.

IntraprendiAMO” si pone come momento di confronto e di festa in cui una rappresentanza delle startup REP si presenta, in dialogo con gli attori che le hanno accompagnate e supportate nella loro crescita. È anche un’importante occasione di networking per chi fa già impresa, o vorrebbe iniziare.

Al centro, l’imprenditore, con le sue esperienze, la sua creatività, i dubbi, i tentativi, lo studio. In una parola, il valore umano che qualifica l’essere impresa, secondo i tre principi cardine che muovono il lavoro quotidiano delle imprese che abbracciano il mondo REP: persona, gratuità, reciprocità.

Protagoniste dell’incontro saranno le startup di REP, ma anche alcuni attori istituzionali dell’ecosistema dell’innovazione sociale e dell’innovazione tout court, quali il Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo, Alberto Francesco Anfossi, e il Coordinatore dell’ESA BIC di Torino, Giuseppe Scellato. Durante l’evento verrà anche trasmessa una intervista preregistrata a Federico Grom, fondatore di Grom.

L’evento è aperto a tutti gli attori dell’ecosistema imprenditoriale piemontese: imprenditori, investitori, professionisti, enti del terzo settore e a chiunque sia interessato all’innovazione, alla crescita delle imprese e alla creazione di nuovi posti di lavoro. Prima ancora della diffusione dell’evento, si sono già iscritte oltre 150 persone.

Réseau penso sia la sintesi tra passione e voglia di trasferire ad altri, in particolare ai neo imprenditori, la capacità di fare impresa – spiega il Presidente di Réseau Entreprendre Piemonte Giovanni Radis –. È un modo per operare nel terzo settore attraverso azioni che, oltre all’aiuto in se stesso, possono generare valore. Per poter fare questo, bisogna essere strutturati e saper sintetizzare le competenze dei nostri associati ed essere parte attiva di un ecosistema territoriale e dei suoi stakeholder. L’interconnessione con una Federazione Internazionale, poi, è un valore aggiunto che mettiamo a disposizione della nostra rete”.

Piemonte, culla delle startup

Perché Réseau Entreprendre è nata per prima proprio in Piemonte? Perché il Piemonte è da sempre una delle regioni più innovative, in cui le startup trovano terreno fertile di sviluppo.

Nel primo trimestre 2023, in Piemonte risultano registrate e attive 779 startup, che lavorano nel campo dell’innovazione, della sostenibilità, ma anche del recupero e della valorizzazione delle tradizioni e delle eccellenze artigiane, rivisitate in chiave moderna. In particolare, Torino è al 4° posto tra le città italiane con più startup, ben 538, dopo Milano, Roma e Napoli.

Il 49,17% delle startup piemontesi opera nel settore ICT, tecnologie dell’informazione e dei nuovi media, come e-commerce e social media; il 20,81% è impegnato nel settore industriale, il 14,86% in quello biomedicale, l’8,45% nel cleantech per la sostenibilità ambientale.

È in questo contesto che la Regione Piemonte, che da anni supporta le giovani realtà imprenditoriali, ha appena deciso di investire 5 milioni di euro per le startup ad alto contenuto tecnologico.

Fondazione Compagnia di San Paolo è attiva in Piemonte dal 1563 e sostiene attivamente il territorio supportando progetti in grado di generare impatto sociale, culturale ed economico. Compagnia di San Paolo è anche tra i più importanti sostenitori di Réseau Entreprendre Piemonte.

Info e programma

L’incontro è organizzato in due tempi. Un primo momento di racconto e confronto, coordinato da Giampaolo Rossi, founder della Fabbrica di Lampadine, in cui interverranno rappresentanti di REP, ospiti speciali protagonisti dell’ecosistema dell’innovazione e dell’imprenditorialità e, soprattutto, le startup REP, che saliranno sul palco per presentarsi e in particolare testimoniare, con la loro storia, cosa significa oggi concretamente fare impresa.

Il secondo momento sarà conviviale, un aperitivo di networking, per scambiarsi opinioni, creare contatti e generare possibili sinergie.

Programma:

17:00: Registrazione e welcome coffee

17:30: REP, dal sogno all’impresa: per generare valore e creare occupazione –
Giovanni Radis, Presidente di Réseau Entreprendre Piemonte

17:40: Fondazione Compagnia di San Paolo come agente di sviluppo sostenibile a supporto di un ecosistema dell’innovazione sempre più attrattivo e internazionale – Alberto Francesco Anfossi, Segretario Generale Fondazione Compagnia di San Paolo

18:00: Le storie delle nostre startup.

Bikesquare, DL Novel Food, FELFIL, Hydro-mec, I-SEE, Januss, Mercato Itinerante, Re-box, Restworld, Syndiag, Vortex, We4Guest, Wonderfulitaly,

+ testimonianza di Federico Grom (intervento video pre-registrato)

19:00: Venturing in Space. Obiettivi ed attività dello European Space Agency Business Incubation Centre di Torino –

Giuseppe Scellato, Coordinatore ESA BIC di Torino

19:15 Ringraziamenti e Conclusioni –

Lisa Orefice, Direttore di Réseau Entreprendre Piemonte

Segue Aperitivo di Networking.

IntraprendiAMO” è un evento completamente gratuito.

Per partecipare è necessario registrarsi sul sito di REP:

https://www.reseau-entreprendre.org/piemonte/2023/11/03/intraprendiamo-al-cuore-delle-imprese/

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Chi è Réseau Entreprendre

Réseau Entreprendre è un’associazione senza scopo di lucro nata in Francia nel 1986 e impegnata nel supporto alla crescita e al consolidamento delle imprese e degli imprenditori attraverso interazioni “da pari a pari”, con l’obiettivo principe di creare occupazione. Attiva in oltre 10 Paesi con 65 associazioni e 134 sezioni, ha creato nel mondo una rete di oltre 14.500 imprenditori, con 9.620 mentor, 15.500 nuove imprese accompagnate e 150mila posti di lavoro creati o salvati.

Presente in Piemonte dal 2010 grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, è riuscita a raggiungere numeri importanti con 70 associati, 60 neoimprese e circa 500 posti di lavoro creati. Réseau Entreprendre Piemonte (REP) opera in tutta la Regione proponendo alle neoimprese un accompagnamento gratuito.

REP sostiene le startup e le giovani imprese attraverso diversi programmi e percorsi di accompagnamento e accelerazione, anche verticali, come “Impact”, iniziativa gratuita che prevede l’accompagnamento di imprese e startup innovative a vocazione sociale, imprese e cooperative sociali e altri enti del terzo settore; e Agribusiness, per tutte le realtà imprenditoriali del settore. Tra gli ultimi progetti, “Collective Projects 2023-2024“, promosso in collaborazione con Fondazione Compagnia di San Paolo e ESCP Business School Torino in tema di open innovation e integrazione tra differenti sistemi al fine di far dialogare università, imprese, startup e terzo settore.

Master in Management di ESCP, quarto posto classifica Financial Times 

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Il Master in Management (MiM) di ESCP Business School si posiziona al 4º posto tra i primi 100 programmi MiM in tutto il mondo nella classifica annuale del Financial Times – avanzando di una posizione rispetto al 2022.

 

Il Master in Management (MiM) di ESCP offre agli studenti un’esperienza di apprendimento unica e l’opportunità di studiare in almeno due dei sei campus europei durante il percorso biennale. Questa tipologia di esperienza internazionaleper la quale il Financial Times ha classificato ESCP al 2º posto nel mondo, prepara gli studenti ad avere successo in un ambiente multiculturale e internazionale. Secondo il FT, ESCP ottiene anche il punteggio più alto in termini di studenti e docenti internazionali. Grazie alla sua community globale, ESCP è stata inserita al dodicesimo posto al mondo per la sua rete di alumni.

 

Con settanta specializzazioni, oltre quaranta partner che offrono double degree e nove mesi di esperienza professionale, il programma MiM di ESCP permette agli studenti di accedere rapidamente al mondo del lavoro, come dimostra il fatto che il 99% degli studenti viene assunto entro tre mesi dal conseguimento della laurea.

 

Il programma ottiene punteggi particolarmente alti anche in termini di sostenibilità, classificandosi all‘8º posto al mondo sia in termini di carbon footprint che per l’insegnamento delle materie ESG (Environmental, Social, e Corporate Governance). ESCP inserisce inoltre i principi ESG all’interno dei corsi principali e offre specializzazioni rivolte alla sostenibilità, come la finanza sostenibile e l’imprenditoria sociale.

 

La Professoressa Cécile KharoubiDean del Campus di Parigi di ESCP e Associate Dean del Master in Management, ha dichiarato: “Congratulazioni ai nostri alumni, studenti, docenti e staff per questo incredibile risultato, riflette l’eccezionale percorso educativo che offriamo e l’impegno dei nostri studenti. Siamo una community forte e orgogliosa, impegnata ad avere un impatto positivo nel mondo del business.”

 

Il Professor Léon LaulusaDean di ESCP Business School, ha dichiarato: “Siamo molto orgogliosi che ESCP e la sua eccezionale community del Master in Management abbiano raggiunto il 4º posto al mondo secondo il Financial Time. Questo traguardo stabilisce il punto di riferimento per la nostra strategia globale volta a sviluppare una nuova generazione di leader rigorosi, impegnati e orientati allo scopo che continueranno a influenzare il panorama aziendale globale.”

 

Il Master in Management della ESCP inizia ogni settembre. Per saperne di più sul programma, visita il sito web www.escp.eu/mim

 

Il Master in Management in Italia

Il Master in Management presso il Campus di Torino ospita, nel secondo semestre, le specializzazioni MiM in Investment Banking, Luxury Marketing, Food & Beverage management, Option-E: impact entrepreneurship, Strategic Consulting for Business Transformation.

 

Il Master in Management conta a Torino 324 studenti.

Tra le nazionalità rappresentate: Albania, Algeria, Austria, Belgio, Bielorussia, Canada, Camerun, Cina, Costa d’Avorio, Ecuador, Egitto, Francia, Georgia, Germania, Grecia, India, Italia, Giappone, Libano, Marocco, Polonia, Romania, Spagna, Stati Uniti, Svizzera, Taiwan, Tunisia, Venezuela.

L’alleanza del territorio per il cibo sano, accessibile e sostenibile. Ora c’è l’Atlante

Ieri nell’Aula Magna del Palazzo del Rettorato dell’Università di Torino (Via Verdi 8/Via Po 17), è stato presentato alla stampa il nuovo protocollo di intesa “Costruire insieme azioni e conoscenza sul sistema del cibo di Torino e del territorio metropolitano – Atlante del cibo di Torino metropolitana”, avviato nel 2017 da Università di Torino, Politecnico di Torino, Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Camera di commercio di Torino, dal 2020 in partenariato con Città di Torino, Città Metropolitana di Torino, Ires Piemonte e Urban Lab e da quest’anno con la Regione Piemonte.

Nell’occasione è stato presentato il nuovo sito atlantedelcibo.it, completamente rinnovato e aggiornato e realizzato anche grazie al contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Alla presentazione sono intervenuti Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino, Laura Montanaro, Prorettrice del Politecnico di Torino, Bartolomeo Biolatti, Rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte, Stefano Lo Russo, Sindaco Città di Torino e Città Metropolitana, Enzo Pompilio d’Alicandro, Vicepresidente della Camera di commercio di Torino, Angelo Robotto, Direttore Ires Piemonte ePiero Boccardo, Presidente Urban Lab.

L’Atlante del Cibo è un progetto che analizza, rappresenta e comunica il sistema del cibo di Torino Metropolitana. Per fare questo, raccoglie, produce, elabora e sistematizza i dati e le informazioni disponibili e li restituisce nella forma di un repertorio di rappresentazioni, infografiche, video, testi, mappe, ricerche e articoli, per metterli a disposizione del territorio e renderli funzionali alla progettazione e alla gestione del sistema del cibo. Il cibo viene affrontato con un approccio trasversale e di sistema, flessibile alle molteplici dimensioni spaziali e alle diverse tematiche attraverso cui si relaziona con la città e il territorio.

L’Atlante si propone come strumento partecipato e inclusivo di indagine a supporto delle decisioni e delle azioni sul sistema del cibo, in un’ottica di sostenibilità e giustizia, utile a chi fa ricerca sul sistema del cibo di questo territorio, a chi interviene nella sua progettazione, regolamentazione e valorizzazione, agli attori locali per creare nuove relazioni e a chi è curioso/a di conoscere meglio il sistema del cibo torinese. Per fare questo produce nuova conoscenza e aggrega quella esistente, rendendola accessibile e fruibile.

L’Atlante del Cibo è un progetto avviato nel 2015 dall’Università di Torino, con il Politecnico di Torino, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e la Camera di commercio di Torino, e formalizzato nel 2017 attraverso il Protocollo di Intesa Costruire insieme azioni e conoscenza sul sistema del cibo di Torino e del territorio metropolitano – Atlante del cibo di Torino metropolitana”. Il primo rinnovo, nel 2020, ha coinciso con l’allargamento del partenariato e il coinvolgimento di Città di Torino e Città Metropolitana, Ires Piemonte e Urban Lab. Questo secondo rinnovo, a luglio 2023, che vede l’ingresso fra i partner della Regione Piemonte, conferma la centralità delle politiche del cibo e rafforza e legittima ulteriormente il progetto anche nella prospettiva di replicabilità su altre aree del Piemonte. Già oggi l’esperienza dell’Atlante del Cibo è stata di ispirazione per altre città e territori che hanno avviato progetti analoghi come a Matera, Roma, la Laguna Veneta, Bari e Palermo.

Gli esiti di questa collaborazione sono visibili sul nuovo sito web dell’Atlante del cibo (atlantedelcibo.it), che raccoglie e rende visibili dati e informazioni sul sistema del cibo di questo territorio e sui processi che lo coinvolgono. Il sito, inoltre, ospita i Rapporti dell’Atlante, che rappresentano lo strumento principale attraverso cui gli esiti dei progetti e delle ricerche che coinvolgono i vari partner vengono comunicati al territorio. A settembre verrà presentato il quarto rapporto, l’esito di una call for paper lanciata nel 2021, rivolta agli atenei, ai centri di ricerca pubblici e privati, agli enti pubblici, alle organizzazioni/associazioni del terzo settore, alle associazioni di categoria con l’obiettivo di mappare e raccogliere la conoscenza prodotta sul sistema del cibo torinese.

I 40 contributi raccolti aiutano a capire in che direzione si sta muovendo la ricerca e la progettualità locale sul cibo e la nutrizione. I paper sono stati articolati in 7 sezioni tematiche che abbracciano la molteplicità di sguardi disciplinari e soggetti coinvolti: sistemi, politiche e progetti; produzione e sostenibilità; stili alimentari, consumi e identità; cibo e scuola; cibo e salute; povertà alimentare; spreco e recupero.

L’impegno dell’Università di Torino, nel quadro dei principi di sostenibilità ambientale e sociale che l’ateneo ha fatto propri – dichiara Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino –avviene in continuità con una molteplicità di iniziative nella ricerca, nella formazione, nella terza missione e public engagement, dall’adesione alle piattaforme EIT Food e EIT Health, ai numerosi progetti di ricerca, al processo Nutrire Torino Metropolitana promosso e avviato nel 2015 in collaborazione con la Città metropolitana di Torino. L’Atlante del cibo si configura come un contesto collaborativo attraverso cui valorizzare le conoscenze e competenze che gli atenei e l’Università di Torino in particolare mettono a disposizione del territorio per costruire e orientare politiche locali del cibo.

“La partecipazione di Politecnico di Torino del Ciboaggiunge la Prorettrice del Politecnico di Torino, Laura Montanaroè coerente con il costante impegno a contribuire ad uno sviluppo fondato su principi di coesione sociale e di sostenibilità; l’Ateneo, anche attraverso le progettualità dell’Atlante del Cibo, potrà perseguire i mandati di inclusione e open innovation di cui al proprio piano strategico “PoliTO 4 Impact”.

“Il cibo è uno dei pilastri fondamentali per la definizione della cultura di una comunità – sottolinea Bartolomeo Biolatti, Rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – e rappresentando esso stesso un mezzo di diffusione valoriale, appare evidente che esista un areale del sapere e del fare gastronomico tipico di ogni territorio. La ricerca “Atlante del Cibo” che vede l’impegno dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo dalla sua nascita nel 2017, è uno strumento di mappatura di questo saper fare. Negli anni l’Ateneo si è contraddistinto per il suo lavoro di monitoraggio sui temi dello spreco alimentare, dell’economia circolare applicata al food system, sul rapporto tra cibo e salute, portando in particolar modo avanti, una visione di One Health ovvero di salute dell’umanità fortemente legata a quella del Pianeta. Il sapere che oggi l’Atlante raccoglie e restituisce a una comunità fatta di persone, imprese, enti, istituzioni, è a tutti gli effetti, una leva strategica di supporto alle politiche locali del cibo. Siamo quindi felici di poter continuare a contribuire a questo prestigioso progetto portando il nostro approccio olistico e sistemico alle Scienze Gastronomiche”.

La Regione Piemonte aderisce con convinzione alla rete dell’Atlante del cibo spiega Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte – che da oggi allargherà il suo sguardo e il suo raggi di studi all’intero territorio piemontese, perché il cibo è una componente strategica del nostro tessuto economico che conta oltre 50 mila attività agroalimentari impegnate in tutta la filiera, perché è un fattore di attrazione turistica e una buona parte di chi viene a visitare il Piemonte lo fa anche per l’alta qualità della sua offerta enogastronomica. E poi perché il cibo è un elemento culturale, oltre che un parametro per misurare lo stato di salute della nostra comunità. L’educazione e la tutela della qualità del cibo, e oggi sempre di più la sua sostenibilità, all’interno di un ecosistema che vive profondi cambiamenti, sono elementi sfidanti per chi come me ha l’onore di guidare un’istituzione e strumenti come l’Atlante del cibo, unito al lavoro di ricerca dei nostri atenei, rappresentando un bagaglio prezioso di conoscenza per dare la rotta alla nostra azione di governo.

“Il territorio torinesedichiara il Sindaco metropolitano e della Città di Torino Stefano Lo Russoè da sempre un punto di riferimento per il sistema agroalimentare. Uno strumento come l’Atlante del cibo ci aiuta anche ad avere uno sguardo di prospettiva su tutto ciò che orbita attorno ad uno degli aspetti fondamentali della vita, non soltanto dal punto di vista più concreto ma anche sociale e ricreativo. Su questo tema lavoriamo da tempo con impegno: l'Agenda per lo sviluppo sostenibile della Città metropolitana di Torino e del suo territorio recentemente approvata, ad esempio, individua un’apposita missione che si propone di “Realizzare la transizione verso un sistema alimentare rigenerativo per l’ambiente, sano, inclusivo e accessibile”. Questa è la strada su cui vogliamo continuare a lavorare, di concerto con tutte le altre istituzioni coinvolte”.

L’ente cameraleafferma Enzo Pompilio d’Alicandro, Vice Presidente della Camera di commercio di Torino tra i primi firmatari già nel 2017, prosegue con impegno la partecipazione a questo ampio gruppo di lavoro che analizza tutti i numerosi aspetti legati al concetto del “cibo”: non solo un settore economico di grande rilevanza, con 13mila imprese agroalimentari registrate nel solo torinese e più di 51mila in Piemonte, ma anche un universo dalle molte implicazioni culturali, sociali ed educative, come dimostra ad esempio il nostro recente impegno sul tema delle mense scolastiche e dell’educazione alimentare oppure la crescente attenzione che riserviamo ai temi della sostenibilità ambientale e sociale”.

“Grazie alla sua vocazione interdisciplinareaggiunge Angelo Robotto, Direttore di IRES Piemonte – l’IRES Piemonte potrà offrire supporto e mettere a disposizione la sua esperienza per “connettere” temi specifici: dalle politiche agricole, allo sviluppo rurale, dallo sviluppo sostenibile, al clima e agli stili di vita. L’IRES fornisce supporto alla Regione Piemonte- così come ad altre amministrazioni locali e attori del territorio- per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione delle politiche messe in campo: per questo,  la natura multidisciplinare dell’Istituto  può consentire l’inquadramento di temi  come quelli legati all’Atlante del Cibo, in una cornice più generale che tenga conto dell’evoluzione economica e sociale complessiva del nostro territorio, contribuendo anche  a delineare una più ampia visione di scenario”.

“Urban Lab – sottolinea Piero Boccardo, Presidente di Urban Lab– conferma l’interesse e l’impegno a partecipare all’Atlante del cibo, un progetto e una rete capaci di intercettare da vicino, in modo trasversale e multiscalare, coniugando tangibile e intangibile, la nostra mission di raccontare la trasformazione della città e di offrire strumenti di comprensione dei processi urbani”. 

Bilancio da record per Fondazione Crt

Con un avanzo di esercizio 2022 pari a 127,2 milioni di euro (+42,6% rispetto agli 89,2 milioni del 2021), una posizione finanziaria netta balzata a 569 milioni (+73,4%) e un patrimonio investito di oltre 3 miliardi, la Fondazione CRT ha varato un progetto di bilancio da record: il migliore degli ultimi dieci anni, nonché uno dei più brillanti di tutta la propria storia dal 1991 a oggi.

Il documento è stato approvato stamani all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione guidato dal Presidente Giovanni Quaglia, e ad aprile sarà sottoposto all’esame del Consiglio di Indirizzo.

Sono orgoglioso di questo bilancio davvero straordinario, che rappresenta il punto di eccellenza dei miei sei anni alla guida della Fondazione – afferma il Presidente Giovanni Quaglia –. La condivisione delle scelte strategiche da parte degli Organi e il grande lavoro di squadra coordinato dal Segretario Generale hanno contribuito in maniera determinante al risultato finale, ancora più significativo in un contesto generale tanto complesso e incerto. La Fondazione CRT riparte da qui, pienamente consapevole delle proprie responsabilità e del proprio ruolo a sostegno della crescita e dello sviluppo del territorio, per affrontare e vincere, insieme alle istituzioni, al Terzo Settore e al mondo produttivo, le sfide della transizione sociale, ecologico-energetica e digitale”.

 

È il miglior bilancio dell’ultimo decennio, che conferma l’efficacia della strategia perseguita nella gestione degli asset in portafoglio della Fondazione CRT, in un anno coronato anche dal successo dell’operazione Atlantia e dal ritorno della partecipazione nella banca conferitaria su valori plusvalenti, pur in un contesto internazionale ancora caratterizzato da una marcata incertezza del quadro globale – dichiara il Segretario Generale Massimo Lapucci –. Il patrimonio si attesta saldamente a valori di mercato superiori ai 3 miliardi di euro, con una posizione finanziaria netta che consolida il trend di crescita superando i 560 milioni e arrivando a totalizzare un incremento complessivo di circa 800 milioni negli ultimi 10 anni. Gli ottimi risultati a consuntivo vanno letti anche attraverso la lente della progressiva integrazione dei criteri ESG nelle scelte di investimento della Fondazione”.

Il consuntivo 2022 è frutto della sempre efficiente gestione operativa e patrimoniale della Fondazione – pressoché interamente in house –, volta a ottimizzare la combinazione tra redditività e rischio anche con l’obiettivo di estendere progressivamente i criteri della sostenibilità alla gestione di tutto il patrimonio, secondo una specifica policy di investimento responsabile.

In uno scenario globale segnato dal conflitto russo-ucraino e dal persistere degli effetti della pandemia che hanno influito negativamente sugli indicatori macroeconomici e sulle performance dei mercati finanziari, gli ottimi risultati di bilancio consolidano ulteriormente la posizione patrimoniale della Fondazione, che può quindi alimentare con 60 milionil’attività istituzionale 2023 ed effettuare accantonamenti significativi alle riserve patrimoniali: 25,4 milioni (17,8 nel 2021) alla riserva obbligatoria e 19,1 milioni (13,4 nel 2021) alla riserva per l’integrità del patrimonio. Altri 5,5 milioni (2,3 nel 2021) sono stati destinati al Fondo nazionale per il volontariato ed è cresciuto di oltre il 40% il contributo della Fondazione al Fondo nazionale per le iniziative comuni istituito dall’Acri. Con l’accantonamento di 1 milione al Fondo di stabilizzazione delle erogazioni, quest’ultimo si attesta a 157,5 milioni, in linea con il 2021, e corrisponde a circa tre annualità erogative: un’ulteriore garanzia sotto il profilo della continuità e della forza dell’attività istituzionale della Fondazione anche in futuro.

I proventi ordinari salgono a 196,5 milioni (+73% rispetto ai 113,6 del 2021). Questa dinamica positiva ha beneficiato, in particolare, dell’incremento del 30% dei dividendi e proventi assimilati, che ammontano complessivamente a 108,4 milioni di euro (83,5 nel 2021) e del brillante risultato dell’attività di negoziazione, salita a 202,4 milioni (26,4 nel 2021).

La posizione finanziaria netta alla fine dell’anno è significativamente cresciuta a 569 milioni, rispetto ai 328 a fine 2021. Il patrimonio investito è ulteriormente cresciuto nei primi mesi di quest’anno, attestandosi a 3,25 miliardi di euro (+13% sul 2021).

La gestione del patrimonio è stata caratterizzata nel 2022 dall’operazione straordinaria che ha portato al delisting di Atlantia: la Fondazione ha aderito all’OPA per l’intera quota in portafoglio, pari al 4,54% del capitale, con reinvestimento del 3% nella holding Schemaquarantadue e monetizzazione della restante parte.

Sul fronte delle imposte, i dividendi incassati sono stati assoggettati all’IRES nella misura del 50% del loro ammontare, con destinazione del risparmio di imposta di 12,7 milioni di euro (9,1 milioni nel 2021) al cofinanziamento dell’attività erogativa/istituzionale della Fondazione. Il carico fiscale complessivo ha subito un’impennata, passando da 15,6 milioni di euro nel 2021 a 49,5 milioni nel 2022, riferibili in gran parte alla plusvalenza realizzata con l’adesione all’OPA sul titolo Atlantia. Rilevanti benefici economici sono arrivati dalle agevolazioni fiscali fruibili, tra cui oneri deducibili per 13,5 milioni di euro e oneri detraibili per 3,1 milioni di euro, oltre a crediti di imposta da “Art Bonus” per 3,4 milioni (2,6 nel 2021). Queste risorse, reimmesse sul territorio dalla Fondazione, derivano dal proprio sostegno alla ricerca, al mondo del Terzo Settore, alle istituzioni culturali pubbliche e dall’operazione “Grande Bellezza” per il recupero del patrimonio storico, artistico, architettonico e paesaggistico pubblico sottoposto a tutela, in primis Palazzo Madama a Torino: iI più grande cantiere di restauro in Italia.

Nel 2022 la Fondazione CRT ha attivato oltre 65 milioni di euro per l’attività istituzionale, rendendo possibili circa 1.400 progetti in molteplici ambiti: il recupero e la valorizzazione dei beni artistici, architettonici, paesaggistici e il rilancio del settore culturale; lo sviluppo dell’innovazione e della ricerca scientifica e tecnologica, la formazione della next generation, il rafforzamento delle competenze anche digitali, l’investimento sui giovani talenti, il contrasto della povertà educativa minorile; la tutela dell’ambiente di fronte alla doppia sfida energetica e idroclimatica, il sostegno al welfare, la tutela della salute pubblica, la promozione dell’inclusione, l’impulso all’imprenditoria sociale anche attraverso la leva dei Big Data, il consolidamento del sistema di primo intervento del 118 e della protezione civile. A queste modalità di intervento la Fondazione ha affiancato ulteriori iniziative a impatto orientate allo sviluppo (social impact investments o mission related investments), mettendo complessivamente a disposizione del territorio circa 69 milioni di euro.

Principali partecipazioni (percentuali al 31/12/2022)

UniCredit 1,9%
Assicurazioni Generali 1,61%
Banco BPM 1,8%
CDP-Cassa Depositi e Prestiti 1,5%
Schemaquarantadue-nuova Atlantia 5,17%
F2i 3,67%
Ream SGR 24,17%
Equiter 22,14%
Struttura Informatica 12,5%
Nord Ovest Impact 50%

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Scheda Fondazione CRT

Nata nel 1991, la Fondazione CRT è la terza Fondazione di origine bancaria italiana per entità del patrimonio. Ha erogato complessivamente più di 2 miliardi di euro per oltre 42.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente, l’innovazione nel Nord Ovest in una dimensione nazionale e internazionale.

La Fondazione sperimenta anche interventi nella logica dell’impact investing, per un impatto sociale e ambientale. Uno dei principali esempi a livello europeo è l’operazione di rigenerazione urbana delle OGR Torino, le ex Officine Grandi Riparazioni dei treni, riqualificate dalla Fondazione CRT e riconvertite, con un investimento di oltre 100 milioni di euro, in un innovativo centro internazionale per l’arte e la cultura, la ricerca scientifica, tecnologica e industriale, il food.

La Fondazione CRT è attiva nelle principali reti internazionali della filantropia come EVPA (European Venture Philanthropy Association) e Philea (Philanthropy Europe Association), e collabora con le Nazioni Unite e altre organizzazioni su scala globale, tra cui Rockefeller Philanthropy Advisors, per rafforzare l’integrazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile nei propri interventi così come in quelli degli altri enti della “galassia” Fondazione CRT: la Società Consortile per Azioni OGR-CRT, la Scialuppa Onlus (costituita nel 1998 per la prevenzione dell’usura), la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea, la Fondazione Sviluppo e Crescita (per investimenti pazienti e a dichiarato impatto sociale), REAM SGR S.p.A. (società di gestione del risparmio immobiliare a vocazione sociale e per lo sviluppo), la Fondazione ULAOP Onlus per l’infanzia.

www.fondazionecrt.it

 Iren: clima in azione, transizione giusta. Premiate le 10 migliori tesi su temi ESG

Risorse circolari, persone e rispetto, le  sfide più urgenti per il 2023

 

 Concretizzare gli impegni per il clima, agire per accelerare la transizione giusta, accrescere la circolarità delle risorse e coinvolgere la supply-chain per lo sviluppo sostenibile. Sono queste le 4 priorità ritenute più urgenti e strategiche per supportare lo sviluppo sostenibile nel 2023.

Coinvolti durante la giornata esperti nazionali ed internazionali del mondo delle imprese, della finanza e della ricerca universitaria e scientifica che hanno selezionato le 4 priorità tra le 12 sfide in linea con l’Agenda 2030 proposte da Iren.

Ad aprire i lavori, il Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Vannia Gava, il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e il Sindaco di Genova Marco Bucci, insieme a Luca Dal Fabbro, Presidente Iren e Gianni Vittorio Armani, Amministratore Delegato Iren.

Le dodici sfide presentate, identificate con il supporto di ETicaNews, rappresentano un manifesto che punta a ribadire quanto sia fondamentale il contributo di imprese, istituzioni e ricerca per agire concretamente sull’ambiente e sul clima, sulle comunità locali e sul territorio, creando una nuova cultura condivisa, basata sull’innovazione.

Tra i temi al centro dei lavori, l’economia circolare e l’attenzione alle risorse naturali, la valorizzazione del capitale umano, la maggiore inclusione dei giovani e dei talenti, l’importanza di dotarsi di indicatori misurabili che evidenzino l’efficacia delle scelte intraprese, alla luce di una concezione di sostenibilità intesa come un reale strumento competitivo.

L’evento è stato inoltre la tappa conclusiva del Premio ESG Challenge IREN 2023: Iren ha selezionato le 10 migliori tesi che si sono distinte sul tema della sostenibilità e delle sfide ambientali, sociali e di governance, realizzate da studenti laureandi, laureati, dottorandi o dottori di ricerca.

Sono state quasi 240 le tesi ricevute dalle Università italiane e dall’estero, che dimostrano la rilevanza di un’iniziativa come quella promossa da Iren, per la necessità di favorire la vicinanza e la collaborazione tra il mondo della formazione e della ricerca e gli operatori economico-finanziari.

In particolare, gli elaborati pervenuti si suddividono in 27 tesi di dottorato, 65 di Laurea triennale, 140 di Magistrale o Specialistica e 2 provenienti da Master. Sono state, invece, 29 le tesi che hanno sviluppato una interrelazione tra i temi Environmental, Social e Governance, il 10% del totale.

Le 10 tesi vincitrici sono state premiate con un contributo di mille euro.

 

TESI VINCITRICI

Andrea Costantino – Dottorato di Ricerca – Politecnico di Torino

Improving Climate Control and Energy Performance in Greenhouses and Livestock Houses: Modeling Advances and Experimental Results

Anja Pejovic – Laurea Magistrale – Politecnico di Torino

Microclimate mitigation analysis and design tools: Case study of controviali in Turin

Francesco Barracco – Laurea Magistrale – Politecnico di Torino

Climate and Finance: a multifaceted relationship. E3CI: a potentially useful instrument to address climate physical risks and the related financial impacts

Ariella Inglese – Laurea – Università di Bologna

Analisi di sostenibilità energetica e ambientale nella produzione innovativa di vetro da ceneri leggere

Camilla Forgione – Laurea – UNIMORE – Università degli studi di Modena e Reggio Emilia

Studio computazionale delle proprietà elettroniche di strutture cristalline per il catodo LixNiO2

Francesco Pilato – Laurea – Università di Parma

La produzione di carne coltivata su vasta scala e il suo impatto ambientale: una promessa per il futuro?

Laura Faccani – Dottorato di ricerca – Università di Parma

Nano-photocatalysts:design up-scale and characterization models

Isabella Fausti – Laurea – Università Bocconi di Milano

Which ESG initiatives affect financial performance? Assessing the impact of ESG dimensions and decarbonization targets on enterprises 

Marta Barbesino – Laurea Università Carlo Cattaneo LIUC – Castellanza

Integrated Reporting & Ownership Structure: does the presence of sustainable investors impact the quality of integrated reporting?

Elisabetta d’Harmant Francois – Laurea Campus Biomedico Roma

Analisi di un impianto di solar cooling ad assorbimento per la refrigerazione in paesi in via di sviluppo