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Un pianeta, molti mondi. Torna Biennale Democrazia, le anticipazioni

VII EDIZIONE  DAL 6 AL 10 OTTOBRE 2021 A TORINO

 

L’immagine guida 2021 e le prime anticipazioni sul programma

                                     

La settima edizione di Biennale Democrazia torna da mercoledì 6 a domenica 10 ottobre, in presenza a Torino ma anche online. Per oltre dieci anni, la manifestazione internazionale – nata per valorizzare e diffondere la cultura democratica coinvolgendo i cittadini e in particolare i giovani delle scuole e delle università – si è svolta all’inizio della primavera, ma a causa del protrarsi dell’emergenza sanitaria si era deciso di spostare l’edizione 2021 da marzo a ottobre, perché Biennale Democrazia potesse essere un luogo di incontro sicuro, capace di favorire la partecipazione della cittadinanza e di tornare ad abitare i luoghi della cultura di Torino.

In presenza e online. A ottobre Biennale Democrazia tornerà in presenza, con oltre 90 incontri e 150 relatori dal mondo, ma senza rinunciare alle opportunità offerte dal digitale: la prossima edizione sarà infatti caratterizzata da un’ampia offerta di dirette streaming, per fare fronte alla necessità di ridurre la capienza delle sale – nel rispetto delle normative di sicurezza – ma allo stesso tempo garantire comunque, anche al pubblico più lontano, di seguire buona parte degli appuntamenti in programma.

“Biennale Democrazia è pronta a tornare in ottobre ad animare la città con dibattiti e lezioni su grandi interrogativi di portata globale – sostiene Gustavo Zagrebelsky -. Torino si confermerà un riferimento nazionale e internazionale anche grazie al nostro sforzo di garantire la ripresa delle attività in presenza nei luoghi simbolo della cultura della nostra città. Il senso di Biennale Democrazia, infatti, è prima di tutto quello di ritrovarsi per discutere assieme”.

“In autunno Torino sarà al centro di un ampio programma di appuntamenti culturali – ricorda la Sindaca Chiara Appendino – nell’ambito del quale Biennale Democrazia si conferma uno spazio di riflessione privilegiato per i cittadini della nostra città. Discutere di Un pianeta, molti mondi vuol dire ripartire da questioni fondamentali, come la difesa dell’ambiente, ragionando assieme sia delle risposte politiche sia degli sforzi con cui ognuno di noi può contribuire a trovare soluzioni nuove”.

Un pianeta, molti mondi. Biennale Democrazia 2021 avrà come punto di partenza la nostra condizione di abitanti di un unico pianeta, sempre più connesso ma allo stesso tempo più frammentato, e si soffermerà sui tanti fattori che rendono difficile trovare risposte comuni a problemi di portata globale. L’emergenza sanitaria ne ha fornito una dimostrazione esemplare – nel bene e nel male, nella vulnerabilità come nella solidarietà – ma ha anche mostrato quanto rilevanti siano i legami che ci pongono in relazione diretta con gli altri, dando forma agli spazi di cittadinanza e a quello che ciascuno percepisce come il proprio mondo: abitiamo lo stesso pianeta, ma possiamo appartenere a mondi diversi. Ecco perché diventa sempre più importante imparare ad agire di concerto, a partire dalla questione ecologica per arrivare a beni primari come la vita, la salute o la libertà. Ed ecco anche perché, di fronte a sfide di questa portata, solo la democrazia può assicurare gli spazi indispensabili per immaginare soluzioni mai prima d’ora sperimentate, individuando punti di contatto nella varietà di mondi umani. Interrogarsi e discutere su questi temi è particolarmente urgente perché molto del nostro futuro dipenderà dalla qualità delle scelte che società, istituzioni e cittadini sapranno compiere.

L’immagine guida della VII edizione. L’immagine scelta per rappresentare “Un pianeta, molti mondi” è stata selezionata da Biennale in sinergia con CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino per la sua capacità di incorporare un pluralismo di prospettive, un luminoso dischiudersi di molteplici mondi in un unico spazio di ripresa. Si tratta di Death of an Image #4 (La Morte di un Immagine #4), fotografia analogica di grande formato realizzata dall’artista internazionale Andrea Galvani nel 2005 e presentata nell’omonima e acclamata serie fotografica al Whitney Museum di New York nel 2006. Nell’opera, un grande albero al centro di campo di grano viene trasformato in un corpo luminoso attraverso l’uso di tre specchi che riflettono la luce del sole per svelare dimensioni invisibili e interne dell’immagine. Sono quelle che ordinano e costituiscono il tessuto materiale del nostro mondo, quelle che regolano il rapporto fra la natura e gli esseri umani, tra questioni di ampia portata che possono aprire ad orizzonti politici e sociali nuovi. L’artista vive e lavora da molti anni tra New York e Città del Messico. Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale in importanti musei e spazi istituzionali, e fa parte delle principali collezioni pubbliche e private in Europa, in Africa, nelle Americhe e in Asia. In un’edizione dedicata a questioni di portata globale, la scelta di questa immagine – un albero reso luminoso da tre specchi che riflettono la luce del sole – è stata mossa dalla convinzione che il rapporto fra la natura e gli esseri umani è diventato ormai un tema ineludibile: dopo mesi così difficili è più che mai necessario ripartire da questioni di ampia portata, aprendo orizzonti di aspettativa in cui rinnovare la nostra immaginazione politica e sociale.

I primi ospiti annunciati. Il programma completo di Un pianeta, molti mondi sarà diffuso in occasione della conferenza stampa dedicata – che si terrà martedì 14 settembre – ma tra i tanti relatori che dal 6 al 10 ottobre parteciperanno ai dibattiti di Biennale Democrazia sono già confermati: la biologa e Senatrice a vita Elena Cattaneo, che ripartirà dal “dubbio” come valore fondamentale della scienza e della politica; il neurobiologo vegetale Stefano Mancuso, che discuterà dell’intelligenza delle piante; la Presidente del CNR Maria Chiara Carrozza, che indagherà il rapporto fra la tecnologia e il mondo umano; e ancora, in collaborazione con la Fondazione Circolo dei lettori, l’economista premio Nobel, Esther Duflo, che porrà l’attenzione sul futuro di un sistema economico globale che sia compatibile con i principi della dignità umana, e il filosofo François Jullien, che rifletterà sulle diverse visioni della natura fra Oriente e Occidente. La VII edizione di Biennale Democrazia si concluderà con un concerto dell’artista maliana Fatoumata Diawara.

La rete di Biennale Democrazia.

Il programma di Biennale Democrazia vede ogni anno la partecipazione di oltre 50 tra istituzioni, enti e associazioni, che rendono possibile una ricca circolazione di idee, suggestioni, proposte.

Le collaborazioni di lunga dataAnche la settima edizione è realizzata con il fondamentale sostegno del Main Partner Intesa Sanpaolo, della Fondazione Compagnia di San PaoloFondazione CRT e dei Partner Smat e Reale Mutua.

Si rafforzano inoltre le storiche collaborazioni: il Polo del ‘900, che contribuisce sin dall’edizione 2018-2019 alla diffusione dei temi di Biennale su tutto il territorio nazionale, coinvolgendo nuovi pubblici e partecipando allo sviluppo di contenuti – come con il ciclo Nuovi Mondi della primavera 2021 -, porterà il proprio patrimonio di idee e riflessioni negli appuntamenti di ottobre. L’Università di Torino, sempre più impegnata nelle iniziative di coinvolgimento della cittadinanza e nella condivisione dei propri saperi, aprirà nuovamente le proprie aule alla Città diventando parte attiva nella progettazione e nella realizzazione degli incontri di Biennale; e il Politecnico di Torino, che tornerà a proporre contenuti a partire dall’esperienza di Biennale Tecnologia, confermando il proprio ruolo fondamentale nel dialogo fra le discipline umanistiche e sociali e il mondo delle scienze e della tecnologia.

Si rinnova poi il rapporto con OGR Torino, non solo una delle location principali di Biennale 2021, ma anche importante partner di co-progettazione insieme a Fondazione per l’Arte Moderna e contemporanea CRT; ma anche con la Camera di commercio di Torino attraverso la piattaforma per l’imprenditorialità a impatto sociale Torino Social Impact e con la Fondazione Circolo dei lettori che, oltre a essere sede storica di Biennale, contribuirà con contenuti inediti, anche grazie al Festival del Classico.

Tra le tante e storiche collaborazioni confermate per la nuova edizione, parteciperanno a Biennale Democrazia 2021: la rete delle Biblioteche civiche torinesiTorino Urban LabGoethe Institut Turin, Museo del RisparmioCentro Culturale Protestante, cheFare.

Le nuove sinergie. Ai partner di lunga data questa nuova edizione affianca collaborazioni inedite. Importante novità è Memory Matters, un progetto di Biennale Democrazia e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo nell’ambito di Verso, programma curato e prodotto con l’Assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Piemonte. Attraverso installazioni e performance artistiche nello spazio pubblico, Memory Matters propone una riflessione sul tema della memoria collettiva, sui processi della sua formazione e sugli immaginari che – a partire da razza, genere, status sociale, rapporto umano/naturale – sono oggetto di contesa e di rinegoziazione.

Per il 2021 si inaugura inoltre una preziosa partnership con il Salone Internazionale del Libro di Torino: la VII edizione di Biennale diventerà un ponte tra le due grandi manifestazioni torinesi che in autunno si passeranno virtualmente il testimone in città.

Si rafforza, poi, la collaborazione con il Teatro Stabile di Torino: lo spettacolo inaugurale della VII edizione di Biennale Democrazia sarà infatti l’anteprima speciale dello spettacolo “Dante fra le fiamme e le stelle”, che andrà in scena al Teatro Carignano nella serata di mercoledì 6 ottobre. Lo spettacolo, di e con Matthias Martelli, per la regia di Emiliano Bronzino, è una coproduzione Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus e Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.

E ancora, Biennale 2021 offrirà l’occasione per presentare il percorso Pensa 2040 che si svilupperà in tre appuntamenti sui temi della cultura come strumento di lotta alla criminalità organizzata e della transizione ecologica ed esistenziale, promossi dall’Associazione Crisi Come Opportunità con il supporto di Intesa Sanpaolo.

Per il primo anno, poi, Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus sarà Charity Partner di Biennale Democrazia.

Alle nuove collaborazioni si aggiungono inoltre: OGR TechFondazione MerzScuola di Politiche, Fondazione De Gasperi, Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, Medici senza frontiere, Prime Minister, Reset Festival, Club Silencio.

Sono confermate e rinnovate le importanti Media Partnership con Rai CulturaRai StoriaLa StampaLa Repubblica e Limes.

 

Le tante collaborazioni di Biennale Democrazia 2021, incluse le partnership e i progetti attualmente in costruzione, saranno raccontati nel dettaglio in occasione della conferenza stampa di settembre.

 

Biennale Democrazia è un progetto della Città di Torino, realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino, che si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

 

Per info:

www.biennaledemocrazia.it – biennale.democrazia@comune.torino.it

Artissima rinvia la mostra “Stasi frenetica”

Artissima Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino annuncia che l’apertura al pubblico della mostra diffusa Stasi Frenetica nelle sedi di GAM, Palazzo Madama e MAO è stata rimandata a data da destinarsi nel rispetto delle misure di contenimento della diffusione del virus COVID-19 disposte dal DPCM in vigore dal 05 novembre 2020.

 

 

L’edizione 2020 di Artissima si è reinventata in versione Unplugged, una formula nuova, dilatata nei tempi e negli spazi, che riunisce esposizioni fisiche, realizzate con Fondazione Torino Musei, e progetti digitali. Artissima attende i visitatori e i collezionisti in presenza non appena possibile per accoglierli nelle sale di GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e ContemporaneaPalazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica e MAO Museo d’Arte Orientale già allestite con un corpus di 158 opere provenienti dalle gallerie di Artissima selezionate per questa edizione della fiera. Una presentazione corale sul tema Stasi Frenetica, scelta da Ilaria Bonacossa in stretto dialogo con i galleristi coinvolti per offrire uno spaccato di quello che il pubblico avrebbe trovato negli stand e che accoglie il sostengo della Camera di commercio di Torino e della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT.

 

Sono invece confermati i progetti digitali su artissima.art: da martedì 3 novembre, è online Artissima XYZ, un’inedita piattaforma cross-mediale realizzata grazie al sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo che trasforma le sezioni curate della fiera in un’immersiva esperienza digitale. Si tratta delle sezioni Present Future curata da Ilaria Gianni e Fernanda Brenner, Back to the Future curata da Lorenzo Giusti e Mouna Mekouar e Disegni curata da Letizia Ragaglia e Bettina Steinbrügge.

 

Dal  4 novembre Artissima lancia inoltre FOLLE, un progetto digitale di riscoperta e valorizzazione dell’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo che riunisce su una piattaforma online dedicata 26 fotografie scattate tra il 1930 e il 1980 che catturano diversi momenti di aggregazione sociale, raccontando le trasformazioni sociali e politiche del Paese.

 

A partire dal 5 novembre, il catalogo online di Artissima presenterà i lavori che le gallerie selezionate per l’edizione 2020 della fiera avrebbero portato in stand oltre a quelli allestiti nelle mostre di Stasi Frenetica presso la GAM, Palazzo Madama e il MAO.

 

Sono rinviati anche il progetto espositivo FOLLE in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che propone una selezione degli scatti presentati online e JaguArt – The Italian Talent Road Show, la collettiva dei dieci giovani artisti vincitori del road show nato in collaborazione con Jaguar, entrambi previsti alla GAM di Torino. Allo stesso modo è rimandata la presentazione da Combo delle due opere-video prodotte dai giovani artisti Caterina Erica Shanta e Liryc Dela Cruz, durante la residenza del Torino Social Impact Art Award e quella dell’opera video di Natália Trejbalová alle OGR nell’ambito del programma di Biennale Tecnologia.

 

Ilaria Bonacossa, direttrice di Artissima, commenta: “Stasi Frenetica è allestita e pronta per accogliere il pubblico, anche se in questa fase solo in formato digitale. Abbiamo concluso l’allestimento lunedì e le mostre sono bellissime, non solo perché rappresentano un inno alla resistenza e alla fiducia nel futuro, ma anche per la grande partecipazione dimostrata dai galleristi che hanno davvero fatto proprio l’invito a raccontare l’emergenza contemporanea attraverso le opere d’arte selezionate.

A metà ottobre abbiamo deciso di puntare su una formula ibrida costruendo una piattaforma digitale inedita attraverso la quale conoscere non soltanto le opere ma anche gli artisti con approfondimenti video e audio e progetti espositivi realizzati con la Fondazione Torino Musei che ha messo a disposizione gli spazi espositivi di GAM, Palazzo Madama e MAO. L’importante investimento sul digitale iniziato nel 2017, grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, ci permette di garantire al nostro pubblico non solo la possibilità di vedere le opere che le gallerie avrebbero portato in fiera sul catalogo digitale, ma anche di partecipare a visite guidate virtuali e di compiere un’esperienza unica con Artissima XYZ”.

 

Sport Innovation Hub, un’eccellenza torinese per i giovani e non solo

SCOPRI – TO    ALLA SCOPERTA DI TORINO

“Sport Innovation Hub” è un’associazione di promozione sociale senza scopo di lucro che promuove lo sport come motore fondamentale per lo sviluppo di imprese e del territorio, affiancando le aziende nella costruzione di progetti legati al mondo dello sport e dell’innovazione e accompagnando i ragazzi dei licei scientifici sportivi, e delle scuole superiori in generale, e alla scoperta dello sport a 360°.

Abbiamo con noi oggi Marta Serrano Direttore esecutivo di Sport Innovation Hub.

L’INTERVISTA

D: Ciao Marta, benvenuta, il nostro incontro è dedicato a “Sport Innovation Hub”, una splendida realtà torinese, come nacque?

R: Ciao Noemi, tutto è iniziato a Vinovo. Mi era stato chiesto di collaborare al progetto didattico della Juventus per i calciatori del settore giovanile e, dopo tre anni alla Juventus, mi resi conto che i ragazzi, quando venivano spostati in altre squadre, non riuscivano ad avere continuità nel loro percorso di studi. È stato quindi necessario apportare delle modifiche al sistema e creare la didattica online. Il Ministero rimase colpito da questa iniziativa e decise di lavorarci insieme alla serie A. Con la Lega Calcio serie A abbiamo studiato per tre anni il modo per far sì che questo diventasse un diritto di tutti gli studenti atleti italiani non solo più dei calciatori ma tutti gli atleti che fanno un’attività agonistica, riconosciuta ovviamente anche dal Coni e dalle federazioni.

D: Grazie a questo percorso hai potuto conoscere meglio tutto ciò che concerne lo sport, i licei sportivi italiani e l’industria che lavora per questo settore.

R: Esatto, questo mi ha permesso di gettare le basi per Sport Innovation Hub, ovvero un’associazione senza scopo di lucro che si occupa di connettere tutto il mondo sportivo a 360 gradi, comprese le industrie che producono i prodotti per gli sportivi e le istituzioni.

Alle dirigenze scolastiche piacque molto l’idea di avvicinare i giovani a questo ambiente anche in previsione di un futuro lavorativo; quindi, abbiamo iniziato a collaborare con tantissimi istituti italiani.

D: Attraverso l’unione di tutte queste figure avete creato una competizione culturale Dream Jobs, come funziona?

R: Quest’anno abbiamo raggiunto circa 500 studenti di tantissimi istituti italiani, chiediamo loro di raccontare lo sport attraverso una video lezione con una serie di criteri che devono rispettare e poi attraverso un’attenta selezione si proclamerà il vincitore di questa edizione. Queste video lezioni permettono ai ragazzi di avvicinarsi al mondo dello sport da un altro punto di vista, andando a comprendere per esempio i materiali con cui vengono realizzate le attrezzature sportive, andando a scoprire le ultime novità sull’intelligenza artificiale, le app, le infrastrutture e tutto quello che concerne l’ambito sportivo. Anche gli insegnanti aiutano i ragazzi in questa esperienza fornendo loro del materiale e cercando di conoscere e coinvolgere al meglio le aziende sportive del loro territorio.

D: Oltre ai progetti scolastici che cosa realizza Sport Innovation Hub?

R: L’associazione collabora con gli attori del territorio come un “hub”; quindi, come “messa in contatto” di vari soggetti dove spesso si riesce ad unire la domanda con l’offerta o la ricerca di competenze. Per esempio, attualmente ci è stato chiesto di lavorare su un progetto di riuso di materiali compositi a cui si dà nuova vita creando attrezzature sportive.

D: Proprio parlando di materiali per confezionamento avete organizzato per diversi anni la sfilata durante “ImpacTO”, di cosa si tratta?

R: ImpacTO è un evento che mette insieme enti sportivi e istituzioni a confronto insieme alle nuove generazioni e si conclude con una sfilata nel quale i nostri studenti si improvvisano modelli indossano abbigliamento sportivo innovativo. Gli spettatori, spesso aziende e sportivi possono, durante quella giornata, testare con mano tutte le novità.

D: Progetti per il futuro?

R: Sport Innovation Hub vuole costruire sempre più connessioni fra tutti gli attori di questo magnifico mondo, costruire un nuovo ecosistema dello sport coeso, dinamico e di qualità; inoltre, vorremmo focalizzarci su piani di riciclo dei materiali, uso di tecnologie abilitanti, valorizzare le aziende italiane e produrre vantaggi nel mondo del lavoro e dello sport.

D: Grazie Marta, una bellissima iniziativa diventata una splendida realtà “Sport Innovation Hub” per i giovani, con i giovani e le imprese come ben presentata nel sito

https://www.sportinnovationhub.it.

 

NOEMI GARIANO

From Zero to Startup, al via il programma di Blue Factory

Dalla teoria alla pratica per trasformare le idee in startup di successo.

Con oltre 250 candidature, l’incubatore d’impresa di ESCP Business School dà il via a un percorso di formazione gratuito e network internazionale grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo come ecosystem developer e al contributo della Camera di commercio di Torino.

 

Blue Factory, l’incubatore di ESCP Business School, dà il via a From Zero to Startup, accogliendo 60 aspiranti imprenditori da tutta Italiaselezionati tra oltre 250 candidati. Questo percorso formativo prevede 80 ore di formazione pratica, mentoring e networking dedicate a innovatori e startupper.

 

Il programma – presso ESCP Torino Campus fino a fine febbraio – è ideato per supportare giovani imprenditori nella creazione della propria startup, offrendo moduli pratici su tematiche strategiche e sessioni di mentoring con esperti di alto livello.

 

Un piano didattico di 10 moduli, ognuno pensato per accompagnare i partecipanti nelle varie fasi dello sviluppo d’impresa. Dopo l’introduzione ai fondamenti dell’imprenditorialità, i moduli successivi guidano i partecipanti in approfondimenti specialistici: Customer Development e Lean Methodology, per comprendere i bisogni del cliente e impostare una metodologia efficace ed efficiente, e Analisi di Mercato e MVP, per validare l’idea di business con un Minimum Viable Product.

L’offerta prosegue con sessioni su Modelli di BusinessMarketing e Strategie Go-to-MarketPianificazione Finanziaria e Gestione Legale delle Startup, con focus su gestione del rischio e dell’impatto. Un modulo cruciale, Fundraising e Networking, si concentra poi su strategie di raccolta fondi e contatti con l’ecosistema imprenditoriale.

 

I partecipanti potranno apprendere il know-how direttamente dai docenti di punta di ESCP Business School e da professionisti, tra cui Alberto Giusti, esperto stratega e imprenditore con numerose startup all’attivo nel Regno Unito, Svizzera e Stati Uniti, Daniele Battaglia, Associate Professor of Strategy presso ESCP Business School, ed Enrica Bonora, manager presso DualTech e promotrice di progetti per la NATO DIANA. Figure di spicco del mondo imprenditoriale come Fabio Sferruzzi e Matteo Gallo, rispettivamente CEO e Investor&Venture Builder di Feat. VenturesAlessandro Nasi e Francesca Papa, rispettivamente Founder e Head of Marketing dello startup builder Djungle Studio, Mariafebronia Sciacca, Senior Business Developer di 2i3t, e Giancarlo Rocchietti, business angel e presidente del Club degli Investitori, forniranno inoltre insight approfonditi su finanza e modelli di crescita, mentre esperti di comunicazione e design, come Lorenzo d’Amelio, CEO di Merakyn, Estève PannetierTEDx Speaker, e Renato Pannella, CEO di Lead, arricchiranno la preparazione trasversale dei partecipanti, e professionisti Raffaele Battaglini e Larissa Stievens, dello studio legale Futura, forniranno ai team competenze legali di base per destreggiarsi tra contratti e investimenti, e esperti come Christian Racca, Senior Engineer and Program Manager di Top-IX, e Laura Orestano, CEO di Socialfare,   forniranno competenze in ambito big data e impact, infine Virginia Pigato e Sheila Simon, rispettivamente investor e program manager di Techstars, supporteranno i team nella preparazione del pitch finale.

A questo si aggiungono un ampio ventaglio di mentor ed esperti internazionali che affiancheranno i partecipanti nei 4 mesi del percorso formativo.

 

Il programma si concluderà con il Demo Day a fine febbraio, un’occasione esclusiva per presentare il proprio progetto a investitori e professionisti del settore, ricevendo feedback e valutando opportunità di finanziamento.

 

Le lezioni si svolgeranno presso il campus ESCP nel cuore di Torino, con sessioni in presenza e online per favorire flessibilità e networking.

ESCP Business School e Blue Factory forniscono una rete internazionale di alumni, investor e mentor, e l’accesso a sei campus in Europa per facilitare l’espansione in nuovi mercati.

A Paola Bernardotto il premio GammaDonna

Alla guida di un brand di arredamento cognitivo etico, impegnato a contrastare il fast furniture, Paola Bernardotto si
aggiudica con ‘Ettomio il riconoscimento che dal 2004 premia l’imprenditoria femminile innovativa. Cinzia Tessarolo
(Family+Happy) il “Giuliana Bertin Communication Award” di Valentina Communication. Gioia Lucarini (Relief) vince il
“Women Startup Award” by Intesa Sanpaolo Innovation Center, mentre la giovane Chiara Schettino (Rosso) si aggiudica
la Menzione Speciale per l’impatto sociale di Cottino Social Impact Campus.
Torino, 5 novembre 2024 – Puntano sulle tecnologie verdi, sul biotech, sull’AI, non dimenticandosi di digitalizzare i servizi di
caregiving, le imprenditrici innovative salite oggi sul palco della Centrale nella Nuvola Lavazza di Torino per la Finale del Premio
GammaDonna che dal 2004 valorizza l’anima innovatrice dell’imprenditoria femminile.
Ed è stata Paola Bernardotto, fondatrice di ’ettomio [Vicenza], ad aggiudicarsi l’ambito riconoscimento per l’impegno con cui
contrasta il fast furniture – l’arredamento usa e getta – con prodotti evolutivi che seguono le diverse fasi di crescita del bambino,
creando una rete di fornitori artigiani italiani e promuovendo lo “slow design” e il Made in Italy. ‘Ettomio rivoluziona il settore
dei mobili per bambini con arredi etici, sostenibili e cognitivi per stimolare lo sviluppo di abilità e capacità nelle giovani
generazioni.
All’evento – realizzato con il contributo della Camera di commercio di Torino, sotto il patrocinio di Commissione europea,
Regione Piemonte, Città di Torino e G7-Women7 – sono state premiate anche Cinzia Tessarolo (Family+Happy) con il “Giuliana
Bertin Communication Award”, Gioia Lucarini (Relief) che ha vinto il “Women Startup Award” powered by Intesa Sanpaolo
Innovation Center, e Chiara Schettino (Dona Rosso), a cui è andata la Menzione per l’impatto sociale di Cottino Social
Impact Campus.
«Queste storie sono un esempio straordinario di come la passione imprenditoriale delle donne possa farsi motore di un
cambiamento reale e sostenibile» ha dichiarato Valentina Parenti, Presidente di GammaDonna «Crediamo fermamente che le
imprese giochino un ruolo cruciale nell’affrontare le sfide più urgenti del nostro tempo, e che siano chiamate a guidare il
cambiamento attraverso innovazione, impatto e modelli di business rigenerativi. Valori che 20 anni fa ci hanno spinto a creare
GammaDonna e che oggi, in uno scenario complesso e in continuo cambiamento, sono più attuali che mai.»
«Per la Camera di commercio di Torino è un investimento fondamentale promuovere modelli d’impresa innovativi e inclusivi,
capaci di rispondere con creatività alle sfide sociali e ambientali» ha commentato il Presidente Dario Gallina «La vincitrice e le
finaliste di questa edizione offrono un riferimento ispirante di come l’imprenditoria femminile sia un motore di crescita e
propongono anche un modello di resilienza e determinazione. Il loro operato, come la ventennale attività dell’Associazione
GammaDonna, contribuisce a superare le barriere della precarietà e del divario che ancora caratterizzano il panorama economico
femminile.»
Le imprenditrici accedono a un vero e proprio percorso di valorizzazione, accelerazione ed empowerment che si sviluppa
attraverso eventi e percorsi di formazione, occasioni di business networking, sessioni di mentoring & advisory con EY, Intesa
Sanpaolo Innovation Center, Italian Tech Alliance, 24Ore Business School, Angels4Women, Innovup, Seed Capital Pro e Cottino
Social Impact Campus. Oltre a mesi di esposizione mediatica sulle principali testate e tv nazionali.

Il Premio GammaDonna celebra i vent’anni

Lunedì 4 novembre prossimo, presso la centrale Nuvola Lavazza di Torino, il Premio GammaDonna celebra i vent’anni con il gran finale dell’edizione 2024. Si tratterà di un evento aperto al pubblico, interamente dedicato alla valorizzazione del talento imprenditoriale di donne e giovani come leva fondamentale per lo sviluppo socioeconomico e come acceleratore di un mondo più sostenibile. Il 4 novembre a Torino si terrà la finale del Premio, riconoscimento che celebra i vent’anni di valorizzazione dell’iniziativa imprenditoriale femminile innovativa, con l’obiettivo di contribuire a ridurre il “gender gap” in campo socioeconomico attraverso esempi di impresa virtuosi. Sul palco sei imprenditrici che hanno fatto della sostenibilità e dell’innovazione tecnologica i valori portanti della propria visione aziendale, che si contenderanno il Premio GammaDonna, il Women Startup Award powered by Intesa Sanpaolo Innovation Center, il Giuliana Bertin Communication Award e la Menzione per l’impatto sociale del Cottino Social Impact Campus.

L’evento è inserito nel calendario di Torino Capitale Cultura d’Impresa 2024 con il contributo della Camera di Commercio di Torino, il Patrocinio della Commissione Europea, Regione Piemonte, Città di Torino e G7 Women 7. I lavori avranno inizio alle ore 17 con le interviste alle sei innovatrici finaliste, per proseguire con una tavola rotonda dedicata a cultura d’impresa rigenerativa, sostenibilità e impatto, con le testimonianze di Claudia Colla, Commissione Europea, Giovanna Melandri di Human Foundation, Gianluca Dettori (Primo Ventures), Alessandra Bianco (Lavazza Group), Marella Caramazza (Cottino Social Impact Campus & Istud) e Giulia Baccarin (MIPU), vincitrice del Premio GammaDonna 2016. La conduzione dell’evento è affidata a Giampaolo Colletti, direttore di Startupitalia.

Dopo la proclamazione delle vincitrici la serata si concluderà con il cocktail party “Venti Years of GammaDonna” per celebrare il ventennale impegno dell’Associazione a favore della cultura d’impresa.

Le sei finaliste dell’edizione 2024 sono Paola Bernardotto, di Ettomio (Vicenza), Michela Conti, di UGO (Milano), Beatrice Carolina Iaia, di Biotitan Nanotechnology (Milano), Gioia Lucarini, di Relief (Pisa), Josephine Pace, di Alfa Green Solutions (West Palm Beach, FL) e Cinzia Tessarolo, di Family+Happy (Torino).

Le finaliste si aggiudicheranno inoltre un mini documentario sulla loro storia di innovazione territoriale, interviste uscite sui principali media internazionali, una sessione di strategica assestement con EY e accesso permanente alla piattaforma e Y Velocity, un percorso di formazione sul mondo VC e dell’innovazione di Italian Tech Alliance. L’opportunità di essere selezionata per un percorso di mentoring e un training per lo screening Angels 4 Women di accesso a un investimento tra i 100 e i 500 K, un percorso di formazione imprenditoriale con InnovUp, un percorsi di Sustainability Assessment per l’empowerment di sostenibilità e impatto ESG tramite Tool di SEED Capital Pro, un milione di mail sulla piattaforma di email marketing 4 dem, ingresso tra le ambassador GammaDonna.

 

Mara Martellotta

I vincitori della prima edizione del progetto InvesTO

Per sostenere e finanziare nuovi progetti di imprenditoria sociale

 

LabAut, SolCare, BoosTER e Green Hub-Serra Sociale Integrata sono le quattro idee vincitrici della prima edizione di InvestTO sul territorio, un’iniziativa nata dall’unione tra finanza e filantropia per sostenere e finanziare nuovi progetti sul territorio di imprenditoria sociale, capaci di generare un impatto positivo dal punto di vista economico, sociale e ambientale nel territorio della Città Metropolitana di Torino.

I progetti proposti hanno presentato caratteristiche multisettoriali che spaziano dell’inclusione sociale allo sviluppo territoriale, dal contrasto allo spopolamento a quello dell’impoverimento del territorio, intersecando diversi attori, realtà geografiche e settori di intervento. La sostenibilità economica, la rigenerazione dei territori generata dalle attività sociali e ambientali e le realtà dove gli spazi diventano luoghi sono al centro dei progetti proposti.

I vincitori del bando sono

Dalla stessa parte Scs con il progetto LabAut, creazione di un laboratorio dedicato a processi produttivi, rivolto a persone con autismo e al loro inserimento socio lavorativo nelle valli di Lanzo

Gruppo Arco Scs, con il processo SolCare per la prevenzione e l’accesso allo screening dei tumori della pelle rivolto a tutti i torinesi, con particolare attenzione rivolta alle categorie fragili.

Liberi tutti Factory Srl Impresa Sociale con il progetto BoosTER ‘agenzia di sviluppo territoriale’, creazione di un ecosistema territoriale e digitale nelle valli di Lanzo per contrastare lo spopolamento e incrementare le attività economiche, con un focus rivolto alle donne e ai giovani.

Limen Società agricola sociale, con il progetto Green Hub Serra Sociale Integrata, realizzazione di una serra aeroponica, all’interno di Cascina Falchera a Torino, per la produzione di prodotti ortofrutticoli di prossimità, oltre che il rafforzamento di percorsi lavorativi e di inclusione, in un contesto di sostenibilità ambientale.

Ciascun vincitore si è aggiudicato un premio in denaro stanziato dalla Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, nonché la possibilità di accedere a un Impact Financing di Unicredit a tasso zero, fino a110 mila euro. Inoltre verrà riconosciuta una premialità fino a 5 mila euro al raggiungimento degli obiettivi sociali dei singoli progetti premiati, secondo lo schema del pay for success.

Liberi tutti Factory srl Impresa Sociale con il progetto BoosTER si è aggiudicato il premio speciale, messo in palio dalla Fondazione Italiana Accenture ETS. Il premio speciale come progetto più innovativo, in grado di garantire la scalabilità e replicabilità al progetto stesso in termini di qualità e quantità di beneficiari raggiunti, consiste in un contributo di 5 mila euro erogato dalla Fondazione Italiana Accenture ETS.

Ai vincitori è garantita la possibilità di usufruire di un supporto formativo e tecnico per una rendicontazione dell’impatto sociale delle attività avviate a cura di Human Foundation, con il contributo di Fondazione Sviluppo e Crescita CRT.

 

Mara Martellotta

(Credits Michele D’Ottavio)

Forum del Terzo Settore, documento programmatico ai candidati

“Il non profit vale oltre 6 miliardi” – il Forum del Terzo Settore in Piemonte presenta un documento ai candidati alla Presidenza della Regione

 

Il Forum del Terzo Settore in Piemonte terrà un’assemblea pubblica venerdì 24 maggio, dalle ore 9 alle ore 13, presso l’Auditorium della Città Metropolitana di Torino in corso Inghilterra 7. L’evento è intitolato “Diamo voce al terzo settore – coprogettare il futuro” e vedrà la partecipazione dei candidati alla Presidenza della Regione Piemonte Alberto Cirio (coalizione di centrodestra), Sarah Disabato (M5S), Francesca Frediani (Piemonte popolare) e Gianna Pentenero (coalizione di centrosinistra). Il documento programmatico stilato per le prossime elezioni regionali sarà presentato con l’obiettivo di sollecitare un impegno concreto sui temi proposti.

Non profit in Piemonte significa 73.000 volontari e oltre 6 miliardi di impatto economico. Il non profitto oggi in Italia coinvolge oltre 6 milioni di volontari, 1,6 milioni di dipendenti in 400mila enti, un impatto economico di circa 100 miliardi di euro, rappresentando il 5% del PIL nazionale. A dirlo è il rapporto “Sussidiarietà e sviluppo sociale” realizzato in collaborazione con ISTAT, enti del terzo settore e organizzazioni non profit in Piemonte rappresenta un pilastro fondamentale per lo sviluppo e la Coesione sociale della Regione, con più di 30mila enti non profit e più di 73mila volontari. Tenendo per buona l’incidenza del 5% sul PIL, l’impatto economico supera i 6 miliardi e mezzo di euro. Ogni euro investito nel terzo settore duplica il suo valore in termini di benefici sociali, secondo l’impact counter di Intesa Sanpaolo. I numeri non dicono tutto, soprattutto quando si parla di assistenza alle persone fragili, così come quando gli argomenti sono i giovani o la cultura. Il forum del terzo settore richiede alla Regione Piemonte di dare priorità alla coprogrammazione, come delineato dall’art.55 del Decreto legislativo 117 del 2017 e dalla nuova Legge regionale 7 del 2024, per valorizzare le competenze del Terzo Settore nell’innovazione sociale e nella promozione delle persone. È fondamentale includere processi partecipativi nelle politiche regionali e stabilire un tavolo permanente di confronto per costruire un quadro di riferimento per i processi di coprogettazione e coprogrammazione. In aggiunta il forum del terzo settore suggerisce interventi di semplificazione burocratica amministrativa evitando misure punitive come l’eliminazione del fuoricorso IVA per le attività mutualistiche delle associazioni, che entrerà in vigore il primo gennaio 2025 senza un adeguato intervento normativo. Si propone una concertazione stabile, il pieno riconoscimento degli organismi di rappresentanza e delle funzioni delle reti associative, oltre a strategie di sostegno e sviluppo per un welfare inclusivo, on l’obiettivo di favorire il fitto tessuto di associazioni ed enti del Terzo Settore, garantendo l’accesso ai diritti, tra cui quello alla salute risulta centrale e la sostenibilità dei servizi.

 

Mara Martellotta

 

PROGRAMMA ASSEMBLEA PUBBLICA


8.45 – 9.15 Accoglienza e welcome coffee

9.15 – 10.00 Introduzione a cura di Gabriele Moroni, portavoce del Forum del Terzo Settore in Piemonte ETS.


“Verso un nuovo sistema di welfare” di Vanessa Pallucchi (in collegamento da Roma), portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore.

10.00 – 10.30 Saluti istituzionali con Luigi Bobba (Fondazione Terzjus), Vincenzo Camarda (ANCI Piemonte) e Gerardo Gatto (CSVnet Piemonte).

10.30 – 11.30 “Coprogettare il futuro: le proposte del Terzo Settore piemontese”: interventi dei componenti del Coordinamento del Forum del Terzo Settore in Piemonte sulle priorità individuate dal documento.

11.30 – 13.00 Dialogo con i candidati alla Presidenza della Regione Piemonte, moderato da Gabriele Moroni. Parteciperanno i candidati

  • Alberto Cirio (Centrodestra),

  • Sarah Disabato (Movimento 5 Stelle),

  • Francesca Frediani (Piemonte Popolare),

  • Gianna Pentenero (Centrosinistra).

Contro l’hate speech nello sport

Una giornata di mobilitazioni in tutto il Paese. Il 6 aprile flash mob nelle città italiane

In occasione della Giornata Internazionale dello Sport per lo sviluppo e la pace, campioni sportivi, società dilettantistiche, scuole e gruppi giovanili scendono in campo al fianco della campagna ODIARE NON Ѐ UNO SPORT promossa dagli Enti di Promozione Sportiva CSI e Libertas, insieme a 11 partner

 

Non è più accettabile che i discorsi d’odio, il linguaggio volgare e aggressivo, le vere e proprie discriminazioni siano una parte strutturale delle conversazioni sportive, online e offline, come evidenzia l’ultima edizione del Barometro dell’Odio nello Sport, realizzato dall’Università degli studi di Torino nel quadro del progetto Odiare non è uno sport. Ecco perché sabato 6 aprile, in occasione della Giornata Internazionale dello Sport per lo sviluppo e la pace, nelle città italiane si terrà un flash mob che coinvolge società sportive, campioni e campionesse, scuole e giovani del territorio.

Mobilitazioni da Nord a Sud
Dalla Pallacanestro Cantù al Cus Torino Rugby femminile, dal Verona Volley alla Polisportiva San Filippo Neri di Milano, e ancora il Dingo Rugby Club di Verona, l’Asd Lazise Calcio, il Basket Lions Lentini (Catania), il Volley Team di Bologna, la Santinelli Dance Academy di Roma, la Lady Maerne Calcio femminile di Treviso: sono molte le realtà che hanno aderito all’iniziativa. Il flash mob raggiungerà anche le centinaia di società sportive protagoniste del Campionato Nazionale di Corsa campestre del Centro Sportivo Italiano, in programma a Calco (LC), e l’International Mountain Bike Race a Goriška, in Slovenia. Così come parallelamente grandi e piccole società sportive giocheranno con le pettorine di Odiare non è uno sport per ribadire che il confronto sul campo dev’essere prima di tutto lealtà, inclusione e rispetto delle regole.

I campioni
Fin dalla sua prima edizione, sono stati molti i campioni che hanno sostenuto la campagna Odiare non è uno sportStefano OppoAssunta LegnanteIgor CassinaValeria StraneoAngela CariniAlessia MaurelliFrank ChamizoRossano GaltarossaPaola Egonu, ed ancora Emanuele LambertiniGaia TortolinaValentina PetrilloMaria MagattiVittoria Di DatoLuca CesanaMattia GaspariVeronica LisiValentina Quaranta, il sindaco di Verona Damiano Tommasi, le squadre di basket in carrozzina Briantea84 e Amicacci di Giulianova, la motociclista Francesca D’Alonzo, i giornalisti sportivi Riccardo Cucchi e Mimma Caligaris, assieme a tante squadre italiane di sport popolare. Anche in questa occasione molti di loro torneranno a rilanciare il messaggio tramite i canali e i profili social, fotografandosi con la scritta Odiare non è uno sport. Un gesto semplice ma potente, che si unirà a quello di centinaia di studenti e gruppi giovanili, tra cui la Scuola Media Ascoli di Gorizia, il Liceo Agnesi di Milano, l’associazione ACMOS di Torino, e tutte quelle persone che condividono i valori fondanti dello sport. Qui la gallery.

 

Il Barometro dell’Odio
L’urgenza di mobilitarsi collettivamente contro i discorsi d’odio online emerge ancor più dopo la diffusione dei dati della seconda edizione del Barometro dell’Odio nello sport, presentata lo scorso ottobre al Foro Italico di Roma. A seguito di tre mesi di monitoraggio dei canali social delle principali testate sportive italiane, la ricerca ha intercettato oltre un milione di commenti d’odio: dal linguaggio volgare agli insulti discriminatori, fino alle vere e proprie minacce on line. Rispetto ai dati della prima edizione, riferiti al 2020, sono più che raddoppiati su Facebook i post con oltre 25 commenti di hate speech. Anche su X (Twitter) l’hate speech è cresciuto in maniera significativa. Nei prossimi mesi la ricerca proseguirà, concentrandosi su altri social, come Instagram e TikTok.

Per unirsi al flash mob
Chiunque può contribuire alla campagna, rilanciando il messaggio attraverso i propri canali social, taggando le pagine di Odiare non è uno sport su Facebook (@odiarenoneunosport) o su Instagram (@odiarenonesport) e utilizzando gli hashtag #odiarenoneunosport e #nohatespeech

Il progetto è sostenuto dall’Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo e promosso dal Centro Volontariato Cooperazione allo Sviluppo, in partenariato con 7 ONG italiane con ampia esperienza nell’educazione alla cittadinanza globale (ADP, Aspem, CeLIM, COMI, COPE, LVIA, Progettomondo), gli Enti di Promozione Sportiva CSI e Libertas, Informatici senza Frontiere e Impactskills srl per lo sviluppo delle soluzioni tecnologiche e due Atenei (UniTo e UniTs) per la realizzazione della ricerca e la supervisione scientifica

 

IntraprendiAMO va al cuore delle imprese piemontesi

A Torino la Festa delle Startup di Réseau Entreprendre Piemonte. L’evento dedicato a chi fa impresa, innovando

Storie vere, testimonianze, punti di vista unici, raccontati da imprese emergenti, da appassionati del fare impresa e da rappresentanti di un ecosistema territoriale evoluto – quello piemontese – che mette al centro la persona e il valore delle sue azioni. Questo il focus di “IntraprendiAMO”, evento organizzato dal Club delle Startup di Réseau Entreprendre Piemonte (REP) dedicato a chi fa impresa innovando, in programma a Torino venerdì 10 novembre a partire dalle 17 negli spazi del CAP10100 (corso Moncalieri 18).

Réseau Entreprendre Piemonte è un’associazione senza scopo di lucro con sede a Torino e con sezioni locali a Cuneo, Alba, Alessandria e Biella, che opera in tutta la Regione proponendo alle neo imprese un accompagnamento gratuito per il loro sviluppo. Oggi conta 70 associati e 60 neo imprese, grazie alle quali ha potuto creare circa 500nuovi posti di lavoro.

È la prima realtà nata in Italia, nel 2010, sul modello francese, per supportare le giovani imprese del territorio con un elevato impatto sociale, attraverso attività di scouting, matchmaking e mentoring. REP supporta le neo imprese in tutti gli aspetti e in tutte le fasi aziendali: dalla governance al management, passando per lo sviluppo commerciale e l’analisi degli obblighi e delle responsabilità, fino ad arrivare all’accesso ai finanziamenti.

IntraprendiAMO” si pone come momento di confronto e di festa in cui una rappresentanza delle startup REP si presenta, in dialogo con gli attori che le hanno accompagnate e supportate nella loro crescita. È anche un’importante occasione di networking per chi fa già impresa, o vorrebbe iniziare.

Al centro, l’imprenditore, con le sue esperienze, la sua creatività, i dubbi, i tentativi, lo studio. In una parola, il valore umano che qualifica l’essere impresa, secondo i tre principi cardine che muovono il lavoro quotidiano delle imprese che abbracciano il mondo REP: persona, gratuità, reciprocità.

Protagoniste dell’incontro saranno le startup di REP, ma anche alcuni attori istituzionali dell’ecosistema dell’innovazione sociale e dell’innovazione tout court, quali il Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo, Alberto Francesco Anfossi, e il Coordinatore dell’ESA BIC di Torino, Giuseppe Scellato. Durante l’evento verrà anche trasmessa una intervista preregistrata a Federico Grom, fondatore di Grom.

L’evento è aperto a tutti gli attori dell’ecosistema imprenditoriale piemontese: imprenditori, investitori, professionisti, enti del terzo settore e a chiunque sia interessato all’innovazione, alla crescita delle imprese e alla creazione di nuovi posti di lavoro. Prima ancora della diffusione dell’evento, si sono già iscritte oltre 150 persone.

Réseau penso sia la sintesi tra passione e voglia di trasferire ad altri, in particolare ai neo imprenditori, la capacità di fare impresa – spiega il Presidente di Réseau Entreprendre Piemonte Giovanni Radis –. È un modo per operare nel terzo settore attraverso azioni che, oltre all’aiuto in se stesso, possono generare valore. Per poter fare questo, bisogna essere strutturati e saper sintetizzare le competenze dei nostri associati ed essere parte attiva di un ecosistema territoriale e dei suoi stakeholder. L’interconnessione con una Federazione Internazionale, poi, è un valore aggiunto che mettiamo a disposizione della nostra rete”.

Piemonte, culla delle startup

Perché Réseau Entreprendre è nata per prima proprio in Piemonte? Perché il Piemonte è da sempre una delle regioni più innovative, in cui le startup trovano terreno fertile di sviluppo.

Nel primo trimestre 2023, in Piemonte risultano registrate e attive 779 startup, che lavorano nel campo dell’innovazione, della sostenibilità, ma anche del recupero e della valorizzazione delle tradizioni e delle eccellenze artigiane, rivisitate in chiave moderna. In particolare, Torino è al 4° posto tra le città italiane con più startup, ben 538, dopo Milano, Roma e Napoli.

Il 49,17% delle startup piemontesi opera nel settore ICT, tecnologie dell’informazione e dei nuovi media, come e-commerce e social media; il 20,81% è impegnato nel settore industriale, il 14,86% in quello biomedicale, l’8,45% nel cleantech per la sostenibilità ambientale.

È in questo contesto che la Regione Piemonte, che da anni supporta le giovani realtà imprenditoriali, ha appena deciso di investire 5 milioni di euro per le startup ad alto contenuto tecnologico.

Fondazione Compagnia di San Paolo è attiva in Piemonte dal 1563 e sostiene attivamente il territorio supportando progetti in grado di generare impatto sociale, culturale ed economico. Compagnia di San Paolo è anche tra i più importanti sostenitori di Réseau Entreprendre Piemonte.

Info e programma

L’incontro è organizzato in due tempi. Un primo momento di racconto e confronto, coordinato da Giampaolo Rossi, founder della Fabbrica di Lampadine, in cui interverranno rappresentanti di REP, ospiti speciali protagonisti dell’ecosistema dell’innovazione e dell’imprenditorialità e, soprattutto, le startup REP, che saliranno sul palco per presentarsi e in particolare testimoniare, con la loro storia, cosa significa oggi concretamente fare impresa.

Il secondo momento sarà conviviale, un aperitivo di networking, per scambiarsi opinioni, creare contatti e generare possibili sinergie.

Programma:

17:00: Registrazione e welcome coffee

17:30: REP, dal sogno all’impresa: per generare valore e creare occupazione –
Giovanni Radis, Presidente di Réseau Entreprendre Piemonte

17:40: Fondazione Compagnia di San Paolo come agente di sviluppo sostenibile a supporto di un ecosistema dell’innovazione sempre più attrattivo e internazionale – Alberto Francesco Anfossi, Segretario Generale Fondazione Compagnia di San Paolo

18:00: Le storie delle nostre startup.

Bikesquare, DL Novel Food, FELFIL, Hydro-mec, I-SEE, Januss, Mercato Itinerante, Re-box, Restworld, Syndiag, Vortex, We4Guest, Wonderfulitaly,

+ testimonianza di Federico Grom (intervento video pre-registrato)

19:00: Venturing in Space. Obiettivi ed attività dello European Space Agency Business Incubation Centre di Torino –

Giuseppe Scellato, Coordinatore ESA BIC di Torino

19:15 Ringraziamenti e Conclusioni –

Lisa Orefice, Direttore di Réseau Entreprendre Piemonte

Segue Aperitivo di Networking.

IntraprendiAMO” è un evento completamente gratuito.

Per partecipare è necessario registrarsi sul sito di REP:

https://www.reseau-entreprendre.org/piemonte/2023/11/03/intraprendiamo-al-cuore-delle-imprese/

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Chi è Réseau Entreprendre

Réseau Entreprendre è un’associazione senza scopo di lucro nata in Francia nel 1986 e impegnata nel supporto alla crescita e al consolidamento delle imprese e degli imprenditori attraverso interazioni “da pari a pari”, con l’obiettivo principe di creare occupazione. Attiva in oltre 10 Paesi con 65 associazioni e 134 sezioni, ha creato nel mondo una rete di oltre 14.500 imprenditori, con 9.620 mentor, 15.500 nuove imprese accompagnate e 150mila posti di lavoro creati o salvati.

Presente in Piemonte dal 2010 grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, è riuscita a raggiungere numeri importanti con 70 associati, 60 neoimprese e circa 500 posti di lavoro creati. Réseau Entreprendre Piemonte (REP) opera in tutta la Regione proponendo alle neoimprese un accompagnamento gratuito.

REP sostiene le startup e le giovani imprese attraverso diversi programmi e percorsi di accompagnamento e accelerazione, anche verticali, come “Impact”, iniziativa gratuita che prevede l’accompagnamento di imprese e startup innovative a vocazione sociale, imprese e cooperative sociali e altri enti del terzo settore; e Agribusiness, per tutte le realtà imprenditoriali del settore. Tra gli ultimi progetti, “Collective Projects 2023-2024“, promosso in collaborazione con Fondazione Compagnia di San Paolo e ESCP Business School Torino in tema di open innovation e integrazione tra differenti sistemi al fine di far dialogare università, imprese, startup e terzo settore.