Questa sera, domenica 5 dicembre 2021, non si terrà al Teatro Colosseo di Torino il concerto di Umberto Tozzi e Raf. I cantanti sono infatti in quarantena a scopo precauzionale, poiché seppur entrambi negativi al Covid sono venuti a contatto con una persona positiva. La serata già sole out è posticipata al 14 febbraio 2022.
Dicembre al Circolo dei Lettori
Dicembre è ricco di appuntamenti al Circolo dei Lettori di via Bogino 9, con un susseguirsi di incontri, riflessioni, grandi eventi e presentazioni.
Apre il Festival del Classico (2-5/12) alla sua quarta edizione ed inoltre in presenza con un appuntamento dedicato alla nuova traduzione della “Bibbia” (1/12) edita da Einaudi che è frutto di un’equipe di filologi ed esegeti tra i più autorevoli al mondo e a parlarne saanno Enzo Bianchi, Gustavo Zagrebelsky e Mauro Bersano.
Sempre il 1 dicembre la Biblioteca Nazionale del CAI presenta un proprio volume che narra di un viaggio in alta quota alla scoperta della “Montagna”.
In trasferta al Teatro Colosseo il 10/12 , Michela Murgia e Chiara Tagliaferri presentano l’esilerante analisi sulle donne di potere descritta in “Morgana. L’uomo ricco sono io”.
Il 14 /12 Fabio Volo racconterà “Una vita nuova” storia di amicizia e viaggio fisico e interiore.
Tocca a Selvaggia Lucarelli il 13/12 con Crepacuore, Donato Carrise il 14/12 presenta “La Casa senza ricordi”, Mariolina Venezia il15/12 con “Ecchecavolo”, Anna Pavignano il 14/12 illustra “La prime figlia”.
Molteplici le analisi storiche e politiche: la rosa bianca che sfidò il nazismo, Sophie Scholl (21/12) con Umberto Lodovigi, Roberto Mastroianni, Marco Revelli, Salvatore Tedesco e Federico Vercellone.
Il 15/12 la storia di “Lisa Sergio” narrata da Sandro Gerbi ne “La voce d’oro di Mussolini”, ed il graphic jounalism sulla Seconda Guerra Mondiale di Aleksander Zograf il 9/12 con il “Quadreno di Radoslav”.
E poi le voci di Maurizio Molinari il 6/12 che riflette sulle crisi globali che passano per l’Italia descritte ne “ Il suo campo di battaglia”; la guida su un continente in trasformazione, “Asiatica” di Marco Del Corona il 9/12.
IL 9/12 sul testo “Il fascino dell’imperfezione” diJaca Book si percorre l’odissea del giornalista Domenico Quirico attraverso fotografie e parole vive di Tiziana Bonomo e le letture di Luigi Lo Cascio; mentre il 18/12 Doina Rusti ne “L’omonimo rosso” descrive uno spaccato della Romania di oggi, e il racconto corale della Croce Rossa viene descritto il20/12 ne “Il tempo della gentilezza”.
Compare sul palco anche Antonino Cannavacciuolo il 17/12 e le 40 ricette spiegate come a casa descritte ne “La cucina in famiglia”:
Il 13/12 tocca a Igort con l’edizione integrale del fumetto dal sapore antico “Brillo. La guerra degli ometti”.
Corrado Fortuna sarà il 16/12 con “L’ultimo lupo”; Alessandro Bertinetto sempre il 16/12 con “Estetica dell’improvvisazione”; Bruno Gambarotta il 20/12 con “La confraternita dell’asino” e Giulia Revel il 6/12 con “La fanciulla dalle mani d’argento”.
Tutto per i bambini il laboratorio del Festival del Classico (4/12) con “Esopo a liberar la fantasia”, tra giochi e letture, e l’appuntamento mensile con Fabrizio Einaudi (18/12) incentrato sul rapimento geometrico: dal movimento incontrollato a una direzione.
Proseguono le preziose collaborazioni e i progetti speciali.
“Il Post” è di casa in via Bogino con due appuntamenti: la consueta rassegna stampa del sabato mattina con Luca Sofri e Francesco Costa .“I giornali spiegati bene” e il secondo numero di “Cose, spiegate bene” su questioni di un certo genere affrontate da Giulia Muscatelli e Jacopo Rosatelli.(11/12).
Il 15/12 la riflessione geopolitica di Limes che si sposta verso est, a trent’anni dopo la caduta dell’Unione Sovietica, sono istriane le realtà raccontate nel progetto “Identità oltre confine” che questo mese propone la cantata per Norma Cossetto (15/12), l’analisi linguistica di Diego Marani e il dialogo tra Gianni Oliva e Fausto Biloslavo.
“Giri di Parole” è il progetto sostenuto dalla Camera di Commercio di Torino che si sviluppa con tre laboratori, una mostra e culmina con una maratona d’incontri al circolo l’8/12 con Beppe Severgnini, Antonio Pascale, Andrea Marcolongo, Stefano Bertegazzi, Marco Balzano e Giulia Muscatelli.
IL 9/12 tornano gli Archinauti. Giovani narratori a spasso nella memoria a parlarci in questo mese di gioco del calcio.
Anche il Sottodiciotto Film Festival (10-14/12) passa dal Circolo dei lettori con “Wikicampus”, un ciclo di incontri organizzato dal Corso di Laurea in Dams_Università di Torino.
Info: Ufficio Stampa , Giorgia Mortara, cell.3389682058
press@circolettori.it
Per il Regio Metropolitano Gianandrea Noseda interpreta il 15 novembre, all’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto, brani di Brahms, Smetana e Dvorak
Lunedì 15 novembre prossimo, alle 20.30, all’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto, appuntamento con il Regio Metropolitano e il maestro Gianandrea Noseda, sul podio dell’Orchestra e Coro del teatro Regio per un ricco programma che prevede le Nanie di Johannes Brahms, il poema sinfonico Riccardo III di Bedrich Smetana, il “Canto delle parche” di Brahms e la Sinfonia n. 7 di Antonin Dvorak.
Il coro è istruito da Andrea Secchi; Gianandrea Noseda è stato recentemente nominato Direttore musicale generale del Teatro dell’Opera di Zurigo, oltre ad essere Direttore musicale della National Symphony Orchestra di Washington, Direttore ospite principale della London Symphony Orchestra e della Israel Philarmonic Orchestra.
La Naenia di Brahms per coro e orchestra, su testo di Friedrich Schiller, fu composta fra il 1880 e l’estate del 1881 in memoria del pittore Anselm Fuerbach e ebbe la sua prima esecuzione a Zurigo il 6 dicembre di quell’anno. Nei versi di Schiller, cui Brahms si ispirò, è presente il riferimento ai miti di Orfeo, Adone e Achille,e viene espresso il concetto che le cose belle e perfette sono destinate a perire ma, a differenze di ciò che è brutto, la loro morte è accompagnata da canti di rimpianto. La Naenia presenta una forma tripartita.
Qualche anno prima, nel 1856, Smetana, allora trentaduenne, soggiornò per ragioni di salute a Saro, nella parte meridionale della penisola svedese di Goteborg, a quei tempi molto alla moda come meta di vacanze estive. Fu questa la cornice che vide nascere il suo poema sinfonica intitolato “Riccardo III”, liberamente ispirato all’omonimo dramma shakespeariano. Al centro la figura tragica e al tempo stesso crudele del monarca assetato di sangue e di dominio. Smetana prende spunto dalla figura shakespeariana per tracciare il profilo musicale del personaggio, descriverne l’ascesa al potere, i tormenti causati dai suoi omicidi e la sua successiva caduta.
Nel 1882 Brahms scrisse per coro e orchestra un inserto derivato dalla fine del penultimo atto dell’Ifigenia in Tauride di Goethe, in cui la protagonista, in un momento di disperazione, ripete un canto antico, originariamente intonato dalle Parche. Il coro fu suddiviso in sei voci, tre femminili e tre maschili , che spesso contrappongono duramente e drammaticamente le loro sonorità. La potenza del Canto delle Parche op. 89 risulta inarrivabile; aperto dall’orchestra con un vero e proprio schianto, il brano va poi a scivolare verso tristezze abissali. Le asprezze poi si mitiganoin un’apparente apertura alla speranza, lasciata al dominio delle voci femminili. Si tratta di un presagio di scioglimento positivo che chiude la tragedia, anche se poi le note ritornano al colore terreno dell’inizio e sembrano inabissarsi tra i vapori dell’Ade.
La settima sinfonia di Dvorak rappresentò il momento di svolta nella carriera del compositore;in essa egli seppe fondere con inventiva sicura le ambizioni formali del genere sinfonico e quelle della musica popolare. In tutta la sinfonia si coglie, infatti, la sua capacità di saper intrecciare la vocazione monumentale propria di questo genere con inserti cameristici che ne attenuano la retorica. L’inizio mormorato e misterioso ha carattere introduttivo, tipico del recitativo strumentale e drammatico, capace di creare un clima che viene stemperato dal richiamo affettuoso dei fiati e dalla sonorità dei corni, che fanno pensare a boschi e elfi. Il Poco Adagio, fin dal cantabile iniziale del clarinetto, delinea un clima introspettivo venato di sarcasmo, ma orientato già alle suggestioni folcloristiche che prendono il sopravvento nel successivo Scherzo, vero e proprio ballabile campestre. Il Finale conclusivo affianca passi di marcia a bizzarrie alla zingara, a inserti ottimistici dei fiati, trascinando tutto l’insieme verso l’epilogo di una marcia compatta.
Nonostante la buona accoglienza della sua prima esecuzione, avvenuta alla St. James Hall a Londra, diretta dallo stesso compositore nel 1885, Dvorak ebbe dei ripensamenti e ne rielaboro’ alcuni passi.
Regio Metropolitano è realizzato con il sostegno di Intesa Sanpaolo, Socio Fondatore del Teatro Regio, e con il patrocinio della Città di Torino.
Sabato 20 novembre il Regio Metropolitano si sposterà al teatro Colosseo dove l’Orchestra del Teatro Regio sarà diretta da Diego Fasolis. Venerdì 26 e domenica 28 novembre, all’Auditorium Giovanni Agnelli al Lingotto, verrà presentata in forma di concerto l’opera lirica verdiana Aida. Coro e orchestra del Teatro Regio saranno diretti dal maestro Pinchas Steinberg e Aida sarà interpretata da una protagonista di rilievo internazionale, quale Angela Meade.
I biglietti e le card per i concerti e gli spettacoli sono in vendita presso la Biglietteria del teatro Regio , con orario da lunedì a sabato con orario 13-18.30; domenica 10-14. È possibile anche l’acquisto presso i punti vendita Vivaticket.
Mara Martellotta
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Ragione e pensiero magico Giovedì 4 marzo 2021 | ore 17.45 Su www.giovediscienza.it
Con Alessandro Barbero, storico e scrittore e Marco Ciardi, Università di Bologna
Complottismo e stregoneria. Concetti appartenenti ad epoche diverse ma che in qualche modo ripercorrono la storia, dal Medioevo ai giorni nostri.
Conosciamo le storie di stregoneria come uno degli aspetti che caratterizzano il Medioevo, un’epoca in cui la scienza faceva i suoi primi passi e gran parte dei fenomeni naturali apparivano magici. Un periodo di incertezza e paura alimentato anche dalle convinzioni religiose con la contrapposizione di diavoli e angeli, inferno e paradiso, premi e punizioni divine. È un clima culturale che si può riconoscere anche in quel capolavoro della letteratura italiana e mondiale che è la Divina Commedia di Dante Alighieri, da cui deriveranno, qualche secolo più tardi, i processi alle streghe, i roghi, le storture dell’Inquisizione.
Oggi è tutto cambiato, eppure il pensiero magico e “stregonesco” sopravvivono in forme diverse. Il “complottismo” può essere analizzato sotto questa luce? Il 4 marzo, in diretta streaming su www.giovediscienza.it Alessandro Barbero e Marco Ciardi, ci introdurranno in un mondo di credenze e teorie stravaganti che continuano a essere ben presenti e diffuse anche nella nostra epoca, per capire che la scelta tra ragione e pensiero magico, che fu compiuta nel Seicento al momento della nascita della scienza moderna, è una scelta che non è mai conclusa e va sempre ribadita e ripetuta a ogni generazione.
Alessandro Barbero
Storico e scrittore, nato a Torino nel 1959, è professore ordinario di Storia Medievale all’Università del Piemonte Orientale. Ha vinto il Premio Strega nel 1996, col romanzo storico Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo (Mondadori, 1995), tradotto in sette lingue. Fra le sue opere più recenti, la biografia dell’imperatore Costantino Costantino il Vincitore (Salerno Editrice, 2016) e Dante (Laterza, 2020). Nel 2005 il governo della Repubblica Francese gli ha conferito il titolo di “Chevalier de l’ordre des Arts et des Lettres”. Da molti anni collabora con il quotidiano “La Stampa” e con il programma televisivo Superquark. Dal 2013 appare nei programmi di RaiStoria, A.C.D.C. e Passato e presente.
Marco Ciardi
Insegna Storia della Scienza all’Università di Bologna. Ha al suo attivo oltre 200 pubblicazioni, sia in Italia che all’estero, fra cui circa trenta volumi, tra monografie, curatele ed edizioni di opere. Il suo settore di indagine concerne principalmente la storia del pensiero scientifico moderno e contemporaneo. Si interessa anche allo studio dei rapporti tra scienza e letteratura, tra scienza e pseudoscienza, e all’analisi delle relazioni tra cultura scientifica, educazione e democrazia. All’attività di ricerca affianca una notevole produzione nel campo della divulgazione storica e scientifica, per la quale ha conseguito anche premi e riconoscimenti.
La 35a edizione di GiovedìScienza è ideata e organizzata da Associazione CentroScienza Onlus, con il patrocinio di Città di Torino e Città metropolitana di Torino, il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e il contributo di: Fondazione CRT, Banca d’Alba, Camera di commercio di Torino, UniCredit Spa. Partner Istituzionali: Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Accademia delle Scienze di Torino, Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare INFN. Supporto alla comunicazione scientifica e regia streaming TAXI1729. L’iniziativa si svolge nell’ambito del Sistema Scienza Piemonte. Social Media Partner: Torinoscienza. Sponsor tecnici: Teatro Colosseo, TopiXi. Ufficio stampa MAYBE
La cultura di Damilano
FRECCIATE Il candidato sindaco Damilano, che si occupa di vendita di vino e acqua minerale, ha promosso una riunione di esponenti della cultura. Quattro o cinque persone tra cui la proprietaria del teatro Colosseo, proposta niente meno come futuro assessore alla cultura. Ha ignorato uomini di cultura e intellettuali liberali di lungo corso, prestigio e coerenza. Forse perché ha paura ad incontrarli?
L’arciere
QUANDO LA PAROLA CONTA PIÙ DEI FATTI. Lingua, linguaggio, società digitale
Giovedì 4 febbraio 2021 ore 17.45
Con Vera Gheno, Sociolinguista specializzata in comunicazione digitale e Andrea Moro, Scuola Universitaria Superiore IUSS Pavia
Contano più le parole o i fatti? Siamo abituati a pensare che le sole parole, senza fatti concreti a supporto, servano a poco. Ma è davvero così? In un periodo in cui accadono moltissime cose e se ne parla ancora di più, dove si trova il limite tra fatti e parole?
Oggi la parola umana è articolata in circa 6000 lingue: quali proprietà neurologiche del cervello hanno reso possibile ciò? Che cosa si intende per “lingue artificiali” e quali rapporti possono esistere tra intelligenza artificiale e linguaggio umano? A queste e molte altre domande risponderanno la sociologa Vera Gheno e il Prof. Andrea Moro, il 4 febbraio in diretta streaming su www.giovediscienza.it.
Un viaggio all’interno del linguaggio e della società digitale per capire che, a volte, le parole possono essere più rilevanti dei fatti, e altre, che i soli fatti semplicemente non bastano.
Vera Gheno
Sociolinguista specializzata in comunicazione digitale e traduttrice dall’ungherese, ha collaborato per vent’anni con l’Accademia della Crusca. Attualmente lavora con la casa editrice Zanichelli ed è docente a contratto all’Università di Firenze. Nel 2019 ha pubblicato Potere alle parole. Perché usarle meglio (Einaudi), La tesi di laurea. Ricerca, scrittura e revisione per chiudere in bellezza (Zanichelli), Prima l’italiano. Come scrivere bene, parlare meglio e non fare brutte figure (Newton Compton), Femminili singolari. Il femminismo è nelle parole (EffeQu). Da qualche mese conduce, con Carlo Cianetti, il programma di Radio1 Rai Linguacce.
Andrea Moro
Professore ordinario di linguistica generale alla Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, studia il rapporto tra la struttura delle lingue umane e il cervello. È stato varie volte visiting scientist al MIT, che ha iniziato a frequentare come studente Fulbright dalla fine degli anni ottanta, e alla Harvard University. Studiando il verbo “essere” ha scoperto strutture simmetriche nelle lingue umane e, utilizzando delle grammatiche artificiali, ha fornito prove sperimentali che le regole del linguaggio sono condizionate dall’architettura neurobiologica del cervello. Tra i suoi libri divulgativi I confini di Babele (Il Mulino, 2015) e Parlo dunque sono (Adelphi, 2013), Breve storia del verbo “essere” (Adelphi, 2008), Le lingue impossibili (Cortina, 2017). Ha scritto un romanzo, Il segreto di Pietramala (La nave di Teseo, 2018) che ha vinto il premio internazionale “Flaiano” per la narrativa nel 2018.
La 35a edizione di GiovedìScienza è ideata e organizzata da Associazione CentroScienza Onlus, con il patrocinio di Città di Torino e Città metropolitana di Torino, il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e il contributo di: Fondazione CRT, Banca d’Alba, Camera di commercio di Torino, UniCredit Spa. Partner Istituzionali: Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Accademia delle Scienze di Torino, Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare INFN. Supporto alla comunicazione scientifica e regia streaming TAXI1729. L’iniziativa si svolge nell’ambito del Sistema Scienza Piemonte. Social Media Partner: Torinoscienza. Sponsor tecnici: Teatro Colosseo, TopiXi. Ufficio stampa MAYBE
Gli appuntamenti musicali della settimana
Lunedì. Al Jazz Club suonano i Calembour.
Martedì. Al Blah Blah si esibiscono gli Spyrals. Al Jazz Club suona il trio Swing Night con ospite il sassofonista Gianluigi Corvaglia.
Mercoledì. Al Blah Blah sono di scena i Cogs. Al Teatro Colosseo suonano i Modena City Ramblers. Al Jazz Club si esibiscono i Radiance.
Giovedì. Al Blah Blah è di scena Old Mass. Al Magazzino sul Po si esibisce Pieralberto Valli. Al Mad Dog Social Club è di scena il vocalist Valerio Vigliaturo, accompagnato dal pianista Alessandro Cisarò. Al Lambic suonano i Manomanouche con ospite Francesco Barbieri.
Venerdì. Al Folk Club country music con Doug Seegers. Al Magazzino Sul Po si esibisce Mai Stato Altrove. All’Hiroshima Mon Amour si esibiscono gli Psicologi. Al Concordia di Venaria è di scena l’ex Pooh Dodi Battaglia. Al Cafè Neruda suonano i Triple Blues. Al Blah Blah si esibiscono i Demented Are Go. Al Jazz Club sono di scena i Roaring Nights. All’Espresso Italia di Pinerolo si esibisce la folksinger Tara Velarde.
Sabato. Al Blah Blah suona l’Orchestra Coperte Elettriche. Per “Novara Jazz” allo Spazio Nòva è di scena l’Ararat Orchestra con ospite il trombonista Humberto Amesquita. Al Jazz Club suona il quintetto degli I Am Fish. Al Teatro Concordia di Venaria fa scalo il tour “Natura molta” di Gio Evan. Allo Spazio 211 metal e hard rock con: Carmona Retusa, Tons, Danse Macabre, Dogs For Breakfast, Noise Trail Immersion.
Domenica. Al Piccolo Coccia per “Novara Jazz”, tributo a Bill Evans con il trio del pianista Alberto Bonacasa.
Pier Luigi Fuggetta
Gli appuntamenti musicali della settimana
Lunedì. Omaggio a Pino Daniele al Jazz Club con il quintetto del vocalist Lele Piras.
Martedì. Sempre al Jazz Club suona il quartetto Balto.
Mercoledì. Ancora al Jazz Club concerto dei Fraubers in The Sky.
Giovedì. All’Off Topic il chitarrista Mosè Morsut presenta il progetto “Pizzicando le Alpi”.
Venerdì. Al Diavolo Rosso di Asti si esibisce il duo femminile I’M Not a Blonde. Al Blah Blah suonano i Diaframma, storica rock band degli anni ottanta. All’Off Topic tributo del Consorzio Anime Salve a Fabrizio De Andrè. Al Folk Club si esibiscono i Gang.
Sabato. Al Blah Blah sono di scena i Permanent impegnati ad riarrangiare il classico dei Joy Division “Unknown Pleasures”. Al Teatro Colosseo suona Giovanni Allevi. Al Concordia di Venaria si esibisce l’esponente dell’hip hop Rkomi. Al Jazz Club suona il quartetto del sassofonista Piergiorgio Elia. Al Big Lebowski si esibisce la cantautrice Marianne Mirage.
Domenica. Al Teatro Colosseo arriva Niccolò Fabi per presentare l’album “Tradizione e tradimento.”
Pier Luigi Fuggetta
Lunedì 6 gennaio 2020 alle 21, Teatro Colosseo Via Madama Cristina 71, Torino
SOLO DI ARTURO BRACHETTI
Proprio per soddisfare la grande richiesta da parte del pubblico, è stata aggiunta una replica speciale lunedì 6 gennaio alle 21 che sarà tutta dedicata alla Fondazione Mago Sales, realtà che da anni opera per creare opportunità concrete per i bambini in tutto il mondo. Questo appuntamento speciale servirà per raccogliere fondi per le missioni salesiane in Uganda e in particolare per la costruzione di un dispensario medico e di una scuola professionale per avviamento al lavoro per le ragazze madri.
A contribuire al progetto sarà lo stesso Arturo che devolverà l’importo del suo cachet della serata a favore della Fondazione.
Brachetti ha deciso di portare a Torino il suo spettacolo SOLO per il periodo natalizio, dal 19 dicembre al 6 gennaio. La risposta e l’affetto del pubblico torinese non si sono fatti attendere: ogni giorno è stato un successo rinnovato e Torino ha vissuto la favola del Natale con le emozioni dettate da questo suo torinese doc. Stupore, meraviglia, sogno… non ci sono termini per descrivere l’incanto di uno spettacolo unico al mondo. Ma Arturo con lo spettacolo della sera del 6 gennaio va oltre le aspettative e decide di condividere il suo successo con chi ha bisogno di un sorriso in più, i bambini delle missioni salesiane nel nord Uganda, attraverso la Fondazione Mago Sales.
“Chi salva un bambino, aiuta un pezzo di cielo a illuminare il mondo” è lo slogan di don Silvio Mantelli, in arte mago Sales, colui che ha fatto scoprire la magia ad Arturo Brachetti ed è stato suo primo maestro negli anni del seminario.
Non è la prima volta che Brachetti collabora con la Fondazione; per esempio, con l’introito di una serata del grande successo L’uomo dai mille volti al teatro Mogador di Parigi, venne costruito e attrezzato un reparto di cure mediche del Nazareth Hospital nella periferia di Nairobi in Kenya.
IL PROGETTO A CUI SARANNO DESTINATI I FONDI RACCOLTI
Costruzione di un dispensario medico e di una scuola professionale per avviamento al lavoro (cucina, igiene, sartoria, giardinaggio, ecc.) per le ragazze madri. Si chiamerà “JOHN LEE HEALTH CENTRE”, in ricordo di un salesiano medico coreano morto in Sud Sudan qualche anno fa. Ci saranno i servizi base di soccorso e diagnostica, un reparto maternità, servizi di vaccinazione, educazione sanitaria e trasporto d’emergenza. Questo perché chi lascia il suo paese lo faccia per scelta e non per necessità.
“So che mi aiuterete anche in questo nuovo progetto e fin d’ora il mio grazie, a nome della comunità salesiana e della nostra gente che ormai ti conosce e ti ha visto più volte tra loro qui in Uganda”.
Don Gianni Uboldi (1 settembre 2019)
TESTIMONIANZA DI DON SILVIO
“Ho conosciuto Arturo Brachetti, quando era ancora un ragazzino, con un po’ di voglia di diventare prete e tante fantasie, unite ad un incontenibile desiderio di fare teatro e magia. Gli insegnai alcuni giochi di prestigio e gli regalai gli attrezzi per eseguirli. Poche cose, ma sufficienti per creare un grande interesse e far sbocciare in quel ragazzino di soli 11 anni una indomabile passione per tutto ciò che fa spettacolo. Così la voglia di prete passò, mentre prese sempre più il sopravvento in lui il lato fantastico, fino a diventare realtà teatrale.
Ora sulla scena si ricrea continuamente, fantastica… interpreta se stesso e inneggia alla vita come una cosa bella. È lui solo, ma sembrano 10, 100, 1.000 personaggi e ogni spettatore si ritrova in qualcuno di essi. Arturo interpreta la vita, sua e di tutti noi, la vita che è quell’indomabile desiderio di essere e restare bambino o ragazzino.
Arturo è ancora sempre quel giovane ragazzo di 11 anni con un’immensa voglia di giocare e fantasticare con se stesso a cui io ho insegnato, allora, un gioco in più”.
MESSAGGIO DI ARTURO BRACHETTI AL MAGO SALES
“Ci sono degli incontri nelle nostre vite, per cui poi noi diventiamo quello che sognavamo di essere. Questa è la magia che ha fatto Don Silvio per me.
Ma oggi lui è molto di più per me e per tutti. Anche senza trucchi né costumi, Sales porta la vera magia, quella della vita a coloro che hanno solo la propria sopravvivenza da difendere.
Grazie Sales per essere ancora quel “ragazzo” piene di idee, di risorse e di ideali che mi hai insegnato a perseguire. Grazie per avermi insegnato che non esistono montagne invalicabili…”
Per seguire i progetti e le attività della Fondazione https://www.sales.it/index.php/fondazione/chisiamo