Non mancheranno il concerto della fanfara della Taurinense e una fiaccolata con 200 sciatori
Sestriere, in attesa delle nevicate, ospiterà la 68/esima edizione dei Campionati Sciistici delle Truppe Alpine, dal 25 al 29 gennaio. Parteciperanno centinaia di soldati in gara per i trofei in palio e i titoli di Campione italiano dell’Esercito. Prevista anche una esercitazione tecnico tattica con elicotteri, mezzi cingolati e motoslitte. Non mancheranno il concerto della fanfara della Taurinense e una fiaccolata con 200 sciatori.
(Foto: il Torinese)




Un anno e mezzo fa quando sono si sono diplomati erano due bravi studenti con tante belle speranze, uno di crescere come maitre, l’altro come chef. Adesso, passati i sei mesi intensi dell’esperienza di Expo, dove sono cresciuti notevolmente sotto l’aspetto professionale, sono due uomini che guardano ad un futuro. Andrea Brusaschetto e Stefano Nava, entrambi astigiani, raccontano la loro storia formativa e professionale, comune per alcuni punti, con un allontanamento e poi di nuovo sullo stesso binario di lavoro. Dopo la scuola frequentata per cinque anni all’Istituto alberghiero Artusi di Casale Monferrato, e un corso di 5 giorni all’Alma summer school di Marchesi, le loro strade di sono divise. Andrea, in particolare, è stato “Alli Due Buoi Rossi” da Andrea Ribaldone, l’hotel storico di Alessandria. “ E proprio qui – dice Stefano – è iniziata la nostra esperienza in Expo, ci siamo trovati il 28 aprile per conoscerci e vedere quale sarebbe stato il team che dove affrontare l’esperienza milanese, davvero eccezionale con tanti commensali, tantissimi chef che ogni giorno passavano da quella cucina, l’opportunità di lavorare con tanti chef stellati”. Un’esperienza pesante, certamente ma Stefano è contento di “averla vissuta, ho vito mille preparazioni, mille tipi di cottura, la voglia di fare bene e di andare avani ha preso il sopravvento, le giornate hanno avuto un altro ritmo e in un secondo ci siamo trovati alla fine”. Dello stesso tenore l’esperienza di Andrea Brusaschetto, in Expo da giugno: “Ho conosciuto metodi nuovi di lavoro e curato particolari che prima non curavo,mi sono trovato in alcuni momenti a fare da leader della squadra e prendere decisioni”. Andrea, adesso sta aspettando di concretizzare chiamate e proposte che ha avuto nel period di Expo, in Italia, ma anche all’estero, negli Stati Uniti, a Parigi, a Dubai. Sono davvero lontane le mete di un percorso iniziato a Casale sui bamchi di scuola e nei laboratori di sala e di cucina, e rafforzato dagli stage negli ultimi anni. Entrambi sono concordi che “è importante un’esperienza estera per imparare a cavarsela da soli, lontano da casa, e imparare bene un’altra lingua”. Sia Stefano che Andrea sono poi concorsi sul atto che “in Italia il settore della ristorazione in generale e la cucina è sull’onda del successo grazie alla televisione” ma, aggiunge Nava “spero solo che questa continua ricerca del gusto e della perfezione estetica non cambi il modo di pensare al cibo ed al gusto”, mentre Brusaschetto auspica di poter dare il proprio contributo, lavorativamente parlando, “alla crescita ed all’innovazione nel mondo della ristorazione, proseguendo un cammino di crescita personale”.
Nell’ambito del dibattito aperto dal “Torinese” su cultura e turismo in città (che ha ospitato ad oggi gli interventi del critico d’arte Vittorio Sgarbi, di Alberto Vanelli, già direttore della Reggia di Venaria e dell’esperto d’arte Enzo Biffi Gentili) pubblichiamo volentieri l’intervento del docente universitario Paolo Pietro Biancone
Occasioni artistico – culturali combinate e parallele, quali Artissima, Paratissima, Operae, The Others sono un buon esempio di fare squadra per il territorio. I numeri ottenuti nell’edizione 2015 sono di peso: 52 mila visitatori, in lieve crescita rispetto all’anno scorso. Alla rassegna, giunta quest’anno alla sua 22esima edizione, hanno partecipato complessivamente 207 gallerie (66 italiane e 141 straniere) in rappresentanza di 35 Paesi. Molti i collezionisti e responsabili di acquisizioni giunti in Piemonte da Sudamerica, Stati Uniti ed Asia. A questi si aggiungono i 45 mila visitatori per la mostra-mercato Paratissima, la “controfiera” in versione popolare che per la prima volta era a pagamento.
sono la capacità di attrazione turistica, gli effetti sulla ricettività alberghiera, i benefici dell’imposta di soggiorno sui bilanci pubblici. I turisti spendono il loro denaro in una grande varietà di beni e servizi e quindi per trasporti, alloggi, divertimenti, musei, vitto e altri ancora. Di conseguenza, il turismo ha una varietà di impatti economici: i turisti contribuiscono alle vendite, ai profitti, alla creazione di posti di lavoro, alle entrate fiscali e al reddito del territorio. Alcuni settori del turismo, come alloggi, ristorazione, trasporti, divertimenti e il commercio al dettaglio possono essere considerati primari, poiché sono direttamente colpiti dal turismo, mentre la maggior parte degli altri settori sono colpiti da effetti secondari.
altre aziende per il funzionamento dell’attività stessa. E quindi un’azienda turistica dovrà rivolgersi a costruttori ( ad esempio un Hotel avrà bisogno di interventi allo stabile, riparazioni o costruzione totale), avvocati, commercialisti, fornitori di cibo e bevande, energia elettrica e così via, i quali, a loro volta, si rivolgeranno ad altri fornitori continuando il processo. Questo è l’effetto indiretto. In sostanza, gli effetti indiretti sono i cambiamenti di produzione derivanti dai vari cicli delle entrate del settore turistico nelle industrie collegate ad esse (ad esempio industrie fornitrici di prodotti e servizi per alberghi).
ricettizie di un certo livello (hotel per convegni e hotel lux). Occorrerebbe, per esempio, aprirsi maggiormente al turismo islamico, facendo sì che le nostre strutture alberghiere ottengano la certificazione di qualità (halal), in grado di accogliere nel modo migliore i turisti musulmani. Le camere di questi hotel dovranno dotate di tappetini per la preghiera e bussole per indicare la qibla, cioè la direzione della Mecca, non ci saranno alcolici nel frigobar. Le strutture non si limiteranno a fornire gadget materiali, il pezzo forte sarà dato dallo staff presente in cucina, dove ogni struttura può fare la differenza: si preparerà cibo rigorosamente halal, cucinato in pentole apposite per non contaminarlo con alimenti vietati dalla religione musulmana, come la carne di suino. Non ultimo il rispetto del Ramadan offrendo la colazione prima dell’alba.
Sabato 28 novembre verrà assegnato il premio letterario “Della Resistenza” – Città di Omegna , il più importante premio letterario italiano dedicato alla lotta di Liberazione. La manifestazione si terrà nel pomeriggio, probabilmente al cinema Teatro “Sociale” della città sul lago d’Orta dov’è nato Gianni Rodari. Al mattino dello stesso giorno, ci sarà un incontro con gli studenti delle medie superiori. Il premio, che può essere assegnato anche ad un autore straniero la cui opera sia però tradotta in italiano, è riservato a libri di narrativa, poesia o saggistica che “coniugando valori letterari e impegno civile, abbia dato risalto a una delle questioni fondamentali del nostro tempo”. Novità per l’edizione 2015, la menzione speciale che verrà assegnata nell’occasione del 70° della Liberazione.
“ Nato da un incontro tra l’allora sindaco Pasquale Maulini con Cino Moscatelli, Mario Soldati e Mario Bonfantini – ricorda il giovane assessore alla cultura di Omegna, Alessandro Buzio – in tredici successive edizioni vide la collaborazione di prestigiosi nomi della cultura italiana.Della Giuria fecero parte scrittori e intellettuali importanti. Tra i tanti si ricordano Guido Piovene, Mario Soldati, Carlo Salinari, Paolo Spriano, Gianni Rodari, Cesare Zavattini, Rossana Rossanda, Orio Vergani, Raffaele De Grada, Italo Calvino, Franco Fortini”.
“Nel 1995, il Premio venne ripreso in occasione del cinquantesimo anniversario della Liberazione– continua Buzio – con un’edizione straordinaria che vide vincitore “Appunti Partigiani 1944-1945″ di Beppe Fenoglio.Il successo dell’iniziativa convinse l’Amministrazione Comunale a rieditare in via definitiva dal 1996, con una formula rinnovata, il Premio Letterario intitolato alla Città di Omegna”. Da allora sono stati premiati,tra gli altri, Gherardo Colombo e Tahar Ben Jelloun, Vincenzo Cerami e Roberto Benigni,Ryszard Kapuscinski e Nuto Revelli, Susan Sontag e Guido Craiz, Angelo Del Boca e Roberto Saviano, Marco Paolini e Giuseppe Catozzella.

Antropologia criminale viene più che altro attaccato a causa della collezione anatomica esposta (all’interno della collezione sono presenti i resti di alcuni briganti, tra cui appunto Villella) e a causa delle teorie sostenute all’epoca da Lombroso, considerate da Iannantuoni e dai suoi seguaci offensive e discriminatorie per le persone originarie dell’Italia centro-meridionale. Fino ad oggi i rappresentanti del museo (tra cui il direttore scientifico Silvano Montaldo e la responsabile dell’archivio storico, Cristina Cilli) non si erano ancora esposti pubblicamente, preferendo semplicemente difendersi dalle accuse e continuando il più tranquillamente possibile il proprio lavoro. È stato il polverone suscitato dalla grafica torinese Chiara Ascheri e dalla sua raccolta firme per tenere aperte le porte del Museo (ad oggi la contro-petizione conta circa 7mila adesioni), a far sì che anche i rappresentanti del polo di antropologia criminale esponessero pubblicamente la propria posizione, diffondendo e aderendo anche loro alla petizione dell’Ascheri.
la “restituzione” dei resti di Villella (l’udienza è prevista per il 5 aprile 2016), qualche tempo fa il direttore scientifico Silvano Montaldo è stato addirittura denunciato con l’accusa di vilipendio di cadavere.
visitatore gli strumenti concettuali per comprendere come e perché questo personaggio così controverso formulò la teoria dell’atavismo criminale e quali furono gli errori di metodo scientifico che lo portarono a fondare una scienza poi risultata errata[…] Il Museo torinese che, con attenzione, con rispetto e con la pietas dovuta ad ogni individuo, ne conserva il cranio, ha inserito nella sua mission << l’impegno di negare la teoria dell’atavismo criminale e di mettere in evidenza gli errori di metodo che portarono Lombroso a fondare una scienza poi risultata errata>>. E aggiungono : “La restituzione dei resti, operazione per altro non consentita dall’attuale Codice dei Beni Culturali, disperderebbe del tutto una memoria, certamente dolorosa, che fa parte della travagliata storia del nostro paese”. 
Castel Ritaldi, in Provincia di Perugia, dal 22 al 24 ottobre ospiterà il secondo congresso di EUNWA – European Neighbourhood Watch Association, l’associazione che, a livello europeo, raccoglie le varie realtà che si occupano di Controllo del Vicinato e che è nata con il congresso di Vienna del 2014, dove ha sede il segretariato generale. In Italia è attiva l’Associazione Controllo del Vicinato, presieduta da Gianfrancesco Caccia che, nel comune di Caronno Perrusella (Varese), è stato “pioniere” del sistema del CDV sin dal 2008, “importandolo” dai Paesi anglosassoni dove era nato. Lo staff organizzativo, coordinato sul posto da Mirella Seccafieno, referente per l’Umbria dell’Associazione, sta mettendo a punto gli ultimi dettagli dell’evento che prevede una fitta serie di incontri tra associazioni che promuovono in Europa il Controllo del Vicinato per confrontarsi su temi comuni quali: la sicurezza nelle città, il ruolo delle comunità nella lotta alla criminalità organizzata, della “polizia di prossimità”, dello sviluppo del Neigbouhood Watch nei vari Paesi europei, della prevenzione del crimine attraverso il disegno urbano e della collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine.

