vetrina5- Pagina 10

Al via il ToDance Festival

Messaggio precedenteMessaggio successivoL’iniziativa vuole essere l’occasione per sensibilizzare il pubblico, insegnanti e ballerini sul valore della Vita

to dance

Il progetto nasce da un’idea di Simone Sanfilippo Tabò e Dario Andreis per riuscire ad organizzare in Piemonte un evento di portata internazionale per quanto riguarda le danze caraibiche.

Dopo la prematura scomparsa dei Dario Andreis (vicepresidente del centro danza La Rosa Dei Venti), Simone ha voluto realizzare l’idea , l’anno scorso, con  il primo memorial dedicato al suo maestro: padre che,anche se non biologico lo ha cresciuto nella vita e nel ballo. Il presidente della Rosa dei Venti Marilisa Biscalchin quest’anno ha voluto ampliare l’evento alle danze accademiche (classica-moderna e jazz) e a hip-hop,free-style, per creare un momento di condivisione tra gli appassionati della Danza, in tutte le sue forme, attraverso le diverse esperienze artistiche con stage,esibizioni,rassegna,concorso ,contest. Al contempo l’iniziativa vuole essere l’occasione per sensibilizzare il pubblico, insegnanti e ballerini sul valore della Vita ….cercare di vivere ogni attimo al massimo delle proprie emozioni,dei propri sentimenti, al massimo della correttezza e della lealtà, valori fortemente enfatizzati da Dario Andreis che ha sempre difeso la correttezza e cercato la trasparenza nei giudizi dei suoi colleghi. La giuria sarà formata da grandi professionisti con una forte etica professionale e un radicato codice deontologico per rispetto alla danza ma soprattutto ai ballerini, ai loro sacrifici, impegno, dedizione a questa splendida arte. Biscalchin ringrazia chi ha potuto rendere questo sogno realtà: Paolo Cianfoni ,Alberto Radice, Lisa Parpaiola, Maria De Pippo, Sara Zambaia,Emir Garcia, Alessia Ghio, Valentina Zampieri Willy Cuoco.

L’evento è patrocinato dal Comune di Alpignano e di Pianezza , con il patrocinio della Regione Piemonte.

todance 2

Il contest di hip-hop e free-style a cura di A:S:D: Sool Scool si terrà il 05/03/2016 presso il teatro Valdocco dalle ore 16.Costo per il pubblico euro 7

Il concorso ballet e modern si terrà al Teatro Valdocco il 6/03/2016 dalle ore 15 costo per il pubblico Euro 10 ridotto Euro 5.

Suddiviso per categorie e fasce d’età ,assolo ,passo a due e gruppi.Premi in danaro e prestigiose borse di studio.

Il festival caraibico coadiuvato dai pluricampioni del mondo Simone e Serena  si terrà il 04-05-06/03/2016 presso la discoteca La Nueva Amanacer a Santena, Si inizia il venerdì con le registrazioni alle ore 16 ,di seguito, lo stesso giorno e sabato ci sarà una rassegna coreografica che selezionerà le coppie più meritevoli per rappresentare l’Italia nelle competizioni internazionali. Dopo la mezzanotte esibizioni dei grandi maestri ,mentre la giornata di domenica sarà interamente dedicata agli stage.

Presso il centro danza La Rosa Dei Venti ad Alpignano viaCavour 131 ,il 04-e 05-03 /2016 si svolgeranno gli stage a partire dalle ore 15 con docenti di fama internazionale . Hugues Salgas  maitre de ballet Harmonik di Parigi, Kledi Kadiu  ballerino professionista e docente di “Amici”,Manuel Parruccini primo ballerino al Teatro dell’Opera di Roma,Massimo Leanti insegnante e coreografo  Modern al MAS di Milano, Niurka De Saa docente danza classica al Teatro Nuovo di Torino, Cristina Golin docente internazionale /coreografa Free Lance , Alberto Radice direttore artistico Accademia Professionale Aloysius di Milano.

Dice Marilisa Biscalchin ” come primo anno ci riteniamo soddisfatti, ci sono partecipanti da tutta Italia e abbiamo raggiunto dei numeri impensabii, essendo dei neonati. Ringraziamo chi ha creduto in questo evento” .

Il Sindaco di Alpignano Gianni Da Ronco: ” un’occasione importante per il nostro comune che ha sempre riconosciuto nella signora Biscalchin e nel Figlio Simone Sanfilippo  Tabò dei grandi professionisti, che hanno conseguito premi e riconoscenze a livello nazionale e internazionale ,sempre presenti in ogni manifestazione organizzata dal comune”.

Per maggiori informazioni consultare il sito www.todancefestival.com

Le agevolazioni della legge di stabilità. Il nuovo regime forfettario

raspinoUna brevissima introduzione alla legge di stabilità 2016
 

– Cosa si intende per regime forfettario?

Il regime forfettario introdotto dalla legge finanziaria dello scorso anno è un regime contabile e fiscale speciale.

La legge di stabilità del 2016 lo ha recentemente riformato rendendolo maggiormente interessante se non in alcuni casi assolutamente preferibile a qualsiasi altro regime fiscale.

– A quali soggetti è rivolto?

Il regime forfettario è rivolto esclusivamente ad imprenditori individuali e professionisti di piccole dimensioni. La normativa al riguardo è piuttosto stringente e prevede per l’accesso limiti dimensionali con riferimento per esempio al fatturato prodotto, all’ammontare dei compensi pagati a collaboratori, al costo complessivo di beni strumentali in dotazione.

Con particolare riferimento al fatturato prodotto, esiste un importo massimo consentito per accedere o rimanere nel regime forfettario diverso a seconda delle attività svolte dai contribuenti.

– Quali sono i limiti di fatturato e qualche esempio al riguardo

COMMERCIALISTA FISCO TASSELa norma ha creato 9 gruppi di settore all’interno dei quali ogni contribuente può verificare la propria appartenenza sulla base del suo codice attività ATECO.

Ogni settore ha diversi limiti di fatturato e coefficienti di redditività.

Mediamente i gruppi riferibili ai professionisti hanno un limite di fatturato di trentamila euro.

Per gli imprenditori esiste una forbice di fatturato che passa dai venticinquemila euro per gli intermediari del commercio ai cinquantamila euro per gli esercenti attività di ristorazione.

– Cosa si intende per “coefficienti di redditività”?

I coefficienti di redditività, come dicevo diversi per gruppo di settore, servono a determinare sulla base del fatturato generato il reddito fiscalmente imponibile per il fisco.

Questo significa che al fisco non interessa più conoscere i costi che vengono sostenuti perché li presume.

Per esempio un agente di commercio che fattura ventimila euro all’anno applica il proprio coefficiente di redditività presunto dal fisco (62%) e determina il proprio reddito imponibile di Euro 12.400,00.

  • Quanta IRPEF devono pagare i forfettari?

Chi applica il regime forfettario non paga irpef, ma un imposta sostitutiva dell’Irpef e della varie addizionali regionali e comunali che negli ultimi anni sono molto cresciute un po’ in tutta Italia.

L’aliquota applicata al reddito imponibile è del 15% per i forfettari che entrano nel regime a partire dal 2016 e che negli anni precedenti erano già attivi.

Ricordo che l’aliquota Irpef prevista per lo scaglione più basso è del 23%.

Davvero particolarmente vantaggiosa è la situazione di chi apre l’attività nel 2016 ed ha i requisiti per accedere al regime : per loro la tassazione sarà del 5% per i primi cinque anni di attività.

euro denaro– L’aliquota fiscale del 5%. L’Italia, paradiso fiscale?

Certamente si tratta di un aliquota molto interessante.

Però attenzione, per poter avere diritto a questa straordinaria aliquota non basta aprire la partita Iva nel 2016.

Occorre anche non aver esercitato, nei tre anni precedenti l’inizio dell’attività, qualsiasi attività professionale o di impresa e che l’attività da esercitare non costituisca in nessun modo una mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, eccezion fatta per il periodo di pratica obbligatoria per i professionisti.

Inoltre, qualora venga proseguita un’attività svolta in precedenza da altro soggetto, l’ammontare dei relativi ricavi e compensi realizzati l’anno prima non deve essere superiore ai limiti di fatturato di cui le ho parlato prima.

– Sono previste particolari semplificazioni per i forfettari?

Sono diverse le semplificazioni cui possono accedere i forfettari.

Per esempio pagano le imposte solo quando incassano le fatture (anche se sono imprenditori individuali), non devono esporre l’iva sulle proprie fatture e non sono interessati ai meccanismi della ritenuta d’acconto.

Inoltre non si devono preoccupare di registrare e tenere le scritture contabili, non sono assoggettati a parametri o studi di settore.

 – Allora si tratterebbe proprio di un’interessante agevolazione da consigliare a tutti i soggetti che ne abbiano i requisiti. È proprio vero?

Certamente può essere un’agevolazione interessante. Ma attenzione perché in determinate condizioni accedere al regime può essere anche svantaggioso.

– Entrando nel tecnico, non nascono forse delle perplessità sulla convenienza di questo regime?

Abbiamo detto che è una tassazione sostitutiva dell’Irpef.

Significa che in presenza di soli redditi professionali o di redditi di impresa si rinuncia a quasi tutte le deduzioni e detrazioni previste per l’Irpef . Queste agevolazioni spesso, specialmente per redditi non particolarmente alti, portano l’Irpef ad una aliquota reale anche inferiore al 15%.

Inoltre, per i soggetti che transitano dal sistema di tassazione ordinario al regime dei forfettari, può esserci il problema della rettifica alla detrazione Iva sui beni strumentali acquistati in passato. In alcuni casi il conto del passaggio al regime forfettario può diventare davvero salato.

Adesso stiamo entrando troppo nel tecnico ed incominciamo ad avere delle perplessità sulla convenienza del regime.

Purtroppo la materia fiscale è spesso insidiosa e non sempre ciò che appare conveniente lo è veramente.

Certamente il regime forfetario per alcuni contribuenti può essere estremamente conveniente. Il suggerimento è tuttavia quello di rivolgersi ad un esperto in materia fiscale per operare una scelta pienamente consapevole prima di imbattersi in cattive sorprese.

Fulvio Raspino / Studio Raspino – Commercialisti in Rete

Dottori Commercialisti Via Santa Teresa n.23 – 10121 Torino

fulvio.raspino@comrete.it

 
 
 
 
 
 

Taxi "unico", due numeri per un solo servizio più efficiente

taxi xxtaxiSi cercherà di dimezzare i tempi di attesa e di evitare  lo spreco di carburante

Le due cooperative RadioTaxi e ProntoTaxi da oggi costituiscono una sola rete di impresa. I numeri telefonici “storici” restano gli stessi – 5730 e  5737 – ma tra le due realtà non ci saranno differenze. L’obiettivo è un servizio migliore da parte di una flotta di mezzi che per la città e l’area metropolitana può contare su 1400 auto bianche. Si cercherà di dimezzare i tempi di attesa e di evitare  lo spreco di carburante.

 
(Foto: il Torinese)

Addio a Renato Bialetti, l’“omino coi baffi” della Moka

bialetti1Rese celebri nel mondo le caffettiere “made in Italy”

 

E’ morto, all’età di 93 anni, ad Ascona, Renato Bialetti, considerato il “papà” della caffettiera Moka. Era conosciuto come “l’omino coi baffi“, quello della nota pubblicità di Carosello degli Anni Cinquanta e Sessanta. Vissuto e cresciuto ad Omegna, aveva ereditato l’azienda di famiglia fondata dal padre Alfonso.

 

Quest’ultimo, operaio fonditore in Francia, dov’era emigrato giovanissimo, alla fine della Prima bialetti3guerra mondiale fece ritorno sul lago d’Orta dove, nel 1919, aprì una sua fonderia a Crusinallo di Omegna: la “Alfonso Bialetti & C. – Fonderia in Conchiglia”. Il 1933 fu l’anno dell’invenzione dell’apparecchio che rivoluzionò totalmente il metodo della preparazione del caffè, soppiantando le tradizionali “napoletane”: la moka. Nel 1946,il figlio Renato prese le redini dell’azienda e con una efficace strategia aziendale, valorizzò l’invenzione del padre avviando la produzione su scala industriale delle caffettiere. Ma fu soprattutto la pubblicità a imprimere una svolta.

 

Era il 1953 quando attraverso Carosello venne lanciata l’immagine dell’omino coi baffi, una caricatura dello stessobialetti2 Bialetti, creata da Paul Campani ( che inventò, per la pubblicità , anche Toto e Tata e il famoso “Miguel” del Merendero). Da allora la moka si diffuse rapidamente in tutto il mondo, e la sua produzione raggiunse oltre un milione di pezzi l’anno. Nel 1986 Bialetti cedette l’azienda che portava il suo nome alla Faema e, successivamente, alla famiglia Ranzoni di Brescia. Nel 2013 tornò nella città sul lago d’Orta in occasione delle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario della Moka, diventata un oggetto simbolo dell’innovazione e del design italiano, un’icona mondiale, tanto da essere esposta come un’opera d’arte al Moma di New York e alla Triennale di Milano.

 

Marco Travaglini

Torino, 80 anni di storia urbana fotografati dal cielo

mappa cittàLa postazione multimediale Vista dall’alto sarà presente in piazza Palazzo di Città 8f nei consueti orari di apertura (lunedì 15-18, da martedì a venerdì 10-18)

 

Torino vista dal cielo, da giovedì 28 gennaio presso Urban Center Metropolitano. Sarà possibile scoprire l’evoluzione urbanistica della città  attraverso le centinaia di immagini aeree che mostrano le trasformazioni urbane dal 1936 a oggi. Con un click la mappa navigabile è da oggi alla portata di tutti in una nuova postazione multimediale.

 

Il progetto sarà presentato mercoledì 27 gennaio ore 17 presso l’Urban Center Metropolitano (piazza Palazzo di Città 8/f – Torino) nell’ambito del Piemonte Visual Contest, concorso su digitale, dati e creatività organizzato da Consiglio regionale, Consorzio TOP-IX e CSI Piemonte. Tema di questa terza edizione sono le trasformazioni sociali, culturali ed economiche del territorio piemontese, che i partecipanti dovranno rappresentare attraverso progetti digitali di visualizzazione dati, mappe digitali, storytelling e data journalism.

 

Le i immagini aeree mostrano infatti come è cambiata in otto decenni  la fisionomia del capoluogo regionale. I fotogrammi  sono ora disponibili anche in formato digitale e consultabili con supporti elettronici grazie alla realizzazione di uno strumento di visualizzazione basato su un programma open source QGIS, ideato come supporto innovativo per i tecnici comunali. L’intero archivio storico aerofotogrammetrico, conservato e curato dal Servizio Informativo Territoriale e dalla Divisione Catasto e Tributi della Città di Torino, in collaborazione con il CSI Piemonte che ha fornito l’ausilio tecnico, sarà ospitato presso l’Urban Center per diventare sempre più accessibile a tutti i cittadini. Una possibilità che si aggiunge alle tante già disponibili attraverso il sito del Geoportale della Città.

 

Dalla postazione multimediale il pubblico potrà scoprire la trasformazione individuando un’area o addirittura scegliendo uno specifico indirizzo: appariranno le immagini dei 15 voli aerei cittadini che mostreranno quali interventi sono avvenuti sulla zona, oppure selezionare un anno specifico, dal 1936 al 2013. Tra le curiosità anche la presenza di aree annerite o tagliate: sulle immagini più datate infatti intervenne il Ministero della difesa che, all’epoca del rilevamento, rese inaccessibili le zone sensibili come le caserme o punti considerati strategici.

 

Per maggiori informazioni: www.urbancenter.to.it

Per partecipare al Piemonte Visual Contest: regolamento e premi su

www.piemontevisualcontest.eu

 

Le foto provengono dall’Archivio fotografico della Città di Torino

La via delle stelle del cinema sotto la Mole

mole tricoloreVia Montebello, sede del Museo del Cinema, diventerà come la celebre Walk of Fame di Los Angeles

 

La proposta, presentata dal capogruppo dei Moderati Dario Troiano, è stata approvata all’unanimità dal Consiglio comunale con l’approvazione del sindaco Piero Fassino. Via Montebello, sede del Museo del Cinema, diventerà come la celebre Walk of Fame di Los Angeles. Sarà dedicata però solamente alle stelle torinesi e ai personaggi che hanno fatto la storia del cinema  sotto la Mole. Come per la ‘via delle stelle’, a Bologna, diventata il tempio del jazz, anche la nostra città potrà ricordare, nelle modalità che verranno definite dalla commissione Toponomastica di Palazzo civico, i ‘grandi’ del cinema dal secolo scorso ad oggi.

CHRISTOPHER LAMBERT AL BORGO MEDIEVALE PER IL FILM DI LOUIS NERO

LAMBERT“Leggendo la sceneggiatura del film, sono stato stimolato ad approfondire cose che già conoscevo,ma con l’attenzione rivolta anche al discorso scientifico, matematico. Il mio personaggio indaga l’essere umano attraverso gli studi del mondo egizio, mondo che da sempre mi affascina.”

 

Christopher Lambert, l’indimenticabile ultimo immortale della saga di “Higlander”,vestirà i panni del Senatore biellese Federico Rosazza nel film “The broken key”,il thriller esoterico di Louis Nero. Questo l’annuncio dato dallo stesso regista durante la conferenza stampa tenutasi sabato 16 gennaio presso l’Hotel NH Collection di Piazza Carlo Emanuele II. “Fin da bambino ha detto Lambert ho mostrato interesse per la magia, mi ha sempre affascinato, perchè permette di sognare. Divenendo adulto, ho sviluppato il mio interesse per gli aspetti mistici ed esoterici dell’esistenza umana. La vita va verso il senso mistico. Leggendo la sceneggiatura del film, sono stato stimolato ad approfondire cose che già conoscevo,ma con l’attenzione rivolta anche al discorso scientifico, matematico. Il mio personaggio indaga l’essere umano attraverso gli studi del mondo egizio, mondo che da sempre mi affascina.” “Sì, infatti-interviene sorridendo Alba Parietti, sua ex fidanzata, che lo ha accolto al suo arrivo in città andremo insieme a visitare il Museo Egizio. Federico Rosazza, personaggio realmente esistito – spiega Louis Nero apparteneva alla massoneria. I suoi interessi per l’alchimia e in generale per il mondo esoterico, fino ai Templari, lo portarono a riempire di simboli legati a quel mondo tutte le opere da li realizzate, chiese e cimiteri compresi”. ” Il mio personaggio – aggiunge Lambert si ispira a Tesla, ingegnere elettrico, inventore e fisico , considerato negli USA ai primi del Novecento tra gli scienziati e inventori più famosi,pioniere dell’elettromagnetismo e anticipatore di sviluppi scientifici successivi. Rosazza incarna,in ultima analisi, l’emblema dello scienziato legato all’indagine dell’uomo”. Lambert ha poi aggiunto che il pregio del film di Louis Nero è anche quello di far capire le cose non solo a una piccola nicchia, ma a tutti . Christopher Lambert è la penultima star hollywoodiana che ha impreziosito il cast del film (ricordiamo Rutger Hauer, Geraldine Chaplin, William Baldwin ) ; l’ultima in successione sarà Kabir Bedi, il mitico Sandokan, che girerà a Saliceto, la località da cui è partita l’avventura, che chiuderà in modo circolare tutto il film. Oggi, 18 gennaio, Lambert con la troupe gira al Borgo Medievale.Il film è prodotto dall’Altrofilm e da TFP in collaborazione con Film Commission Torino Piemonte e verrà distribuito a livello internazionale dalla Fantastic Film di Los Angeles.

Helen Alterio

(foto: Sabrina Conti)

Nell’Arialda di Testori le periferie milanesi in cerca di poesia

arialda teatroAl centro le vicende (“una tragedia popolare” la definiva l’autore) di Arialda, una zitella alla ricerca di un amore tutto suo, della sua ricerca di vita, della sua ossessione dei morti, di Eros, suo fratello, che aspira all’amore pulito di Lino, di Amilcare Candidezza, della Gaetana: commedia e tragedia si fondono inscindibilmente

 

Ancora un debutto teatrale, martedì 19 gennaio alle Fonderie Limone di Moncalieri, per la stagione dello Stabile torinese Teatro Nazionale: va in scena L’Arialda di Giovanni Testori, del 1960, annus horribilis per l’autore, che vide la commedia censurata, bloccata, sforbiciata scandalosamente nei tagli subiti, ridotta al silenzio definitivo quando salì dalla capitale al capoluogo lombardo: ancora  annus horribilis cinematograficamente per quella collaborazione che aveva visto Testori legato a Visconti nell’avventura di Rocco e i suoi fratelli, ancora tagli, ancora censure, ancora accuse di “oscenità”, ancora interpellanze nell’Italia codina del tempo. L’Arialda è il terzo volume di quel grande affresco testoriano che abbraccia Il ponte della Ghisolfa e La Gilda di Mac Mahon (racconti), La Maria Brasca (commedia) e il romanzo Il fabbricone, tutto quanto raccolto sotto il titolo comune di I segreti di Milano.  Uno spaccato della periferia milanese (nel centro della penisola operava Pasolini, con le sue borgate e le sue baracche, con i ragazzi di vita legati a infinite giornate balorde), una ricerca di poesia tra il boom economico e la povertà di troppa gente, tra solitudini e amori disgraziati, tra il desiderio d’affermarsi e l’avvio verso strade negativamente facili, tra locali fumosi e insicuri, tra prati e camere spoglie dove tutto può succedere. Al centro le vicende (“una tragedia popolare” la definiva l’autore) di Arialda, una zitella alla ricerca di un amore tutto suo, della sua ricerca di vita, della sua ossessione dei morti, di Eros, suo fratello, che aspira all’amore pulito di Lino, di Amilcare Candidezza, della Gaetana: commedia e tragedia si fondono inscindibilmente. La regia dello spettacolo è firmata da Valter Malosti e interpretata da alcuni degli allievi diplomati alla Scuola per attori dello Stabile torinese lo scorso anno: tra i quali Beatrice Vecchione nel ruolo della protagonista, Christian Di Filippo, Gloria Restuccia, Marcello Spinetta, Vittorio Cammarota.

 

(e. ra.)

Il celebre ritratto di Antonello da Messina "prestato" a Napoli

antonello da messinaLo scambio inaugura ‘L’Ospite illustre’, rassegna promossa da Intesa SanPaolo

 

Il famoso “Ritratto d’uomo”, uno dei ritratti più conosciuti della pittura di tutti i tempi, tradizionalmente ospitato a Palazzo Madama in Torino, dipinto da Antonello da Messina nel 1476, viene da oggi esposto nelle Gallerie d’Italia di Palazzo Zevallos Stigliano, a Napoli. L’iniziativa culturale è frutto di uno scambio con il Museo Civico d’Arte Antica di Palazzo Madama, dove in contemporanea sono esposti tre  importanti dipinti della collezione di Intesa Sanpaolo, abitualmente visibili alle Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano. Lo scambio inaugura ‘L’Ospite illustre’, rassegna promossa da Intesa SanPaolo.

A Natale un ricordo per Morris

MORRIS3MORRIS 1MORRIS2Quella notte la vita di Morris è stata spezzata e quella dalla sua famiglia e di tutti i suoi amici è stata sconvolta per sempre. Questo sarà il primo Natale senza di lui, senza quel sorriso tanto amato da chi lo conosceva e che ora tutti possono vedere impresso sui muri e per le strade della città


Sono trascorsi due mesi dal tragico incidente che, lo scorso 25 ottobre causò la tragica e prematura scomparsa del ventottenne Morris Divorziati. Da qualche settimana la famiglia del sorridente ragazzo di Ciriè, ha deciso di mantenere vivo il ricordo del giovane, affiggendo numerosi volantini lungo le vie di Torino, in modo che né Morris né l’assurda dinamica che ha portato alla sua drammatica morte vengano dimenticati.

 

Durante la notte del 25 ottobre 2015, poco dopo la mezzanotte, Morris e un suo amico stavano passeggiando lungo il marciapiede di via XX Settembre, nei pressi della sede INPS di Torino. Secondo la ricostruzione del nucleo infortuni della polizia municipale che si è occupata del caso, un’autovettura Fiat 500 nera, proveniente da via Arcivescovado, non avrebbe rispettato il segnale di “Stop” e il limite di velocità imposto in quel tratto di strada, causando così lo scontro con un taxi proveniente -anche lui a velocità sostenuta- da via XX Settembre. L’urto violento tra le due vetture avrebbe quindi causato il ribaltamento del taxi che purtroppo sarebbe finito per schiantarsi contro i due giovani: Morris è morto sul colpo, schiacciato dalle ruote dell’autovettura. Entrambi i conducenti delle due vetture -22 anni l’età del tassista e 18 anni l’età della ragazza che guidava l’altra macchina- sono usciti illesi dall’incidente, mentre il ragazzo che era insieme a Morris è rimasto ferito.

 

L’assurdità di questo incidente ha portato agli onori della cronaca la pericolosità del tratto di strada che incrocia via Arcivescovado e di cui si sono occupati, subito dopo l’incidente, sia il presidente della Circoscrizione 1, Massimo Guerrini, sia il responsabile del settore Mobilità del Comune di Torino, Fabrizio Voltolini. Per evitare che quell’incrocio sia ancora teatro di gravi incidenti, alla fine sembrerebbe essere stata trovata la soluzione di posizionare un attraversamento pedonale rialzato in via Arcivescovado, in modo da limitare il più possibile la velocità delle autovetture che vi transitano.

 

Quella notte la vita di Morris è stata spezzata e quella dalla sua famiglia e di tutti i suoi amici è stata sconvolta per sempre. Questo sarà il primo Natale senza di lui, senza quel sorriso tanto amato da chi lo conosceva e che ora tutti possono vedere impresso sui muri e per le strade della città.

 

La famiglia vuole giustizia o per lo meno chiarezza sulla vicenda, poiché come si può leggere anche dalle dichiarazioni presenti sul volantino, Morris non è morto per una semplice passeggiata. E’ morto per un segnale stradale non rispettato, per un limite di velocità ignorato e a causa di una involontaria ma terribile distrazione che lo ha portato via per sempre; è morto perché, come purtroppo a volte accade, si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato.

 

 (Foto: il Torinese)

Simona Pili Stella