Nel nostro Paese sono centinaia di migliaia gli animali abbandonati, maltrattati o in difficoltàCome sai, da sempre la Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente è in prima linea per difendere con azioni concrete la vita e i diritti di tutti gli esseri senzienti, in particolare di quelli che soffrono. Per proseguire, abbiamo bisogno del tuo aiuto. Con un gesto semplice, che a te non costa nulla, puoi aiutare concretamente la nostra azione a favore degli amici a quattro zampe: scegli di destinare il tuo 5 per mille alla Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente Onlus. Nei moduli della dichiarazione dei redditi CUD, 730 e Modello Unico cerca la scheda “Scelta per la destinazione del cinque per mille dell’IRPEF”.Trova il riquadro “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale”, metti la tua firma e inserisci il codice fiscale della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente onlus: 02692940139.Darai il tuo contributo per aiutare gli animali in difficoltà, a cominciare dai tanti cani e gatti che sono ospitati nei canili e dei gattili.Ti ringrazio anticipatamente per il sostegno che anche in questa occasione vorrai garantirci e per essere al nostro fianco nella tutela degli animali e nella salvaguardia dell’ambiente.
Come possiamo invecchiare con maggiore serenità?
Alla Circoscrizione 3 in corso Peschiera, 193 Infine Onlus propone una tavola rotonda per imparare ad affrontare l’invecchiamento in salute e con serenità
L’incontro moderato dal Consigliere di circoscrizione Lino Stalteri, propone gli interventi della Presidente di Infine Onlus, la filosofa e bioeticista Marina Sozzi che parlerà sul tema Una cultura che emargina gli anziani, della psicologa e psicoterapeuta Elena Giusti con un contributo su Perdersi e ritrovarsi nei cambiamenti della vita, e la geriatra Patrizia Bazzarone interverrà a spiegare Che cosa significa invecchiare attivamente.
Valperga, si parla di sicurezza
L’amministrazione comunale ha indetto una assemblea pubblica
Nella sala del consiglio comunale di Valperga venerdì 15 aprile, alle ore 21, l’amministrazione comunale ha indetto una assemblea pubblica che ha come filo conduttore la sicurezza. Dapprima verrà presentato alla popolazione il nuovo impianto di videosorveglianza e quali saranno le sue funzioni per prevenire fatti di criminalità sul territorio comunale. Poi si parlerà del sistema del Controllo del Vicinato, come metodo di deterrenza attraverso la coesione sociale. Interverrà il responsabile dell’Associazione Controllo del Vicinato della Città Metropolitana di Torino, Ferdinando Raffero, consigliere comunale a San Mauro Torinese.
Massimo Iaretti
Le nuove Volvo S90 e V90 arrivano a Torino
Le ultime “creature” della Casa svedese hanno fatto il loro ingresso al Museo dell’Automobile di Torino.
Si è tenuto sabato 9 aprile, presso il Museo dell’Automobile di Torino, l’attesissimo evento per la presentazione delle nuove Volvo V90 e S90. In un’ atmosfera raffinata e ricercata, le ultime “creature” di casa Volvo hanno fatto il loro ingresso, esibendo eleganza e versatilità collocandosi chiaramente a un livello superiore nella classe delle SW di lusso per quanto riguarda estetica, materiali e finiture, rispettando allo stesso tempo la vocazione di funzionalità tipica di qualunque vettura Volvo. Questi due nuovi modelli -che si collocano al top della gamma- si basano sulla Architettura di Prodotto Scalabile (SPA), sviluppata specificamente dalla Casa svedese per garantire la più completa modularità. Grazie alla base tecnologica SPA si sono aperte numerosissime nuove opportunità di progettazione, realizzazione ed equipaggiamento per le nuove Volvo.
Autogrup Concessionaria Volvo
Corso Giulio Cesare 334 Torino
Primo appuntamento il 4 maggio con Toni Servillo che leggerà brani da ‘Le piccole virtù, raccolta di testi autobiografici
Natalia Ginzburg, nel centenario della sua nascita, il 14 luglio 1916, è protagonista della rassegna che apre il programma culturale di Intesa Sanpaolo per promuovere l’ auditorium realizzato all’interno del Grattacielo progettato da Renzo Piano. in corso Inghilterra. L’Auditorium ha 364 posti a sedere e si raggiunge dalla hall con due scale mobili. Primo appuntamento il 4 maggio con Toni Servillo che leggerà brani da ‘Le piccole virtù, raccolta di testi autobiografici, del 1962. Poi, 10 maggio Anna Bonaiuto con pagine di ‘Lessico familiare’, del 1963, e il 18 maggio Lella Costa, impegnata nella lettura di due delle 11 commedie della scrittrice, ‘Ti ho sposato per allegria’ e ‘La parrucca’.
(Foto: il Torinese)
La Minerva di Vela non partì mai per Lisbona
Cari lettori e lettrici, eccoci nuovamente giunti a un altro appuntamento con Torino e le sue opere. Approfittando del fatto che sia da poco trascorsa la Giornata Internazionale della donna, quest’oggi parleremo del monumento dedicato alla figura femminile della dea Minerva. (FOTO:www.seetorino.com)
Situata nel cortile del rettorato dell’Università degli studi, in via Po 17, la figura della dea viene rappresentata in piedi, con il corpo rivolto leggermente verso il lato sinistro e con un piede scoperto, volto a fare l’atto del passo.
La statua viene rappresentata con indosso una tunica e avente sul capo un elmo sotto il quale trova riparo la civetta, uccello-simbolo della dea che rappresenta scienza e saggezza. In una mano tiene una corona dall’alloro mentre nell’altra (quella rivolta leggermente a sinistra), tiene una lancia, un volume e sopra questo, un’altra corona d’alloro.
La statua venne inizialmente commissionata all’artista Vincenzo Vela, dal re del Portogallo Pedro V di Braganza, con lo scopo di farla collocare davanti all’Accademia delle Belle Arti di Lisbona.
Nel 1858 l’opera venne ufficialmente presentata all’annuale esposizione della Società Promotrice di Belle Arti, presso l’Accademia Albertina di Torino. A causa probabilmente della morte prematura e improvvisa del re portoghese nel 1861, a soli 24 anni, Vela non venne mai retribuito per il lavoro svolto e la statua rimase così nelle mani dell’artista che la lasciò, chiusa in una cassa, all’Accademia Albertina, dove vi rimase per quasi 20 anni.
Nel 1979, in occasione della IV Esposizione Nazionale di Belle Arti del 1880, lo stesso Vela propose alla commissione di posizionare la Minerva nel piazzale del Palazzo dell’Esposizione: la commissione accettò entusiasta questa proposta da parte dell’artista e la statua venne collocata su un piedistallo di circa 2 metri.
In seguito all’Esposizione, la statua rimase all’esterno, nel piazzale del palazzo, senza che però nessun documento ne ufficializzasse la proprietà; in questo modo l’artista, nuovamente, non ricevette alcun compenso per la sua opera. Dopo alcuni anni dalla IV Esposizione, il Vela fece però la richiesta, all’amministrazione comunale, di aver rimborsate almeno le spese dell’opera e cioè, una cifra di circa £. 8.000, pari ad un terzo del valore della Minerva.
La questione si protrasse per molti anni ma senza esito positivo per l’artista; Vela infatti morì nel 1891 senza aver percepito alcun compenso per la sua opera.
Nel 1895, però, la trasformazione del palazzo dell’Esposizione a sede di Museo Civico, riaprì ufficialmente il tema della proprietà. Tutte le opere e le collezioni civiche vennero spostate nel palazzo: la Minerva, che di fatto si trovava già nel piazzale esterno, venne ufficialmente acquistata dalla città, per evitare che venisse spostata in un altro luogo. Il figlio-erede di Vela percepì una cifra di circa £. 5.000 per l’opera del padre.
Nel 1896 la statua, che fino a quel momento era sempre rimasta posizionata all’esterno nel piazzale, venne spostata nel grande salone interno del Museo, su suggerimento del comitato e del direttore stesso del Museo Civico. Quella nuova collocazione “le salvò la vita”, poiché la Minerva rimase totalmente e miracolosamente illesa nonostante i bombardamenti che, nella notte del 21 novembre 1942, colpirono pesantemente la città Torino. Subito dopo quella notte la statua venne ricollocata nel deposito della Galleria Civica.
Fu solamente nel 1993 che l’opera, dopo essere stata restaurata, venne nuovamente esposta al pubblico. Qualche anno più tardi, nel 2003, la Fondazione Torino Museo – in onore delle celebrazioni per il sesto centenario dalla fondazione dell’Università- cedette la Minerva all’Università degli Studi di Torino, che la collocònel cortile del Rettorato ove vi erano già altre due opere dello stesso artista: il ritratto del medico Luigi Gallo e un busto di Giambattista Vasco. Anche per oggi la “nostra passeggiata” tra le meraviglie di Torino termina qui. L’appuntamento è per la prossima volta con la bellezza delle stupende opere che la nostra città ci offre ogni giorno.
Simona Pili Stella
Il “Nerone di Pale“, come lo definì Enzo Bettiza, squinternato poeta che “declamando versi si godeva l’intermittente sparatoria dei cecchini sui bersagli umani di Sarajevo“, sta pagando per i suoi crimini. A Srebrenica, la città “dell’argento e del sangue”, e nei boschi vicini morirono quasi diecimila musulmani bosniaci, quasi tutti maschi, trucidati nel giro di pochi giorni da unità dell’esercito serbo e dalle loro milizie paramilitari
In un mondo dove l’attualità propone spesso orrore, dolore e negatività, finalmente una buona notizia. Settant’anni dopo il processo di Norimberga ai gerarchi nazisti, anche il genocidio di Srebrenica, avvenuto tra le montagne del nordest della Bosnia nel luglio del 1995, ha un primo responsabile: Radovan Karadžić. L’ex psichiatra che, nel corso della guerra nella ex Jugoslavia della metà degli anni ’90 era il leader dei serbi di Bosnia, è stato riconosciuto colpevole del reato di genocidio e condannato a scontare una pena di 40 anni di carcere dal tribunale speciale internazionale dell’Aja. Il “Nerone di Pale“, come lo definì Enzo Bettiza, squinternato poeta che “declamando versi si godeva l’intermittente sparatoria dei cecchini sui bersagli umani di Sarajevo“, sta pagando per i suoi crimini. A Srebrenica, la città “dell’argento e del sangue”, e nei boschi vicini morirono quasi diecimila musulmani bosniaci, quasi tutti maschi, trucidati nel giro di pochi giorni da unità dell’esercito serbo e dalle loro milizie paramilitari. Un crimine contro l’umanità di inaudita ferocia, riconosciuto ufficialmente come genocidio dal Tribunale internazionale dell’Aja con una sentenza pronunciata nel gennaio del 2015. La Corte ha giudicato Karadžić responsabile anche di omicidio e persecuzione di civili ritenendolo – a giusta ragione – l’artefice delle atrocità commesse durante il lungo assedio di Sarajevo, quando nel corso di quasi 47 mesi la città fu colpita da 470 mila granate e vi morirono – anche per opera dei cecchini – undicimimilacinquecentoquarantuno persone, delle quali più di duemila bambini. A questi reati si aggiunge quello di “presa di ostaggi” relativo al sequestro di 284 caschi blu dell’Onu usati come scudi umani a fronte dei bombardamenti della Nato. La Corte ha deciso di non estendere l’accusa di genocidio agli eccidi avvenuti in altre sette località della Bosnia Erzegovina (Bratunac, Prijedor, Foca, Kljuc, Sanski Most, Vlasenica e Zvornik), “limitatadosi” in questi casi alla condanna per crimini contro l’umanità, omicidio e persecuzione. Con la sentenza si chiude un processo durato più di sei anni, dopo la cattura di Karadžić nel luglio del 2008 che mise fine ad una latitanza durata 12 anni. All’udienza conclusiva nell’aula del tribunale dell’Aja hanno assistito diverse associazioni di vittime e sopravvissuti, a partire dalle “Donne e le Madri” di Srebrenica che persero i loro cari per mano dell’altro criminale di cui ora si attende una condanna esempale: il generale Ratko Mladić, il “boia di Srebrenica” e di Sarajevo. Il suo braccio destro, il generale serbobosniaco Zdravko Tolimir, l’otto febbraio scorso è morto mentre stava scontando l’ergastolo per genocidio nel carcere di Scheveningen, nei Paesi Bassi. Nessuno e niente potrà ridare il marito e il figlio ad Haira Čatić, coraggiosa presidente delle donne di Srebrenica che – insieme alle altre madri, figlie e sorelle delel vittime – ogni 11 di ogni mese, da vent’anni manifesta a Tuzla per la giustizia, il ricordo e la verità sul genocidio. Ma forse, una volta tanto, alla giustizia ci si avvicina.
Marco Travaglini
Dall’imbrunire fino a mezzanotte
In segno di vicinanza ai familiari delle vittime degli attentati che hanno colpito la capitale belga e ai cittadini di Bruxelles, la cupola della Mole Antonelliana – lato via Po -, dall’imbrunire fino a mezzanotte viene illuminata con i colori della bandiera del Belgio: nero, giallo e rosso.
(Foto: il Torinese)
www.comune.torino.it
Sant’Agostino Casa d’Aste, è di scena il design
Arredi che hanno fatto la storia del design italiano: il camino da centro di Carlo Mollino in terra refrattaria, unico esemplare disegnato per la casa della gallerista torinese Ada Minola; la poltrona Gala di Franco Albini esposta alla “Mostra Concorso Regionale Artigianato del Mobile tipo” presso Villa Olmo a Como nel 1957
Giovedì 24 marzo alle ore 15 e alle ore 21 presso la sede della Sant’Agostino Casa d’Aste, Corso Tassoni, 56 a Torino, si terrà l’undicesima asta dedicata al design. L’esposizione sarà aperta fino a mercoledì 23 marzo, dalle ore 10 alle ore 20, orario continuato, presso la sede della Casa d’Aste. . Alla 134^ asta della Sant’Agostino saranno esitati oltre 470 lotti, arredi che hanno fatto la storia del design italiano: il camino da centro di Carlo Mollino in terra refrattaria, unico esemplare disegnato per la casa della gallerista torinese Ada Minola; la poltrona Gala di Franco Albini esposta alla “Mostra Concorso Regionale Artigianato del Mobile tipo” presso Villa Olmo a Como nel 1957, sempre di Albini quattro belle sedie modello Luisella e il tavolo TL2; la scrivania di Giò Ponti per Schirolli, ancora di Giò Ponti le poltrone anni cinquanta realizzate per Cassina; il prezioso tavolino di Seguso, interamente in vetro; vera rarità le sedici piastre in vetro sommerso di Alfredo Barbini che facevano parte di un grande pannello composto da ottanta elementi realizzato per il Moulin Rouge a Torino, prodotte dalla Vetreria Cenedese; la colorata lampada Iride di Ico Parisi; un vaso-bottiglia in vetro di Ercole Barovier; due librerie E22 di Borsani; due belle credenze di Gianfranco Frattini e il tavolo Frate di Enzo Marti; per chiudere con la Day bed modello Barcelona di Mies Van der Rohe. Gli arredi di Design sempre più attirano collezionisti da tutto il mondo che apprezzano la qualità del Made in Italy. La Casa d’Aste Sant’Agostino, da sempre impegnata nella vendita di opere d’Arte di pregio, grazie all’Asta di Design si rivolge sempre più a un pubblico giovane e di gusto. Esposizione d’asta fino a mercoledì 23 marzo. Orario continuato 10-20. Asta giovedì 24 marzo 201 alle ore 15 e alle ore 21
“Sguardi diversi. Poesia in Borgo Dora e Porta Palazzo”
Ogni progetto, prima di essere un progetto, è un sogno coltivato magari per anni. Anche questo. Da quando, il 20 settembre 2011, per l’evento nazionale dell’Associazione Vivere con lentezza: “Leggevamo 4 libri al bar”, noi poeti della “Associazione culturale 2 Fiumi” ci ritrovammo al Bar Brocante, in via Borgo Dora 14, per presentare a residenti e amici le poesie: “Borgo Dora e nei dintorni”. In ogni iniziativa dell’Associazione Culturale 2 Fiumi, con lo spirito che fin dal suo nascere la contraddistingue, abbiamo sempre avuto il proposito di portare la poesia tra la gente comune, far conoscere e fare amicizia con i poeti in carne ed ossa, di distribuire occasioni di buon livello, semplici e curiose per arricchire tutti di “conoscenza per ardore”(Mario Luzi) cioè di conoscenza che coinvolge la sfera affettiva, in senso lato, di emozioni e di bellezza. La bellezza che salverà il mondo. Borgo Dora e Porta Palazzo, “ventre” e cuore pulsante della Torino multietnica con i suoi mercati, i suoi laboratori artigiani, i suoi vivaci locali, la sua variegata umanità, le sue “differenze” sono infatti, secondo noi che le abitiamo, terreno favorevole a opportunità di scambio, confronto arricchimento e … di “poesia”. Da questo nucleo iniziale di esperienze e riflessioni è germinato il più ampio progetto: “Sguardi diversi. Poesia in Borgo Dora e Porta Palazzo”, che ha ottenuto il consenso e l’adesione entusiasta delle diverse realtà vive e vivaci operanti sul territori che si sono messe in rete con noi per costruire in sinergia il programma. La Circoscrizione 7 ha dato il suo patrocinio, la Scuola Holden – Fronte del Borgo la disponibilità dei locali, gli istituti scolastici Primo Liceo Artistico e Albe Steiner, con i loro studenti, hanno illustrato i versi dei poeti, l’Associazione commercianti Balon e le Cooperative del 4° e 5° mercato alimentare di Porta Palazzo hanno condiviso la volontà di esporre le poesie tra la gente, la Casa editrice Impremix ha curato l’antologia La poesia non rifiuta la prosa del quotidiano, anzi vi si ispira e lo racconta. Però la poesia è un modo di-verso di vedere le solite cose, di guardarle apertamente cioè con l’occhio socchiuso, che le trasforma, le avvicina in modi imprevedibili e imprevisti: è una modalità altra di conoscenza, e, secondo una mia definizione, “ è strumento ecologico di sopravvivenza emozionale”, spazio etico di ricerca dell’umano nell’uomo. In questa ottica la poesia ed i poeti sono un veicolo privilegiato per far incontrare il mondo multicolore, variegato, ma anche inquieto e contradditorio della realtà di Porta Pila e del Balon, con gli abitanti del quartiere, i cittadini torinesi e i numerosi turisti in visita al “mercato più grande d’Europa”. Attraverso il nostro progetto, con una non celata soddisfazione, crediamo di esserci un poco riusciti poiché molte sono state, da varie parti, attestazioni impreviste e gradite di apprezzamento per l’iniziativa. Ci auguriamo che altri possano seguire i nostri passi e continuare il percorso. Vi invitiamo tutti all’inaugurazione della mostra e del reading di poesie sabato 12 marzo 2016 presso la scuola Holden alle ore 10,30. L’esposizione delle poesie continuerà poi, in mezzo alla gente, da aprile a giugno nei mercati alimentari 4 e 5 di Porta Palazzo.
Angela Donna
poetessa e curatrice del progetto per l’Associazione Culturale 2 Fiumi