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Palazzine ex Moi, in attesa dello sgombero arrivano 150 soldati a presidiare la zona

sindone sicurezza alpiniE’ questione di ore e all’ex Moi potrebbero già arrivare i primi 150 soldati a presidiare una zona ormai in preda al degrado e all’insicurezza. Dopo le proteste degli abitanti di piazza Galimberti e dintorni lo sgombero dei circa 1300 immigrati che si sono impossessati da  anni delle palazzine dell’ex villaggio olimpico potrebbe essere anticipato a febbraio. I soldati invocati dai cittadini e inviati dal governo controlleranno il villaggio abitato da molti sedicenti profughi emoi scontri1 richiedenti asilo e presidieranno anche la zona attorno al cantiere del Filadelfia e via Giordano Bruno. E’ stato il premier Renzi a garantire  un primo stanziamento del Viminale che permetterebbe di accelerare il piano di sgombero.  Dopo le polemiche scaturite dall’assalto al villaggio con petardi e bombe carta da stadio mercoledì notte, che ha dato il via alla rivolta degli occupanti, la tensione era troppo elevata e qualcosa andava fatto.

(foto: il Torinese)

Blue Air amplia il network da Torino: 5 nuove rotte

Blue Air amplia il network da Torino: 5 nuove rotte internazionali dal 2017 nuovi voli per Portogallo, Danimarca, Spagna e Romania base con 5 aerei e 19 destinazioni

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La compagnia area Blue Air continua a sviluppare le proprie operazioni sullo scalo di Torino e annuncia  l’aggiunta di un quinto aereo nel 2017 alla propria base torinese e l’apertura di cinque nuove rotte internazionali che vanno ad ampliare la ricca offerta di voli diretti che il vettore opera dal capoluogo piemontese. A distanza di due anni dall’arrivo del primo aereo e dell’apertura della base – la prima del vettore in Italia – lo scalo di Torino rappresenta oggi per Blue Air il secondo scalo per numero di movimenti aerei e passeggeri trasportati dopo la base storica di Bucarest. Blue Air ha trasportato ad oggi da e per Torino circa 900mila passeggeri. Blue Air annuncia oggi un ulteriore potenziamento dell’offerta di destinazioni da Torino, aggiungendo cinque nuove mete europee fortemente desiderate dal pubblico piemontese: sarà infatti possibile volare con collegamenti diretti per Copenaghen, Lisbona, Malaga e Siviglia. Verrà inoltre aggiunto il nuovo collegamento con Oradea in Romania. Paesi come la Spagna, il Portogallo e la Danimarca costituiscono un bacino di potenziali turisti che avranno così modo, grazie ai collegamenti diretti, di scoprire Torino ed il Piemonte. Con la stagione estiva 2017 Blue Air offrirà da Torino collegamenti diretti verso 19 destinazioni, di cui 12 internazionali: le cinque nuove rotte si aggiungono infatti ai consolidati collegamenti per le capitali europee Londra (Luton), Madrid e Berlino (Tegel); ai voli per Bucarest e Bacau in Romania, a servizio della comunità romena e delle aziende piemontesi per il traffico business; alle mete preferite per le vacanze dai turisti di tutte le età Ibiza e Palma di Maiorca.

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Si annunciano ulteriori novità anche sul fronte dei collegamenti nazionali: nella prossima stagione estiva, rispetto a quella appena trascorsa, Blue Air incrementerà infatti le frequenze dei voli per Catania (che verrà operato con 18 frequenze settimanali), Napoli (che verrà operato con 13 frequenze settimanali), Lamezia Terme (che verrà operato con 10 frequenze settimanali), Bari (che verrà operato con 6 frequenze settimanali), Alghero (che verrà operato con 5 voli settimanali) oltre ad operare i voli per Roma Fiumicino (con 2 frequenze giornaliere) ed il collegamento trisettimanale con Pescara inaugurato ad ottobre. Blue Air offre inoltre 130 combinazioni per volare, attraverso lo scalo di Torino, da e per gli aeroporti del network. Blue Air vanta dunque da Torino un solido network di destinazioni in grado di incontrare le esigenze di mobilità di tutti coloro che risiedono in Piemonte o che vogliono raggiungerlo e collegamenti con le più importanti città europee in 7 Paesi: Portogallo, Spagna, Inghilterra, Germania, Danimarca, Romania e Italia. Il numero di voli settimanali che Blue Air opererà da Torino raggiungerà fino a 105 frequenze settimanali, a fronte dei 68 collegamenti settimanali operati nella scorsa stagione estiva e nella stagione invernale in corso. Il rafforzamento della base Blue Air sta avendo un impatto positivo anche sull’occupazione locale, con la creazione di 114 posti di lavoro (assistenti di volo, piloti ed altre posizioni a supporto dell’organico della base di Torino). Di questi, 84 figure sono già entrate in forze alla compagnia. I biglietti per tutte le destinazioni sono già disponibili attraverso tutti i canali di vendita Blue Air: sul sito internet blueairweb.com, tramite il call center al numero 06 48771355 e in tutte le agenzie di viaggio partner di Blue Air. Le tariffe includono sempre lo snack a bordo ed il bagaglio a mano di 10kg. Il check-in on-line o in aeroporto è gratuito

AUTOCROCETTA PER L’ARTE: OPERE DI MARCO CALVETTO E ALESSIA PERETTO E DESIGN GALANTHOME  

Dal 29 novembre 2016, la Galleria allestita nel nuovo Showroom di Autocrocetta in Via Moncenisio 8 a Moncalieri, ospita una mostra permanente di arte contemporanea e design che vede protagoniste le opere Marco Calvetto e Alessia Peretto accanto agli arredi Design firmati Galanthome

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L’iniziativa – spiega l’Amministratore Delegato di Autocrocetta Paolo Bolleroè il risultato di un nuovo progetto espressamente dedicato all’incontro tra gli artisti, il design, la produttività e il collezionismo. L’obiettivo sta nel tracciare un ponte tra realtà diverse che insieme possono migliorarsi reciprocamente, aprire varchi di pensiero, creare sinergie e opportunità di sviluppo economico e culturale”.

 

A rappresentare l’avvio del Progetto Autocrocetta per l’Arte, concepito per tracciare un ponte tra Arti Visive/Design e Lifestyle, sono il binomio Marco Calvetto e Alessia Peretto – due artisti di rilevante interesse che insieme hanno sviluppato una ricerca del tutto personale e al contempo ascrivibile alle tendenze più avanzate nel campo del linguaggi espressivi odierni – e gli Arredi Galanthome, un marchio giovane nato con l’intento di rinnovare il panorama dei complementi d’arredo prendendo spunto dalla tradizione all’abbigliamento maschile inglese come base per innovare e dar vita ad una collezione di mobili “su misura”. Diversi nello stile personale, ma accomunati dalla sperimentazione e dalla condivisione dei contenuti, i lavori di Marco Calvetto e Alessia Peretto prendono i vita dalla confluenza delle reciproche esperienze: rispettivamente dall’interesse di Marco Calvetto per l’arte coniugata all’aspetto scientifico delle tecnologie, che lo ha portato a scoprire, negli Stati Uniti e in Inghilterra, le possibilità speciali di resine poi rielaborate e trasposte nella sua pittura, e dal rigore perfezionista di Alessia Peretto, artista che al brillante talento unisce l’eccellenza della padronanza esecutiva interdisciplinare. Due percorsi paralleli, che incrociandosi hanno dato origine a una produzione realizzata lavorando fianco a fianco nello stesso atelier, autentica officina artistica da dove nascono opere innovative e al contempo idealmente collegate alla continuità dei maestri antichi: minuziosa applicazione tecnica, studio dettagliato dei soggetti trattati e processi di lavorazione lenti e meticolosi, a cui si aggiunge una percentuale di imprevedibilità dovuta alle caratteristiche delle materie usate, che in fase di assestamento, anche per influenza degli eventi atmosferici, producono esiti sempre diversi e unici. Cicli dedicati ad auto, barche, orologi, diamanti, moto e altri oggetti-culto della società industriale, trovano significato in grandi pannelli/quadro dalle superfici bidimensionali e tridimensionali, sui quali scorrono parole, numeri e richiami tra le cui righe l’osservatore potrà scoprire tratti di Scritture Metropolitane, riferimenti a una nuova street art, ai cartelloni pubblicitari, ma anche a Frida Kahlo e alla Pop Art. Collante e atmosfera di fondo è poi un alone di Nuovo Futurismo interpretato intorno all’osservazione di un vivere odierno tra tendenze e nuovi miti. Tessuti British spigati, gessati, tartan, nickerbocker rappresentano invece la linea Galanthome, brand produttore di una collezione di arredi che spazia dai mobili agli imbottiti, ed è impegnato inoltre in allestimenti di case private, hotel, spazi pubblici, illuminazione, pubblicazioni cartacee.

 

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Dal 29 novembre 2016

Showroom – Galleria Autocrocetta

Via Moncenisio,8 – Moncalieri (Torino)

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Orari: lun – ven 09:00 – 12:30 e 14:30 – 18:30, sab 09:00 – 12:30 e 15:00 – 18:00

 

 www.autocrocetta.com

 

 

 

TORINODANZA FESTIVAL 2016

todanza 2016Con la nuova edizione del Festival Torinodanza, dal 6 settembre al 3 novembre 2016, Torino diventa un unico grande palcoscenico della danza e offre occasioni imperdibili al pubblico per accostarsi a proposte artistiche originali, innovative e di grande valore: 15 spettacoli, 27 rappresentazioni, 10 prime nazionali, 5 coproduzioni, 14 compagnie ospitate provenienti da 7 diverse nazioni (Canada, Belgio, Francia, Italia, Israele, Giappone, Spagna), 1 Défilé con 150 danzatori e 50 musicisti.

Il Festival Torinodanza nato nel 1987, è diretto dal 2002 da Gigi Cristoforetti ed è organizzato dal 2009 dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.

«Come un essere vivente – afferma Gigi Cristoforetti – un festival è ricco di segni stratificati, che rimandano a tempi, a situazioni, a emozioni e ricordi. Guardando all’edizione 2016 troviamo tanti racconti possibili, che si intrecciano alla nostra vita sociale e ai nostri sentimenti personali. E toccano diverse sensibilità…

Stili differenti, risposte alle attese di un pubblico sempre più diversificato, presenza di grandi coreografi riconosciuti, sorprese e incursioni nell’insolito. Anche quest’anno lo spettatore si abbandonerà al percorso del festival per trovare ciò che vuole, ma anche per scoprire performance delle quali non sospetterebbe neppure l’esistenza».

 

L’INAUGURAZIONE DEL FESTIVAL

L’inaugurazione di Torinodanza 2016 è programmata al Teatro Regio, il 6 settembre 2016 alle ore 21.00, con il dinamismo sofisticato di uno dei più grandi coreografi contemporanei, Ohad Naharin, che presenterà lo spettacolo Tre, creato per la compagnia israeliana Batsheva Dance Company: opera in tre pezzi, in cui pulsano sotto i nostri occhi i principi della tecnica “Gaga” che si basa sulla comprensione del corpo e dei suoi limiti, liberando agilità e personalità. Lo spettacolo è presentato in collaborazione con l’Ambasciata di Israele in Italia.

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GLI SPETTACOLI

Assolutamente imperdibili sono i due spettacoli di Mathurin Bolze ispirati al Barone Rampante: Fenêtres (10 – 11 settembre, Fonderie Limone Moncalieri) e Barons Perchés (dal 15 al 18 settembre, Fonderie Limone Moncalieri). La danza aerea, la levitazione e la leggerezza sua e di Karim Messaoudi conquistano non solo per la bellezza del gesto, ma anche per le visioni che si aprono. I due spettacoli sono programmati in collaborazione con La Francia in Scena.

Un posto importante nell’edizione 2016 è occupato dalla sfida affrontata di pari passo dalla coreografa Francesca Pennini e dal compositore Francesco Antonioni, sulle tracce delle immagini di Maria Taglioni e dei suoni di Chopin con Sylphidarium (Teatro Carignano, 13 settembre – prima italiana). Si tratta della prima collaborazione produttiva con MITO SettembreMusica: questi incroci tra creazione coreutica e musicale proseguiranno anche nei prossimi anni.

Tre, Fenêtres, Barons Perchés e Sylphidarium sono inseriti in MITO SettembreMusica.

Alain Platel a Torinodanza, un binomio indissolubile: il coreografo belga – dopo una parentesi teatrale con En avant, marche! (Torinodanza 2015) – torna con il suo nuovo spettacolo di danza dal titolo nicht schlafen (non dormire). Una sinfonia emozionale, poetica e struggente, intessuta da tradizioni polifoniche congolesi e ispirata all’opera e alla vita di Gustav Mahler (prima italiana, 23 – 24 settembre, Fonderie Limone Moncalieri).

L’irriverente e impetuoso Olivier Dubois propone Auguri: una partitura con 22 danzatori in cui l’invenzione crea immagini coerenti anche al di fuori della scrittura coreografica; presagi ancestrali da svelare con atti divinatori fra futuro radioso e minacce terrifiche (prima italiana, 30 settembre – 1 ottobre, Fonderie Limone Moncalieri). Lo spettacolo è programmato in collaborazione con La Francia in Scena.todanza3

Piergiorgio Milano, straordinario interprete di circo contemporaneo, porterà a Torinodanza il suo Pesadilla (Danza acrobatica sonnambula), un’incantata ricerca sul movimento, fuori da confini disciplinari e con sorprendenti presenze sulla scena (4 ottobre, Fonderie Limone Moncalieri).

La canadese Danièle Desnoyers, per la prima volta in Italia, presenta Paradoxe Mélodie: dieci interpreti si scatenano in un pezzo dinamico, potente e meravigliosamente danzato, accompagnati in scena dall’arpista Éveline Grégoire-Rousseau (prima italiana, Fonderie Limone Moncalieri, 7 – 8 ottobre).

Lo spagnolo Daniel Abreu crea in collaborazione con Fattoria Vittadini, collettivo che nasce dall’atelier di teatrodanza della Scuola Paolo Grassi, Odio. In questa coreografia la forza dell’odio è esplorata in tutte le sue forme, da come nasce a come cresce nutrendosi di paure e desideri, a come ci trasforma (prima italiana, 13 ottobre, Lavanderia a Vapore di Collegno).

Denis Plassard, il coreografo del Défilé di Torinodanza 2014, riporta in scena le sue marionette di taglia umana create da Emilie Valantin in A.H.C. – Albertine, Hector et Charles (prima italiana, 15 ottobre, Lavanderia a Vapore di Collegno). Spettacolo programmato in collaborazione con La Francia in Scena.

L’israeliano Itzik Galili, che ha firmato oltre 70 spettacoli di successo dirigendo compagnie da Tel Aviv a San Paolo, crea un programma composito per il Balletto Teatro di Torino: L’ombra della luce (prima italiana, 18 – 19 ottobre, Lavanderia a Vapore di Collegno).

I tre spettacoli presentati alla Lavanderia a Vapore di Collegno sono programmati in collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo – Circuito Regionale Multidisciplinare.

Torna il regista Jaco Van Dormael (autore del surreale e affascinante film Dio esiste e vive a Bruxelles) insieme alla coreografa Michèle Anne De Mey con Cold Blood, il sequel di Kiss & Cry, spettacolo d’apertura della scorsa edizione del Festival: le mani danzano, si inseguono, si amano e il cinema le racconta mettendo in scena la creazione filmica. Un film effimero e ipnotico che cita Ginger Rogers e Fred Astaire, Esther Williams, il Boléro di Ravel nella coreografia di Béjart (prima italiana, 22 – 23 – 25 – 26 ottobre, Fonderie Limone Moncalieri).

Il 28 e 29 ottobre, alle Fonderie Limone di Moncalieri, il Festival proporrà Annonciation e altri pezzi: una serata di composizioni del maestro del contemporaneo classico Angelin Preljocaj. Due estratti creati per il New York City Ballet: Spectral Evidence del 2013 e La Stravaganza del 1997; il duetto finale di Snow White del 2008; il duo Le Parc del 1994 per l’Opéra di Parigi ed infine il noto Annonciation del 1995. Lo spettacolo è programmato in collaborazione con La Francia in Scena.

Il Festival si chiude con un altro grande coreografo della danza internazionale, il danzatore giapponese Saburo Teshigawara che il 3 novembre porterà in scena al Teatro Carignano la prima italiana della nuova ripresa di Bones in Pages.

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DÉFILÉ 2016

A Torino, in Piemonte e in Europa il festival ricerca continuamente punti di incontro per sviluppare iniziative transdisciplinari e socialmente rilevanti, spesso accompagnando la vocazione internazionale della città lungo i principali assi geografici. Ed ecco in quest’ambito, dopo il successo del Défilé 2014, la rinnovata collaborazione con la Biennale de la Danse de Lyon per il Défilé 2016.

Insieme – Parata urbana, il Défilé di Torinodanza 2016, realizzato con il sostegno di Compagnia di San Paolo, è energia, fisicità allo stato puro, passione italiana e tanto divertimento: il progetto racchiude in sé una ricerca che parte dalla cifra espressiva del coreografo Roberto Zappalà. Imprimendo alla creazione un’impronta stilistica capace di innervare la tradizione musicale partenopea con il linguaggio coreografico dell’artista catanese. Punto di partenza sono stati i classici delle canzoni e delle musiche di Napoli, riviste con gli arrangiamenti del maestro Gianluca Calonghi, con il quale Torinodanza ha già lavorato per Expo 2015 e per il Défilé di Luci d’Artista.

Da mesi ormai è in corso un accurato lavoro preparatorio, coordinato dalla coreografa torinese Elena Rolla, che coinvolge circa 150 danzatori e 50 musicisti dell’Unione Musicale Condovese e che proseguirà nei prossimi mesi. La conclusione del processo creativo è prevista in settembre, con le rappresentazioni di Lyon e di Torino. La performance Insieme debutterà a Lione il 18 settembre, dove il gruppo torinese sfilerà con altri 5.000 interpreti per inaugurare la Biennale de la Danse, uno fra i più importanti festival di danza al mondo. A Torino la parata, inserita nel programma degli eventi di Terra Madre Salone del Gusto, sarà presentata il 24 settembre (o, in caso di pioggia, il 25 settembre) e avrà un grande finale, grazie alla compagnia di Roberto Zappalà, che proporrà un estratto della coreografia Lava Bubbles.

Il Défilé di Torino prenderà il via, il 24 settembre, alle ore 16.00 da Piazza Palazzo di Città e arriverà in piazza Carignano dove, alle ore 17.00, avrà inizio la performance Lava Bubbles. Il Défilé sarà inoltre presentato a Biella il 26 giugno e a Casale Monferrato il 1° ottobre 2016.

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DANZA E VIDEODANZA

Torinodanza collabora con NOD – Nuova Officina della Danza nel presentare, dal 3 all’8 settembre al Teatro Regio – Sala prove, Intensive Gaga Torino, un workshop per danzatori professionisti e studenti di danza over 18 con la direzione artistica di Shani Garfinkel: “full intensive days” di linguaggio Gaga, metodologia e Repertorio Naharin condotti da danzatori della Batsheva Dance Company. Nell’ambito di questa collaborazione il 5 settembre al Cinema Massimo verrà proposto il film-documentario Mr. Gaga di Tomer Heymann, preceduto da un incontro con Ohad Naharin e Tomer Heymann. Presentato al BFI London Film Festival 2015, all’International Documentary Film Festival di Amsterdam e al Festival dei Popoli 2015, Mr. Gaga racconta la vita e l’arte di Ohad Naharin.

Inoltre, Torinodanza, l’11 e il 12 novembre presso l’Auditorium Vivaldi (Piazza Carlo Alberto, 5), propone – in collaborazione con Maison de la Danse di Lyon, Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino e DAMS di Torino, con il sostegno di Compagnia di San Paolo e il coordinamento del Centro Studi del Teatro Stabile di Torino – Schermi danzanti (un programma di videodanza), due todanza 2016giorni dedicati non solo alla danza, ma in particolare alla sua traduzione filmica, alla quale è affidata l’unica memoria visiva di tante creazioni coreografiche. Un progetto sviluppato nell’ambito del partenariato tra Maison de la Danse / Biennale de la Danse di Lyon e Torinodanza festival, in collaborazione con la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, in occasione della mostra A passo di danza. L’arte tersicorea nel fondo Gianni Secondo e in altre raccolte della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino (11 novembre 2016 – 28 gennaio 2017). La Maison de la Danse non ha soltanto accumulato uno straordinario archivio video di danza, ma ha messo on line un canale tematico che lo rende consultabile e fruibile direttamente sul web: www.numeridanse.tv. Si tratta di un progetto innovativo e unico – del quale Torinodanza è partner per l’Italia – che ha permesso di liberare dai diritti d’autore i video di interi spettacoli, di documentari e di corti. Sempre l’11 novembre, verrà organizzata una tavola rotonda dal titolo Lyon e Torino: partner per danza e videodanza. Un incontro destinato ad inquadrare il fenomeno della videodanza internazionale, della sua valenza artistica e del suo interesse per la documentazione e la formazione, e a presentare il lavoro specifico della Maison de la Danse.

Nell’ambito dell’internazionalizzazione di Torinodanza un altro importante passaggio è la partecipazione al secondo bando del Programma Interreg Alcotra 2014 – 2020 insieme a l’Espace Malraux – Scène Nationale de Chambéry et de la Savoie, l’Université Savoie – Mont Blanc e l’Associazione Dislivelli, con un originale progetto – dedicato all’innovazione e all’utilizzo della cultura come strumento per contribuire a riformulare l’identità di luoghi montani – capace di sintetizzare istanze culturali, ambientali, economiche e turistiche. Ma anche la prosecuzione del progetto con Bruxelles, siglato dalla Città di Torino e Torinodanza festival con Wallonie Bruxelles e les Halles de Schaerbeek, particolarmente vocato al sostegno di giovani artisti delle due città, in un sistema di coproduzioni, residenze e presentazioni incrociate.

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INCONTRI AL CIRCOLO DEI LETTORI

Torinodanza e il Circolo dei Lettori organizzano, anche quest’anno, una serie di incontri di approfondimento sulla danza che si svolgeranno tutti presso la Sala Gioco del Circolo (via Bogino 9), alle ore 18.00.

Giovedì 6 ottobre 2016, Mettere in moto la memoria – il progetto RIC.CI/Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni ’80/’90 ideazione e direzione artistica Marinella Guatterini. Il progetto RIC.CI viene ora fissato attraverso una collana di libretti corredati da documentari, video-interviste ai coreografi e agli interpreti delle produzioni, riprese integrali dei riallestimenti: la ricostruzione della memoria diventa così definitiva e completa. La collana di libretti dedicati a RIC.CI è una produzione editoriale Fondazione Milano Scuole Civiche realizzata con il contributo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – MiBACT.

Mercoledì 12 ottobre 2016, presentazione del libro Luciana Savignano. L’eleganza interiore di Emanuele Burrafato (Gramese Edizioni). Traendo spunto dalle competenti domande e dalle minuziose ricerche storiche di Emanuele Burrafato, Luciana Savignano ripercorre le tappe della sua brillante carriera, condotta sui palcoscenici di tutto il mondo, al fianco dei coreografi e dei danzatori più rappresentativi della seconda metà del Novecento.

Venerdì 21 ottobre 2016, Roberto Zappalà proporrà Omnia Corpora. Devoto-Etico-Istintivo (edito da Malcor D’). In Omnia Corpora la riflessione coreografica e concettuale di Zappalà si spinge verso l’indagine del corpo. Il terreno privilegiato è il ruolo centrale del corpo coniugato nelle categorie dell’istinto, della devozione e dell’etica. I tre testi che compongono il volume, corpo devoto, corpo etico e corpo istintivo, raccolgono note e analisi riguardanti il processo costruttivo del lavoro creativo del coreografo.

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TORINODANZA | I PARTNER

Torinodanza 2016 è un progetto realizzato da Torinodanza festival/Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, maggior sostenitore Compagnia di San Paolo, con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione per la Cultura Torino, Fondazione Piemonte dal Vivo – Circuito Regionale Multidisciplinare, in partenariato con Intesa Sanpaolo.

Torino e le Alpi sono più vicine grazie a 100 eventi speciali

MOLE CARRUSSSono oltre 100 le iniziative -tra spettacoli, incontri, proiezioni cinematografiche, workshop ed escursioni a Torino e in 23 località di montagna. L’obiettivo è fare conoscere le Terre Alte al di fuori di un approccio retorico e contribuire a rafforzare l’unione con la metropoli. Della 3/a edizione del ‘Festival Torino e le Alpi’  è main sponsor la Compagnia di San Paolo, e la rassegna, in programma dal 15 al 17 luglio, è stata presentata alla Fondazione Merz, a Torino. Il Festival verrà inaugurato alle 18 di venerdì 15 luglio, con la mostra ‘Passi Erratici-Fine con fine’: saranno esposte le opere di artisti nate dalle suggestioni vissute negli ambienti di montagna. Si intende contribuire allo sviluppo economico e sociale dei territori montani, rafforzare il legame tra la città e le valli e migliorare la qualità della vita di chi vive in montagna.

(foto: L. Carrus)

Consigli non richiesti: “Caro Sindaco, abbi coraggio e salta in groppa alla tigre”

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Basta che si occupi dei problemi con umiltà, non si faccia accalappiare dai vecchi marpioni che si riposizionano e deponga velleità di ingegneria sociale

 

C’è già chi storce il naso sul nuovo corso di Palazzo Civico. Si lamentano che il nuovo Sindaco (perdonate l’arcaismo) perda tempo a piantare bandierine simboliche: si fa accompagnare a Palazzo da un minicorteo di No-Tav in tripudio; fa ristampare carta intestata col titolo di “Sindaca”; vuole introdurre nello statuto della Città il riconoscimento dei genitori omosessuali.  Una riedizione molto occidentale e decadente dell’”estremismo come malattia infantile del comunismo”. C’è chi si preoccupa piuttosto di altri segnali più concreti: i nuovi assessori che annunciano il prolungamento dell’orario della Ztl – con tutta l’epica melensa e pedagogica della cosiddetta “mobilità dolce” (che proprio non si può sentire) – l’opposizione alle grandi opere e – potenzialmente – il blocco alle (residue) trasformazioni urbane. Questi borbottoni fanno sorridere: in realtà non è alle viste nessun cambiamento epocale, semmai una “intensificazione” di tendenze già in essere nelle appendino3amministrazioni di centrosinistra, soprattutto negli ultimi anni. Agli scribi e sacerdoti della TAV faccio sommessamente notare che, se da un lato il Sindaco Appendino ha confermato la sua contrarietà di principio, restando però nel recinto istituzionale che non le assegna il potere di interferire sostanzialmente e men che meno di bloccare l’opera, chi ha modificato il tracciato con un tratto di penna è stato il premier Renzi. A chi si preoccupa di piste ciclabili imposte, di ZTL e di chiusure del centro, dico di guardarsi intorno e chiedersi chi è l’artefice delle pedonalizzazioni ideologiche e del record di piste ciclabili: se un Sindaco appena insediato o le precedenti amministrazioni, che hanno avuto assessori come Corsico e Sestero, attivamente impegnati a perseguire un disegno di città altrettanto utopistico. L’idea che una grande economia cittadina siappendino manifesto possa muovere sulle due ruote – neanche vivessimo in un centro minore dell’Appennino – è una piaga sociale, connaturata all’estrazione dei nostri amministratori, in genere buoni borghesi progressisti che interpretano le esigenze di mobilità di famiglie e imprese al riparo del loro reddito alto (spesso stipendi pubblici) e della residenza in quartieri centrali. Ai cattolici preoccupati ricordo che il Comune aderisce al gay Pride da anni, che Fassino anzi lanciò la pantomima dei matrimoni gay in polemica col Governo e in particolare con il Ministro Alfano. Peraltro, che l’assessorato alla famiglia (anzi, scusate: “alle famiglie”) sarebbe andato a un esponente dell’Arcigay, era stato annunciato prima del ballottaggio. Stupisce lo stupore, visto che tutto si può rimproverare alla Appendino, tranne l’aver nascosto i suoi orientamenti in tema di sviluppo urbano, mobilità, famiglia, società e altro. Semmai il punto è un altro, e riguarda più in generale il dilemma dei due sindaci pentastellati e di un partito che si candida a (o rischia di, vedete voi) prendere la guida del Paese, stando ai recenti sondaggi. Non è un mistero che nel sistema attuale tripolare gli elettori di centrodestra, esclusi i loro candidati al ballottaggio, tendono a favorire i grillini: a Roma come a Torino. Appendino è statafassino rosso eletta con un riporto massiccio – tra 70% e 90% – degli elettori che al primo turno avevano votato
per Morano/Rosso/Napoli ( i cui appelli a votare Fassino sono serviti a poco). 
Appendino parta intanto da questo: si assuma la responsabilità di inventarsi un modello di Torino inclusivo (come aveva promesso) e non discriminante per quella fascia media di cittadini che non può sentirsi rappresentata da un’élite radical-chic, sia essa nella versione paludata e di potere (il PD) o in quella più dannunziana e rivoluzionaria, che è quella che abbiamo visto sinora.Il nuovo Sindaco deve inventarsi (e far funzionare presto) un modello in cui pezzi importanti, sinora esclusi, trovino diritto di cittadinanza: borghesia impoverita ed esposta alla criminalità, imprese sane sinora bandite perché estranee al sistema Torino, anziani alle prese con un welfare inceppato. Un blocco moderato che preferisce affidarsi alle forze di autoriforma della società, piuttosto che alle imposizioni di una classe di governo illuminata – cominciando dal delicato tema della famiglia. C’è poi la lista di cose da non fare: non intignarsi in operazioni di ingegneria sociale, imponendo concetti divisivi; non affrontare i fassino tvproblemi di sicurezza con la pedagogia dei progressisti di collina; rendersi conto che la bicicletta va bene, ma poi c’è da gestire una realtà di quasi due milioni di spostamenti motorizzati al giorno. Insomma, dimostrare di aver capito che non deve vincere le “parlamentarie” sulla piattaforma web della Casaleggio e Associati, ma è stata eletta con voti da destra e da sinistra per rimettere in piedi una città fiaccata da crisi economica e sclerosi delle classi dirigenti. Ma la prima cosa da non fare è cedere alle tentazioni estreme. Da un lato, illudersi di poter ripulire  furiosamente il sottobosco di mediocri e profittatori che hanno prosperatoappendino fascia nella compiacenza di un ventennio ininterrotto. Distingua caso per caso, e faccia ben attenzione a non fermarsi a qualche “avvicendamento” simbolico, che poi non cambierebbe la cultura (dirigista, esclusiva, clientelare, autocelebrativa) maturata a Palazzo Civico. Dall’altro lato, diffidi delle conversioni improvvise e delle moine della classe salottiera torinese: si tratta in generale di percettori di rendite, i cui risultati come manager sono inversamente proporzionali agli stipendi pubblici che percepiscono, e li abbiamo già  sperimentati e stipendiati per lunghi anni. Nessuno è indispensabile. E anche lei, resista al richiamo della foresta e ai tentativi di sottile condizionamento attraverso leve famigliari o amicali. Anche qui, abbiamo già dato e il suo appartenere a una borghesia di ben nati, vicini alla Fiat e agli ultimi cascami della corte pre-Marchionne, può anche essere una vulnerabilità. Faccia il sindaco di tutti, non riconosca accessi privilegiati, discuta e comunichi il più possibile in Aula. Infine, accetti il rischio: maturando un’esperienza da Sindaco ecomune municipio allontanandosi con coraggio dall’ortodossia infantile del 100% del M5S (che è un biglietto sicuro per il fallimento di qualsiasi progetto politico) può rappresentare davvero qualcosa di duraturo, ricomponendo un modello postideologico esportabile di rinnovamento, purché fondato sulla competenza e non sulla retorica, sulla trasparenza non come religione ma come ordinata normalità, sulla moderazione e sul rispetto delle convinzioni di una buona fetta di Torinesi. L’alternativa è esporsi al rischio di farsi rosolare, magari per semplici leggerezze di assessori senza esperienza (ma le leggerezze fruttano comunque l’apertura dei fascicoli in procura) e rassegnarsi a finire come un Pizzarotti qualsiasi. Chiara Appendino, insomma, non può più scherzare, deve lasciare la casa di Beppe e saltare in groppa alla tigre. Oppure prepararsi a tornare presto a vita privata, inseguita dallo stigma del velleitarismo e della sconfitta.

(foto: il Torinese)

Mirabilia International Circus & Performing Arts Festival

 
Il Festival Mirabilia International Circus & Performing Arts Festival (17 giugno – 10 luglio), il progetto artistico e culturale di rilevanza Europea dedicato al circo contemporaneo, alle arti performative, alla danza di ricerca e al teatro urbano, farà tappa a Savigliano l’1, il 2, il 3, il 4, il 5, il 6, il 7 e l’8 luglio
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Tra i vari eventi in calendario, venerdì 1 luglio si segnala:

Cia. Makia alle 18:45 con “Bloom” (all’Ala Spazio A), uno spettacolo che pone le basi di una ricerca drammaturgica che indaga i confini dell’animo umano. Con la regia di Milo Scotton, lo spettacolo si attesta sulla linea di confine tra pop art e realismo, nella scoperta del simbolismo che può scaturire dal movimento di attori e acrobati di circo.

Ebrezze (alle 20 in piazza Cesare Battisti), il format che Mirabilia propone insieme all’Agenzia Cru come percorso enogastronomico ed   artistico attraverso le terre del vino. Le aree tematiche   del territorio saranno   presentate da attori che leggeranno brani poetici degli scrittori originari dei luoghi, all’interno di cantine storiche e aziende tipiche. Il tutto accompagnato da musica   dal vivo e coreografie di danza acrobatica e di circo contemporaneo. Il costo della cena spettacolo sarà di 25 euro a persona.

Fattoria Vittadini alle 20:45 con “Sarai”(all’Ala Spazio B), un progetto artistico nato dal desiderio della coreografa/ danzatrice/ cofondatrice della compagnia Francesca Penzo di lavorare con suo padre. La sua ricerca è orientata alla creazione di una struttura coreografica che possa interrogarsi sul concetto del tempo: come è vissuto e percepito da due individui così lontani in termini generazionali ma anche così genealogicamente vicini. La condizione di partenza è anche il punto di inizio della creazione: l’interazione tra un uomo di 75 anni e una donna di 29.

Circo Bidon alle 21:45 in piazza del Popolo con “Bulle de Rêve”, il loro nuovo lavoro di teatro d’arte e di poesia, con artisti che volteggiano fino a toccare il cielo. Un mix di teatro, acrobazie, musica dal vivo e clownerie che fa sognare e tornare bambini.

Tra i vari eventi in calendario, sabato 2 luglio si segnala:

The Tamarros alle 18 con “Ambaradan” (in piazza Santarosa), un’improbabile e sconclusionata orchestra acustica itinerante che riporta in vita lo spirito più kitsch degli anni ’70 con occhiali a specchio in via Roma. Si tratta di un progetto artistico nato con l’intento di esplorare il comico nella commistione tra diverse arti dello spettacolo quali musica, teatro e circo operando in ogni genere di spazio, teatrale e non. I tredici musicisti della famiglia Tamarros, in colorati abiti da Febbre del sabato sera, si scateneranno per le vie e nelle piazze coinvolgendo il pubblico al ritmo dei grandi classici disco quali “I Will Survive”, “Sex Bomb”,“Hot Stuff” e molti altri. Replica alle 20:30.

Fattoria Vittadini alle 18:15 con “Sarai”(all’Ala Spazio B).

Cirko Vertigo alle 19 presenta “Exit”, un mosaico eclettico e composito i cui tasselli sono le creazioni di diciassette artisti internazionali: lo specchio della giovane creatività, talentuosa e multiforme, maturata nel grande incubatore di idee di Cirko Vertigo, sotto l’occhio attento di Milo Scotton e Olivia Ferraris, veri artisti/artigiani del circo contemporaneo. Personaggi comici ed eccentrici si alternano ad altri più cupi e tormentati, proponendosi di raccontare esperienze di vita vissuta, momenti allegri e surreali, scene claustrofobiche, squarci di estrema lucidità, scatti di follia, incubi e sogni, fantasie ed emozioni in un caleidoscopio di stati d’animi ed emozioni di grande presa sul pubblico.

Andrea Gallo Rosso alle 19 (Ala Spazio A) con “Postproduzione”, una performance di danza contemporanea in cui l’artista esprime il conflitto che nasce da una mancanza di affermazione della propria identità o al contrario da una sua eccessiva   affermazione. Così in “PostProduzione”   il ritmo diventa strumento nel   quale conoscersi o disconoscersi, mezzo per entrare e uscire dal gruppo. I tre danzatori in scena sono i differenti aspetti che convivono in un essere umano e allo stesso tempo meccanismi della nostra società contemporanea.

Cirquons Flex con “La Pli i donn” alle 21 (al Teatro Milanollo). Si tratta di un lavoro di danza contemporanea/circo di Virginie Le Flaouter che nasce a La Réunion dall’esperienza e dagli incontri iniziati nei corsi dei viaggi e delle residenze itineranti che la compagnia ha organizzato in India, Madagascar e Sud Africa negli ultimi due anni.

Circo Bidon alle 21:30 in piazza del Popolo con “Bulle de Rêve”.

Cirko Vertigo alle 22 con “Exit”(al Museo Ferroviario).

Daniele Ninarello & Dan Kinzelman in “Kudoku” alle 22:45 (all’Ala Spazio B). Il compositore Dan Kinzelman e il coreografo Daniele Ninarello, si incontrano per la prima volta in un territorio di esplorazione che racchiude i temi presenti nella comune ricerca artistica. Un confronto attraverso linguaggi diversi ma strettamente legati e comunicanti tra loro, per interrogarsi insieme sullo spazio come luogo in cui esercitare e trasfigurare il corpo sonoro e fisico, nel tentativo di indagare e raccontare la sua precarietà, la sua impermanenza, la fatica e il suo evolversi nella resistenza.

Tra i vari eventi in calendario, domenica 3 luglio si segnala:

Cirko Vertigo alle 18 (al Museo Ferroviario) con “Exit”. Replica alle 21 e alle 00:05.

Enzo Cosimi con “Fear Party” alle 19 (Ala Spazio A), un lavoro che esplora il profilo della paura, le sue diverse valenze psicologiche, i suoi inneschi e disinneschi collettivi. Esamina le paure intime dell’uomo contemporaneo, le angosce iniettate dal germe della macchina sociale e i sistemi di vita che non possiamo controllare.

Circo Bidon alle 21 in piazza del Popolo con “Bulle de Rêve”.

Cirquons Flex con “La Pli i donn” alle 21:15 (al Teatro Milanollo).

Igor e Moreno alle 23:15 (all’Ala Spazio A) con “Life is a Carnival”. Al centro del lavoro dei due artisti troviamo l’essere umano e ciò che lo rende un animale speciale. Le loro creazioni sono caratterizzate da un interesse per il movimento del corpo e dall’immediatezza dell’azione come veicolo di significato, idee e desideri.

Tra i vari eventi in calendario, lunedì 4 luglio si segnala:

Tr’espace alle 20:30 con “Arbeit” (all’Ala Spazio B), uno spettacolo di Roman Müller, dove un mondo immaginario prende vita: la riflessione sociologica di partenza, piuttosto disincantata, sgancia sulla scena un fenomento al contrario, oltre il magico. Questo universo imprevisto entra in risonanza con un grande piano nero, centro melodico, poetico e ritmico di uno spazio sonoro tanto ricco quanto sofisticato di questa inenarrabile catena di produzione circense.

Circo Bidon alle 22 in piazza del Popolo con “Bulle de Rêve”.

Tra i vari eventi in calendario, martedì 5 luglio si segnala:

Robbie Synge alle 19 (all’Ala Spazio A) con “Douglas”, una performance di danza, un assolo eseguito da Robbie Synge, accompagnato da pianoforte e musica elettronica live. Una figura solitaria incorniciata in un palco con oggetti semplici: gli oggetti danno movimento al corpo e diventano interscambiabili con il corpo.

Joan Clevillé Dance alle 21 (al Teatro Milanollo) con “Plan B for Utopia”, spettacolo che dà il nome alla X edizione di Mirabilia. Plan B for Utopia è un lavoro di teatro-danza carico di gioco della compagnia scozzese – con base a Dundee Clevillé Dance. I carismatici interpreti Solène Weinachter e John Kendall esplorano la nozione di utopia e il ruolo che l’immaginazione può giocare come forza motrice di un cambiamento nelle nostre vite personali e collettive.

Tr’espace alle 21 con “Arbeit” (all’Ala Spazio B)

Cia. Imaga alle 22:45 con “FS2 Symphony of relationship” (all’Ala Spazio A). Il focus del loro lavoro è una ricerca attraverso il movimento del corpo per dare nuove possibilità alle antiche tecniche circensi di “Hair Hanging” . Sempre alla ricerca di un linguaggio scenico personale, hanno deciso di approfondire il loro studio come duo (rigger e hanger).Il lavoro continua e invita le ragazze a creare uno spettacolo di 45 minuti che fonde la loro creatività in una simbiosi tra hair hanging , movimenti e poesia di scena.

Tra i vari eventi in calendario, mercoledì 6 luglio si segnala:

Artekor Duèt alle 17 con “Cromosoma – Vite in divenire” (al Teatro Milanollo), un lavoro di circo/danza ideato da Alessio Ferrara e Roberta Ruggiero, che esplora il ciclo della vita che si ripete: è un susseguirsi di costanti. E per quanto siamo tutti diversi, esistono tappe, stagioni ed elementi che sempre ci accomuneranno in quell’eterno divenire che è la vita.

Physical Momentum Project alle 18:30 con “PostKriptum” (all’Ala Spazio B), uno spettacolo di danza contemporanea di Francisco Còrdova Azuela. La performance racconta di uno sguardo, un abbraccio, un gesto, un errore. Tutte quelle piccole cose che ci rendono possibilmente più umani. Si interroga sul liberarsi degli usi, delle abitudini e delle routine aldifuori di noi stessi. Postskryptum è e vuole essere un semplice modo di dire addio.

blucinQue alle 19:30 con “Time per We273” (all’Ala Spazio A). “4’33” è il titolo dell’opera più conosciuta di Cage, che ha portato ad una riflessione sul lavoro di composizione di blucinQue tradotto nel titolo “We 273”, come punto di partenza per questa creazione. Un’idea di studio per questo lavoro che parte dalle prime presentazioni con il titolo Time e che affronta il tema del suono e della sua relazione con lo spazio, con la voce, con il corpo. L’attrezzo circense come strumento musicale, che vibra e risuona. Il ritmo che scaturisce dallo spazio e dalle parole, e da un corpo sempre in disequilibrio e spiazzato, un corpo sonoro, poetico, che si muove nel tentativo di accordarsi per creare percorsi, forse sogni.

Marion Collé/Collectif Porte 27 alle 21 con “Autour du domaine” (al Teatro Milanollo) è la performance di danza che racconta lo sforzo che mettiamo in gioco per ritrovare un rapporto fisico con il mondo, essere prossimi alla sua fragilità, percorrere i suoi aspetti incompleti e precari. È la ricerca, ogni volta da ricominciare, di un equilibrio che non è un ideale, ma un semplice cammino. Autour du domaine è uno spettacolo liberamente ispirato a Du domaine del poeta Guillevic.

Robbie Synge alle 22:15 (all’Ala Spazio A) con “Douglas”.

Tra i vari eventi in calendario, giovedì 7 luglio si segnala:

Colette Sadler alle 10 con “We are monsters” (all’Ala Spazio B), una divertente performance di danza per bambini dai 4 ai 9 anni che fa scoprire il mostro che si nasconde dentro ognuno di noi. E’ seguita da un workshop: seguendo il movimento, la musica e le immagini si esplora l’idea di cosa ci rende tutti diversi. Lo spettacolo può essere seguito da un pubblico di tutte le età. Replica alle 20:45

Artekor Duèt alle 17:30 con “Cromosoma – Vite in divenire” (al Teatro Milanollo).

Joan Clevillé Dance alle 19 (al Teatro Milanollo) con “Plan B for Utopia”.

Robbie Synge alle 19:30 (all’Ala Spazio A) con “Douglas”.

Marion Collé/Collectif Porte 27 alle 21 con “Autour du domaine” (al Teatro Milanollo).

Carpet Bag Brigade alle 21:30 (in piazza Santarosa) con “Callings”, una performance di teatro di strada che prende spunto dai cambimanti climatici per parlare di come l’Oceano sia un essere vivente. I protagonisti dello spettacolo sono sirene e il fantasma di un capitano di vascello.

NoGravity4Monnks alle 22:20 con “TRK#1” (in piazza Santarosa), spettacolo che prevede una coreografia di un funambolo su cavo e un concerto per la corda più lunga mai suonata al mondo: le emozioni trasmesse al cavo verranno amplificate e rese udibili al pubblico. Lo stridere della paura di fronte all’ignoto si   trasformerà   in   un’ opportunità sonora e creerà insieme agli altri strumenti la colonna sonico-emotiva della traversata del funambolo.

Cridacompany con “Manana ed manana” alle 23:10 (all’Ala Spazio B), un lavoro di Jur Domingo e Julien

Vittecoq. I due artisti Julien e Jur sono raggiunti sul palco da Gabriel Agosti e Anicet Leone per un quartetto che, ancora una volta, lascia i sentieri battuti, sfuma i confini tra le discipline e rende caduche le chiavi di lettura prestabilite.

Tra i vari eventi in calendario, venerdì 8 luglio si segnala:

Andrea Gallo Rosso alle 11:30 (all’Ala Spazio A) con “Postproduzione”

Il Festival è stato realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito della Scadenza Unica 2016 Performing Arts.

Torino e quella “scatola magica” chiamata radio

Si narra che le prime trasmissioni radio furono intraprese da “L’Araldo Fonico” in parte via cavo e in parte in onda media, grazie ad un’antenna piazzata su un tetto della capitale sabauda, in via Po angolo via Rossini. La ricezione avveniva, con tutti i limiti del caso, quasi esclusivamente con radio a galena, e la portata era di poche centinaia di metri

Torino e quella scatola magica chiamata radio rappresentano, nella storia, un binomio inscindibile. Si narra che le prime trasmissioni radio furono intraprese da “L’Araldo Fonico” in parte via cavo e in parte in onda media, grazie ad un’antenna piazzata su un tetto della capitale sabauda, in via Po angolo via Rossini. La ricezione avveniva, con tutti i limiti del caso, quasi esclusivamente con radio a galena, e la portata era di poche centinaia di metri. Successivamente, nel 1923, nacque l’Uri, l’Unione radiofonica italiana, che trovò sede al primo piano di un palazzo in piazza Vittorio Veneto, all’angolo di via Bonafous. Da lì venne trasmesso il primo concerto da camera diretto da Mario Gallino , cuneese di Savigliano, padre del più noto Cesare Gallino, inimitabile interprete delle operette di Lear e grande direttore d’orchestra. L’alloggio pare fosse di Pasquale Martellini , padre di Nando (il noto radiocronista) e del generale Alberto Martellini. L’iniziativa venen sostenuta ( oggi si direbbe “sponsorizzata”) da diverse aziende e personalità di spicco dell’imprenditoria subalpina: la General Electric, la Piemonte Centrale di Elettricità, l’industriale Riccardo Gualino, il pellicciaio Francesco Rivella (proprietario dei famosi atelier nelle “Torri Rivella” e del Casinò di Saint-Vincent) e Matteo Cerano, costruttore automobilistico e “patron” della Itala ( l’auto torinese che, nel 1907, guidata da Scipione Borghese ed Ettore Guizzardi, fu una delle cinque partecipanti al raid di 16.000 chilometri da Pechino a Parigi). L’Uri, a Torino, ebbe però vita breve.

Nel 1924, in seguito al decreto governativo che stabiliva le regole per la radiodiffusione, la sede legale dell’Uri venne trasferita a Roma, e l’assetto azionario subì un rimpasto, grazie all’intesa tra le maggiori compagnie del settore: Radiofono, controllata dalla compagnia Marconi, e SIRAC (Società Italiana Radio Audizioni Circolari). Presidente della Società venne nominato Enrico Marchesi , ex direttore amministrativo della FIAT. Il tutto si realizzò grazie alla mediazione di Costanzo Ciano, all’epoca Ministro delle Poste e delle comunicazioni. Il 6 ottobre del 1924 andò in onda la prima trasmissione radiofonica italiana. Maria Luisa Boncompagni e Ines Viviani Donarelli, dai microfoni dell’Unione Radiofonica Italiana, annunciarono l’inizio delle trasmissioni dalla stazione di Roma S. Filippo (in quello che oggi è il quartiere Parioli di Roma ma all’epoca aperta campagna). Il primo programma fu un concerto presentato da Ines Viviani Donarelli, moglie del direttore artistico della società e uno dei quattro musicisti che eseguirono musiche di Haydn. L’annuncio è passato alla storia: “Uri, Unione Radiofonica Italiana. 1-RO: stazione di Roma. Lunghezza d’onda metri 425. A tutti coloro che sono in ascolto il nostro saluto e il nostro buonasera. Sono le ore 21 del 6 ottobre 1924. Trasmettiamo il concerto di inaugurazione della prima stazione radiofonica italiana, per il servizio delle radio audizioni circolari, il quartetto composto da Ines Viviani Donarelli, che vi sta parlando, Alberto Magalotti, Amedeo Fortunati e Alessandro Cicognani, eseguirà Haydn dal quartetto opera 7 primo e secondo tempo”. L’Agenzia giornalistica “Stefani” fu designata dal governo come l’unica fonte delle notizie che l’URI poteva trasmettere. Si trattava della prima agenzia di stampa italiana, nata a Torino il 26 gennaio 1853, voluta da Camillo Benso, Conte di Cavour , come portavoce della sua politica. Nel 1924, diventata proprietà di un fedelissimo di Mussolini, Manlio Morgagni, assunse il ruolo di cassa di risonanza della politica del regime. Pochi mesi dopo, il 18 gennaio 1925, vide la luce l’organo ufficiale dell’URI, il “Radio Orario”: ventiquattro pagine, 1,50 lire, abbonamento annuale a 45 lire. Una copertina semplice, grafica essenziale, quasi minimalista; l’immagine è sobria e anche l’obiettivo è circoscritto: pubblicare i palinsesti della radio italiana e delle principali radio estere. Un anno più tardi la redazione si sposterà da Roma a Milano e cambierà anche la testata, diventando “Radiorario”.

L’avventura della “scatola magica”, all’ombra della Mole, non è però finita. Sempre per volontà del governo ,il 15 dicembre 1927, l’Uri fu assorbita interamente dall’ Eiar (Ente italiano audizioni radiofoniche),società con capitale pubblico, controllata direttamente dallo Stato, con sede legale a Torino in via Arsenale 21. Da quel momento la radio diventa la “voce del fascismo”, il più solido dei punti d’appoggio per consolidare e aumentare il consenso attorno al regime, sfruttando la possibilità di comunicare a quella parte della popolazione ( la maggioranza) che non leggeva e non aveva un gran livello d’istruzione . Arnaldo Mussolini, fratello del duce, diventa vice presidente dell’EIAR e scrive infuocati editoriali sui compiti pedagogici della radio. Il 5 gennaio del 1930 la rivista ufficiale della radio cambiò ancora testata, diventando “Radiocorriere”, trasferendosi a Torino nella ormai mitica sede di Via Arsenale,21: direttore venne designato il piemontese Gigi Michelotti, originario di Ciriè, che ricoprì l’incarico fino al 1943. Nel 1931 il “Teatro di Torino” fu acquistato dall’Eiar , facendone il primo Auditorium d’Italia, prima sede della propria Orchestra Sinfonica Nazionale. Oggi, in via Verdi 26, nel centro della città, a pochi metri di distanza dalla Mole Antonelliana, all’interno del nuovo palazzo della RAI, è alloggiato il Museo della radio e della televisione. Lì sono esposti circa cinquemila pezzi d’epoca. Si possono ammirare i prototipi degli apparecchi televisivi risalenti al 1928, i primi apparecchi telegrafici a due aghi usati nel Regno di Sardegna nella seconda metà dell’Ottocento, il primo microfono usato in Italia nel 1924, un fonografo Edison del 1902 e la riproduzione della trasmittente-ricevente costruita da Guglielmo Marconi. L’insieme di questi materiali permette ai visitatori di rivivere le varie fasi e trasformazioni avvenute, dall’invenzione della valvola alla costruzione del ricevitore, nella tecnologia radiofonica. Una conferma, se mai ve ne fosse stato ancora bisogno, del ruolo centrale di Torino nella storia della radio.

Marco Travaglini

Da Togliatti ai giorni nostri qualcosa è cambiato nel mondo delle coop

tosettoSTORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

Reggio Emilia era la Mecca delle Coop rosse. Tutta l’Emilia Romagna in generale, ma in particolare Reggio, dove Palmiro Togliatti nel dopoguerra davanti ai dirigenti locali comunisti li esortò a “dirigere” le coop della Lega Coop. Da oltre 40 anni i cooperatori torinesi in modo cadenzato si recano a Reggio per svolgere al meglio il loro lavoro

cooperative

Noi piemontesi li abbiamo visti in azione nel 2006 sulle nostre montagne olimpiche. Soprattutto le Coop di produzione che da organizzatori del lavoro sono, di fatto,  diventate multinazionali delle costruzioni, o come si dice oggi : general contractors.

Appena Aldo Puttin mi ha invitato all’assemblea di bilancio del Consorzio Fra Costruttori a Reggio Emilia mi sono “fiondato”. Aldo dopo quasi un quarantennio  di “servizio” alle coop rosse finisce i suoi anni professionali come commerciale piemontese e ligure di questo consorzio. Tenerlo fermo è impossibile, macina km ed ogni offerta pubblica è sua. Propone alle imprese aderenti i lavori, indubbiamente instancabile lavoratore, supplendo alla crisi del settore, proprio con il suo instancabile lavorio.

Ritorno in un mondo lasciato 9 anni fa ma ben presto capisco che è “passato un secolo”. Nulla è come prima. Erman Bolzoni Presidente -riconfermato-  legge la relazione di bilancio ai soci, la maggioranza artigiani edili. La situazione è difficile ma si regge. Anzi, in alcuni casi gli stessi rapporti tra imprese di costruzione sono radicalmente cambiati.

Fallimenti, concordati preventivi modificano il tutto. Il consorzio ha tre “fronti”. Continuare ad acquisire lavoro per gli associati , recuperare crediti, appunto da quelle gradi imprese, coop, che hanno “toppato” e linee di credito per poter lavorare all’estero. Scontrandosi con le nostre leggi farraginose e scopro che il nuovo codice sugli appalti è “una boiata pazzesca”.

Aumenta i costi per partecipare alle gare lasciando al caso ed al massimo ribasso l’aggiudicazione. Il monte di lavori aggiudicato oscilla da 25 a 30 milioni per anno e Aldo “contribuisce” ogni anni con consistenti quantità di lavori aggiudicati. Ripeto, il Consorzio tiene duro.

Anche dove siamo si stigmatizza la diversità con  ieri. Siamo ospiti della Confederazione Cooperative, per capirci le coop bianche, le coop d’ispirazione cattolica. Riconferma del Cda ed elezione di Erman Bolzoni a Presidente. Poi salutare pranzo nelle colline reggine.

Ottima ospitalità e tra un bicchiere di lambrusco e pan fritto le mie domande vengono soddisfatte da un cortese presidente. Una per tutte: Si sono incontrati con le organizzazioni di categoria per questa nuova legge sugli appalti? Quasi sicuramente, ma le grandi imprese hanno solo più lavori all’estero.

Pessimista o ottimista? Risposta : sono ottimista sulla nostra capacità di lavoro, la scelta di Aldo conferma questa direttrice, pessimista per una realtà che si complica sempre di più. E’ ora di tornare a casa. Di sabato non ci sono tantissime auto sull’autostrada e si continua a parlare. La mia conclusione? Che quando ci saranno cooperatori come questi…qualche speranza la vera cooperazione l’avrà.

Apre a Torino la "Casa della Solidarietà", per 12 universitari stranieri

studenti giovaniApre a Torino la “Casa della Solidarietà”, per 12 universitari stranieri che, in cambio, aiuteranno anziani e inquilini in difficoltà che vivono nello stesso edificio. Il progetto è finanziato dalla Chiesa Valdese nella zona di a Barriera di Milano e ha comportato la riqualificazione di un palazzo dell’ Atc. I ragazzi al secondo anno di università, in regola con gli esami e in difficoltà economica, possono essere ospitati, non a costo zero, ma senza il pagamento di un affitto, bensì con attività di supporto a vicini di casa che non possono uscire: fare la spesa, pagare le bollette, curare il giardino condominiale. Il progetto è stato reso possibile attraverso i fondi dell’otto per mille e al Comune di Torino.