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Appendino, 5 milioni per inserire i giovani nelle imprese: “alla città serve merito e cambiamento”

La candidata sindaco del Movimento Cinque Stelle racconta ai nostri microfoni le sue idee per una Torino solidale, che investe sui giovani e dialoga con i cittadini

APPENDINO 2

DI ROMANA ALLEGRA MONTI

Qual è la sua visione per Torino?

La città che vogliamo costruire è una città sicura, sana e solidale. Queste sono le tre parole chiave della Torino di domani. Sicura perché ogni cittadino deve poter vivere il suo quartiere, non solo in centro, ma anche nelle periferie della città; sana perché la mobilità deve essere sostenibile e l’aria respirabile; solidale perché per fare questo serve fiducia tra istituzioni e cittadini.

Come pensate di poter ridurre l’inquinamento concretamente?

Abbiamo una serie di gruppi di lavoro e abbiamo tenuto una serata proprio su questo tema: è una delle nostre priorità, il trasporto locale è un elemento che favorisce la sostenibilità e garantisce davvero la mobilità dei cittadini e il loro diritto al trasporto, a prescindere dalla propria disponibilità economica. Prevediamo un allungamento dell’orario di ZTL, un percorso di linea metropolitana che sfrutti la Torino-Ceres e le gallerie sotto via Stradella, collegando l’aeroporto al centro della città. Garantire inoltre la sicurezza per le ciclabili è un altro punto fondamentale per noi, infatti un nostro obiettivo sul breve periodo è realizzare dei parcheggi sicuri anche per le biciclette, per favorirne l’utilizzo in alternativa all’auto.

campus universita 1In città sono carenti i collegamenti con alcuni luoghi di interesse, come il Campus Luigi Einaudi, per dirne uno. Riguardo i mezzi pubblici dunque, pensate di apporre qualche modifica nei collegamenti o nell’attuale viabilità?

Vorremmo lavorare sul tema della viabilità semaforica e velocizzare le linee, facendo sì che siano anche più attrattive con priorità alle linee tramviarie per una questione ambientale. Sicuramente c’è un tema di riprogrammazione del servizio da affrontare con Gtt in modo partecipato, facendo uno studio che in parte è già stato fatto, ma che è rimasto in un cassetto. Da Mirafiori ci si mette meno ad andare a Milano che in centro città e questo è un problema rilevante.

Cosa pensi della promessa dell’amministrazione Fassino di una seconda linea metro per il 2017?

Pensiamo che sia meglio dare priorità alla linea 1, per portarla a termine: è inaccettabile ci sia volutometro2 così tanto tempo per poi neppure terminarla, creando forti disagi al commercio locale che è stato letteralmente ucciso da questi cantieri eterni. Certamente saremmo favorevoli a incrementare un’altra linea, ma solo dopo aver finito la prima e soprattutto aver trovato i fondi per la seconda, questo è il vero problema. Oltretutto riteniamo che un progetto del genere debba coinvolgere la cittadinanza: vorremmo un dibattito pubblico su un’operazione così importante da quasi 1 miliardo e 400 milioni. Andrebbe poi affrontato anche un investimento decisamente minore, quello nella “linea 3”,sfruttando la Torino-Ceres di cui parlavo prima.

Come affrontereste invece l’emergenza abitativa?

Sul tema casa vorremmo lavorare su due elementi: da un lato su un censimento di quelli che sono gli edifici sfitti pubblici, in un’ottica di pianificazione urbanistica, per sfruttare al meglio il patrimonio già esistente. Dall’altro, per quel che riguarda il privato, vogliamo rafforzare i collegamenti affinché un soggetto privato sia incentivato a badare al suo appartamento e magari volerlo affittare a prezzi calmierati. Siamo in una situazione paradossale: l’emergenza casa è in continua crescita, così come gli appartamenti sfitti.

moi scontri1Tra le vere e proprie emergenze in città, vi è anche quella che riguarda l’ex Moi. Cosa propone per risolvere questo annosa criticità?

Crediamo sia corretto effettuare un censimento di tutti coloro che vivono all’interno di quelle palazzine: è inaccettabile che non si sappia chi vi sia all’interno e che diritti abbiano, questo riguarda la prima fase d’intervento. La seconda fase dovrà riportare quegli edifici alla cittadinanza, sulla quale per ora si è solo scaricato difficoltà e tensioni che non fanno altro che aumentare. La situazione va presa in mano. Per coloro che avranno le carte in regola dovranno prevedersi percorsi di integrazione.

In questo dinamico periodo di campagna elettorale è stato ripulito il campo rom di corso Tazzoli e sgomberato quello in Lungo Stura Lazio. Come gestirebbe da sindaco questa situazione?

Fino a pochi mesi fa lavoravo nei dintorni di via Germagnano, quindi ho ben presente le difficoltà che esistono all’interno di quelle baraccopoli e anche all’esterno: situazioni pericolose a livello sanitario e di grande degrado. La nostra linea è quella dell’Europa in questo caso: chiudere le baraccopoli e con i loro stanziamenti – la trasparenza sulle risorse utilizzate e le modalità, deve essere massima – mandare a scuola i bambini e a lavorare gli adulti.

Quindi ricollocando gli abitanti di queste baraccopoli in case comunali o sul mercato privato?

L’obiettivo è superare la situazione dei campi, affinché chi ha intenzione di integrarsi nella società possa farlo a parità di doveri e diritti, come prevede l’Europa, linee che noi vorremmo seguire del tutto.

asl sanitaSanità. Abbiamo avuto grossi problemi di gestione e visto la chiusura di alcune strutture come l’oftalmico. Come agirebbe lei in qualità di sindaco, per evitare la eventuale perdita di diritti sanitari ai cittadini?

Questo è un tema regionale e il comune ha un potere “limitato”. I nostri consiglieri tuttavia, si sono battuti contro quella chiusura, per la sua storia e per le sue competenze: chiudere un presidio del genere senza avere una degna alternativa è miope e, dal nostro punto di vista, una scelta assolutamente da contrastare. Come sindaco, che può esercitare una certa influenza sulla Regione, ci batteremo affinché vengano garantiti i servizi per i cittadini che al momento sono già carenti.

Torino e il turismo. Merito dell’amministrazione Chiamparino-Fassino?

Penso che la vocazione turistica della città sia nata prima, l’intuizione ci fu già negli anni ’90 con Castellani che, per rispondere alla crisi industriale Fiat, propose questo obiettivo. Tuttavia credo che turistiquesto non sia sufficiente a rilanciare la città: penso si debba ripartire dalle piccole e medie imprese, immagino di poter esportare i nostri saperi: quelli della ricerca universitaria e delle piccole e medie imprese. Ci sono realtà interessanti come ICxT, che mette insieme dieci diversi dipartimenti e producono progetti interessanti per le nostre imprese, come il caso Carioca.

Torino ha un’altissima disoccupazione giovanile e vi è uno scollamento netto tra Università e mondo del lavoro…

Come prima proposta appena candidata ho parlato di un fondo da cinque milioni di euro per inserire i giovani nelle piccole e medie imprese, mettendo al centro dell’agenda politica due grandi temi: quello della disoccupazione giovanile, per non perdere la nostra futura classe dirigente e quello delle imprese del nostro territorio, che hanno lunghe storie e molte competenze e possono formare i nostri giovani. La città deve essere la cabina di regia delle interazioni di questi due soggetti. Formare un giovane nelle nostre Università (che son di qualità) e poi vederlo fuggire, è una sconfitta per l’amministrazione ma anche per tutti noi.

Quando ho chiesto agli altri candidati cosa pensassero di Chiara Appendino come candidata, quasi tutti hanno dichiarato che la ritengono una persona degna, ma temono la sua carenza di esperienza rispetto ad altri e il gruppo politico, poco unito ed eterogeneo che la sostiene. Cosa risponde a queste critiche?

Sul mio essere più giovane mi pare chiaro che la differenza in questi casi non la fa l’età, ma le idee che si possiedono, i progetti che si intendono realizzare e la squadra. Ho alle spalle cinque anni al Comune e sono tra i fortunati giovani che hanno potuto avere esperienze di lavoro, anche nell’impresa di famiglia e nell’insieme la mia esperienza mi ha permesso di crescere e capire i bisogni della mia città. Accanto a me sto costruendo la mia squadra attraverso una scelta innovativa: non persone chiamate al mio fianco per amicizia o convenienza, ma per merito e competenza. Gli assessori sono scelti attraverso un bando.

Un metodo contestato da molti…

perna foto mole 2Credo che molte persone con grandi qualità in questa città non siano stati messi nella condizione di poter emergere, a causa delle solite logiche politiche. Facciamo in questo modo, un ulteriore passo verso la trasparenza nei confronti degli elettori che in questo modo sapranno perché e chi sono le persone della mia squadra, che lavora a stretto contatto con il sindaco. Sono convinta che a Torino serva un’apertura al merito e al cambiamento e penso che noi abbiamo sufficiente esperienza e capacità per poterlo fare, oltre che la volontà. Punto. Torino riparte.

In ultimo: un commento sull’istanza al Tar che porta la tua firma e quella di Bono, riguardo le Liste del Grillo – No Euro, che ancora una volta cercano non solo di confondere gli elettori, ma che addirittura li prendono in giro inserendo persone decedute negli elenchi…

Ritengo scandaloso che si giochi sui cittadini con queste liste civetta, che creano volutamente confusione e che mancano di rispetto alla democrazia stessa. Raccogliere poi firme di persone decedute è addirittura incommentabile. Tutto ciò è quanto di più distante dalla nostra politica ed è triste che tutte le volte si debba parlare di firme false… poi ci si chiede perché le persone non vanno a votare e non credono nell’amministrazione. Noi vogliamo dialogo e fiducia con i cittadini, vogliamo coinvolgerli e consultarli sui temi che li riguardano da vicino: vi sono poche risorse, ma questo non è un buon motivo per lasciare da solo il cittadino e farlo sentire abbandonato. Se dovessimo vincere, vorremmo inserire un’assicurazione per i cittadini derubati o scippati, di modo che possano ricevere un massimale dalla città. Perché? Perché in un momento di difficoltà l’amministrazione deve far sentire la sua voce, non per soffocare quella della cittadinanza, ma per rispondere alle sue esigenze concretamente e simbolicamente.

M5S vince al Tar, esclusa lista del Grillo

seggioIl Movimento 5 Stelle ce la fa al Tar del Piemonte e ottiene l’esclusione del Movimento No Euro Lista del Grillo alle elezioni comunali a Torino, la lista “civetta” che avrebbe potuto creare confusione tra gli elettori. Il ricorso è stato accolto dai giudici.”Pare al collegio – si legge – che la natura evocativa e confondente sia esplicita e seria, tale da indurre in confusione anche un elettore medio”.

Schellino e Giannuzzi assessori di Appendino

appendino2Due nuovi assessori in pectore per Chiara Appendino, candidata sindaco del Movimento 5 Stelle: Si tratta di Sonia Schellino per il Welfare, e Stefania Giannuzzi per l’Ambiente, la tutela degli animali e i fondi europei, due donne scelte attraverso la selezione pubblica delle scorse settimane.  “Per noi la trasparenza, la competenza e la partecipazione sono principi imprescindibili, perché riteniamo sia stravagante nominare assessori senza competenze specifiche solo perché portatori di pacchetti di voti e, quindi, individuati col manuale Cencelli”, dice Appendino. Schellino ha due lauree, lavora alla Compagnia di San Paolo ed è esperta di politiche sociali. La Gianuzzi, è stata dal 2010 al 2015 alla direzione Ambiente della Regione  e lavora per il programma Interreg Central Europe.

 

(Foto: il Torinese)

Appendino: "Dialogo con i commercianti"

appendino “Un dialogo continuo con i commercianti, le piccole e medie imprese e le professioni è necessario per rilanciare Torino e soprattutto la vocazione produttiva della nostra città, che in questi anni è stata lasciata indietro. Il primo provvedimento da sindaco di Torino sarà l’istituzione di un fondo di 5 milioni di euro per inserire i giovani nelle piccole e medie imprese, provando così a dare una risposta concreta contro la disoccupazione, ormai una piaga sociale” ha dichiarato Chiara Appendino, a margine dell’incontro privato con l’Ascom di Torino, alla presenza del presidente, Maria Luisa Coppa e dei rappresentanti di categoria. “C’è la necessità di riorganizzare la macchina comunale per arrivare alla sburocratizzazione del sistema e aprire la città al merito. Servono regole condivise per combattere l’abusivismo, favorendo una sana cultura della competizione che sia in grado di generare ricadute sul territorio. Il rilancio di Torino passa dalla difesa e dalla tutela delle pmi e del commercio di vicinato, penalizzato dai centri commerciali”.

“Cos’è il Controllo del vicinato e come funziona”

IARIS VICINATO“Cos’è il Controllo del vicinato e come funziona” è il titolo dell’incontro che si svolge mercoledì 4 maggio, alle ore 21, nella sala consiliare del comune di Gassino. Anche il paese dei grissini, dunque, si sta avvicinando alla tecnica di desistenza passiva attraverso la coesione sociale nei confronti di ladri e microcriminali. La serata è organizzata dall’amministrazione comunale, guidata da Paolo Cugini, in collaborazione con l’Associazione Controllo del Vicinato, per la quale sarà presente il referente della Città Metropolitana di Torino, Ferdinando Raffero

Massimo Iaretti

Caltignaga vs Volpiano 0-2

Campionato Regionale Piemonte VdA – Girone 2 – Giornata 8R

Caltignaga vs Volpiano   0-2
Reti: 19’pt Cornaglia, 17’st Chiadò Cutin
calcio bertino
Caltignaga (4-4-2)
1 Passarelli, 2 Sintucci, 3 Marotta, 4 Licencu, 5 Gavinelli, 6 Monzani (cap), 7 Curioni, 8 Leonardi, 9 Agostino, 10 Seye, 11 Zanzottera, 12 Sapescu, 13 Marcelli, 14 Vandoni – All. Moro
Sostituzioni: 9’st Vandoni per Marotta, 15’st Marcelli per Sintucci

Volpiano (4-4-1-1)
1 Bertino, 2 Salza, 3 Naro, 4 Avenatti, 5 Martino, 6 Ciconte, 7 Capirone, 8 Quaresima (cap), 9 Chiadò Cutin, 10 Cornaglia, 11 Magnino, 12 Govone, 13 Da Sogne, 14 De Cicco, 15 Gurrieri, 16 Pische, 17 Tomasello – All. Vogliotti
Sostituzioni: 28’pt Da Soghe per Naro, 1’st Govone per Bertino, 15’st Pische per Cornaglia, 24’st Tomasello per Chiadò Cutin, 24’st De Cicco per Quaresima, 37’st Gurrieri per Avenatti

Le Volpi ritornano da Caltignaga con il bottino pieno senza subire alcun pericolo e blindano così la prima posizione nel girone. Partita tranquilla e corretta. Da segnalare tra le fila degli ospiti anche 3 ragazzi del 2001 a causa di indisponibili e squalifiche. Primo tempo al piccolo trotto con le Volpi che creano un paio di occasioni (6′ rasoterra a lato di Chiadò Cutin, 17′ ancora Chiadò Cutin anticipato di un soffio dal portiere) prima di andare in rete al 19′ con un’azione corale: Magnino insiste sulla fascia sinistra e centra per Chiadò Cutin il cui tiro viene parato ma sulla respinta Cornaglia è lesto ad appoggiare in rete. Un minuto dopo ancora Cornaglia a lato da fuori area.  Nella seconda frazione (8′) sugli sviluppi di una punizione conclusione di Martino deviata in angolo e al 15′ buona occasione per Chiadò Cutin deviato in angolo ancora sugli sviluppi di una punizione. Al 17′ arriva il raddoppio ad opera di Chiadò Cutin che insacca di testa su calcio d’angolo. Nel finale ancora altre buone occasioni per rimpinguare il bottino: 24′ Capirone poco largo, 37′ Salza si incunea in area ma viene anticipato di un soffio dal portiere e al 39′ occasione per Tomasello contrato al momento di scoccare il tiro. 

Corrado Bertino

Domenica fiorita a Cavour

rocca cavourDopo la carne arrivano i fiori. Domenica 1 maggio, nel comune torinese, ai piedi della Rocca, si svolge “Cavour in fiore”, sedicesima mostra mercato di vivaistica e floricoltura. L’evento si articola nell’arco dell’intera giornata a partire dalle ore 9 con l’apertura della rassegna per le vie e le piazze del centro storico. Inoltre verrà aperto il Museo di arte sacra a cura fiori peonie 3dell’associazione Amici di Cavour e della Rocca nella chiesa di Santa Croce in via Giolitti, e sempre in via Giolitti ci sarà la mostra “Concorso floreale per artisti”. In via Re Umberto, invece, si terrà la mostra “Brandelli di storia” a cura di Maria Magnano. Mentre all’Abbazia Santa Maria di Cavour vi sarà la mostra personale Arboresco – Esplorazioni cromatiche di Caterina Bruno. Sempre alle 9 incomincia la gara sociale di karate – kata under 18 organizzata dal Dojo Gorin di Cavour al palazzetto dello sport. Dalle 10 incomincia a girare il trenino itinerante per le vie del paese, mentre alle 11 c’è il minicorso gratuito sulla composizione floreale “Impariamo a comporre con i fiori”. Con Graziana Priotto. Infine alle 15 ed alle 16.30 sarà la volta dell’attività ludico – creativa “Alberiinfiore” all’Abbazia Santa Maria di Cavour.

Massimo Iaretti
 

AL VIA IL PRIMO TOUR CICLO TURISTICO DEL MONCALVO

Qmoncalvouesto è il primo dei cinque Tour previsti nella terra del basso Monferrato, dove poter visitare gratuitamente le opere del grande pittore del 1600 Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo. E proprio  Moncalvo, dove risiede la tomba del pittore piemontese, sarà l’ultima Tappa del Tour ciclo turistico

Il Primo di Maggio 2016 partirà, in via  “sperimentale”, il primo dei cinque Tour dedicati al pittore detto “Il Moncalvo”, Guglielmo Caccia (Montalbone, 9 maggio 1568 – Moncalvo, 1625). L’iniziativa è promossa da Fiab Monferrato AmiBici, un’associazione di Casale Monferrato  ciclo-ambientalista aderente a FIAB Onlus (che conta in italia più di 20 mila iscritti praticanti).

Il Tour ha l’obiettivo di valorizzare il territorio del Monferrato casalese e farne conoscere le sue bellezze storiche e culturali, e nello specifico le belle pagine d’arte che questo pittore piemontese ha lasciato al Territorio.

La pedalata è gratuita e aperta a tutti, per chi almeno ha un minimo di allenamento da poter pedalare, lentamente, ma per tutta la giornata. Il primo Tour è  facile, si è scelta proprio la pianura per consentire a tutti di partecipare e di conoscere anche le altre iniziative, tutte, lo ricordiamo, no profit.

Si partirà alle 9.15 da Piazza Castello a Casale, dove si trova anche un parcheggio gratuito. Da qui avremo una guida d’eccezione che ci parlerà del famoso pittore del 1600, il critico d’arte Giuliana Romano Bussola, già Assessore alla Cultura del Comune di Casale M.to. Visiteremo luoghi dove sono custodite opere dell’artista, ad incominciare dalla  Chiesa Parrocchia di San Domenico, poi nel cortile di Santa Croce per la visita del Salone delle Lunette, alla Chiesa di San Paolo, di fronte al Municipio di Casale Monferrato ed infine alla bellissima Confraternita di San Michele.

Da quest’ultima partiremo per uscire da Casale percorrendo il tracciato della “Greenway delle 2 Cittadelle” (da Casale a Alessandria su percorso tracciato e fuori dal traffico automobilistico).

Sarà la Chiesa di Santa Giulitta e San Quirico a Borgo San Martino la successiva tappa con visita, dove si trova un’altra opera del pittore. Si ripartirà per Occimiano, sempre sul tracciato sterrato della Greenway, e li si visiterà un’altra opera minore del Moncalvo, presso la Chiesa della Madonna del Rosario.

Dopo il Pranzo aperto a tutti, a cura della Pro Loco di Occimiano per la manifestazione “Italia in Tavola – Regione a tema la Sicilia” (15 euro escluso le bevande) si ripartirà per Giarole dove saremo accolti, presso la corte del Castello locale, dal Conte Giuseppe Sannazzaro che farà da guida nella seconda parte della giornata. Lì visiteremo le due opere del Moncalvo, una nella Chiesetta del Castello, l’altra nella Chiesa Parrocchiale San Pietro sempre a Giarole.

L’ultima tappa,  e il prossimo paese, è Valmacca, dove sempre nella Chiesa Parrocchiale, della Natività Maria Vergine,  troveremo l’ultima opera di Guglielmo Caccia.

Dalla piana di Valmacca, terra un tempo di ricca coltivazione dell’asparago locale, si risalirà il fiume Po fino a Casale attraverso i suoi spettacolari argini, sul tracciato della ciclovia Ven:to, la Torino-Venezia per i cicloturisti di tutt’Europa. Il ritorno a Casale Monferrato è previsto intorno alle ore 17.30.

Questo è il primo dei cinque Tour previsti in terra del basso Monferrato, dove poter visitare gratuitamente le opere del grande pittore del 1600 Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo. E  proprio  Moncalvo, dove risiede la tomba del pittore piemontese, sarà l’ultima Tappa del Tour ciclo turistico.

Per info 392 646 2505 – 339 285 3193. 

l’Associazione copre anche le spese assicurative previste per le iniziative ufficiali di FIAB.

Fashion. Moda e stile negli scatti di National Geographic

nationalg4Tutto iniziò nella notte dei tempi quando gli uomini iniziarono a decorare i loro corpi, per apparire più belli o semplicemente per distinguersi dagli altri; da allora, appartenenza sociale, politica, economica  e religiosa passano anche attraverso ciò che indossiamo e ci adorna, ed il concetto di stile assume connotati che travalicano l’effimero

La moda che sfila a Parigi e Milano ha qualcosa in comune con colori e atmosfere di villaggi  africani, tradizioni di India, Sri Lanka e Indonesia, bimbi coreani o Dervisci danzanti? La risposta è nella mostra fotografica “Fashion. Moda e stile negli scatti di National Geographic”, allestita a Torino, nella Corte Medievale di Palazzo Madama, dal 4 febbraio al 2 maggio, curata da Marco Cattaneo e dalla redazione italiana della rivista.

Delicati colori pastello fluttuano in modo quasi evanescente su una modella che danza, drappeggiata di seta, alla sfilata di Hanbok, in South Corea nel 2009: ecco l’immagine-guida (di Jodi Cobb) che introduce 62 magnifiche fotografie (di grande formato), realizzate da 36 mostri sacri dell’obiettivo. Raccontano un secolo di moda e stile a tutte le latitudini del globo. Un viaggio da Oriente ad Occidente, che inizia dai primi anni del 900 ed offre una prospettiva globale sul significato storico e culturale di abbigliamento e ornamento, con tutti i risvolti antropologi e sociologici annessi e connessi.national geogr1

La mostra è un’altra tappa (dopo “Women of Vision” nel 2014) della partnership strategica tra Fondazione Torino Musei e National Geographic: il marchio internazionale che da 128 anni testimonia la storia, le sue svolte, e dal cui archivio storico provengono le immagini. Un viaggio nel fashion a 360°. Tutto iniziò nella notte dei tempi quando gli uomini iniziarono a decorare i loro corpi, per apparire più belli o semplicemente per distinguersi dagli altri; da allora, appartenenza sociale, politica, economica  e religiosa passano anche attraverso ciò che indossiamo e ci adorna, ed il concetto di stile assume connotati che travalicano l’effimero.

Le immagini in mostra sono una più bella dell’altra e i 36 fotografi tra i più celebrati al mondo. Tra loro, Jodi Cobb, una delle prime donne a farsi strada in un campo professionale tutto al maschile. Nata in  America, ma di fatto fin da subito cittadina del mondo. L’infanzia al seguito del padre sempre all’estero, e a soli 12 anni il giro del globo compiuto già due volte. Non si è mai più fermata: ha percorso oltre 60 paesi con il suo obiettivo che ha sempre messo a fuoco soprattutto il lato umano, narrando storie famose diventate libri cult. E’ stata tra i primi fotoreporter a visitare la Cina dopo la riapertura all’Occidente: un viaggio di 11mila kilometri in 2 mesi e lo storico reportage “Journey into China”. Poi in Giappone a documentare la vita segreta delle geishe; prima fotografa ammessa ad entrare nella vita nascosta delle donne in Arabia Saudita, e prima donna nominata “Casa Bianca Photographer of the year”. Molte le sue immagini in mostra, da Taiwan allo Sri Lanka, dalla Russia all’Italia.

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Poi (tra gli altri) Alexander Graham Bell, che fu il 2° Presidente della National  Geographic Society, con le sue foto-esperimenti di inizio 900: sua è l’immagine strepitosa di una ragazza Tamil dello Sri Lanka, datata 1912. Eliza R. Scidmore, scrittrice, fotografa e geografa nata nello Iowa (1856) che, seguendo il fratello diplomatico, tra 1884 – 1922 viaggiò in lungo e in largo in Estremo Oriente, e ogni volta un libro; non per niente fu il primo membro femminile del consiglio della National  Geographic Society. Tra le foto in mostra, una bellissima, color seppia, che sa di esotico ed antico e ritrae una donna giavanese che allatta il suo bambino; o ancora una del 1907 dallo Sri Lanka con in primo piano sofisticate cavigliere e anelli a decorare il piede di una danzatrice Tamil.

Il duo Lehnert & Landrock, fotografi attivi in nord Africa nei primi anni del XXsecolo e i primi ad immortalare i diversi valori-costumi culturali e sessuali in Tunisia, Algeria, Marocco, Egitto. Sono gli artefici dell’immagine (del 1922) di una ragazza algerina, della tribù Ouled Nail che indossa le monete della sua dote. Luis Marden, non solo fotografo, ma anche esploratore, regista, scrittore, linguista e subacqueo. Fu un pioniere della fotografia a colori, sia tradizionale che subacquea. Attraversò l’America Centrale, quella del Sud e i Caraibi. Sua è la foto del 1939 in cui ritrae una ragazza praticamente avvolta da un gigantesco cappello di paglia intrecciato, tipico del Texas.

national g2J. Baylor Roberts è l’autore dell’immagine di due nuotatrici che si mettono il  rossetto sott’acqua a Wakulla Springs. Testimonianza perfetta della sua sensibilità di fotografo che tra gli anni 20-40 del 900 girò l’America catturando tanti momenti di vita delle persone comuni. Senza tralasciare la magnifica foto in bianco e nero del 1915, di autore sconosciuto, che immortala un interno familiare in cui 3 sorelle lavorano a maglia insieme alla madre, mentre il padre le osserva.

Ma questi sono solo alcuni spunti…a voi l’emozione di scoprire una mostra di grande, immensa, bellezza.

 

Laura Goria

How to: “Fashion. Moda e stile negli scatti di National Geographic”.
Palazzo Madama – Corte Medievale
Piazza Castello Torino
Info mostra: tel. 011 4433501

Testimoni di Geova, 2000 delegati a Leinì

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Conferenza pubblica: “Cosa pensa Dio della religione?”

L’assemblea di circoscrizione dei testimoni di Geova si è conclusa nella Sala delle Assemblee di Leinì con 2mila delegati presenti alla conferenza pubblica: “Cosa pensa Dio della religione?”, di cui 450 provenienti dalle congregazioni di Chieri e Castelnuovo don Bosco. Quattro i battesimi locali . Da sinistra a destra nella fotografia: Marta Gorgerino, Alessia Messina, Paola Buccoliero, Joselutt Espino.