Il Prix Goncourt Mathias Enard, l’argentina Premio Andersen Marìa Teresa Andruetto, gli illustratori Aaron Becker e Suzy Lee, l’eredità di Tullio De Mauro

Cinquemila metri quadrati espressamente dedicati al pubblico dei bambini, dei ragazzi, degli adolescenti, delle scuole e delle famiglie, ma pronti ad accogliere tutti i visitatorisemplicemente curiosi.
È il Bookstock Village, l’area del 30° Salone Internazionale del Libro di Torino pensata per i più giovani e per chi con loro si confronta quotidianamente. Realizzata grazie al sostegno dellaCompagnia di San Paolo, propone 120 ore di programmazione negli spazi destinati agli incontri del Padiglione 5 di Lingotto Fiere – Arena, Spazio Book e Spazio Stock – e 180 ore di attività laboratoriale suddivise fra otto sale e quattro temi: Scienza e tecnologia, Digitale, Immagini eParole.
Il programma è ricco di grandi autori internazionali e celebri illustratori provenienti da ogni angolo del mondo – dalla Corea agli Usa al Sudamerica – e prevede anche una lunga serie di spettacoli, incontri, laboratori digitali, d’arte e illustrazione, workshop di fumetto.
Ecco alcuni fra gli ospiti del Bookstock Village 2017. Il Prix Goncourt 2015 Mathias Énardragionerà con gli studenti sulla storia e il presente delle culture del Mediterraneo, in un appassionante viaggio tra Europa e Medio Oriente. Brian Turner racconterà la sua esperienza di soldato in Bosnia e Iraq, e di cosa resta della guerra quando questa finisce. La scrittrice argentinaMarìa Teresa Andruetto nel 2012 ha vinto l’Andersen Awards: il più prestigioso riconoscimento internazionale per autori di letteratura giovanile, in pratica il «Nobel dei ragazzi». Robert Domesporta al Salone una storia di eugenetica ambientata nella Germania nazista, di recente trasposta anche sugli schermi cinematografici. Ospiti alcuni fra gli illustratori più celebri del mondo, come l’americano Aaron Becker o Suzy Lee (Corea del Sud), prestigiosa autrice di silent book (libri senza parole). E cosa ne dite di passare un’ora buca con Andrea Marcolongo, Piergiorgio Odifreddi, Giuseppe Antonelli, Alessandro Barbero e Marco Malvaldi?
Giovedì 18 maggio il Salone dedica al grande Tullio De Mauro la tavola rotonda Le parole della scuola. L’eredità di Tullio De Mauro, con la Ministra per l’Istruzione Valeria Fedeli. E sabato è il cuore delle celebrazioni di Primo Levi a trent’anni dalla scomparsa, con la presentazione delle
Opere complete in Italia e negli Stati Uniti ad opera di Marco Belpoliti, Anna Bravo, Fabio Levi,Domenico Scarpa ed Ernesto Ferrero.
Il Bookstock Village ospita al suo interno anche una grande libreria specializzata, comprensiva di una vasta selezione di titoli in lingua straniera. E poi c’è la redazione del Bookblog, giornale per i ragazzi realizzato dai ragazzi. Vi sono allestite tre mostre. Con l’Aula 2030 e la Biblioteca digitale si potrà dare un’occhiata alla scuola del futuro. E allo Spazio famiglie saranno disponibili baby parking multilingue, prestito fasce per trasporto bimbi, area poppata e cambio pannolini.
«L’esperienza del Bookstock – spiega il Presidente della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, Mario Montalcini – è molto altro ancora. Anzitutto è il luogo del Salone dove si possono ammirare i primi risultati dell’alleanza stretta con la Bologna Children’s Book Fair, come le mostre internazionali dedicate all’illustrazione per l’infanzia. E poi Bookstock è una finestra aperta sul rapporto fra l’infanzia e la lettura, è un campo dove gettare il seme della lettura affinché ne colgano i frutti gli adulti di domani, è un’occasione d’incontro, approfondimento e confronto per chi si occupa di didattica e pedagogia, è un momento in cui genitori e figli dialogano attraverso i libri e scelgono insieme le prossime letture, è una dimensione in cui anche i grandi possono tornare, per qualche ora almeno, un po’ bambini».
Afferma Francesco Profumo, Presidente della Compagnia di San Paolo: «La Compagnia di
San Paolo si conferma anche per l’edizione 2017 il maggior sostenitore del Salone Internazionale del Libro, e in particolare del Bookstock Village. Riconoscendo come fondamentale la responsabilità collettiva di formare i cittadini di domani, la Compagnia propone quest’anno un modello di scuola innovativa, promuovendo l’innovazione come strumento di inclusione sociale. Per sviluppare le competenze utili ai giovani che saranno cittadini attivi del 2030 occorre pensare ad un nuovo modello pedagogico che prevede il ruolo dell’insegnante come coordinatore di un sistema formativo allargato, che mette la scuola al centro ma affiancata da altre agenzie quali enti di ricerca, imprese e organizzazioni del terzo settore. La scuola dovrà essere ancora più formativa, ripensando le strategie di apprendimento, ridefinendo i saperi tradizionali, sviluppando le capacità trasversali di carattere comunicativo relazionale, promuovendo l’uso consapevole e attento delle ICT, prevedendo spazi flessibili e diversificati per le attività degli studenti ma anche aperti e usufruibili dal territorio in cui la scuola è inserita. Per fare tutto questo la scuola si dovrà dotare di infrastrutture efficienti e d’avanguardia in modo da essere davvero “connessa”. La Compagnia intende disegnare una scuola innovativa per educare al futuro».
(foto: il Torinese)

oggetti accantonati come un piccolo cavallo a dondolo o una brocca o principalmente gli angoli della natura, tra fiori e mansueti animali (mughetti, glicine, lo splendore delle rose, fiori di pesco, un cerbiatto in cui spicca la tranquilla vivacità degli occhi, un’insignificante chiocciola, uno scoiattolo alto su un cumulo di neve); non le è da meno lui che con altri mezzi quasi le “ruba” i soggetti, l’amicizia di un cane o gli animali che popolano il cortile di qualche locale podere, come pure certi paesaggi liguri affidati alla memoria o altri catturati qua e là, tra alberi, casolari, i colori bruni dei filari dispersi in Langa, angoli della val di Susa che sale verso le montagne. Immagini d’altri tempi, forse, ma pronte a offrire una incredibile tecnica e una bellezza davvero appropriata del colore, senza dimenticare un sentimento forte, certo non datato, vivissimo e impresso con forza sulle tele e sui fogli dall’uno e dall’altra degli artisti.
Si chiama Equinozio di primavera ed è la festa che viene organizzata sabato 25 e domenica 26 marzo al Centro incontri Paluc di Baldissero Torinese
Dal 17 al 26 marzo 2017 i visitatori del negozio IKEA di Torino potranno dare il proprio contributo a tre importanti progetti a sostegno dei bambini migranti, in fuga da guerre e povertà, realizzati in collaborazione con l’UNICEF, il Comune di Lampedusa e la Casa Evangelica Valdese di Vittoria (RG). 
In un’epoca che pecca di aridità e sembra averle dimenticate, è spensieratamente dedicata a chi ama ancora le favole la mostra “C’è una casetta piccola così…” (si inaugura sabato 25 febbraio alle ore 16 per proseguire sino a domenica 19 marzo, visite il sabato e la domenica), con le terrecotte della ceramista Giuliana Bellina
personaggi sembrano vivere”, spiega di sé l’artista, pensando anche a una buona dose di completamenti d’arredo per il giardino, di frecce indicatrici, di animali e ovali segnalatori. È un ritorno a un’epoca antica rivisitata con l’ironia di oggi, un guardare ai Grimm riascoltando la canzoncina di Dalla, è un omaggio alla fantasia – “elemento imprescindibile per qualsiasi creazione”, sottolinea Cusino -, alle sue sensazioni, ai suoi rimandi, al suo saper coinvolgere verso mondi inaspettati e oggi neppur sognati, inesistenti per una società che va a rotta di collo verso altre direzioni, per qualcuno alla sua felicissima scoperta, una fantasia che abbiamo amato e continuiamo ad amare. È
certo un girovagare senza interruzione in un mondo che non appartiene soltanto all’infanzia ma che supera felicemente le età e che occhieggia tra re e regine, cavalli-torre pronti a partire, stanzette disadorne dove minuscole Cappucetto Rosso incontrano falsi e famelici lupi; e poi ancora case viaggianti su due ruote, balene e Pinocchi, porcellini terrorizzati, già dallo sguardo, dal lupo cattivo. Azioni e elementi che vivono di vita propria ma che lasciano intravedere momenti successivi, allegri o no, forse conclusivi, che fanno avvicinare chi guarda a domande precise, su paesi lontani, su giorni a venire, su storie che nessuno ha ancora scritto. 
Il percorso prosegue con la seconda sezione dedicata ai simbolismi che registrano una persistenza stilistica dal decennio precedente, ora rinnovati in chiave espressionista, di intonazione popolare. La sezione illustra inoltre i secessionismi che coinvolgono i linguaggi artistici giovanili italiani, segnali di un’avanguardia moderata che guardava all’arte coeva d’oltralpe: dai testimoni di Ca’ Pesaro ai partecipanti alle Secessioni romane, agli animatori della Secessioni bolognesi fino i movimenti giovanili napoletani degli anni a ridosso della Grande Guerra. Accanto alle opere di Alberto Martini e di Lorenzo Viani, voci rispettivamente di un simbolismo ed espressionismo maturato a contatto con la cultura europea, trovano spazio i linguaggi secessionisti e primitivisti di Felice Casorati (Marionette 1914), Tullio Garbari (Intellettuali al caffè 1916 e La madre 1916), Umberto Moggioli (Primavera a Mazzorbo 1912), Guido Trentini (Le perle del lago 1914 e La pianta rossa 1915 c.), Gino Rossi (Fiori e foglie 1913), Ubaldo Oppi, Galileo Chini, Cipriano Efisio Oppo (Ritratto di Rosso di San Secondo 1913), Ferruccio Ferrazzi (Le due madri 1913), Enrico Lionne, Carlo Corsi, Garzia Fioresi.
all’ordine, fenomeno di portata europea, qui illustrato nella terza e ultima sezione della rassegna. La Metafisica, “l’altra faccia della modernità”, che perseguiva in comune con le avanguardie la rivoluzione dei contenuti ma non quella delle forme, è illustrata in mostra da opere di Giorgio de Chirico (Composizione con biscotti e mostrine 1916), di Carlo Carrà (Le due sorelle 1917), Filippo de Pisis (Natura morta 1920), accostate a saggi della metafisica eterodossa, rappresentata da Mario Sironi e Achille Funi, per approdare alla poetica di “Valori Plastici“, che dal 1918 diffondeva il principio della supremazia culturale e artistica italiana.
Per la cura di Luigi Castagna e Giuliana Cusino, prosegue sino a domenica 19 febbraio (orari: sabato e domenica dalle 15 alle 19), presso la galleria
nuovamente ai paesaggi, che fotografano in immagini lontane il ponte posato sul fiume o la grande chiesa ripensata in un più verde paesaggio collinare o la basilica (“Superga dal Meisino”) intravista dietro le nebbie, con il bianco delle nevi fresche, di un paesaggio autunnale, ricco e addormentato nei suoi colori bruni, bello, con la sua buona dose di deciso fascino, in quell’albero spoglio posto solitariamente in primo piano. Il mare, l’inseguirsi delle scogliere, la vegetazione che s’allunga verso l’azzurro, le dune sorprese nel vento e nella solitudine della fredda stagione sono i soggetti trattati con immediata e autentica efficacia da Rosa Quaglieri, mentre con piena maturità e con il desiderio di guardare verso spazi totalmente differenti opera Elena Piacentini, che non soltanto omaggia Monet o “racconta” un impercettibile orizzonte (“La linea rossa”) ma “scolpisce” inquieti e giganteschi “Stati mentali”, grigi e slabbrati, immagini fantastiche richiamate da altri mondi, o un ipotetico abbraccio di volti giovanili, “Hic et nunc”, lo studio realissimo di sentimenti, di due animi incerti, tra abbandono e disperazione. Un piccolo capolavoro di introspezione, un tema difficile ed estraneo alle strade abituali, reso con appassionata maestria.
Anche gli utenti con disabilità in situazione di gravità, obbligati per i propri spostamenti ad utilizzare i pulmini attrezzati di Gtt, saranno chiamati a contribuire ai costi del servizio, come già fanno gli utenti che usufruiscono del “buono taxi”.
La delibera dà mandato alla Giunta di approvare nuove forme gestionali che prevedano forme alternative di trasporto destinate agli utenti del “buono taxi”.
integrata da un emendamento della Consigliera Grippo, impegna la Giunta a creare un tavolo di concertazione aperto alle associazioni dedicate al tema della disabilità, sia locali che nazionali. Tale organismo di concertazione dovrebbe potersi esprimere in ordine alle modalità organizzative e alle azioni per garantire il diritto alla mobilità.
Edizione 71. Torna la Boxe in Fiera. E sono confermati anche Arteinfiera e Casale Comics
gratuito per tutti i visitatori ed il percorso obbligato a giorni alterni. A fare da contorno ci saranno nuovamente anche Arteinfiera, rassegna curata dall’artista e critico Piergiorgio Panelli e Casale Comics dedicata agli eroi di carta della Sergio Bonelli Editore.. E ci sarà anche un ritorno in mostra, quello della boxe, grazie alla Pugilistica Valenzana, società presieduta da Massimo Sarzano, che organizzerà una serata con la regia del direttore tecnico Adriano Gadoni. L’evento, che è sempre stato molto gradito al pubblico dell’evento casalese, si articolerà in una riunione con incontri che coinvolgeranno pugili provenienti da tutta la Provincia di Alessandria. Casale Monferrato, 16 gennaio 2017