Mezzo secolo nello spazio, sulla scia dell’Enterprise

Spazio: ultima frontiera. Eccovi i viaggi dell’astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale, diretta all’esplorazione di strani, nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima”. Così venivano introdotti gli  episodi  di “Star Trek”, una delle serie televisive di fantascienza più seguite della storia, che iniziò la sua saga negli Stati Uniti mezzo secolo fa,  l’8 settembre 1966 sul canale televisivo NBC. Nata da un’idea dello sceneggiatore e produttore televisivo Gene Roddenberry nel 1964, STAR TREK 2successive e  si concluse, dopo 79 episodi, il 3 giugno 1969. Nei fatti rappresentò l’opera prima da cui nacque  l’universo fantascientifico di Star Trek, con altre serie televisive, film e opere letterarie. La saga, ambientata tra gli anni 2266 e 2269, in un ipotetico futuro in cui i terrestri sono riuniti nel governo mondiale della Terra Unita e , dopo essere entrati in contatto con altre forme di vita residenti nella Via Lattea, hanno promosso la costituzione della Federazione Unita dei Pianeti. Protagonisti dei telefilm la nave stellare federale “Enterprise” e il suo equipaggio, impegnati nella  missione quinquennale d’esplorazione del cosmo alla ricerca di nuove forme di vita e nuove civiltà, con l’obiettivo di arrivare “fino là dove nessun uomo è mai giunto prima“. L’originalità di star Trek si evidenziava nell’intreccio fra l’elemento avventuroso-fantascientifico e un messaggio di tolleranza: la Federazione, costituita da una grande molteplicità di provenienze , pur con gli inevitabili conflitti con gli alieni ostili, con la sua flotta si poneva il traguardo della conoscenza e del progresso scientifico. L’equipaggio dell’astronave rappresentava un assortimento di intelligenze multietniche , dal capitano Kirk al vulcaniano signor Spock ( famosissimo il suo saluto con la mano aperta e le dita unite a formare una specie di “V”, accompagnato dall’augurio  di “lunga vita e prosperità” ), il dottor McCoy e il timoniere Hikaru Sulu, l’ingegner Montgomery Scott ( detto Scotty), la responsabile delle comunicazioni – la bella Uhura –  e il navigatore  Pavel Checov. Una scelta estremamente moderna e innovativa sia per il messaggio STAR TREKsociale e di costume, sia per i contenuti tecnologici. Nell’episodio di Star Trek intitolato “Umiliati per forza maggiore”, si potè assistere anche al primo bacio interrazziale della storia della televisione, tra Uhura  e il capitano Kirk. Il personaggio di Uhura – prima persona di colore a ricoprire un ruolo di ufficiale comandante e a mostrare l’ombelico in una fiction televisiva in America – divenne tanto caro al pubblico che lo stesso Martin Luther King intervenne personalmente affinché l’attrice che la interpreteva, Nichelle Nichols, continuasse a far parte del cast del fantascientifico serial. Se si pensa che fino a metà degli anni ’60 ,in molti stati degli USA, erano in vigore leggi discriminatorie nei confronti dei neri d’America, negando loro i più elementari diritti civili, si può comprende meglio il messaggio progressista di “Star Trek”.

Marco Travaglini

Alle Molinette si cura anche lo spirito con l'assistenza religiosa

molinetteE’ attivo il protocollo d’intesa per l’assistenza spirituale negli ospedali della Città della Salute di Torino. Nella Stanza del Silenzio delle Molinette, il direttore generale Gian Paolo Zanetta e i rappresentanti delle religioni  cattolica, battista, valdese, ebraica, islamica e altre  hanno ratificato il progetto “Le cure dello spirito” che prevede la possibilità, per i ricoverati, di relazionarsi con un rappresentante della propria fede per avere supporto spirituale. Tra gli obiettivi la Direzione aziendale intende individuare nuovi spazi per allestire Stanze del Silenzio anche negli ospedali OIRM-S.Annna e CTO e l’organizazione, per la prima volta in Italia, di un convegno su alimentazione e religione in ospedale, a cura di Slow Food in occasione di  “Terra madre, il salone del gusto” a settembre.

(foto: il Torinese)

47 EVENTI ESPOSITIVI IN PIEMONTE E VALLE D’AOSTA FINANZIATI DA FONDAZIONE CRT

usura CRTI vincitori del bando “Esponente” 2016

 Dalle grandi mostre di arte contemporanea alle collezioni di religiosità popolare, sono 47 gli eventi espositivi in Piemonte e Valle d’Aosta finanziati dalla Fondazione CRT con il bando “Esponente” 2016, per un investimento complessivo di 700 mila euro.

 

A beneficiare dei contributi fino a 25.000 euro sono sia iniziative di ampio respiro e di grande portata, sia attività diffuse a carattere locale, capaci di arricchire e diversificare l’offerta culturale del territorio, stimolando anche un maggiore coinvolgimento del pubblico, a partire dai giovani.

 

Ben 25 manifestazioni a Torino e provincia ricevono il contributo della Fondazione CRT: ad esempio, il “Piemonte Share Festival”, concorso internazionale di arte contemporanea dedicato al digitale; “Paratissima”, evento espositivo per creativi emergenti che attrae nel capoluogo piemontese 50 mila visitatori e oltre 450 artisti; “Radici”, esposizione sperimentale che unisce arte contemporanea e scienza. E ancora: “Finestre di storia su Brandizzo”, itinerario espositivo nell’area della crtstazione ferroviaria; “Ecomuseo 3.0”, un percorso interattivo al museo Etnografico di Settimo Torinese; “Modo – La moda nell’arte, l’arte nella moda”, settima edizione della Biennale del Piemonte; il progetto “Panchine d’artista 2016” a Vigone; la 56ª Mostra della Ceramica di Castellamonte; l’app “Space Museum” con contenuti multimediali per i visitatori del Polo museale di Cuorgné.   

 

Nell’Alessandrino vengono finanziati 5 progetti: la mostra “Quargnento…cinquant’anni fa, Carrà”, allestita nell’omonimo Comune in occasione del cinquantenario dalla scomparsa del Maestro Carlo Carrà, tra i fondatori del movimento futurista; l’antologica “Salvador Dalì. Materie dialoganti” ad Acqui Terme, “La Gipsoteca si espone” a Bistagno, “LibrinMostra-Torre di Carta” a Novi Ligure e “Museo a cielo aperto. Esposizione permanente di ceramica contemporanea nel borgo” a Denice.

 

Ad Asti il contributo della Fondazione CRT va all’iniziativa “Dagli abissi del mare e del tempo”, realizzata dal Parco Paleontologico Astigiano: una rassegna di scatti tra l’astratto e il microscopico, che riporta alla luce forme e colori mai visti prima, vecchi milioni di anni. Sempre nell’Astigiano ha vinto il bando “Esponente” la mostra “La rivoluzione della pittura di paesaggio nell’800” a Monastero Bormida.   

 

Nel territorio di Cuneo sono ben 9 le manifestazioni finanziate, tra cui “Ars”, mostra eclettica che unisce arte, musica e artigianato, mettendo in risalto la tradizione popolare antica del territorio di Saluzzo; “Alpi dell’Arte”, rassegna a ingresso gratuito che porta le sculture di affermati artisti valdostani all’interno delle chiese cuneesi nei Comuni di Manta, Bergolo e Mombarcaro; “Caravaggio – Una mostra impossibile” a Fossano; “Grandarte” e “Zooart” a Cuneo.

 

In provincia di Biella è risultata vincitrice l’installazione collettiva “Memorandum-Immagini di Lane” a Vigliano Biellese, che recupera la storia del territorio grazie alla digitalizzazione degli archivi familiari, e immagina un nuovo futuro con il coinvolgimento delle comunità locali che hanno vissuto il declino industriale del settore tessile.

 

Nel Vercellese il contributo va all’esposizione dei reperti restaurati della collezione egizia, vera e propria eccellenza del Museo di Storia Naturale di Varallo Sesia.

 

A Verbania, lungo le rive del lago Maggiore, la Fondazione CRT finanzia l’allestimento di 5.000 tavolette votive della collezione di religiosità popolare del Museo del Paesaggio a Palazzo Biumi-Innocenti di Pallanza. E ancora: “Vox Horti”, percorso emozionale in 4D dedicato alla natura al Museo Meina, situato in posizione panoramica sulla riva piemontese del lago.

 

In Valle d’Aosta ricevono il contributo la mostra “Tra immagine e segno”, connubio tra fotografia e pittura ideata da giovani artisti locali a Etroubles, e “Paolo Pellegrin – Migrants” dell’Associazione Forte di Bard.

 

Nell’ultimo triennio la Fondazione CRT ha investito con il bando “Esponente 2,5 milioni di euro. Sono stati assegnati 180 contributi a musei, fondazioni, associazioni ed enti per allestimenti di mostre, riordino di collezioni museali, premi nel campo delle arti visive e del patrimonio storico-culturale.

Luca Barbarossa a Borgo San Paolo per "Il cielo a via Di Nanni"

Al centro dell’iniziativa, oltre alla memoria, anche i luoghi che ad essa sono strettamente legati

2016 06 26 Il cielo in via Di Nanni

Non è bastato il violento temporale estivo scatenatosi su Torino a frenare l’entusiasmo della gente per Luca Barbarossa, il noto cantautore che ha concluso la kermesse musicale “Il cielo a Via Di Nanni”, svoltasi sabato 25 e domenica 26 giugno 2016 a Torino, nel cuore di Borgo San Paolo, storico quartiere operaio e uno dei baluardi della Resistenza cittadina. Sul palco si sono alternati altri nomi di rilievo come Riccardo Sinigallia, “La Scapigliatura” con Lele Battista e Viola (Violante Placido), Lalli, Stefano Giaccone, insieme a Ricky Avataneo e i “Nemici. Media Partner” della manifestazione l’emittente web RadioOhm. All’iniziativa ha preso parte Nino Boeti, vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione, che ha ribadito le motivazione in base alle quali l’Assemblea legislativa ha voluto ricordare, nel settantesimo della Repubblica, un giovane, Dante Di Nanni, partigiano caduto all’età di 19 anni.

2016 06 26 Il cielo in via Di Nanni

Una festa popolare indirizzata soprattutto ai giovani perché “sappiano che settant’ anni fa altri ragazzi della loro stessa età hanno sacrificato la vita per consentire loro di ascoltare musica, divertirsi, stare insieme in un luogo libero e democratico”. Al centro dell’iniziativa, oltre alla memoria, anche i luoghi che ad essa sono strettamente legati; in particolare il Borgo San Paolo, già teatro di numerose riqualificazioni, nonché della recente pedonalizzazione di via Di Nanni, dove la manifestazione si è svolta. L’evento promosso e realizzato da Consiglio regionale del Piemonte (Comitato Resistenza e Costituzione) ha visto la collaborazione di Arci Valle Susa e Arci Torino, Anpi, con la direzione artistica di Gigi Giancursi, il patrocinio di Città di Torino e Circoscrizione 3, in collaborazione con “Associazione popolare via Dante Di Nanni”, “Nuovo Teatro Araldo”, cooperativa sociale “Il Margine”.

Alternanza scuola-lavoro: ecco la strategia del Piemonte

scuola corteoDefiscalizzazione del tutor aziendale, benefici per le imprese che assumeranno in apprendistato formativo e quelle che ospiteranno studenti in alternanza scuola-lavoro, valorizzazione dell’investimento formativo dell’impresa, sostegno alla mobilità degli studenti e supporto logistico tra istituzioni formative e imprese. Sono solo alcune delle proposte emerse nell’incontro organizzato  a Torino dalla Regione Piemonte e dall’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte sul tema dell’apprendimento basato sul lavoro. Sono 96.196 gli studenti piemontesi che frequentano il triennio delle scuole superiori coinvolti, il prossimo anno, in percorsi di alternanza scuola-lavoro: 92.476 provengono da istituti statali, 3.720 da scuole private. Il 50 per cento degli iscritti abita nel Torinese, la provincia di Cuneo conta quasi 14.000 studenti e, ad esclusione di Vercelli e del Verbano-Cusio-Ossola, che hanno un numero di studenti ridotto, le altre province oscillano fra i 6 e gli 8.000. A questi numeri si aggiungono poi i circa 13.700 giovani che frequentano percorsi finalizzati all’acquisizione di una qualifica o diploma professionale. Da qui al 2018, considerando gli alunni iscritti alle classi terze, quarte e quinte, si stima che a fruire di percorsi di alternanza dovranno essere complessivamente 288 mila studenti delle scuole superiori e quasi 42 mila iscritti a percorsi di formazione professionale per l’ottenimento di qualifica o diploma professionale.

La legge “La Buona Scuola” ha infatti reso l’alternanza un elemento strutturale dell’offerta formativa, con l’obbligo di effettuare almeno 400 ore negli ultimi tre anni degli istituti tecnici e professionali e 200 nei licei. Ad oggi, il 72% delle scuole piemontesi ha attivato percorsi di alternanza, cosi come in costante aumento risultano essere le aziende che stipulano convenzioni con le singole scuole per avviare percorsi di alternanza. Grazie all’istituzione di una cabina di regia, sarà ora compito dei diversi attori istituzionali, economici e sociali (Città Metropolitana di Torino, Inps, Inail, Unioncamere, associazioni datoriali e sindacati) costruire, attraverso una strategia comune e il raccordo degli interventi e delle risorse, costruire un progetto pilota che consenta alla regione di crescere e cambiare modello formativo.

 

Susanna De Palma – www.regione.piemonte.it

 

Due ristoranti piemontesi tra i 50 migliori al mondo

SALAME PIEMONTE VINO CIBOI due ristoranti piemontesi, Piazza Duomo di Alba con lo chef Enrico Crippa e Combalzero di Rivoli con lo chef Davide Scabin, sono tra i migliori 50 ristoranti al mondo del premio ‘The World’s 50 Best Restaurants’, assegnato a New York. Piazza Duomo si piazza al 17/posto e guadagna 10 posizioni rispetto all’anno scorso, mentre Combal Zero è 46/o. Il locale albese nel 2016 ha già ottenuto le tre stelle Michelin e l’Olimpo della ristorazione assegnato dalla Guida Touring Club e la Guida l’Espresso ha assegnato il voto di 19,75 su 20. Il miglior ristorante al mondo è invece  l’Osteria Francescana di Massimo Bottura, seconda nella graduatoria del 2015

Il sogno infranto del "Brasile d'Europa"

JUGOCALCIO 4Il Brasile d’Europa. Il calcio nella ex Jugoslavia tra utopia e fragilità” ( edito da Urbone Publishing) è un libro interessante, ben scritto da Paolo Carelli, giornalista, ricercatore universitario, grande appassionato di football. La vicenda del calcio nella ex Jugoslavia  è sempre stata intrecciata con l’originalità politica, sociale e culturale di una nazione costruita sul delicato equilibrio di popoli eterogenei, attraversando il Novecento con i suoi traumi, utopie e contraddizioni. Dai primi successi olimpici ai contrasti (anche sportivi) con l’Italia sulle “questioni” di Fiume e Trieste, dall’impresa della nazionale under 20 vittoriosa in Cile fino allo sgretolamento del Paese cominciato proprio su un campo di calcio, il Maksimir Stadion,  con gli scontri del 13 maggio 1990 durante l’incontro tra i padroni di casa  croati della Dinamo Zagabria e i serbi belgradesi della Stella Rossa. Un’epopea fatta di successi e talenti, ma soprattutto di una costante ricerca della perfezione ed una fatale rivelazione di un senso profondo di instabilità eJUGO CALCIO fragilità. Il calcio jugoslavo è stato davvero un caso unico, inedita combinazione di geometria e fantasia, con giocate pulite ed eleganti, trame ipnotizzanti  e fulminee verticalizzazioni, tanto sofisticate quanto incostanti, esempio di virtuosismo mitteleuropeo che spesso tracimava in un lezioso senso di superiorità che, a volte, veniva dissipato a causa di quello spirito balcanico che porta all’eccesso. La Stella Rossa di Belgardo è stata l’unica compagine jugoslava a vincere la Coppa dei Campioni e quella Intercontinentale, entrambe nel 1991. Il 29 maggio di quell’anno in molti se lo sono appuntato tra i ricordi più belli. Fu una serata speciale, nello stadio San Nicola di Bari, dove la “crvena zvezda” di Dejan Savićević piegò ai rigori (5 a 3 ) l’Olympique Marsiglia di Amoros e Papin grazie ai  goal di Prosinečki,Binić,Belodedić,Mihajlović e Pančev. Simbolo della Jugoslavia multietnica, la Stella Rossa era scesa in campo schierando serbi e macedoni, montenegrini , croati e bosniaci.

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Un successo internazionale importante che, purtroppo, coincise con uno degli ultimi atti del calcio jugoslavo, quasi una sorta di canto del cigno. Infatti, al termine del campionato 1990-1991 le squadre croate e slovene abbandonarono il torneo, e lo stesso fecero l’anno successivo quelle macedoni e quelle bosniache. Dopo la dissoluzione della “terra degli Slavi del sud”,con la nascita dei nuovi stati, presero forma anche i singoli campionati nazionali. Sei in tutto, tanti quante le nazioni nate dall’implosione  che incenerì il capolavoro di Tito: la Socijalistička Federativna Republika Jugoslavija.JUGO CALCIO 2 Anche la nazionale di Jugoslavia, intesa nella sua interezza, giocò di lì a poco la sua ultima partita, esattamente il 25 marzo del 1992. Era un amichevole con gli “orange” olandesi e rimediò una sconfitta per 2-0 . Non se la presero più di tanto perché gli sguardi e le attese erano puntati  sull’Europeo in Svezia di quell’estate, alla cui fase finale la nazionale Jugoslava sia era qualificata a pieno merito. Già vincitrice del già citato mondiale under 20 del 1987, con giocatori del calibro di Boban, Suker e Mijatovic e ingiustamente eliminata ai quarti del mondiale di Italia ’90, quella squadra – che alcuni ribattezzarono “ il Brasile d’Europa” – era pronta a cogliere un grande risultato. Avrebbe potuto vincere quell’Europeo? Probabilmente sì, ma la domanda restò lì, sospesa a mezz’aria, senza risposta poiché – scoppiata la guerra nei Balcani – la squadra jugoslava venne esclusa dalla competizione e sostituita dalla seconda classificata del suo girone. Quest’ultima, la Danimarca, si aggiudicò il torneo, battendo in finale con un secco 2-0 la Germania di Andreas Brehme e Jürgen JUGO CALCIO3Klinsmann. Un segno del destino? L’ironia della sorte? Più giusto dire, forse, che la realtà tragica del conflitto fece – tra le prime vittime – anche quella del sogno balcanico di una squadra che, raggiunto l’apice della maturità, praticamente sul più bello, si vide cancellare di colpo ogni sogno e qualsiasi prospettiva. A quei giocatori, ricchi di estro e genialità , era stata affiancata un’organizzazione solida e rigorosa. Insomma, gli “slavi del Sud” avevano in mano le carte giuste per fare il botto e vincere. Il botto,invece, lo fecero le bombe, i tonfi dei mortai, le fucilate secchedei cecchini, il crepitio delle scariche di mitraglia. Il sogno di gloria di quei ragazzi in maglia blu finì sotto le macerie e oggi, ciò che resta del calcio  slavo è senz’altro dignitoso e rispettabile ma ha poco a che vedere con il talento e la forza di  quella squadra , in grado di regalare concrete emozioni e promettere gloria e successi. E’ questa la storia che Carelli racconta, rammentando a tutti che c’è stato un tempo in cui anche l’Europa aveva il suo “Brasile”.

Marco Travaglini

Le conifere, queste incomprese!

Nel procedere con le note sul verde, l’argomento di oggi è di costante attualità: le Conifere.

valentino

Innanzitutto cominciamo con il dire che non sono tutti pini! Alcuni lo sono effettivamente ma altri prendono il nome di abeti e cedri. Gli abeti sono il classico albero di Natale. I cedri non producono i frutti che si candiscono, ma sono parenti del famoso Cedro del Libano che i Fenici usavano per costruire le loro navi. Chi vuole approfondire, in rete è facile trovare tutte le info in materia di botanica delle Conifere.Terminate le note più liete, occorre affrontare la dura realtà che questa famiglia botanica deve affrontare…per colpa dell’uomo!

Non si capisce per quale oscuro motivo queste piante che hanno, solitamente altezze e volumi considerevoli, sono piantumate senza criterio e spessissimo in spazi angusti. La loro crescita interferisce con gli spazi assegnati alle aree verdi ma anche dei fabbricati. Da non trascurare poi i possibili intasamenti dei canali di gronda a causa della perdita delle foglie. E’ superfluo dire che la colpa di ciò non è delle piante ma di chi, inesperto ed incauto, non ha tenuto conto della fisiologia degli alberi.

Il loro volume diventa notevole con il tempo? Non c’è alcun problema! Per un altro incomprensibile motivo queste piante sono sottoposte a potature irrazionali e questo perché esse non ricacciano. Altre specie (tigli, platani, ecc.) a seguito dei tagli, ricreano la chioma. Le conifere no!

Le conifere non si potano!!! O si abbattono o si lasciano integre! E’ tuttavia pur vero che alcuni Cedri possono essere potati ma si tratta di una operazione che va studiata insieme ad un Dottore Agronomo o Forestale competente in materia e che deve fornire indicazioni operative agli operatori, che è sperabile, abbiano adeguate competenze tecniche nonché siano in regola con le vigenti leggi in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.

 

Dott. Enrico Leva

Agronomo – consulente Confabitare

(foto: il Torinese)

 

Urp, nuovi orari e numero verde

consiglio lascarisL’Ufficio relazioni con il pubblico del Consiglio regionale ha un nuovo numero verde 800. 81.11.83. L’Ufficio, che rappresenta un punto di accoglienza e di informazioni sull’attività e le iniziative del Consiglio regionale e della Regione per i cittadini e per le scuole in visita a Palazzo Lascaris, ha cambiato anche l’orario di apertura: è aperto infatti dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 15.30, il venerdì dalle 9 alle 12.30. La modifica si è resa necessaria in relazione alla nuova attività dello sportello Urp, che garantisce la ricezione delle pratiche e l’assistenza iniziale agli utenti che intendono presentare istanza di conciliazione al Comitato regionale per le comunicazioni del Piemonte (Corecom). Il Corecom mantiene il numero verde 800.10.10.11 con risponditore automatico, attivo 24 ore su 24, per ottenere informazioni sulle competenze del Comitato e sulle modalità per ricorrere ai servizi offerti.

(foto: il Torinese)

Mirabilia International Circus & Performing Arts Festival

 
Il Festival Mirabilia International Circus & Performing Arts Festival (17 giugno – 10 luglio), il progetto artistico e culturale di rilevanza Europea dedicato al circo contemporaneo, alle arti performative, alla danza di ricerca e al teatro urbano, farà tappa a Savigliano l’1, il 2, il 3, il 4, il 5, il 6, il 7 e l’8 luglio
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Tra i vari eventi in calendario, venerdì 1 luglio si segnala:

Cia. Makia alle 18:45 con “Bloom” (all’Ala Spazio A), uno spettacolo che pone le basi di una ricerca drammaturgica che indaga i confini dell’animo umano. Con la regia di Milo Scotton, lo spettacolo si attesta sulla linea di confine tra pop art e realismo, nella scoperta del simbolismo che può scaturire dal movimento di attori e acrobati di circo.

Ebrezze (alle 20 in piazza Cesare Battisti), il format che Mirabilia propone insieme all’Agenzia Cru come percorso enogastronomico ed   artistico attraverso le terre del vino. Le aree tematiche   del territorio saranno   presentate da attori che leggeranno brani poetici degli scrittori originari dei luoghi, all’interno di cantine storiche e aziende tipiche. Il tutto accompagnato da musica   dal vivo e coreografie di danza acrobatica e di circo contemporaneo. Il costo della cena spettacolo sarà di 25 euro a persona.

Fattoria Vittadini alle 20:45 con “Sarai”(all’Ala Spazio B), un progetto artistico nato dal desiderio della coreografa/ danzatrice/ cofondatrice della compagnia Francesca Penzo di lavorare con suo padre. La sua ricerca è orientata alla creazione di una struttura coreografica che possa interrogarsi sul concetto del tempo: come è vissuto e percepito da due individui così lontani in termini generazionali ma anche così genealogicamente vicini. La condizione di partenza è anche il punto di inizio della creazione: l’interazione tra un uomo di 75 anni e una donna di 29.

Circo Bidon alle 21:45 in piazza del Popolo con “Bulle de Rêve”, il loro nuovo lavoro di teatro d’arte e di poesia, con artisti che volteggiano fino a toccare il cielo. Un mix di teatro, acrobazie, musica dal vivo e clownerie che fa sognare e tornare bambini.

Tra i vari eventi in calendario, sabato 2 luglio si segnala:

The Tamarros alle 18 con “Ambaradan” (in piazza Santarosa), un’improbabile e sconclusionata orchestra acustica itinerante che riporta in vita lo spirito più kitsch degli anni ’70 con occhiali a specchio in via Roma. Si tratta di un progetto artistico nato con l’intento di esplorare il comico nella commistione tra diverse arti dello spettacolo quali musica, teatro e circo operando in ogni genere di spazio, teatrale e non. I tredici musicisti della famiglia Tamarros, in colorati abiti da Febbre del sabato sera, si scateneranno per le vie e nelle piazze coinvolgendo il pubblico al ritmo dei grandi classici disco quali “I Will Survive”, “Sex Bomb”,“Hot Stuff” e molti altri. Replica alle 20:30.

Fattoria Vittadini alle 18:15 con “Sarai”(all’Ala Spazio B).

Cirko Vertigo alle 19 presenta “Exit”, un mosaico eclettico e composito i cui tasselli sono le creazioni di diciassette artisti internazionali: lo specchio della giovane creatività, talentuosa e multiforme, maturata nel grande incubatore di idee di Cirko Vertigo, sotto l’occhio attento di Milo Scotton e Olivia Ferraris, veri artisti/artigiani del circo contemporaneo. Personaggi comici ed eccentrici si alternano ad altri più cupi e tormentati, proponendosi di raccontare esperienze di vita vissuta, momenti allegri e surreali, scene claustrofobiche, squarci di estrema lucidità, scatti di follia, incubi e sogni, fantasie ed emozioni in un caleidoscopio di stati d’animi ed emozioni di grande presa sul pubblico.

Andrea Gallo Rosso alle 19 (Ala Spazio A) con “Postproduzione”, una performance di danza contemporanea in cui l’artista esprime il conflitto che nasce da una mancanza di affermazione della propria identità o al contrario da una sua eccessiva   affermazione. Così in “PostProduzione”   il ritmo diventa strumento nel   quale conoscersi o disconoscersi, mezzo per entrare e uscire dal gruppo. I tre danzatori in scena sono i differenti aspetti che convivono in un essere umano e allo stesso tempo meccanismi della nostra società contemporanea.

Cirquons Flex con “La Pli i donn” alle 21 (al Teatro Milanollo). Si tratta di un lavoro di danza contemporanea/circo di Virginie Le Flaouter che nasce a La Réunion dall’esperienza e dagli incontri iniziati nei corsi dei viaggi e delle residenze itineranti che la compagnia ha organizzato in India, Madagascar e Sud Africa negli ultimi due anni.

Circo Bidon alle 21:30 in piazza del Popolo con “Bulle de Rêve”.

Cirko Vertigo alle 22 con “Exit”(al Museo Ferroviario).

Daniele Ninarello & Dan Kinzelman in “Kudoku” alle 22:45 (all’Ala Spazio B). Il compositore Dan Kinzelman e il coreografo Daniele Ninarello, si incontrano per la prima volta in un territorio di esplorazione che racchiude i temi presenti nella comune ricerca artistica. Un confronto attraverso linguaggi diversi ma strettamente legati e comunicanti tra loro, per interrogarsi insieme sullo spazio come luogo in cui esercitare e trasfigurare il corpo sonoro e fisico, nel tentativo di indagare e raccontare la sua precarietà, la sua impermanenza, la fatica e il suo evolversi nella resistenza.

Tra i vari eventi in calendario, domenica 3 luglio si segnala:

Cirko Vertigo alle 18 (al Museo Ferroviario) con “Exit”. Replica alle 21 e alle 00:05.

Enzo Cosimi con “Fear Party” alle 19 (Ala Spazio A), un lavoro che esplora il profilo della paura, le sue diverse valenze psicologiche, i suoi inneschi e disinneschi collettivi. Esamina le paure intime dell’uomo contemporaneo, le angosce iniettate dal germe della macchina sociale e i sistemi di vita che non possiamo controllare.

Circo Bidon alle 21 in piazza del Popolo con “Bulle de Rêve”.

Cirquons Flex con “La Pli i donn” alle 21:15 (al Teatro Milanollo).

Igor e Moreno alle 23:15 (all’Ala Spazio A) con “Life is a Carnival”. Al centro del lavoro dei due artisti troviamo l’essere umano e ciò che lo rende un animale speciale. Le loro creazioni sono caratterizzate da un interesse per il movimento del corpo e dall’immediatezza dell’azione come veicolo di significato, idee e desideri.

Tra i vari eventi in calendario, lunedì 4 luglio si segnala:

Tr’espace alle 20:30 con “Arbeit” (all’Ala Spazio B), uno spettacolo di Roman Müller, dove un mondo immaginario prende vita: la riflessione sociologica di partenza, piuttosto disincantata, sgancia sulla scena un fenomento al contrario, oltre il magico. Questo universo imprevisto entra in risonanza con un grande piano nero, centro melodico, poetico e ritmico di uno spazio sonoro tanto ricco quanto sofisticato di questa inenarrabile catena di produzione circense.

Circo Bidon alle 22 in piazza del Popolo con “Bulle de Rêve”.

Tra i vari eventi in calendario, martedì 5 luglio si segnala:

Robbie Synge alle 19 (all’Ala Spazio A) con “Douglas”, una performance di danza, un assolo eseguito da Robbie Synge, accompagnato da pianoforte e musica elettronica live. Una figura solitaria incorniciata in un palco con oggetti semplici: gli oggetti danno movimento al corpo e diventano interscambiabili con il corpo.

Joan Clevillé Dance alle 21 (al Teatro Milanollo) con “Plan B for Utopia”, spettacolo che dà il nome alla X edizione di Mirabilia. Plan B for Utopia è un lavoro di teatro-danza carico di gioco della compagnia scozzese – con base a Dundee Clevillé Dance. I carismatici interpreti Solène Weinachter e John Kendall esplorano la nozione di utopia e il ruolo che l’immaginazione può giocare come forza motrice di un cambiamento nelle nostre vite personali e collettive.

Tr’espace alle 21 con “Arbeit” (all’Ala Spazio B)

Cia. Imaga alle 22:45 con “FS2 Symphony of relationship” (all’Ala Spazio A). Il focus del loro lavoro è una ricerca attraverso il movimento del corpo per dare nuove possibilità alle antiche tecniche circensi di “Hair Hanging” . Sempre alla ricerca di un linguaggio scenico personale, hanno deciso di approfondire il loro studio come duo (rigger e hanger).Il lavoro continua e invita le ragazze a creare uno spettacolo di 45 minuti che fonde la loro creatività in una simbiosi tra hair hanging , movimenti e poesia di scena.

Tra i vari eventi in calendario, mercoledì 6 luglio si segnala:

Artekor Duèt alle 17 con “Cromosoma – Vite in divenire” (al Teatro Milanollo), un lavoro di circo/danza ideato da Alessio Ferrara e Roberta Ruggiero, che esplora il ciclo della vita che si ripete: è un susseguirsi di costanti. E per quanto siamo tutti diversi, esistono tappe, stagioni ed elementi che sempre ci accomuneranno in quell’eterno divenire che è la vita.

Physical Momentum Project alle 18:30 con “PostKriptum” (all’Ala Spazio B), uno spettacolo di danza contemporanea di Francisco Còrdova Azuela. La performance racconta di uno sguardo, un abbraccio, un gesto, un errore. Tutte quelle piccole cose che ci rendono possibilmente più umani. Si interroga sul liberarsi degli usi, delle abitudini e delle routine aldifuori di noi stessi. Postskryptum è e vuole essere un semplice modo di dire addio.

blucinQue alle 19:30 con “Time per We273” (all’Ala Spazio A). “4’33” è il titolo dell’opera più conosciuta di Cage, che ha portato ad una riflessione sul lavoro di composizione di blucinQue tradotto nel titolo “We 273”, come punto di partenza per questa creazione. Un’idea di studio per questo lavoro che parte dalle prime presentazioni con il titolo Time e che affronta il tema del suono e della sua relazione con lo spazio, con la voce, con il corpo. L’attrezzo circense come strumento musicale, che vibra e risuona. Il ritmo che scaturisce dallo spazio e dalle parole, e da un corpo sempre in disequilibrio e spiazzato, un corpo sonoro, poetico, che si muove nel tentativo di accordarsi per creare percorsi, forse sogni.

Marion Collé/Collectif Porte 27 alle 21 con “Autour du domaine” (al Teatro Milanollo) è la performance di danza che racconta lo sforzo che mettiamo in gioco per ritrovare un rapporto fisico con il mondo, essere prossimi alla sua fragilità, percorrere i suoi aspetti incompleti e precari. È la ricerca, ogni volta da ricominciare, di un equilibrio che non è un ideale, ma un semplice cammino. Autour du domaine è uno spettacolo liberamente ispirato a Du domaine del poeta Guillevic.

Robbie Synge alle 22:15 (all’Ala Spazio A) con “Douglas”.

Tra i vari eventi in calendario, giovedì 7 luglio si segnala:

Colette Sadler alle 10 con “We are monsters” (all’Ala Spazio B), una divertente performance di danza per bambini dai 4 ai 9 anni che fa scoprire il mostro che si nasconde dentro ognuno di noi. E’ seguita da un workshop: seguendo il movimento, la musica e le immagini si esplora l’idea di cosa ci rende tutti diversi. Lo spettacolo può essere seguito da un pubblico di tutte le età. Replica alle 20:45

Artekor Duèt alle 17:30 con “Cromosoma – Vite in divenire” (al Teatro Milanollo).

Joan Clevillé Dance alle 19 (al Teatro Milanollo) con “Plan B for Utopia”.

Robbie Synge alle 19:30 (all’Ala Spazio A) con “Douglas”.

Marion Collé/Collectif Porte 27 alle 21 con “Autour du domaine” (al Teatro Milanollo).

Carpet Bag Brigade alle 21:30 (in piazza Santarosa) con “Callings”, una performance di teatro di strada che prende spunto dai cambimanti climatici per parlare di come l’Oceano sia un essere vivente. I protagonisti dello spettacolo sono sirene e il fantasma di un capitano di vascello.

NoGravity4Monnks alle 22:20 con “TRK#1” (in piazza Santarosa), spettacolo che prevede una coreografia di un funambolo su cavo e un concerto per la corda più lunga mai suonata al mondo: le emozioni trasmesse al cavo verranno amplificate e rese udibili al pubblico. Lo stridere della paura di fronte all’ignoto si   trasformerà   in   un’ opportunità sonora e creerà insieme agli altri strumenti la colonna sonico-emotiva della traversata del funambolo.

Cridacompany con “Manana ed manana” alle 23:10 (all’Ala Spazio B), un lavoro di Jur Domingo e Julien

Vittecoq. I due artisti Julien e Jur sono raggiunti sul palco da Gabriel Agosti e Anicet Leone per un quartetto che, ancora una volta, lascia i sentieri battuti, sfuma i confini tra le discipline e rende caduche le chiavi di lettura prestabilite.

Tra i vari eventi in calendario, venerdì 8 luglio si segnala:

Andrea Gallo Rosso alle 11:30 (all’Ala Spazio A) con “Postproduzione”

Il Festival è stato realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito della Scadenza Unica 2016 Performing Arts.