Decrescita felice a Brusasco

Il Gruppo Decrescita Felice di Brusasco, in collaborazione con l’amministrazione comunale organizza, venerdì 3 marzo, un incontro – dibattito con i cittadini. La riunione si terrà a partire dalle ore 21.30, nel salone parrocchiale di Brusasco in piazza San Pietro. Si parlerà dell’argomento “Decrescita felice” con la partecipazione di alcuni componenti del direttivo del Circolo di Torino.

Massimo Iaretti

 

Cavagnolo, il carnevale continua

Proseguono i festeggiamenti carnevaleschi a Cavagnolo, con la regia della Pro loco. Domenica 26 febbraio, alle ore 11.30, si terrà la Fagiolata in piazza Vittorio Veneto, mentre martedì 28 febbraio, nella nuova sede della Pro loco all’ex casello ferroviario, ci sarà un momento a base di “Polenta & Salsiccia”. Infine domenica 12 marzo a mezzogiorno, al Borgo Allegria, si replica ancora con “Polenta & Salsiccia”.

Massimo Iaretti

 

 Verso l’edizione numero 71 della Mostra di San Giuseppe

Manazza Gefra Srl organizzerà l’evento del settantunesimo anniversario. Già riconfermati ingresso gratuito e percorso obbligato a giorni alterni

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La macchina della Mostra Regionale di San Giuseppe 2017 è già in funzione. E sarà ancora la Manazza Gefra Srl di Cassolnovo – società specializzata nel settore fieristico– ad organizzare l’evento che cade nel settantunesimo anniversario. L’edizione numero 71 si terrà dall’17 al 26 marzo 2017   al PalaFiere nel Quartiere Fieristico della Cittadella di Casale Monferrato e vedrà riconfermati i due ingredienti che hanno contribuito al notevole afflusso di pubblico nelle ultime sei edizioni, sempre a cura di Manazza Gefra Srl, ovvero l’ingresso gratuito per tutti i visitatori ed il percorso obbligato a giorni alterni. Quest’ultimo accorgimento consentirà a tutti i visitatori di prestare la necessaria attenzione a tutte le proposte innovative che verranno presentate dagli espositori nei vari settori merceologici.

 

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Per informazioni rivolgersi

 

Manazza Gefra Srl

Via Trento 42 – 27023 – Cassolnovo (PV)

Tel. 0381/92245 – Fax: 0381/929324

Posta elettronica: mostra.sangiuseppe@virgilio.it

 

Algeria sull’orlo del precipizio?

FOCUS / di Filippo Realgeria3

Un po’ dimenticata e oscurata dalle crisi più gravi che investono i Paesi vicini, come la Libia, Algeri comincia a fare i conti con una situazione precaria e sempre meno stabile dal punto di vista politico

Algeria sull’orlo del precipizio? Con la caduta vertiginosa del prezzo di gas e petrolio, la disoccupazione galoppante, i sussidi statali in picchiata, le minacce di rivolte e lo spettro del ritorno del terrorismo islamico, anche questo Paese arabo rischia di aggiungersi al caos che investe il nord Africa. Tra le montagne del Sahara algerino e a sud nel deserto i jihadisti sono di nuovo pronti a colpire uno Stato che pare in disfacimento. È infatti salito il livello di allerta nelle Forze Armate algerine in seguito a recenti attacchi contro i militari impegnati a contrastrare le infiltrazioni di cellule estremiste sostenute da imam salafiti che incitano alla violenza e al fondamentalismo. Un po’ dimenticata e oscurata dalle crisi più gravi che investono i Paesi vicini, come la Libia, Algeri comincia a fare i conti con una situazione precaria e sempre meno stabile dal punto di vista politico.

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Da oggi i riflettori sono accesi anche su questo gigante energetico arabo guidato da un presidente che non si vede quasi più, anziano e da tempo in cattive condizioni di salute, e non più in grado di guidare un Paese che pare sull’orlo del precipizio, in cui la crisi politica unita a quella economica si fanno sentire sempre di più. Un altro fronte caldo nel Maghreb o forse un’altra Libia sul punto di implodere sulla costa meridionale del Mediterraneo? È presto per dirlo ma, se accadesse, i contraccolpi sarebbero molto gravi per l’Europa e soprattutto per l’Italia che importa un terzo del gas e del petrolio algerino e ha quasi 200 imprese che operano sul territorio tra cui Eni, Ansaldo, Enel e Bonatti. Ma il pericolo maggiore resta l’estremismo islamico che trasformerebbe il Paese in una nuova polveriera nordafricana. L’Algeria è diventata un grande crocevia per chi raggiunge la Libia, confina con Stati come il Mali e il Niger dove il terrorismo imperversa e ha un vasto territorio in parte controllato da bande criminali spesso alleate con movimenti integralisti. Gli scontri armati tra terroristi e militari algerini sono frequenti e la penetrazione di terroristi dell’Aqmi (Al Qaeda nel Maghreb islamico) e di gruppi affiliati all’Isis sono quasi quotidiani e molto forte è l’influenza del gruppo salafita qaedista guidato dall’algerino Mokhtar Belmokhtar (più volte dato per morto) che si è poi unito al Mujao, il Movimento per l’Unità e la Jihad in Africa occidentale, nato nel 2011 in seguito a una scissione

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dall’Aqmi. Nell’Algeria in crisi avanzano i fondamentalisti e con essi carovane di predicatori che infiammano i maghrebini con sermoni violenti e reazionari come fece un anno fa il capo salafita algerino Abdel Fattah Zarawi che lanciò la proposta di chiudere tutte le chiese cristiane presenti in Algeria e trasformarle in moschee. Una campagna anti-chiese che fece molto scalpore in cui anche la basilica di Notre Dame d’Afrique ad Algeri e la chiesa di Sant’Agostino ad Annaba venivano indicate come “resti” dell’epoca coloniale da cui il Paese doveva essere liberato. Ma l’opposizione politica lamenta anche il vuoto di potere che aleggia sulla capitale dominata dal palazzo presidenziale di un presidente fantasma, l’ottantenne Abdelaziz Bouteflika, che non compare in pubblico da due anni, e boccia con durezza la riforma costituzionale approvata di recente dal Parlamento che limiterà a due rielezioni il mandato presidenziale e riconoscerà la lingua berbera come secondo idioma del Paese. E si fanno sempre più insistenti le voci che a governare il Paese non sia più in realtà Bouteflika, eletto nel 1999 e confermato due anni fa per il quarto mandato, e nemmeno i suoi più stretti collaboratori ma personaggi del complesso economico e militare che gestirebbero gli affari statali nel nome del capo dello Stato. La questione della successione è dunque all’ordine del giorno ma dietro di essa si è accesa una lotta per il potere che starebbe coinvolgendo anche i servizi di sicurezza e settori dell’esercito. Nel frattempo tutto resta bloccato per vedere cosa accadrà ai vertici della Repubblica.

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Ma ciò che a questo punto rischia di saltare è il “patto sociale” siglato a suo tempo dal governo con l’opposizione per ricostruire una nazione uscita sconvolta e disastrata dalla guerra civile negli anni Novanta. Con la ricchezza di gas e petrolio Bouteflika ha potuto rimettere in piedi l’Algeria restituendo “benessere” e sicurezza agli algerini. Si è tornati a investire in case popolari e scuole, sono stati aumentati gli stipendi dei dipendenti pubblici e ripristinati i sussidi alle fasce più povere della popolazione elargendo aiuti per pagare l’acqua, la luce e i generi alimentari. Ma questa manna piovuta dal cielo, che servì anche a tenere tranquilli gli algerini durante le “primavere arabe”, è finita o sta per esaurirsi a causa della caduta del prezzo del greggio. La netta contrazione dei prezzi degli idrocarburi potrebbe avere gravi conseguenze politiche e sociali su un Paese come l’Algeria la cui fonte primaria di reddito sono le esportazioni energetiche. Il crollo del prezzo del greggio ha fatto abbassare le entrate da 70 miliardi di dollari nel 2012 a 35 miliardi nel 2015 e per quest’anno i ricavi dovrebbero essere ancora più bassi, attorno ai 26-30 miliardi di dollari. La fine dei sussidi farà crescere il malcontento popolare, beni e servizi pubblici costeranno di più e i salari ai dipendenti statali verranno ridotti o non pagati. Lo scenario futuro è fosco e denso di incognite. Le rivolte potrebbero rendere ancora più instabile l’Algeria che non ha mai dimenticato i 200.000 morti nella stagione del terrorismo degli anni Novanta e lo stallo politico permanente potrebbe favorire l’avanzata dell’Isis e di altre formazioni combattenti. Diventata indipendente nel 1962 dopo otto anni di sanguinosa guerra contro la Francia (le vittime, per il governo algerino, furono oltre 1 milione, in gran parte civili), l’Algeria è stata governata dal Fronte di Liberazione Nazionale (Fln) fino al 1989. Il leader della lotta di liberazione dal colonialismo francese fu Ben Bella che dovette frenare le spinte religiose degli ulema che volevano trasformare l’Algeria in un Paese islamico. Ben Bella, di orientamento socialista, nazionalizzò i beni francesi e tentò la strada dell’autogestione delle risorse economiche che fallì in modo disastroso.

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Quando il Paese fu avviato sulla strada della modernizzazione esplosero le tensioni con i fondamentalisti islamici e con la minoranza berbera. Le prime elezioni multipartitiche si svolsero nel dicembre 1991 e furono vinte dai radicali del Fronte Islamico di Salvezza (Fis) di Abassi Madani e di Ali Belhadj ma il risultato delle urne venne dichiarato nullo dall’esercito che nel 1992 prese il potere con un colpo di Stato e dichiarò fuorilegge il Fronte Islamico innescando una vera e propria guerra civile che continuò per tutto il decennio. Iniziò un periodo di violenti scontri armati tra l’esercito algerino e le milizie del Fis clandestino con terribili massacri di civili compiuti sia dagli integralisti musulmani che dai reparti speciali delle Forze Armate. Tra il 1994 e il 1998 il Paese fu scosso da numerosi attentati terroristici, interi villaggi furono devastati e morirono anche molti religiosi cattolici. Nel 1999, dopo sette anni di guerra civile, le elezioni presidenziali registrarono la vittoria di Abdelaziz Bouteflika, tuttora capo di Stato.

Filippo Re

Tratto dalla rivista “Il Dialogo-al Hiwar” del Centro Federico Peirone

 

Le cartoline storiche raccontano Rivoli

rivoli bellatoRinaldo Bellato, rivolese, ha presentato nei giorni scorsi  il suo primo libro fotografico di cartoline antiche, “Bella Rivoli, le cartoline raccontano dal 1900 agli anni 80”, presso la Casa del Conte Verde.

 

     L’autore racconta l’evoluzione della cartolina e della Citta di Rivoli, dal centro storico alle frazioni come Cascine Vica e Borgo Nuovo, da Tetti Neirotti a Bruere, da piccolo paese  di periferia a grande città industriale, dalla prima esposizione universale del 1906 e del 1911 con la visita dei reali, da Giovanni Giolitti sposato con una rivolese, e 10 anni consigliere comunale, alla visita di Sandro Pertini nel 1981.

  Il quotidiano La Stampa ha concesso l’utilizzo e consultazione del proprio archivio storico, e l’Archivio Storico della Citta’ di Rivoli la pubblicazione di alcune immagini della Rivoli quotidiana degli anni 1950-80.  “Abbiamo raccolto oltre 200 cartoline belle e rare di Rivoli, – spiega l’autore – della mia collezione e di altri rivolesi, alcune provenienti da molto lontano come Australia e Uruguay, Francia e Danimarca. E’ il libro più completo dal punto di vista fotografico mai realizzato. La cartoline possono costare dai pochi euro anche oltre 100 euro se rare”. Con l’ assessore alla scuola di Rivoli, un video è stato ideato e presentato a novembre presso  quattro scuole elementari e medie della città, sulla storia della cartolina e di Rivoli. L’iniziativa, sponsorizzata da alcune aziende rivolesi , e’ stata finanziata in modo autonomo senza contributi pubblici. Il libro è in vendita da Mondadori a Rivoli, e da Paravia a Torino

Il ritorno di Freud, conferenze di psicanalisi a Torino

FREUD 2La Scuola di Psicanalisi Freudiana, con il patrocinio del Comune di Torino, annuncia il ciclo di conferenze: “IL RITORNO DI FREUD”. Gli incontri avranno carattere divulgativo e partiranno da una riflessione sullo statuto scientifico della psicanalisi, a partire dai suoi fondamenti. La necessità di trattare la psicanalisi come una scienza naturale passa, in primo luogo, attraverso l’ideazione di un metodo oggettivo di ricerca su cui possano basarsi, con coerenza, sia la clinica che l’elaborazione teorica. Lo stesso rigore che contraddistingue la metodologia si ritrova, pertanto, anche negli ambiti più speculativi, dove la riflessione freudiana affronta tematiche estremamente attuali. Programma Sabato 11 marzo 2017 Ore 17.30 Circolo dei Lettori, Sala Gioco I FONDAMENTI SCIENTIFICI DELLA PSICANALISI Franco Baldini La costruzione dell’oggettività della teoria freudiana, presentata attraverso un’illuminante analisi del metodo di controllo sperimentale dei dati clinici. Sabato 18 marzo 2017 Ore 17.30 Circolo dei Lettori, Sala Gioco L’ETICA DELL’ODIO Donatella Triberti Una passione a cui la nostra società non riconosce alcuna legittimità, eppure è evidente che l’odio non sia cancellabile dalle sue manifestazioni più profonde. Sabato 25 marzo 2017 Ore 17.30 Circolo dei Lettori, Sala Gioco IL PADRE RIMOSSO Luca Salvador Una riflessione sugli effetti che la progressiva mistificazione del ruolo paterno produce sullo sviluppo della nostra civiltà e individualità. Tutti gli incontri si terranno nella Sala Gioco del Circolo dei Lettori di via Bogino 9 a Torino.

 

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Informazioni: torino@scuoladipsicanalisifreudiana.it, www.scuoladipsicanalisifreudiana.it http://www.facebook.com/scuoladipsicanalisifreudiana 348.06.61.059 Donatella Triberti

CARMAGNOLA, RIPARTE IL COMMERCIO DI VIA TORINO

commercio quattrocchioL’Assessore Surra ha incontrato i commercianti della zona carmagnolese

Un comitato per far ripartire il commercio di Via Torino a Carmagnola e per animare la zona e chi la abita. Questo è quanto è stato deciso nell’incontro tra l’Assessore al Commercio del Comune di Carmagnola GianLuigi Surra e i commercianti della zona, svoltosi nei giorni scorsi presso il salone d’incontro Bruno Longo di via Torino. L’incontro che ha visto più di cinquanta commercianti presenti è stato promosso da Sergio Sandrone, giovane commerciante (farmacista) della zona e dai consiglieri Domenico La Mura e Pasquale Sicilia. All’incontro ha partecipato anche il Sindaco di Carmagnola, Ivana Gaveglio, oltre al Presidente dell’Ascom Carmagnola, Giuseppe Lanfranco. Presenti anche l’Assessore alle Politiche Sociali, Graziana Grasso e i Consiglieri Giuseppe Quattrocchio e Paolo Sobrero. Durante l’incontro si è commercianti quattrocchiodiscusso del commercio della zona situata tra il centro cittadino e Borgo Salsasio. Per promuovere il commercio, andare incontro ai commercianti e ai cittadini della stessa zona, dall’incontro è emerso che si dovrà agire attraverso un comitato della zona che dovrà essere formato dagli stessi commercianti. Uno dei promotori dell’incontro, Sergio Sandrone spiega: “a breve verrà ufficializzato il comitato e attualmente si sta lavorando sulla stesura dello statuto – e sottolinea lo scopo che avrà il comitato di Via Torino – lo scopo del comitato sarà quello di intraprendere iniziative utili per promuovere, tutelare, salvaguardare e rivitalizzare il commercio di Via Torino e delle vie adiacenti, nell’interesse dei consumatori e della comunità carmagnolese, il tutto con la collaborazione del Comune di Carmagnola che attraverso il Sindaco e l’Assessore Surra ha espresso il consenso a questa iniziativa“.

Ivan Quattrocchio

 

Alpinia, il giardino delle “piante minuscole” sul Mottarone

alpinia3La posizione panoramica unica è uno spettacolo che da solo varrebbe una visita al Giardino Alpinia che, estendendosi  su una superficie di circa 40.000 mq. , si presenta come  una  ineguagliabile balconata sul golfo Borromeo del  Lago Maggiore. Questo gioiello della natura e del paziente lavoro degli uomini ha compiuto ottantatre anni. Alpinia (fino alla fine del periodo Fascista chiamato “Duxia”) , ufficialmente fondato nel 1934 da Igino Ambrosini e Giuseppe Rossi, al momento dell’inaugurazione divenne uno dei primi esempi di giardino botanico Alpino presenti in Italia e ciò gli donò subito notorietà, assieme agli apprezzamenti giunti da naturalisti e botanici internazionali. “Ho visto dove Duxia nasce, ho visto molti bei luoghi d’Europa e d’America, dichiaro che il belvedere dell’Alpino è il più bello del mondo. Mi hanno detto che esagero, nego l’esagerazione”.

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Così, all’epoca, si espresse Henry Louis Correvon, grande naturalista e botanico svizzero, specialista della flora alpina. Chissà se questo parere è stato condiviso dalle  centinaia di migliaia di visitatori che hanno potuto godere della vista sul lago e sulle vette che vanno dalle Lepontine alle Orobie, camminando tra le mille e più specie botaniche rappresentate, provenienti dal piano alpino e subalpino della Alpi italiane, ma anche dal Caucaso, dalla Cina e dal Giappone. Raggiungibile da Gignese o tramite la Funivia panoramica che dal Lido di Carciano (a Stresa) sale al Mottarone, alpinia2scendendo alla fermata intermedia, in località Alpino, questo gioiello della natura venne istituito con tre scopi precisi. In primo luogo per impedire che la località singolarissima venisse ceduta per costruzioni private,così da toglierla al godimento pubblico,com’era già avvenuto ormai in tutti i più bei posti panoramici di Alpino; allo scopo di formarvi una raccolta di vegetazioni chealpinia4 costituisse “ oggetto di godimento estetico,facesse conoscere la vita delle piante montane e la loro utilizzazione:con ciò fosse fonte e mezzo di istruzione e di affiatamento del gusto per notevoli masse di visitatori” e , infine, per  costituire – grazie alla concomitanza della visione panoramica e l’esistenza di un giardino alpino – “un singolare richiamo turistico per italiani e stranieri”. Se oggi Alpinia, dopo tanti decenni, è una realtà affermata ovunque, con visitatori che provengono dai quattro angoli del mondo, è grazie alla lungimiranza del suo fondatore Igino Ambrosini , il “poeta dei fiori minuscoli”, dell’associazione “Amici del giardino Alpinia” e della passione di chi si è impegnato e s’impegna a preservarne la funzione naturalistica .

 

Marco Travaglini

I Salesiani alla storica Fiera di Casale

don bosco“Viaggio nel mondo del Collegio salesiano di Borgo San Martino”. Nella Sala Eventi si terrà un incontro mercoledì 22 marzo. con la presenza degli ex allievi della storica struttura

 

Uno degli eventi collaterali della settantunesima edizione della Mostra Regionale di San Giuseppe, che prenderà avvio il 17 CASALE1marzo prossimo al PalaFiera nel Quartiere Fieristico della Cittadella per concludersi il 26 marzo successivo, sarà dedicato ad una delle strutture storiche del territorio del Monferrato Casalese, il Collegio salesiano San Carlo di Borgo San Martino. Fondata dietro impulso di San Giovanni Bosco, la struttura ha operato sino al 1999 e in particolare le sue scuole, medie e superiori hanno visto passare moltissime persone da ogni parte d’Italia che ancora oggi si mantengono in contatto attraverso l’associazione degli Ex Allievi.

Mercoledì 22 marzo, a partire dalle ore 20.30, quindi si terrà, l’incontro “Viaggio nel mondo del collegio salesiano San Carlo di Borgo San Martino”. iarman iarisI lavori verranno introdotti e moderati dal giornalista Massimo Iaretti, nella foto in basso,  che passerà il testimone a Don Sergio Accornero che parlerà di “Don Dante: il Salesiano”, sulla figura di Don Dante Caprioglio, storico direttore del Collegio scomparso lo scorso anno. Seguirà il contributo di Julien Coggiola su “Il San Carlo: La storia”, poi Damaso Caprioglio si soffermerà su “Don Dante: aneddoti”, mentre Gabriele Ferraris, presidente degli Ex allievi di Borgo San Martino spiegherà “Il rapporto con gli ex allievi”. Infine Paolo Biasotto e Carlo Monichino toccheranno l’altro tema importante che ha contraddistinto il San Carlo ovvero “La Scuola, l’Insegnamento, lo sport”.

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Cannobio, “la muffa” a teatro

cannobioSe da tempo la crisi serpeggia nel teatro italiano, questo non accade a Cannobio, cittadina di transito tra la nostra regione e il Canton Ticino. Molti sono i residenti che operano nel volontariato e in varie iniziative, teatro compreso. Nello scorso week end dell’11 – 12 febbraio, al Teatro Nuovo, la commedia “La Muffa”, con la regia di laura Rullo, è andata in scena due volte, grazie al lavoro dell’Associazione CONESSENZATEATRO , con la partecipazione attiva di numerosi attori non professionisti, con la presenza attenta e divertita di un pubblico numeroso. L’incasso è andato a favore del Soccorso Alpino. Nel foyer del teatro è stata allestita la mostra “Antonio Curti inedito”. Antonio Curti (Milano, 1858 – Cannobio, 1945) è stato commediografo, storico, giornalista, poeta dialettale e pittore. Il testo della commedia è un vecchio libretto del citato autore, una sorta di reperto archeologico ritrovato in una libreria di Venezia. Nella prefazione è scritto “ogni parola è il frutto di un’indagine psicologica”. Perché “La Muffa”? Perché in casa Gerli, ambiente piccolo borghese dei primi del novecento, c’è un’atmosfera di routine ammuffita, anche per l’età dei componenti. La famiglia subisce un cambiamento quando il figlio quarantacinquenne Franceschino sposa la ventunenne Rita: la giovane viene osteggiata, persino accusata ingiustamente di avere una relazione con un vicino di casa: ma Rita non si lascia soggiogare facilmente e pone il marito di fronte alla scelta: o la sua famiglia o lei, col bimbo che porta in seno. Così la commedia finisce lasciando lo spettatore di fronte alla scelta, al dubbio amletico. La commedia fu rappresentata per la prima volta il 28 febbraio 1934 dalla quotata compagnia milanese di Anna Carena.

Elio Motella