TERNA INCONTRA” I CITTADINI AD AVIGLIANA

Un altro incontro pubblico per informare la cittadinanza sulle attività di realizzazione dell’Interconnector Italia-Francia

Lunedì 10 aprile dalle 11 alle 19, presso la sala dell’ex Pretura in Piazza Conte Rosso ad Avigliana, Terna, gestore della Rete elettrica di Trasmissione Nazionale, incontrerà i cittadini per condividere le informazioni sul progetto e le attività di cantiere previste per la realizzazione dell’interconnessione Italia-Francia.   Si è da poco concluso invece l’attraversamento di Sangano su SP589 e il passaggio dei terreni agricoli in prossimità di Bruino, rispettando i tempi scanditi dal programma, in piena collaborazione tra Terna e gli enti locali.   Terna continuerà ad organizzare sul territorio altri momenti informativi per i cittadini con l’obiettivo di offrire un aggiornamento continuativo sul progetto.Nei prossimi mesi i lavori coinvolgeranno il Comune di Trana e procederanno in direzione di Avigliana lungo la strada provinciale dei Laghi. Il tracciato proseguirà sulla SP589, attraversando l’area dell’ex Cava Sada e, passando al di fuori del centro abitato di Avigliana, raggiungerà l’autostrada attraverso le due gallerie che conducono allo svincolo di Avigliana Est.Attualmente i lavori di posa del cavo interessano i Comuni di Bruino e Sangano.Per tutta la giornata, i tecnici di Terna saranno a disposizione dei partecipanti per illustrare, attraverso l’ausilio di materiale illustrativo, i dettagli e le motivazioni della nuova infrastruttura.Il collegamento, una volta completato, permetterà di garantire una maggiore continuità di esercizio e contribuirà a ridurre i costi dell’energia elettrica nel nostro Paese. 

“TUTTI I NEMICI DEL PROCURATORE”

Lunedì 10 aprile alle ore 17,30 al Circolo della Stampa di Torino (Corso Stati Uniti, 27), in occasione del centenario della nascita, verrà ricordato Bruno CACCIA parlando del libro di Paola BELLONE “TUTTI I NEMICI DEL PROCURATORE. L’omicidio di Bruno Caccia”, edito da Laterza. In dialogo con l’autrice interverranno il magistrato Giorgio VITARI, Avvocato Generale dello Stato di Torino, e Gian Paolo ZANCAN, avvocato penalista. Introdurrà Anna RICOTTI. Il 26 giugno 1983 alcuni sicari uccidono a colpi di pistola il Procuratore capo di Torino Bruno Caccia. Il delitto viene archiviato come omicidio di ‘ndrangheta, ma le indagini portano alla luce una fitta trama di relazioni pericolose tra esponenti della criminalità organizzata, indagati eccellenti delle inchieste “scandalo” coordinate da Bruno Caccia e, ciò che è più grave, anche pezzi della magistratura. Un capitolo sconcertante della recente storia giudiziaria italiana, su cui pesano i silenzi del CSM. Bruno Caccia fu ucciso dalla ‘ndrangheta, senza alcun dubbio. Ma nell’anomala vicenda dell’unico omicidio di un magistrato commesso da un’associazione mafiosa nel Nord Italia rimangono molte ombre. Come sancì la seconda sentenza di appello per il delitto, infatti, e come confermò la Cassazione, il Procuratore fu ucciso in quanto “ostacolava la disponibilità altrui”, cioè la disponibilità di altri magistrati verso i malavitosi.

Il libro passa in rassegna le inchieste aperte da Caccia e prende in esame documenti inediti e nuove testimonianze. Quello che emerge è una fitta trama di relazioni pericolose tra alcuni magistrati, alcuni esponenti della criminalità organizzata e gli indagati nelle inchieste ‘scandalo’, che in quel terribile 1983 coinvolgevano esponenti delle istituzioni, Guardia di Finanza, massoni.

“Partizani”, la Resistenza italiana in Montenegro

Inizierà da Condove (To), giovedì 6 aprile ( ore 21.00, Biblioteca Comunale “Margherita Hack”) il ciclo di proiezioni del docufilmPartizani. La Resistenza italiana in Montenegro”. Alla serata parteciperà il Vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, Nino Boeti. Il secondo appuntamento, venerdì 7 aprile, sempre alle 21.oo, con la proiezione a Casale Monferrato ( Cappella del Castello- piazza Castello). Realizzato dallo storico Eric Gobetti con il supporto dell’Istoreto e del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte, il documentario ha ottenuto la qualifica di film d’essai, aggiudicandosi il premio Opera prima  al 22° San Giò Verona Video Festival. Il documentario si avvale di moltissime immagini di repertorio del tutto inedite, ritrovate presso le famiglie dei reduci e conservate oggi all’Archivio cinema d’impresa di Ivrea oltre ai materiali dell’Archivio della televisione di stato della Serbia (Rts) e dell’ Associazione nazionale veterani e reduci garibaldini (Anvrg). La colonna sonora originale è stata realizzata dal noto chitarrista (ex-CSI), Massimo Zamboni. Il cuore del film è rappresentato dalle testimonianze di reduci, in gran parte piemontesi, che hanno vissuto l’esperienza straordinaria della Divisione partigiana italiana Garibaldi. Si tratta di circa ventimila soldati italiani che, dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943, decisero di non arrendersi e di aderire alla Resistenza jugoslava. Un’esperienza eroica e drammatica, che si concluse nel marzo 1945 con il rientro a casa di meno della metà dei primi partigiani. Questo film contribuisce dunque a dare il giusto riconoscimento alla vicenda della divisione Garibaldi, una storia in gran parte caduta nell’oblio, mai entrata veramente nella memoria pubblica italiana. Le proiezioni – in tredici località della Regione – saranno a ingresso libero e gratuito. Sarà sempre presente l’autore per presentare il film e condurre il dibattito dopo la proiezione.

 

Il calendario delle proiezioni

 

data

CITTA’

06/4

CONDOVE (TO)

7/04

CASALE MONFERRATO (AL)

24/4

OMEGNA (VB)

24/4

BAVENO (VB)

25/4

TRINO  (VC)

26/4

ALESSANDRIA

26/4

IVREA (TO)

27/4

BORGOSESIA (VC)

29/4

BOBBIO PELLICE (TO)

2/5

CUNEO

3/5

CANDELO (BI)

4/5

TORINO

06/5

ASTI

“Agricolture, cibo e salute”

“Agricolture, cibo e salute” è il titolo dell’incontro dibattito che si tiene giovedì 6 aprile, alle ore 21, al Centro comunale Paluc di Baldissero Torinese. L’evento è organizzato dagli Amici dell’Ambiente di Baldissero. Relatori sono il biologo – nutrizionista Fabrizio Gagnor e Alberto Gugino, divulgatore ambientale.Le iniziative al Paluc, però, non si fermano qui. Sabato 8 aprile, alle ore 21, Rita Peiretti e l’ensemble strumentale “Accademia dei Solinghi” interpreteranno le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi. Lo spettacolo è offerto dalla famiglia Bianchin, con il patrocinio del Comune. L’ingresso è libero sino all’esaurimento dei posti.

Massimo Iaretti

TIRO CON L’ARCO CHE PASSIONE!

L’ Associazione sportiva dilettantistica Sentiero Selvaggio di Venaria Reale si occupa da più di 20 anni dello sviluppo del tiro con l’arco. Nel corso degli anni in ambito nazionale, l’associazione è stata insignita nel 2003 con la Stella d’Argento al Merito Sportivo, nel 2007 con la Stella d’Oro, nel 2011 con la prestigiosa Stella di Platino per aver raggiunto il traguardo dei 50 titoli Italiani. Attualmente detiene 21 record italiani nelle varie discipline del tiro con l’arco ed è una delle principali società a livello nazionale.

Il gruppo giovanile ha raggiunto nel corso degli anni importanti traguardi, vincendo per ben tre volte il Campionato Italiano dei Centri Giovanili, e anche a livello internazionale, con la maglia della Nazionale Italiana, i giovani hanno vinto importanti titoli mondiali ed europei.

Anche quest’anno è stata implementata l’attività sinergica con alcune cooperative e associazioni sociali che operano sul territorio Comunale, in modo tale da proporre l’attività sportiva come promozione di salute, attraverso la precoce acquisizione di stili di vita attivi. Da diversi anni promuove il tiro con l’arco all’interno di percorsi curriculari ed extra curriculari nelle scuole primarie e secondarie di Venaria Reale.

Nel corso della stagione agonistica 2017 si svolgeranno presso l’impianto sportivo dell’associazione, in via Cavallo 38, numerose gare di valenza interregionale, in collaborazione con la Federazione Italiana di tiro con l’arco e con il Comitato Piemontese. Inoltre, alcune gare che si svolgeranno in questa struttura, serviranno ai tecnici Piemontesi per selezionare i giovani emergenti che difenderanno i colori del Piemonte nelle diverse manifestazioni nazionali.

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Questo il calendario delle gare in programma:

 

– 9 aprile: 70/60 mt Round (OL) – 50 mt Round (CO)

– 27 maggio: finale Regionale del Trofeo Pinocchio

– 28 maggio: Campionato Regionale Targa

– 14 e 15 Ottobre: Gara Indoor Interregionale

Tradizioni, fede e turismo: via crucis a Gabiano

Anche quest’anno la Parrocchia di San Pietro apostolo a Gabiano, in Provincia di Alessandria, organizza una Via Crucis animata la sera del Venerdì Santo. Si tratta di un appuntamento che ormai è giunto all’undicesima edizione ed attrae spettatori, fedeli e non, e non soltanto dai comuni vicini, ma pure delle vicine province di Vercelli, Asti e Torino. La data per il 2017 è quella del 14 aprile, con partenza alle ore 21 dalla location naturale, e molto suggestiva, del Castello concesso dai proprietari, i marchesi Cattaneo Adorno.

Da qui si susseguiranno le varie tappe della Via Crucis attraverso un percorso guidato che si snoderà per le vie del paese, in angoli adatti la rendere efficace la presentazione, soprattutto dal punto di vista spirituale. E alla realizzazione dell’evento – che ormai può veramente aspirare a diventare una piccola Sordevolo (centro del Biellese dove ogni cinque anni va in scena la rappresentazione della Passione di Cristo con gli abitanti del paese a fare da figuranti) – contribuiscono in prima persona gli abitanti del comune monferrino, sotto la regia di don Carlo Pavin, che ne è stato l’ideatore sin dal suo arrivo nella comunità parrocchiale gabianese, riuscendo ad introdurre questo appuntamento che è diventato nel giro di pochi anni una tradizione. E si tratta di un impegno non da poco perché l’allestimento, la cura dei vari particolari, sempre con un occhio guardando alle condizioni meteo – qualche volta l’evento si è tenuto sotto la pioggia – richiedono un impegno non indifferente. Oltre all’aspetto scenico, che non manca, c’è anche un elemento forte sotto l’aspetto religioso, con il bacio della Croce in chiesa concluderà la serata che il sacerdote ricorda essere “di meditazione e di preghiera”. Quest’anno, per la prima volta, la manifestazione avrà anche un patrocinio, non oneroso, da parte dell’Unione dei comuni della Valcerrina, alla quale il territorio comunale di Gabiano appartiene. “La Via Crucis animata è un evento che, oltre a fare rivivere le profonde radici cristiane di questo territorio – dice Massimo Iaretti, consigliere delegato al turismo dell’Unione dei Comuni della Valcerrina – è anche in grado di attrarre persone da fuori zona, di farlo conoscere in altri luoghi del Piemonte e non solo. Analogamente a quanto avviene a Sordevolo, in Provincia di Biella, il paese ne è coinvolto in prima persona. Qui non c’è un anfiteatro ma un percorso molto suggestivo lungo le vie del paese. Ed è questo che l’Unione ha accolto immediatamente la richiesta del parroco di patrocinio, proprio per valorizzare ancora di più questo evento”

 

La scuola di piazza del Popolo

Roma. Anni Sessanta. In piazza del Popolo, intorno ai tavolini del celebre Caffè “Rosati” o del “Canova”, così come negli spazi della “Galleria della Tartaruga” di Plinio De Martiis (vero “collettore” di giovani promesse dell’arte italiana) o in quella vicina de “La Salita” di Gian Tomaso Liverani – in un clima di grande euforia da boom economico e da felliniana “dolce vita”- era solito ritrovarsi il gotha dell’intellighenzia capitolina, ma non solo. Un po’ come succedeva in quegli anni nella migliore tradizione artistica parigina, quegli spazi divennero il salotto ideale, i punti di incontro preferiti per artisti, letterati, ma anche attori, registi e gente del mondo dello spettacolo di levatura internazionale. Luoghi di eccezionale vitalità che vedevano gomito a gomito – insieme a scrittori e intellettuali come Moravia, Pasolini, Arbasino, Parise e Flaiano – artisti nostrani stregati dalle scuole in voga d’oltreoceano e gli stessi loro “idoli” americani di passaggio a Roma (alcuni presentati in mostra dallo stesso De Martiis): dai vari Raushenberg ai Cy Twombly -che nel ’57 si trasferì definitivamente nella capitale- fino ai Rothko, all’italoamericano Scarpitta (che poi tornerà a New York con il gallerista Castelli), ai Franz Kline e ai De Kooning. E proprio qui, in questo clima di vulcanica ebollizione e contaminazione artistico-culturale, nasce la cosiddetta “Scuola di piazza del Popolo”, la cui esperienza (fatta di individualità e creatività operative assai diverse) viene, forse un po’ troppo semplicisticamente, catalogata sotto la voce generica di “Pop Art italiana”. Definizione da approfondire, come appare ben chiaro nella bella mostra che alla “Scuola” dedica, fino al prossimo 8 aprile, la Galleria “Accademia” di Torino. Curata da Francesca e Luca Barsi, che dal padre Pietro – raffinato gallerista, mancato nel ‘92- hanno ereditato tutta la passione per l’arte insieme alla storica Galleria aperta nel ’69 in via Accademia Albertina 3/e, la rassegna ospita una ventina di opere a firma di un poker d’artisti ritenuti i veri iniziatori dell’importante “sodalizio” romano: dalle celebri “Finestre” e “Persiane” di Tano Festa ai singolari “paesaggi anemici” di Mario Schifano, fino agli “argenti” di Giosetta Fioroni (oggi 84ennne, la sola in vita del Gruppo) e alle tele di forte carica politico-simbolica di Franco Angeli. Figure eccentriche, “artisti maledetti”, grazie ai quali – dopo l’ubriacatura dell’informale – alla Biennale di Venezia del ’64 si ufficializzò la nascita della Pop Art italiana. Con tratti assai diversi e autonomi per specificità culturale rispetto alle similari esperienze americane, poiché “la capitale italiana – per dirla con De Martiis – durante gli anni Sessanta è una città aperta sul palcoscenico del mondo, che intrattiene una sorta di rapporto ‘eroico’ con l’America”. Concetto ben chiaro nei contenuti evidenziati in mostra, che superano i semplici fini estetici o banalmente provocatori propri di certa parte della Pop Art americana, per diventare “schermi” – come i quadri di Angeli – attraverso i quali abiurare le immagini del potere, delle dittature (aquile romane, svastiche e quant’altro), così come del più generico consumismo e della violenza. Spesso mediante quella tecnica della “reiterazione” delle immagini che troviamo anche nei quattro “ritratti argentei” della Fioroni (sue anche le bellissime maioliche policrome di recentissima produzione), progetto per opera unica esposta alla Biennale di Venezia del ’64. Più “oggettuale” in genere la progettualità di Tano Festa, di cui la rassegna presenta anche una suggestiva rivisitazione in chiave pop – sulle orme del mitico Warhol – de “La primavera” del Botticelli. Davvero interessante, infine, il “Paesaggio”, smalto su tela del ’70, di Mario Schifano, leader del Gruppo: paesaggio “appiattito” (altro dalle prime prove pop di “Koka-Kola” del ’61), dove la memoria pare evocare con voluta parsimonia cromatica la rappresentazione di un’inquieta e inquietante natura. Degli stessi anni anche i primi film in 16 mm del “piccolo puma” (così Parise definiva Schifano per la sua eleganza felina), che ne faranno una delle figure centrali del cinema sperimentale italiano.

Gianni Milani

“La Scuola di piazza del Popolo”

Galleria “Accademia”, via Accademia Albertina 3/e, Torino, tel. 011/885408 – info@galleria-accademia.com

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Fino all’8 aprile

Orari: dal mart. al sab. 10,30-12,30 e 16,30-19,30

 

Le immagini, dall’alto:

I)  Franco Angeli: “Senza titolo”, spray su tela, Anni ’80
II) Mario Schifano: “Senza titolo”, smalto su tela, Anni ’70
III) Tano Festa: “La primavera-Omaggio a Botticelli”, olio su tela, 1970
IV) Giosetta Fioroni: “Le gemelle”, maiolica policroma con finitura in oro, 2015

 

Doggy Bag Trophy ai Roveri

Si svolgerà domenica 2 Aprile al “Royal Park I Roveri” il DOGGY BAG Trophy di Golf arrivato alla sua 7° edizione e pensato da Edoardo Molinari per aiutare la Doggy Bag Onlus, Associazione che si occupa delle persone anziane in difficoltà e dei loro amici a quattro zampe.

I fondi raccolti permetteranno infatti di ricoverare i cani senza tetto al Rifugio Casa del Cane Vagabondo di Barbania che si dedica principalmente all’aiuto dei cani anziani difficilmente

collocabili riducendo il fenomeno del randagismo.

Alla gara parteciperanno i giocatori con i loro cani accettati sia in campo che nella Club House.

Isi & Friends parteciperà alla manifestazione donando i suoi collari in premio al 1°, 2°, 3° classificati con cani e nearest to the pin man e lady dando così il suo contributo in aiuto ai cani anziani confermando il suo indiscusso amore per i nostri amici a quattro zampe.

Per informazioni: www.isiandfriends.com

Renata Guga Zunino: autoritratto, ovvero caleidoscopio

Renata Guga Zunino, prestigiosa pittrice, scrittrice, poetessa ha respirato sin dall’infanzia il fascino della grande stagione albisolese Anni ’60 in cui avvenivano i costruttivi incontri tra la zia Milena Milani , il mitico mercante d’arte Carlo Cardazzo, Fontana, Capogrossi, Jorn, Crippa, Scanavino e altri esponenti d’avanguardia che resero la cittadina ligure “ l’Atene italiana”.L’innato temperamento e le sollecitazioni culturali l’hanno fatta approdare ad uno stile personalissimo che la distingue, unico artista, per la prerogativa dell’autoritratto sia autonomo che ambientato.Mai si lascia distogliere da questo tema che si esprime attraverso situazioni,  visi, corpi che s’intrecciano e mutano di continuo sotto il segno della seduzione tra serietà, enigma e divertissement.

 

Giuliana Romano Bussola

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Museo Civico di Moncalvo Mostra di Renata Guga-Zunino: Autoritratto ovvero caleidoscopio

Inaugurazione su invito venerdì 7 aprile nella Biblioteca Civica con presentazione di Giuliana Romano Bussola, Roberto Coaloa e Maria Rita Mottola alle ore 16,30.

Da sabato 8 aprile saranno aperti il museo e la mostra fino al 4 giugno.

Orari: sabato e domenica dalle ore 10 alle 18

Nei giorni feriali su richiesta cell 3277841338  tel. 0141 917427 orario biblioteca

La maternità nell’arte africana, le immagini di una grande collezione

Viene presentato domani venerdì 31 marzo, alle 18,30, presso il Centro Piemontese di Studi Africani di via Vanchiglia 4/E a Torino, il volume Mama Africa. La maternità nell’arte africana, alla presenza degli autori Bruno Albertino e Anna Alberghina, di Silvia Maria Ramasso per le Edizioni Neos e delle autorità del Centro.

Avevamo già presentato nelle settimane scorse le figure degli autori, medici entrami, collezionisti e viaggiatori (ultima loro metà la Dancalia), scrittori e studiosi appassionati, capace lei di catturare immagini che testimonino oggi volti dell’universo femminile, vesti e acconciature, caratteri e tradizioni, usi e costumi, oggetti fermi nel tempo, abituato ormai lui ad affollare certe mostre delle sculture di cui per anni sono andati alla ricerca. Il libro vuol essere la testimonianza di “un viaggio estetico e antropologico nell’arte africana, alla scoperta della maternità, concetto ispiratore di opere scultoree di grande originalità”, vuol essere il desiderio di condurre lo spettatore attraverso i territori dell’Africa subsahariana e occidentale, vuol dire mettere di fronte agli occhi di chi guarda, come risultato di contatti e di scambi proficui, i legami dell’art nègre con le sculture di alcuni popoli del Mali come di quelle che appartengono alla Costa d’Avorio e alla Liberia, al Ghana e al Burkina Faso e all’Angola. Scrivendo in altra occasione dell’attività di raccolta delle differenti opere da parte dei due studiosi, dicevamo come “su ogni immagine colta, sulla più o meno piccola statua, sugli aspetti religiosi che vanno al di là della bellezza del manufatto, sulla sua prima sensazione artistica, balza prepotente in primissimo piano, a testimoniare se stessa, quella genuinità da sempre messa in pericolo”, fatto che ad ogni spedizione ci si ritrova di fronte, pericolo che spinge Bruno Albertino a riaffermare come “i nostri studi, i viaggi che compiamo, gli scambi che da sempre sviluppiamo con altri appassionati e studiosi ci dicono la necessità di testimoniare di un’Africa che lentamente si dilegua, travolta dal vortice della globalizzazione, dall’economia di mercato, dalle religioni importate e dal neocolonialismo economico”. Mama Africa è la vetrina dove si sfogliano più di un centinaio di immagini a colori, corredate ognuna da schede composte di dati tecnici, storici e critici – suddivise in vari capitoli, “Bamboline della fertilità”, “Figure di fertilità”, “Il culto dei gemelli”, “Le figure di maternità”, “Maschere femminili”, “Gli antenati mitici” unite a un ricco apparato bibliografico. Interessante lo scenario dei materiali impiegati (dal legno al metallo, dall’avorio alla terracotta e alla pietra) e delle tecniche, di visi e di posture, di composizioni e di forme, di colori e di intarsi.

 

Elio Rabbione

 

Nelle immagini: la copertina del volume firmato da Bruno Albertino e Anna Alberghina e “Figura di maternità reale Baoulé Daoukro”, Costa d’Avorio