Borgate montane. Appunti fotografici

Torino, Museo Nazionale della Montagna, 15 settembre – 10 dicembre 2017  – Inaugurazione giovedì 14 settembre 2017 – ore 18.30

 

Per fotografare bisogna avere occhio. Quante volte lo si sente dire E verrebbe da pensare che non potrebbe essere altrimenti, utilizzando un dispositivo ottico come l’apparecchio fotografico. Ma anche oggi che il digitale ha facilitato e velocizzato il processo fotografico per fotografare gli occhi non bastano, seppur “digitali”. Questo lo dimostra bene l’associazione Oculus Digitale con il suo progetto Borgate montane che il Museo ha accolto con entusiasmo e messo in mostra nelle sue sale. Gli occhi, le mani, e le gambe per andare vicino o lontano che sia non sono sufficienti a fare una buona foto. L’interesse e la curiosità per il mondo prima di tutto, la cultura visiva dall’altra; che si tratti di digitale come di analogico è sempre la testa ad avere occhio!

Fin dalla sua nascita il Museo Nazionale della Montagna si è interessato alla fotografia come documentazione delle terre alte. Negli anni ha costituito un enorme archivio fotografico, organizzando mostre specifiche, missioni fotografiche sulle montagne del mondo e partecipando a progetti di diversa entità, come quello di Oculus Digitale. L’associazione, nata nel 2011 senza fini di lucro e con sede a Torino, riunisce appassionati di fotografia, realizza progetti fotografici di vario genere e ha già numerose mostre collettive al suo attivo. Oculus è spesso ispirata dal principio dei “chilometri zero”: una buona foto si può fare anche senza viaggiare in capo al mondo. Ne deriva che i suoi lavori sono sempre sviluppati sul territorio piemontese e prevalentemente a Torino.

Nel corso del 2015 è iniziato Borgate montane, lavoro collettivo che raccoglie le fotografie scattate nelle frazioni di bassa montagna, senza pretesa di offrire una documentazione scientifica e completa dei luoghi. Sono state pertanto selezionate otto borgate, in base alla posizione geografica: Balboutet, comune di Usseaux nel cuore dell’alta Valle Chisone; Campertogno, borgata della Valsesia; Indiritto una frazione di Coazze in una delle più belle vallate minori della Val Sangone; Ostana, piccolo comune della provincia di Cuneo, in Valle Po; Rochemolles frazione del comune di Bardonecchia; Rorà, in provincia di Torino in Val Luserna; Valdieri, in provincia di Cuneo, nel Parco delle Alpi Marittime; Vrù nel comune di Cantoira, in Val Grande di Lanzo.

Si temeva di trovare situazioni ricorrenti e ripetitive, ma ci si è invece resi conto dell’originalità e unicità di ciascun luogo e di conseguenza delle numerose possibilità di rappresentarli. Le riprese con fotocamere reflex digitali, la postproduzione e la stampa, con tecnologia inkjet su carta cotone, sono state effettuate in autonomia da ciascun socio.

Le stampe in mostra, che sono state tutte donate alla Fototeca – Centro Documentazione del Museomontagna, raccontano storie, come i testi che le accompagnano. Storie di luoghi vicini che sembrano lontani nel tempo, dei loro abitanti, e dei fotografi che li hanno visitati con occhi aperti ed entusiasti. Di borgate montane e appunti fotografici.

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BORGATE MONTANE

Appunti fotografici

Torino, Museo Nazionale della Montagna, 15 settembre – 10 dicembre 2017

Inaugurazione giovedì 14 settembre 2017 – ore 18.30

Una mostra del

Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” – CAI-Torino

da un progetto di

OCULUS DIGITALE

Manifestazione Riconosciuta FIAF: A26/17

con

REGIONE PIEMONTE

e la collaborazione di

Città di Torino

Club Alpino Italiano

 

Fotografi (e autori dei testi dei paesi)

Santo Algieri

Enrico Barale

Daniela Berutti

Gino Casavecchia

Alberto Dagna

Alberto Dumassi

Aurora Intile

Andrea Maina

Michelangelo Mileto

Federico Moschietto

Alessandro Pereno

Maurizio Rosati

Giuliana Vittonetto

 

TORINO, MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA, Piazzale Monte dei Cappuccini 7, 10131 Torino –Tel. 0116.604.104 / stampa.pr@museomontagna.org / www.museomontagna.org

Non c’è due senza tre, mytaxi sbarca anche a Torino e la conquista

Arrivano a 70 le città europee che hanno aderito all’iniziativa di Mytaxi, l’innovativa App che promette di rivoluzionare il settore dei taxisti, ormai da qualche anno nell’occhio del ciclone.

L’ultima arrivata è proprio Torino è, infatti, la terza città italiana, dopo Roma e Milano, a entrare a far parte della grande famiglia di Mytaxi e si prepara a offrire un nuovo servizio ai suoi cittadini.

 

Ma di cosa stiamo parlando esattamente? Semplicemente di un’App gratuita che permette ai taxisti di ampliare il loro pacchetto clienti e ai viaggiatori di prenotare un taxi in pochi minuti, di seguirne il percorso e di pagare la corsa operando direttamente con lo smartphone su cui si è installata l’applicazione.

 

Mytaxi nasce nel 2009 in Germania e oggi vanta 10 milioni di utenti e più di 120.000 taxisti registrati. Un vero successo, tant’è che dal 2014 è diventata una società sussidiaria del Gruppo Daimler e nel 2016 si è unita a Hailo, l’App analoga che operava in Gran Bretagna, Spagna e Irlanda, andando a formare un’unica grande società che può vantare oggi una copertura sul territorio decisamente significativa e un livello di competitività per ora ineguagliabile.

 

Vediamo, però, un po’ più nel dettaglio come funziona Mytaxi e quali sono i vantaggi che offre…

Tanto per cominciare bisogna scaricare gratuitamente l’App dedicata, disponibile sia per sistemi Android che per iOs, sul proprio smartphone e registrare un account a cui va collegato uno strumento di pagamento, a scelta tra PayPal o una carta di credito. Se si considera che oggi è estremamente semplice ottenerne una, grazie all’avvento dell’Internet Banking, entrato sempre più nel quotidiano degli italiani, l’operazione si presenta semplice e veloce. Esistono, inoltre, delle carte di credito prepagate, come la carta ViaBuy( ecco qui maggiori info http://www.migliorcontocorrente.org/viabuy.htm ), che sono ideali per le transazioni online e si rivelano sicurissime. Con l’App installata sul proprio dispositivo il gioco è fatto, perché il funzionamento del servizio è facile e intuitivo. Con pochi click è possibile prenotare il taxi disponibile più vicino, seguirne il percorso visualizzandolo sulla mappa, pagare la corsa e ricevere via mail la ricevuta in tempo reale.

 

Sono già 150 i taxisti torinesi che si sono registrati gratuitamente e hanno messo a disposizione la loro vettura, approfittando anche delle facilitazioni promosse dall’azienda, che per tutto il 2017 non applicherà trattenute sulle corse effettuate, in modo da dare tempo ai professionisti di verificare la validità del servizio. Sconti anche per i passeggeri che fino al 19 ottobre potranno usufruire di una potente sforbiciata alle tariffe, che verranno automaticamente scontate del 50% se si effettua il pagamento attraverso l’App. MyTaxi, infine, ci tiene a sottolineare l’assoluta regolarità del servizio messo a disposizione, in quanto i taxisti accreditati sono tutti dotati di regolare licenza, in un’ottica di assoluta trasparenza, più che mai necessaria, vista l’aria di tensione che si respira di questi tempi sul tema della mobilità in Europa a causa dell’efficace concorrenza che è stata messa in campo dalle varie società di car sharing, come Uber, Lift o BlaBlaCar.

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10 anni di Infini*to

Nel settembre del 2007 inaugurava, sulla collina di Pino Torinese, Infini*to il primo pionieristico Science Center italiano dedicato all’astronomia, dotato di uno dei planetari più avanzati al mondo. Nato dall’idea di dare visibilità e spazio alla ricerca scientifica torinese e piemontese, dopo 10 anni, Infini.to è riconosciuto come un importante centro di didattica e divulgazione scientifica inserito nel panorama internazionale dell’educazione non formale.A dieci anni dall’apertura, cogliamo l’occasione per riflettere sul percorso fatto fin qui e soprattutto sul futuro. Vogliamo condividere questa tappa importante insieme ai nuovi e vecchi amici, insieme ai sostenitori, al pubblico e tutti coloro che con Infini.to hanno condiviso un pezzo della sua storia. La storia di un progetto o meglio dell’idea che la scienza sia meravigliosamente bella, che la curiosità sia un aspetto culturale da promuovere e coltivare e che l’astronomia, con tutto il suo potenziale di fascinazione, meriti di essere raccontata proprio in quei luoghi e negli spazi in cui l’Universo si osserva e si studia.

Si ringraziano gli Enti e le Istituzioni che hanno sostenuto e collaborato con Infini.to fin dalla sua nascita. Innanzitutto i Soci territoriali – Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino e Comune di Pino Torinese – e quelli scientifici – Istituto Nazionale di Astrofisica e Università di Torino. Parallelamente le Fondazioni Bancarie – Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT. Il Ministero della Pubblica Istruzione e della Ricerca, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, le Agenzie Spaziali ASI e ESA, le aziende aerospaziali Thales Alenia Space e ALTEC, i partner del Sistema Scienza Piemonte e La Stampa. Non ultimi gli amici di Infini.to nel settore dell’ingegneria e dell’IT, Mager S.r.l. e Vastalla S.r.l.

Il programma dei festeggiamenti è ricco di appuntamenti e vede coinvolti personaggi di spicco nel campo dell’astronomia e dell’astrofisica come Michel Mayor, ospite d’onore dell’evento di apertura, previsto per il 28 settembre pomeriggio alla Cavallerizza Reale di Torino. Attualmente Professore presso il Dipartimento di Astronomia dell’Università di Ginevra, Mayor nel 1995 ha scoperto 51 Pegasi b, il primo pianeta extrasolare orbitante intorno ad una stella simile al Sole, e proprio nel 2007 ha fatto parte del team che ha scoperto Gliese 581 c, il primo pianeta extrasolare in una zona abitabile.

Le celebrazioni si sviluppano su due settimane di eventi distribuiti tra il Planetario, il Comune di Pino Torinese, la Città di Torino e le province della Regione Piemonte, queste ultime sede di conferenze e di attività per le scuole realizzate utilizzando un Planetario digitale itinerante di ultima generazione. Sono previste presso la sede del Museo giornate open per il pubblico con conferenze, spettacoli per Planetario, osservazione al telescopio. Sabato 30 settembre viene inaugurato lo spettacolo Phantom of the Universe: alla ricerca della Materia Oscura. La prima settimana di ottobre è dedicata al mondo della scuola con attività gratuite per gli istituti scolastici e la giornata Porte Aperte ai docenti. Sabato 7 ottobre è in programma, oltre a una manifestazione sul territorio del Comune di Pino Torinese, il Gran Varietà dell’Astronomia: un gruppo di spregiudicati astrofisici, astronomi, astrobiologi, cosmologi, artisti, si esibiscono nella suggestiva cornice del planetario in rocambolesche performance per raccontare la loro ricerca in modo divertente e creativo. Evento di chiusura domenica 8 ottobre presso Infini.to, ospite Fulvio Ricci, Università di Roma Sapienza – INFN Sezione di Roma, membro del direttorato LIGO-VIRGO.
 
INFORMAZIONI SUGLI EVENTI
www.planetarioditorino.it
info@planetarioditorino.it
facebook/planetarioditorino

In Italia ci vogliono in media più di 4 mesi per un mutuo. Maglia nera al Piemonte che si classifica tra gli ultimi  

Arrivano i dati ufficiali di un’indagine che ha analizzato più di 1800 pratiche di mutuo relative al periodo di tempo compreso tra il 1° gennaio 2016 al 30 giugno 2017. E sono, purtroppo, impietose, perché segnalano che in Italia ci vogliono più di 4 mesi e mezzo per ottenere un mutuo, dal momento della richiesta al momento dell’erogazione effettiva del denaro.

 

La media nazionale esatta è di 134 giorni, anche se non dobbiamo prendere questo dato con rigidità; esistono, infatti, forte differenze sia in base alla tipologia di mutuo richiesto, sia a seconda della regione in cui viene portata avanti la pratica.  

Per quanto riguarda il primo parametro, e ragionando sempre a livello nazionale, abbiamo un minimo di 115 giorni, quando la richiesta è relativa all’acquisto della prima casa, e un massimo di 140 giorni, quando si tratta di una surroga, che si rivela particolarmente difficoltosa; all’interno di questa forbice si piazzano il mutuo per l’acquisto di una seconda casa, il consolidamento debiti (vedi http://www.calcoloprestito.org/guida/consolidamento-debiti ) e il prestito di liquidità.

 

Decisamente più interessante, e a tratti stupefacente, è l’analisi sulla distribuzione territoriale, che vede nell’Umbria la regione più lenta in assoluto, con una media di 153 giorni; il Piemonte, purtroppo, si piazza secondo tra gli ultimi, insieme alla Sardegna, con i suoi 147 giorni, decisamente sopra la media nazionale. Non brillano in classifica neanche la Calabria, la Puglia, la Lombardia e la Campania, le quali, chi più chi meno, sono sopra il dato nazionale.

 

Ovviamente abbiamo anche le regioni virtuose, che si attestano decisamente al di sotto del dato di riferimento. Sul podio troviamo la Liguria sul gradino più basso (115 giorni) e il Trentino Alto Adige che con i suoi 112 giorni è secondo solo al Friuli Venezia Giulia, unica regione che può vantare un dato a due cifre, con i suoi 94 giorni di media, apparentemente ottimo risultato, ma nella pratica sempre molto, se si considera che sono comunque più di tre mesi.

 

Certamente vanno fatte le dovute considerazioni per relativizzare l’impatto non certo favorevole che questi dati comportano. Va detto, ad esempio, che con l’avvento della tecnologia gli italiani, quando sono alla ricerca di un mutuo, cominciano a muoversi con un certo anticipo, consultando i maggiori siti comparatori di cui ormai il Web pullula. Ciò sposta in modo rilevante la lancetta d’inizio, in quanto, lo ricordiamo, la valutazione effettuata è relativa al periodo che comincia con la richiesta di informazioni.

 

A volte, quindi, le lungaggini burocratiche che comportano queste inaccettabili tempistiche, sono attribuibili anche al richiedente, il quale, magari, ha bisogno di tempo per individuare l’immobile da acquistare o per perfezionare le fasi della compravendita.

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Informazione commerciale

 

Sotto la Mole torna “Cantine d’Italia”

StarHotel Majestic****

Corso Vittorio Emanuele II, 54 – Torino

Una serata d’autore, un viaggio tra alcune zone del vino italiano

 

Go Wine riprende l’attività a Torino, dopo l’appuntamento di metà settembre al Sol Levante, con una serata di degustazione dedica a Cantine selezionate e recensite sul volume Cantine d’Italia ed a nuove ed importanti realtà che si affacciano alla collaborazione con l’associazione. Le cantine animeranno con la presenza il banco d’assaggio e proporranno i vini più rappresentativi della loro produzione, incontrando direttamente il pubblico. Sarà un’occasione per compiere un ideale viaggio fra alcuni territori del vino italiano, raccontati da uomini e donne del vino che hanno fatto dell’incontro con il turista del vino una parte importante della loro filosofia aziendale. Come nelle precedenti edizioni di questo evento, nel corso della serata verranno assegnati alcuni riconoscimenti a locali del gusto di Torino e dintorni, che si sono in particolare distinti per la diffusione della cultura del vino in città.

 

Nei prossimi giorni l’elenco delle aziende partecipanti

 

Programma e orari:

Ore 16,30-18,00: Apertura del banco di assaggio riservata ad un pubblico di operatori professionali (titolari di Ristoranti, Enoteche e Wine Bar)

Ore 18,00: Conferenza di presentazione e consegna dei riconoscimenti ai locali premiati

Ore 18,30-22,00: Banco d’Assaggio aperto al pubblico alla presenza delle aziende

 

Partner di Go Wine     

 

Il costo della degustazione per il pubblico è di € 17,00 (€ 12,00 Soci Go Wine, Rid. soci associazioni di settore € 15,00). L’ingresso sarà gratuito per coloro che decideranno di associarsi a Go Wine direttamente al banco accredito della serata, benefit non valevole per i soci familiari. L’iscrizione sarà valevole fino al 31 dicembre 2018.

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Per una migliore accoglienza è consigliabile confermare la presenza alla serata ed il numero di eventuali accompagnatori all’Associazione Go Wine, telefonando al n° 0173/364631 oppure inviando un fax al n°0173/361147 o un’e-mail a stampa.eventi@gowinet.it entro le ore 12.00 di martedì 10/10 p.v..

La metodologia Digital Building Blocks

Il 5 ottobre alle ore 18:45, Digital Building Blocks, l’associazione che promuove il processo di digitalizzazione per Manager, e Autocrocetta Concessionaria BMW e MINI, organizzeranno un evento informativo per comprendere la trasformazione digitale in atto e ad applicarla con successo nella propria azienda

 Nel corso dell’incontro verranno analizzate le tendenze e le opportunità apportate dalla digitalizzazione e verrà proposto un modello operativo applicabile in qualsiasi settore.

L’obiettivo è ottimizzare l’efficacia della Digital Transformation in azienda individuando l’insieme delle soluzioni tecnologiche e delle strategie digitali per conquistare e mantenere un vantaggio competitivo. «La “vita sullo scaffale” di una azienda è sempre più breve, tra le società parte di Fortune500 solo il 13% ha oltre 50 anni. La permanenza media nella lista è passata da oltre 60 anni nel 1960 a meno di 15 anni oggi. Perché Whatsapp non è stata creata da un’azienda di telecomunicazioni? Perché Uber non è stata creata da una casa automobilistica? Perché Instagram non è stata creata da Kodak? Perché Netflix non è stata creata da Blockbuster? ». È questa l’introduzione del libro “Guida per Manager nell’era digitale” scritto da Alberto Giusti e Massimo Calabrese. I due autori proseguono affermando: «molti non se ne sono ancora resi completamente conto, ma siamo nel mezzo della 2° rivoluzione digitale in cui la tecnologia sta “mangiando” settore dopo settore. Chi non si adegua incorporando nella sua strategia un uso intelligente della tecnologia digitale sarà cancellato dallo scenario competitivo.» In questo contesto Paolo Bollero – Amministratore Delegato di Autocrocetta – raccoglie l’opportunità di ospitare una serata di informazione e divulgazione commenta: «Oggi, in uno scenario competitivo sempre più veloce ed articolato, anche le imprese più consolidate devono investire ed aprirsi ad attività di ricerca e profilazione di nuove soluzioni e strumenti in ambito digital. Per questo abbiamo promosso questa serata divulgativa rivolta a manager ed imprenditori interessati a nuovi strumenti di ingaggio dell’utenza e fidelizzazione della clientela attiva.»

 

PROGRAMMA DELL’EVENTO

19:00 – Fabrizio Mangiavacchi – Apertura lavori

19:30 – Alberto Giusti – Digital Building Blocks

20:30 – On. Avv. Anna Rossomando – Il digitale come strumento di competitività nei rapporti tra la pubblica amministrazione e il cittadino

CON VOI AL MIO FIANCO, NON HO PAURA DI VOLARE

Viridea invita tutti i bambini a partecipare domenica 1 ottobre ad un laboratorio creativo gratuito organizzato all’interno dei garden center in occasione della Festa dei Nonni, che ricorre ogni anno il 2 ottobre. Gli animatori presenti guideranno i bambini nella realizzazione di una mongolfiera 3D con l’utilizzo di cartoncini colorati, forbici, colla e pennarelli. I viaggiatori saranno proprio nonni e nipoti, disegnati dai bambini per rappresentare il viaggio indimenticabile che li lega ai propri nonni e quanto possa essere preziosa la loro presenza. Il disegno tridimensionale realizzato potrà poi essere portato a casa dai bambini, che avranno modo di consegnarlo ai propri nonni per sorprenderli nel giorno della loro festa con un regalo personalizzato e originale. I laboratori sono completamente gratuiti, non richiedono iscrizione e si terranno domenica 1 ottobre, dalle 15.30 alle 18.30, presso i Viridea Garden Center di Rho, Cusago e Rodano (MI), Settimo Torinese e Collegno (TO), San Martino Siccomario e Montebello della Battaglia (PV), Torri di Quartesolo (VI). Per maggiori informazioni: www.viridea.it. Viridea è il Garden Center italiano dedicato alle piante, alla casa e

Dal segno al sogno

Da non perdere, al Castello Paleologo di Casale Monferrato, la mostra che unisce il Segno e il Sogno attraverso le opere di due prestigiosi artisti: Laura Rossi con raffinatissime opere in bianco e nero che denotano una profonda conoscenza della tecnica dell’incisione e, pur nell’essenziale sinteticità, la straordinaria capacità di rendere immediatamente riconoscibili i soggetti descritti ,in particolare architetture e monumenti. Mauro Galfrè, con estrema maestria tecnica, sapiente uso del colore e curiosità verso ogni forma artistica, pittura, scultura, oreficeria, fumetto, ricrea e modernizza suggestioni che vanno da realismo all’espressionismo, dal surrealismo al liberty, con un sottile arguto gioco intellettuale.

G R B

Si inaugura sabato 30 settembre alle ore 17,30 nella Manica Lunga del Castello (cortile d’onore) di Casale Monferrato la doppia personale “Dal segno al sogno” degli artisti casalesi Laura Rossi e Mauro Galfrè. 

La mostra rientra nella rassegna “Arte in Pratica in Monferrato” sotto l’egida della Consulta per la Cultura, presieduta da Piergiorgio Panelli e dal vicepresidente Marco Garione, in collaborazione e con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura retto da Daria CarmiI due artisti condivideranno lo spazio espositivo mettendo in mostra opere che raccontano due mondi molto personali uniti però da un comune denominatore che è la passione per l’uso proclamato del segno inteso come disegno che è la disciplina che entrambi prediligono e coltivano da sempre. Il titolo della mostra “Dal segno al sogno” sottolinea proprio questa scelta comunicativa che partendo da un insieme di segni incisi, disegnati o dipinti offre all’osservatore la visione compiuta del sogno dell’artista che si materializza a poco a poco sulla carta o sulla tela. Due mostre parallele quindi composte da tanti lavori diversi come incisioni, opere su vetro e ceramica, illustrazioni, grafiche e pitture a olio, acquarelli, che vanno a comporre un gioco armonico di bianchi e neri, di forme, figure e colori che bene illustrano e documentano un lungo e significativo percorso artistico. La mostra al Castello, a ingresso gratuito, è visitabile fino al 15 ottobre, sabato e domenica dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00

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Laura Rossi nata a Casale Monferrato, dopo il periodo “surrealista”, dagli anni Ottanta ha operato come grafico con illustrazioni e copertine di libri, ex libris, acquarelli, vetri dipinti. Del 1994 la grande personale -organizzata dalla Regione – presso il salone San Bartolomeo di Casale (catalogo di Angelo Mistrangelo). Ha poi realizzato disegni e incisioni per il gemellaggio Conzano-Ingham con mostra in Australia,  per i 500 anni della Sinagoga casalese, per la rievocazione del Volo su Vienna di Gabriele d’Annunzio e Natale Palli e per il volo su Budapest con l’Aero Club Palli. Ha partecipato alle varie edizioni di Grafica Ex Libris, mostra internazionale. Un suo vetro figura nella collezione “Presepi d’autore” di Conzano. Nel 2005  personale alla Giornata Italiana a Milwaukee (USA). Nel 2006 ha illustrato il libro ” Il disegno di luoghi e mercati di Torino” edito dal Politecnico. E’ in contatto con il Gabinetto delle Stampe di Bagnacavallo. Da diversi anni collabora con la Stat Viaggi e il bisettimanale Il Monferrato per la realizzazione delle incisioni e delle ceramiche ricordo delle crociere in sinergia con la Costa. Tra le ultime partecipazioni su invito: a Napoli “Incisioni al femminile”, a Bologna “Silenzio su carta” e “Lo Scorrere dell’arte” a Torino (Biblioteca Nazionale) “Cinquant’anni di Italia 61 – Ricordi Xilografici”, al Castello di Casale “Casale capitale del Monferrato”. Poi alle Biblioteche Nazionali di Torino, Cosenza e Roma ”Stemperando” (biennale). Ha partecipato al ciclo “Incontro con l’artista” a Cerrina, organizzato dall’Inac. Ha eseguito per Mon.D.O. la Locandina d’Arte 2013 del “Nadal an Munfra’”. Molto ricercati i calendari annuali di “Appunti di Viaggio”. Sue le cartoline nel settembre 2013 per il volo storico delle “Madonne Nere” con le immagini di Crea – Oropa e Cagliari e nel 2015 per quello Casale-Parigi-Casale con tre incisioni in ricordo di D’Annunzio e Palli. Nel 2014: Mostra “Visioni Pittoriche” – Istituto Italiano di Cultura – Praga, Torino – Art Gallery. Per la Pasqua 2016 a Conzano villa Vidua ” L’uovo di cioccolato”. Nel 2017 personale al castello Isimbardi a Castel d’Agogna.

Mauro Galfrè, nato a Spigno Monferrato, ha vissuto la giovinezza a Casale dove, dopo una lunga trasferta Genovese, è tornato a vivere. Pittore, illustratore e grafico, ha iniziato il suo percorso spronato dal pittore Gino Mazzoli e dall’insegnante di disegno Rina Testera Porta. Diplomato nel 1970 all’Istituto Statale d’Arte “Benvenuto Cellini” di Valenza, ha lavorato come ideatore e disegnatore di gioielli. Ha avuto esperienze nel campo dell’illustrazione e della realizzazioni di manifesti, copertine di dischi, fumetti e cartoline. In campo pittorico ha esposto in collettive in Italia e all’estero ed allestito mostre personali ottenendo lusinghieri apprezzamenti. Dal 1972, trasferitosi a Genova, ha ottenuto numerosi riconoscimenti tra cui il premio “Arte grafica per la Liguria”. Nel 1980 ha esposto a Palazzo Ducale di Genova insieme ai principali artisti liguri e nel 1981 ha vinto il “Premio Murano” con un’opera realizzata dalle vetrerie veneziane. Si è dedicato alla pittura fino alla fine degli anni ’80. Dopo una parentesi in veste di paroliere e compositore di musica leggera, negli anni ’90 è tornato a operare in campo pittorico e grafico. Ha curato manifestazioni dedicate al mondo del fumetto e del cinema western. In questa veste ha ideato e curato, nel 2009, 2010 e 2014, tre edizioni della mostra commemorativa “C’era una volta il west – Omaggio al cinema di Sergio Leone”. A giugno 2017 ha festeggiato 50 anni di attività artistica con la mostra antologica “Mauro Galfrè, Giocando con l’Arte 1967-2017” allestita nella prestigiosa cornice di Villa Vidua a Conzano (impreziosita da un’ esauriente biografia).

La maternità nell’arte africana, le opere dalla raccolta Albertino-Alberghina

Nel cuore di Milano, in via Sella 4, tra il Castello Sforzesco e il Duomo, il Museo d’Arte e Scienza è un laboratorio di ricerca e sviluppo culturale che tende ad approfondire sempre più una già sua vocazione multietnica. Lo ha fondato, ventisette anni fa, Gottffied Matthaes, raggruppando varie collezioni di grande valore scientifico, allineando un settore che espone vasi di terracotta e sculture di provenienza greco-romana ed etrusca come ceramiche dalla Cina e dal Sud America a tappeti e arazzi di pregiata fattura, da quella che è una vetrina di arte buddhista apprezzata in tutto il mondo, risultato degli innumerevoli viaggi del fondatore in Oriente, alla sezione dell’arte africana, una delle maggiori mostre permanenti italiane con oltre 500 oggetti di alto valore storico-artistico provenienti da diverse etnie dell’Africa Nera (maschere, sculture, reliquiari, simboli di autorità, feticci e svariati oggetti di uso quotidiano, fatti dei più svariati materiali) ad una specifica mostra didattica dedicata al genio di Leonardo.

In simile cornice s’inaugura mercoledì 27 prossimo, alle ore 18, la mostra Mama Africa, la maternità nell’arte africana – 40 sculture e dodici immagini a cura di Bruno Albertino e Anna Alberghina, torinesi, ricercatori e viaggiatori appassionati del continente africano, medici entrambi. In prima linea lui soprattutto in veste di collezionista, lei a realizzare immagini che testimonino la figura femminile all’interno di quelle etnie nei ritratti, nell’abbigliamento e nelle acconciature, nelle abitudini della quotidianità, il tutto in una suggestiva eleganza formale e in una felice immediatezza, pronti negli anni a dividersi il ruolo di realizzatori delle esposizioni di grande successo, ricordando per tutte “Africa: alle origini della vita e dell’arte” (Carmagnola, 2013), “Vanishing Africa” (dal novembre 2014 al gennaio 2015, a Torino) e “African Style” nelle sale del palazzo Salmatoris di Cherasco (2015 – 2016). Nella stessa occasione verrà presentato il volume omonimo (Neos Edizioni), approfondito studio corredato di preziose schede e di oltre cento immagini a colori che testimoniano la ricerca degli autori ormai quarantennale, i percorsi nei territori subsahariani e occidentali sino alle aree più inaccessibili come quelle centro-equatoriali, i molteplici contatti con le differenti etnie dei paesi visitati, la varietà dei materiali impiegati, legno metallo avorio terracotta e pietra, gli aspetti sociali e religiosi cui sono indirizzate le sculture raccolte durante i viaggi.

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Uno sguardo sull’arte africana quindi, che rimette in campo una visione artistica e religiosa, per troppo tempo sottovalutata e dimenticata, rivalutata in seguito da un gruppo d’artisti come Picasso, Matisse, Braque, Derain e Brancusi, pronti ad attingere “alla grande lezione formale offerta da quegli idoli, maschere e feticci, per tradurla in una nuova e vitale stagione estetica”. Un percorso quello della valorizzazione, che ha trovato un favore incondizionato e supportato dai sentimenti della passione e della consapevolezza da parte dei viaggiatori, dei collezionisti, degli etnografi pronti a guardare con un occhio diverso l’Art nègre, sino a svelarne l’eredità culturale arrivata sino a noi. “I nostri studi, i viaggi che compiamo, gli scambi che da sempre sviluppiamo con altri appassionati e studiosi ci dicono la necessità di testimoniare di un’Africa che lentamente si dilegua, travolta dal vortice della globalizzazione, dall’economia di mercato, dalle religioni importate e dal neocolonialismo economico”, sottolinea Albertino. E ancora, circa l’importanza del significato intrinseco di un oggetto d’arte africana, approfondisce: “Gli artisti del primo Novecento si limitarono ad una analisi plastica delle sculture, traendone grande ispirazione. Tuttavia, è necessario ricordare che, nell’oggetto africano, la funzione è essenziale, è la ragione prima del suo esistere. Si tratta di oggetti, maschere e feticci, figure di maternità e di antenati, carichi di potenza soprannaturale, strumenti di culto, simulacri del divino in grado di proteggere chi li possiede da influssi maligni, in grado di assicurare l’ordine sociale e la giustizia. Addentrandoci con gli anni nella ricerca, abbiamo sempre cercato di approfondire la storia dell’oggetto, sia per quanto riguarda il suo significato rituale che il suo percorso. In Africa non esiste l’arte per l’arte, la pura componente estetica, vi è una stretta, forte connessione tra forma, funzione pragmatica degli oggetti, uso rituale, politico e sociale, è ben viva quella componente magico-religiosa dentro la quale l’artista è il semplice esecutore votato all’anonimato e non certo il creatore da ricordare e celebrare”.

All’interno della mostra, in apertura, il professor Alberto d’Atanasio, docente di storia dell’Arte estetica dei linguaggi visivi, terrà una relazione su “Il mistero della Grande Madre”, mentre il 16 ottobre Albertino e Alberghina terranno una conferenza dal titolo “Scarificazioni e decorazioni corporee nella vita e nell’arte dell’Africa subsahariana”. La mostra proseguirà sino al 19 ottobre.

 

Elio Rabbione

 

 Nelle immagini:

Bamboline Akuaba Ashanti, Ghana

Maternità Muchimba, Angola, fotografia di Anna Alberghina

Maschera Pounou Tsangui, Gabon

La copertina del libro “Mama Africa, la maternità nell’arte africana”, Neos Edizioni

 

 

La vendemmia a Torino

Il 14 e 15 ottobre un evento dedicato alle eccellenze vitivinicole del Piemonte in vetrina tra palazzi, residenze reali e boutique e interpretate attraverso l’arte contemporanea

Il Piemonte, con la sua ricca tradizione vitivinicola e i suoi vini riconosciuti a livello internazionale, ospita la 1° edizione de La vendemmia a Torino – Grapes in Town, evento promosso dall’assessorato alla cultura e al turismo della Regione Piemonte, patrocinato dalla Città di Torino e realizzato da Eventum, che si svolgerà nel capoluogo piemontese il 14 e 15 ottobre.

 

La scelta di portare a Torino il meglio dell’enologia regionale non è casuale; la città è infatti sede dell’unico vigneto urbano d’Italia, quello di Villa della Regina, nato oltre 400 anni fa e riportato a nuova vita nel 2004 e gemellato con altre due storiche vigne urbane europee, il Clos Montmartre a Parigi e il Wiener Gemischter Satz del Castello di Schönbrunn a Vienna.

 

La città ospiterà quindi per due giorni il meglio della produzione del territorio, unendo enogastronomia, storia, arte e cultura grazie a un ricco calendario di eventi.

 

Visitatori, curiosi e appassionati potranno scegliere tra diversi percorsi di degustazione che li condurranno alla scoperta delle residenze reali e dei palazzi cittadini, di alcuni musei, delle vie del centro, delle gallerie d’arte e dei suoi negozi. Sarà quindi possibile prendere parte a degustazioni e assistere a incontri in prestigiose e inedite location quali i Musei Reali di Torino, Palazzo Birago, Palazzo Cisterna, il Circolo dei lettori, Villa della Regina, l’Accademia Albertina, il MAO Museo d’Arte Orientale, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia e molte altre. Grazie anche alla collaborazione con Artissima, evento clou dell’autunno dell’arte contemporanea torinese, alcuni artisti interpreteranno il tema del vino e della vendemmia attraverso la pittura, la scultura e la video art: i risultati di questa ricerca saranno esposti nelle diverse venue della città.

 

Questo evento inedito permetterà di promuovere il nostro patrimonio di eccellenze vitivinicole, e la storia e le tradizioni ad esse collegate – dichiara l’assessora alla cultura della Regione Piemonte Antonella Parigi. Sarà inoltre un’occasione per fare di Torino una vetrina privilegiata per far conoscere questo importante settore della nostra economia e della nostra cultura ad un pubblico il più ampio possibile“.

Paese ospite di questa 1° edizione sarà il Perù con 40 produttori vitivinicoli presenti. Sarà degustato il suo celebre Pisco, distillato peruviano dal gusto intenso e raffinato, con la presenza della Presidente dell’Associazione Las Damas del Pisco Gladys Torres Urday. Presso il Circolo degli Artisti saranno esposte opere pittoriche di 5 importanti artisti peruviani. La produzione vitivinicola piemontese e quella peruviana sono infatti un esempio di viticoltura eroica e di montagna. A tal proposito è prevista la partecipazione del Museo della Montagna.

Il calendario di appuntamenti sul tema del vino si sta arricchendo di ulteriori iniziative e collaborazioni come quella con Portici divini, evento collegato al progetto “Portici e Gallerie di Torino”: caffè, ristoranti e pasticcerie ospiteranno sotto le arcate i produttori delle aree vitivinicole del Canavese, Collina Torinese, Pinerolese e Valle di Susa, mentre in piazza Vittorio Veneto saranno proposti vari incontri pubblici tematici.

 

Non mancherà il dialogo con i progetti della Regione Piemonte, a partire dal gioco di comunità “Dopo l’UNESCO, agisco!”: nel corso della manifestazione verrà infatti realizzato un set fotografico, dedicato ai paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato, per la selezione dei nuovi testimonial del progetto. Saranno diverse, inoltre, le occasioni didattiche con laboratori per adulti e bambini, e workshop, con l’importante coinvolgimento del Salone Internazionale del Libro di Torino.