Il Fondatore di ‘SDL Centrostudi’, società che ha ridimensionato lo strapotere delle banche italiane, censura anche Banca D’Italia
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Via libera della Consob: ‘MPS’ torna in Borsa. Un fatto importante, sul quale interviene con fermezza Serafino Di Loreto, Avvocato e Fondatore di ‘SDL Centrostudi’ (www.sdlcentrostudi.it), la nota società italiana che, dal 2010 a oggi, lotta giornalmente per sottrarre consumatori e imprenditori italiani alla morsa stringente e usuraria delle banche: e, sino a oggi, grazie a essa sono oltre 150mila gli italiani serviti e assistiti sulle loro problematiche economiche in tempo di crisi. “Le vicende, alterne e per nulla edificanti, del ‘Monte dei Paschi di Siena’ sono note a tutti. Abbiamo capito che in Italia esistono cittadini di serie A e B. Ci sono persone e aziende che per vivere devono lavorare, pagare le tasse, sudare e faticare: e altre, invece, come le banche, che possono concedersi il lusso di fare l’esatto opposto, salvate e ricapitalizzate come sono, spesso, dai soldi versati dai contribuenti ignari degli sporchi di palazzo compiuti alle loro spalle”, spiega l’avvocato che ha fondato ‘SDL Centrostudi’, team con cui ha recuperato oltre 240 milioni di euro ingiustamente sottratti agli italiani da fisco e finanza ingiusti. “MPS ritorna in Borsa? Dico semplicemente questo: il rientro a Piazza Affari di qualsivoglia istituto bancario è plausibile e possibile soltanto quando ci siano regole fisse, uguali e chiare per tutti gli attori del mercato. Le banche sono necessarie nel tessuto economico e sociale: non devono rubare, bensì sostenere la capacità produttiva ed espansiva mediante l’immissione di mezzi finanziari nel proprio contesto di riferimento, guadagnando il giusto. E, soprattutto, devono rispettare le norme, Codice Penale incluso, anche quando fanno cazzate, debiti e falliscono. Non possono, in una parola, avere un regime ‘legibus solutus’, sciolto cioè dalla legislazione, o comunque privilegiato: fatto che deriva dalla cosiddetta delinquenza dei colletti bianchi”. Durissima, infine, anche la censura a Banca D’Italia: “Renzi ha ragione – conclude Serafino Di Loreto – quando non vuole Visco alla guida di Banca D’Italia: è un conflitto d’interessi enorme che mina la regolarità operativa. I più ignorano che Bankitalia è una società privata partecipata al 95% anche da tutte le banche, di cui ben oltre il 60% è nelle mani di Unicredit e Intesa San Paolo. Le banche nominano il CDA di Banca D’Italia, e il CDA esprime il Presidente. Il CDA fa le leggi – le cosiddette ‘istruzioni di Banca D’Italia’ – con cui le banche erogano a loro volta il credito. Per cui, dato un simile scenario, quando Bankitalia deve sanzionare, che fa? Semplice! Si gira dall’altra parte, fa finta di niente e si tura il naso. In quale diocesi si è mai visto che il parroco rompa i marroni al vescovo? Ma per favore!”.



Un fotografo “normale” si sarebbe industriato a riprenderli al meglio,
Umidità verso le 2 del mattino? Meglio la jungla!
Il 7-14-21 novembre dalle 18 alle 20, presso l’Informaticheria di Escamotages in via Sacchi 28 bis si terrà un corso di organizzazione che ha come tema: mettere in ordine dentro e fuori dal computer.
del 1903, un delicato angolo di campagna e soprattutto con una piccola tela del 1876 (L’ora del riposo) dove una giovane donna di casa trova un attimo di tranquillità dopo i lavori abituali, bello in quel lungo abito mosso e rallegrato dalla luce che gli piove addosso. Piacciono le luci e le ombre che si alternano nel giardino dove il pittore sembra cercare ispirazione, ad opera di Giovanni Guerlotti, piccoli capolavori sono le tele di Cesare Maggi, soprattutto quel Mare grosso in cui l’artista rende appieno la forza delle onde che giungono a riva, o quella Nevicata di Italo Mus con
la luce del sole pronta a distendersi sulla neve di un sentiero che sale verso la casa seminascosta. Importante ancora la presenza di Enrico Reycend, allievo di Delleani e Fontanesi, con i suoi paesaggi alla ricerca di fissare con estrema esattezza i giochi di luci e di ombre che si possono unire nei Dintorni di Rivoli o in un ben suddiviso Crepuscolo, dove le ombre che s’allungano a sera hanno già occupato le montagne all’orizzonte mentre il cielo, ben dettagliato nei suoi grumi di nuvole, si illumina ancora dell’ultimo sole. E ancora Francesco Menzio con un’opera del ’29, Natura morta con melone, che spicca sugli altri differenti soggetti, vivacissima nella forza dei colori, prepotenti, che il pittore mette in campo. 
che prima con il movimento dell’aria era più calda, addirittura scende di 9—10 gradi quindi raggiunge il punto di rugiada e scarica l’acqua, trascina con sè , polveri –s pore (vive e morte) con la sudorazione –respirazione –anidride carbonica ,le spore trovano terreno fertile per riprodursi. Peraltro gran parte delle soluzioni ritenute più efficaci contro questo problema, in realtà non sono che tamponi , quando non addirittura controproducenti. Ad esempio (specie in inverno)l’aprire le finestre per cambiar aria, comporta l’uscita di aria calda e l’ingresso di aria carica di spore che trovano un ambiente molto fertile ideale in cui svilupparsi. Lo stesso discorso vale per il cappotto termico, che crea un “effetto serra” ideale per le muffe; i prodotti antimuffa sono piuttosto nocivi; vernici traspiranti coprono il problema per qualche tempo, ma non lo risolvono; i deumidificatori manipolano l’aria elettricamente (come respirare l’aria di un phon) e, comunque, spesso non sono sufficienti a risolvere il problema in ambienti . E’ pertanto opportuno ricambiare l’aria, con un sistema economico e intelligente , che non manipoli l’aria , non porti via il riscaldamento. E’ opportuno valutare soluzioni come lo “Speedy-Air” che, aspirando completamente l’aria umida ad un centimetro dal pavimento, crea una piccola depressione nell’ambiente. Mentre, grazie a fori (con filtri) da 4 centimetri, praticati nelle camere più lontane, consente un ricambio di quasi il 95% dell’aria in modo salutare ed igienico. Consumando pochissimo (circa 11 watt), in modo estremamente silenzioso (appena 15 dB) e senza portar via l’aria del riscaldamento.


iuta, la biacca che si perde e immediatamente riprende forma, biancastra, concreta, tangibile.
piumata, la celeste “tenerezza” incorniciata da Gabriella Grasso guarda a leggi assai ben più classiche, mentre Lia Laterza gioca con le trasparenze del suo angelo e con le luci e le ombre che scendono sulla pietra circolare messa a chiudere la tomba di Cristo, come dentro un’architettura bellissima storicizza il suo san Michele nel chiuso della Sacra. Dentro un acquerello suddivide Elena Monaco l’uomo e l’ala grandiosa, in una eccezionale perfezione di tratti, in una anatomia che ingigantisce il particolare, come i pastelli a olio usati per “Il gioco dell’angelo custode” o la grafite di “Spiccare il volo” rendono appieno l’eccezionalità dell’artista. I vetri, i colori e gli smalti di Marina Monzeglio (colpisce soprattutto l’armonia di “Light”) sembrano ritagliarle un posto a parte e gli acquerelli di Anna Maria Palumbo svelano una dolcissima leggerezza.
