La parata dei sindaci fantasma: il Lungo, Osvaldo sempre in piedi, Rosso-bis e mons. Airaudo

comune palazzo civico

Uno spettro si aggira per Palazzo Civico. I partiti tradizionali non si sono accorti che, nel frattempo,  c’è stata una rivoluzione, una violenta ondata di antipolitica e di populismo feroce tale da travolgere gli schemi tradizionali? Tale da mettere a rischio persino lo strapotere Pci-Pds-Pd che governa da sempre all’ombra della Mole?

 

Di Ghinotto

 

Uno spettro si aggira per palazzo Civico. L’unica ad avere sciolto le riserve è Chiara Appendino,  la consigliera comunale pasionaria a 5 stelle che correrà per la poltrona di sindaco dei torinesi nel 2016. Tutte le altre forze politiche stanno facendo melina, secondo la migliore tradizione italiota  dei giochetti-sgambetti all’interno dei singoli partiti. Molto difficile, infatti, che il nome di un candidato venga ufficializzato in tempo per consentirgli una campagna elettorale efficace. Non si sono accorti che, nel frattempo,  c’è stata una rivoluzione, una violenta ondata di antipolitica e di populismo feroce (assecondata da media e magistratura) tale da travolgere gli schemi tradizionali? Tale da mettere a rischio persino lo strapotere Pci-Pds-Pd che governa da sempre all’ombra della Mole? Parrebbe di no. Dunque, lo scenario delle candidature per la carica di primo cittadino è ancora molto incerto. Diamo uno sguardo ai nomi che circolano: al momento più fantasmi che candidati.

 

IL LUNGO

Non è un segreto che il sindaco in carica, Piero Fassino,  praticamente obbligato dalla “ragion di Stato”a candidarsi per il secondo mandato, ambirebbe ad altro, a un incarico ministeriale o “diplomatico” in qualche ente internazionale. Opportunità sfumate. Con il carattere scorbutico che si ritrova è facile immaginare con che entusiasmo affronterà una campagna elettorale per un ruolo che non gli piace: una campagna ad alto rischio grillismo, secondo i sondaggi e il clima che si respira in città. Così Filura non ha ancora pronunciato il fatidico sì. Nella (vana?) speranza che Renzi gli offra una onorevole via d’uscita, si è preso un mese di tempo per decidere. Lo farà dopo la conferenza programmatica di metà dicembre, anche se nei corridoi del Municipio già si parla di uno spin doctor romano ingaggiato per curargli l’immagine. Mentre Grillo macina consensi.

 

OSVALDO “SEMPRE IN PIEDI” E I NOTARI

In casa Forza Italia, o in quel che ne resta, problemi di emergenza abitativa a parte (dopo lo sfratto dalla sede di Corso Vittorio, ora gli azzurri stanno per essere messi alla porta anche da quella di corso Vinzaglio, sempre per morosità) per ora tutto fumo e niente arrosto. I nomi dei notai Giulio Biino e Alberto Morano, i classici esponenti della società civile sembrano essere usciti dai giochi, anche se per il secondo, forse c’è ancora qualche possibilità. L’avvocato Luca Olivetti che si era autocandidato all’autocombustione già un anno fa è stato apparentemente assecondato dai vertici del partito è oggi si accorge di essere rimasto a piedi. Che fare? La risposta forse è lui, l’eterno Osvaldo Napoli,  ras di Giaveno, parlamentare inviato dall’ex Cav ai talk show, vicepresidente Anci. Da navigato democristiano l’attuale sindaco di Valgioie si è fatto tirare in ballo con piacere. La visibilità è il suo pane, e si dice che Berlusconi abbia già deciso di candidare lui.

 

RICCA IL SOLITARIO

Voci sempre più insistenti darebbero per quasi fatta la candidatura in solitaria per la Lega del giovane Fabrizio Ricca, consigliere comunale padano. Le indecisioni degli alleati e la necessità per il carroccio di approfittare del momento di grazia nei consensi elettorali, potrebbe portare a questa decisione. Anche se, dopo il ricompattamento del centrodestra sancito a Bologna e le fibrillazioni per i rinnovi dei vertici leghisti in Piemonte, il percorso per Ricca potrebbe essere impervio.

 

MONS. AIRAUDO

Che un comunista duro e puro come Giorgio Airaudo, origini da sindacalista barricadero, citi monsignor Nosiglia nell’incipit del suo “discorso programmatico”, la dice lunga sugli effetti dirompenti della campagna pauperistica condotta da papa Francesco. Il deputato di Sel approva in pieno la visione dell’arcivescovo sulla Torino divisa in due tra poverissimi e ricchissimi. E proprio facendo di questo tema il suo cavallo di battaglia – seppur non abbia ufficialmente sciolto le riserve – Airaudo potrebbe candidarsi a sindaco per un vera sinistra alternativa al Pd. Un altro vantaggio per i grillini e un timore in più per il Pd.

 

ROSSO BIS

Il più volte parlamentare Roberto Rosso, ex assessore regionale e candidato sindaco del centrodestra nel 2001, anno in cui Chiamparino iniziò la sua scalata al successo di futuro sindaco olimpico e governatore piemontese, ci riprova. I suoi fedelissimi, ultimamente, ne parlavano come di un uomo deluso e decisamente depresso: la politica gli mancava da morire. Ed ecco che ora si inventa un modello fotocopia dei Moderati, ma orientato al centrodestra. Una serie di liste civiche in grado, magari, di rappresentare l’ago della bilancia in caso di ballottaggio. Ed ecco, il coup de teatre. In un crescendo rossiano, più che rossiniano, il riccioluto democristiano vercellese si spinge addirittura a proporre ciò che gli ex Pdl vedono come l’anticristo: le primarie per scegliere il candidato della coalizione.

 

Vinca il migliore, se e quando lo si troverà.

 

 

PS: Al momento di “andare in stampa” apprendiamo che dopo il Movimento 5 Stelle, anche il Partito Comunista ha scelto il suo candidato, il segretario Marco Rizzo che ha annunciato la sua corsa a sindaco. “Da qui rinasce e riparte il Partito Comunista”, ha dichiarato.

Turin Marathon, ecco tutti gli eventi dell'anno

L’organizzazione sportiva torinese non è una moda del momento. Negli anni ha organizzato eventi quali i mondiali di Cross del 1997 e il Congresso Mondiale dell’Associazione Internazionale delle Corse su Strada del 2001, per arrivare ai più recenti Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 dove è stata parte attiva nell’organizzazione e nella gestione dell’accoglienza

 

MARATHON CS 2015

L’anno sportivo volge al termine ed è tempo di bilanci e riflessioni. Turin Marathon può definirsi soddisfatta per quanto ha realizzato, consapevole del fatto che c’è ancora molto da fare per ovviare alle carenze di risorse economiche che vanno ad inficiare la buona riuscita degli eventi. Viviamo in un periodo difficile, sempre più difficile, dove troppo spesso ormai un modello codificato e collaudato viene identificato come obsoleto e dove la professionalità viene spesso confusa con la noia. Turin Marathon non è una moda del momento. Negli anni ha organizzato eventi quali i mondiali di Cross del 1997 e il Congresso Mondiale dell’Associazione Internazionale delle Corse su Strada del 2001, per arrivare ai più recenti Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 dove è stata parte attiva nell’organizzazione e nella gestione dell’accoglienza, diventando un sistema che fa gruppo attraverso un costante dialogo con le realtà vicine, un team affiatato che porta avanti i valori etici e morali dell’Atletica Leggera e che non antepone la salute delle persone alla ricerca spasmodica delle prestazioni. Turin Marathon nasce con lo scopo ben preciso di mettersi a disposizione degli amanti della corsa e delle attività all’aria aperta, della città e delle sue Istituzioni attraverso quattro parole chiave che rappresentano la sintesi di trent’anni di attività: benessere, turismo, cultura e sport. “Il benessere prima di tutto” questo è il motto che da sempre anima le nostre iniziative, e la corsa diventa lo strumento attraverso il quale è possibile raggiungerlo.

 

Correre fa bene alla circolazione sanguigna, all’apparato cardiaco, aiuta a espellere le tossine dal corpo, rischiara la mente e ci permette di tenere a bada lo stress che quotidianamente accumuliamo. Cascina Marchesa, sede di Turin Marathon, è stata ristrutturata per offrire tutto questo; un luogo pensato per diventare la casa del running e più in generale un centro per tutti coloro che vogliono divertirsi facendo sport all’aperto, in uno dei polmoni verdi più grandi della città. Sport e turismo, inoltre, sono un binomio che da sempre ci accompagna perché organizzare eventi di qualità per noi significa mettere a disposizione le nostre capacità per valorizzare il Piemonte e in particolare Torino, la fredda città del nord che nasconde un caldo cuore pulsante, bella artisticamente e molto importante da un punto di vista storico-culturale ma, purtroppo per noi, ancora così sconosciuta ai più. Gli eventi diventano quindi lo strumento per promuovere un territo rio che, una volta conosciuto, sa conquistare il cuore di tutti con i lunghi viali alberati e i suoi palazzi monumentali, e dove i 42.195 metri della Turin Marathon Gran Premio La Stampa diventano, per tutti coloro che la vivono, una storia centenaria fatta di democrazia, unità, storia, in una Torino bella ieri e bella oggi, nobile e industriale, classica e innovativa, solare e misteriosa, una città che vive intensamente con le sue contraddizioni. marathon

 

Turin Marathon è cultura, cultura dello sport e artistica. Il legame che unisce la Turin Marathon al mondo dell’arte è da sempre molto forte e ha raggiunto il suo culmine nel 2015 quando, la manifestazione subalpina regina delle corse su strada, è entrata a far parte del gruppo delle Maratone delle Città d’Arte e ha stretto una forte collaborazione con la Fondazione Torino Musei partner istituzionale e fonte di ispirazione degli eventi: un diploma “d’Arte” di un’artista piemontese realizzato appositamente per la Turin Half Marathon, una medaglia dedicata a Palazzo Madama per la 29esima edizione della Turin Marathon Gran Premio La Stampa e ingresso gratuito al circuito museale della Fondazione Torino Musei per tutti coloro che hanno preso parte alle manifestazioni.

 

 

Turin Marathon ora guarda al futuro e pensa già al prossimo 2 ottobre 2016 quando, in occasione del 30ennale della Turin Marathon Gran Premio La Stampa, organizzerà in collaborazione con la Delegazione italiana del C.I.S.M. (Consiglio Internazionale dello Sport Militare) e all’Ufficio Sport dello Stato Maggiore della Difesa in concerto con il Presidente del Comitato Tecnico del C.I.S.M. e Colonnello delle Guardia di Finanza, Vincenzo Parrinello, e al Ten. Col. Walter Borghino membro del Board del C.I.S.M., la 48esima edizione dei Campionati Mondiali Militari di Maratona, coinvolgendo più di 120 Paesi e che aprirà scenari di riflessione su come lo sport diventi uno strumento di unione tra le Nazioni. Una maratona MARATHON TURIN HALFdella pace, quindi, dove le forze armate impiegate nella difesa della democrazia si confrontano in ambito sportivo trasmettendo alti valori etici e morali. Ad aprire l’anno sportivo 2016 sarà la manifestazione RACCHETTINVALLE, una corsa-camminata con o senza racchette da neve che dopo alcuni anni di assenza ritornerà a Pragelato. Domenica 21 febbraio sarà una giornata di festa sulla neve, rivolta a tutti gli estimatori della montagna, siano essi camminatori o appassionati della corsa, e a tutte le famiglie che vorranno trascorrere una divertente domenica sui sentieri innevati del Comune di Pragelato. La 16esima edizione della manifestazione sarà occasione per festeggiare la ricorrenza dei 10 anni dalla chiusura dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 e darà modo di riflettere sul post olimpico e su quanto ancora ci sia da fare per valorizzare tutti quei magnifici territori che fanno parte delle montagne olimpiche.

 

Il 10 aprile sarà la volta di TUTTADRITTA, la dieci chilometri internazionale valevole come 10° Campionato Italiano delle Palestre. Un percorso mozzafiato, interamente dritto, che porterà gli amanti della corsa su strada dalla centralissima piazza San Carlo, di Torino, alla Palazzina di Caccia di Stupinigi a Nichelino. Ad attendere tutti i partecipanti una folla plaudente, tanta musica e un pasta-party gestito magistralmente dall’Associazione Alpini di Giaveno e Valgioie, un gruppo di amici e professionisti che da anni ci accompagnano nelle nostre manifestazioni.

 

turin marathonLa VALENTINA, una corsa tutta in rosa. Sarà questo lo spettacolo a cui assisteremo il 21 maggio; una manifestazione nata per festeggiare tutte coloro che amano la corsa-camminata ribadendo il diritto che ogni donna ha di correre liberamente in un parco senza incorrere in molestie. A seguire il 22 maggio, la TURIN HALF MARATHON, mezza maratona internazionale che riconferma il percorso del 2015. Partenza e arrivo nel parco del Valentino, nei pressi del Borgo Medievale sede logistica della manifestazione e gioiello artistico-culturale della Fondazione Torino Musei. Sarà una calda serata di giugno a ospitare la SUPERGARA, la corsa in salita da Sassi a Superga. Sei chilometri di puro divertimento che si concluderanno ai piedi della Basilica di Superga. La serata continuerà, poi, con tanta musica e apericena finale. Dalla corsa su strada passeremo poi alla mountain-bike suoi sentieri del comune di Claviere con la CLAVIERISSIMA KAPPA MARATHON, una manifestazione organizzata in collaborazione con le Istituzioni che regalerà, ancora una volta, tante emozioni ad alta quota. Insieme alla TURIN MARATHON GRAN PREMIO LA STAMPA si svolgeranno, sempre il 2 ottobre, la STRATORINO LA STAMPA e la JUNIOR MARATHON. Due manifestazione, la prima rivolta agli amatori e la seconda ai più piccoli che, per un giorno, le migliaia di partecipanti potranno immergersi in un clima di gioia e vedere con occhi “diversi” quanto la città possa offrire.

 

Ufficio stampa Turin Marathon

La Corale Carignanese per la Cittadella

Si tratta di un concerto straordinario, sotto la direzione del maestro Ettore Galvani, che viene effettuato in favore dell’azione del Comitato Pietro Micca

 

cittadella miccaLa Corale Carignanese, giovedì 12 novembre, si esibisce alle ore 20.45 in via Dego 6 alla Crocetta di Torino. Si tratta di un concerto straordinario, sotto la direzione del maestro Ettore Galvani, che viene effettuato in favore dell’azione del Comitato Pietro Micca per la salvaguardia e la valorizzazione della Cittadella sotterranea di Torino, a seguito dei ritrovamenti emersi durante gli scavi per l’ipotetico parcheggio in corso Galileo Ferraris. La Corale Carignanese presenterà uno spettacolo di canti tradizionali piemontesi dal Medioevo alla Resistenza.

 

(Foto: il Torinese)

Massimo Iaretti

L’Italia alla Fiera del Libro di Tirana

 Fino al 15 novembre al palazzo dei Congressi

 

tirana-4L’Italia protagonista alla Fiera del Libro di Tirana. Nel corso della diciottesima edizione, che sarà ospitata fino al 15 novembre al palazzo dei Congressi, l’Istituto italiano di Cultura presenta una serie di appuntamenti. Ad aprire il cartellone di appuntamenti sarà l’omaggio ad Alberto Moravia con la presentazione di due volumi, “La Noia” e “Il Conformista”. Giovedì 12 novembre, invece, saranno presentati al pubblico due libri Urat e Arberit di Francesco Altimari. Venerdì 13 sarà la volta della conferenza Ricerche sull’Albania di Lucia Nadin, mentre il giorno successivo sarà presentata la nuova guida della Polaris “Albania – Un piccolo mondo antico tra Balcani e Mediterraneo” di Rosita Ferrato. Infine, un appuntamento tutto dedicato ai bambini si terrà domenica pomeriggio.

 

 

tiranese23La rubrica “il Tiranese” è il link del “Torinese” verso l’Albania e i Balcani. Leggi gli altri articoli cliccando su Vetrina 1, sopra il titolo di questo articolo

Proposte per Torino: la cultura e l’arte al servizio del territorio

mole arcoNell’ambito del dibattito aperto dal “Torinese” su cultura e turismo in città (che ha ospitato ad oggi gli interventi del critico d’arte Vittorio Sgarbi, di Alberto Vanelli, già direttore della Reggia di Venaria  e dell’esperto d’arte Enzo Biffi Gentili) pubblichiamo volentieri l’intervento del docente universitario Paolo Pietro Biancone

 

È necessario non solo essere soddisfatti della capacità del territorio di incrementare il turismo,  ma ovviare alla carenza di strutture ricettizie di un certo livello (hotel per convegni e hotel lux). Occorrerebbe, per esempio, aprirsi maggiormente al turismo islamico, facendo sì che le nostre strutture alberghiere ottengano la certificazione di qualità (halal), in grado di accogliere nel modo migliore i turisti musulmano

 

di Paolo Pietro Biancone*

 

PALAZZO MADAMAOccasioni artistico –  culturali combinate e parallele, quali Artissima, Paratissima, Operae, The Others sono un buon esempio di fare squadra per il territorio. I numeri ottenuti nell’edizione 2015 sono di peso: 52 mila visitatori, in lieve crescita rispetto all’anno scorso. Alla rassegna, giunta quest’anno alla sua 22esima edizione, hanno partecipato complessivamente 207 gallerie (66 italiane e 141 straniere) in rappresentanza di 35 Paesi. Molti i collezionisti e responsabili di acquisizioni giunti in Piemonte da Sudamerica, Stati Uniti ed Asia. A questi si aggiungono i 45 mila visitatori per la mostra-mercato Paratissima, la “controfiera” in versione popolare che per la prima volta era a pagamento.

 

Sono stai oltre 14.500 gli ingressi registrati da Operae, il Festival del design indipendente; 28 mila visitatori hanno apprezzato la mostra dei 200 artisti provenienti dall’Italia e dall’estero che hanno esposto le loro opere nell’ex carcere Le Nuove e nell’ex Borsa Valori di Torino. Stando a quanto hanno diffuso gli organizzatori, un grande successo è stato riscosso dalle visite tematiche agli stand delle gallerie, ideate per avvicinare il grande pubblico all’arte contemporanea. 

 

Ancora più rilevante sarebbe valutare i dati di impatto economico e sociale, che rivelino numericamente le ricadute sul territorio: le più evidenti turisti 1sono la capacità di attrazione turistica, gli effetti sulla ricettività alberghiera, i benefici dell’imposta di soggiorno sui bilanci pubblici. I turisti spendono il loro denaro in una grande varietà di beni e servizi e quindi per trasporti, alloggi, divertimenti, musei, vitto e altri ancora. Di conseguenza, il turismo ha una varietà di impatti economici: i turisti contribuiscono alle vendite, ai profitti, alla creazione di posti di lavoro, alle entrate fiscali e al reddito del territorio. Alcuni settori del turismo, come alloggi, ristorazione, trasporti, divertimenti e il commercio al dettaglio possono essere considerati primari, poiché sono direttamente colpiti dal turismo, mentre la maggior parte degli altri settori sono colpiti da effetti secondari.

 

Il flusso turistico ha un effetto a catena, nel senso che il suo effetto si propaga dal settore turistico al resto dell’economia. Si parla di effetto diretto quando si prendono in considerazione quelle aziende che ricevono direttamente la spesa turistica: nello specifico, il valore dell’effetto diretto è dato dal valore della spesa turistica meno il valore delle importazioni necessarie a fornire quei beni e/o servizi. Ad esempio, un aumento del numero di turisti che pernottano negli hotel  aumenta le vendite in questo settore (effetto diretto). A loro volta, però, queste aziende dovranno rivolgersi ad turisti 2altre aziende per il funzionamento dell’attività stessa. E quindi un’azienda turistica dovrà rivolgersi a costruttori ( ad esempio un Hotel avrà bisogno di interventi allo stabile, riparazioni o costruzione totale), avvocati, commercialisti, fornitori di cibo e bevande, energia elettrica e così via, i quali, a loro volta, si rivolgeranno ad altri fornitori continuando il processo. Questo è l’effetto indiretto. In sostanza,  gli effetti indiretti sono i cambiamenti di produzione derivanti dai vari cicli delle entrate del settore turistico nelle industrie collegate ad esse (ad esempio industrie fornitrici di prodotti e servizi per alberghi).

 

Organizzare eventi culturali e artistici in diversi periodi dell’anno, con un’attenzione strategica agli impatti territoriali, significa attrarre visitatori, rendendo il turismo meno legato alle stagioni e sempre interessato e stimolato a conoscere il territorio.I dati diffusi dall’Atl, Turismo Torino e Provincia, rivelano un trend di crescita delle ricadute del turismo sulle ricettività alberghiere, ma l’ultima analisi di Federalberghi rivela il Nord-Ovest come l’area ove la capacità alberghiera pesa meno con 23,9 letti ogni 1000 abitanti: la media nazionale è di 37,9 letti ogni mille abitanti. Peraltro, considerando le singole categorie alberghiere, il Piemonte è l’ultima regione per l’incidenza degli alberghi a quattro stelle rispetto alla popolazione.

 

È necessario, quindi, non solo essere soddisfatti della capacità del territorio di incrementare il turismo,  ma ovviare alla carenza di struttureponte mole vittorio ricettizie di un certo livello (hotel per convegni e hotel lux). Occorrerebbe, per esempio, aprirsi maggiormente al turismo islamico, facendo sì che le nostre strutture alberghiere ottengano la certificazione di qualità (halal), in grado di accogliere nel modo migliore i turisti musulmani. Le camere di questi hotel dovranno dotate di tappetini per la preghiera e bussole per indicare la qibla, cioè la direzione della Mecca, non ci saranno alcolici nel frigobar. Le strutture non si limiteranno a fornire gadget materiali, il pezzo forte sarà dato dallo staff presente in cucina, dove ogni struttura può fare la differenza: si preparerà cibo rigorosamente halal, cucinato in pentole apposite per non contaminarlo con alimenti vietati dalla religione musulmana, come la carne di suino. Non ultimo il rispetto del Ramadan offrendo  la colazione prima dell’alba.  

 

(Foto: il Torinese)

 

* Director of the European Research Center for Islamic Finance

Editor in Chief European Journal of Islamic Finance

Department of Management

University of Turin

Calendario dell'Arma, Torino protagonista con la Mole a marzo e agosto

carabinieri torino

BANDIERA CARABINIERIcc-bergia-300x300Stampato in 1,2 milioni di copie

 

Torino, dove i Carabinieri Reali nacquero nel luglio 1814, nella caserma Bergia di piazza Carlina, è  protagonista, con l’immagine della Mole Antonelliana, nel calendario 2016 dei carabinieri. La storica pubblicazione è dedicata in questa edizione al mondo dell’arte e della pittura. Il simbolo della città è presente nei mesi di marzo e agosto. “Ne siamo fieri – scrive l’Ansa riportando le parole del comandante provinciale dell’Arma, Arturo Guarino -, sappiamo che la nostra amministrazione tiene particolarmente a Torino, città che è stata la nostra culla”. Il calendario è stato stampato in 1,2 milioni di copie.

 

(Foto: il Torinese)

"Tosca" al Teatro Superga di Nichelino

 tosca

La direzione della “Tosca” in scena al Teatro Superga è affidata a Alfonso De Filippis, attore e danzatore prima e poi aiuto regista di Paolo Poli sin dal 1990, con il quale nel ’98  ha partecipato a “Histoire du Soldat” al Festival di Ravenna

 

Opera tra le più drammatiche di Puccini, ambientata a inizio ‘800 nella Roma napoleonica, “Tosca” racconta di un amore impossibile che pur affrontando colpi di scena e sfide finisce per essere sconfitto. La prima rappresentazione si tenne a Roma, al Teatro Costanzi, il 14 gennaio 1900 e sabato 14 novembre 2015 sarà sul palcoscenico del Teatro Superga, con l’Orchestra Filarmonica del Piemonte e Coro Lirico del Piemonte. Il libretto dio Giacosa e Illica è ispirato a “La Tosca” di Victorien Sardou, il cui successo fu legato soprattutto all’interpretazione di Sarah Bernhardt nei panni della protagonista. Nei duetti tra Tosca e Mario e nelle tre celebri romanze Recondita armonia”, “Vissi d’arte”, “E lucevan le stellela vicenda vive forti sussulti emotivi. Un’opera eterna che raccolse anche l’entusiasmo del vecchio Verdi. La direzione della “Tosca” in scena al Teatro Superga è affidata a Alfonso De Filippis, attore e danzatore prima e poi aiuto regista di Paolo Poli sin dal 1990, con il quale nel ’98  ha partecipato a “Histoire du Soldat” al Festival di Ravenna.

 

Tosca
Di Giacomo Puccini

Libretto Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
Con l’Orchestra Filarmonica del Piemonte diretta dal M° Aldo Salvagno

e con il Coro Lirico Enzo Sordello diretto da Serena Garelli

Personaggi e interpreti: Tosca – Gabrielle Mouhlen, Mario Cavaradossi – Emanuele Servidio , Scarpia – Andrea Zese, sagrestano – Antonio Marani, Spoletta – Manuele Epis

Regia Alfonso De Filippis

 

NOTE DI REGIA

Amore, odio, omicidio, ricatto: non manca un solo ingrediente per una storia tragicamente “reale”. In questo allestimento la scenografia stilizzata riflette lo svolgersi degli eventi in spazi fisici e interpretativi decisamente aperti, ampi, come contenitori per la moltitudine di sentimenti e istinti che animano i protagonisti, che mettono a nudo la grande solitudine di Tosca. Una donna dilaniata tra gelosia, sensi di colpa, amore immenso per Cavaradossi, una donna che da sola si scontra con la terribile fusione tra potere e politica, i demoni di Scarpia.

 

 

Biglietti: platea 27 € – galleria 21 € (sono previste riduzioni: platea ridotto 24,50 € – galleria ridotto 19 €)

 

Informazioni e prevendite biglietti: Teatro Superga, Via Superga 44 – Nichelino (To)

Nuovo orario di biglietteria: dal martedì al sabato dalle ore 15 alle ore19 biglietteria@teatrosuperga.it | 011.6279789

Acquisto online su www.teatrosuperga.it e prevendite abituali del Circuito Ticketone

Premio Marena a Domenico Antonio Mancini

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La giuria era presieduta da Franca Pastore Marena e composta da Irma Ciaramella, presidente del Rotary Torino Crocetta, Marco Enrico Giacomelli, Marina Paglieri e Giulia Tosetti

 

Nel mese di Contemporary Art, il Premio Alessandro Marena, dedicato al gallerista torinese morto a 36 anni nel 2013, giunto alla sua seconda edizione, è andato all’opera Self-Portrait  (nella foto grande) di Domenico Antonio Mancini. La rassegna è stata curata da Luca Beatrice e vi hanno preso parte gli artisti Matteo Fato, Christian Fogarolli, Domenico Antonio Mancini, Paolo Peroni, Giusy Pirrotta, Gregorio Samsa, Elena Tortia. Le opere sono rimaste esposte nel Salone delle Feste dell’Hotel Principi di Piemonte fino a domenica 8 novembre. La giuria era presieduta da Franca Pastore Marena e composta da Irma Ciaramella, presidente del Rotary Torino Crocetta, promotore dell’iniziativa, Marco Enrico Giacomelli, Marina Paglieri e Giulia Tosetti. Assegnato anche il Premio Rotary #Youth Art al duo Gregorio Samsa.

 

 (Foto: il Torinese)

 

Alessandro Marena amava molto l’arte dei giovani.  Gli piaceva cogliere quel fermento un po’ acerbo e avventuroso nel momento del suo farsi, con il coraggio di chi andava scoprendo in ogni occasione nuove avventure. Nel suo spazio in via della Rocca, negli ultimi tempi, aveva esposto ragazzi dell’Accademia, ex studenti, artisti trovati nel suo percorso senza una strategia ben precisa ma al puro scopo di mostrare al mondo il frutto di una ricerca di prima mano, senza filtri né condizionamenti. Alcuni di loro ne sono usciti fortificati da questa esperienza, qualcuno ha mosso i primi passi di una carriera poi significativa. Ad Alessandro piaceva il lavoro di prima mano, le scommesse e i rischi: se poi, in futuro, fosse andata bene, beh questo appartiene all’imperscrutabilità degli eventi. Gli importava, soprattutto, di sostenere un giovane nei primi momenti, offrendogli la possibilità di esporre, perché proprio questo si pone come un discrimine decisivo: un lavoro al chiuso dello studio o del laboratorio ha un senso, quando si apre al mondo per confrontarsi col pubblico ne acquisisce un altro. Non ha più protezioni e si affida allo sguardo, al confronto. A poco più di due anni dalla sua scomparsa il progetto Upcoming Art prosegue la propria strada. Dopo una prima edizione dedicata ai ragazzi dell’Accademia Albertina di Torino, esposti nei locali della Biblioteca Nazionale di piazza Carlo Alberto, nel 2015 la formula si è parzialmente rinnovata pur nella continuità dell’idea originaria. Particolare la “location”, il salone principale dell’Hotel Principi di Piemonte. Nuovo il curatore, il sottoscritto, legato da un ottimo rapporto d’amicizia con Alessandro e con la sua mamma Franca Pastore Marena. Sette gli artisti selezionati e invitati da tutta Italia, privilegiando l’aspetto progettuale dell’opera. Due, Elena Tortia e Paolo Peroni, vivono e lavorano a Torino: la prima si esprime con video e performance, il secondo risulta uno degli scultori più interessanti della nuova generazione. Christian Fogarolli viene da Trento e presenta un’installazione composta da una lastra di piombo lavorata a mano combinata ad altri elementi; Domenico Antonio Mancini di Napoli espone un calco ingesso della propria figura e riprende il tema molto attuale delle vittime dei naufragi; Matteo Fato, Pescara, mescola la pittura a oggetti luminosi dal vago sapore metafisico; il duo Gregorio Samsa proveniente da Roma lavora sulla manipolazione digitale presentando una video installazione dedicata all’Esposizione Internazionale dell’arte di Parigi del 1937 simulando la propria partecipazione all’evento; Giusi Pirrotta, nata a Reggio Calabria ma residente a Londra, lavora sui giochi di luce provenienti da corpi scultorei. Sono nati quasi tutti negli anni ’80 e dunque rappresentano, crediamo al meglio, la New Wave dell’arte italiana di cui Alessandro era appassionato estimatore. Un’edizione dunque caratterizzata dall’elemento tridimensionale che si adatta perfettamente alle caratteristiche dello spazio, anomalo e molto ricco di elementi decorativi. Uno di questi lavori entrerà a far parte della collezione dell’Associazione Alessandro Marena dopo essere stato scelto e premiato da una giuria qualificata. Trampolino di lancio, auspicabile, per una carriera ricca di successi ma, soprattutto, una consistente occasione di confronto nei giorni di Artissima, quando Torino si veste di arte contemporanea, proponendosi quale vetrina internazionale di sperimentazione. Invitato da Franca a occuparmi di Upcoming Art per il 2015, spero di aver interpretato al meglio l’idea iniziale di Alessandro. A turno diversi giovani curatori, individuati ogni anno, potranno portare il loro contributo a un’iniziativa che si annuncia, nella sua freschezza, come una delle più innovative e concrete a fianco della giovane arte italiana.

 

Luca Beatrice     

 

Doppia occupazione in via Asti: ma dov'è il buon senso delle istituzioni?

via asti 4

tosettoSTORIE DI CITTA’ /

di Patrizio Tosetto

 

Fioccano i commenti compiaciuti di chi dice: ora tocca a voi comunisti radicalchic abitanti in precollina ad avere il problema dei rom, visto che avete tollerato la prima occupazione. Già, mal comune mezzo gaudio. Prevenire è  meglio che reprimere. Ma non intervenendo ora lo Stato sarà ad un certo punto costretto a reprimere.  Purtroppo dopo che i buoi sono scappati

 

Abbiamo scoperto che i rom che hanno occupato la caserma di via Asti non sanno leggere in italiano. “Zona militare non avvicinarsi”. Hanno occupato la parte sinistra dell’edificio perché la parte destra è occupata da fine aprile dai ragazzi di Terra di mezzo. Quest ultimi mi erano simpatici. Hanno organizzato diverse iniziative politiche. 

 

Va bene,  non tutto è regolare. Somministrazione di bevande alcoliche senza permessi e cucine da campo senza i requisiti di sicurezza. Ma non cavilliamo. Ragazzi che hanno organizzato i Viaggi della Memoria. Encomiabile. Ora più mai, visto che le scuole,  per mancanza di soldi, non lo fanno più. Poi hanno cominciato ad ospitare dei senzatetto  ( presumibilmente tali ). Poi profughi fuggiaschi dai loro paesi. Ci vorrà più  di un anno affinché l’apposita commissione decida se sono profughi politici o di altra natura. 

 

Ragazzi il cui capo politico, Michele Curto,  è consigliere comunale di maggioranza. Forse per questo il sindaco Piero Fassino ha avuto un occhio di riguardo non intervenendo,  nonostante l’abusivismo e le possibili precarietà sanitarie. Viene naturale per gli anarchici portarci i rom che sono stati cacciati dai campi abusivi di lungo Stura Lazio. 

 

Fioccano i commenti compiaciuti di chi dice: ora tocca a voi comunisti radicalchic abitanti in precollina ad avere il problema dei rom, visto che avete tollerato la prima occupazione. Già, mal comune mezzo gaudio. Non ho fonti certe. Da mesi non entro nella struttura. Ho l’immagine di un equilibrio precario. Quasi sicuramente ora alterato. Si conoscono le polemiche tra anarchici e ragazzi della Terra del Fuoco, tra chi rappresenta il più disperato e dunque il  più rivoluzionario. Convivenza difficile. 

 

E a questo punto non bisogna essere dei geni se si ipotizzano possibili tragedie. Prevenire è  meglio che reprimere. Ma non intervenendo ora lo Stato sarà ad un certo punto costretto a reprimere.  Purtroppo dopo che i buoi sono scappati. Allarmismo?  Mi sembra una questione di buon senso  Ma non vedo il nostro amato  Sindaco, ultimamente, compiere atti di buon senso. Come ad esempio ripristinare la legalità anche nella vecchia ed obsoleta Caserma di via Asti. 

"It's Possible" ma non è Artissima. Installazione in piazzale Fusi

 L’opera nasce e si sviluppa in maniera  indipendente e  non è legata  ad Artissima o agli altri eventi collaterali che si svolgono in città durante questo fine settimana

de march 33de marchdemarch 35In un mondo sempre più inquinato da tensioni di ogni tipo, in cui le semplici incomprensioni sfociano in conflitti, chi vive seguendo ideali di libertà e rispetto può facilmente essere scambiato per un individuo libero, anticonformista e sovversivo. Da questo spunto parte la riflessione che mi ha portato a creare l’installazione denominata “It’s Possible”.La fiducia nello Stato, nella società, nel prossimo è venuta meno, diventando il grosso cancro del mondo contemporaneo. Proprio come  un cancro che si diffonde di cellula in cellula, la diffidenza, unita ad una buona dose di pessimismo, si trasmette da individuo a individuo.Ma la via d’uscita esiste e, come spesso accade, è la strada più semplice. Per lasciarsi alle spalle il pessimismo e ritrovare la fiducia, basta chiudere gli occhi e tornare a pensare come un bambino. Serve abbandonarsi a quei valori che solo i bambini riescono a portare avanti. Valori che si traducono in speranza, gioia, libertà, amore, amicizia. Valori insiti nell’uomo. Valori con cui tutti siamo nati e cresciuti. Valori che tutti abbiamo vissuto e che poi, chissà perchè, in qualche modo abbiamo abbandonato.L’opera, quindi, si sviluppa attraverso  un bambino che, in bilico sopra un alto muro di mattoni, sta per saltare di sotto. A reggerlo, e a convincerlo che non si sfracellerà a terra, solo un mazzo di palloncini colorati. Su ciascun palloncino è stata dipinta una scritta:  HOPE, HAPPINESS,  LOVE, FREEDOM, FRIENDSHIP. Ogni palloncino va quindi a rappresentare uno di quei valori da  cui è necessario ripartire. Questi valori, come i palloncini, volano nell’aria che ci circonda. I bambini, si sa, sono simbolo di purezza e dovranno fare i conti con il mondo che lasceremo.In questo caso, il bambino rappresenta ciascuno di noi adulti. Solo re-indossando i panni di un bambino, con la purezza e l’incoscienza che li contraddistingue, saremo in grado di avere il coraggio stare in bilico su un precipizio, certi che i valori universali (e in cui crediamo) ci sosterranno. L’opera è stata collocata stamattina 6 Novembre in Piazzale Valdo Fusi a Torino l’opera nasce e si sviluppa in maniera  indipendente e  non è legata  ad Artissima o agli altri eventi collaterali che si svolgono in città durante questo fine settimana.

 

Luca De March