Cosa resterà di Expo nel 2016? Il bilancio della presenza piemontese

EXPO SIMO 5EXPO SIMO 2EXPO SIMO 4EXPO SIMO1Sottoscrivendo il contratto con il Padiglione Italia, la Regione Piemonte ha potuto partecipare alla rappresentazione dell’Italia come “Sistema Paese” e lo ha fatto attraverso gli aspetti più significativi del suo territorio

 

A qualche mese dalla chiusura dei grandi cancelli , il fenomeno Expo continua a far parlare di sé. Dopo 184 giorni di lavoro, 21,5 milioni di visitatori tra cui 7 milioni di stranieri e 2 milioni di studenti, l’assalto al Decumano milanese si è trasformato da possibile fallimento (con tanto di inchiesta giudiziaria) a grande successo “made in Italy”. Il Sito Espositivo presente nel capoluogo lombardo ha rappresentato un ottimo trampolino di lancio per far conoscere le bellezze e le peculiarità di tutte le Regioni d’Italia, soprattutto per quanto riguarda il nostro Piemonte. L’ Esposizione Universale Expo 2015, richiamando un gran numero di opinion leader e visitatori, ha rappresentato una straordinaria occasione per promuovere l’immagine del Piemonte e per favorire le eccellenze del suo territorio, esaltando la qualità, la sostenibilità e l’innovazione di questa magnifica Regione.

 

Piemontexperience, ovvero il Piemonte come esperienza da vivere, è stato il concept scelto dalla Regione per far emergere le specificità e i tratti distintivi tipici di questo territorio, troppo spesso messo in ombra e poco valorizzato. Grazie alle grande vetrina universale dell’Expo 2015, il Piemonte è finalmente riuscito a mettersi in mostra a 360 gradi facendo conoscere al pubblico non solo i prodotti dall’eccellenza enogastronomica come il vino, i formaggi, il tartufo, le carni, il cioccolato e molti altri, ma anche facendo risaltare la bellezza delle Residenze Reali, dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, fino ad arrivare agli straordinari eventi culturali ed artistici.

 

Sottoscrivendo il contratto con il Padiglione Italia, la Regione Piemonte ha potuto partecipare alla rappresentazione dell’Italia come “Sistema Paese” e lo ha fatto attraverso gli aspetti più significativi del suo territorio. Nella “Mostra delle Regioni”, su i tre piani di un suggestivo e fantasmagorico Palazzo Italia, sono stati rappresentati artisticamente il paesaggio del Piemonte, il suo patrimonio architettonico-culturale e infine anche l’eccellenza della ricerca e dell’innovazione; nel “Vivaio Italia”, grande giardino concettuale, il Piemonte è stato rappresentato dal Nocciolo, albero simbolico, raffigurante la nostra produzione agro-alimentare.

 

La strategia di promozione è andata ben oltre l’Expo, che però è servito come richiamo mediatico e come portavoce di canali comunicativi per sostenere la ricchissima offerta di questo territorio. Nel 2014 ad esempio, è stato sottoscritto un accordo tra la Città di Torino, la Camera di Commercio di Torino e Unioncamere Piemonte, al fine di promuovere, sfruttando tutte le sinergie possibili, “Sistema Piemonte”, programma utilizzato per la valorizzazione del territorio e del suo sistema produttivo. La Regione è stata suddivisa in quattro quadranti “da vivere”: dalle terre dei laghi, alle montagne olimpiche e dall’area metropolitana, alle pianure del riso aventi come cornice la corona alpina.

 

Se l’Expo, sulle note di “Nel blu dipinto di blu”- intonate per l’occasione da un coro di bambini- il 31 ottobre 2015 ha chiuso i battenti, la Regione Piemonte ha continuato la sua scalata verso il successo, facendo registrare un numero sempre maggiore di turisti grazie anche alla bellezza di Torino, che con i suoi piccoli e suggestivi borghi, con i suoi musei, i suoi parchi e con il suo ricchissimo patrimonio storico e architettonico, mira ad arrivare sul podio nella classifica delle città d’Italia più belle da visitare.

 

Simona Pili Stella

 

(Foto: Essepiesse – Il Torinese)

2015: Italiani cicale o formiche?

sole-24-oreferrareseL’angolo del Private Banker /

di Fabio Ferrarese

 

Immaginate di poter trasformare la spesa che una coppia con figli compie in un anno solare. È quello che ogni anno, Il Sole 24 Ore fa, commissionando al Centro Studi Sintesi un’interessante elaborazione sulle modalità di utilizzo del reddito delle famiglie italiane

 

Immaginate di poter trasformare la spesa che una coppia con figli compie in un anno solare. È quello che ogni anno, Il Sole 24 Ore fa, commissionando al Centro Studi Sintesi un’interessante elaborazione sulle modalità di utilizzo del reddito delle famiglie italiane, che ci aiuta a comprendere meglio lo stato di salute dei nostri nuclei familiari. La ricerca, denominata “Consumer end day 2015”, prende in considerazione soltanto quei casi in cui entrambi i genitori lavorano ed il reddito dichiarato è superiore ai 26.000 euro, limite oltre il quale il bonus di ottanta euro, deliberato dal Governo Renzi, non è previsto e poi analizza distintamente i casi in cui sia presente soltanto un figlio da quelli con due.

 

Quello che balza immediatamente all’occhio dai dati del Consumer end day 2015 è la notevole discesa della spesa destinata ai consumi da parte delle famiglie. L’analisi esprime i propri risultati in giornate lavorative: la parte di reddito prodotta che è stata dedicata ai consumi nel 2015 per le coppie con un figlio è pari a 218 giorni (erano 247 nel 2008) mentre si sono attestati a 226 giorni quelli per le coppie con due figli (erano 248 nel 2008). E le giornate avanzate dove sono finite?

 

In primis sicuramente, questo campione di italiani ha visto crescere la quota di reddito destinata al pagamento di imposte e contributi anche a causa dell’aumento delle imposte locali. La nuova fotografia scattata ci dice che dal punto di vista dell’erario per la coppia con un figlio le giornate sono diventate 108 (erano 102 sette anni fa) e per la coppia con due figli sono diventate 106 (contro le 99 del 2015). Infine, il risultato finale di questi due aspetti, consumi ed imposte combinati tra loro, ha portato ad un aumento notevole della quota destinata al risparmio e probabilmente la motivazione di questa inversione di tendenza è da ricercarsi nell’incertezza per il futuro, di fronte alla quale le famiglie hanno preferito tutelarsi diminuendo le risorse destinate alla spesa.

 

Questa ricerca di sicurezza e stabilità ha dato nuova linfa ai depositi bancari ed alla previdenza integrativa: secondo quanto pubblicato da Banca d’Italia i depositi bancari sono cresciuti tra settembre 2011 e settembre 2015 del 18,2%, mentre secondo la Covip (Organismo di Vigilanza sui Fondi Pensione), negli ultimi sette anni il numero di iscritti alla previdenza complementare è aumentato del 39% con una crescita delle risorse per tali prestazioni del 121%

 

Il conto pagato per il 2015 si potrebbe simpaticamente sintetizzare in un mese di shopping in meno fatto ed una settimana in più lavorata per pagare imposte e contributi.

 

Per curiosità ed approfondimenti potete scrivere a fabio.ferrarese@yahoo.it

2015, UN ANNO DI NOTIZIE SULLE PAGINE DEL "TORINESE"

parigi1torino 2015 23egizio nngrattacielo sanpaolo2papa esclusiva pallonemole vittoriocavallo bronzopalazzo nuovopolo reale cavallocastello bicieuropa torino castellocastello armeria realeBVANDIERA ALZABANDIERAGRAN MADREVALENTINO3VALENTINO2LUCI PERNA SANCARLO2piazza s carlo chiese notterisorgimento museoduomo fiorilingoto fiatmole angelaponte mole vittoriopalazzo civicoCome ogni anno, siamo ormai giunti alla fine delle vacanze natalizie che puntualmente ed inevitabilmente segnano la fine di un capitolo e l’inizio di un nuovo anno. In attesa che questo 2016 ci regali novità, curiosità, eventi e mille altre sfumature di ciò che viene definito “notizia”, noi del “Il Torinese” abbiamo pensato di ripercorrere con i nostri lettori quelli che sono stati, per il nostro giornale e per la città di Torino, alcuni tra gliavvenimenti più importanti e significativi di questo 2015 appena terminato.

 

Era l’ 8 gennaio 2015 quando la città di Torino insieme all’associazione Stampa Subalpina manifestaronodavanti a Palazzo Madama in segno di solidarietà con Parigi e in onore delle vittime del giornale satirico CHARLIE HEBDO, a sostegno della libertà di stampa. “L’immagine di uomini incappucciati e armati che fanno irruzione nella redazione di un giornale – dichiarò all’Ansa il segretario, Stefano Tallia – riporta alla memoria le pagine peggiori della storia europea. E’ necessario che i democratici si uniscano in una battaglia a difesa delle libertà”. La condanna del vile atto terroristico e la solidarietà ai parenti delle vittime venne espressa da ogni testata giornalistica, compreso ovviamente il direttore e la redazione del Torinese. Uniti contro ogni forma di terrorismo, ma soprattutto contro quel terrorismo.

 

Il 30 gennaio 2015 al Palavela di via Ventimiglia 145, si tenne la Cerimonia di apertura degli eventi sportivi di “Torino Capitale Europea dello Sport 2015”. A fare gli onori di casa fu Marco Berry e lo straordinario spettacolo sul ghiaccio e acrobatico condotto dai Sonics, che intrattennero e incantarono il numeroso pubblicopresente all’evento (circa 8.000 presenze). Oltre al Sindaco di Torino, Piero Fassino, e all’Assessore allo sport del Comune di Torino Stefano Gallo (che hanno fortemente voluto che Torino diventasse capitale europea dello sport), presero la parola il campione olimpico Livio Berruti e l’allenatore di basket Mauro Berruto, entrambi entusiasti dell’importante occasione data a Torino di accogliere innumerevoli eventi sportivi di portata internazionale.

 

Il 1 aprile 2015 venne inaugurato, dopo 5 anni di continui lavori effettuati davanti agli occhi dei visitatori, il “nuovo” Museo Egizio di Torino. Il primo giorno di apertura fu un successo strepitoso per il Museo che vide, dopo la presentazione alla Stampa e alle autorità, migliaia di visitatori accalcarsi, già dalla mattina presto,davanti all’edificio più famoso di via Accademia delle Scienze. Furono subito esaurite le prenotazioni arrivate in pochissimo tempo già a 6.500. Il Museo rimase aperto gratuitamente fino al 23 aprile e venne completamente preso d’assalto dai torinesi ma anche dai tantissimi turisti proveniente da tutto il mondo.

 

Qualche giorno più tardi e cioè il 10 aprile 2015, Torino fu protagonista di un’altra importante inaugurazione, quella del famoso grattacielo di Intesa Sanpaolo. Il gruppo bancario aprì al pubblico il suo un nuovo centro direzionale situato all’incrocio tra corso Vittorio Emanuele II e corso Inghilterra, nelle immediate vicinanze della stazione ferroviaria alta velocità di Porta Susa. La torre, struttura trasparente in cristallo e acciaio chiaro, occupante una superficie di 7.000 metri quadrati e avente un’altezza di 166 metri (poco meno della Mole Antonelliana simbolo della città), dal momento della sua inaugurazione, sembra aver suscitato una vera e propria spaccatura all’interno della città che si divide tra sostenitori e tra chi invece considera l’edificioinadeguato alla struttura urbanistica di Torino.

 

Il 17 aprile 2015 alle ore 15.00, la Facoltà di Scienze Umanistiche venne chiusa a causa della presenza di amianto all’interno di Palazzo Nuovo. La decisione di chiudere, fu la reazione dell’ateneo di via Verdi, all’inchiesta aperta da pm Guariniello e all’avviso di garanzia per il rettore, Gianmaria Ajani, iscritto nel registro degli indagati per omissione dolosa di cautele, nell’ambito delle indagini sulla presenza di amianto nell’edificio. Il provvedimento fu finalizzato a svolgere e a rendere più facile ed efficace il completamento dei sopralluoghi per occuparsi degli eventuali interventi necessari. Ancora oggi alcune zone dell’edificio sono chiuse agli studenti e al personale di Palazzo Nuovo perché inagibili.

 

Dal 19 aprile al 24 giugno 2015 la città di Torino ha partecipato con grande entusiasmo all’esperienza travolgente dell’ostensione della Sacra Sindone. La città ha accolto nel migliore dei modi, le centinaia di migliaia di pellegrini giunti per vedere e per pregare davanti al sacro lenzuolo di lino. Non sono mancate figure importanti quali Papa Francesco e il premier Matteo Renzi, che arrivato a sorpresa alla vigilia della chiusura dell’ostensione, ha rivolto i complimenti per il lavoro svolto dai volontari, dalle autorità e dall’intera città di Torino.

 

Il 26 aprile 2015 dopo venti lunghissimi anni di attesa, i colori della città furono segnati da bandiere granata. Igiocatori in campo e il loro condottiero, mister Ventura, fecero un regalo bellissimo ai tifosi, portando finalmentea casa i tre punti nel derby e raggiungendo una storica vittoria tanto sperata per vent’anni e mai raggiunta fino a quel giorno.

 

Il 14 maggio 2015 il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha fatto visita alla città di Torino. Oltre ad aver inaugurato la ventottesima edizione del Salone Internazionale del Libro -uno degli eventi più importanti per la città- visitò anche l’ostensione della Sindone insieme al sindaco Piero Fassino, a cui aveva promesso da tempo che sarebbe venuto in visita nel capoluogo piemontese.

 

Nel primo giorno d’estate, il 21 giugno 2015 la città di Torino accolse a braccia aperte l’arrivo di Papa Francesco. Il pontefice, arrivato all’aeroporto di Torino Caselle alle 8, venne accolto dall’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia, dal presidente della Regione Sergio Chiamparino, dal prefetto Paola Basilone, e dal sindaco Piero Fassino. In piazza Rebaudengo il santo padre salì sulla papa-mobile, con la quale, passando da corso Giulio Cesare raggiunse tra ali di folla Piazzetta Reale. In seguito si spostò verso la vicina cattedrale Valdese,vivendo uno dei momenti più toccanti delle due giornate, e nel primo pomeriggio si recò in preghiera davanti alla Sindone. Il giorno seguente, il 22 giugno 2015 celebrò la Santa Messa nella splendida Piazza Vittorio,davanti a centinaia di migliaia di fedeli. Fece ritorno per la Città del Vaticano, dopo essere passato a trovare i suoi lontani parenti piemontesi.

 

La notte tra il 13 e il 14 novembre Parigi venne sconvolta da un altro terribile attentato. Il 14 novembre 2015centinaia di torinesi scesero in piazza Castello per manifestare la propria solidarietà ai francesi colpiti dalterrificante attacco terroristico. Dopo l’attentato multiplo alla Francia il sindaco convocò una Giunta straordinaria per assumere tutte le iniziative di solidarietà verso i ”fratelli” francesi. In piazza erano presenti i gonfaloni del Comune e della Regione, enti rappresentati dal sindaco Piero Fassino e dal presidente Sergio Chiamparino. Furono annullati tanti eventi, tra cui il concerto dei Foo Fighters, il gruppo rock americano, che cancellò il tour europeo in corso in quei giorni. Lunedì 16 novembre 2015 venne indetto dal Comune di Torino un minuto di silenzio in tutti gli uffici, le scuole e gli spazi pubblici della città, per rendere omaggio alle vittime degli attentati di Parigi. In piazza San Carlo gli operai che stavano allestendo Cioccolatò si diedero la mano in una simbolica catena umana, allo scoccare delle 12.

 

“Italians do it Better!‼️Thank you Gucci!Thank you Turin!” è stato il post che Madonna il 22 novembre 2015 scrisse su Facebook per ringraziare Torino e l’Italia dell’accoglienza riservatale nel tour che la vide protagonista al Palalpitour nei giorni 19-21-22 novembre 2015. Il primo concerto torinese venne definito ungrande successo, anche se non furono pochi gli inconvenienti dovuti ai controlli per la sicurezza antiterrorismo. Lo show venne cominciato con circa un’ora di ritardo e con 800 spettatori in meno che rinunciarono al concertoper timore che potesse esserci “rischio attentato”. Gli atri 11 mila fan presenti sugli spalti e provenienti da tutta Europa, assistettero invece entusiasti alla prima tappa del Rebel Hearth Tour, caratterizzata da una regia ad alta tecnologia, con maxi schermi, costumi surreali e balletti sfrenati.

 

Il 23 novembre 2015 venne confermato dalla Corte d’Assise di Torino, l’ergastolo per Francesco Furchì. L’imputato, accusato di essere “il casco”, l’uomo che con il volto celato da una visiera da motociclista ferì a colpi di pistola il consigliere comunale Alberto Musy (morto dopo mesi e mesi di coma), era già stato condannato in primo grado, al carcere a vita. “Sono innocente e basta”, furono le parole urlate da Furchì, in tribunale, subito dopo la lettura della sentenza.

 

Il 25 novembre 2015, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Università degli Studi di Torino e il Comitato Unico di Garanzia con la collaborazione dell’Associazione Volontarie Telefono Rosa Piemonte di Torino e del Teatro della Caduta, ha organizzato una serie di eventi e di iniziative dal titolo “(VIOL)AZIONE E NARRAZIONE: la violenza maschile contro le donne. Furono organizzati diversi incontri all’interno del Campus Universitario, tra cui un convegno con la straordinaria Serena Dandini, che presentò alcuni brani tratti dal suo libro “Ferite a morte”. Venne inoltre organizzato uno spettacolo teatrale al Caffè della Caduta e vennero tenute, dai docenti universitari, alcune ore di lezione sul tema della violenza di genere in un’ottica multidisciplinare.

 

Il 30 dicembre 2015 il sostituto procuratore di Torino, Raffaele Guariniello, è andato in pensione. Lo ha annunciato il procuratore capo Armando Spataro, definendo il magistrato ”un modello di magistratura che ha fatto storia, essendo stato perfino capace di influenzare il legislatore”. Si è parlato di un nuovo lavoro per lui, che al momento è avvolto dalla massima riservatezza. Di padre napoletano e madre piemontese, si laureò in Giurisprudenza a 23 anni diventando poi magistrato di Cassazione. E’ Procuratore Aggiunto a Torino dal 1992.

 

Ci sarebbero ancora miriadi di notizie che, nel bene o nel male hanno segnato questo 2015 appena terminato. Ci auguriamo che i nostri lettori possano continuare per questo nuovo anno che verrà, a vivere e condividere con noi i colori, sapori e le emozioni della nostra città.

 

(Foto: il Torinese)

Simona Pili Stella

Calendario del Duce in edicola. A Predappio? No, a Torino

duce calendarioApologia di Fascismo? Una mera operazione commerciale o una semplice goliardata? Oppure il segno che la democrazia in Italia è ormai matura e certi fantasmi del passato non spaventano più? Ai lettori il giudizio

 

Un po’ come capita a Predappio, paese natale di Benito Mussolini (o in molti autogrill sulle autostrade italiane), anche a Torino i cimeli del Duce sembrano avere successo. Lo si direbbe osservando che alcune edicole torinesi (vedi foto) espongono – e si presuppone vendano –  il Calendario 2016 che ritrae il “fondatore dell’Impero” con elmetto e pennacchio, incorniciato da fasci littori. Apologia di Fascismo? Una mera operazione commerciale per inguaribili nostalgici o una semplice goliardata? Oppure il segno che la democrazia in Italia è ormai matura e certi fantasmi del passato non spaventano più? Ai lettori il giudizio.

 

(Foto: il Torinese)

Noseda vola negli Usa alla National Simphony Orchestra

nosedaMa il direttore continuerà a lavorare anche per il teatro torinese

 

Il direttore musicale del Teatro Regio,  Gianandrea Noseda è il nuovo direttore musicale della National Symphony Orchestra di Washington. Il maestro ha 51 anni e dal 2007 è direttore musicale del Regio. Il suo nuovo ruolo inizierà nella stagione 2016-17 e il suo contratto durerà fino al 2020-21, come ha annunciato l’orchestra americana. Ma il direttore continuerà a lavorare anche per il teatro torinese con il quale, si è premurato di rassicurare, intende aumentare le iniziative per il rafforzamento culturale di Torino.

Giovani piemontesi alla "corte" di Gualtiero Marchesi

iaris artusiUna competizione alla quale hanno preso parte 60 istituti alberghieri di tutta Italia promossa dal Consorzio Tutela Taleggio e da Alma la scuola internazionale di cucina italiana

 

Dall’Istituto alberghiero Artusi  di Casale Monferrato alla “corte” di Gualtiero Marchesi, nume tutelare della cucina italiana. Lorenzo Damosso, astigiano, allievo dell’Istituto casalese – frequenta la classe quinta Sala/Vendita, docente Maria Grazia D’Acunzo – è finalista nella sezione Sala del terzo concorso nazionale “Il Talento del Taleggio, i talenti di Alma”. Si tratta di una competizione alla quale hanno preso parte 60 istituti alberghieri di tutta Italia promossa dal Consorzio Tutela Taleggio e da Alma la scuola internazionale di cucina italiana, promossa e fondata da Gualtiero Marchesi. Obiettivo del concorso è valorizzare la conoscenza del prodotto tipico e di arricchire le competenze degli studenti per elevare la qualità della didattica e promuovere, in ambito scolastico il “Made in Italy” anche nel settore turismo. Lorenzo Damosso, che ha lavorato “in squadra” con l’alessandrino Marco Baretta, superata la prima fase ha preso parte alle semifinali che si sono svolte presso la Reggia di Colorno. Qui ha presentato, come vuole il regolamento del concorso, una proposta di “carta dei vini in abbinamento con il Taleggio” che è piaciuta molto alla giuria, al punto che lo ha selezionato per affrontare la finale a due – che si terrà il 29 gennaio 2016 a Torino,  all’Istituto alberghiero Giolitti, vincitore della passata edizione, a dimostrazione della qualità della scuola alberghiera piemontese  –  con una studentessa dell’Istituto “Ballerini” di Seregno. “Comunque vada è stata un’esperienza che mi ha fatto crescere nel lavoro e nella mente” dice Lorenzo, mentre Marco, l’altro componente del team parla di “bellissima esperienza che mi ha arricchito e fatto approfondire il settore del vino”. Compagni di classe e di banco, entrambi lavorano nei fine settimana alla “Commedia della pentola” a Lu Monferrato ed hanno in comune, oltre alla passione per l’enologia, anche quella del “Sudoku” (con qualche piccola disperazione del professore di diritto).

 

Massimo Iaretti

La memoria di Bruno Caccia a Ceresole d'Alba dove il magistrato aveva profondi legami

bruno cacciaLa municipalità di questo comune del Roero, al confine con la Città Metropolitana di Torino (Carmagnola è a breve distanza) negli anni gli ha dedicato gli impianti sportivi, qui si sono tenute alcune commemorazioni, e a parlare di lui è venuto anche Giancarlo Caselli, che negli anni gli è succeduto alla guida della procura torinese

 

L’arresto del sessantaduenne, panettiere nella borgata Parella di Torino, originario di Gioiosa Jonica, in quanto sospettato di essere il presunto assassino di Bruno Caccia, è rimbalzata su tutti i media nazionali e non. Sarà ora la Giustizia a dover fare il proprio corso e gettare così piena luce sull’omicidio del procuratore della Repubblica di Torino avvenuto il 26 giugno del 1983, in quello che, in un primo tempo (si era nel pieno degli “Anni di piombo”) sembrò un delitto legato al terrorismo, ma che successivamente si rivelò come deciso dalla ndrangheta. Oltre a Torino c’è un altro luogo dove la notizia dell’arresto del presunto omicida ha avuto un notevole rilievo, ed è Ceresole d’Alba. Qui la sua famiglia aveva (ed ha tuttora) un casa, dove il magistrato si recava spesso e aveva forti legami.

 

E qui tornano spesso i familiari. I suoi figli, Paola, Cristina e Guido, infatti, non hanno mai cessato di chiedere che venga fatta completamente luce sul delittuoso fatto che gli portò via il padre, in una giornata di fine luglio di tanti anni fa. La municipalità di questo comune del Roero, al confine con la Città Metropolitana di Torino (Carmagnola è a breve distanza) negli anni gli ha dedicato gli impianti sportivi, qui si sono tenute alcune commemorazioni, e a parlare di lui è venuto anche Giancarlo Caselli, che negli anni gli è succeduto alla guida della procura torinese. Su Bruno Caccia è stata incentrata una tesi di laurea del ceresolese (non abita più in paese ma ha mantenuto un forte legame con le sue origini) Piermario Demichelis, che si è laureato in Lettere all’Università di Torino con Nicola Tranfaglia. “Avevo tredici anni – spiega il professor Demichelis – ma ricordo bene il giorno in cui avvenne il delitto e quanto era stimato Caccia in paese”. Nel suo interessante elaborato affrontò il fenomeno della diffusione delle mafie al Nord ed in Piemonte, poi analizzò la vicenda  legata a Bruno Caccia dal momento dell’efferato delitto sino alla pronuncia della Corte di Cassazione, infine, venne fatta l’analisi di come il delitto venne sottovalutato dagli organi di informazione. “Mi ha colpito come questa notizia ebbe un riscontro massiccio sugli organi di informazione sino al momento in cui venne seguita la pista del terrorismo e come, invece, quando questa cadde venne trattato come un caso di cronaca”.

 

In sostanza i media non colsero il fatto che si era trattato del primo omicidio di un magistrato al Nord, nel caso un procuratore della Repubblica, al di fuori delle regioni ad alta intensità di malavita organizzata. C’erano stati certo i casi del procuratore di Palermo Scaglione e di Rocco Chinnici, ma erano in Sicilia. E Il procuratore di Genova, Coco, era caduto con la sua scorta qualche anno prima, ma sotto il piombo delle Brigate Rosse, quindi tutt’altro tipo di delitto. Adesso l’auspicio, a Ceresole d’Alba, come a Torino, come ovunque, è che il procedimento che è stato aperto possa finalmente fare totalmente luce su questa tragica vicenda.

 

Massimo Iaretti

Buon 2016 da Tirana, la Barcellona dei Balcani!

Nella piazza è stato allestito un palco dove a suon di musica migliaia di persone (tra la folla anche molti connazionali ) sono stati accompagnati sino allo scoccare della mezzanotte del nuovo anno. Al concerto hanno partecipato i migliori cantanti e gruppi di musica albanese moderrna , come Bushpepaj Eugene, Marsela Çibukaj, Kamela Islamaj

Tirana ha festeggiato l’arrivo del 2016 con uno spettacolo pirotecnico straordinario ,degno di un festival dei fuochi d’artificio . La nuova piazza dedicata a Madre Teresa di Calcutta ( la santa di origine Albanese ) era illuminata con luci e addobbi natalizi , Il nuovo sindaco non ha badato a spese come amministrazione e ha reso Tirana degna di essere tra le capitali europee emergenti.

Nella piazza è stato allestito un palco dove a suon di musica migliaia di persone (tra la folla anche molti connazionali ) sono stati accompagnati sino allo scoccare della mezzanotte del nuovo anno. Al concerto hanno partecipato i migliori cantanti e gruppi di musica albanese moderrna , come Bushpepaj Eugene, Marsela Çibukaj, Kamela Islamaj.

Il concerto ha avuto inizio alle 22.30, da subito l’atmofestera si e’ riscaldata a festa grazie alle musiche ritmate balcaniche , quasi le stesse che in contemporanea rissuonavano a Torino tra via Roma e piazza Castello nel concerto organizzato dalla municipalita’ torinese. In modo casuale la musica ha unito due citta lontane e con culture diverse ,Torino e Tirana.

Anche quest’anno molti Italiani hanno passato il capodanno a Tirana ,sempre piu’ giovani vengono attirati in questo paese ,che sta facendo passi da gigante per entrare in Europa. La grande accoglienza degli albanesi , la convenienza degli hotel e dei ristoranti , la voglia di fare di piu’ , anche quest’anno hanno reso Tirana appetibile per passarvi il capodanno. Il divertimento a Tirana è paragonabile al clima festoso di Barcellona , tutto merito della globalizzazione.

Da Tirana

P. Petromilli

Al Mao di Torino le impressioni giapponesi dialogano con Monet

monet mole 

L’artista impressionista fu profondamente affascinato dall’arte e dalla filosofia giapponese,  di cui le ninfee e il giardino di Giverny sono una testimonianza

 

Il Mao di Torino, in occasione della mostra su Monet ospitata alla Gam di Torino, apre una importante finestra sulle influenze artistiche tra Giappone e Francia nell’Ottocento e sul ruolo del cosiddetto giapponismo nella Francia dell’epoca. Dal 10 novembre al 31 gennaio prossimo sarà visitabile un’inedita esposizione di stampe e dipinti giapponesi. Le riproduzioni di alcune opere di Claude Monet (1840-1926), attualmente esposte alla Gam, dialogheranno con 14 stampe e 2 dipinti giapponesi provenienti da una collezione privata torinese. La maggior parte delle opere sono di Utawaga Hiroshige, un pittore paesaggista giapponese vissuto nella prima metà dell’Ottocento e considerato, insieme a Kitagawa Utamaro e Katsushika Hokusai, uno dei principali innovatori della xilografia giapponese. È stato uno dei primi artisti ad essere apprezzato dagli Impressionisti in Europa.

 

La grande passione di Monet per l’arte giapponese viene di solito ricondotta a diversi suoi quadri famosi, quali le serie dedicate alle ninfee e ai ponti, e trova conferma nella collezione di oltre 230 stampe giapponesi che l’artista esibiva nella sua abitazione a Giverny. Nel Salon Blue della sua villa era presente, infatti, la “Grande onda al largo di Kanagawa” del celebre Hokusai, di cui il Mao possiede una copia, che esibirà al pubblico, per ragioni conservative, solo fino al 22 novembre. Monet fu appassionato dalla particolare filosofia di vita dei maestri giapponesi, in comunione panteistica e spirituale con la natura, percependo l’esistenza di una risonanza cosmica che abbraccia il creato intero.

 

Il Giappone divenne per Monet quello fu l’Africa per Picasso e l’Oriente per Matisse. La summa della suggestione giapponese fu il suo giardino di Giverny,  con i suoi vialetti nascosti, i salici piangenti, il ponte giapponese sullo stagno delle ninfee, i fiori dalla mille sfumature. Le ninfee divennero, per l’artista impressionista, le icone di un pensiero al di là del dipinto, una visione astratta della natura. Monet, influenzato profondamente dall’arte giapponese, come bene ha osservato Andre’ Masson, seppe far saltare tutte le barriere e demolire l’idea stessa di forma che aveva dominato per millenni. Il mondo fluttuante dell’ukiyo-e e l’estetica orientale impressionarono a tal punto i grandi artisti europei, che a partire dal 1872 fu coniato il termine “japonisme” per descrivere questa nuova tendenza. L’esposizione rappresenta un interessante excursus attraverso le grandi trasformazioni estetiche e stilistiche dell’arte ottocentesca, in un continuum di rimandi visivi tra le opere giapponesi e impressioniste.

 

 Mara Martellotta

 

Mao, Museo d’arte Orientale,  via San Domenico 11.

Tel. 0114436928

 

(foto: Lorenzo Carrus)

"Un giocattolo a tutti"

gioco ocaIniziativa promossa dal presidente della prima circoscrizione Massimo Guerrini

 

Anche quest’anno la Circoscrizione 1 di Torino, per iniziativa del presidente Massimo Guerrini, promuove l’iniziativa “Un giocattolo a tutti”. Si tratta di una raccolta di giochi nuovi o usati che saranno poi destinati ai bambini bisognosi. La raccolta prosegue fino  a venerdì  8 gennaio in via Bertolotti 10. Sono graditi i libri, ma non si raccolgono peluches. I giocattoli devono essere integri e funzionanti.

 

Per info: 0110135126