Stazione Porta Nuova: fine restauri estate 2016

porta nuova atrioporta nuova33treni porta nuovaUn anno e mezzo fa Grandi Stazioni ha preso in mano i cantieri. Per luglio tutti i lavori saranno finiti

 

La stazione di Porta Nuova, sarà ristrutturata e priva dei ponteggi che da anni la ricoprono, entro l’estate.  Il restauro costerà  9 milioni di euro, il parcheggio 11. L’ad di Grandi Stazioni, Paolo Gallo, e il sindaco Piero Fassino hanno svolto un sopralluogo. “Porta Nuova è un luogo simbolo di Torino – ha detto Fassino all’Ansa – per il servizio che copre, ma anche per la bellezza del manufatto. Dopo diverse vicissitudini, un anno e mezzo fa Grandi Stazioni ha preso in mano i cantieri. Per luglio tutti i lavori saranno finiti, anche il rifacimento delle facciate e il parcheggio sotterraneo di 4 piani, da 450 posti”. “Questo è uno dei nostri lavori più importanti degli ultimi anni – ha aggiunto Gallo – l’unico restauro completamente conservativo. Abbiamo anche recuperato, grazie al Politecnico di Torino, le tavole del colore delle facciate, noto come ‘rosea violacea scura’, e ristrutturato le lose originarie della copertura”.

 

(Foto: il Torinese)

Il nuovo ambasciatore Cutillo dal ministro albanese per la tassa trasporti

cutillo tiranatiranese23L’abolizione di questa tassa permetterebbe all’Albania  di sviluppare l’export , considerando che il nostro Paese è il primo come fatturato nell’export con lo stato albanese

 

 

Tirana – Il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Edmond Haxhinasto, ha ricevuto in una riunione il nuovo ambasciatore italiano, Alberto Cutillo. In quest’occasione, il Ministro Haxhinasto ha chiesto la rimozione, il prima possibile, della tassa fissa in vigore dal 1956, e che pesa sui trasportatori albanesi di merci in Italia, costretti a pagare nove volte di più.

 

L’abolizione di questa tassa permetterebbe all’Albania  di sviluppare gli scambi  , considerando che il nostro tirana-4Paese è il primo come fatturato nell’export con lo stato albanese ed è quindi  giusto abolire la tassa in vigore da quasi 60 anni.L’ ambasciatore Italiano  ha sostituito il suo collega Massimo Gaiani dopo il  suo mandato quadriennale  di rappresentanza in Albania.

 

Alberto Cutillo nè ei ranghi diplomatici dal 198, 53 anni originario di Napoli, ha svolto incarichi in Francia, haxhinasto tiranaArabia Saudita, Svizzera e Stati Uniti. Negli ultimi due lustri si è occupato soprattutto di relazioni multilaterali, con particolare riferimento agli affari umanitari, al peacekeeping, al post-conflict e alle questioni migratorie: impegni che lo hanno condotto anche a New York, dove ha collaborato alla preparazione della Conferenza delle Nazioni Unite su migrazione e sviluppo. Ad oggi lavora al Ministero degli Esteri, Direzione generale per l’Unione europea, con il grado di Ministro plenipotenziario. All’attività diplomatica alterna, nelle medesime materie, quella di docente universitario presso la Luiss di Roma.

 

da Tirana

P. Petromilli

L'Arialda, incontro al Gobetti

ARIALDAIncontro in occasione del debutto alle Fonderie Limone di Moncalieri, dal 19 al 31 gennaio 2016 in Prima Nazionale, dello spettacolo L’ARIALDA di Giovanni Testori con la regia di Valter Malosti, nuova produzione del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, organizzato dal Centro Studi del Teatro Stabile

Per RETROSCENA, il progetto realizzato dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale con l’Università degli Studi di Torino/Dams, in collaborazione con Circolo dei Lettori, Torinodanza Festival, Torino Spiritualità e Museo Nazionale del Cinema

al TEATRO GOBETTI – Sala Colonne (Via Rossini 8 – Torino)
venerdì 15 gennaio 2016, ore 17,30

Sulla nuova produzione L’Arialda di Giovanni Testori

Valter Malosti dialoga con la prof. Federica Mazzocchi (DAMS Università di Torino), autrice del recentissimo libro Giovanni Testori e Luchino Visconti, L’Arialda 1960, Ed. Scalpendi, Milano 2015

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti in sala.

Attenzione: l’incontro si svolge venerdì 15 gennaio e non giovedì 21 gennaio come precedentemente annunciato sul pieghevole dell’iniziativa.

COSA MANGIANO GLI ITALIANI? A TORINO VINCE LA CUCINA ITALIANA!

Icibo hellofoodl nuovo brand di PizzaBo stila la classifica dei prodotti più gettonati nelle città d’Italia. Con una sorpresa: non è (solo) la pizza

 

Italia patria di pizza, pasta e mandolino? Pizza sì, ma non solo. Come l’aletta di pollo piccante, che stuzzica i palati dei torinesi, primi nella classifica nella scelta della gastronomia italiana e terzi nell’ordine medio della spesa effettuata, pari a 17€. Il nostro Paese sta sempre più ampliando i suoi gusti in fatto di cucina e a dimostrarlo sono i risultati della recente statistica relativa agli ordini effettuati dagli italiani su HelloFood, piattaforma online di ordinazioni a domicilio. Tra le cucine più richieste, infatti, subito dopo quella tradizionale italiana – al primo posto con il 43% degli ordini – si posizionano quella mediorientale (29%), quella asiatica (25%) e la cucina greca, al quarto posto con il 3% delle preferenze totali.

 

Grazie al contributo dei 120 mila utenti registrati nelle 20 città e nei 30 comuni italiani in cui HelloFood ha portato la sua clochearancione, è stato possibile definire il profilo gastronomico degli utenti del Belpaese:  in testa ai piatti più richiesti c’è ovviamente la Pizza – con il 39% degli ordini – e nello specifico la sempreverde Pizza Margherita.

 

Nonostante il legame con i classici intramontabili, da Nord a Sud, quando si ordina a domicilio si preferisce variare, sperimentando nuovi gusti e sapori: “Le abitudini degli italiani a tavola stanno cambiando sulla spinta di nuovi stili di vita e dei mutamenti sociali ed economici – commentaChristian SarcuniAD di HelloFood  Si vanno, dunque, modificando o sostituendo le consuetudini alimentari per lasciare, ad esempio, il passo al cibo multietnico. Ciò si rispecchia anche negli ordini a domicilio ed è sorprendente scoprire che spesso l’evoluzione più radicale dei palati sia avvenuta in città che posseggono una cultura gastronomica molto forte”.

 

Si scopre, infatti, che il kebab è riuscito a spodestare il sushi a Milano – sono il 40% le comande totali a favore del rivale mediorientale – e che ha fatto capitolare anche i palati ferraresi (37%) e senesi (31%). Oppure, che in città ai poli opposti dello stivale, quali Palermo e Trento, spopola la cucina cinese con una speciale passione per gli involtini primavera. Ed è curioso scoprire che è proprio il capoluogo trentino ad effettuare la spesa più alta per singolo ordine: 18 € contro una media nazionale di 15 €. Al secondo posto si posizione Genova, con una media di 17,9€, seguita da Torino, al terzo posto con una spesa di 17€ per ordine. A Genova e Firenze, invece, sono sempre più richiesti i piatti della cucina giapponese.

 

Tra le città più affezionate alla pizza troviamo sorprendentemente Padova e Bologna, forse in relazione all’alta concentrazione di studenti, seguite da Parma e da Pescara. Restano ben saldi alle proprie radici, i cittadini di RomaPescara e Napoli, dove supplìarrosticini e frittatinesbaragliano la concorrenza con il 34% degli ordini effettuati.

 

Fanalino di coda per gli ordini registrati su HelloFood la cucina greca, che si posiziona però al primo posto tra le preferenze a Pavia e Perugia, città con  il più alto numero di richieste per il gyros pita

 

HelloFood.it è la piattaforma di online food delivery per ordinare a domicilio in maniera comoda, veloce e conveniente, 24 ore su 24, ogni tipo di pietanza: dalla pizza al sushi, dalla piadina all’hamburger, passando per il bio e il vegan. Nato come evoluzione di PizzaBo.it – la startup bolognese che ha conquistato le principali città universitarie del Nord Italia – il marchio HelloFood punta ad espanderne il raggio d’azione. In tempi brevi, HelloFood ha già accresciuto il proprio network raggiungendo ben 120 mila utenti registrati, 21 città (Bologna, Padova, Pisa, Parma, Ferrara, Genova, Torino, Pavia, Trento, Verona, Milano, Firenze, Siena, Perugia, Pescara, Roma, Napoli, Bari, Chieti, Palermo e Reggio Emilia) e circa 30 comuni italiani con una selezione di mille nuovi ristoranti e una vasta scelta di cucine. Oltre al portale www.hellofood.it, il servizio è accessibile da mobile attraverso l’app gratuita, disponibile sia per iOS sia per Android.

Piero "il Lungo" primo tra i sindaci delle metropoli

FASSINO BABBO NATALEUltima tra i primi cittadini piemontesi è Rita Rossa, di Alessandria, risultata centesima

 

Piero Fassino è tra i sindaci più graditi. Il sondaggio Ipr Marketing realizzato per il Sole 24 Ore, dice che il sindaco di Torino è quarto, con un gradimento del  59,5, tre punti in più dello scorso anno. Fassino è così il primo dei sindaci delle grandi città. Tra i sindaci piemontesi, Silvia Marchionni, eletta nel 2014 per il centrosinistra alla guida di Verbania è in quattordicesima posizione. Ultima tra i primi cittadini piemontesi è Rita Rossa, di Alessandria, risultata centesima.

radicali a tutto tondo: una settimana "con la rosa nel pugno"

radicali pannellaLetture pubbliche di poesie di Ashraf  Fahadh, poeta ed artista messo recentemente nel braccio della morte per i presunti contenuti sovversivi delle sue opere

 

Si prospetta per Torino una settimana tutta “con la rosa nel pugno”. L’Associazione radicale Adelaide Aglietta il 15 gennaio organizza un evento, dalle ore 17.30 alle 19.30, in piazza San Carlo, di fronte all’istituto bancario San Paolo, con letture pubbliche di poesie di Ashraf  Fahadh, poeta ed artista messo recentemente nel braccio della morte per i presunti contenuti sovversivi delle sue opere. L’incontro, nell’ambito della campagna lanciata dal Festival internazionale delle Letteratura di Berlino, sarà anche occasione per manifestare lo sdegno per le 47 esecuzioni capitali in Arabia Saudita. Nella stessa giornata, alle ore 20.30 ci sarà la prima riunione dell’Associazione nella nuova sede di via San Dalmazzo 9 bis. Il giorno successivo, 15 gennaio,  ore 11.30, si terrà il primo incontro con gli organi di informazione, a cura di Silvio Viale, consigliere comunale radicale eletto nel Pd. In quella sede sarà presentata la nuova petizione popolare per chiedere alla Regione Piemonte maglie più larghe per accedere alla pillola abortiva RU486. Inoltre si farà il punto sulle iniziative per il testmento biologico in Regione, per la legalizzazione dell’eutanasia in Italia, perla questione delle unioni civili e si richiederà che venga attivata in Piemonte la coltivazione della cannabis ad uso terapeutico.

 

Massimo Iaretti

Sulla Natura delle cose: ​​da Lucrezio al Cern

Atomi, energia, buchi neri e scienza moderna in un poema antico e attualissimo. Conferenza/spettacolo accompagnata da letture e musica. Ospite Piergiorgio Odifreddi, matematico e scrittore

 

odifreddScienza antica e scienza moderna fanno scintille in uno spettacolo accompagnato da letture e musica. Per il quarto appuntamento della 30° edizione, GiovedìScienza ospita il matematico e scrittore Piergiorgio Odifreddi con la conferenza-spettacolo “Sulla Natura delle cose: da Lucrezio al Cern. Atomi, energia, buchi neri e scienza moderna in un poema antico e attualissimo”, con letture di Irene Ivaldi accompagnate dalle musiche di Lamberto Curtoni.

 

Giovedì 14 gennaio, alle 17:45 al Teatro Colosseo di Torino (in via Madama Cristina 71), appuntamento con Lucrezio e il suo poema “De rerum natura”: 7415 versi in tutto, arrivati fino a noi attraverso un percorso avventuroso, tradotti e riletti con l’occhio dello scienziato moderno da Piergiorgio Odifreddi.

 

Di Lucrezio, nato nel 99 avanti Cristo e morto suicida (pare) all’età di 44 anni, sappiamo poco e quel poco ci arriva dalla “Cronaca” di San Girolamo. Apprendiamo così che sarebbe impazzito per aver bevuto un intruglio “amatorio” e negli intervalli della follia avrebbe scritto il poema dedicato a Venere. Possiamo trovare in Lucrezio i concetti di atomo, di vuoto, di energia, di buco nero e persino un embrione della teoria delle stringhe con cui i fisici teorici cercano di mettere d’accordo la relatività di Einstein e la meccanica quantistica. E questi sono soltanto alcuni esempi della potenza visionaria di Lucrezio. Che non è subito evidente nel suo poema, ma lo diventa se si adotta lo sguardo provocatorio e la cultura funambolesca, divertita e divertente di uno dei più popolari divulgatori italiani.

Tutti gli incontri sono trasmessi in diretta streaming su www.giovediscienza.it

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Attenti al Gorilla! Vol II: Omaggio a Fabrizio De Andrè

In occasione dei 17 anni dalla scomparsa di Faber, Domenica 10 gennaio Accademia dei Folli al Teatro della Concordia di Venaria 

 

folli musica teatroDomenica 10 gennaio la compagnia di musica-teatro Accademia dei Folli è in scena a Venaria con il primo spettacolo del 2016. In occasione dei 17 anni dalla scomparsa di Fabrizio De Andrè, i Folli salgono alle ore 21.00 sul palco del Teatro della Concordia con Attenti al Gorilla! Vol II, nuovo capitolo della ricerca poetica e musicale della compagnia torinese in omaggio a Faber.

 

Uno show che affonda nelle radici “popolari” dell’intera opera dell’artista genovese e che accompagna lo spettatore in un percorso attraverso la poetica di De Andrè. Durante il concerto-recital vengono indagate le pieghe più recondite dell’animo umano, con racconti di personaggi, situazioni, amori, storie, tutti con la personale interpretazione musicale della compagnia, ma nel rispetto filologico di de Andrè, senza grossi stravolgimenti negli arrangiamenti.

 

Attenti al Gorilla! è un viaggio per ridisegnare i contorni dell’anima, un’esplorazione nelle terre cantate e raccontate da Faber: terre di oppressi, emarginati, di piccoli grandi uomini e donne, anime salve, in terra e in mare. Ogni brano presenta un punto di vista, in cui ogni canzone è una dichiarazione d’amore verso l’uomo.

 

L’ingresso costa 15 euro, 13 euro ridotto.

 

www.teatrodellaconcordia.it

www.accademiadeifolli.com

Italiani di origine albanese che si sono distinti nei secoli

 Antonio  Gramsci : Gli antenati paterni di Antonio Gramsci erano originari della città di Gramsh in Albania, e potrebbero essere giunti in Italia fin dal XV secolo, durante la diaspora albanese causata dall’invasione turca

 

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 Spulciando su internet ecco un elenco di alcuni tra i molti personaggi italiani di origine albanese, distintisi per la loro attività nelle arti, nelle politica e nella società.

 

 

GRAMSCI

Francesco Crispi  : è stato un patriota e politico italiano.Di famiglia originaria dell’Albania, fu battezzato nella fede greco-ortodossa. Figura di spicco del Risorgimento, fu uno degli organizzatori della Rivoluzione siciliana del 1848 e fu l’ideatore e il massimo sostenitore della spedizione dei Mille, alla quale partecipò.

 

Nicola Barbato  :  è stato un politico e medico italiano di etnia arbëreshë. Militante socialista, operò nell’area della provincia di Palermo, ed in particolare a Piana degli Albanesi e nei comuni limitrofi all’educazione delle classi lavoratrici ed alla conduzione del movimento contadino. Tra i fondatori e dirigente del movimento dei Fasci Siciliani dei Lavoratori, fu tra le figure del socialismo siciliano del secondo Ottocento e i primi del Novecento.

 

Giulio Variboba  : nacque a San Giorgio Albanese nel 1724 e, figlio di sacerdote, in giovane età fu avviato dalla famiglia agli studi ecclesiastici secondo il rito bizantino presso il Collegio Corsini di San Benedetto Ullano, da poco istituito. Terminata la formazione e ordinato sacerdote, in pochi anni, divenne Rettore del Collegio ma, a causa dell’anzianità del padre, arciprete a San Giorgio, ben presto tornò in famiglia, assumendo la funzione di parroco. Per la sua opera catechetica scoprì l’utilità dei canti in lingua arbëreshe perchè più facilmente comprensibili dal popolo, e così, cominciando dal ricordo della nascita di Gesù, si ritrovò a scriverne in diverse occasioni, fino a dare inizio alla composizione della sua opera Gjella e Shën Mërisë Virgjër (La vita della Vergine Maria).

 

Serèmbe, Giuseppe : Poeta italo-albanese (San Cosmo Albanese 1843 – San Paolo, Brasile, 1891). Spirito irrequieto, lasciò che la sua produzione andasse dispersa. Trentanove componimenti superstiti, raccolti dal nipote Cosmo, furono pubblicati nel 1926 in Viershe (“Versi”): scritti in dialetto italo-albanese, di tono elegiaco, contengono versi di suggestiva musicalità che annoverano S. tra i migliori lirici delle lettere schipetare. I manoscritti di 9 poesie, conservati nella biblioteca reale di Copenhagen, sono stati pubblicati da G. Gradilone in Contributo alla critica del testo dei canti di Giuseppe Serembe (1982).

 

BASTA, Giorgio : Conte d’Huszt (Volpiano 1544 – Praga 1607) :Figlio dell’albanese Demetrio, condottiero imperiale ma nato in Italia (a Volpiano nel Piemonte e non come

erroneamente si è sostenuto, a Roccaforzata presso Taranto ovvero a S. Nicola dell’Alto presso Crotone), fu al servizio di Carlo V e Filippo II,prima sul fronte francese, poi (1590) nelle Fiandre sotto Alessandro Farnese. Passato al servizio di Rodolfo, comandò le forze imperiali in Ungheria contro i turchi e poi contro Báthory (1599), il voivoda Michele (1600) e l’armata polacca (1601) per il possesso della Transilvania, che assoggettò ad un regime sanguinario e tirannico, innescando alla fine una rivolta popolare antiasburgica. Fatto contedi Huszt, Basta fu perciò richiamato a Praga, dove reclamò invano il saldo dei suoi crediti e dove scrisse molri manuali militari, tra cui Il maestro di campo generale… (Venezia 1606) ed Il governo della cavalleria leggera.

 

Girolamo De Rada   : Figlio di un papàs della Chiesa bizantina italo-albanese , nato a Macchia Albanese nelle colline della Sila Greca, in provincia di Cosenza, De Rada frequentò il Collegio Italo-Albanese di Sant’Adriano a San Demetrio Corone. Da giovane, sulla spinta del nuovo movimento culturale romantico, cominciò a riscoprire la sua identità albanese occupandosi della raccolta del ricco folklore presente nell’Arbëria (insieme delle comunità arbëreshe) d’Italia . Nell’ottobre 1834, seguendo i desideri di suo padre, si iscrisse alla Facolta di giurisprudenza dell’Università di Napoli, ma il suo principale interesse era il folklore e la letteratura. Nel 1836 a Napoli De Rada pubblicò la prima edizione del suo poema più conosciuto in lingua albanese, i Canti di Milosao sotto il titolo italiano Poesie albanesi del XV secolo – Canti di Milosao, figlio del despota di Scutari. Dovette però abbandonare presto i suoi studi a causa di un’epidemia di colera a Napoli e ritornò a casa in Calabria.Molte scuole, vie e piazze portano il suo nome nei paesi albanesi in Italia, in Albania, in Kosovo e nei paesi albanesi di Macedonia e Montenegro. Nel cortile del Collegio italo-albanese di San Demetrio Corone si conserva il busto bronzeo del vate, dono della Repubblica Popolare d’Albania agli arbëreshë.La sua opera la più popolare in letteratura è il poema lirico Canti di Milosao, conosciuto in albanese come “Këngët e Milosaos”, una ballata romantica che mette in scena l’amore di Milosao, un immaginario giovane nobile nella Scutari del XIV secolo, che ritorna a casa da Tessalonica. Qui, nella fontana del villaggio, incontra Rina, la figlia del pastore Kollogre, e se ne innamora. La differenza di status sociale tra gli amanti impedisce a lungo la loro unione, finché un terremoto distrugge la città e tutto ciò che distingueva le classi sociali. Dopo il loro matrimonio, nasce un bambino. Ma il matrimonio non dura molto. Il bambino e la moglie di Milosao muoiono, e lui, ferito in battaglia, muore su una riva in vista di Scutari. I Canti di Milosao diedero anche forma ad un sistema alfabetico, incentrato sulla commistione di latino e greco, che, a seguito delle critiche mosse sull’Omnibus da Vincenzo Torelli, fu modificato nel 1839 all’interno dei ricordati Canti di Serafina ThopiaGiuseppe Schirò (Zef Skiroi in albanese; Piana degli Albanesi, 10 agosto 1865 – Napoli, 17 febbraio 1927) è stato un poeta, linguista, pubblicista e storico italiano di etnia arbëreshe/albanese, fra le più importanti figure del movimento culturale e letterario albanese del XIX secolo.

 

Giuseppe Schiro’ Zef : Patriota albanese, studioso e attento raccoglitore delle tradizioni poetiche arbëreshë, fu il primo professore universitario in Italia della Cattedra di lingua e letteratura albanese, presso l’Istituto Orientale di Napoli. È il maggior rappresentante della tradizione culturale e letteraria albanese di Sicilia, uno dei più raffinati maestri di stile della letteratura albanese, che lasciò una vasta produzione letteraria[1]. Tra gli iniziatori di una letteratura albanese rinnovata, sensibile ai modelli letterari colti, fu autorevole ispiratore degli intellettuali del suo tempo ed ebbe un ruolo importante nel movimento della Rilindja/Rinascita albanese e nell’indipendenza dell’Albania, a cui partecipò attivamente insieme alle élite intellettuali albanesi.i particolare importanza sono gli studi nel campo della filologia letteraria e della dialettologia e del tutto eccezionali rimangono gli anni trascorsi a Napoli, dove incaricato quale primo docente di Lingua e Letteratura Albanese presso l’Istituto Regio Orientale, insegnò dal 1900 sino alla morte. In questa veste rilanciò presso gli ambienti culturali e politici italiani l’idea nazionale albanese e si fece promotore di iniziative editorial-pubblicistiche, come Arbri i rii e Flamuri i Shqiperisë, nonché di sostegno politico-culturale come l’invito rivolto ad Ismail Qemal Vlora, l’artefice dell’indipendenza albanese, che raggiunse in visita ufficiale le comunità albanesi d’Italia, e prima fra tutte Piana degli Albanesi, nel periodo dell’indipendenza d’Albania.A lui è dedicata la Biblioteca comunale di Piana degli Albanesi.

 

 Tito Schipa : figlio di Luigi e Antonia Vallone, Schipa nacque a Lecce in una famiglia arbëreshë[1][2] negli ultimi giorni del 1888, venne tuttavia registrato all’anagrafe il 2 gennaio 1889, un ritardo finalizzato a posticipare di un anno la leva militare.Il suo talento vocale fu subito notato dal maestro elementare Giovanni Albani. Nel 1902, con l’arrivo da Napoli del vescovo Gennaro Trama, il ragazzo, già soprannominato “Titu” (piccoletto), entrò in seminario, dove ebbe modo di studiare anche composizione. Dopo l’adolescenza, su consiglio del suo maestro di canto, Alceste Gerunda, Tito si recò a Milano per terminare gli studi insieme a Emilio Piccoli. Il 4 febbraio 1909 fece il suo debutto a Vercelli nella Traviata. Dopo una lunga routine di formazione nella compagnia operistica di Giuseppe Borboni, trionfò a Napoli nella stagione del 1914 diretta da Leopoldo Mugnone, dove con una Tosca leggendaria il nome d’arte “Tito Schipa” si impose definitivamente alle cronache artistiche e mondane. Parlerà correntemente quattro lingue e ne canterà undici compreso l’aborigeno australiano più, come ripeteva, il napoletano.Con una Manon del 14 gennaio 1918 al Real di Madrid anche il primo trionfo all’estero fu assicurato.Nel 1919 approdò negli Stati Uniti, invitato dal soprano scozzese Mary Garden e dall’impresario Cleofonte Campanini, che insieme gestivano la Civic Opera di Chicago. Qui sposò la soubrette francese Antoinette Michel d’Ogoy, conosciuta a Montecarlo il 27 marzo 1917 in occasione della prima esecuzione assoluta de La rondine di Giacomo Puccini, dove interpretò il personaggio di Ruggero. Da lei avrà due figlie, Elena e Liana. Il 4 dicembre Schipa debuttò trionfalmente a Chicago con Rigoletto sotto la direzione di Gino Marinuzzi. Fu un trionfo e l’inizio di una permanenza negli Stati Uniti durata oltre quindici anni concessi al pubblico statunitense, curioso di misurare la sua grandezza con quella dell’indimenticabile Caruso.

 

 

Joseph J. DioGuardi  :  è un politico statunitense, di origini italo-albanesi (arbëreshë). Fu membro nella Camera dei Rappresentanti, attraverso la quale rappresenta il 20º distretto congressuale di New York dal 1985 al 1989. Attualmente è presidente della Lega Civica americana albanese.  fa parte del partito repubblicano ed ha lanciato, senza successo, diversi tentativi di riguadagnare un posto nel Congresso. Recentemente, nel giugno del 2007, il suo nome venne accennato come possibile candidato per il 19º congresso del distretto di New York, cosicché affrontò John Hall nell’elezione del 2008.Al Congresso, Dioguardi ebbe l’incarico di direttore finanziario, il quale affidò vari compiti di un CFO ad ogni reparto e all’agenzia del governo americano. Una successiva versione fu passata dal Congresso e firmata dal presidente George H. W. Bush, nel 1990, due anni dopo che Dioguardi lasciò il suo ufficio. Nel 1986, con il membro del congresso democratico Michael Leland, Dioguardi iniziò una legislazione per conferire la Medaglia d’Onore sulla Prima e sulla Seconda guerra mondiale agli eroi militari. Dioguardi fu sconfitto per la rielezione del 1988, dall’attivista liberale Nita Lowey. Gli anni seguenti, Dioguardi fece una serie di campagne deludenti per ritornare al Congresso. Dioguardi vinse come repubblicano primario nel 1992, ma poi perse nell’elezione generale. Ancor peggio furono le corse del 1994 e del 1996, contro la repubblicana Sue Kelly ed il democratico Hamilton Fish V. Fece ulteriori tentativi anche nelle corse del 1998 e nel 2000, ma alla fine decise di ritirarsi durante la corsa.

 

Regis Francis Xavier Philbin : è un conduttore televisivo, attore e doppiatore statunitense. Figlio unico, ha origini irlandesi e, da parte di madre, arbëreshë. E’  stato sposato dal 1957 al 1968 da cui ha avuto due figli: Amy (1961) e Danny (1967) Dal 1970 è sposato con Bette Joy Senese da cui ha avuto altri due figli: Joanna (1973) e Jennifer Joy (1974). Ha preso parte ad un episodio di How I Met Your Mother, il secondo della quarta stagione, Il miglior hamburger di New York.

 Produzioni come attore : Little Nicky – Un diavolo a Manhattan (2000)

Jack e Jill (Jack and Jill), regia di Dennis Dugan (2011)

produzioni come doppiatoreI : Simpson – serie TV, 1 episodio (1998)

Pinocchio (2002) – voce nella versione inglese Shrek terzo (2007)

Shrek e vissero felici e contenti (2010)

 

 Antonio  Gramsci : Gli antenati paterni di Antonio Gramsci erano originari della città di Gramsh in Albania, e potrebbero essere giunti in Italia fin dal XV secolo, durante la diaspora albanese causata dall’invasione turca. Documenti d’archivio attestano che nel Settecento il trisavolo Gennaro Gramsci, sposato con Domenica Blajotta, possedeva a Plataci, comunità arbëreshë del distretto di Castrovillari, delle terre poi ereditate da Nicola Gramsci (1769-1824). Questi sposò Maria Francesca Fabbricatore, e dal loro matrimonio nacque a Plataci Gennaro Gramsci (1812-1873), che intraprese la carriera militare nella gendarmeria del Regno di Napoli e, quando era di stanza a Gaeta, sposò Teresa Gonzales, figlia di un avvocato napoletano di origini spagnole. Il loro secondo figlio fu Francesco (1860-1937), il padre di Antonio Gramsci.[1][2] Le lontane origini albanesi erano conosciute dallo stesso Antonio Gramsci, che tuttavia le immaginava più recenti, come scriverà alla cognata Tatiana Schucht dal carcere di Turi, il 12 ottobre del 1931:

Nel 1921 fu tra i fondatori del Partito Comunista d’Italia e nel 1926 venne incarcerato dal regime fascista nel carcere di Turi. Nel 1934, in seguito al grave deterioramento delle sue condizioni di salute, ottenne la libertà condizionata e fu ricoverato in clinica, dove trascorse gli ultimi anni di vita. È considerato uno dei più importanti pensatori del XX secolo. Nei suoi scritti, tra i più originali della tradizione filosofica marxista, Gramsci analizzò la struttura culturale e politica della società. Elaborò in particolare il concetto di egemonia, secondo il quale le classi dominanti impongono i propri valori politici, intellettuali e morali a tutta la società, con l’obiettivo di saldare e gestire il potere intorno a un senso comune condiviso da tutte le classi sociali, comprese quelle subalterne.

 

Da Tirana

P. Pertomilli

A Sestriere i Campionati delle truppe alpine

ALPINI GUERRANon mancheranno il concerto della fanfara della Taurinense e una fiaccolata con 200 sciatori

 

Sestriere, in attesa delle nevicate, ospiterà la 68/esima edizione dei Campionati Sciistici delle Truppe Alpine, dal 25 al 29 gennaio. Parteciperanno centinaia di soldati in gara per i trofei in palio e i titoli di Campione italiano dell’Esercito. Prevista anche una esercitazione tecnico tattica con elicotteri, mezzi cingolati e motoslitte. Non mancheranno il concerto della fanfara della Taurinense e una fiaccolata con 200 sciatori.

 

(Foto: il Torinese)