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“La Mendicante di Rialto”, un thriller storico di Lucio Martucci

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L’AUTORE SI RACCONTA

Questo è il mio quarto libro, ma rappresenta per me una tappa particolarmente significativa: è infatti il mio primo romanzo. Si intitola La Mendicante di Rialto, un thriller intriso di suggestioni storiche e ambientato in quella Venezia che da sempre mi affascina e mi accompagna. Il romanzo è stato pubblicato dal Gruppo Albatros.

Prima di questo progetto, ho scritto I Santi di Venezia, un volume dedicato alla storia della città e alle numerose reliquie custodite tra le sue chiese e isole della laguna. Proprio quel lavoro di ricerca e di scoperta è stato la scintilla che mi ha ispirato a dare vita al romanzo.

In tutti i miei libri sono presenti disegni realizzati da me: amo infatti unire la parola all’immagine, la narrazione al tratto del pennello. Venezia è una città che conosco profondamente e nella quale lavoro da oltre trent’anni. La mia attività principale è quella di barman, professione che svolgo negli hotel della città, e proprio a questo mondo ho dedicato il mio primo libro: un omaggio all’arte del bere e al fascino dei cocktail.

Il volume raccoglie 92 miei acquerelli, 90 ricette e 21 storie dedicate ai cocktail più celebri, ed è scritto in doppia lingua, italiano e inglese.

Accanto al lavoro, coltivo con passione la scrittura e la pittura, che considero i miei spazi di libertà e creatività. Tra le mie passioni non manca neppure il ballo, in particolare il Tango, che amo per la sua eleganza e la sua intensità — la stessa che cerco di trasmettere anche nelle mie opere.

INFO

Il libro si trova nelle librerie fisiche, su Amazon e altri siti 
La mendicante di Rialto – Lucio Martucci | Gruppo Albatros https://share.google/vFDzfIkfcIzvJXBVM

La nuova Pizzeria Amato: 25 anni di tradizione che guardano al futuro

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TORINO – Venticinque anni di esperienza, una passione di famiglia e la voglia di rimettersi in gioco. Nasce così la nuova Pizzeria Amato, inaugurata nel 2025 da Sabrina, erede di una tradizione avviata nei primi anni Duemila e oggi rilanciata con uno sguardo contemporaneo.
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Un’eredità di famiglia che diventa progetto
Dal 2000 la famiglia Amato porta avanti una visione fatta di artigianalità, esperienza e passione. Con la nuova apertura, Sabrina ha scelto di dare continuità a quel percorso, unendo valori consolidati e nuove sfide: «Volevo vedere crescere un progetto che fosse capace di trasferire il valore della qualità e del gusto ai nostri clienti», racconta.
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L’impasto, anima della pizza
Il segreto della Pizzeria Amato sta nell’impasto: una miscela di semola, farina di soia e farine tenere, sottoposta a una lunga lievitazione. Una formula che rende la pizza leggera, croccante e digeribile. I clienti l’hanno ribattezzata “dietetica e naturale”, perché restituisce una piacevole sensazione di leggerezza anche dopo cena.
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Tradizione piemontese e stagionalità
La filosofia Amato si fonda su un principio chiaro: materie prime fresche, genuine e di stagione, spesso di provenienza locale. Dal menu emergono non solo pizze originali e fragranti, ma anche piatti che valorizzano la tradizione piemontese con un approccio moderno e creativo.
Un locale elegante e accogliente
La pizzeria di Corso Carlo e Nello Rosselli 83B a Torino si presenta come un ambiente formale ma non troppo: elegante, con design moderno, ma al tempo stesso caldo e conviviale. Un luogo adatto tanto alle famiglie quanto a cene di lavoro, dove professionalità e accoglienza si incontrano.
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L’appuntamento mensile e l’attenzione ai giovani
Per rafforzare il rapporto con i clienti, la Pizzeria Amato propone un appuntamento mensile dedicato alla scoperta dei suoi “gioielli: creazioni speciali che verranno presentate nelle prossime edizioni.
Non manca l’attenzione al pubblico giovane, con proposte in linea con le nuove tendenze e la volontà di innovare senza tradire l’identità.
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La farinata: semplicità e gusto
Tra i piatti simbolo c’è la farinata, preparata con pochi ingredienti genuini e amata per la sua versatilità. Ottima come antipasto prima della pizza, può essere gustata al naturale o farcita. Le versioni più richieste? La cremosa ai formaggi e la diavoletta con mozzarella e salamino, due varianti che hanno già conquistato i clienti.
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Un futuro scritto con passione
Con apertura quotidiana (12:00–14:30 e 18:30–22:30) e anche servizio a domicilio, la Pizzeria Amato si conferma un punto di riferimento per chi cerca qualità e innovazione.
Il futuro è ancora tutto da scrivere, ma una cosa è certa: ogni pizza Amato racconta una storia di passione, tradizione e autenticità.
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🍕 Passa a trovarci e lasciati sorprendere. Da Amato, ogni giorno è un’occasione per stare bene, insieme.

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Corso Carlo e Nello Rosselli, 83, 10129 Torino (TO)

011 6276558 – 338 8733301

Diventa Property Manager BnB di successo

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La guida torinese per trasformare gli affitti brevi in un’attività redditizia

Nasce da un’esperienza tutta torinese il nuovo libro di Magda Pettinà, architetto d’interni e consulente immobiliare che, dopo anni di lavoro nel settore, ha deciso di mettere nero su bianco il suo percorso e condividere con i lettori una guida completa dedicata al mondo degli affitti brevi e del property management.

Il volume, disponibile su Amazon in formato eBook e cartaceo, si intitola “Diventa Property Manager BnB di successo – Guida completa per creare un’attività redditizia di affitti brevi e lavorare da ovunque nel mondo”.
Non una semplice raccolta di nozioni tecniche, ma un manuale pratico e motivante che accompagna passo dopo passo nella creazione di un business realmente sostenibile nel tempo, capace di unire libertà e redditività.

Attraverso esempi concreti, strategie di marketing e strumenti operativi, Magda guida i proprietari di casa, gli aspiranti gestori e gli agenti immobiliari che desiderano ampliare la propria offerta, a comprendere come valorizzare un immobile e massimizzare i guadagni attraverso la gestione professionale BnB.

Fondatrice di Domus Atelier, studio che unisce immobiliare, design d’interni e consulenza per affitti brevi, Magda offre un approccio tailor-made, in cui estetica e redditività si incontrano per trasformare ogni casa in un progetto di valore. Un punto di vista autentico, radicato nell’esperienza di chi conosce profondamente Torino, i suoi quartieri e le potenzialità del mercato locale.

Per scoprire di più:
📘 Libro disponibile su Amazon 👉 https://www.amazon.it/dp/B0FXSCNVBS
🌐 Sito web: www.domus-atelier.com
📸 Instagram: @magdapettina_immobiliare

“Raccontare e raccontarsi”, alla galleria Malinpensa by La Telaccia 

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Quattro artisti protagonisti della mostra alla galleria d’arte Malinpensa by La Telaccia, dal 6 al 19 novembre 2025, nella mostra dal titolo “Raccontare e raccontarsi”, curata dall’art director Monia Malinpensa. Gli artisti coinvolti sono Ernesto Belvisi, Mario D’Altilia, Dario Frascone e Rosalba Mangione.

L’artista Ernesto Belvisi, con una ricerca assolutamente personale, conduce una linea espressiva di evidente carattere pittorico, sia dal punto di vista estetico che da quello contenutistico, capace di offrire al fruitore un fascino unico. L’evoluzione continua del colore, la stesura delle forme e l’effetto della luce mettono in risalto un aspetto scenografico e un impianto compositivo altamente suggestivo, che gli consentono di acquisire una tecnica originale. In una spazialità infinita di segni e frammenti sospesi in un’atmosfera fantasiosa, prendono vita elementi cromatici e simbolici molto suggestivi e immediati. Sono opere che esplodono di luce in un complesso unico e dinamico.

Si tratta di uno spazio dell’anima, quello dell’artista Ernesto Belvisi, che fissa nell’opera emozioni e sentimenti ricorrenti, in cui la superficie della tela, di forte contemporaneità, evidenzia ampiamente una tecnica ad acrilico sicura. I soggetti, di chiara matrice astratta che dimostrano una evidente abilità dei mezzi, acquisiscono vibrazioni materiche di viva sostanza pittorica. Armonie del colore, contrasti chiaroscurali e composizione dinamica del segno, attraversano le opere di Belvisi con un equilibrio formale ben riconoscibile. Il rapporto tra pieni e vuoti si sviluppa, nel suo iter, con un ritmo di volumi originale e con una gestualità ricca di un aspetto visivo e tecnico personale. Si tratta di un racconto in continua evoluzione, dove l’interpretazione rivela uno scenario ricco di molteplici sensazioni e di un’energia espressiva profonda.

Il secondo artista presente in mostra è Mario D’Altilia. Legato a una figurazione di notevole elaborazione espressiva e una fantasia costante, l’artista realizza composizioni tecniche che regalano al fruitore molteplici sensazioni e riflessioni, che sono il risultato del suo fare arte. Luci, ombre e segni danno vita a una spazialità scenografica sorprendente, ricca di estro, di minuziosa grafia e un lungo studio del colore nella sua resa formale. Si tratta di un racconto fortemente intimistico, in grado di interpretare un costruttivismo ricco di sfaccettature psicologiche, all’insegna di una dimensione artistica unica che cattura l’attenzione.

La tecnica dell’olio su tela, di sicura ed elaborata stesura, si esprime nei suoi elementi simbolici e aspetti riconducibili a una ricerca personale. Le combinazioni ricorrenti di formule matematiche e di rimandi alla geometria creano nelle sue figure e nei suoi paesaggi tecnici un gioco di valenza senica che traccia sempre nuove atmosfere suggestive. Si tratta di una pittura altamente significativa, ricca di un’elaborazione incentrata sulla figura umana, capace di comunicare con il suo mondo interiore e i suoi stati d’animo. Cadenze formali, combinazioni cromatiche, linee geometriche, strutture architettoniche e infiniti numeri attraversano l’opera in perfetto equilibrio all’interno di una vera funzione rappresentativa. La cromia, sempre ben modulata, e il disegno tecnico ritmato da una vena creativa costante, si incontrano nei dipinti dell’artista in una linea di ideazione, progettualità di evidente consapevolezza pittorica.

Terzo artista presente in mostra è Dario Frascone. Nelle sue opere emergono l’inseguirsi di geometrismi, l’originale costruttore grafico e la costante resa simbolica, con precisa valenza espressiva e dinamica interpretativa. La forza cromatica, spinta dal puro sentimento, offre al fruitore una continua ricerca visiva-contenutistica, in cui emozioni e sensazioni si susseguono nel loro iter. Quello di Frascone è un percorso operativo altamente personale, sorretto dalla capacità tecnica e da una costante ricerca.

Egli realizza i suoi soggetti con una notevole abilità esecutiva: prima vengono disegnati a mano, poi sviluppati in digitale con l’ausilio del computer. Ogni opera è un racconto, una propria emozione che ci conduce al recupero dei valori, all’insegna di un’arte vista e sentita. L’artista descrive con poesia, fantasia e realtà visioni evocative non di immediata lettura, perché chiedono di essere osservate attentamente con gli occhi e l’anima, affinché possano rivelare il loro pieno significato. È un percorso continuo di personalissima interpretazione e di tecnica innovativa, dal quale nascono soggetti di forte carica creativa, impostati su un valore simbolico che rivela molteplici espressioni. Si tratta di opere dal fascino onirico, che trasformano ogni dettaglio in una compattezza espressiva, il cui messaggio finale reca un chiaro e preciso significato. In una sinfonia armonica di equilibrio formale, convergono luci intense e cromie vivaci, derivanti da studio e lavoro intenso, che evidenziano uno stile unico e un’abilità naturale incentrata su aspetti meditativi.

L’artista Rosalba Mangione colloca la sua linea di ricerca nel campo della pittura e nella ceramica di vetrofusione, in elementi di chiara valenza simbolica e concettuale nati da una riflessione continua, dove l’immagine, emotiva e meditativa, non passa inosservata. Gli effetti chiaroscurali, la presenza rilevante della materia e la spazialità senica evidenziano una propria capacità artistica, lasciando al fruitore una costante immersione e un dialogo con l’opera.

Quella di Rosalba Mangione è una ricerca astratta, dinamica ed emotiva, in cui la consistenza del colore, filtrato da una sicura composizione pittorica, si diffonde nell’opera con una gestualità personale e una vibrante atmosfera rarefatta. L’intervento dell’acrilico, dello stucco e della resina affiora con notevole stesura, creando molteplici sensazioni tecniche ed estetiche. L’umanità che emerge dalle sue opere è rappresentativa di un animo estremamente sensibile, che la contraddistingue. I temi sulla donna mettono in rilievo una sensibilità di forte impeto interiore, rispettoso verso l’animo umano. La sostanza strutturale, la luce intensa e le larghe stesure tonali rispondono a una validità pittorica con sicurezza dei mezzi. Quella di Rosalba Mangione è una pittura che offre una vasta gamma di valori espressivi e aspetti umani in continua trasformazione, dove la riflessione si fa sempre più profonda nella sua arte e assume una forte valenza simbolica. Il progetto pittorico di Rosalba Mangione è di chiara aderenza astratta e di slancio emotivo, e innesca nel fruitore un meccanismo creativo sempre diverso, vibrante di energia, ricco di vitalità e sintesi formale.

Galleria Malinpensa by La Telaccia – corso Inghilterra 51, Torino

Orari: 10.30 – 12.30 / 16 – 19 / chiuso lunedì e festivi  – telefono: 011 5628220

Mara Martellotta

India: dove il Caos diventa Luce

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C’è un momento, appena atterri in India, in cui tutto si ferma.

Non è il caldo che ti taglia il respiro, né l’odore acre di terra, spezie e fumo che sale dalle strade. È un istante sospeso, un battito che si arresta, quando capisci di essere entrato in un mondo che non obbedisce a nessuna delle regole che conoscevi.
L’India non ti accoglie. Ti travolge. Ti disarma, ti mette a nudo, ti costringe a fare i conti con l’essenziale.

Appena fuori dall’aeroporto di Delhi, un’onda umana ti avvolge: clacson che suonano ininterrotti, motorini che sfrecciano tra mucche e risciò, voci che si intrecciano, colori che esplodono in ogni direzione.
All’inizio cerchi di resistere, di trovare un ordine nel disordine. Poi capisci che non serve. L’India non vuole essere capita — vuole essere sentita.

In ogni città c’è un ritmo, una preghiera, un respiro collettivo che unisce miseria e grazia, fede e sopravvivenza.
Nei mercati di Chandni Chowk, le stoffe di seta si mischiano al profumo del cardamomo e dei fiori d’incenso. Le mani degli artigiani si muovono come in una danza antica, intessendo fili che diventano opere d’arte.
E mentre ti perdi in quel labirinto di vita, senti di essere parte di un disegno più grande, invisibile ma perfettamente armonioso.

A Varanasi, il tempo smette di scorrere.
All’alba, il Gange si tinge di luce dorata e migliaia di persone si immergono nelle sue acque per lavare il corpo e l’anima.
Sulle rive, altri accendono pire funebri, lasciando che la cenere voli leggera sull’acqua.
È una scena che ti spoglia di ogni certezza: la vita e la morte convivono, si guardano negli occhi, si accettano.
Non c’è paura, solo ritualità e accoglienza.
Lì, dove il sacro e il quotidiano si toccano, capisci che la spiritualità indiana non è una fuga dalla realtà — è il suo abbraccio più profondo.

Ogni gesto, in India, è un atto sacro.
Il saluto di un bambino, il sorriso di una donna che porta un cesto di fiori sul capo, la mano rugosa di un uomo che tinge conchiglie per il tempio.
Tutto è preghiera in movimento.

A Jaipur, la Città Rosa, il sole tramonta dietro i bastioni di arenaria, tingendo l’aria di una dolce malinconia.
A Mumbai, grattacieli e baraccopoli convivono come due facce della stessa anima: una che sogna il futuro, l’altra che vive nel presente eterno.
E poi c’è il Kerala, dove l’India rallenta.
Le backwaters scorrono placide tra palme e risaie, e ogni barca diventa un tempio galleggiante di silenzi e riflessioni.
È qui che comprendi quanto il Paese sia un mosaico di mondi diversi, eppure uniti da un unico spirito: quello dell’accettazione.

L’India è un grande specchio.
Ti mostra chi sei davvero, al di là delle maschere.
Ti insegna che la vita è fatta di contrasti, di caos e di grazia, di dolore e di festa.
E che la bellezza, spesso, nasce proprio dall’imperfezione.

Molti viaggiatori arrivano in India cercando risposte.
Ma l’India non dà risposte: pone domande. Ti obbliga a guardarti dentro, a mettere in discussione le tue verità.
Ti insegna la pazienza, la compassione, l’abbandono.
E quando impari a non resisterle più, lei si apre, come un fiore di loto che sboccia solo per chi sa attendere.

In un villaggio sperduto del Rajasthan, un vecchio sadhu mi disse una frase che non ho più dimenticato:
«Chi cerca Dio nelle stelle, non lo troverà mai. Ma chi lo cerca nel fango, lo troverà ovunque.»
Forse è questo, in fondo, il segreto dell’India: la capacità di vedere il divino nel quotidiano, di trasformare il caos in luce, di accettare la vita nella sua interezza, senza giudizio.

Quando lasci l’India, non sei più la stessa persona.
Il rumore, i colori, i profumi ti restano addosso come una seconda pelle.
Ti porti dentro una nuova consapevolezza: che la felicità non è un traguardo, ma uno stato dell’essere.
E che per trovarla, a volte, bisogna attraversare la confusione, la polvere, il disordine — fino a toccare il cuore pulsante del mondo.

In India impari che la vita non si spiega, si vive.
E che il caos, se impari ad ascoltarlo, può essere la più luminosa forma di verità.

Continua a leggere sul sito di Easy Nite
👉 https://www.easynite.it/india-il-viaggio-come-rinascita/

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Passidonice: dove l’eleganza si indossa ogni giorno

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Tra scarpe artigianali, calze Salentine e papillon in legno e vetro di Murano, Paolo Visentini racconta un’idea di stile autentico, fatta di passione e di artigianato italiano.

Nel cuore della moda italiana, dove la passione incontra la cura del dettaglio, Paolo Visentini — commerciante e anima di Passidonice — ha costruito un piccolo mondo dedicato all’eleganza autentica. Il suo negozio è una vetrina di stile in cui le scarpe artigianali sono protagoniste, accompagnate da accessori scelti con gusto e coerenza, simbolo di una filosofia che mette al centro la qualità e il saper fare italiano.

Abbiamo incontrato Paolo per farci raccontare la sua idea di eleganza e il valore che attribuisce al lavoro degli artigiani che collaborano con lui.

L’intervista

Paolo, com’è nato Passidonice e quale idea rappresenta oggi il negozio?

Passidonice nasce dalla voglia di proporre prodotti autentici, fatti con passione e competenza. Ho voluto creare un punto di riferimento per chi cerca scarpe e accessori che uniscano stile e qualità, privilegiando sempre la manifattura italiana.

Il negozio è conosciuto per la selezione di calzature e accessori. Come scegli i prodotti che proponi ai clienti?
Io non progetto collezioni, le scelgo. Mi piace scoprire e valorizzare il lavoro di chi produce con le mani e con il cuore. Le scarpe artigianali che propongo sono tutte fatte in Italia da maestri calzaturieri esperti, così come le nostre calze Salentine, che aggiungono un tocco di colore ed eleganza e sono realizzate da persone veramente competenti.

C’è però un accessorio che porti la tua firma diretta, giusto?
Sì, l’unica cosa che progetto e realizzo personalmente sono i papillon in legno. Nascono da una collaborazione con un artigiano di Venezia: insieme abbiamo deciso di fondere il legno con il vetro di Murano, creando un accessorio unico, che racconta una storia di manualità e di bellezza italiana.

Cosa distingue secondo te l’offerta di Passidonice nel panorama della moda?
La coerenza. Tutto ciò che propongo è rigorosamente made in Italy. Credo che il valore dell’artigianato italiano, fatto di esperienza e di passione, sia ciò che rende davvero speciale ogni prodotto. Qui non si parla di importazioni o grandi marchi, ma di piccole eccellenze che meritano di essere scoperte.

E per chi volesse conoscere meglio il mondo di Passidonice?
Il consiglio è semplice: venire a trovarci. Ogni accessorio ha una sua storia e un suo carattere. Alcune cose vanno toccate, indossate, sentite. Solo così si capisce davvero cosa significa scegliere la qualità e la bellezza del fatto a mano.

Passidonice è più di un negozio: è un luogo dove si respira autenticità, gusto e italianità.Con la passione di chi conosce da vicino il mondo dell’artigianato, Paolo Visentini celebra la tradizione del made in Italy attraverso scarpe, calze e accessori scelti per chi crede che l’eleganza inizi sempre dai dettagli.

Profili social 
Facebook:  Paolo Visentini
Instagram @passidonice
Dati recapito 
Via Barbaroux 5b
10122 Torino
Tel 349 390 74 74

 

Lucia Costarelli: “Mirabilia. La scatola di latta”, un romanzo di rinascita e di formazione

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Un libro che ti avvolgerà con la sua storia affascinante e profonda. Un perfetto regalo di Natale per tutti da scoprire durante le feste

LINK: https://amzn.eu/d/1aFIZWi

IL LIBRO 

Nel secondo dopoguerra la giovane Annare’ si trova catapultata a Roma, lasciando alle spalle la provincia. La guerra ha lasciato segni profondi sulla sua famiglia e sulla sua vita privata. Tuttavia, la città eterna in piena rinascita, diventa per lei un’opportunità di riscatto e scoperta di sé. Mentre Roma si rinnova, anche Annare’ inizia a trovare la sua strada, tra lezioni di vita, amicizie inaspettate e incontri che la porteranno a confrontarsi con il suo passato. La città, con la sua energia e la sua creatività, diventa il palcoscenico della sua rinascita personale. Attraverso la storia della protagonista, “Mirabilia. La scatola di latta”, esplora i temi di resilienza, identità e appartenenza sullo sfondo di una Roma che rinasce dalle ceneri della guerra. Un romanzo di formazione che racconta la trasformazione di una giovane donna e di una città, intrecciando passato, presente e futuro, in un viaggio di scoperta e crescita.

L’AUTRICE

Lucia Costarelli vive a Cupramontana, un piccolo borgo in provincia di Ancona. Dopo aver frequentato gli studi classici, si laurea in lettere moderne presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Macerata. Impegnata in un diverso settore lavorativo e nel ruolo di mamma dei suoi tre figli, ha sempre coltivato la passione per la scrittura che la vede pubblicare nel 2024 il libro “Quando bastavano le stelle”. Il saggio autobiografico raccoglie profonde riflessioni sull’atteggiamento dei giovani d’oggi ed emozionanti memorie del passato, concentrando l’attenzione sul ruolo della scuola elementare di un tempo. Nel 2025 pubblica il romanzo “Mirabilia. La scatola di latta” in cui narra la storia di una giovane donna nella Roma in rinascita del secondo dopoguerra.

 I libri sono disponibili su Amazon, Libreria Universitaria, IBS e su tutte le piattaforme online. Sono ordinabili nelle librerie fisiche.

Buona lettura!📖 

Il Natale si avvicina, da Biraghi Piazza San Carlo tornano i cesti natalizi

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Prenotabili con sconti fino al 30%

Ogni anno, con l’arrivo del Natale, torna anche la solita domanda: “Cosa regalo?”
Tra mille proposte e idee, una certezza resta: il
 cesto natalizio enogastronomico è sempre una scelta gradita, soprattutto se contiene eccellenze piemontesi, gustose e genuine.

La risposta perfetta arriva dal cuore della città di Torino: il Negozio Biraghi in Piazza San Carlo, dove si respira già un’atmosfera natalizia fatta di sapori, tradizione e confezioni eleganti.

Qui è possibile prenotare i cesti di Natale, approfittando di prezzi scontati fino al -30% e del comodo ritiro a partire dal 18 novembre, poco prima delle feste. Ma non solo: è attivo anche il servizio di consegna a domicilio, per ricevere il cesto direttamente a casa o per inviarlo come regalo inaspettato a parenti e amici.

Le idee regalo sono raffinate, disponibili in diverse versioni e adatte a ogni esigenza: Cesti composti solo con prodotti Biraghi; Cesti misti, con specialità selezionate da alcune delle migliori realtà gastronomiche del Piemonte, e perfino cesti personalizzabili, per chi vuole creare una composizione su misura, scegliendo tra le oltre 1.200 eccellenze enogastronomiche disponibili nel Negozio.

Tra i prodotti presenti, non mancano i grandi classici: Gran Biraghi, Gorgonzola DOP, Ricotta, Burro e Latte, ma anche pasta fresca, salumi, biscotti, vini e liquori piemontesi selezionati con cura.

Un regalo perfetto, pronto da mettere sotto l’albero, capace di unire gusto, tradizione e originalità.

Negozio Biraghi – Piazza San Carlo, Torino:

  • Lunedì: 12.00 – 19.00

  • Martedì – Venerdì: 10.00 – 19.00

  • Sabato e Domenica: 10.00 – 19.30

Contatti e prenotazioni:

A PROPOSITO DI BIRAGHI

Biraghi Spa, fondata nel 1934, sostiene da sempre la filiera di produzione italiana: raccoglie e lavora circa 465.000 litri di latte al giorno, per un totale di 170 milioni di litri l’anno. Negli stabilimenti di Cavallermaggiore avvengono tutti i processi di raccolta e lavorazione del latte, producendo formaggi e prodotti lattiero caseari senza conservanti: circa 320.000 forme di Gran Biraghi l’anno e circa 200.000 forme di Gorgonzola DOP, oltre a Ricotta e Burro. Dal 2023, è Official Partner delle Nazionali Italiane di Calcio.

Paolo Lanzotti, “Il circolo dei congiurati”: patriottismo e intrighi nella Venezia del 1850

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Un intreccio di situazioni ambigue e pericolose, in equilibrio precario tra il giuramento fatto a suo tempo alla bandiera asburgica e i fermenti patriottici

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IL LIBRO

Venezia, 1850. Dopo la sanguinosa rivoluzione del ’48, la città, sempre più insofferente all’occupazione, è di nuovo sotto il controllo degli austriaci. Teodoro Valier, ex funzionario della polizia asburgica, è compromesso agli occhi delle autorità per aver collaborato con i repubblicani e sopravvive lavorando come scrivano di strada. Un giorno viene avvicinato dalla vedova dell’uomo sulla cui morte aveva indagato un anno prima. La giovane donna gli chiede di aiutare un amico accusato di omicidio, della cui innocenza lei si dichiara certa. Non troppo convinto, Valier accetta l’incarico e inizia la sua indagine partendo dal circolo ricreativo Euterpe, frequentato sia dalla vittima che dall’accusato. Il suo è un incarico privato, ma anche gli austriaci sono interessati al circolo. L’Ufficio di Sicurezza è infatti convinto che si tratti della copertura di un gruppo di cospiratori mazziniani in possesso di un carico misterioso, forse di armi. La presenza di armi nascoste in città rappresenta un potenziale pericolo per le truppe d’occupazione. Dunque, saputo ciò che Valier si accinge a fare, gli affidano l’incarico di indagare per loro conto, sotto copertura, proponendogli come eventuale ricompensa la possibilità di essere riammesso in servizio.

Ormai Valier nutre sentimenti contrastanti, nei confronti del governo austriaco. Ma non può rifiutare. Inizia così un’indagine che lo porterà ad affrontare situazioni ambigue e pericolose, in equilibrio precario tra il giuramento fatto a suo tempo alla bandiera asburgica e i fermenti patriottici che sente fiorire, con sempre maggior forza, intorno a lui.

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L’AUTORE

Paolo Lanzotti è nato a Venezia e si è laureato in filosofia all’università di Padova. Lettore onnivoro, con predilezione per la divulgazione storica e quella scientifica, ama la musica classica e il teatro di prosa. È autore di diversi romanzi gialli e libri per ragazzi.

Il “Circolo dei congiurati”  è il suo nuovo romanzo. Ha pubblicato inoltre “L’enigma della maschera”, quinto romanzo della serie «Le indagini di Marco Leon», dopo “I guardiani della laguna”, “Le ragioni dell’ombra”, “Le carte segrete della Serenissima” e “L’alchimista della laguna”, già apparsi in queste edizioni.

 

Il romanzo si trova nelle librerie fisiche e on line.