TRIBUNA- Pagina 99

TAV, GIANNA GANCIA: «CHIAMPARINO NON PRENDA IN GIRO I PIEMONTESI»

gancia g

“Il gioco dello scaricabarile lasciamolo fare ai bambini sulle spiagge d’agosto, non al presidente del Piemonte”

 

«Compensazioni Tav tagliate per colpa dei burocrati? Chiamparino non prenda in giro i cittadini piemontesi. Sarebbe come farci credere che lui non c’entra niente con il Pd, né con la presidenza delle Regioni e che Renzi non è il capo del Governo, né il segretario del partito. Il gioco dello scaricabarile lasciamolo fare ai bambini sulle spiagge d’agosto, non al presidente del Piemonte». Cosi Gianna Gancia, presidente del gruppo Lega Nord in Consiglio regionale del Piemonte, a commento delle dichiarazioni di Chiamparino che attribuiscono ai burocrati la responsabilità dei tagli sulle compensazioni Tav.

Più luci che ombre nelle carceri piemontesi

CARCERE SBARRE

Ribadita la necessità di creare occasioni d’inserimento nel mondo dell’istruzione e del lavoro a fini rieducativi e per abbattere i rischi di recidiva

 

A circa due anni dalla pubblicazione della sentenza “Torreggiani” da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo, i numeri dimostrano inequivocabilmente che anche in Piemonte si è posto fine allo storico sovraffollamento delle strutture detentive. È uno dei dati più significativi emersi nel corso della conferenza stampa convocata lunedì 3 agosto a Palazzo Lascaris dall’Associazione radicale Adelaide Aglietta per fare il punto sulle visite ispettive – realizzate in collaborazione con i consiglieri regionali Gabriele Molinari (Pd) e Marco Grimaldi (Sel) – nelle strutture carcerarie di Cuneo, Torino, Vercelli, Asti e Alessandria.

 

Con il consigliere Molinari – che ha sottolineato come l’Assemblea regionale sia da sempre sensibile ai temi e ai problemi legati agli istituti di pena, grazie soprattutto all’attività del Garante regionale dei detenuti, e sia disposta a collaborare con le associazioni impegnate sul territorio – sono intervenuti Marco Del Ciello dell’Associazione Aglietta, Federico Dolce dell’Associazione torinese “È possibile” ed Eleonora Bechis di Alternativa libera.

 

Pur evidenziando diversi dati positivi, come l’impiego di trenta detenuti dell’Istituto Lorusso e Cutugno per la manutenzione delle aree verdi del Comune di Torino e l’inaugurazione dell’Icam, la struttura dedicata alle mamme detenute, è stata più volte ribadita la necessità di creare occasioni d’inserimento nel mondo dell’istruzione e del lavoro a fini rieducativi e per abbattere i rischi di recidiva.

 

www.cr.piemonte.it

PICHETTO (FI): GLI OBIETTIVI ALLE ASL SI SCONTRANO CON TAGLIO DL ENTI LOCALI

pichetto

Il capogruppo di FI: “Fino ad oggi nell’operato dell’assessore alla Sanità trovo molta teoria e poca pratica”

 

“Gli obiettivi delle asl per il 2015 si scontrano amaramente con i tagli imposti dal Governo del DL sugli Enti Locali e accettati dalla Conferenza Stato Regioni”. E’ questo il commento del capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte, Gilberto Pichetto, a quanto scritto nella delibera votata dalla Giunta Chiamparino.

“L’assessore alla Sanità dice che in passato gli obiettivi erano troppo generici o collegati solo al risultato economico. Francamente gli obiettivi che ho letto mi pare che fossero già presenti negli atti di indirizzo varati in passato. Un copia e incolla che va bene per tutte le stagioni. Il problema reale sono le risorse, altrimenti si resta nell’alveo dei programmi irrealizzabili. Il taglio del Dl sugli Enti Locali sicuramente non aiuta. La Regione non ha bisogno di riforme a costo zero e la riduzione delle liste d’attesa non è un obiettivo a saldi invariati: questo chi è onesto intellettualmente lo deve ammettere”.

Conclude Pichetto: “Certamente alcuni obiettivi sono in parte condivisibili ma è normale perchè sono talmente ‘universali’ da potersi rintracciare nei programmi di tutte le coalizioni che si sono presentate alle ultime elezioni regionali. Diverso è passare dalla teoria alla pratica: su questo si misurano le Giunte regionali. E fino ad oggi nell’operato dell’assessore alla Sanità trovo molta teoria e poca pratica”.

Bilancio 2015: la Città è in piedi, più solida e robusta

sala ROSSALa Sala Rossa ha approvato il Bilancio di Previsione 2015, l’ultimo prima della fine del mandato, che pareggia a 1 miliardo e 266 milioni (113 in meno al previsionale 2014).Alcune novità: l’innalzamento della fascia Isee da 13mila a 17mila, il limite per la richiesta del contributo. Si stima che i potenziali beneficiari potranno essere tra 11 e 14mila famiglie. Per quanto riguarda le entrate si registrano 26 milioni derivanti dall’incremento di Fct, per le alienazioni del 2014. Pubblichiamo l’intervento in aula del consigliere Giusi La Ganga

 

LA GANGALA VERSIONE DI GIUSI / di Giusi La Ganga

“Quasi al termine del quinquennio possiamo dire, e questo bilancio ne è la prova evidente, che la Città è in piedi, che è più solida e robusta, e che può accingersi ad un nuovo ciclo di sviluppo. Il debito è ridotto di mezzo miliardo, la valorizzazione del patrimonio è in atto, il contenimento della spesa di funzionamento è evidente”

 

Quando, quattro anni orsono, si insediò l’attuale amministrazione la situazione finanziaria della Città appariva preoccupante.  Anche per effetto dell’impegno olimpico e degli investimenti conseguenti, il debito totale si attestava sui 3,5 miliardi di euro, la situazione di cassa era preoccupante, vigeva l’abitudine di finanziare alcuni tipi di spesa corrente con mutui o con entrate straordinarie non ripetibili.  Si era dunque in una situazione delicata, che rischiava di peggiorare per effetto di una forte contrazione delle risorse trasferite dallo Stato, che proprio allora iniziava una necessaria azione di risanamento della spesa, che purtroppo però si concentrava principalmente sulla spesa locale. Al riguardo i dati citati nella relazione dell’Assessore Passoni sono eloquenti.

 

Il Sindaco Fassino e la maggioranza di centrosinistra avviarono allora una politica di bilancio di cui oggi, alla fine del mandato, dobbiamopalazzo civico apprezzare l’efficacia. Essa si caratterizzava per alcuni punti fondamentali.  Intanto la salvaguardia del welfare comunale, che a Torino aveva raggiunto livelli di eccellenza, e che, di fronte all’aggravarsi della crisi economica, costituiva una fondamentale difesa sociale. Inoltre un forte impegno per la riduzione della spesa di funzionamento e del personale, una razionalizzazione del sistema delle società partecipate per aumentarne l’efficienza e la redditività,  un piano di valorizzazione e dismissione degli assets non strategici o su cui comunque si poteva mantenere un’influenza attraverso lo strumento dei contratti di servizio, e infine un significativo sforzo di spesa indirizzato a sviluppare due potenzialità della Città, quella turistico-culturale e quella universitaria.

 

Come conseguenza inevitabile di questo sforzo di risanamento, la Città doveva purtroppo scontare una forte contrazione degli investimenti finanziati con indebitamento proprio e doveva praticare una politica tariffaria e fiscale ineluttabilmente severa, anche perché a questo induceva la politica dei governi centrali. Temperava questi aspetti negativi la costante ricerca di risorse per investimenti tratte da trasferimenti dello stato o da investitori privati, i cui frutti sono stati però limitati dall’aggravarsi della crisi, come documenta bene la relazione dell’Assessore. Ciò nonostante, le due principali trasformazioni infrastrutturali della città, metropolitana e passante ferroviario, sia pure con qualche ritardo, sono proseguite con risultati concreti.

 

Quasi al termine del quinquennio possiamo dire, e questo bilancio ne è la prova evidente, che la Città è in piedi, che è più solida e robusta, e che può accingersi ad un nuovo ciclo di sviluppo. Il debito è ridotto di mezzo miliardo, la valorizzazione del patrimonio è in atto, il contenimento della spesa di funzionamento è evidente. La trasformazione della Città da company town a metropoli con molteplici vocazioni è ampiamente compiuta, anche se va consolidata e inserita in una visione metropolitana.

 

PAL CIVICNaturalmente anche questo bilancio lascia qualche problema aperto, che la mozione di accompagnamento del gruppo del PD mette in chiara evidenza, ma che ci auguriamo potrà essere risolto in sede di assestamento di bilancio.In questa fine di consiliatura manca ancora, a completare il quadro di razionalizzazione e contenimento della spesa, la riforma del decentramento, che ci auguriamo possa approdare in aula a settembre, che si fonda sull’idea di un superamento delle circoscrizioni come meri centri di spesa, per recuperarne la funzione di promozione della partecipazione e della mobilitazione delle risorse della società ai fini dello sviluppo del territorio.

 

 Ma occorre cominciare a spingere lo sguardo oltre l’orizzonte del 2016. Dai risultati raggiunti occorre partire per una nuova sfida, con due obbiettivi principali: da un lato la ripresa degli investimenti infrastrutturali in una logica metropolitana, per reggere la competizione con le altre aree dell’Europa e del mondo, dall’altro una graduale riduzione della pressione fiscale comunale, che sarà possibile se la politica finanziaria centrale cesserà di scaricare il maggior onere del risanamento a livello locale e se la finanza locale avrà finalmente un assetto stabilizzato.  A questo dovrà anche contribuire un serio sforzo per un ulteriore efficientamento dei servizi pubblici locali, specialmente quando il loro costo si ribalta direttamente sulle tariffe pagate dai cittadini, come per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.

 

Molto interessante infine la suggestione, presente nella relazione dell’Assessore, su una ridefinizione del “perimetro” degli ambiti di impegno comunale. Aggiungerei che tale ridefinizione dovrebbe riguardare non solo il “cosa fare”, ma anche il “come farlo”, con una sempre maggiore attenzione al coinvolgimento di tutti i soggetti sociali nella gestione della città, in una prospettiva di crescente sussidiarietà. Infine, un sincero apprezzamento per la passione e competenza dell’assessore Passoni e per la scrupolosa serietà degli uffici.

Carmagnola, cercansi volontari per "Peperò"

Ogni cittadino può mettere a disposizione della comunità le proprie competenze e il proprio tempo libero, svolgendo un servizio utile e importante per tutta la comunità

 

Cambia la denominazione ma non si modifica la sostanza. Dal 28 agosto al 6 settembre 2015 si svolgerà Peperò”, la 66^ Sagra del Peperone dicarmagnola 2 Carmagnola che si presenta rinnovata non solo nel nome ma anche nella sua struttura grazie a un nuovo progetto di rilancio che vedrà esaltate e maggiormente selezionate le aree gastronomiche con espositori di alta qualità. Il programma della 66^ edizione è molto ampio ed il Comune di Carmagnola, nonostante le adesioni già pervenute,  è alla ricerca di nuovi volontari che vogliano dare il loro prezioso contributo alla buona riuscita dell’evento.

 

I lavori da fare e le mansioni da coprire sono molte, dalle operazioni meramente manuali a quelle di segreteria per i punti info, dagli aiuti per la gestione tecnica dei palchi alla collaborazione nella gestione degli accessi alle cene e agli eventi in genere. Ogni cittadino può mettere a disposizione della comunità le proprie competenze e il proprio tempo libero, svolgendo un servizio utile e importante per tutta la comunità. Il Comune in cambio potrà donare una maglietta e dei buoni pasto. Come fare domanda? A partire dall’anno 2012, l’Amministrazione Comunale ha istituito un Registro del Servizio Civico Volontario. Il servizio civico è svolto dai cittadini in forma volontaria e gratuita, in relazione a tutte le attività di interesse pubblico con finalità di carattere: sociale, civile, culturale.

 

Al Registro comunale dei Volontari possono iscriversi i cittadini che abbiano compiuto i 18 anni di età ed abbiano comunicato la propria disponibilità a collaborare ad una o più delle attività previste, tra le quali l’organizzazione della Sagra del Peperone. Tutti i cittadini interessati sono invitati a comunicare la propria disponibilità presentando regolare richiesta, su apposito modulo disponibile presso l’Ufficio Manifestazioni e Turismo (tel. 011.9724238- musei@comune.carmagnola.to.it ) o sul sito web istituzionale del Comune di Carmagnola: www.comune.carmagnola.to.it

 

Massimo Iaretti

 

 

 

Il tappeto islamico e il blitz della Lega

Ci scrive una lettrice a proposito della vicenda del tappeto per la preghiera a Palazzo Civico, rimosso dai consiglieri leghisti

 

islam modaNon c’è nulla di più dannoso che un politico si senta stretto nel suo ruolo. I piemontesi ne hanno alcuni esempi, l’ex presidente della regione, che avrebbe preferito continuare l’esperienza ministeriale. Sappiamo com’è  finita. Ora il sindaco che anziché lavorare e rappresentare i bisogni degli abitanti dell’area metropolitana continua a fare il ministro degli esteri, usando la casa comunale come fosse un ministero!! Poveri torinesi, abbandonati in nome di una integrazione forzata.Caro Sindaco, anziché prendersela con il giovane consigliere leghista , dovrebbe ringraziarlo..perché se non fosse per il tappeto islamico, della sua manifestazione internazionale nessuno ne avrebbe saputo nulla..invece oggi è su tutti i giornali ed anche il torinese meno attento si rende conto che forse la sfilata per donne velate era meglio farla in altro luogo più idoneo..e magari con competenze più  appropriate come la Camera di Commercio?

 

Una torinese disgustata

Casa Umanista: "Illuminiamo il futuro, facciamo scoppiare la pace!"

umanista

Video, letture e meditazioni, per ricordare i 70 anni trascorsi dal massacro delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, per ribadire che la minaccia nucleare incombe ancora sull’umanità, per chiedere Stop a tutte le guerre

 

6 AGOSTO


ore 20.00: Proiezione del video Le Gru di Sadako al Centro Studi Sereno Regis, via Garibaldi, 13

ore 21.00: passeggiata di pace da via Garibaldi 13 a piazza Carignano

ore 21.30: Presidio con Simbolo della pace e Meditazione in piazza Carignano

 

L’unico modo rispettoso e adeguato per ricordare le vittime delle guerre è opporsi alle guerre: solo abolendo le guerre, gli eserciti e le armi, l’umanità potrà progredire verso un mondo con maggior giustizia, libertà e solidarietà; solo scegliendo la nonviolenza come metodologia di azione si rispettano e si promuovono la vita e la dignità umana, si difendono e si realizzano i diritti umani.

 

Per questo chiediamo:


– il disarmo nucleare a livello mondiale
– il ritiro delle truppe di invasione dai territori occupati
– la riduzione progressiva e proporzionale delle armi convenzionali
– la firma di trattati di non aggressione tra Paesi
la rinuncia dei governi a utilizzare le guerre come metodo di risoluzione dei conflitti.

 

La serata è organizzata da: Il Messaggio di Silo, Convergenza delle Culture, La Comunità per lo Sviluppo Umano, Partito Umanista, MIR-MN. Adesioni: Freedom Forever, Help to Change, Centro Studi Sereno Regis, Orizzonti in libertà

 

www.casaumanista.org

Se questo Pd decide di non decidere: rimandato a settembre

STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

Del resto che c’era da decidere? suggeriamo per la prossima volta una merenda sinoria. Sicuramente più accattivante. Sapete per chi mi dispiace? Per chi ieri c’è andato credendoci. Vi assicuro, ce ne sono

 

pdIeri sera  si è riunita la direzione provinciale Pd che ha deciso di decidere a settembre. Probabilmente chi ha convocato la riunione voleva fare de visu gli auguri di buone ferie. Indubbiamente le ferie d’agosto, le più importanti e rilassanti. Del resto che c’era da decidere? suggeriamo per la prossima volta una merenda sinoria. Sicuramente più accattivante. Sapete per chi mi dispiace? Per chi ieri c’è andato credendoci. Vi assicuro, ce ne sono. Alcuni dei compagni o compagne li conosco, apprezzandoli personalmente. Ma tant’è che ieri, l’organo di direzione politica doveva decidere nuovi possibili assetti per dare una svolta al comatoso Pd Torinese. Dunque? Tutto rinviato a settembre. Fa anche più fresco, cominciano le vendemmie, le Langhe cariche di colori. Anche per questo suggeriamo, scusate la ripetizione, una bella e ristoratrice merenda sinoria. Non si può neanche commentare, il Crepuscolo degli Dei. Per il semplice fatto che non c’erano, in passato, degli Dei. 

 

Vediamo solo giovani volenterosi ed inebetiti che si chiedono che cosa sta succedendo, e marpioni che pensano di mantenere il loro flebile poterepd manifesto in questo povero Pd proprio mal messo. Non tutti, sia ben chiaro. In quella riunione c’erano amiche ed amici. Sono contento della loro amicizia. Credo profondamente nella loro correttezza intellettuale. E’ mia e loro convinzione che è fondamentale la politica per la convivenza civile tra le persone e, diciamolo pure,  tra le genti. Ma quando è troppo è troppo. Continuo e continuerò a stimarvi. Ma non vi invidio. Probabilmente non ho alternative, ma sono profondamente convinto che quella è una strada che non porta a nulla. Il segretario provinciale ha ammesso il “trasporto” di firme da una lista all’altra. Ha ammesso che il tutto è avvenuto per beghe interne a lui non imputabili. Lasciamo stare la sentenza del Tar e le eventuali altre sentenze sia civili che penali. Sicuramente sono io che non capisco, abituato e formato ad altre scuole politiche. Ma a questo punto ho solo una certezza. La tragedia si sta trasformando in farsa. Venaria insegna. Anzi le lezioni di Venaria, al dirigenti del Pd avrebbe dovuto insegnare.  Al peggio non c è mai limite. 

 

(Foto: il Torinese)

Gianna Gancia: "A rischio i fondi per lo sviluppo rurale"

Interrogazione all’assessore regionale all’agricoltura, Giorgio Ferrero, che fa il punto sul vecchio e il nuovo programma

 

 

gancia gLa Regione Piemonte non ha ancora speso oltre 60 milioni di euro già assegnati dall’Europa per il Piano di sviluppo rurale 2007-2013, una cifra che rischia di andare persa se non troverà collocazione  entro il 31 dicembre di quest’anno. L’allarme, lanciato la settimana scorsa dal quotidiano economico “Il Sole 24 Ore”, è stato ripreso dalla presidente del gruppo Lega Nord in Consiglio regionale del Piemonte, Gianna Gancia, che ne ha chiesto conto in un’interrogazione all’assessore all’Agricoltura, Giorgio Ferrero: «Il Piemonte è l’unica delle Regioni del Nord – ha attaccato Gianna Gancia – con ritardi così consistenti nell’impiego dei fondi europei per l’agricoltura. In Lombardia e Veneto al momento restano inutilizzate poco più del 5 per cento delle risorse assegnate, in Piemonte siamo ad oltre il 14 per cento…».

 

Citando il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, secondo cui “è inaccettabile sprecare risorse che sono destinate a far crescere l’agricoltura e che invece rischiano di andare perse”, Gianna Gancia si è preoccupata nell’interrogazione anche del nuovo Programma di sviluppo rurale, sul quale non esistono certezze né sui tempi di messa in opera, né, in particolare, sull’“insediamento giovani” e sulla tipologia dei fondi previsti. Nel merito dei dati, l’assessore Ferrero ha precisato che “al 20 luglio risultano ancora da pagare 56,9 milioni di euro di quota FEASR, pari al 12,9% della dotazione complessiva per l’intero periodo 2007-2013”. Una percentuale di avanzamento, rileva l’assessore, “in linea con la media delle Regioni italiane più sviluppate”.

 

«Al fine di evitare il disimpegno automatico dei fondi – osserva l’assessore -, il 3 giugno 2015 è stata notificata alla Commissione europea una richiesta di modifica del piano di finanziamento del PSR, approvata dal Comitato di sorveglianza, concernente lo spostamento di risorse da misure con minore capacità di spesa principalmente verso le misure 111 – Azioni nel campo della formazione professionale e dell’informazione (6,1 milioni di euro) e 214 – Pagamenti agroambientali (7,7 milioni di euro)».

 

Dette variazioni del piano di finanziamento e la prosecuzione delle attività amministrative della Regione, degli organismi delegati e dell’Arpea, secondo Ferrero “dovrebbero consentire di ridurre il rischio di disimpegno automatico dei fondi”, fermo restando che “l’erogazione degli anticipi a valere sulla misura 214 potrà essere disposta soltanto dopo il 15 ottobre 2015 in virtù del regolamento della Commissione”. Quanto al nuovo Psr 2014-2020, il negoziato sulla nuova proposta informale prodotta dalla Regione il 16 luglio proseguirà nei mesi di agosto e settembre in vista di una approvazione formale del Psr nell’autunno 2015.

 

«La nuova proposta di Psr – rileva Ferrero – include l’attivazione della sottomisura “Aiuti all’avviamento di attività imprenditoriali per i giovani agricoltori” che prevede l’erogazione di aiuti ai giovani agricoltori per l’avviamento di imprese, l’insediamento iniziale e l’adeguamento strutturale delle aziende nella fase successiva all’avviamento, allo scopo di migliorare la competitività delle aziende agricole favorendo il ricambio generazionale mediante l’insediamento iniziale dei giovani agricoltori».

 

Il livello previsto del sostegno è il seguente:

 

A) Domanda per insediamento di un solo giovane: 35.000 euro, con le seguenti eventuali maggiorazioni:

–      10.000 euro se l’insediamento non avviene tramite subentro in ambito famigliare;

–      10.000 euro se l’ insediamento avviene in zona di montagna.

B) Domanda per insediamento congiunto di due giovani: 30.000 euro per ciascun giovane, con le seguenti maggiorazioni per ciascun giovane:

–      7.000 euro se l’insediamento non avviene tramite subentro in ambito famigliare;

–      7.000 euro se l’ insediamento avviene in zona di montagna.

C) Domanda per insediamento congiunto di tre o più giovani: 25.000,00 euro per ciascun giovane, con le seguenti maggiorazioni per ciascun giovane:

–      5.000 euro se l’insediamento non avviene tramite subentro in ambito famigliare;

–      5.000 euro se l’ insediamento avviene in zona di montagna

e con un totale massimo di 150.000 euro tra tutti i giovani insedianti.

La Regione riduce le Province che diventano quattro

Gli ambiti territoriali all’interno dei quali le funzioni saranno gestite in comune sono quattro: Città metropolitana, Cuneo, Asti-Alessandria, Vercelli-Biella-Novara-VCO

 

 

piemonte italiaLa Regione riorganizza le competenze e le funzioni delle Province con un disegno di legge approvato il 20 luglio dalla Giunta e che inizierà il suo cammino in Consiglio a settembre.Frutto di un lavoro impegnativo con le organizzazioni sindacali, i presidenti delle Province e il sindaco metropolitano Piero Fassino, il ddl configura uno scenario nuovo nel quale le Province gestiranno le funzioni loro delegate in collaborazione. Gli ambiti territoriali all’interno dei quali le funzioni saranno gestite in comune sono quattro: Città metropolitana, Cuneo, Asti-Alessandria, Vercelli-Biella-Novara-VCO.“Il disegno di legge regionale non fa riferimento solo alla Del Rio, ma anche alla riforma del Titolo V della Costituzione, in discussione in Parlamento, di cui anticipa i soggetti di area vasta; stiamo di fatto operando una riorganizzazione complessiva della amministrazione pubblica in Piemonte”, commenta il vicepresidente Aldo Reschigna.

 

Il provvedimento riconosce il ruolo forte della Città metropolitana, lasciandole la delega alla formazione professionale, che nel caso delle altre Province torna in capo alla Regione. “Se il ruolo della Città metropolitana è anche quello rigovernare i sistemi economici, la formazione professionale è uno strumento importante per quel governo”, sottolinea Reschigna. Alla Città metropolitana viene assegnato anche il ruolo di soggetto gestore delle zone di protezione speciale e dei siti ambientali di importanza comunitaria. Oltre alla formazione professionale, torna in capo alla Regione anche la delega sull’agricoltura, come per altro richiesto anche dalle organizzazioni di settore per evitare la frammentazione e agevolare la gestione del nuovo Piano di sviluppo rurale.

 

Al VCO viene riconosciuta la specificità montana, titolo che divide con le Province di Sondrio e Belluno per le caratteristiche del territorio eMONTAGNA PIEMONTE l’essere confinante con un altro Stato. Le deleghe che derivano sono la forestazione, gli usi civici, l’energia su biomasse e le attività estrattive. Reschigna precisa che “il VCO parteciperà anche alla programmazione della formazione professionale per la sua natura transfrontaliera e la necessità di formare il personale che lavora nel Canton Ticino e nel Canton Vallese, attualmente 6500 cittadini”.Restano aperte due questioni, che attendono la conversione del decreto legge sugli enti locali per poter essere definite e saranno chiarite nella discussione in Consiglio: il futuro dei centri per l’impiego e la polizia provinciale.

 

Un capitolo importante riguarda il personale, che passerà alla Regione in ruolo separato, come prevede la legge Del Rio, per poter essere messo a disposizione con convenzione alle Province e alla Città metropolitana. Al momento dell’entrata in vigore della legge nazionale lavoravano per le Province piemontesi 4150 dipendenti, con un costo di 162 milioni di euro. Attraverso la mobilità agli altri enti locali e la dichiarazione di eccedenza, da risolvere con il pensionamento con le norme pre-Fornero, la previsione è di arrivare a 3819 entro il 2016, per un costo di 146 milioni. “Occorre però rilanciare la mobilità e l’utilizzo della pre-Fornero, se non si vuole che i costi del personale sottraggano troppe risorse alle politiche sia in Regione, sia nelle Province e nella Città metropolitana – sostiene il vicepresidente – E’ possibile ipotizzare che con questi strumenti si possa arrivare a 3500 dipendenti, in modo da non incidere troppo sui costi”.

 

PIEMONTELe intese con le singole Province per i contingenti numerici saranno assunti entro settembre. Il rientro in Regione di circa 1300 dipendenti (289 solo in agricoltura) inciderà profondamente sulla organizzazione dell’ente: per quanto riguarda le risorse, Reschigna evidenzia che “per il 2015 la Regione metterà a disposizione delle Province 51 milioni di euro, in linea con i livelli delle Giunte Ghigo e Bresso, progressivamente calate, fino ad arrivare ai 9 milioni iscritti a bilancio nel 2014 dalla Giunta Cota, e da noi portati con l’assestamento a 25. Lo sforzo che facciamo questo anno è notevole, con l’assestamento dovremo trovare altri 11 milioni per giungere a quota 51. Da settembre a dicembre ci aspetta un lavoro enorme, che inciderà profondamente sull’organizzazione della Regione. Dovremo definire gli accordi sul personale che sarà a nostro carico, e ripianificarci perché molti lavoreranno in sedi decentrate. Ma il passaggio dovrebbe riguardare anche i Comuni”.

 

 

www.regione.piemonte.it