TRIBUNA- Pagina 79

3^ Maratonina della Felicità: le iscrizioni sono ufficialmente aperte

 

maratTorino: ad un mese esatto dalla terza edizione della Maratonina della Felicità, che si terrà Domenica 20 novembre con partenza dal Parco Colletta, via Ragazzoni, il sodalizio organizzativo PRO.CIVI.CO.S. onlus e l’Associazione La Via della Felicità Italia, con il Patrocinio della Regione Piemonte e della Circoscrizione 7 di Torino, annunciano l’apertura ufficiale delle iscrizioni. 

L’evento sportivo, fortemente voluto dall’ultra-maratoneta Simone Leo – che il mese scorso ha portato a termine la massacrante Spartathlon di 246 km – ha finalità di pubblica utilità.

Infatti il percorso principale di 21 km vuole evidenziare i caleidoscopici aspetti della periferia torinese ed è scandito da 21 messaggi di buon senso tratti dal codice morale scritto da L. Ron Hubbard quale risposta al crescente e generalizzato stato di degrado sociale e ambientale nelle metropoli e non solo.

Quest’anno si aggiunge la collaborazione con l’ASD Walking che seguirà la parte dedicata agli appassionati della camminata sul medesimo percorso di 21 km che prende però il nome di “Fitwalking dei Tre Fiumi”.

Gli organizzatori tengono a precisare che la Maratonina della Felicità non è una gara bensì una “ludico-motoria”, ossia non ci sono classifiche di categoria né cronometraggio. E’ pertanto da considerarsi una mattinata di allenamento organizzato e condiviso con l’offerta di numerosi servizi.

Sono previsti altri due percorsi di 10 e 5 km per coinvolgere tutti, incluse le famiglie con bambini e anche chi per la prima volta desideri sperimentare o avvicinarsi al podismo o alla camminata sportiva.

Una manifestazione di sport popolare con quote di iscrizione popolari il cui eventuale ricavato andrà interamente devoluto per sostenere le attività di prevenzione, formazione e soccorso di protezione civile dell’associazione PRO.CIVI.CO.S.

APPENDINO FIRMA IL PROGETTO DI LEGGE PER LA LEGALIZZAZIONE DELLA CANNABIS

 

Hanno annunciato la loro firma anche i presidenti della Regione e del Consiglio regionale del Piemonte, Sergio Chiamparino e Mauro Laus

appendino-cannabis

Chiara Appendino, Sindaca di Torino, ha sottoscritto il progetto di legge di iniziativa popolare sulla legalizzazione della Cannabis, promosso dal Comitato Legalizziamo! su iniziativa di Radicali Italiani eAssociazione Luca Coscioni. Ad autenticare la firma della Sindaca il Consigliere comunale del PD Mimmo Carretta.

La firma arriva dopo che la maggioranza assoluta dei Consiglieri comunali della città di Torino – e la quasi totalità dei consiglieri 5Stelle – aveva sottoscritto la proposta di legge nei giorni scorsi.

 

Dichiarazione dei coordinatori dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, Igor Boni, Laura Botti e Silvja Manzi:

 

«Torino è sempre stata all’avanguardia sulla proposta di legalizzazione delle droghe leggere e oggi la Sindaca di Torino e la maggioranza del Consiglio comunale non fanno che ribadire questa capacità di guardare avanti, con ragionevolezza e senza ipocrisie. 

La legalizzazione delle droghe leggere rappresenta un modo concreto per togliere ossigeno alla criminalità organizzata e alle mafie; ormai questa consapevolezza è diffusa tra la cittadinanza – come dimostrano le file ai nostri tavoli di raccolta firme – nonché tra molti magistrati e forze di polizia che si rendono conto di come la cosiddetta guerra alla droga non abbia prodotto alcun effetto benefico e anzi abbia marginalizzato una parte importante della popolazione. Da stime ufficiali ogni anno 4 milioni di italiani fanno uso di Cannabis. Chiunque comprende che di fronte a questi numeri definire proibita una sostanza è ridicolo; la stessa Direzione Investigativa Antimafia (DIA) denuncia il fallimento del proibizionismo. Come sempre occorre regolamentare, legalizzare il mercato per meglio controllare. 

Proprio dei giorni scorsi è la notizia dell’apertura anche a Parigi di “stanze di consumo controllato”, strutture ormai presenti in molti Paesi e che noi radicali abbiamo cominciato a chiedere di sperimentare qui a Torino già nel 1996.

La Sindaca Chiara Appendino con la sua firma dà slancio all’ultima settimana di raccolta firme: occorrono 50.000 firme per presentare in Parlamento il progetto di legge di iniziativa popolare e siamo a un passo dall’obiettivo. A ciascuno la scelta di mettere la testa sotto la sabbia, come in questi oltre 40 anni di proibizionismo cieco, o di alzarla e guardare in faccia il problema per governarlo. 

Ci hanno già annunciato l’adesione al progetto di legge popolare Sergio Chiamparinopresidente della Regione Piemonte, e Mauro Laus, presidente del Consiglio regionale Piemonte, le cui firme raccoglieremo nei prossimi giorni.

Domenica 23 chiuderemo la raccolta firme qui a Torino con un grande evento organizzato con il Coordinamento Piemontese Unitario per la Legalizzazione della Canapa e il Medical Cannabis Club, l’appuntamento è dalle ore 15 in piazza Castello/via Garibaldi

Tutte le info sulla campagna Legalizziamo! e sulla proposta di legge popolare qui: www.legalizziamo.it

MSP: “Sarebbe questa la Buona Scuola di Renzi?”

SCUOLAXX“Il crollo del soffitto nella scuola elementare Rodari di Nichelino – dice Carlo Emanuele Morando, coordinatore piemontese del Movimento Studentesco Padano – rappresenta l’immagine più calzante di ciò che Renzi e il governo del PD intendono quando parlano di Buona Scuola. Avevo già sottolineato il fatto che in Piemonte una scuola su tre andrebbe ristrutturata pesantemente per scongiurare i rischi di crolli, il risultato è questo. Il ferimento di una bambina deve pesare su tutti gli esponenti del governo impedendo loro di dormire sonni tranquilli. La scuola in questione era stata dichiarata sotto controllo nell’estate 2016 e questo è il risultato. Forse – attacca Morando – sarebbe ora che il sindaco di Nichelino Giampiero Tolardo si rendesse conto che la campagna elettorale è finita e che cominciasse a lavorare veramente per i cittadini nichelinesi”.

“È inaccettabile – dice invece Edoardo Rovetta, coordinatore provinciale del Movimento Studentesco Padano di Torino – che succedano delle cose del genere in un comune di una delle province più importanti d’Italia. Il comune di Nichelino sta dando prova della sua noncuranza nei confronti delle infrastrutture pubbliche e – continua Rovetta – non si cura nemmeno della salute dei giovani studenti. Come può una madre mandare il proprio figlio in una scuola senza avere la minima certezza che sia al sicuro, almeno per quanto riguarda la sua salute fisica?”.

Carlo Emanuele Morando

Coordinatore Nazionale Movimento Studentesco Padano Piemont

Ricorsi all’Inps, sportello di Rifondazione per i pensionati

inps33La Corte Costituzionale con la sentenza 70/2015 ha giudicato incostituzionale il blocco della perequazione delle pensioni operato relativamente agli anni 2012 e 2013, dal D.L. 201/2011, (il cosiddetto “salva Italia” del Governo Monti Fornero). Tale norma, di fatto abrogata, ha bloccato la rivalutazione delle pensioni superiori a 1.405,00 euro lordi al mese (circa 1.088 euro netti). Non si tratta di pochi spiccioli ma di alcune migliaia di euro per ogni pensionato/a! Il Governo Renzi-Poletti ha preteso di dare attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale con un bonus elemosina (agosto 2015) sugli arretrati ai pensionati/e che sono stati defraudati. Per questo motivo sono sorti in tutt’Italia Comitati Pensionati con lo scopo di organizzare una campagna di informazione e la presentazione dei ricorsi all’Inps- Rifondazione Comunista Torino in collaborazione con “La Poderosa – Servizi” organizza uno sportello per i pensionati e pensionate della Città Metropolitana di Torino che intendono presentare il ricorso. Lo sportello è presso la sede del Centro Assistenza Fiscale “La Poderosa – Servizi” in Via Salerno 15a nei giorni martedì e giovedì dalle ore 15,00 alle 17,30 Affrettatevi! L’assistenza per la compilazione del ricorso è gratuita. La richiesta deve pervenire all’INPS entro e non oltre il 31/12/2016 poi scatta la prescrizione

Massimo Iaretti

 

 

 

 

Magliano e Leo : “coinvolgere il territorio in Torino Spiritualità”

TTORINO SPIRITUALITA CIRCOLO LETTORIorino Spiritualità, le realtà del panorama spirituale, filosofico e religioso del territorio saranno coinvolte nella fase organizzativa della prossima edizione

La direttrice Maurizia Rebola ha accolto la nostra proposta impegnandosi per la prossima edizione a tenere in considerazione i gruppi e le associazioni spirituali per un momento di confronto strategico in fase di elaborazione del programma 2017. Ieri, in occasione della seduta della V Commissione (Cultura e Sport) del Consiglio Comunale di Torino, abbiamo Leo33sottoposto all’attenzione della direzione di Torino Spiritualità e della Giunta del Comune di Torino l’idea di coinvolgere, già a partire della fase organizzativa della prossima edizione di Torino Spiritualità, le realtà del panorama religioso, filosofico e spirituale di Torino e del Piemonte. Maurizia Rebola, direttrice della manifestazione, ha accolto la proposta, dicendosi d’accordo alla calendarizzazione di incontri di discussione con gli esponenti di questi soggetti culturali e religiosi già in fase di costruzione del programma dell’edizione 2017. Un confronto preventivo con i soggetti spirituali e religiosi torinesi e piemontesi potrà essere utile per rendere la prossima edizione di Torino Spiritualità, manifestazione eccellente per magliano 2organizzazione e contenuti, ancora migliore. La nostra richiesta nasce dalla considerazione che gli appuntamenti di contenuto squisitamente spirituale, filosofico o religioso nel programma di Torino Spiritualità sono a oggi, paradossalmente, pochi. Abbiamo peraltro sottolineato l’opportunità di concepire la partecipazione a Torino Spiritualità delle realtà del panorama spirituale, filosofico e religioso di Torino e del Piemonte non come mera e graziosamente concessa adesione a un contesto già stabilito da altri, ma in quanto fautrici di un apporto vero e attivo già nella fase di elaborazione dei programmi. La stessa Torino Spiritualità 2017 ne gioverebbe, accogliendo tra i suoi costruttori alcune delle realtà cittadine e regionali tra le più titolate a parlare di, e proporre, percorsi di spiritualità.

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Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino

Giampiero Leo – Esperto per la Commissione Cultura e Sport

Grimaldi (SEL): anche in Piemonte nessuna obiezione di coscienza nei Consultori

Approvato in Consiglio Regionale l’ordine del giorno presentato dai consiglieri GRIMALDIGrimaldi, Accossato, Allemano, Appiano, Baricco, Boeti, Conticelli e Chiapello sulla piena applicazione della legge 194 e sui consultori piemontesi. Il 3 agosto di quest’anno, il Tar del Lazio ha stabilito con una sentenza che nei consultori pubblici della Regione non ci possano essere obiettori di coscienza: i medici che lavorano in queste strutture devono garantire alle donne che scelgono di abortire i certificati necessari per l’operazione; inoltre non possono opporsi alla prescrizione dei contraccettivi, compresi quelli di emergenza.

La sentenza boccia il ricorso dei movimenti per la vita contro il Decreto di Zingaretti del 12 maggio 2014, con cui la Regione Lazio ha ridefinito e riordinato le attività dei Consultori Familiari regionali, ribadendo che l’obiezione di coscienza “riguarda l’attività  degli  operatori  impegnati  esclusivamente  nel  trattamento  dell’interruzione  volontaria  di  gravidanza”  e  sottolineando che “il personale operante  nel  Consultorio  è  tenuto  alla  prescrizione  di  contraccettivi  ormonali,  sia routinaria  che  in  fase  post-coitale,  nonché  all’applicazione  di  sistemi  contraccettivi meccanici”.

La Legge regionale piemontese sui servizi consultoriali (n. 39 del 9 luglio 1976) stabilisce  che  il  servizio  ha,  fra  le  altre,  la  finalità  di “fornire  alla  donna  l’assistenza  nei  casi  di interruzione spontanea  della  gravidanza  e  nei  casi  di  interruzione  ammessa  dall’ordinamento giuridico avvalendosi  delle  strutture  abilitate  a  tale  scopo”. Tuttavia, il dilagare dell’obiezione di coscienza sull’interruzione di gravidanza e altre pratiche contraccettive è un fenomeno gravissimo. In Piemonte i medici obiettori sono il 67,4%, il 48,3% fra gli anestesisti e il 27,4% fra il personale non medico.

Come noto, la Legge n. 194 del 22 maggio 1978 sancisce che, in caso di obiezione, “gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate sono tenuti in ogni caso ad assicurare l’effettuazione degli interventi di interruzione della gravidanza” e la Regione deve “controllare e garantire la attuazione anche attraverso la mobilità del personale”.

“Abbiamo proposto con un atto di indirizzo,” – prosegue Grimaldi – “di aggiornare la legge sui servizi consultoriali e rendere stringente il divieto di obiezione nei consultori. Bisogna spiegare ai movimenti per la vita che la certificazione dello stato di gravidanza e la certificazione della volontà della donna di interrompere la gravidanza non possono essere rifiutate, perché non hanno a che fare con l’interruzione materiale della gravidanza e rientrano invece nell’assistenza «antecedente e conseguente all’intervento» citata dalla 194, una legge che in molti, troppi modi, si cerca di non applicare. Chiediamo inoltre che si completi entro un anno un’analisi sulla piena applicazione della 194 nella nostra regione e sullo stato dei nostri consultori”.

Incontro pubblico sui destini del Parco Michelotti

zoo3Martedì 12 ottobre, a partire dalle ore 20.30, incontro pubblico sui destini del Parco Michelotti presso la bocciofila SIS, in Viale Michelotti, 21/a, organizzato da Pro Natura Torino e dal forum Salviamo il Paesaggio Difendiamo i Territori. In che cosa consiste realmente il progetto di “riqualificazione” di Parco Michelotti? Quali sarebbero i suoi impatti sugli equilibri del parco e sul territorio? Perchè accettare la “privatizzazione” (di fatto) di un parco pubblico? Domani, mercoledì 12 ottobre, dalle ore 20.30, in un confronto tra cittadini, aperto a tutti, si cercherà di analizzare il progetto che la società aggiudicataria vorrebbe realizzare sull’area e di discutere di ciò che l’area potrebbe diventare se quel progetto fosse rigettato.

RADICALI, CASO BUSCAGLIA: SENTENZA FAVOREVOLE DEL TRIBUNALE DI TORINO

 
AGLIETTA RADICALIIl Tribunale di Torino ha condannato l’ex avvocato di Gian Piero Buscaglia (Avv. Bisacca) a pagare un risarcimento al suo assistito per aver presentato in ritardo il ricorso contro il licenziamento, subito ingiustamente il 15 settembre 2002 da parte della Polizia di Stato.
Il giudizio arriva dopo che nel maggio 2008 il Tribunale di Alessandria aveva già dato ragione a Buscaglia ma, successivamente, in secondo grado e in Cassazione la sentenza era stata ribaltata proprio per la tardiva presentazione del ricorso.
Dal 2004 in poi i Radicali hanno seguito costantemente il caso, portandolo all’attenzione degli organi di informazione e del Consiglio regionale del Piemonte, del Parlamento italiano e del Parlamento europeo con 4 interrogazioni.
Dichiarazione di Igor Boni, Coordinatore dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta
“Sono passati quasi 15 anni dall’ingiusto licenziamento di Gian Piero Buscaglia; lunghi anni nei quali i giornali hanno più volte sbattuto il mostro in prima pagina, sobillati dal tentativo di affibbiare un marchio psichiatrico a Buscaglia. Nelle interrogazioni dei consiglieri regionali e dei parlamentari radicali si ripercorreva questa storia, descrivendo una situazione fatta di violenze psicologiche e di violazione dei diritti nei confronti di una persona che, invece di chinare la testa, ha avuto i coraggio di protestare e levare alta la propria voce. Ora il Tribunale di Torino, riconoscendo l’errore dell’avvocato di Buscaglia – errore che è stato causa della mancata vittoria nella vicenda del licenziamento – restituisce un pezzo di dignità perduta ma, come è ovvio, non potrà mai rimarginare il danno d’immagine subito e questi 15 anni di vita dedicati a cercare giustizia.
Sarebbe opportuno che gli organi di stampa cogliessero l’occasione per dare spazio a questa vicenda e a questa sentenza, tentando di rimediare alle tante parole d’accusa e di dileggio pubblicate nel passato più o meno recente. E sarebbe opportuno che i Sindacati, assenti e silenti a parte la meritoria eccezione dell’USI, si cospargessero il capo di cenere”.

“Piazza Baldissera è completamente bloccata”

passante1“Piazza Baldissera è  completamente bloccata. L’abbattimento della sopraelevata di corso Mortara si è rivelata una scelta folle. Si è creato un tappo di traffico pesantissimo. I lavori non si sono svolti come dovevano perché lì  doveva esserci il sottopasso che si sarebbe dovuto collegare al nuovo stradone che arriva da Piazza Statuto. In realtà il sottopasso non è più stato costruito. Al suo posto è stata creata una rotonda che crea un blocco indescrivibile al mattino presto . Adesso stanno spendendo soldi su soldi per lavori ancora più assurdi e, per motivi inspiegabili, hanno ridotto il raggio della rotonda. Tutto ciò crea una difficoltà ancora maggiore, non aiuta a migliorare il tutto ma a peggiorarlo ulteriormente”

(foto: archivio il Torinese)

Confabitare: cedolare secca per gli affitti dei negozi

vetrine negozi serrandeGirando per le strade delle nostre città è sempre più facile imbattersi in cartelli “affittasi” o “vendesi” su saracinesche abbassate.

“Una desertificazione commerciale” figlia della crisi, che colpisce in particolare i piccoli negozi, con un crollo del mercato delle locazioni e ben 600.000 locali rimasti sfitti nel 2015 in tutt’Italia. Il primo semestre 2016 conferma l’andamento negativo.

Analizziamo l’incremento percentuale delle chiusure con riferimento al periodo 1° gennaio 2016 – 30/06/2016, rispetto allo stesso periodo dell’anno 2015.

I numeri che ne emergono sono veramente allarmanti:

 

BOLOGNA + 23,5 %
MILANO + 23,2%
TORINO + 22,6 %
GENOVA +22,3 %
NAPOLI +22%
CAGLIARI +20,2%
ROMA + 19,5%
FIRENZE + 18,2%
CATANIA + 17,4 %
PALERMO + 17 %
BARI + 16.6%
PADOVA +16, 3 %
VENEZIA + 15, 5 %

 

vetrina barboneChe fare, allora, per invertire la tendenza e ridare fiato al commercio ?Confabitare – associazione proprietari immobiliari – un’idea ben precisa ce l’ha: estendere la cedolare secca agli affitti commerciali.

“La nostra proposta – spiega il Presidente nazionale Alberto Zanni – è semplice e concreta. Si tratta di applicare anche ai locali commerciali la tassa fissa del 21 % (o del 10% nei comuni ad alta tensione abitativa), consentendo quindi ai proprietari di pagare un’imposta minore di quella ordinaria in cambio di un canone calmierato inferiore rispetto a quello di mercato.

Controindicazioni ? Zanni non ha dubbi : “Certo lo Stato avrebbe un mancato introito, ma a trarne vantaggio sarebbe tutto il tessuto sociale. Avere negozi aperti significa posti di lavoro, più servizi e consumi, meno degrado. Con la nostra proposta   della cedolare secca che presenteremo al Governo e a tutte le forze politiche presenti in Parlamento, in previsione della discussione della Legge di Stabilità 2017 vogliamo porre un freno alla moria dei negozi e alla desertificazione dei nostri centri urbani”.

 

Confabitare – Ufficio stampa

Foto: il Torinese