Un teatro che è occasione rieducativa, pensato come una necessità per chi lo fa, ma che è ben presto stato apprezzato anche dal pubblico
Si tratta dello spettacolo L’infanzia dell’alta sicurezza, realizzato dal regista Mimmo Sorrentino e da Teatroincontro, che vede protagoniste sulla scena otto detenute del carcere di Vigevano, condannate per reati associativi. Il progetto di teatro partecipato è cominciato come laboratorio due anni fa, ma è ben presto diventato un evento apprezzato anche fuori dal carcere. Grazie all’iniziativa del Teatro stabile di Torino – Teatro nazionale, la pièce è stata inserita nel cartellone della stagione teatrale ed è in scena da oggi, 4 aprile, fino al 9 aprile al teatro Gobetti di Torino. Un’iniziativa presentata a Palazzo Lascaris con una conferenza stampa organizzata da Bruno Mellano, garante regionale dei detenuti.
“È significativo che alle detenute impegnate nello spettacolo sia stato concesso dal magistrato di sorveglianza un permesso di “necessità con scorta”, ha dichiarato Mellano, “che viene concesso eccezionalmente per motivi di particolare gravità, come l’imminente pericolo di vita o la morte di un parente. Si tratta di un precedente interessante, perché stabilire che il teatro, per delle persone recluse, non sia solo utile ma necessario significa attribuire alla detenzione i fini rieducativi sanciti dall’articolo 27 della nostra Costituzione. In questo senso il teatro si dimostra uno strumento per un nuovo modo di comunicare, in grado di scardinare vecchi schematismi all’interno del carcere”.
Alla conferenza stampa era presente anche il vicepresidente del Consiglio regionale, Nino Boeti, che, ricordando la sua esperienza di medico ortopedico della squadra di rubgy della casa circondariale Lorusso e Cutugno di Torino, ha messo in luce come l’attività sportiva e quella teatrale siano due strade per la rieducazione e il recupero in carcere, affinché alla comunità siano restituiti uomini e donne diverse.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
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Venerdì 31 marzo, alle ore 20.30, con ritrovo nel Piazzale Nino Costa (parcheggio Frazione Grignetto) ad Avigliana, si terrà una serata per conoscere i rospi, aiutandoli a raggiungere l’acqua della palude per riprodursi
«Sono allibita davanti al manifesto che alcuni studenti del Politecnico di Torino hanno realizzato per promuovere il loro party studentesco. Quella che ne viene fuori è un’immagine sessista offensiva per la donna. Il messaggio è a dir poco vergognoso: per non essere considerati degli “sfigati” bisogna sottomettere le ragazze. È questo tipo di modello culturale che dobbiamo contrastare e ribaltare
Ripartire dalle fondamenta: dell’esperienza di una madre-ricercatrice sull’integrazione sensoriale e del progetto che ne è derivato per la riabilitazione di bambini e ragazzi con differenze neurologiche si è occupata la commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza
prevenire il crollo dei piani più alti della piramide, dove stanno le attività quotidiane e l’apprendimento ai più elevati livelli. La ricercatrice si è quindi trasferita negli Stati Uniti dove ha potuto sottoporre la figlia ad appropriate terapie riabilitative, fondate proprio sull’intuizione della “piramide”. Con successo. “Ora mia figlia è una ragazzina felice e potrà andare al college”, racconta con l’orgoglio di madre e di scienziata. “E’ possibile – assicura – ottenere risultati straordinari, purché l’intervento sia precoce e coinvolga tutti: terapeuti, genitori, scuola. The “Sea star project” è nato appunto per consentire al maggior numero possibile di genitori di connettersi e per diffondere l’approccio riabilitativo dal basso verso l’alto: salvaguardare prima le funzioni basiche e passare poi all’apprendimento di funzioni più complesse, come ad esempio la lettura”. Idee che hanno trovato piena applicazione a Verona, dove lavora la dottoressa Mazzi, della rete di “Sea star project”.
Una coppia omosessuale a Torino si è vista negare l’affitto di un appartamento perché gay
La denuncia lanciata da una coppia omosessuale torinese attraverso facebook dopo un rifiuto da parte di un proprietario ad affittare loro un appartamento ha suscitato anche i commenti del mondo politico. 
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forma di razzismo e xenofobia. Saranno tre gli appuntamenti ai quali parteciperò. La mattina interverrò a un seminario organizzato dalla CGIL su quelli che sono i percorsi di integrazione e i destini dei richiedenti asilo, dei rifugiati politici e dei titolari di protezione internazionale. Si parlerà del ruolo dei Comuni e dell’importanza del lavoro per l’inclusione