TRIBUNA- Pagina 23

Strage di Ancona: parte la petizione del Moige

Per chiedere al Governo autorizzazioni più restrittive per locali ed eventi dedicati ai minori

 

Online la petizione del Moige per dire basta a chi lucra irresponsabilmente sulla pelle dei nostri figli.Di fronte ai morti di Corinaldo non possiamo restare fermi e in silenzio ma dobbiamo subito agire per evitare che ci siano altre “Lanterne Azzurre”.“In questi giorni, emerge con forza una mancanza inaccettabile di responsabilità collettiva che non è soltanto a Corinaldo ma molto più diffusa sul territorio nazionale.Il rispetto delle norme è fondamentale soprattutto per i gestori di locali e discoteche e per tutti coloro che entrano in contatto con i minori, organizzando eventi in cui spesso circolano droga, alcol e fumo, ed altre sostanze vietate.Per questo abbiamo lanciato una petizione per chiedere al Governo di approvare con urgenza misure più restrittive e più controlli per tutti i locali pubblici che vogliono organizzare eventi per i minori.In particolare chiediamo di introdurre misure come l’obbligo di telecamere a circuito chiuso; controlli  della polizia durante ogni evento pubblico dedicato ai minori; obbligo di apertura e chiusura in orari diversi dai locali per gli adulti; divieto di ingresso ai minorenni nelle discoteche per adulti; chiusura immediata e revoca della licenza per chi supera il numero di ingressi legalmente consentiti; revoca definitiva a chi vende oppure ospita individui che vendono ai minori  alcol, fumo, droghe  o  pasticche allucinogene e droganti. Crediamo che queste richiesta siano una base importante per garantire ai nostri figli un divertimento senza rischi e in sicurezza”. Queste le parole di Antonio Affinita, direttore generale del Moige – Movimento Italiano Genitori. 

Link alla petizione: https://www.citizengo.org/it/signit/167254/view

Pendolaria 2018, Legambiente: “Altro che Tav, ecco le priorità per i pendolari”

Altro che autostrade e Tav, le vere incompiute italiane sono 26 opere, bloccate e senza risorse, che aiuterebbero invece a migliorare la vita dei pendolari. Linee di metropolitane e tram e collegamenti ferroviari di cui potrebbero beneficiare oltre 12 milioni di persone se si investisse in una seria cura del ferro. Come ogni anno, all’entrata in vigore dell’orario invernale, Legambiente lancia la campagna Pendolaria presentando una prima analisi dei dati più rilevanti che riguardano la situazione del trasporto ferroviario regionale in Italia.

“Dopo l’imponente manifestazione No Tav di sabato scorso a Torino vogliamo ribadire con numeri alla mano le ragioni della nostra mobilitazione a fianco di chi ogni giorno prende il treno per andare a lavorare, a scuola o all’università –dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Dal 2002 ad oggi i finanziamenti statali hanno premiato per il 60% gli investimenti in strade e autostrade. Queste priorità vanno cambiate altrimenti sarà impossibile dare una speranza ai pendolari offrendo un’alternativa davvero più competitiva, economica e sostenibile rispetto all’automobile privata. Nelle aree urbane vive il 42% della popolazione nazionale, ed è qui che si concentrano i maggiori ritardi infrastrutturali rispetto al resto d’Europa, e soprattutto congestione del traffico e inquinamento. Per questo la priorità di investimento dei prossimi anni in Piemonte non è un’opera inutile e dannosa come la Tav ma la riattivazione delle 14 linee ferroviarie soppresse negli anni scorsi e la realizzazione della linea 2 della metropolitana di Torino”.

Tra il 2011 e il 2012 in Piemonte sono state soppresse 12 linee ferroviarie al servizio passeggeri, a cui si sono aggiunte ulteriori 2 linee negli anni successivi. Si tratta di oltre 483 km di linee in un bacino che conta quasi un decimo della popolazione regionale e dove risiedono circa 420 mila abitanti. La sola linea Santhià-Arona serviva un territorio con un bacino d’utenza di oltre 100.000 persone. Prima della chiusura, a causa di scarsi investimenti ed insufficiente offerta del servizio, l’afflusso di passeggeri su queste linee si era ridotto a circa 14 mila passeggeri al giorno, ma il mercato potenziale è di 60/80mila passeggeri al giorno. Nello specifico per le linee Asti-Alba, Asti-Casale e Castagnole-Alessandria, gli importanti lavori di consolidamento fondamentali per la riapertura sono ancora in fase di progettazione e si prevede una durata di circa 3 anni dal momento dell’assegnazioni dei fondi, circa 15 milioni di euro, su cui però la Regione non ha dato tempi certi, e che comunque secondo uno studio dell’Agenzia per la Mobilità Piemontese comprenderanno solo una minima parte dei costi necessari. Il costo stimato per la riapertura al servizio delle linee è di 143 milioni di euro, mentre servirebbero 55 milioni di euro per ripristinare e potenziare il servizio.

Un’altra priorità per Legambiente è la realizzazione della linea 2 della metropolitana a Torino. Nelle scorse settimane è stato definito il tracciato di circa 26 km e 33 fermate tra le stazioni Anselmetti e Rebaudengo, con i treni che arriveranno a Sud Ovest fino a Orbassano mentre, a Nord Est, raggiungeranno San Mauro, con una deviazione da via Bologna. Si stima che nel 2030, con l’intera rete completata, la nuova linea potrebbe raccogliere circa 300 mila spostamenti giornalieri, dei quali 170 mila sottratti all’uso dell’auto privata, consentendo di ridurre le emissioni di CO2 di 30 mila tonnellate annue. Ad oggi però non ci sono certezze sul finanziamento dell’opera che per essere realizzata richiede un investimento di circa 2 miliardi di euro.

La campagna Pendolaria di Legambiente accende poi i riflettori sull’età dei treni in circolazione rispetto a cui si può finalmente parlare di buone notizie. Grazie alle immissioni di nuovi convogli di Trenitalia l’età media nazionale del materiale rotabile scende al valore di 15,4 anni. E in Piemonte il dato scende ulteriormente a 12,4 anni di età media per i treni, con un miglioramento tra il 2015 e il 2018 del -4,8% (differenza età media materiale rotabile).

Non c’è invece nessuna buona notizia rispetto alla situazione che vivono coloro che ogni giorno prendono i treni sulla tratta Settimo Torinese-Pont Canavese, linea di 40 km, gestita da GTT e parte della linea 1 del Sistema Ferroviario Metropolitano di Torino, indicata un anno fa da Legambiente come una delle 10 linee peggiori d’Italia. I pendolari della linea continuano a lamentare disagi provocati da treni cancellati senza preavviso con frequenze inadeguate. L’età dei convogli sfiora i 30 anni; la loro composizione in molti casi risulta del tutto inadeguata. I ritardi, ormai cronici nelle ore di punta, non scendono quasi mai sotto i venti minuti e con molti treni che si fermano a Rivarolo, costringendo chi continua per Pont Canavese a dover prendere un autobus con ulteriore perdita di tempo. Addirittura in questo caso si nota un peggioramento rispetto allo scorso anno perché i convogli al momento devono viaggiare tra Settimo Torinese e Rivarolo Canavese alla velocità massima di 50 km/h a causa della mancanza dei nuovi sistemi di sicurezza.

TORNA “COMPOSTIAMOCI BENE”

LA CAMPAGNA IKEA PER UN NATALE SOSTENIBILE

 

In occasione delle festività natalizie, IKEA Italia promuove la campagna “Compostiamoci bene”: grazie agli alberi di Natale di IKEA si potrà contribuire a un progetto di recupero ambientale

 

Per ogni abete acquistato e riconsegnato, IKEA Italia donerà 2 euro a AzzeroCO2, società di Legambiente e Kyoto Club, per un progetto di riqualificazione in un’area del Comune di Pescara certificata secondo lo standard forestale sostenibile FSC (Forest Stewardship Council), parte dell’iniziativa MOSAICO VERDE che si prefigge di recuperare 30.000 ettari di boschi e piantare 300.000 nuovi alberi in 3 anni.“Anche quest’anno siamo orgogliosi di poter offrire una possibilità in più ai nostri clienti per fare una scelta sostenibile in occasione delle feste natalizie e contribuire alla realizzazione di un importante progetto di riqualificazione ambientale” ha commentato Alessandro Aquilio, Country Communication Manager IKEA Italia Retail “La campagna ‘Compostiamoci bene’ è parte del nostro impegno per contribuire ad un mondo più sostenibile”. Dal 4 al 13 gennaio, i clienti potranno restituire in tutti gli store italiani gli alberi di Natale presentando lo scontrino e riceveranno un buono di importo pari al prezzo di acquisto da spendere dal 4 al 31 gennaio 2019. Inoltre, i clienti potranno scegliere di contribuire in prima persona a “Compostiamoci bene”: sempre dal 4 al 31 gennaio sarà possibile donare un ulteriore euro a sostegno dell’iniziativa, compiendo così un gesto concreto a tutela dell’ambiente. La campagna “Compostiamoci bene” del 2017 ha registrato la restituzione di 14.000 alberi natalizi (oltre il 40% del venduto), che sono stati trasformati in fertilizzante naturale e ha permesso di riqualificare il Bosco dei Pioppi ad Eraclea (VE) con la messa a dimora di2.000 piante autoctone.

#CURIAMOLITUTTI:  “DALL’8 AL 16 DICEMBRE PARTECIPA AL “BANCO FARMACEUTICO” LAV”

PATROCINATO DA MINISTERO DELLA SALUTE E FNOVI, PER AIUTARE QUATTRO ZAMPE IN DIFFICOLTÀ, CITTADINI E CASSE PUBBLICHE, “VITTIME” DEI COSTI DEI FARMACI VETERINARI. A TORINO VI ASPETTIAMO SABATO 8 e 15 DICEMBRE IN VIA ROMA 7

 

 #CURIAMOLITUTTI: dall’8 al 16 dicembre LAV invita i cittadini a partecipare attivamente al primo “Banco farmaceutico” organizzato in decine di città (lista aggiornata delle piazze: https://www.lav.it/lav-in-piazza), per aiutare i quattro zampe in difficoltà, costretti a subire gli elevati costi dei farmaci veterinari. Un problema che ricade sulle casse pubbliche, per quanto riguarda la cura delle migliaia di animali nei canili, ma anche sulle famiglie che vivono con milioni di animali tra cani, gatti e altri pet.

A TORINO VI ASPETTIAMO

SABATO 8 e 15 DICEMBRE IN VIA ROMA 7 DALLE 10.00 ALLE 18.00

E TUTTI I GIORNI FINO A FINE DICEMBRE NELLE FARMACIE/STUDI VETERINARI:

Farmacia Berta, via Po, 51 Torino;

Farmacia Porinelli, corso San Maurizio, 67 Torino; 

Farmacia Operti, piazza Vittorio Veneto, 11 Torino

FARMACIA SAN DOMENICO, – Corso Unione Sovietica, 585 Torino

Ambulatorio veterinario Dott. Musso e Oliviero,  – Strada comunale di Mirafiori, 4 Torino

FARMACIA PREMI – Strada Carignano, 72 Moncalieri (TO)

Farmacia Parizia Dott. Vincenzo, via Tenivelli, 3/A Moncalieri (TO); 

Farmacia Ceriano, strada Carignano, 13 Moncalieri (TO); 

FARMACIA Dott.ssa ZAMPARO – Via Mazzini, 92 Alpignano (TO)

LEGGE DI BILANCIO, UNCEM: IL SENATO INTERVENGA PER AUMENTARE IL FONDO DELLE LEGGI SUI PICCOLI COMUNI E SULLA MONTAGNA

MA I SINDACI E I TERRITORI ATTENDONO ALTRE RISPOSTE 

Nella legge di bilancio, la montagna e i Comuni chiedono di più al Parlamento. Nel ddl, dopo i lavori della Commissione, c’è poco di quanto avevamo chiesto. Mi riferisco in particolare alla richiesta di implementazione del fondo montagna, all’estensione del fondo Comuni di confine a tutte le Regioni alpine, all’aumento dell’attuale dotazione del fondo collegato alla legge sui piccoli Comuni. Oltre naturalmente alle misure sulla defiscalizzazione dei territori montani, delle imprese green. Senza contare la necessità, l’urgenza, di agire nella legge sulle concessioni autostradali dando valore al territorio attraversato dalle opere. Aver eliminato la stesura del bilancio consolidato per i Comuni con meno di 5mila abitanti è residuale rispetto alle grandi necessità degli Enti locali e in particolare quelli delle aree alpine e appenniniche.  Positivo l’inserimento nel testo della legge, come proposto da Uncem, dell’articolo 16-bis che assegna ai Comuni, per il periodo 2021-2033, contributi per  la realizzazione di opere pubbliche per la messa in sicurezza degli edifici e del territorio , 250 milioni di euro annui dal 2021 al 2025, 400 milioni per il 2026, 400 milioni annui dal 2027  al 2032 e 500 milioni per il 2033, a valere sul fondo per gli investimenti degli enti territoriali .  Riproporremo tutti gli emendamenti Uncem al Senato. Con l’auspicio che possa esserci un maggiore ascolto del sistema dei Comuni”. 

Marco Bussone Presidente nazionale Uncem

CONGRESSO NAZIONALE ANPAS: 76 DELEGATI IN RAPPRESENTANZA DELLE 81 PUBBLICHE ASSISTENZE DEL PIEMONTE

Record di presenze al 53° Congresso nazionale delle Pubbliche Assistenze Anpas che si è svolto a Roma dal 30 novembre al 2 dicembre

Oltre alle votazioni per il rinnovo degli organismi nazionali Anpas, gli 846 delegati provenienti da tutta Italia, 76 delegati in rappresentanza delle 81 Pubbliche Assistenze del Piemonte, si sono confrontati su diversi temi: dalla protezione civile al soccorso, fino ai cambiamenti imposti dalle riforme del Terzo settore, del Servizio civile e della Protezione civile. I piemontesi Luigi Negroni, presidente della Croce Bianca Orbassano (To) e Marco Lumello, viceresponsabile Protezione civile Anpas Piemonte sono stati eletti Consiglieri nazionali Anpas. In Consiglio nazionale siederà anche il Consigliere di diritto Vincenzo Favale, vicepresidente Anpas Piemonte e direttore amministrativo della Croce Verde Torino. Nel Collegio nazionale Anpas dei revisori dei conti è stato rieletto Mario Paolo Moiso, presidente della Croce Verde Torino. BAndrea Bonizzoli, presidente Anpas Piemonte: «È stato un Congresso molto partecipato che ha visto la presenza di un elevato numero di delegati piemontesi, che ringrazio. Tra i neoeletti Consiglieri nazionali il presidente uscente, Fabrizio Pregliasco, ha ottenuto il maggior numero di preferenze. Il suo mandato è stato caratterizzato da una coraggiosa attività di lobbying istituzionale che ha riguardato la legislazione del Terzo settore. Il nuovo Consiglio nazionale, al quale auguro buon lavoro, dovrà continuare su questa strada dimostrando la rilevanza dell’impatto sociale del movimento delle Pubbliche Assistenze Anpas». Come emerso anche dal documento finale del Congresso, l’Anpas (Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze) dovrà accogliere una serie di sfide per il futuro tra le quali l’acquisizione di una maggiore capacità di creare alleanze con altri soggetti della società civile e contribuire allo sviluppo dell’economia sociale. Consolidare l’adozione del Codice etico, rafforzare la comunicazione e dare più attenzione ai giovani. In riferimento al tema dell’affidamento dei servizi sociosanitari al volontariato, il Congresso ha confermato che il volontariato costituisce un tratto distintivo del sistema di assistenza sociosanitaria e della protezione civile del nostro Paese.

Sono stati molti i momenti confronto e di approfondimento insieme ad esperti del Terzo settore come Marco Accorinti, ricercatore Cnr e Antonio Fici, Università degli studi del Molise che hanno accompagnato anche la modifica dello Statuto di Anpas. Roberto Giarola del Dipartimento Protezione civile nel suo intervento ha ricordato Egidio Pelagatti e Sandro Moni di Anpas, recentemente scomparsi, e l’importanza del loro lavoro nella formazione per il volontariato di protezione civile. Durante il 53° Congresso nazionale Anpas si è assistito alle premiazioni del Torneo di rianimazione cardio polmonare, svoltosi a ottobre a Montichiari nel corso del Reas Salone internazionale dell’emergenza. Per il secondo anno consecutivo la volontaria della Croce Bianca di Fossano (Cn), Valeria Sordo, è risultata prima in classifica nella graduatoria individuale. Croce Bianca Fossano ottiene anche il primo posto nella graduatoria a squadre con l’equipaggio composto dai volontari Luca OrtuGianina Cichi e la stessa Valeria SordoVenerdì 30 novembre è stato anche presentato, il libro di Francesco Vegni “Oltre la solidarietà”, Edizioni Unicopli che racconta la Federazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze dal 1970 al 1991.

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L’Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte rappresenta 81 associazioni di volontariato con 9 sezioni distaccate, 9.471 volontari (di cui 3.430 donne), 6.635 soci sostenitori e 377 dipendenti. Nel corso dell’ultimo anno le associate Anpas del Piemonte hanno svolto 432mila servizi con una percorrenza complessiva di circa 14 milioni di chilometri utilizzando 382 autoambulanze, 172 automezzi per il trasporto disabili, 223 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile.

Sui ritardi nelle autorizzazioni delle forniture di presidi indispensabili al cittadino.

Le precisazioni di Federfarma Torino

Le farmacie di Torino non hanno alcuna responsabilità dei disagi che quotidianamente i cittadini lamentano nell’ottenere i presidi per l’assistenza integrativa erogati dal SSN. Si tratta, in particolare, di pannoloni, cateteri, stomie e materiale di medicazione, che possono essere forniti soltanto dopo specifica autorizzazione della ASL della Città di Torino, rilasciata di volta in volta per il fabbisogno di un mese. Più volte nel corso degli anni Federfarma ha evidenziato che lo specifico sistema di gestione delle autorizzazioni adottato dalla ASL di Torino non sempre garantisce un servizio puntuale ed in linea con le esigenze degli assistiti, per lo più affetti da importanti menomazioni o invalidità che a ragione esigono l’urgente disponibilità dei presidi in questione. La situazione si aggrava ciclicamente, ora in un distretto ora in un altro: in questo momento i ritardi arrivano anche a 50 giorni e pertanto – oltre a non essere compatibili con le esigenze di cui sopra – privano l’assistito del diritto a ricevere parte delle forniture a lui spettanti e di cui ha bisogno. Le farmacie rilevano da tempo queste criticità e, pur essendo esposte a critiche e lamentele da parte degli utenti senza avere alcuna colpa né responsabilità al riguardo, hanno continuato attivamente e faticosamente a cercare di andare incontro alle loro più che legittime esigenze, con la propria consueta e riconosciuta professionalità. Federfarma rinnova infine la disponibilità a ricercare soluzioni al problema nell’interesse ed a beneficio degli utenti e del puntuale servizio reso dalle farmacie.

 

(foto archivio – il Torinese)

FIAIP PIEMONTE E ANCI PIEMONTE INSIEME PER LE POLITICHE TERRITORIALI

I Comuni piemontesi e agenti immobiliari collaboreranno in tema di riqualificazione urbana e turismo

I Comuni piemontesi potranno fruire delle informazioni aggiornate sul mercato immobiliare e dei dati dell’Osservatorio Fiaip Piemonte (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) per indirizzare e supportare le proprie politiche territoriali e abitative. La Federazione italiana agenti immobiliari, infatti ha avviato una collaborazione con Anci Piemonte (Associazione nazionale comuni italiani) che sarà utile anche in tema di turismo e riqualificazione urbana.

Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro a Palazzo di Città tra le due associazioni per approntare un’intesa in materia di valorizzazione e tutela del territorio e del patrimonio immobiliare. L’associazione dei Comuni ha manifestato un forte interesse per le attività della Federazione in particolare per l’Osservatorio immobiliare, considerato come un interessante strumento di analisi del territorio. Non solo: l’Anci ha considerato di interesse pubblico anche gli studi e i convegni organizzati da Fiaip nelle province su questioni come la rigenerazione urbana e l’efficientamento energetico. Al termine dell’incontro si è concordato di redigere un protocollo di collaborazione che ha come temi centrali la nuova informativa sul turismo, in particolare l’impatto sui comuni, e la riqualificazione dei centri urbani.

“Per la prima volta in Italia ci si rende conto che chi conosce il territorio e il mercato degli immobili in maniera particolareggiata, anche nei suoi aspetti più anomali, sono le persone che ci lavorano quotidianamente come gli agenti immobiliari”, commenta Paolo Papi, presidente Fiaip Piemonte. “Le organizzazioni provinciali e regionali Fiaip – aggiunge – potranno quindi fornire informazioni utili sulle condizioni attuali e di previsione del mercato grazie alle conoscenze  acquisite dalla rete di mediatori associati che opera nella maggior parte dei comuni piemontesi”.

“Conoscere i punti di forza e le criticità di un luogo sono premesse indispensabili per orientare azioni di valorizzazione e di stimolo alla crescita – prosegue Claudia Gallipoli responsabile comunicazione del collegio regionale Fiaip -. Siamo fieri che Anci Piemonte abbia deciso di aprire con noi un tavolo di lavoro e di confronto per la promozione del territorio e del patrimonio immobiliare”.

“Anci e Fiaip possono fare molto anche per potenziare il turismo, anche estero, in Piemonte grazie a un reciproco scambio di know how e di competenze, necessario per individuare soluzioni normative utili e rispettose dell’ambiente”, spiega Andrea Monti, delegato al settore estero Fiaip Piemonte e vice presidente Fiaip Alessandria.

“Una delle prime azioni da compiere nei singoli comuni è capire quanto territorio è stato consumato e quali quartieri possono invece essere recuperati”, spiega Papi. “Costruire un nuovo palazzo – aggiunge – significa consumare nuovo territorio rispetto ad aggiornarne uno esistente. Sensibilizzare al recupero urbano è sicuramente un primo passo. Ma ne devono seguire altri per arrivare a risultati concreti come le agevolazioni fiscali. Anci e Fiaip insieme possono creare un tavolo di concertazione coinvolgendo anche con altri organi professionali deputati all’edilizia con cui fare una mappatura dei territori recuperabili e soprattutto presentare proposte per incentivi fiscali che stimolino davvero questo tipo di iniziative. Perché recupero urbano ed efficientamento energetico sono attività strettamente connesse ai costi”.

“E’ un accordo che da tempo pensavamo di fare, perché i Comuni avevano bisogno di riferimenti nel settore immobiliare. Non solo per gli immobili, ma anche per le funzioni di efficientamento energetico  che ricadono su questo mercato”, commenta Mauro Barisone, vice presidente vicario Anci Piemonte.

“Nella nostra Regione ci sono 867 piccoli comuni, tolti i capoluoghi di provincia, il più piccolo è Moncenisio con 37 abitanti – spiega -. Vivono perlopiù di turismo, per le villeggiature estive e le stagioni invernali: Sestriere triplica la popolazione residente, il Lago D’Orta durante il periodo estivo fa sette volte la popolazione residente. In questo contesto, il progetto immobiliare inteso come riqualificazione e riuso degli immobili diventa prioritario. Non solo per il patrimonio pubblico ma anche per quello privato. E’ indispensabile creare le condizioni affinché anche l’imprenditoria edile privata, di chi vive lì, dei residenti, possa muoversi in tal senso. La riqualificazione dell’esistente non può valere solo per gli immobili del Comune. Perché il vero turismo lo fa l’utenza privata”.

“Gli incentivi – prosegue Barisone – possono andare dallo smaltimento del demolito, alla cubatura per costruire, in modo da far rinascere vecchi immobili. Così, per esempio, da una stalla smobilitata possono sorgere nuove case che potranno diventare seconde, terze abitazioni, usate per i turisti, ma al contempo rappresentano nuovi introiti per i comuni.

L’accordo con Fiaip, grazie alla sua rete di agenzie – conclude il vice presidente vicario Anci Piemonte – può rappresentare un volano in questo progetto ma anche per trasmettere informazioni su norme ambientali ed energetiche ai cittadini. Quindi ci auguriamo che l’attuale protocollo possa risolvere parte delle criticità che incontrano cittadini e amministratori”.

La collaborazione tra le strutture di Anci Piemonte e le rappresentanza territoriali di Fiaip Piemonte sarà scandita da almeno due incontri periodici all’anno. E’ stato inoltre istituito un comitato formato da tre membri Anci Piemonte e tre Fiaip Piemonte:

 

Mauro Barisone, vice presidente vicario Anci Piemonte

Marco Orlando, direttore Anci Piemonte

Ignazio Stefano Zanetta, vicepresidente Anci Piemonte

Paolo Papi, presidente Fiaip Piemonte

Claudia Gallipoli, delegata alla comunicazione Fiaip Piemonte

Andrea Monti, delegato al settore estero Fiaip Piemonte

 

(foto:  il Torinese)

“Stop alle auto diesel nel Nord Italia e in particolare a Torino, Alba e Venaria: parte la class-action”

Le ordinanze emesse che limitano la circolazione all’interno delle città sono però illegittime. Il legali Leccisi, Leone e Fell: “Manovra fortemente discriminatoria” 
  
Pronta una  class-action per bloccare le ordinanze che obbligano i cittadini delle città piemontesi Torino, Alba e Venaria ad abbandonare definitivamente le proprie auto diesel.  La Regione  Piemonte, così come  Emilia Romagna,  Lombardia e  Veneto, ha dato carta bianca ai Comuni per dotarsi di misure che se da un lato hanno l’apparente obiettivo di  ridurre l’inquinamento, limitando al minimo l’uso di vetture private per combattere l’emergenza smog, dall’altro comportano una serie di  violazioni e illegittimità irragionevoli e ingiuste poiché di fatto obbligano i cittadini all’acquisto di auto nuove e contemporaneamente introducono tutta una serie di deroghe ingiustificate.  “ È una manovra fortemente discriminatoria – spiegano gli avvocati Giorgio Leccisi, Francesco Leone e Simona Fell – in quanto colpisce soprattutto le categorie più deboli, costringendo i cittadini a rottamare le proprie vetture e ad acquistare nuovi mezzi, senza incentivi o alternative.  La tutela dell’ambiente è una priorità e pertanto non può essere affrontata con singoli provvedimenti comunali. Servono interventi strutturali, sul piano delle infrastrutture dei pubblici trasporti e, per evitare ricadute sui cittadini, incentivi per convertire l’auto con dispositivi antinquinamento di ultima generazione. Per tali ragioni abbiamo deciso di lanciare un’azione legale e  richiedere il ritiro delle ordinanze”.  Le limitazioni alla circolazione previste dalle ordinanze comportano di fatto una vera e propria inibizione del  diritto di circolare con mezzi propri all’interno dei comuni interessati, un ostacolo ingiustificato al  diritto al lavoro, allo studio, al  normale svolgimento delle attività familiari, solo per citarne alcuni, nonché una sostanziale  privazione della proprietà, con il conseguente annullamento del valore delle auto.   In pratica, i sindaci dei singoli comuni piemontesi, romagnoli, lombardi e veneti hanno già emesso o emetteranno a breve ordinanze sindacali che vietano l’uso del mezzo privato diesel, da Euro 0 a Euro 3 (divieto che sarà esteso alle Euro 4 nel 2019 e alle Euro 5 nel 2020), per tutto il giorno e tutti i giorni. Sostanzialmente, queste auto non potranno più circolare in tutto il Bacino Padano.  In Italia, le auto Euro 3 sono attualmente oltre 5milioni. E le percentuali più altre le ritroviamo proprio nelle regioni colpite dalle ordinanze (Piemonte 10%, Emilia 9,7% e Lombardia 9,5%). Il dato peggiora se consideriamo le auto di categorie inferiori: solo in Lombardia sono 587.515.

Il Comitato Territoriale Iren e la Circoscrizione IV avviano “COME Borgo Campidoglio”

Il nuovo progetto ha come obiettivo primario quello di sostenere, nel corso di tre anni, l’artigianato locale

Il Comitato Territoriale Iren di Torino, con il supporto della Circoscrizione IV, dà ufficialmente il via a un nuovo progetto di promozione e valorizzazione della città, chiamato “COME Borgo Campidoglio”.

 

Il nuovo progetto ha come obiettivo primario quello di sostenere, nel corso di tre anni, l’artigianato locale del Borgo Vecchio Campidoglio attraverso un piano di promozione partecipato per incrociare efficacemente domanda e offerta di impresa, senza alterare l’identità autentica dell’area.

 

Il progetto prevede la definizione di un Piano Marketing Partecipato, che sarà elaborato con i contributo attivo degli operatori economici e culturali, delle realtà associative e degli abitanti di Borgo Vecchio Campidoglio, attraverso un percorso articolato in tre incontri che si volgeranno nel mese di dicembre.

 

Spiega il Vice Presidente Iren, Ettore Rocchi: “Il progetto di valorizzazione del Borgo Campidoglio è un esempio concreto e rappresentativo dell’attività e della valenza dei Comitati Territoriali Iren che operano per generare impatti ambientali e sociali positivi sul territorio, attraverso il confronto e la progettazione tra Iren e i portatori di interesse locali. Anche il coinvolgimento diretto dei cittadini è un fattore distintivo dell’approccio adottato dai Comitati Territoriali, come dimostra il progetto Borgo Campidoglio che nasce proprio da una proposta avanzata da un abitante della zona e che, grazie alla rete di soggetti attivi nel Comitato di Torino, si è trasformato in un’iniziativa reale per il tessuto economico e sociale di quest’area cittadina. Sono molteplici i progetti che il Comitato di Torino ha realizzato e sta realizzando potendo contare sul supporto di Iren che, in un’ottica di responsabilità sociale d’impresa, conferma di voler svolgere un ruolo attivo di stimolo e concretizzazione di una progettualità partecipata”.

 

Il quartiere operaio torinese, nato a metà ottocento e racchiuso tra corso Svizzera, corso Appio Claudio e corso Tassoni è rimasto quasi integro nella sua struttura originaria e scopo del progetto “COME Borgo Campidoglio” è proprio quello di tutelarne le peculiarità, unendo il fare impresa alla sostenibilità ambientale.

 

Soddisfatto il Presidente della Circoscrizione IV, Claudio Cerrato, che dichiara: “Vedere accolto un progetto nato nel nostro quartiere è sempre una grande soddisfazione. Sapere che è stato sviluppato partendo da quanto fatto in questi anni ancora di più. L’attenzione all’artigianato e all’arte del Borgo Vecchio Campidoglio ha caratterizzato il nostro lavoro e vederlo riconosciuto con questo nuovo impegno economico e progettuale che vede coinvolte direttamente le attività presenti e che già hanno operato e operano nel borgo ne aumenta le possibilità di riuscita ed efficacia.”

 

Il progetto che ha una forte valenza economica e sociale e intende valorizzare e promuovere Borgo Vecchio Campidoglio anche attraverso lo sviluppo della Comunità” afferma infine Valentina Consiglio, Presidente del Comitato Territoriale di Torino, “è perfettamente allineato alle finalità perseguite dal Comitato Territoriale: garantire un profondo radicamento nelle comunità locali, grazie alla progettazione partecipata e a momenti di consultazione sulla sostenibilità ambientale, sull’innovazione e sulla qualità dei servizi. Le istituzioni, gli operatori economici e culturali, le realtà associative, gli abitanti del quartiere vengono infatti coinvolti in un percorso di co-progettazione mirato allo sviluppo del Borgo”.