TRIBUNA- Pagina 19

CARTA D'IDENTITA' ELETTRONICA, UNCEM PRONTA A SUPPORTARE I COMUNI NELL'ATTIVAZIONE

Nella transizione al digitale del processi amministrativi e dei servizi ai cittadini, Uncem ritiene la carta d’identià elettronica un passo in avanti importante, che allinea il Paese con l’Europa. È però decisivo accompagnare anche i piccoli Comuni e i Comuni montani in questo passaggio. Sul sito  https://www.cartaidentita.interno.gov.it/la-carta-identita-nei-comuni-ditalia/ è possibile verificare puntualmente quali Comuni già rilasciano il documento. In molte Regioni, le percentuali di attuazione superano il 90 per cento. Per i Comuni che non avessero ancora avviato il percorso e messo a disposizione dei cittadini il servizio, Uncem offre il supporto informativo.  Altro fronte decisivo, collegato al rilascio della carta d’identità elettronica, è quello relativo all’Anagrafe unica nazionale della popolazione residente. Sono finora 1500 i Comuni che hanno già effettuato la transizione all’Anpr. È molto positiva, secondo Uncem, l’estensione dei termini (ora c’è tempo fino al 31 dicembre 2019) per l’accesso dei Comuni ai contributi forfettari del Ministero della Pubblica Amministrazione proprio per agevolare la migrazione dei dati su Anpr. A disposizione vi sono 14 milioni di euro. Si parte da un contributo di 1000 euro per i Comuni con meno di mille abitanti, per salire fino a 7000 euro per i Comuni con più di 50mila. “Da anni Uncem sostiene l’importanza di una gestione migliore dei dati pubblici – spiega Marco Bussone, Presidente nazionale – da non tenere più nel ferro dei server sotto la scrivania degli uffici, bensì da trasferire nelle piattaforme cloud, sicure e a prova di attacco. Con l’Anpr, e anche grazie ai contributi previsti, facciamo un passo in avanti. Agevoliamo così l’accesso dei cittadini ai servizi attraverso smartphone, pc, con uno scambio di dati tra Comuni che rende più smart gli Enti locali, anche montani”.
 

Uncem

CARTA D’IDENTITA’ ELETTRONICA, UNCEM PRONTA A SUPPORTARE I COMUNI NELL’ATTIVAZIONE

Nella transizione al digitale del processi amministrativi e dei servizi ai cittadini, Uncem ritiene la carta d’identià elettronica un passo in avanti importante, che allinea il Paese con l’Europa. È però decisivo accompagnare anche i piccoli Comuni e i Comuni montani in questo passaggio. Sul sito  https://www.cartaidentita.interno.gov.it/la-carta-identita-nei-comuni-ditalia/ è possibile verificare puntualmente quali Comuni già rilasciano il documento. In molte Regioni, le percentuali di attuazione superano il 90 per cento. Per i Comuni che non avessero ancora avviato il percorso e messo a disposizione dei cittadini il servizio, Uncem offre il supporto informativo.  Altro fronte decisivo, collegato al rilascio della carta d’identità elettronica, è quello relativo all’Anagrafe unica nazionale della popolazione residente. Sono finora 1500 i Comuni che hanno già effettuato la transizione all’Anpr. È molto positiva, secondo Uncem, l’estensione dei termini (ora c’è tempo fino al 31 dicembre 2019) per l’accesso dei Comuni ai contributi forfettari del Ministero della Pubblica Amministrazione proprio per agevolare la migrazione dei dati su Anpr. A disposizione vi sono 14 milioni di euro. Si parte da un contributo di 1000 euro per i Comuni con meno di mille abitanti, per salire fino a 7000 euro per i Comuni con più di 50mila. “Da anni Uncem sostiene l’importanza di una gestione migliore dei dati pubblici – spiega Marco Bussone, Presidente nazionale – da non tenere più nel ferro dei server sotto la scrivania degli uffici, bensì da trasferire nelle piattaforme cloud, sicure e a prova di attacco. Con l’Anpr, e anche grazie ai contributi previsti, facciamo un passo in avanti. Agevoliamo così l’accesso dei cittadini ai servizi attraverso smartphone, pc, con uno scambio di dati tra Comuni che rende più smart gli Enti locali, anche montani”.

 

Uncem

Il Siulp sul delitto al Moi: "Soluzioni tampone non risolvono il problema"

Quello che è successo è drammatico ma se qualcuno mostra stupore, non credo che sia in completa buona fede, atteso che da anni diciamo che l’occupazione abusiva dell’ex Moi è fuori controllo e che lo sgombero, definitivo, non può attendere oltre. I proclami sugli imminenti sgomberi più o meno parziali si sprecano nel tempo. La questione richiede capacità di organizzazione e di gestione dell’immigrazione clandestina, ma non solo clandestina, considerato che molti stranieri hanno la protezione umanitaria. E’ impossibile pensare che tutto possa dipendere solo dalle forze dell’ordine; occorrono scelte delle Amministrazioni locali risolutive di carattere logistico- amministrativo. A Torino le forze di polizia hanno fatto e stanno facendo tutto ciò che è in loro potere procedendo a tutte le espulsioni possibili. Quel che è certo è che se non si interviene sull’occupazione dell’ex Moi, cosi’ come in altri stabili, queste situazioni inaccettabili, non si risolveranno solo con le chiacchiere o con improvvisate soluzioni tampone.

Eugenio Bravo segretario Siulp Torino

Il Siulp sul delitto al Moi: “Soluzioni tampone non risolvono il problema”

Quello che è successo è drammatico ma se qualcuno mostra stupore, non credo che sia in completa buona fede, atteso che da anni diciamo che l’occupazione abusiva dell’ex Moi è fuori controllo e che lo sgombero, definitivo, non può attendere oltre. I proclami sugli imminenti sgomberi più o meno parziali si sprecano nel tempo. La questione richiede capacità di organizzazione e di gestione dell’immigrazione clandestina, ma non solo clandestina, considerato che molti stranieri hanno la protezione umanitaria. E’ impossibile pensare che tutto possa dipendere solo dalle forze dell’ordine; occorrono scelte delle Amministrazioni locali risolutive di carattere logistico- amministrativo. A Torino le forze di polizia hanno fatto e stanno facendo tutto ciò che è in loro potere procedendo a tutte le espulsioni possibili. Quel che è certo è che se non si interviene sull’occupazione dell’ex Moi, cosi’ come in altri stabili, queste situazioni inaccettabili, non si risolveranno solo con le chiacchiere o con improvvisate soluzioni tampone.

Eugenio Bravo segretario Siulp Torino

CORSO DI PRIMO SOCCORSO PEDIATRICO CROCE VERDE NONE

La Pubblica Assistenza Anpas, Croce Verde None invita all’incontro informativo sul primo soccorso pediatrico e manovre di disostruzione pediatrica che si terrà sabato 19 gennaio alle ore 9.30 presso la sede della Croce Verde in via Santarosa, 74 a None, in provincia di Torino

Il corso, aperto a tutti, è a cura della Croce Verde con la partecipazione della dottoressa Beatrice Savino e degli istruttori 118 della Croce Verde None. L’intento è quello di diffondere la cultura del soccorso fra i cittadini, famiglie, insegnanti e fra gli stessi ragazzi affinché siano in grado di intervenire su un bambino che presenta un’emergenza sanitaria, facendo le corrette manovre ed evitando i comportamenti dannosi. Verrà insegnato il supporto di base delle funzioni vitali in età pediatrica (Pbls) rispettando lo schema della “catena della sopravvivenza” ovvero, la prevenzione degli incidenti, la rianimazione cardiopolmonare, la chiamata al numero unico per le emergenze 112, il soccorso avanzato e le cure post arresto. Per maggiori informazioni contattare la Croce Verde None tel. 011-9864996, email: info@croceverdenone.orgLa Croce Verde None, associata Anpas, può contare sull’impegno di 128 volontari, di cui 61 donne, grazie ai quali ogni anno svolge oltre 6mila servizi con una percorrenza di circa 262mila chilometri. Effettua servizi di emergenza 118, trasporti ordinari a mezzo ambulanza come dialisi e terapie, trasporti interospedalieri, assistenza sanitaria a eventi e manifestazioni, accompagnamento per visite anche con mezzi attrezzati al trasporto dei disabili.

***

L’Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte rappresenta oggi 81 associazioni di volontariato con 9 sezioni distaccate, 9.379 volontari (di cui 3.447 donne), 6.259 soci, 407 dipendenti, di cui 55 amministrativi che, con 404 autoambulanze, 191 automezzi per il trasporto disabili, 224 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 5 imbarcazioni, svolgono annualmente 462.864 servizi con una percorrenza complessiva di oltre 15 milioni di chilometri.

Emirates cerca nuovo personale di bordo in Italia

Quattro nuove date per gennaio: Milano, Torino, Roma, Catania

 

Emirates, la compagnia aerea più grande del mondo, cerca canditati italiani da inserire nel proprio multiculturale team di bordo. A gennaio, la compagnia aerea, con base a Dubai, terrà quattro Open days nelle seguenti città italiane:

  • Milano, venerdì 18 gennaio 2019, ore 8:00, presso l’hotel Sheraton Milano Malpensa-Terminal 1, Strada Statale 336, 21010 Ferno VA;
  • Torino, domenica 20 gennaio 2019, ore 8:00, presso l’AC Hotel by Marriott Torino- Via Bisalta, 11, 10126 Torino TO;
  • Roma, mercoledì 23 gennaio 2019, ore 8:00, presso l’Hotel Marriott Grand Hotel Flora- Via Vittorio Veneto, 191, 00187 Roma RM;
  • Catania, sabato 26 gennaio 2019, ore 8:00, presso l’Hotel Four Points by Sheraton Catania Hotel & Conference Center; Via Antonello da Messina 45 Aci Castello, 95021 Catania CT;

La compagnia sta cercando candidati appassionati, spigliati e service oriented, al fine di garantire ai clienti la pluripremiata esperienza di bordo di Emirates. I candidati, che desiderano intraprendere una nuova carriera di volo, possono presentarsi con un curriculum vitae (CV) aggiornato in lingua inglese e una foto recente. Si consiglia, prima di partecipare all’open day, la registrazione al portale del gruppo Emirates. Per ulteriori informazioni sulle sedi e i requisiti del processo di selezione, incluso il dress code per il colloquio e video tutorial visitate http://www.emiratesgroupcareers.com/cabin-crew/. Ai candidati è richiesta puntualità (8 in punto) e la disponibilità a trascorrere l’intera giornata nella sede indicata. Coloro che saranno selezionati verranno informati sui tempi per i colloqui futuri. Emirates attualmente vola verso 157 destinazioni, in sei continenti, operando con una moderna flotta di 270 aeromobili wide-body. La compagnia aerea è il più grande operatore al mondo di Airbus 380 e Boeing 777. Al personale di bordo è offerto un pacchetto d’occupazione che include numerosi benefits come: reddito esente da imposte, alloggio gratuito a Dubai, trasporto da/per l’aeroporto, copertura medica e dentistica e sconti esclusivi su acquisti e attività per il tempo libero a Dubai. La compagnia aerea, inoltre, concede al personale di bordo numerosi benefits, per sé, per la propria famiglia e amici. Nello specifico, il crescente network globale di Emirates offre numerose opportunità di viaggio in sei continenti. Per maggiori dettagli, visitate la sezione Q&A. Emirates vola in Italia ormai da 26 anni e al momento, offre 49 voli settimanali tra Dubai e quattro città italiane, tra cui Milano, Roma, Venezia e Bologna.

Sofia Rastello: “l’Italia faccia la sua parte per il rifinanziamento del Fondo Globale”

 

L’11 gennaio il Fondo Globale per la lotta all’AIDS, la tubercolosi e la malaria ha annunciato che punterà a raccogliere 14 miliardi di dollari per il prossimo triennio, somma necessaria per continuare a svolgere il suo lavoro nella lotta a tre delle malattie più mortali al mondo

 Il Fondo Globale, un partenariato tra governi, organizzazioni della società civile e il settore privato nato nel 2002, mira a raccogliere tale somma entro la conferenza di rifinanziamento del prossimo ottobre che vedrà riuniti i maggiori donatori mondiali, tra i quali anche l’Italia, a Lione, Francia. Sofia Rastello, Giovane Ambasciatrice dell’organizzazione anti-povertà ONE, ha reagito all’annuncio dichiarando: “Come giovane attivista ONE, mi batto per un mondo più equo dove la possibilità di vivere una vita dignitosa non sia un privilegio ma un diritto di tutti. Con la conferenza di rifinanziamento del Fondo Globale il prossimo ottobre si presenta all’Italia l’opportunità di rinnovare il proprio impegno sul fronte della salute globale e di fare la sua parte affinché epidemie come l’AIDS, la tubercolosi e la malaria siano relegate al passato. La salute dovrebbe essere un diritto universale in ogni angolo del pianeta.”Nel corso del 2018 e nel contesto della campagna italiana ONE Vote Italia, Rastello e gli altri Giovani Ambasciatori hanno incontrato oltre 35 tra Ministri, Deputati e Senatori, tra i quali la Viceministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Emanuela Del Re, l’On. Paolo Gentiloni e la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, per chiedere il loro sostegno nella lotta alla povertà estrema e alle malattie prevenibili. Tra le raccomandazioni chiave che Rastello ha rivolto ai rappresentanti politici che ha incontrato, la necessità da parte del governo italiano di contribuire al pieno rifinanziamento di meccanismi multilaterali efficaci come il Fondo Globale che, ad oggi, ha contribuito a salvare oltre 27 milioni di vite nel mondo. Romilly Greenhill, referente di ONE per l’Italia, ha aggiunto: “È fondamentale che il Fondo globale, una delle organizzazioni più efficaci nell’ambito della saluta globale, sia pienamente rifinanziato per continuare a salvare milioni di vite. Ci auguriamo che anche questa volta l’Italia faccia la sua parta e rinnovi l’ambizione dimostrata durante l’ultima conferenza di rifinanziamento nel 2016, quando ha aumentato il proprio contributo al Fondo Globale rispetto al triennio precedente.”

 

Il Fondo Globale

Il Fondo Globale è un partenariato tra governi, organizzazioni della società civile, settore privato e persone affette da AIDS, tubercolosi e malaria, nato nel 2002 per accelerare la lotta contro le tre malattie. Raccoglie e investe quasi 4 miliardi di dollari l’anno per sostenere programmi gestiti da esperti locali nelle comunità e nei paesi più bisognosi. Milioni di vite sono già state salvate e servizi di prevenzione, trattamento e assistenza sono stati forniti a centinaia di milioni di persone, contribuendo a rivitalizzare intere comunità, rafforzare i sistemi sanitari locali e migliorare le economie. Per più informazioni sul Fondo Globale:

https://www.theglobalfund.org/en/

 

Cos’è ONE

ONE è un’organizzazione sostenuta da oltre 9 milioni di membri, tra i quali 70.000 in Italia, che opera con campagne e attività di sensibilizzazione per combattere la povertà estrema e le malattie prevenibili, soprattutto in Africa. Apolitica, ONE mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e a lavorare di concerto con i leader politici per combattere l’AIDS e le malattie prevenibili, aumentare gli investimenti per l’istruzione, l’agricoltura e l’alimentazione e chiedere ai governi maggiore trasparenza nei programmi di lotta alla povertà. Per saperne di più visita: one.org

 

Programma “Youth Ambassador”

Gli ambasciatori ONE sono un gruppo di giovani volontari estremamente motivati, selezionati tramite bando pubblico, che conducono attività di sensibilizzazione in tutta Europa per porre fine alla povertà estrema. Sollecitano un impegno concreto dei responsabili politici, lavorano con i mezzi di comunicazione per aumentare la visibilità delle campagne ONE e incoraggiano il pubblico a sostenere le petizioni e le altre azioni ONE con attività online ed eventi locali. Per saperne di più visita: one.org/youthambassadors.

 

Sofia Rastello: "l’Italia faccia la sua parte per il rifinanziamento del Fondo Globale"

 
L’11 gennaio il Fondo Globale per la lotta all’AIDS, la tubercolosi e la malaria ha annunciato che punterà a raccogliere 14 miliardi di dollari per il prossimo triennio, somma necessaria per continuare a svolgere il suo lavoro nella lotta a tre delle malattie più mortali al mondo

 Il Fondo Globale, un partenariato tra governi, organizzazioni della società civile e il settore privato nato nel 2002, mira a raccogliere tale somma entro la conferenza di rifinanziamento del prossimo ottobre che vedrà riuniti i maggiori donatori mondiali, tra i quali anche l’Italia, a Lione, Francia. Sofia Rastello, Giovane Ambasciatrice dell’organizzazione anti-povertà ONE, ha reagito all’annuncio dichiarando: “Come giovane attivista ONE, mi batto per un mondo più equo dove la possibilità di vivere una vita dignitosa non sia un privilegio ma un diritto di tutti. Con la conferenza di rifinanziamento del Fondo Globale il prossimo ottobre si presenta all’Italia l’opportunità di rinnovare il proprio impegno sul fronte della salute globale e di fare la sua parte affinché epidemie come l’AIDS, la tubercolosi e la malaria siano relegate al passato. La salute dovrebbe essere un diritto universale in ogni angolo del pianeta.”Nel corso del 2018 e nel contesto della campagna italiana ONE Vote Italia, Rastello e gli altri Giovani Ambasciatori hanno incontrato oltre 35 tra Ministri, Deputati e Senatori, tra i quali la Viceministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Emanuela Del Re, l’On. Paolo Gentiloni e la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, per chiedere il loro sostegno nella lotta alla povertà estrema e alle malattie prevenibili. Tra le raccomandazioni chiave che Rastello ha rivolto ai rappresentanti politici che ha incontrato, la necessità da parte del governo italiano di contribuire al pieno rifinanziamento di meccanismi multilaterali efficaci come il Fondo Globale che, ad oggi, ha contribuito a salvare oltre 27 milioni di vite nel mondo. Romilly Greenhill, referente di ONE per l’Italia, ha aggiunto: “È fondamentale che il Fondo globale, una delle organizzazioni più efficaci nell’ambito della saluta globale, sia pienamente rifinanziato per continuare a salvare milioni di vite. Ci auguriamo che anche questa volta l’Italia faccia la sua parta e rinnovi l’ambizione dimostrata durante l’ultima conferenza di rifinanziamento nel 2016, quando ha aumentato il proprio contributo al Fondo Globale rispetto al triennio precedente.”
 
Il Fondo Globale
Il Fondo Globale è un partenariato tra governi, organizzazioni della società civile, settore privato e persone affette da AIDS, tubercolosi e malaria, nato nel 2002 per accelerare la lotta contro le tre malattie. Raccoglie e investe quasi 4 miliardi di dollari l’anno per sostenere programmi gestiti da esperti locali nelle comunità e nei paesi più bisognosi. Milioni di vite sono già state salvate e servizi di prevenzione, trattamento e assistenza sono stati forniti a centinaia di milioni di persone, contribuendo a rivitalizzare intere comunità, rafforzare i sistemi sanitari locali e migliorare le economie. Per più informazioni sul Fondo Globale:
https://www.theglobalfund.org/en/
 
Cos’è ONE
ONE è un’organizzazione sostenuta da oltre 9 milioni di membri, tra i quali 70.000 in Italia, che opera con campagne e attività di sensibilizzazione per combattere la povertà estrema e le malattie prevenibili, soprattutto in Africa. Apolitica, ONE mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e a lavorare di concerto con i leader politici per combattere l’AIDS e le malattie prevenibili, aumentare gli investimenti per l’istruzione, l’agricoltura e l’alimentazione e chiedere ai governi maggiore trasparenza nei programmi di lotta alla povertà. Per saperne di più visita: one.org
 
Programma “Youth Ambassador”
Gli ambasciatori ONE sono un gruppo di giovani volontari estremamente motivati, selezionati tramite bando pubblico, che conducono attività di sensibilizzazione in tutta Europa per porre fine alla povertà estrema. Sollecitano un impegno concreto dei responsabili politici, lavorano con i mezzi di comunicazione per aumentare la visibilità delle campagne ONE e incoraggiano il pubblico a sostenere le petizioni e le altre azioni ONE con attività online ed eventi locali. Per saperne di più visita: one.org/youthambassadors.
 

Sdl Centrostudi, Di Loreto: “La mia vita contro le iniquità di banche e Fisco”

Mentre le banche italiane a turno barcollano (la vicenda ‘Carige’ è in questi giorni sotto gli occhi di tutti) facendo temere per la tenuta dei risparmi di cittadini e imprenditori onesti, c’è persino chi, lo scorso Natale, mosso da animo sensibile e memore, ha donato alla parrocchia della propria infanzia la ‘Campana della Nuova Vita’, nata per celebrare le nuove nascite: ma fusa e pronta a suonare una volta all’anno anche in ricordo delle troppe vittime di banche e fisco ingiusti, giunte spesso ad atti estremi per via di situazioni economiche disastrose che pesano sul cuore e nella vita di ogni giorno più di una prigionia. Per colpa delle numerose ingiustizie subite da parte di enti creditizi ed erariali. Il 2018 appena conclusosi è stato un buon anno per Serafino Di Loreto, il professionista lungimirante e competente che in anni recenti ha fondato la società ‘Sdl Centrostudi spa’, con sede a Mazzano, in provincia di Brescia. La rinomata Società si occupa principalmente di analisi contabili per il recupero del credito di anatocismo e usura sui conti correnti e rapporti bancari in genere. E negli anni scorsi, anche per la crisi economica, è stata protagonista una rapidissima crescita in tutta Italia che l’ha portata alla ribalta nel mondo dell’imprenditoria locale e nazionale. L’azienda dal 2010, anno della fondazione a oggi, in soli otto anni ha assistito e aiutato, su fronti differenti e molteplici, oltre 150 mila italiani – privati e imprese – a uscire dalla crisi: restituendo, annullando e/o compensando circa 250 milioni di euro (riferiti a cartelle esattoriali, aste e pignoramenti bloccati o cancellati, interessi bancari illeciti su vari fronti) ingiustamente sottratti da banche e fisco ai loro legittimi proprietari.  Ecco che cos’ha raccontato Serafino Di Loreto ai nostri microfoni.

Buongiorno, Avvocato. A quanto ammonta il vostro fatturato nel 2018?

Saremo in linea con il 2017. Intorno ai 10/12 milioni di euro.

Qualche anno fa fatturavate di più…

Sì certo, la crisi era nel vivo, e paradossalmente per il tipo di lavoro che facciamo, avevamo richieste maggiori. Ora fortunatamente il mercato è in ripresa e c’è maggiore liquidità che circola, di conseguenza banche e aziende litigano di meno.

In che cosa consiste, prevalentemente, l’attività di ‘Sdl Centrostudi Spa’?

L’impresa si occupa in primis di analisi contabili econometriche per verificare che banche, istituti di credito e agenzia delle entrate non pratichino anatocismo ed usura e rispettino tutta una serie di parametri fissati dalla legge. Valutiamo il costo del denaro per imprese e persone che hanno mutui, finanziamenti e altro.

Quante persone sono occupate da voi?

Oggi abbiamo 33 dipendenti. Come uomo e imprenditore, sono fermamente a favore da sempre del principio della redistribuzione sociale della ricchezza: motivo per cui, ogni anno, alle nostre risorse leggasi rete commerciale – umane destiniamo il 40% del nostro fatturato.

Volumi importanti, dunque.

Proprio come i soldi con cui abbiamo puntualmente sempre onorato gli impegni fiscali. Dal 2010 a oggi, ‘Sdl Centrostudi spa’ ha versato oltre 30 milioni di iva, ben 20 di imposta sul reddito, e distribuito 50 milioni di euro in provvigioni! Dagli albori abbiamo dato lavoro a 120 dipendenti diretti sino al 2016, a più di 400 avvocati sparsi in tutta Italia e ad oltre 40 periti e consulenti. Dal 2010 a oggi, il fatturato prodotto dalla società è di oltre 160 milioni di euro.

Avvocato Di Loreto, come si gestisce una struttura con centinaia di collaboratori sparsi per l’Italia?
Noi abbiamo scelto un’organizzazione molto simile a quella militare, o ecclesiastica. Ovviamente per fini commerciali ed economici: il nostro è un network commerciale.

In che cosa consiste, nello specifico, la vostra mission?

Un’azienda ci contatta perché pensa di non essere trattata correttamente dal proprio istituto di credito. Un nostro incaricato, sulla base di una serie di dati, forniti dall’azienda stessa, svolge una pre-analisi gratuita. Se la pre-analisi dà esito positivo, allora offriamo una perizia a pagamento, debitamente stimata e approntata, che il potenziale cliente può, tranquillamente, accogliere oppure rifiutare senza alcun impegno.

A quanto ammontano, circa, le analisi effettuate?

Abbiamo fatto quasi 50 mila perizie a pagamento, trasformando questo importante strumento di indagine e analisi in un mezzo accessibile a tutti: specialmente ai più deboli che, grazie a costi nazionalpopolari delle perizie, hanno potuto servirsene, evitando che in un campo così delicato, quale quello del diritto bancario, la giustizia restasse un fatto meramente elitario e per i soliti pochi abbienti.

Supponiamo siano state poche le pre-perizie che hanno dato esito negativo…

Realmente è così, ma non per furbizia commerciale nostra…

Per parte di chi, allora?

Del sistema creditizio italiano.

In che modo viene elaborata una perizia?

Abbiamo realizzato software gestionali (per conti correnti, mutui, leasing, derivati, cartelle esattoriali, ecc…) che, dopo aver inserito i parametri aziendali, è in grado di realizzare un calcolo matematico algoritmico integrato e complesso. Un progetto nostro, molto utile. Una perizia serve per dare all’impresa la prova che le banche non si stanno comportando correttamente con lo scopo di trattare nuove condizioni, oppure di chiedere i doverosi rimborsi.

Qualora le banche dinieghino, che cosa accade?

Le imprese e i privati hanno due opzioni: o accettano di mediare e restituire il maltolto oppure si va in tribunale a far valere le proprie posizioni.

E voi fornite degli avvocati?

No, ma ne abbiamo di molto preparati e convenzionati. Che offrono alte prestazioni a prezzi veramente accessibili.

Quanto costa una causa del genere?

Ma da noi € 1.500 + Iva: anche in questo ‘Sdl’ facilita l’accesso delle persone alla difesa dei propri diritti. Oltre ad essere stati i primi in Italia ad aver affrontato su vasta scala la questione dell’anatocismo/usura, e di tutti gli aspetti collegati, siamo anche stati i primi ad esserci dotati di polizze stipulate con importanti operatori del settore, che garantiscono la copertura delle spese legali, in caso di soccombenza.

E le cause dei clienti come vanno?

Un po’ si vincono e un po’ si perdono. Ma questo non dipende dalle nostre perizie che hanno salvato migliaia di persone in tante occasioni.

Scusi ma da cosa dipende?

Dipende dalle solite interpretazioni dei giudici, ovvio, ma c’è dell’altro…

Ci dica pure…

La legge italiana spiega chiaramente che, nel conteggio del tasso d’interesse, devono essere comprese anche le spese di tenuta conto e le commissioni di massimo scoperto.

Chi è stato il relatore di queste legge?

Luciano Violante, nel 1996.

Invece che cosa sostiene la controparte?

Afferma che quelli sono costi che non vanno conteggiati all’interno del tasso d’interesse applicato ai clienti, sposando la tesi di parte della Banca d’Italia. Ora, ovviamente, ci sono alcuni giudici che tengono buona questa tesi e altri, invece, che non la pensano così.

Ma la Banca d’Italia è un organo istituzionale serio, è normale che i giudici lo tengano in considerazione.

Insomma: è serio ma di parte e dal nostro punto di vista in questa materia non è un organo imparziale. Come tutti sanno, infatti, la Banca d’Italia è una società privata (non è più un organo dello Stato Italiano) e la maggioranza della Banca d’Italia è di proprietà delle banche (e delle assicurazioni italiane). I soci di maggioranza sono ‘Intesa San Paolo’ e ‘Unicredit Banca’, etc…Che, da sole, ne detengono il 66%. Ritengo assolutamente non sia giusto che una realtà che ha come azionisti proprio le banche, si pronunci sulla correttezza dei tassi d’interesse applicati e che controllino le banche: questo è grave conflitto di interessi! Il controllante, dunque, è per la maggiore controllato dai controllati. Ma le pare possibile?

Un’ultima domanda, Avvocato Di Loreto. Banche e fisco iniqui a parte, Lei opera con successo anche in altri ambiti imprenditoriali: quali?

Sono molteplici. Ho sempre considerato ogni problema un’opportunità. A Mantova, con la società ‘Ecoval’ di cui sono socio ho sviluppato un progetto con il patrocinio del comune di Mantova stesso e la cooperativa ‘Il Solco’ che ha consentito di avviare il risanamento dell’area cittadina dell’ex petrolchimico ‘IES’, salvando ben 20 posti di lavoro, e attivando una produzione in stile green, grazie alla coltivazione di una speciale radice che nel sottosuolo bonifica il terreno, mentre in superficie si sviluppa rapidamente come un alto canneto atto alla produzione di combustibile tipo pellet.

Un esempio di riconversione perfetta, nulla da aggiungere. Complimenti.

Mentre a Bergamo ho rilevato un’azienda, proveniente da tre fallimenti, che fino a novembre 2017 perdeva circa 400mila euro al mese. Oggi, dopo soli 12 mesi, l’azienda ribattezzata ‘DL Sintered SRL’ ha fatturato ben oltre 8 milioni di euro, debiti zero, e continua a garantire lavoro e futuro a 35 dipendenti “ritirati dal fallimento” che altrimenti sarebbero rimasti a casa: qui grazie a un innovativo processo di stampaggio di polveri creiamo componenti meccanici. Ed esportiamo in tutto il mondo, certi di una crescita costante su basi solide e promettenti per il futuro nostro e di chi crede in noi.

Sdl Centrostudi, Di Loreto: "La mia vita contro le iniquità di banche e Fisco"

Mentre le banche italiane a turno barcollano (la vicenda ‘Carige’ è in questi giorni sotto gli occhi di tutti) facendo temere per la tenuta dei risparmi di cittadini e imprenditori onesti, c’è persino chi, lo scorso Natale, mosso da animo sensibile e memore, ha donato alla parrocchia della propria infanzia la ‘Campana della Nuova Vita’, nata per celebrare le nuove nascite: ma fusa e pronta a suonare una volta all’anno anche in ricordo delle troppe vittime di banche e fisco ingiusti, giunte spesso ad atti estremi per via di situazioni economiche disastrose che pesano sul cuore e nella vita di ogni giorno più di una prigionia. Per colpa delle numerose ingiustizie subite da parte di enti creditizi ed erariali. Il 2018 appena conclusosi è stato un buon anno per Serafino Di Loreto, il professionista lungimirante e competente che in anni recenti ha fondato la società ‘Sdl Centrostudi spa’, con sede a Mazzano, in provincia di Brescia. La rinomata Società si occupa principalmente di analisi contabili per il recupero del credito di anatocismo e usura sui conti correnti e rapporti bancari in genere. E negli anni scorsi, anche per la crisi economica, è stata protagonista una rapidissima crescita in tutta Italia che l’ha portata alla ribalta nel mondo dell’imprenditoria locale e nazionale. L’azienda dal 2010, anno della fondazione a oggi, in soli otto anni ha assistito e aiutato, su fronti differenti e molteplici, oltre 150 mila italiani – privati e imprese – a uscire dalla crisi: restituendo, annullando e/o compensando circa 250 milioni di euro (riferiti a cartelle esattoriali, aste e pignoramenti bloccati o cancellati, interessi bancari illeciti su vari fronti) ingiustamente sottratti da banche e fisco ai loro legittimi proprietari.  Ecco che cos’ha raccontato Serafino Di Loreto ai nostri microfoni.

Buongiorno, Avvocato. A quanto ammonta il vostro fatturato nel 2018?

Saremo in linea con il 2017. Intorno ai 10/12 milioni di euro.

Qualche anno fa fatturavate di più…

Sì certo, la crisi era nel vivo, e paradossalmente per il tipo di lavoro che facciamo, avevamo richieste maggiori. Ora fortunatamente il mercato è in ripresa e c’è maggiore liquidità che circola, di conseguenza banche e aziende litigano di meno.

In che cosa consiste, prevalentemente, l’attività di ‘Sdl Centrostudi Spa’?

L’impresa si occupa in primis di analisi contabili econometriche per verificare che banche, istituti di credito e agenzia delle entrate non pratichino anatocismo ed usura e rispettino tutta una serie di parametri fissati dalla legge. Valutiamo il costo del denaro per imprese e persone che hanno mutui, finanziamenti e altro.

Quante persone sono occupate da voi?

Oggi abbiamo 33 dipendenti. Come uomo e imprenditore, sono fermamente a favore da sempre del principio della redistribuzione sociale della ricchezza: motivo per cui, ogni anno, alle nostre risorse leggasi rete commerciale – umane destiniamo il 40% del nostro fatturato.

Volumi importanti, dunque.

Proprio come i soldi con cui abbiamo puntualmente sempre onorato gli impegni fiscali. Dal 2010 a oggi, ‘Sdl Centrostudi spa’ ha versato oltre 30 milioni di iva, ben 20 di imposta sul reddito, e distribuito 50 milioni di euro in provvigioni! Dagli albori abbiamo dato lavoro a 120 dipendenti diretti sino al 2016, a più di 400 avvocati sparsi in tutta Italia e ad oltre 40 periti e consulenti. Dal 2010 a oggi, il fatturato prodotto dalla società è di oltre 160 milioni di euro.

Avvocato Di Loreto, come si gestisce una struttura con centinaia di collaboratori sparsi per l’Italia?
Noi abbiamo scelto un’organizzazione molto simile a quella militare, o ecclesiastica. Ovviamente per fini commerciali ed economici: il nostro è un network commerciale.

In che cosa consiste, nello specifico, la vostra mission?

Un’azienda ci contatta perché pensa di non essere trattata correttamente dal proprio istituto di credito. Un nostro incaricato, sulla base di una serie di dati, forniti dall’azienda stessa, svolge una pre-analisi gratuita. Se la pre-analisi dà esito positivo, allora offriamo una perizia a pagamento, debitamente stimata e approntata, che il potenziale cliente può, tranquillamente, accogliere oppure rifiutare senza alcun impegno.

A quanto ammontano, circa, le analisi effettuate?

Abbiamo fatto quasi 50 mila perizie a pagamento, trasformando questo importante strumento di indagine e analisi in un mezzo accessibile a tutti: specialmente ai più deboli che, grazie a costi nazionalpopolari delle perizie, hanno potuto servirsene, evitando che in un campo così delicato, quale quello del diritto bancario, la giustizia restasse un fatto meramente elitario e per i soliti pochi abbienti.

Supponiamo siano state poche le pre-perizie che hanno dato esito negativo…

Realmente è così, ma non per furbizia commerciale nostra…

Per parte di chi, allora?

Del sistema creditizio italiano.

In che modo viene elaborata una perizia?

Abbiamo realizzato software gestionali (per conti correnti, mutui, leasing, derivati, cartelle esattoriali, ecc…) che, dopo aver inserito i parametri aziendali, è in grado di realizzare un calcolo matematico algoritmico integrato e complesso. Un progetto nostro, molto utile. Una perizia serve per dare all’impresa la prova che le banche non si stanno comportando correttamente con lo scopo di trattare nuove condizioni, oppure di chiedere i doverosi rimborsi.

Qualora le banche dinieghino, che cosa accade?

Le imprese e i privati hanno due opzioni: o accettano di mediare e restituire il maltolto oppure si va in tribunale a far valere le proprie posizioni.

E voi fornite degli avvocati?

No, ma ne abbiamo di molto preparati e convenzionati. Che offrono alte prestazioni a prezzi veramente accessibili.

Quanto costa una causa del genere?

Ma da noi € 1.500 + Iva: anche in questo ‘Sdl’ facilita l’accesso delle persone alla difesa dei propri diritti. Oltre ad essere stati i primi in Italia ad aver affrontato su vasta scala la questione dell’anatocismo/usura, e di tutti gli aspetti collegati, siamo anche stati i primi ad esserci dotati di polizze stipulate con importanti operatori del settore, che garantiscono la copertura delle spese legali, in caso di soccombenza.

E le cause dei clienti come vanno?

Un po’ si vincono e un po’ si perdono. Ma questo non dipende dalle nostre perizie che hanno salvato migliaia di persone in tante occasioni.

Scusi ma da cosa dipende?

Dipende dalle solite interpretazioni dei giudici, ovvio, ma c’è dell’altro…

Ci dica pure…

La legge italiana spiega chiaramente che, nel conteggio del tasso d’interesse, devono essere comprese anche le spese di tenuta conto e le commissioni di massimo scoperto.

Chi è stato il relatore di queste legge?

Luciano Violante, nel 1996.

Invece che cosa sostiene la controparte?

Afferma che quelli sono costi che non vanno conteggiati all’interno del tasso d’interesse applicato ai clienti, sposando la tesi di parte della Banca d’Italia. Ora, ovviamente, ci sono alcuni giudici che tengono buona questa tesi e altri, invece, che non la pensano così.

Ma la Banca d’Italia è un organo istituzionale serio, è normale che i giudici lo tengano in considerazione.

Insomma: è serio ma di parte e dal nostro punto di vista in questa materia non è un organo imparziale. Come tutti sanno, infatti, la Banca d’Italia è una società privata (non è più un organo dello Stato Italiano) e la maggioranza della Banca d’Italia è di proprietà delle banche (e delle assicurazioni italiane). I soci di maggioranza sono ‘Intesa San Paolo’ e ‘Unicredit Banca’, etc…Che, da sole, ne detengono il 66%. Ritengo assolutamente non sia giusto che una realtà che ha come azionisti proprio le banche, si pronunci sulla correttezza dei tassi d’interesse applicati e che controllino le banche: questo è grave conflitto di interessi! Il controllante, dunque, è per la maggiore controllato dai controllati. Ma le pare possibile?

Un’ultima domanda, Avvocato Di Loreto. Banche e fisco iniqui a parte, Lei opera con successo anche in altri ambiti imprenditoriali: quali?

Sono molteplici. Ho sempre considerato ogni problema un’opportunità. A Mantova, con la società ‘Ecoval’ di cui sono socio ho sviluppato un progetto con il patrocinio del comune di Mantova stesso e la cooperativa ‘Il Solco’ che ha consentito di avviare il risanamento dell’area cittadina dell’ex petrolchimico ‘IES’, salvando ben 20 posti di lavoro, e attivando una produzione in stile green, grazie alla coltivazione di una speciale radice che nel sottosuolo bonifica il terreno, mentre in superficie si sviluppa rapidamente come un alto canneto atto alla produzione di combustibile tipo pellet.

Un esempio di riconversione perfetta, nulla da aggiungere. Complimenti.

Mentre a Bergamo ho rilevato un’azienda, proveniente da tre fallimenti, che fino a novembre 2017 perdeva circa 400mila euro al mese. Oggi, dopo soli 12 mesi, l’azienda ribattezzata ‘DL Sintered SRL’ ha fatturato ben oltre 8 milioni di euro, debiti zero, e continua a garantire lavoro e futuro a 35 dipendenti “ritirati dal fallimento” che altrimenti sarebbero rimasti a casa: qui grazie a un innovativo processo di stampaggio di polveri creiamo componenti meccanici. Ed esportiamo in tutto il mondo, certi di una crescita costante su basi solide e promettenti per il futuro nostro e di chi crede in noi.