“Prendiamo atto che, dopo aver alimentato dubbi, oggi il ministro Bonisoli ha finalmente chiarito di aver lasciato cadere la delega della legge Franceschini, che avrebbe consentito il graduale superamento dell’utilizzo degli animali nei circhi e di voler procedere con una delega nuova. Insomma, invece di prorogare la vecchia delega con una leggina e lavorare subito per emanare il decreto legislativo che disciplina la dismissione degli animali ancora sfruttati nei circhi, si ricomincia tutto da capo, sottoponendo al Parlamento un disegno di legge collegato, di cui nessuno ancora conosce il testo, che, a voler essere ottimisti, richiederà almeno un anno per essere approvato. Solo dal momento dell’approvazione, cioè chissà quando, si potrà lavorare al decreto attuativo. A questo punto, caro ministro, visto che continua a parlare di “eliminazione graduale degli animali dai circhi”, si faccia coraggio e, nella delega, conceda due anni ai circensi per “superare” l’attuale situazione di sfruttamento. Anche così passerà moltissimo tempo prima che la sofferenza degli animali sotto i tendoni possa cessare”.Così l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, commenta l’intervento in aula del ministro dei Beni culturali sulla riforma dello spettacolo dal vivo e dei circhi in particolare.
Spese legali per le vittime di violenza
“In Piemonte ci sono in media due richieste alla settimana al Fondo per il sostegno alle spese legali per donne vittime di violenza. Un numero sempre maggiore chiede aiuto e non bastano più i 180mila euro destinati dalla Regione alla lotta contro la violenza di genere: ho perciò chiesto al vicepresidente della Giunta un incremento di 150mila euro l’anno”. Tali somme andrebbero ad aggiungersi ai fondi complessivi, anche statali, dedicati alle case rifugio per vittime di violenza. Questa situazione è stata illustrata dall’assessora alle Pari opportunità Monica Cerutti alla quarta Commissione, presieduta da Domenico Rossi, dove si è parlato del Bilancio di previsione finanziario 2019-2021 relativamente alle materie di competenza per l’espressione del parere consultivo sul provvedimento. Cerutti ha reso noti gli stanziamenti di competenza della Regione, dal momento che quelli nazionali non sono ancora stati spartiti. In particolare, per quanto riguarda le spese correnti, si prevedono per il 2019 circa 180mila euro per le case rifugio (di cui 14,5mila per trasferimenti alle imprese e 47,6mila per trasferimenti a enti no profit), 150mila euro per il fondo di solidarietà per il patrocinio legale alle donne vittime di violenza e maltrattamenti e 100mila euro per prevenire i fenomeni della tratta e della riduzione in schiavitù. Per quanto riguarda le spese in conto capitale, la Regione stanzia per il 2019 complessivamente 183mila euro per interventi strutturali per centri antiviolenza e case rifugio. Di essi, oltre 116mila per trasferimenti a favore di enti no profit. Al termine della relazione il consigliere Davide Bono (M5s) ha dichiarato che anche il Movimento sosterrà con un emendamento la richiesta dell’assessora per ottenere maggiori fondi per le case rifugio e i centri anti violenza.
La Regione Piemonte aveva, quindi, pieno diritto di ridurle. La Corte Costituzionale ha rigettato tutte le tesi sostenute dalle associazioni venatorie. Esultano animalisti e ambientalisti. Con sentenza del 5 dicembre 2018 e depositata il 17 gennaio 2019 la Corte Costituzionale ha dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal TAR Piemonte e dalle associazioni venatorie riguardo gli articoli n. 39, comma 1 della Legge Regionale n. 26/2015 e n.1, comma 1 della Legge Regionale n. 27/2016 con i quali la Regione Piemonte aveva protetto e dichiarato non cacciabili ben 16 specie selvatiche in difformità dalla legge nazionale. Trattasi delle specie: pernice bianca, allodola, lepre variabile, fischione, canapiglia, mestolone, codone, marzaiola, folaga, porciglione, frullino, pavoncella, moretta, moriglione, combattente, merlo. La Corte ha accolto in pieno le tesi sostenute dalle associazioni LAC, LAV, PRO NATURA e SOS GAIA in appoggio alla Regione Piemonte. In particolare la sentenza afferma che i livelli di protezione fissati dalla legge n. 157 del 1992 a salvaguardia dell’ambiente e dell’ecosistema «non sono derogabili in peius dalla legislazione regionale” ma possono invece essere variati «per innalzare il livello della tutela». La riduzione delle specie cacciabili operata dalla Regione Piemonte con atto legislativo ha avuto l’effetto di innalzare il livello della tutela faunistica: “In nessun modo la riduzione delle specie cacciabili ha inciso in peius sugli standard minimi e uniformi di protezione della fauna, la cui disciplina è ascrivibile alla potestà legislativa esclusiva dello Stato” scrivono i giudici. Detto con altre parole: all’attività venatoria non è ascrivibile alcuna positiva valenza ambientale. Ora ci aspettiamo che, sull’onda della citata sentenza, l’esempio del Piemonte sia presto seguito da altre Regioni e siano sottratte all’attività venatoria in primis le specie selvatiche in declino numerico. La battaglia del Tavolo Animali & Ambiente per l’abolizione definitiva della caccia continua.
Per il Tavolo Animali & Ambiente
Roberto Piana Vice presidente nazionale LAC
La Regione Piemonte aveva, quindi, pieno diritto di ridurle. La Corte Costituzionale ha rigettato tutte le tesi sostenute dalle associazioni venatorie. Esultano animalisti e ambientalisti. Con sentenza del 5 dicembre 2018 e depositata il 17 gennaio 2019 la Corte Costituzionale ha dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal TAR Piemonte e dalle associazioni venatorie riguardo gli articoli n. 39, comma 1 della Legge Regionale n. 26/2015 e n.1, comma 1 della Legge Regionale n. 27/2016 con i quali la Regione Piemonte aveva protetto e dichiarato non cacciabili ben 16 specie selvatiche in difformità dalla legge nazionale. Trattasi delle specie: pernice bianca, allodola, lepre variabile, fischione, canapiglia, mestolone, codone, marzaiola, folaga, porciglione, frullino, pavoncella, moretta, moriglione, combattente, merlo. La Corte ha accolto in pieno le tesi sostenute dalle associazioni LAC, LAV, PRO NATURA e SOS GAIA in appoggio alla Regione Piemonte. In particolare la sentenza afferma che i livelli di protezione fissati dalla legge n. 157 del 1992 a salvaguardia dell’ambiente e dell’ecosistema «non sono derogabili in peius dalla legislazione regionale” ma possono invece essere variati «per innalzare il livello della tutela». La riduzione delle specie cacciabili operata dalla Regione Piemonte con atto legislativo ha avuto l’effetto di innalzare il livello della tutela faunistica: “In nessun modo la riduzione delle specie cacciabili ha inciso in peius sugli standard minimi e uniformi di protezione della fauna, la cui disciplina è ascrivibile alla potestà legislativa esclusiva dello Stato” scrivono i giudici. Detto con altre parole: all’attività venatoria non è ascrivibile alcuna positiva valenza ambientale. Ora ci aspettiamo che, sull’onda della citata sentenza, l’esempio del Piemonte sia presto seguito da altre Regioni e siano sottratte all’attività venatoria in primis le specie selvatiche in declino numerico. La battaglia del Tavolo Animali & Ambiente per l’abolizione definitiva della caccia continua.
Per il Tavolo Animali & Ambiente
Roberto Piana Vice presidente nazionale LAC
Pochissimi, ancora, gli italiani al corrente delle potenzialità offerte da questo importante strumento legislativo. Le parole dell’esperto, fondatore della rinomata ‘SDL CENTROSTUDI SPA’
L’Italia della crisi ha prodotto un fenomeno nuovo, altresì conosciuto come ‘sovraindebitamento’ o ‘fallimento del privato’: situazioni derivanti da esposizioni finanziare o debitorie gigantesche, divenute ormai ingestibili, che di fatto impedirebbe a chiunque – cittadini, consumatori, artigiani, piccole e medie imprese – di uscirne, ipotecandosi così, di fatto, vita, futuro e professione. Un istituto giuridico prezioso, utilissimo, ma ancora poco noto e diffuso, complice anche una scarsa attenzione a esso dedicata da parte degli organi di informazione generalisti e specifici di carattere economico e fiscale. “Si deve l’intelligenza e la lungimiranza del Presidente Emerito della Repubblica Sergio Napolitano l’aver consentito a tale, importante legge, l’ingresso dalla porta principale, nello scenario legislativo italiano, qual e strumento atto a risolvere situazioni altrimenti impossibili, detto Legge 3/2012”, spiega Serafino Di Loreto, già stimato Avvocato e tra i soci fondatori storici di ‘SDL Centrostudi SPA’, azienda che per prima, dal 2010 a oggi, ha fornito sull’intero territorio nazionale una risposta efficace e pronta al dilagante tema dell’usura e dell’anatocismo bancari. “Attraverso alcune distinte procedure, oggi l’italiano sovraindebitato può disporre di differenti strade risolutive per potersi chiamare fuori dall’eccesso di debiti maturati in ambito privato e professionale, che possono altresì, come molteplici casi dal 2015 a oggi dimostrano, anche essere stralciati fino all’80% del monte esposizione complessivo. Salvando vite, evitando dunque tragici finali, preservando l’occupazione, riassestando la gestione di soggetti d’impresa attorno al perno del buon senso: in due parole, facendo tabula rasa del passato per guardare al presente e al futuro con rinnovata fiducia, finalmente liberi dai vincoli pregressi” dichiara Serafino Di Loreto, che mette prudentemente altresì in guardia i consumatori e gli italiani in difficoltà “da quelle trappole pronte a scattare sul web da parte di improbabili strutture taglia-debito reclamizzate in forma di siti e portali fioriti qua e là negli ultimi anni che promettono orizzonti di impossibile realizzazione”, conclude l’esperto.
Torino per il Venezuela
Sia i venezuelani residenti nel paese che quelli all’estero a seguito della diáspora che li ha portati in tutto il mondo, manifesteranno pacificamente, allo scopo di evidenziare il loro supporto al Parlamento e al suo Presidente Juan GUAIDÒ il quale, secondo la costituzione, è il presidente interino del Venezuela. Ben 15 città Italiane si sono organizzate per dar vita a queste manifestazioni in quella che è una data storica per il Venezuela, il 23 gennaio, data che coincide con la caduta di un’altra dittatura nel 1958. Anche Torino parteciperà al presidio pro Guaidò. Un sit in di venezuelani e italo-venezuelani, si terrà in piazza Castello, il 23 gennaio dalle ore 17.30 alle ore 19.30.
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Si rafforza la lotta contro la tratta
Al via la sottoscrizione di un nuovo protocollo
L’assessora regionale all’Immigrazione, Monica Cerutti comunica che martedì 22 gennaio, alle 12, nella sala stampa della Regione Piemonte avverrà la sottoscrizione del protocollo antitratta tra la Regione e la Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Torino. Questo protocollo consentirà una maggiore tutela delle vittime di tratta di esseri umani, che stanno richiedendo protezione internazionale.
"Una pizza con" ospita Giusy Versace
Il 21 Gennaio si terrà l’incontro del mese di gennaio del ciclo di appuntamenti “Una pizza con…” promossi da Forza Italia Giovani Torino Città Metropolitana, dal Coordinatore Tommaso Varaldo, dai suoi Vice Emanuele Cicconi e Luca Schiavone e da tutto il direttivo del movimento giovanile. Incontri che vedono esponenti del mondo della politica, del giornalismo e del lavoro approfondire insieme ai giovani tematiche di attualità. Questo lunedì sarà ospite della serata Giusy Versace, atleta paralimpica, conduttrice televisiva e da marzo parlamentare tra le fila di Forza Italia. “Sono molto contento che Giusy abbia accettato il mio invito – commenta Tommaso Varaldo, coordinatore del movimento giovanile – sarà una serata interessante e ricca di spunti. Ascoltare la storia della vita di una donna straordinaria come Giusy Versace insegna molto e ci ricorda il valore della vita e la forza della speranza. Con Giusy parleremo di sport, affronteremo il delicato tema della disabilità e approfondiremo le sue proposte di legge che vanno nella giusta direzione della tutela dei diritti dei più deboli e nel lavorare per uno sport sempre più per tutti e sempre meno per i più fortunati” Durante la serata interverranno il Coordinatore Regionale di Forza Italia On. Paolo Zangrillo e il Coordinatore del Dipartimento Regionale Politiche Sociali On. Daniela Ruffino. Oltre al responsabile del dipartimento Sport del movimento giovanile torinese Luigi Siciliano.
Per partecipare scrivere a fig.torino@gmail.com
“Una pizza con” ospita Giusy Versace
Il 21 Gennaio si terrà l’incontro del mese di gennaio del ciclo di appuntamenti “Una pizza con…” promossi da Forza Italia Giovani Torino Città Metropolitana, dal Coordinatore Tommaso Varaldo, dai suoi Vice Emanuele Cicconi e Luca Schiavone e da tutto il direttivo del movimento giovanile. Incontri che vedono esponenti del mondo della politica, del giornalismo e del lavoro approfondire insieme ai giovani tematiche di attualità. Questo lunedì sarà ospite della serata Giusy Versace, atleta paralimpica, conduttrice televisiva e da marzo parlamentare tra le fila di Forza Italia. “Sono molto contento che Giusy abbia accettato il mio invito – commenta Tommaso Varaldo, coordinatore del movimento giovanile – sarà una serata interessante e ricca di spunti. Ascoltare la storia della vita di una donna straordinaria come Giusy Versace insegna molto e ci ricorda il valore della vita e la forza della speranza. Con Giusy parleremo di sport, affronteremo il delicato tema della disabilità e approfondiremo le sue proposte di legge che vanno nella giusta direzione della tutela dei diritti dei più deboli e nel lavorare per uno sport sempre più per tutti e sempre meno per i più fortunati” Durante la serata interverranno il Coordinatore Regionale di Forza Italia On. Paolo Zangrillo e il Coordinatore del Dipartimento Regionale Politiche Sociali On. Daniela Ruffino. Oltre al responsabile del dipartimento Sport del movimento giovanile torinese Luigi Siciliano.
Per partecipare scrivere a fig.torino@gmail.com