TRIBUNA- Pagina 12

FridaysForFuture 

Davide Canavesio, Amministratore Delegato dell’ Environment Park commenta  l’iniziativa FridaysForFuture che oggi coinvolge anche Torino con una marcia a favore del clima

 

“Come Environment Park siamo particolarmente attenti a tutte le iniziative di sensibilizzazione su un problema così attuale come quello dei cambiamenti climatici.  In particolar modo quando provengono dalle nuove generazioni, perché devono essere loro uno dei motori principali per dare un futuro al nostro Pianeta” – Ha affermato Davide Canavesio, Amministratore Delegato di Environment Park in riferimento al movimento FridaysForFuture che venerdì 15 marzo interesserà anche Torino con una marcia a favore del clima – “Sono numerosi i progetti che vedono il Parco in prima linea per informare e formare nel modo corretto i giovani su questa tematica. Lo scorso ottobre abbiamo ospitato il “main stage” del Climathon 2018, la  più importante maratona internazionale di idee per contrastare il surriscaldamento del Pianeta. Un evento globale che ha interessato 113 città e oltre 5.000 persone in tutto il mondo. Environment Park e Torino sono stati il centro di questo mondo virtuoso e ho potuto notare con i miei occhi la grande passione mostrata dai ragazzi delle scuole coinvolte nei confronti di questo tema. Sono segnali importanti che possono indicare una svolta, ma è necessario che i giovani abbiano delle guide che li indirizzino e li sostengano. Un ruolo che Environment Park sta portando avanti da diversi anni e su cui continuerà a investire nei prossimi”.

RICORDANDO BRUNO POY A DUE ANNI DALLA SCOMPARSA

Riceviamo e pubblichiamo la lettera  del giornalista, benefattore e imprenditore Maurizio Scandurra, amico fraterno del legale e politico torinese di nascita, ma vercellese d’adozione da sempre
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Ogni volta che il calendario chiama all’appello la voce dei ricordi, mi sembra che tu sia ancora qui. Che nulla sia mai accaduto, né tantomeno mai cambiato. Perché la forza di un legame supera e valica il confine della materia e della storia. In due anni, insieme ai tuoi amati familiari e agli amici più cari – Monica, tua moglie, Caio Attilio, tuo figlio, l’amico altrettanto fraterno, imprenditore e mecenate Cristiano Bilucaglia, Gianni Vizia, Carlo Sarrica, Gian Pomati e Paola Della Rossa, la tua affezionata e storica segretaria e il caro sacerdote di San Giuseppe Benedetto Cottolengo Don Adriano Gennari che ti ha accompagnato fra le braccia del Signore con le sue gradite preghiere di intercessione senza mai farti provare dolore – abbiamo voluto ricordarti con opere buone e di fede. Regalando un candelabro in tua memoria per l’altare maggiore della Basilica di Maria Ausiliatrice fondata da San Giovanni Bosco a Torino, sostenendo con donazioni la ‘Mensa dei Poveri’ di Torino fondata proprio da Don Gennari. E inaugurando presso il Monastero Abbaziale Cistercense di Casanova di Carmagnola, nel torinese, una biblioteca giuridica con tutti i volumi che gelosamente serbavi nel tuo studio legale a Vercelli, tra soffitti dipinti impregnati del fascino del tempo che fu e scaffali immensi ricchi di cultura giuridica: proprio come quella, finissima come la mente altrettanto brillante, illuminata e generosa, che avevi tu. Celebrare la tua persona, la tua buona fama, il tuo buon cuore sempre al servizio anche di poveri e indigenti per cui sei stato, in più di un’occasione, vitale benefattore patrocinando a favore loro molteplici cause gratuitamente nei tribunali di ogni dove d’Italia, afferma il valore della frase per cui ‘il ricordo è la testimonianza di un esempio da seguire’. Nei prossimi mesi, finalmente, dopo averlo fatto in lungo e in largo per il Piemonte, grazie a un’importante iniziativa che ti vedrà protagonista, potremo rimembrarti anche a Vercelli, città che amavi e alla quale hai dato tanto: come uomo, professionista, politico e assessore. Ti abbraccio, caro Bruno. Salutaci Gesù anche da Lassù”.

MANUTENZIONE STRAORDINARIA EDIFICI: AGGIUDICATI I LAVORI DELLA SCUOLA ROMERO

Il sindaco di Venaria Reale Roberto Falcone nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 11 marzo, ha dato seguito alla comunicazione del settore Lavori Pubblici, ai presenti in aula, dell’aggiudicazione della gara Fase 4 con particolare riferimento ai lavori sulla “Scuola Romero”.A seguito delle verifiche del possesso dei requisiti di ordine generale, sono state infatti accertate le condizioni per poter attestare e dichiarare l’efficacia, ai sensi dell’art. 32, comma 7, del D.Lgs. 50/2016 e s.m.i., dell’aggiudicazione della procedura negoziata a favore dell’impresa “Mastropasqua Costruzioni S.r.l.” per i lavori “Manutenzione straordinaria e di adeguamento prevenzione incendi di edifici scolastici e comunali (Man. Fase 4) -Bando Periferie. Sarà successivamente reso noto il cronoprogramma dei lavori.
  Si ricorda, infine, che oltre alla messa in sicurezza della scuola Romero, gli altri interventi previsti da questo appalto coinvolgeranno anche il nido Banzi (rifacimento della centrale termica), la Lessona (interventi sulle coperture, pavimentazioni e palestra) e poi ancora le scuole Di Vittorio, Rodari, VIII marzo e Don Milani.

Il contributo del Tibet all’umanità

Torino, 14 marzo, convegno in Consiglio Regionale

 
Sessant’anni fa, il 10 marzo 1959, scoppiava a Lhasa la rivolta contro l’occupazione cinese. Con la sua sanguinosa repressione, e l’esilio in India del Dalai Lama, per il Tibet aveva termine ogni indipendenza. La Cina lo considera del resto parte integrante della propria identità geostorica.
Nel clima della Guerra Fredda, e poi dopo e fino ad oggi, la causa tibetana è stata in Occidente il simbolo della libertà dei popoli e della vita spirituale che il regime comunista ha soffocato. In quanto tale ha suscitato simpatia e solidarietà, senza che peraltro la situazione sia mutata. La Cina nel frattempo, da immenso paese agricolo, è diventata la grande potenza industriale che è oggi, capace di contendere all’Occidente la supremazia economica e politica mondiale. Sul Tibet è dunque sceso più che mai il silenzio. Neppure la richiesta di un’autonomia culturale, di cui da tempo il governo tibetano in esilio si accontenterebbe, è stata mai accolta. Eppure il Tibet, questa terra inospitale che si distende tra le più alte montagne del mondo, ha davvero un’immensa importanza culturale. Non si spiegherebbe il favore incontrato in Occidente, e neppure i timori del governo cinese, se così non fosse. Può essere importante capirlo bene, a seicento anni dalla morte di Lama Tzong Khapa, il grande riformatore del Buddhismo tibetano, da cui discende la scuola dello stesso Dalai Lama. Può darsi che il futuro geopolitico del mondo non dipenda solo dai flussi della ricchezza, delle risorse energetiche, degli armamenti e dei fenomeni migratori, ma anche dalla consapevolezza delle sue radici culturali e spirituali. Su questa base giovedì 14 marzo alle 17 a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio Regionale del Piemonte, avrà luogo un convegno dal titolo Il contributo del Tibet all’umanità. A sessant’anni dalla rivolta di Lhasa e seicento dalla morte di Lama Tzong Khapa. Promosso dallo stesso Consiglio Regionale, tramite soprattutto il Comitato per i Diritti Umani, il Centro d’Informazione Buddhista e l’Osservatorio sul Pluralismo Religioso. I saluti istituzionali saranno di Nino Boeti, presidente del Consiglio Regionale del Piemonte e del Comitato regionale per i Diritti Umani. Introdurranno Giampiero Leo, vicepresidente del Comitato, e Luigi Berzano, Osservatorio sul Pluralismo Religioso. Interverranno Bruno Portigliatti, presidente onorario Unione Buddhista Europea (Tibet, una storia dimenticata), Bhante Dharmapala Thero, monaco di tradizione Theravada (Il Tibet nella storia del Dharma), Anila Lobsang Kunsang, monaca di tradizione tibetana, Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia (Lama Tzong Khapa: un filo di interdipendenza tra misticismo, raffinamento logico e scienza della mente)
 
 
 

FACEBOOK CANCELLA LA PAGINA DEL FUAN – AZIONE UNIVERSITARIA AD UNA SETTIMANA DAL VOTO

TORINO, ELEZIONI UNIVERSITARIE:  “CENSURATI PERCHÉ DI DESTRA” 
Nella giornata di ieri segnalazioni di massa, formalmente anonime ma provenienti dai “soliti noti”, hanno colpito la pagina Facebook del FUAN – Azione Universitaria, che, complice l’algoritmo di Facebook, è stata chiusa.
«Non bastavano le aggressioni mafiose dei centri sociali e i tentativi di mettere a tacere l’unica voce “di destra” dell’Università di Torino – dichiara Andrea Montalbano, responsabile del FUAN – Ad una settimana dalle elezioni universitarie, che si terranno il 19 ed il 20 marzo, ci ritroviamo così privati di uno dei principali mezzi di comunicazione utilizzati oggi dai giovani studenti. Tutto questo perché – continua Montalbano – come già capitato in passato, la censura di Facebook colpisce chi non si allinea al politicamente corretto. Fortunatamente una manciata di segnalazioni su un social network non basterà a farci chiudere la bocca. Il 19 e 20 marzo – conclude Montalbano – saremo regolarmente candidati ai principali organi di Unito per portare, ancora una volta, la voce di tutti gli studenti liberi in Università».

Serafino Di Loreto, chi è l’uomo che aiuta gli italiani in crisi

Con ‘SDL Centrostudi’ ha restituito oltre 250 milioni di euro nelle tasche di privati, famiglie e imprese

Ha persino fatto fondere e donato la ‘Campana della Nuova Vita’ alla parrocchia di Castenedolo, nel bresciano, in cui visse la propria infanzia, in memoria delle troppe vittime, negli ultimi anni, di banche e fisco ingiusti. Gente che è giunta oltre il limite estremo della disperazione per colpa delle numerose ingiustizie subite da parte di enti creditizi ed erariali. Il 2018 appena conclusosi è stato un buon anno per Serafino Di Loreto, il professionista lungimirante e competente che in anni recenti ha fondato la società ‘Sdl Centrostudi spa’, con sede a Mazzano, in provincia di Brescia. La rinomata struttura professionale si occupa principalmente di analisi contabili per il recupero del credito di anatocismo e usura sui conti correnti e rapporti bancari in genere. E negli anni scorsi, anche per la crisi economica, è stata protagonista una rapidissima crescita in tutta Italia che l’ha portata alla ribalta nel mondo dell’imprenditoria locale e nazionale. L’azienda dal 2010, anno della fondazione a oggi, in soli otto anni ha assistito e aiutato, su fronti differenti e molteplici, oltre 150 mila italiani – privati e imprese – a uscire dalla crisi: restituendo, annullando e/o compensando circa 250 milioni di euro (riferiti a cartelle esattoriali, aste e pignoramenti bloccati o cancellati, interessi bancari illeciti su vari fronti) ingiustamente sottratti da banche e fisco ai loro legittimi proprietari.  Dal 2010 a oggi, ‘Sdl Centrostudi Spa’ “ha versato oltre 30 milioni di iva, ben 20 di imposta sul reddito, e distribuito 50 milioni di euro in provvigioni! Dagli albori – dichiara Serafino Di Loreto – abbiamo dato lavoro a 120 dipendenti diretti sino al 2016, a più di 400 avvocati sparsi in tutta Italia e ad oltre 40 periti e consulenti. Dal 2010 a oggi, il fatturato prodotto dalla società è di oltre 160 milioni di euro“. Per poi proseguire: “Abbiamo fatto quasi 50 mila perizie a pagamento, trasformando questo importante strumento di indagine e analisi in un mezzo accessibile a tutti: specialmente ai più deboli che, grazie a costi nazionalpopolari delle perizie, hanno potuto servirsene, evitando che in un campo così delicato, quale quello del diritto bancario, la giustizia restasse un fatto meramente elitario e per i soliti pochi abbienti“, ricorda il professionista bresciano. “Oltre a essere stati i primi in Italia ad aver affrontato su vasta scala la questione dell’anatocismo/usura, e di tutti gli aspetti collegati, siamo anche stati i primi ad esserci dotati di polizze stipulate con importanti operatori del settore, che garantiscono la copertura delle spese legali, in caso di soccombenza“, prosegue ancora Di Loreto, imprenditore poliedrico e di successo attivo anche in altri molteplici settori. A Mantova, con la società ‘Ecoval’ il fondatore di ‘SDL Centrostudi Spa’ ha sviluppato un progetto con il patrocinio del Comune stesso e la cooperativa ‘Il Solco’ che ha consentito di avviare il risanamento dell’area cittadina dell’ex petrolchimico ‘IES’, salvando ben 20 posti di lavoro, e attivando una produzione in stile green, grazie alla coltivazione di una speciale radice che nel sottosuolo bonifica il terreno, mentre in superficie si sviluppa rapidamente come un alto canneto atto alla produzione di combustibile tipo pellet. In pratica, ha acquisito e riconvertito una delle più storicamente importanti realtà industriali cittadine, trasformandola da inquinante a struttura che crea disinquinanti. Mentre a Bergamo Serafino Di Loreto ha rilevato altresì un’azienda, proveniente da tre fallimenti, che fino a novembre 2017 perdeva circa 400mila euro al mese. Oggi, dopo soli 12 mesi, l’azienda ribattezzata ‘DL Sintered SRL’ ha fatturato ben oltre 8 milioni di euro, debiti zero, e continua a garantire lavoro e futuro a 35 dipendenti “ritirati dal fallimento” che altrimenti sarebbero rimasti a casa: qui grazie a un innovativo processo di stampaggio di polveri vengono creati ex novo componenti meccanici poi esportati in tutto il mondo.

Dalla guerra si può guarire

A partire da mercoledì 13 marzo fino al pomeriggio di venerdì 15 marzo, presso il Politecnico di Torino – Corso Castelfidardo 39 -, sarà operativa l’installazione mobile di Peace Therapy

Si tratta di un ospedale virtuale in cui, dalle 10.00 alle 18.00, potrete vivere l’esperienza dei pazienti che ogni giorno vengono accolti nei nostri ospedali in Afganistan e Iraq.  In questo spazio aperto a tutti troverete filmati, immagini, visori a realtà virtuale, e personale medico di emergency disponibile a condividere la propria esperienza sul campo e fornire informazioni e spiegazioni tecniche sulla gestione di un ospedale in contesti di emergenza, per fare sì che possiate immergervi in questa esperienza a 360°. EMERGENCY è un’associazione italiana indipendente e neutrale, nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. EMERGENCY promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani. Il nostro impegno è possibile grazie al contributo di migliaia di volontari e di sostenitori che ogni giorno scelgono di stare con noi.

AASI: riconoscimento giuridico e professionale della figura dell’autista soccorritore

Soddisfazione per l’incontro al ministero della salute per affrontare il tema del riconoscimento giuridico e professionale della figura di autista soccorritore” ha dichiarato il presidente dell’AASI, Dr. Stefano Casabianca, al termine dell’incontro al ministero della salute, segnalando le criticità quotidiana in cui versa la categoria, molte volte invisibile al grande pubblico ma reale e presente nella quotidianità dal nord al sud d’Italia, garantendo i servizi di soccorso e trasporto infermi in urgenza e non in ogni angolo del paese e proponendo soluzioni per il miglioramento dei servizi a tutela di operatori ed utenti. L’AASI, nel ringraziare il Ministro della Salute, On. Giulia Grillo e tutta la governance ministeriale per l’attenzione sul tema, auspicando un celere iter normativo sul tema, in quanto ormai è da troppi anni che questa figura attende un piano normativo e formativo uniforme su tutto il territorio nazionale ed aderente alla realtà quotidiana che affronta. Con questa nota l’AASI, a nome del dr. Stefano Casabianca, si appella al presidente della conferenza delle regioni, Dr. Stefano Bonaccini, nonché la Presidente della terza commissione sanità presso la conferenza delle regioni, dr. Antonio Saitta ed a tutti i rappresentanti delle regioni, al fine di voler affrontare il tema, con il ministero della salute e con tutte le parti sociali, associazioni e sindacati, per arrivare il tempi celeri per far nascere finalmente questa figura in un accordo in conferenza stato regioni. L’AASI, come manifestato in tutte le sedi istituzionali si rende disponibile, in modo gratuito, a portare il proprio contributo, in un clima collaborativo e di confronto con tutti gli attori chiamati in causa.
Associazione Autisti Soccorritori Italiani

COMUNI E TERRITORI MONTANI IN PRIMA LINEA NELLA PREVENZIONE E GESTIONE DEI RISCHI

Uncem ritiene molto positiva l’approvazione da parte del Parlamento Europeo dell’aggiornamento del Meccanismo di protezione civile UE per aiutare gli Stati membri a rispondere in modo più rapido ed efficiente alle emergenze e alle catastrofi, entrambe ricorrenti e inaspettate. La proposta include anche il miglioramento del piano di gestione del rischio di catastrofi tramite una condivisione più efficiente dei mezzi a disposizione della protezione civile.  La legge istituisce inoltre, su richiesta del Parlamento, il fondo di risorse “RescEU” che metterà a disposizione mezzi aerei per combattere gli incendi boschivi, unità di pompaggio ad alta capacità, ospedali da campo e squadre mediche di emergenza da utilizzare in ogni tipo di emergenza. A seguito di una decisione della Commissione europea, RescEU interverrà qualora gli Stati membri non dispongano di risorse sufficienti per rispondere a una catastrofe. I deputati sono inoltre riusciti a introdurre misure per rafforzare la rete di conoscenze in materia di protezione civile dell’Unione e facilitare gli scambi tra giovani professionisti e volontari della protezione civile. Il testo è stato approvato dl Parlamento europeo con 620 voti favorevoli, 22 contrari e 35 astensioni. La legge entrerà in vigore dopo l’approvazione finale del Consiglio e sarà applicabile entro l’estate. Si tratta di temi, investimenti e opportunità molto importanti anche per l’Italia, secondo Uncem, che ha avviato un percorso virtuoso di impegno e collaborazione con il Dipartimento nazionale della Protezione Civile, guidato da Angelo Borrelli. I Comuni e i territori montani sono in prima fila nella prevenzione delle emergenze e nella gestione dei grandi rischi: vogliamo con il Dipartimento fare nuova cultura della protezione civile, efficientare la seconda fase post-emergenza, semplificare le norme per appalti e gestioni locali, sgravare i sindaci di responsabilità, migliorare i Piani di protezione civile, rendere omogenea l’informazione ai cittadini, dare nuova linfa al volontariato organizzato, nostra eccellenza. Un percorso esemplare, quello italiano, anche per altri Stati europei.

TRA DESIGN E PSICHIATRIA. SEI PROGETTI PER UNA TORINO SOCIALMENTE INCLUSIVA

Rigenerazione urbana e inclusione sociale con 80 persone da tutta Italia per la progettazione di un’area verde all’interno del quartiere Borgo San Paolo della città
 
800 mila persone in Piemonte a rischio di malattie mentali
 
Torino, 11 marzo 2019 h. 11.00
Auditorium Camplus Lingotto, via Nizza 230, Torino (ingresso 8 Gallery, rampa nord, 4° piano)
presentazione degli esiti del workshop MinD FUORIPORTA

 
 Fuoriporta, la 5° edizione del workshop MinD – Mad in Design, il progetto di Camplus e Blu Acqua realizzato con il contributo di Compagnia di San Paolo, a Torino dal 7 all’11 marzo 2019, quest’anno vede la riprogettazione di un’area verde all’interno del quartiere Borgo San Paolo della città.
 
Rigenerazione urbana e inclusione sociale saranno l’obiettivo di 6 progetti per la costruzione di un’idea di abitare che sappia accettare e accogliere la fragilità. Per un’area in cui coesistono una zona residenziale viva e dinamica e strutture residenziali che ospitano 20 utenti seguiti dai servizi di salute mentale, presenti in due gruppi appartamento gestiti dalla società Blu Acqua.

Dopo un passato di reclusione e isolamento, da poco più di quarant’anni, con l’approvazione della legge Basaglia, il disagio mentale è ancora una questione attuale che non riguarda solo una parte emarginata della popolazione. Infatti in Piemonte circa 800 mila persone sono a rischio di incorrere, nel corso della loro vita, in qualche problema di salute mentale. Alcuni studi di riferimento ci dicono che una percentuale molto elevata di persone sofferenti – il 35-50% nei paesi a reddito elevato – non riceve supporto, né cura. Il Piemonte in particolare si colloca tra le regioni italiane con i tassi più elevati di decessi per suicidio: al quinto posto tra gli uomini e al sesto tra le donne (Dati Rapporto Ires Salute Mentale 2017).
 
A Mind, 80 persone provenienti da tutta Italia, tra studenti universitari, utenti seguiti dai servizi di salute mentale, designer, architetti, artisti e personale socio sanitario vivranno un’esperienza di progettazione partecipata e inclusiva sul tema dello spazio pubblico nei luoghi del disagio mentale per far nascere nuove idee per un abitare inclusivo, che risponda alle esigenze di una società più giusta e coesa, proponendo la trasformazione di un reale spazio cittadino.
 
Lunedì 11 marzo 2019 alle ore 11 presso il Camplus Lingotto di Torino (Via Nizza 230, ingresso 8 Gallery, rampa nord, 4° piano), avverrà la presentazione degli esiti del progetto alla presenza del comitato scientifico MinD, dei partner e di interlocutori dell’area design e sanità mentale. I designer che collaborano alla quinta edizione di MinD sono: Alessandro Bulgini, artista indipendente (fondatore del progetto Opera Viva), Giorgio Ceste (designer, www.fwstudio.it e docente IED Torino Istituto Europeo di Design); Germana De Michelis (architetto e senior lecturer NABA Nuova Accademia di Belle Arti www.germanademichelis.wordpress.com); Chiara Lucchini (architetto e responsabile Area Sviluppo Territoriale per Urban Lab,); Chiara Martini (architetto paesaggista, docente IAAD Istituto d’Arte Applicata e Design); Stefano Ragazzo (architetto studio Orizzontale www.orizzontale.org), Isabel Farina (antropologa, Experientia).

“Pensiamo che proprio attraverso un processo di progettazione inclusiva, grazie alla collaborazione con enti, soggetti e istituzioni, possano porsi le basi per avviare dinamiche di rigenerazione urbana e nuova inclusione sociale.” dichiara l’architetto Giulia Mezzalama, coordinatore di MinD
 
“Gli spazi pubblici, specie quelli in prossimità di strutture che accolgono le forme di disagio legate alla malattia mentale, possono e devono invece essere ripensati come nuovi luoghi di inclusione sociale, di confronto tra diversità, come veri e propri alleati delle nuove terapie riabilitative”, spiega Elena Varini, coordinatore MinD e psicologa per Blu Acqua srl
 
Attraverso un progetto di partecipazione partecipata legata alla rigenerazione dei luoghi, pensiamo che lo studente universitario possa arricchire con un tassello importante il suo percorso formativo e di crescita personale. Mettere le competenze, le passioni e le capacità a servizio del bene comune e sperimentare che il cambiamento può e deve partire da un processo di creatività inclusiva può essere l’inizio dell’avventura che porta i ragazzi a diventare adulti consapevoli e protagonisti del loro tempo”, dichiara Sandra Poletto, architetto, coordinatore MinD e referente Camplus
 
“Siamo lieti di poter ospitare l’evento di apertura del workshop Mind-Mad in Design in una cornice come le Fonderie Limone, che in tema di rigenerazione dei luoghi è un esempio d’eccellenza – dichiara soddisfatta Laura Pompeo, assessore alla Cultura di Moncalieri – Legare il tema del recupero  degli spazi pubblici a quello dell’inclusione sociale e della qualità della vita delle comunità è al centro anche dei nostri progetti da diversi anni. Le molte iniziative ed eventi nel Giardino delle Rose al Castello Reale, in cui tra l’altro collaboriamo dal 2015 anche con Cirko Vertigo, si muovono sulle stesse coordinate, all’interno dell’asse tematico Moncalieri Città nel Verde. Con i loro ampi e suggestivi spazi esterni, le Limone sono, come il Giardino delle Rose, un luogo prezioso per i moncalieresi e non solo, in cui il connubio tra cultura, teatralità e spazi verdi è particolarmente felice”.

FUORIPORTA è realizzato grazie alla collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino, l’Istituto d’Arte Applicata e Design di Torino IAAD, il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, con NABA Nuova Accademia di Belle Arti, Il Bandolo ONLUS, Urban Lab, Associazione per la Lotta contro le Malattie Mentali, con il patrocinio della Città di Torino, dell’ASL To5 e della Camera di Commercio di Torino e con il contributo della Compagnia di San Paolo.
L’edizione 2019 del workshop vede in particolare la collaborazione tra MinD e la Fondazione Cirko Vertigo nell’ambito dell’iniziativa “Sul Filo del Circo Lab” (realizzata con la collaborazione del Comune di Grugliasco e il sostegno di Piemonte Dal Vivo e ACCI Associazione Circo Contemporaneo in Italia) per l’apertura del workshop che si svolgerà presso gli spazi delle ex Fonderie Limone di Moncalieri.
 
Mind Mad In Design
MinD è uno spazio culturale, di formazione, di lavoro e inclusione sociale, che si articola in una serie di workshop e altri eventi collaterali, in cui si sperimenta un approccio inclusivo e multidisciplinare al progetto dei luoghi del disagio mentale. Nasce nel 2014 da un’idea degli architetti Giulia Mezzalama e Sandra Poletto e della psicologa Elena Varini, ed è promosso da Camplus, rete internazionale di collegi universitari di merito, con Blu Acqua, società attiva nell’ambito della residenzialità psichiatrica, con il sostegno della Compagnia di San Paolo e la collaborazione di istituzioni universitarie, enti e aziende.
Attraverso la partecipazione diretta di persone seguite dai servizi di salute mentale, MinD è il luogo dove sperimentare e verificare i risultati anche clinici di una cultura del design intesa come processo creativo. La dimensione partecipante del design lo rende un efficace strumento di inclusione sociale, generatore di relazioni mirate a valorizzare l’altro, e prezioso alleato della strategia riabilitativa. MinD nasce per offrire alle giovani generazioni una visione del loro futuro professionale più vicina ai bisogni della società, libera e priva di pregiudizi, e per offrire alle persone ai margini un’occasione per uscire da posizioni di isolamento, valorizzando le proprie risorse.
Dal 2014 il progetto MinD Mad in Design opera per una vera integrazione delle fasce deboli/fragili sul territorio proponendo progetti che aprono relazioni e dialoghi intergenerazionali con la cittadinanza e che agiscono verso l’abbattimento dei vecchi preconcetti e pregiudizi che le persone ancora risentono nei confronti della malattia mentale.
 
“FUORIPORTA”: il workshop MinD
Dal 7 all’11 marzo, saranno circa 50 studenti universitari provenienti da tutta Italia (delle discipline Design, Architettura, Psicologia, Antropologia, Scienze dell’educazione e affini), insieme a 12 utenti seguiti dai servizi di salute mentale, Infermieri ed educatori dell’ASL To5 e ASL Città di Torino, a lavorare, organizzati in 6 team multidisciplinari, sul progetto di un’area verde all’interno del quartiere Borgo San Paolo.