TRIBUNA- Pagina 114

Popolari per l’Italia”: “Eterologa, i costi sociali di un diritto”

popolariCiò che sorprende è che nessuno riesca ad avere un giudizio ragionevole e ci si lasci totalmente influenzare dalle pressioni di certi media, dai social network e da tutte quelle forme di comunicazione totalmente istintiva che oggi dominano la comunicazione di massa

 

Egregio Direttore,

 

 sono rimasto molto colpito in queste settimane dalla reazione del mondo politico sulla questione della fecondazione eterologa. I cosiddetti “nuovi diritti” hanno le loro radici nel tessuto di cui ogni uomo è fatto, e da qui la loro “attrattiva” , ma, pur riconoscendo che si tratta di un tentativo umano di risposta ad un naturale bisogno di felicità che l’uomo ha, la loro proliferazione esprime l’aspettativa che l’ordine giuridico possa risolvere i drammi umani e assicurare soddisfazione ai bisogni infiniti che abitano il cuore umano.

 

Nessuno disconosce il tentativo spesso contradditorio attraverso cui si cerca una soddisfazione a esigenze profondamente umane: il bisogno affettivo, il desiderio di maternità e paternità, la paura del dolore e della morte, la ricerca della propria identità…ma a volte questi tentativi  si presentano con una modalità un po’ estrema  di forzare e “violentare” la natura.

 

Nel nostro caso vale la pena ricordare a tutti che cos’è la fecondazione eterologa: si tratta di prendere il seme di un uomo donatore (che non è il marito o il compagno della donna ma un donatore sconosciuto) ed impiantarlo nell’utero della donna che, se tutto va bene, partorirà questo figlio e lo “condividerà” con il compagno o il marito o (come vorrebbero i più “progressisti”) con la compagna donna. Ma comunque sia, proprio per quanto sopra ricordato,  è altrettanto vero che negare un nuovo diritto è sempre visto in modo negativo e illiberale. Da qui la decisione della Corte Costituzionale di permettere la pratica della fecondazione eterologa anche nel nostro paese.

 

Ciò che sorprende, però,  non è tanto questo, ma che nessuno riesca ad avere un giudizio ragionevole e ci si lasci totalmente influenzare dalle pressioni di certi media, dai social network e da tutte quelle forme di comunicazione totalmente istintiva che oggi dominano la comunicazione di massa, non  rendendosi  conto che un diritto ha sempre un “costo” sociale e che per accontentare qualcuno si rischia di danneggiare altri.

 

Nei giorni scorsi una proposta dei Presidenti di Regione all’unanimità, ha pensato di inserire la fecondazione eterologa nell’elenco dei LEA cioè di quelle prestazione sanitarie riconosciute come gratuite o comunque soggette a ticket, in ogni caso facenti parte delle prestazioni garantite dalla sanità pubblica,  è molto insidioso quanto  superficiale nella sua attuazione.Da anni ormai siamo quotidianamente bombardati dalla spending rewiev soprattutto in campo sanitario, e ci si chiede per dare gratuitamente la fecondazione eterologa quale altra prestazione, o meglio quale altro diritto sarà penalizzato?

 

Gli anziani, i poveri, chi non ha mezzi per curarsi è inevitabile che, poco o tanto, saranno un po’ penalizzati, e ancora perché non aiutare le coppie che decidono di adottare un figlio e che tra burocrazia e spese legali non sono sostenuti da nessuno……Tutto questo perché? Per uniformarci agli altri paesi europei dove il servizio sanitario (pubblico o privato che sia) è anni luce più efficiente e meno sprecone del nostro? Ma poi perché nessuno denuncia i grandi interessi economici che aleggiano dietro a queste nuove tecniche?

 

Quale sarà il prossimo passo? Inserire nei LEA anche l’utero in “affitto” per commissionare figli e scartare quelli che vengono male, come ha recentemente fatto la coppia australiana che ha commissionato” ad una ragazza tailandese due gemelli di cui uno nato “down” e restituito al mittente con un atto che non esito a definire autenticamente criminale?  La Corte Costituzionale ha consentito di effettuare l’eterologa, ma chi la fa deve pagare di tasca sua, facendo ovviamente i conti con la sua coscienza di uomo.

 

Che siano i cittadini tutti a pagare queste pratiche è quanto di più ingiusto nei confronti del popolo e della gente. La proposta dei presidenti di regione prosegue con l’aggiunta che il figlio nato dall’eterologa abbia il più possibile pelle e lineamenti simili ai genitori “legali” introducendo un concetto di vera e propria “selezione della razza” che lascia sbigottiti.  Ma ciò che lascia ancor più sbigottiti è la totale mancanza di  un giudizio serio e articolato su queste questioni, soprattutto da parte di quei politici che dicono di avere un certo tipo di approccio antropologico. L’unico “giudizio” che ho letto è quello della Puppato, nota parlamentare del PD che taccia di conservatori ottocenteschi coloro che non sono sulla sua linea. Dietro la Puppato il silenzio.

 

Assolutamente inquietante!!!


Popolari per l’Italia

 Alberto PERINI

Coordinatore Regionale Piemonte

Popolari per l’italia: “No ai massacri dell’Isis”

popolariUNA PRESA DI POSIZIONE CONTRO I MASSACRI DI CRISTIANI, YAZIDI,  MUSULMANI DA PARTE DELLE MILIZIE DELL’ISIS

 

Signor Sindaco, Presidente del Consiglio Comunale, quanto sta avvenendo in Medio Oriente, non può lasciare indifferenti. Le notizie sui massacri effettuati dalle milizie e dai seguaci dell’autoproclamato Stato islamico dell’Iraq e del Levante – Isis a danno della popolazione di religione cristiana, zoroastriana (gli Yazidi) ed anche musulmana non radicale, sono tali da provare una forte reazione civile ed una assoluta stigmatizzazione, anche perché riportano alla mente i fantasmi di persecuzioni religiose che si pensava fossero finalmente archiviate nella spazzatura della storia”. Così inizia una lettera inviata da Alberto Perini e Massimo Iaretti, rispettivamente coordinatore e dal vice coordinatore piemontese dei Popolari per l’Italia, partito guidato al senatore Mario Mauro, ai sindaci ed ai presidenti dei consigli comunali degli otto comuni capoluogo delle Province del Piemonte (Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Vercelli, Verbania).

 

Anche un Ente Locale, nonostante l’argomento sia maggiormente di competenza della diplomazia, può fare la propria parte perché un dibattito in sede consigliare da la necessaria diffusione ad una problematica che non può e non deve lasciarci indifferenti” dicono Perini e Iaretti. Di qui la richiesta ai sindaci ed ai presidenti dei consigli comunali si farsi promotore della discussione in consiglio di un ordine del giorno tale da suscitare dibattito sull’argomento e fare si che su quanto sta accadendo nel martoriato, non passi sotto silenzio.

 

Massimo Iaretti

Vice Coordinatore Regionale Piemonte

Responsabile per la Comunicazione

 

Andrea Tronzano (FI): “Qualche idea sul futuro di Forza Italia”

tornzanoforzaa italiaIl capogruppo di FI in Sala Rossa: “Ripartiamo dai contenuti e dalla costruzione di una nuova classe dirigente. La sconfitta subita nelle recenti regionali è uno spartiacque”

 

 

D: Tronzano, Forza Italia sembra in impasse a livello nazionale?

R: “E’ spiacevole, quasi beffardo sentirsi dire questo. Forza Italia è la forza che sin dal 1994 vuole le riforme ed ha, soprattutto, le idee di quali riforme e di quale modello di società sia utile all’Italia; uno può pensarla come vuole, ma il succo è che non ci è stato concesso di realizzarle nonostante il grande consenso popolare; ora, il gigione Renzi fa sue le nostre idee e le porta avanti con la forza politica, il PD, che non ha mai le piazze contro qualunque cosa faccia. E’ stupefacente e drammatico per la democrazia pensare che Berlusconi eletto dal popolo per le sue proposte abbia dovuto arrendersi ed ora un uomo nominato dalla segreteria del PD, senza un dibattito parlamentare, possa realizzare riforme epocali senza un voto popolare diretto godendo di un clima mediatico così favorevole. Aggiungo che Renzi sta facendo l’opposto rispetto a quanto dichiarato da Bersani durante le sua vincente campagna elettorale del 2013. Renzi deve chiedere una fiducia diretta per poter continuare la sua opera.”

 

D: Ma non Le sembra in ogni caso che la posizione di Forza Italia sia percepita come un po’ troppo accomodante e quindi renda difficile un recupero dei tanti che non hanno votato?

R: “Potrebbe essere, ma confidiamo che gli italiani capiscano il grande sacrificio che stiamo facendo per il bene del nostro Paese. La possibilità di aumentare facilmente il nostro consenso, come stanno facendo Lega Nord e grillini, lo permutiamo con le riforme utili e inderogabili per una Italia competitiva, equa e prospera nel 2020. Se Renzi non manterrà gli impegni cambieranno anche i nostri atteggiamenti. In ogni caso, gli elettori spero apprezzeranno la nostra responsabilità, anche se capisco la loro voglia di rivincita nei confronti di un Pci, Pds, Ds, PD che per venti anni non ha fatto altro che puntare a sfasciare tutto attaccando Berlusconi a testa bassa. Voglio rassicurare però che Forza Italia è consapevole del danno subito a causa di accuse dimostratesi infondate: milioni di voti persi e tre governi consecutivi non eletti dal popolo; quindi non stiamo facendo sconti, ma stiamo provando a aiutare il cambiamento necessario. Il tempo è galantuomo e dimostrerà i molti fattori esterni alla democrazia che ci hanno impedito di cambiare l’Italia.”

 

D: Torniamo a livello locale. In Piemonte e a Torino?

R: “Ripartiamo dai contenuti e dalla costruzione di una nuova classe dirigente. La sconfitta subita nelle recenti regionali è uno spartiacque. Coalizione divisa, centrodestra ininfluente, classe dirigente non conosciuta dai cittadini, scandali mediatici e giudiziari ci hanno reso deboli. Il 12% a Torino è assurdo se teniamo conto della pessima situazione odierna dopo 25 anni di sinistra. Nonostante questo, siamo comunque, insieme alla Lega, la seconda forza di questo Piemonte; abbiamo 7 consiglieri regionali e tutte le capacità e possibilità di risollevarci velocemente. Lo faremo. Iniziamo da Oropa e dai contenuti.

 

D: Oropa? Molti pensano che cerchiate protezioni onnipotenti?

R: “Al di là della facile ironia che trapela da molti commentatori, Oropa sarà un passo determinante per ridare fiato e spinta ad una idea di società alternativa a quella del socialismo reale in cui vivono gran parte del Piemonte e la totalità di Torino. Vogliamo tornare a rappresentare coloro che ci hanno abbandonato nel tempo; persone e categorie che si sono sentite tradite o poco tutelate dalle nostre azioni concrete. Contrastare le lobbies e l’oligarchia escludente consolidatasi in questi anni è l’obiettivo, ma non per sostituirla con la nostra; noi vogliamo una società dove ognuno possa trovare le condizioni favorevoli per il proprio progetto di vita e di impresa.”

 

D: Priorità?

R: “Europa, Lavoro, Istituzioni. In particolare, il tema dell’impresa e dell’occupazione è fondamentale. Troppe famiglie, troppi genitori, troppi nonni stanno soffrendo nel vedere i loro figli o nipoti a casa e senza dignità; nel vedere imprese storiche che chiudono dopo decenni di sana attività. Sono ferite che si possono rimarginare, ma credo che siano cicatrici incancellabili per chi ha conosciuto un Piemonte e una Torino creata e basata sul lavoro e sul profitto. Ritornare a dare speranze nel futuro è la nostra missione.

 

D: Il suo contributo al dibattito?

R: “Io credo fortemente che la società italiana debba basarsi sulla tutela della maternità, della genitorialità naturale, dei figli. Attenzioni concrete ai bisogni di mamme, papà, figli sono la prima spinta per avere fiducia nel futuro. Potenziare il polo di nascita e cura del Sant’Anna e del Regina Margherita per la prevenzione e la soluzione a favore di una vita di qualità del nascituro, lo screening neonatale allargato per contrastare le malattie metaboliche e dare certezze sulla salute del proprio figlio ai genitori, il congedo parentale, asili nido, una attività sportiva sin dalla scuola materna e, più avanti, un reale orientamento scolastico che eviti lo spreco di risorse intellettive, umane ed economiche sono esempi per spiegare che cosa io intenda per concrete attenzioni.”

 

D: Ma…

R: “Mi perdoni, concludo rapidamente. Io ascolto molto i cittadini e mi rendo conto di come sia sempre più evidente lo smarrimento, la paura di una società che si stia arrendendo a non essere più comunità.  Regole non uguali per tutti, leggi retroattive che cambiano la vita da un momento all’altro, decisioni revocabili all’infinito senza che esista uno forte strato comune di valori che impedisca tutto ciò, assenza di coesione sociale, esigenza di emozioni forti ma assenza di sentimenti che sono quelli sui quali si poggia la costruzione di una vita, disuguaglianze e, soprattutto, quello che si patisce di più è la quasi certezza che il singolo non senta più una responsabilità morale nei confronti delle altre persone. Credo che dire basta a queste cose, con coraggio e forza, dire basta al nichilismo etico ovvero alla posizione che sostiene l’inesistenza della moralità come realtà oggettiva e quindi che sostiene che non c’è azione che sia necessariamente preferibile ad un’altra sia la vera base per rilanciare l’Italia.

 

D: Bene sui valori, ma per il lavoro e l’occupazione che cosa pensate di fare?


R: “L’impresa deve essere al centro.Noi abbiamo ancora, in Piemonte, alcuni settori che possono garantire sviluppo, occupazione basandosi sulla qualità del prodotto non globalizzabile, per così dire. Agroalimentare, aerospazio, biotecnologie, sanità, tecnologie per l’ambiente, meccanica strumentale, energia, automotive i settori che possono ridare benessere al nostro territorio. Dobbiamo avere una politica industriale su questi settori. Altra sezione fondamentale è l’edilizia: rimane una priorità assoluta il suo rilancio. E poi, diminuire le tasse, ridare fiato al credito alle famiglie e alle imprese, estirpare la corruzione diminuendo le leggi e i regolamenti e dando il buon esempio come politica.

 

D: in bocca al lupo

R: “Crepi il lupo. Vedrà che nel 2016 vinceremo a Torino.

La fiaccolata di Assemblea Cavallerizza

cavallerizza luca di lotticavallerizza 2 luca di lotticavallerizza3“Il risultato dell’incendio è stata la brusca accelerazione del processo di vendita e ri-destinazione del Complesso”. Sfilata il 5 settembre
 

L’Assemblea Cavallerizza 14:45 insieme al Circolo Beni Demaniali, Gioventura Piemontèisa, C.A.S.T. 1983, A.L.F.A., La Bela Rosin e la soa Gent, organizza una fiaccolata di solidarietà dopo il grave incendio doloso del 30 agosto che ha reso inagibile l’edificio che ospitava il Circolo Beni Demaniali, con gravi perdite materiali e morali.

Il risultato dell’incendio è stata la brusca accelerazione del processo di vendita e ri-destinazione del Complesso. Sotto il nome di una (piuttosto tardiva e sempre tristemente emergenziale) necessarissima tutela del bene, sembra essere dimenticato il dialogo sin ora intercorso tra istituzioni e cittadinanza per la realizzazione di una progettazione partecipata.

É sconcertante per un cittadino che, fiducioso nelle istituzioni, ha partecipato ad un percorso di assemblee cittadine per la difesa di un patrimonio della città, e avviato con loro un dialogo perché la Cavallerizza Reale non venisse trascurata e lasciata in uno stato di degrado e abbandono nella prospettiva di una vendita a privati, pensare che tutto venga cancellato.

Ci chiediamo quali garanzie avrà la cittadinanza dal momento in cui l’intero complesso e quindi la sua completa gestione, sarà affidata alle mani di pochi privati che da sempre si impongono con i propri progetti assolutamente privi di ogni intento culturale, che al contrario danno luce solamente a sistemi speculativi di alto profitto.

In tempi di crisi l’investimento sull’attività culturale, per noi vuol dire altro, e la Cavallerizza deve “dire” altro: vuol dire favorire luoghi di confronto e aggregazione, di scambio, di partecipazione, cultura accessibile a tutti/e. Questa città non ha bisogno di appartamenti di lusso ed esercizi commerciali; quelli che ci sono, stanno già patendo la crisi dei consumi. Una città come Torino, che ambisce ad essere “capitale della cultura” ha bisogno di spazi culturali e di aggregazione.

Auspichiamo e agiremo affinché il Circolo Beni Demaniali, realtà storica all’interno della Cavallerizza possa trovare al più presto una adeguata sistemazione all’interno del complesso storico patrimonio dell’UNESCO. Al termine della manifestazione presso i locali della Cavallerizza si terrà una serata musicale; i fondi raccolti saranno devoluti in beneficenza al Circolo per una più rapida ripresa delle attività.

 

(Foto: Luca Di Lotti – Facebook)

Da Palazzo Civico: sgravi fiscali per le aree dei cantieri

 Le agevolazioni saranno concesse per tutto il 2014 alle aree interessate dai cantieri per la realizzazione di opere pubbliche

 

cantieri

La Giunta Comunale ha definito  le agevolazioni fiscali che saranno concesse per tutto il 2014 alle aree interessate dai cantieri per la realizzazione di opere pubbliche. La decisione della Giunta fa seguito agli indirizzi per i tributi locali approvati dal Consiglio Comunale lo scorso luglio, che prevedono la concessione di agevolazioni per TARI, CIMP e COSAP: le zone individuate sono quelle di via Nizza/piazza Bengasi interessata dal lavori per la metropolitana, l’asse del Passante Ferroviario e piazza Foroni, della quale è in corso la riqualificazione.

Per quanto riguarda i lavori di realizzazione della metropolitana usufruiranno di sgravi del 50% le attività collocate nel tratto di via Nizza tra via Millefonti e via Caramagna ed in via Genova tra via Caramagna e via Sommariva, mentre per coloro che operano in via Nizza tra le vie Caramagna e Sommariva, in via Caramagna ed in via Sommaria tra via Nizza e via Genova ed ai numeri 367 e 369 di via Nizza le agevolazioni arriveranno al 100% dei tributi dovuti. Nell’area di piazza Bengasi (dal numero 9 al 20 della piazza e dal 214 al 224 di via Onoratom Vigliani) avranno diritto al 100% di abbattimento fiscale negozi, attività ed esercizi pubblici ed al 50% il commercio ambulante.

Per la realizzazione del passante ferroviario è confermato anche nel 2014 il 50% di agevolazione all’interno del quadrilatero tra via Stradella, via Chiesa della Salute, via del Ridotto e corso Venezia prolungato fino all’incrocio con via Saorgio e per l’area dei lavori in corso sull’asse di corso Principe Oddone e su corso Regina Margherita. 

Il 100 % sarà invece applicato nel secondo semestre del 2014 agli ambulanti di piazza Foroni ed alle attività collocate in via Candia tra il numero 1 ed il numero 9, in via Foroni dal 7 all’11, in via Santhià tra via Candia e via Scarlatti, in via Baltea tra corso Palermo ed il numero 38, in via Monte Rosa tra il 48 ed il 59 (compresa piazzetta Cerignola), in via Scarlatti tra il 13 ed il 36 ed in via Crescentino tra l’1 ed il 10.

 

(e.v. – www.comune.torino.it) – Foto: il Torinese

 

Roberto Cota: “Falsità sulle politiche sanitarie”

COTA R“Sono state dette e scritte cose senza senso, qualcuno dovrebbe avere il coraggio di ammetterlo apertamente”

 

Roberto Cota, segretario della Lega piemontese ed ex coordinatore regionale difende le sue “giuste scelte di governo” a proposito della  riforma sanitaria e parla di  strumentalizzazioni e di  falsità dette dal centrosinistra “Sarebbe interessante – afferma – mettere insieme tutte le falsità propalate e le strumentalizzazioni fatte sulla riforma sanitaria. Le scelte di governo erano giuste. Sono state dette e scritte cose senza senso, qualcuno dovrebbe avere il coraggio di ammetterlo apertamente”.

 

(Foto: il Torinese)
   

Sergio Marchionne: “Fiat è un esempio per l’Italia”

sergio_marchionne“Anche quando la concorrenza ti considera morto, ti puoi rialzare”

 

“Fiat è un esempio per l’Italia. Non è per fare i presuntuosi, ma cito come esempio il percorso di Fiat per dimostrare che anche in situazioni disperate, anche quando la concorrenza ti considera morto, ti puoi rialzare”, ha dichiarato l’ad del Lingotto, Sergio Marchionne,  al Meeting di Rimini

Chiamparino: “Fca, a Torino spazio anche per altre produzioni”

chiamp consiglioLe parole del presidente della Regione Piemonte

 

“Le scelta di Fca di puntare a Torino sul polo del lusso  – dice Sergio Chiamparino – è un passo avanti e una scelta lucida che qualifica anche l’indotto Automotive. Ma se questa è una scelta importante, ritengo ci sia spazio a Torino anche per altre produzioni e per fare di più, e non solo da parte di Fca”.

Osservatorio Usura: “Tenere alta l’attenzione”

E’ necessario mantenere alto il livello di guardia, sensibilizzando sempre più l’opinione pubblica

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In merito ai dati pubblicati dalla Cgia di Mestre sull’indice di rischio usura nelle regioni italiane – che vedono il Piemonte in un range di pericolo medio e, tuttavia, prima tra le regioni del nord (con l’85,1%) per esposizione al fenomeno – il consigliere segretario Gabriele Molinari , delegato all’Osservatorio regionale sul fenomeno dell’usura, dichiara: “È necessario mantenere alto il livello di guardia, sensibilizzando sempre più l’opinione pubblica circa un problema di eccezionale gravità sociale.

 

Nelle prossime settimane promuoveremo iniziative mirate all’informazione, la prevenzione e il contrasto di quella che costituisce una vera e propria piaga del nostro tempo, cercando di coinvolgere le categorie sociali più esposte e vulnerabili, quali – ad esempio – famiglie e imprese”.

Piero Fassino: “Soluzione condivisa per il Regio”

fassino pieroIn ogni caso saranno l’Assemblea dei Soci e il nuovo Comitato di Indirizzo già convocati per il 9 e 10 settembre a valutare la situazione

 

“Mi rammarico che il Maestro Noseda abbia voluto annunciare le sue dimissioni da Direttore Musicale del Teatro Regio mentre ancora si sta lavorando per una soluzione condivisa che consenta di superare i dissapori manifestatisi in questi mesi al vertice del Teatro e di confermare alla guida del Regio quel Sovrintendente e quel Direttore Musicale che – collaborando positivamente per sette anni – hanno consentito al Teatro Regio di affermarsi come un’eccellenza nazionale e internazionale.”

 

Lo ha dichiarato il Sindaco di Torino Piero Fassino, Presidente del Teatro Regio.

 

“ Nonostante la decisione unilaterale di Noseda di queste ore – ha aggiunto Fassino – resto convinto che bisogna ancora operare per giungere a quella soluzione e – come ho fatto in questi mesi – mi adopererò in questa direzione. In ogni caso saranno l’Assemblea dei Soci e il nuovo Comitato di Indirizzo già convocati per il 9 e 10 settembre a valutare la situazione e assumere le migliori decisioni nell’esclusivo interesse del Teatro Regio, dei suoi orchestrali e dei suoi lavoratori e dei tantissimi cittadini che, a Torino e in Italia, seguono il teatro con passione e generosità “.

 

(WWW.COMUNE.TORINO.IT)