Domenica 22 aprile si corre la gara organizzata dal Gs Alpi nel segno dell’unione tra i due comuni

La grande attesa sta per volgere al termine: domenica 22 aprile si svolgerà la Granfondo Internazionale Alassio-Laigueglia, la prima gara della stagione 2018 organizzata dal Gs Alpi. E’ stato un inverno molto difficile, con i due rinvii per maltempo della Granfondo Internazionale di Laigueglia che hanno condizionato il calendario fino all’importante decisione di unire le due manifestazioni, al fine di poter creare un’unica grande festa e una grande sinergia tra i due comuni, quello di Alassio e di Laigueglia, che da sempre puntano sul ciclismo come strumento di visibilità per il territorio. La Granfondo Internazionale Alassio-Laigueglia accenderà la propria miccia sabato 21 aprile, quando in piazza Partigiani ad Alassio verrà aperto il villaggio expo e la zona di ritiro dei pacchi e numeri di gara. Ad Alassio ci sarà quindi tutta la logistica: la partenza della Granfondo avverrà invece a Laigueglia, in in Corso Badarò. Subito dopo il via, i partecipanti affronteranno il classico tracciato della Granfondo di Alassio, che si concluderà in salita, sul Santuario della Madonna della Guardia. Il tracciato misura 105 km per 2046 metri di dislivello. Un importante occhio di riguardo sarà rivolto verso la sicurezza, in quanto sul percorso ci saranno 150 volontari e la chiusura al traffico sarà garantita anche dalle forze dell’ordine, oltre che dalle scorte tecniche che saranno al seguito. Le strade saranno aperte solo ai ciclisti per più di un’ora. Dopo la gara, il Gs Alpi allestirà un parco chiuso ad Alassio, all’interno del quale sarà possibile parcheggiare le proprie biciclette e tenerle custodite con un lucchetto, che verrà dato in dotazione dal comitato organizzatore. Grazie a questa misura di sicurezza, i partecipanti potranno tranquillamente fare la doccia, partecipare al pasta party e visitare la città di Alassio.
Per tutte le ulteriori informazioni è possibile visitare il sitowww.granfondoalassio.it




Decisamente competitiva per certi aspetti, certamente amatoriale per altri. Stiamo parlando dell’undicesima edizione della Lago Maggiore Half Marathon, svoltasi domenica 15 aprile, da Verbania a Stresa
segnare 59’ 06” davanti a Ndiwa e Boit, anch’essi sotto l’ora. Una prestazione notevole anche quella fatta dalla prima delle donne, Daisy Cherotic, anch’essa keniana. Primo europeo è stato lo svizzero Fabian Anrig in 1h08’12” mentre il primo italiano è Francesco Grillo in 1h10’06”.Ancora tra le donne, medaglia di bronzo per la splendida Charlotta Fougber, già lruricampionessa nei 3000 siepi. Tantissimi gli atleti e le atlete partecipanti per la
passione: “Un bellissimo percorso, adatto anche a fare un tempo basso, poche salite” ha detto la giornalista di Verbania, Manuela Raja Prestifilippo “. Alla riuscita della manifestazione hanno contribuito i volontari che hanno controllato il taffico . Nexia Audirevi è la società italiana indipendente di servizi per le imprese, che ha dato il nome alla manifestazione: “ E’ riuscita molto bene, siamo particolarmente soddisfatti” ha detto la dirigente della organizzazione per la pubblicità della ditta medesima, anche lei presente a Stresa. Tanti altri, comunque, gli sponsor.




umile ma nobile, meno noto ma reale compiere un gesto inaspettato quanto unico in un campo di gioco. Siamo in un momento concitato della partita di domenica scorsa tra FIAT TORINO e Milano di serie A di Pallacanestro. Dopo un’azione confusa il pivot avversario cade a terra (senza fallo e senza colpi né situazioni di pericolo) e Valerio Mazzola (ala-pivot di Torino) invece di correre verso l’area avversaria per avvantaggiarsi della situazione, si ferma e solleva l’avversario prima di tornare a giocare con i suoi compagni. Molti diranno “scemo, perché non ne hai approfittato” e varietà di questo
genere di improperi. Ma il campione va oltre il momento, ha il cuore nella testa e non approfitta dell’avversario caduto, e l’istinto dell’uomo gentile e nobile non calpesta tutto in nome di una vittoria. E l’educazione morale è qualcosa che supera il risultato e va oltre quello che la gente pensa. L’animo nobile non si guadagna con i soldi, il rispetto non lo si compra urlando, e il prestigio non nasce grazie a degli improperi. Ma sono i piccoli gesti, quelli che nessuno ormai più considera a fare la differenza: quel silenzio assordante del gesto buono che nasce dall’istinto e da una educazione
che ormai sembra di altri tempi. E tutto questo non ha un eco, non rimbomba e non rimbalza, ma vale più di una vittoria. E se tutti insieme, invece solo di inveire, lottassimo nella vita quotidiana come Valerio accettando gli avversari e aiutandoli se necessario, forse faremmo tutti un salto di qualità. Io stesso come tifoso ho quasi inveito contro un gesto di insana generosità: e poi ci ho ripensato. E’ grazie a gesti come questi che lo sport non è ancora morto, a persone come Valerio Mazzola che al primo posto hanno l’educazione e una morale. Ruvide gomitate e lotta allo sfinimento: ma insulti e scorrettezze no, non fanno per chi vuole pensare che lo sport sia scuola di vita oltre che macchina da soldi per pochi. Grazie Valerio Mazzola, grazie della lezione: un applauso dal cuore di tutti i tifosi dello sport del basket e non solo.
Torino, Italia, Europa e mondo: è un autentico poker d’assi quello che tiene stretto fra le mani Massimo Re, 57 anni, presidente del Gruppo Sportivo Polizia Municipale di Torino e detentore di prestigiose nomine anche a livello nazionale, continentale e, addirittura, internazionale.
facciamo sport attivo), ma senza avere la possibilità di registrare l’ingresso di colleghi più giovani. Sino a quando non disporremo di una configurazione giuridica più forte e non ci sarà data la possibilità di fare nuove assunzioni, non avremo la possibilità di assistere a quel ricambio generazionale che tutti auspichiamo, io per primo».
incontrato grosse difficoltà, ad essere onesto; sono stato accolto in USPE come se fossi uno di famiglia e sono sempre stato supportato nelle mie proposte od osservazioni. Gli aspetti che più mi hanno colpito sono la serietà e il rispetto dei ruoli in determinate circostanze, ma anche la complicità e la voglia di far bene insieme. Siamo davvero un bel gruppo».
mia sorpresa e, soprattutto, il pensiero di avere altri impegni da assolvere! Tuttavia, dopo averne parlato con mia moglie, il comandante Bezzon e il presidente ASPMI Barbato, ho deciso di vivere anche quest’esperienza. Ed è andata bene: sono stato eletto nel Comitato Esecutivo con il maggior numero di preferenze. Il mio è un compito prevalentemente decisionale sulla vita, sia tecnica che amministrativa, dell’USIP. Un ruolo più politico che tecnico, al quale mi dovrò abituare. Penso che qualsiasi sia il contesto, europeo o mondiale, avere un incarico all’interno di questi consessi sia un segnale di grande fiducia nei confronti della nostra associazione ma anche del Comando di Torino in quanto, e questo è il mio parere personale, a determinati livelli la forma e le competenze contano più di ogni altro aspetto».