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Per i granata la terza sconfitta di fila in trasferta

TORO LAZIO33

LAZIO-TORINO 3-0

 

Marcatori: 40′ pt Lulic (L), 25′ st Felipe Anderson, 49′ st Felipe Anderson

 

LAZIO (4-2-3-1): Marchetti; Basta, Mauricio, Gentiletti, Lulic; Onazi (47′ st Morrison), Biglia; Candreva (30′ st Kishna), Milinkovic-Savic, Felipe Anderson; Klose (34′ st Matri). A disp. Berisha, Guerrieri, Konko, Patric, Braafheid, Oikonomidis, Morrison, Mauri, Djordjevic.All. Pioli.

 

TORINO (3-5-2): Padelli; Bovo, Glik, Moretti; Peres, Acquah (15′ st Benassi), Vives (28′ st Prcic), Baselli; Molinaro, Belotti (15′ st Maxi Lopez), Quagliarella. A disp. Ichazo, Castellazzi, Pryyma, Gaston, Zappacosta, Amauri, Martinez. All. Ventura.

 

Non c’è due senza tre. Ed ecco arrivare per i granata la terza sconfitta di fila in trasferta, contro una Lazio, che con il tris dell’Olimpico si aggiudica invece la quinta vittoria consecutiva di stagione. E non solo questo. Arriva il secondo posto per i biancocelesti, postazione di lusso da dividere con altre tre, ma di sicuro meritata da una squadra che finora ha dimostrato di far bene. Percorso altalenante, invece quello dei granata, che dopo lo sprint di inizio stagione, da qualche gara a questa parte hanno perso qualche punto importante per strada, scivolando in quinta posizione insieme ad Atalanta e Sampdoria. Non tutto nero, in realtà, a livello tattico per Ventura e i suoi che provano a portare il gioco in avanti, senza rendersi però incisivi come dovrebbero. Non bastano neanche il recupero in extremis di Vives, il ritorno di Peres e le giocate di un Quagliarella decisamente in partita.

 

Mette la quinta il Toro in questo avvio di gara proprio con Quagliarella che prova a rendersi pericoloso, stroncato subito però dalle retroguardie biancocelesti. Arriva dall’altra parte, in realtà, l’occasione più ghiotta al 13′ quando Candreva batte su punizione un pallone intercettato da Lulic: precisissimo regala il cross perfetto per la testa di Mauricio, il numero 33 sbaglia di poco. Non si lascia di certo intimidire la squadra di Ventura: interessante occasione di Quagliarella al 20′ dalla distanza, nulla di fatto. Come interessante è la prestazione di Candreva che ci prova al 23′ con una conclusione potente ma imprecisa. E’ ancora lui il protagonista di un gol annullato al 37′ su un’azione corale della squadra di casa: partecipano Anderson che effettua un passaggio per Lulic, pronto a servire al centro dell’area Candreva, colpo di testa per il centrocampista biancoceleste, palla in rete, tutto vanificato dal fischio per fuorigioco. Replicano i granata subito dopo da fuori area con Peres che impegna Marchetti. Ma è nell’altra metà campo che si sblocca il match: al 41′ Basta crossa per Klose che, smarcandosi fa sponda per Lulic, Padelli ci prova ma non ne può niente, Lazio in vantaggio sul finire della prima frazione di gara.

 

Ritmi alquanto frenetici nell’avvio di ripresa, con una Lazio che non vuole fermarsi qui, e un Torino concentrato a far pressing sul possesso palla laziale. Ci provano un po’ tutti i giocatori di casa, da Candreva a Lulic che sfiora per pochissimo il raddoppio. Ci prova anche Ventura a cambiare le sorti della gara con l’entrata di Benassi e Maxi Lopez al posto di Acquah e Belotti. Di poco incidono dato che dopo 25′ di gioco arriva il raddoppio per i biancocelesti: Klose serve Felipe Anderson che non si fa cogliere impreparato, anzi sferra una botta di sinistro che buca la rete. I granata non demordono contro un’avversaria davvero in forma. Quagliarella continua a spingere in avanti creando azioni pericolose, come lo è al 35′ dall’altra parte quella di Matri neoentrato. A far centro è di nuovo la squadra di Pioli che già superato il 90′ trova il terzo di giornata e chiude definitivamente il match con Andersona che firma doppietta. Ride la Lazio, quindi, non di certo Ventura: sono un po’ le cose da rivedere per lui, soprattutto in fase di conclusione, in attesa del turno infrasettimanale contro il Genoa.

 

Valeria Tuberosi

 

 

La storia del vecchio cuore granata ricomincia dal nuovo Filadelfia, l'anima del Toro

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torio fila 2Con i tifosi anche Pulici, Claudio Sala e Zaccarelli, ma anche gli attuali calciatori Bruno Peres e Jansson, e il presidente Urbano Cairo

 

La storia granata ricomincia dalla  ricostruzione dello Stadio Filadelfia del Torino. Nell’antico stadio c’erano 10 mila tifosi, tra loro campioni del passato come Pulici, Claudio Sala e Zaccarelli, ma anche gli attuali calciatori Bruno Peres e Jansson, il presidente Urbano Cairo, gli assessori Giovanni Maria Ferraris della Regione e Stefano Gallo del Comune. La posa della prima pietra è l’inizio di un percorso che prevede la fine dei lavori esattamente tra un anno,  il 17 ottobre 2016.

 

 Giancarlo Bonetto, presidente del Collegio Fondatori Filadelfia ha detto “Il nostro ricordo va a 4 anni fa, quando nacque la Fondazione Filadelfia. Alcuni dicevano che non saremmo mai riusciti a ricostruirlo. Invece grazie al Comune, al Torino FC, alla Fondazione Mamma Cairo e alla volontà di tutti i tifosi il Fila oggi è qui, e si fa. Non possiamo non ricordare proprio oggi Don Aldo Rabino, nostro presidente onorario: ha sempre insistito per la ricostruzione, è anche grazie ai suoi consigli e incitamenti che ce l’abbiamo fatta.”

 

Commoventi le parole durante la benedizione di Don Robella: “E’ stata recuperata l’anima che ci appartiene. Non siamo sportivi e basta, abbiamo un’anima. Vogliamo guardare il cielo. Siamo oltre la vita. Abbiamo fede e speranza e la nostra speranza è ben riposta. Chiediamo al signore di benedire questa pietra e tutti coloro che qui suderanno e faticheranno”.

 

“In questo stadio – ha commentato il presidente Cairo – il Torino ha vinto 7 scudetti. Quello del 1926/27, revocato ingiustamente, lo considero vinto. È ora di andare a riprendercelo”.

 

(Foto: Fc Torino/Facebook – il Torinese)

PER LA JUVE SOLO 0-0: POGBA NON OLTREPASSA IL MURO TEDESCO

Allo Stadium i bianconeri provano di tutto. City ora a -1 e Siviglia a – 4


juve borussiaJUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Cuadrado (dal 15’ s.t. Pereyra), Khedira, Marchisio, Pogba, Alex Sandro; Mandzukic (25’ s.t. Zaza), Morata (dal 35’ s.t. Dybala). A disp. Neto, Rugani, Evra, Hernanes. All. Allegri

 

BORUSSIA MÖNCHENGLADBACH (4-4-2): Sommer; Korb, Christensen, Alvaro Dominguez, Wendt; Traoré (dal 37’ s.t. Hahn), Dahoud (dal 42’ s.t. Nordtveit), Xhaka, Johnson; Raffael (dal 28’ s.t. T. Hazard), Stindl. A disp. Sippel, Drmic, Jantschke, Hrgota. All. Schubert

 

Dopo le prime due vittorie in Champions per la Juventus arriva lo 0-0 in casa contro il Borussia Moenchengladbach. La squadra di Allegri resta comunque prima nel girone, con un solo punto di vantaggio sul Manchester City; il pass per la fase a eliminazione diretta sarà da conquistare nelle ultime tre partite.  Un match dominato dai bianconeri che però non riescono a concretizzare e a trovare la vera occasione della rete. Nel primo tempo la Juventus prova a fare gioco ma si trova una squadra ben organizzata in campo.  Pogba  inizia a lanciare le prime fiammate, cosa che continuerà a fare per tutto il resto della partita, ci prova sempre ma sbaglia nei momenti decisivi. Al 31’ il numero 10 va vicinissimo al golJuve tifosi sfiorando il palo alla sinistra di Sommer, con un destro improvviso. Tra tanta Juve prova a spingersi verso la porta di Buffon un cross di Traorè, che ha costretto Chiellini ad un anticipo in angolo.  Ma l’episodio chiave che potrebbe far riscattare la Juve è proprio sul finale: Dominguez sbaglia il controllo su Morata e lo stende interrompendo una chiara occasione da gol. I bianconeri volevano il cartellino rosso per fallo da ultimo uomo, ma per Thomson è solo da cartellino giallo. Nella ripresa il copione non cambia, i ritmi sono sempre intensi e il primo tiro è ancora del francese che si coordina bene e fa rimbalzare il pallone a pochi passi da Sommer che decide di respingere a lato. A metà del secondo tempo è sempre Pogba su punizione a provare a sorprendere l’estremo difensore del Borussia ma non si fa cogliere impreparato. Prima dell’uscita Mandzukic caduto in area per un contatto con Dominguez ha tempo di recriminare, ma per l’arbitro scozzese è tutto regolare. A una manciata di minuti dalla chiusura, Allegri decide di togliere Morata per Dybala che prova a trascinare la squadra e con Chiellini prova ad acciuffare tutti i palloni vaganti. Ma il muro tedesco resiste e conquista il suo primo punto in Champions. 

 

Roberta Perna

Allegri e Ancelotti nella rosa di nomi del "Pallone d'oro"

Allegri

Tra i  23 che concorrono alla massima onorificenza del calcio mondiale non sono invece presenti calciatori italiani

 

Due italiani legati a Torino, l’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri e l’ex ct del Real Madrid Carlo Ancelotti fanno parte della rosa dei dieci allenatori che possono essere scelti per il Pallone d’oro edizione 2015. Tra i  23 che concorrono alla massima onorificenza del calcio mondiale non sono invece presenti calciatori italiani tranne  il francese Paul Pogba che però gioca in Italia nella Juve (oltre a Messi, Ronaldo, Neymar)
   

DERBY D’ITALIA A RETI INVIOLATE: INTER JUVENTUS 0-0

INTER JUVE

Un  palo a testa: prima la traversa di Brozovic nel primo tempo e il palo di Khedira nella ripresa, per un pareggio che rispecchia l’andamento della partita

 

INTER (4-4-2): Handanovic; Santon , Miranda, Murillo, Jesus; Brozovic, Medel (47’st Kondogbia ), Melo (19’st Guarin), Perisic; Jovetic (47’st Palacio), Icardi. A disp. Carrizo, Berni, Kondogbia, Biabiany, Telles, Montoya, Ranocchia, Gnoukouri, D’Ambrosio, Nagatomo, Manaj. All. Mancini

 

JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Cuadrado, Khedira, Marchisio, Pogba, Evra; Zaza (33’ st Dybala), Morata (25’ st Mandzukc). A disp Neto, Hernanes, Alex Sandro, Lemina, Padoin, Rugani, Asamoah, Sturaro, Pereyra, Audero. All. Allegri.

 

Un derby d’Italia che si rispetti condito da agonismo e intensità, ma bisogna accontentarsi di uno 0-0 senza reti che serve a poco. L’Inter fallisce l’assalto verso il primo posto, lasciando la Fiorentina in vetta nonostante la sconfitta in casa del Napoli e si fa agganciare dalla Roma. Un punto che scontenta anche la Juve visto che non riesce a smuoversi dalla parte bassa della classifica vedendo la vetta sempre più lontana. I nervi sono a fior di pelle e in meno di un quarto d’ora già quattro ammoniti e qualche buona palla gol per parte. Le prime azioni bianconere sono le migliori: da Cuadrado al 4’ e al 9’ la più pericolosa arriva con Zaza che entra in area da sinistra e tenta la botta, ma non inquadra la porta. L’Inter inizia a macinare e sfiora il vantaggio per due volte: prima con Jovetic che diventa trascinatore ma viene frenato al momento del tiro da Chiellini, poco dopo arriva la vera occasione dall’angolo guadagnato dai neroazurri battuto corto da Jovetic, che spaventa i bianconeri, Brozovic fa partire una parabola velenosa che si stampa sulla traversa dopo il tocco di Buffon. Si arriva alla chiusura del primo tempo con una piccola scossa di Zaza che fatica a trovare i tempi giusti per calciare in porta. Nella ripresa la Juve sembra riprendere coraggio, Zaza e Cuadrado volano : Zaza toglie palla a Murillo in uscita, serve Morata, che trova Cuadrado in area ma il tiro passa sotto le gambe di Handanovic senza finire in rete. La squadra di Allegri prova ad approfittare della mancanza di lucidità dell’Inter con una bella progressione di Pogba, che però non si concretizza. Torna a farsi sentire Jovetic che con un tiro dalla distanza impegna Buffon a parare in due tempi. L’occasione più clamorosa arriva per i bianconeri con Khedira, smarcato da solo davanti alla porta da un assist di Morata, fa risuonare il palo alla destra di Handanovic divorandosi l’occasione del vantaggio. Ventaglio di cambi c’è spazio per Mandzukic e per Dybala, ma il risultato non cambia nonostante Cuadrado provi ancora a farsi pericoloso con un paio di iniziative personali senza trovare alcuna palla gol. L’Inter rientra in partita a lanciare le ultime fiammate con Khedira che concede un calcio di punizione dai 20 metri per Jovetic che però tira sulla barriera. Inter e Juve si annullano e chiudono l’ottava giornata senza reti facendo sorridere le rivali.

 

Roberta Perna

Le pagelle di Torino – Milan (1-1)

TORO MILAN

I Granata sono  attesi nella prossima giornata per la trasferta in casa della Lazio, in una sfida dal sapore europeo

 

La lunga giornata del Toro, iniziata con la posa della prima pietra per la rinascita dello storico stadio Filadelfia, si conclude con la partita casalinga contro i rossoneri di Mihajlovic. Il primo tempo è molto tattico e le occasioni sono poche. Il primo squillo della gara arriva al 24′ con un bel tiro di Montolivo da fuori area sul quale Padelli si allunga e respinge. I Granata non riescono a imporsi ed è di nuovo il Milan che al 31′ si rende pericoloso con una bella punizione di Bonaventura che tocca l’esterno della rete e d l’illusione del goal. Le reti tuttavia rimangono inviolate e il primo tempo si conclude sullo 0-0. Il secondo tempo inizia sulla falsalinea del primo con tanta intensità a centrocampo e poche emozioni, ma al 18′ arriva il goal di Bacca, dimenticato dalla difesa granata, che porta in vantaggio i rossoneri. Il Toro non sembra riprendersi, ma la svolta della gara arriva con l’ingresso in campo di Belotti che appena entrato fa una grande sponda per Baselli che conclude a rete e porta i suoi al pareggio, 1-1. Ora la squadra di Venttura ci crede e prova più di una volta a portare a casa la vittoria. Tuttavia il risultato rimane invariato e la partita finisce con un pareggio. I Granata sono  attesi nella prossima giornata per la trasferta in casa della Lazio, in una sfida dal sapore europeo.

 

Padelli 6: nel primo tempo effettua una grande parata su Montolivo che mantiene il risultato in pareggio. Sul goal non ha colpe, ma un minuto dopo rischia di regalare il 2-0 al Milan facendosi sfuggire la palla dopo un’uscita per anticipare Bacca;

 

Bovo 6: ottima impostazione con continui lanci precisissimi che danno velocità alla manovra dei suoi, tuttavia la sua prestazione è discontinua in quanto tante volte sbaglia degli appoggi elementari;

 

Glik 6,5: domina nella propria area, sul goal del vantaggio milanista le responsabilità non sono sue. Un minuto dopo il goal salva sulla linea un colpo di tacco di Bacca;

 

Moretti 6: con Molinaro annulla per tutta la partita l’ex della partita, Cerci. Tuttavia sul secondo goal non legge bene la situazione e lascia completamente libero Bacca che porta così in vantaggio la squadra di Mihajlovic;

 

Zappacosta 5,5: buona partita difensiva e grandi accellerazioni, ma i suoi cross sbattono continuamente sui difensori rossoneri rendendo così sterili le azioni sulla sua fascia ( dal 72′ Belotti 6,5; cambia la partita, fa la sponda perfetta per il pareggio di Baselli e recupera tantissimi palloni, il Gallo è affamato e si vede);

 

Acquah 6,5: corre, lotta e con le sue accellerazioni prova continuamente a far ripartire i suoi. Nel finale di partita, raggiunto il pareggio, serve prima una gran palla a Maxi Lopez, che però l’argentino spreca, e, poco dopo, effettua  una gran conclusione all’incrocio che però trova l’estremo difensore rossonero pronto;

 

Gazzi 6: risolve tante situazioni sia a centrocampo che nella propria area, la sua partita finisce nel primo tempo per un fastidio al ginocchio ( dal 45′  Vives 5,5: non ha un buon impatto con la partita e sbaglia tanti passaggi e la sua esperienza si fa sentire nel finale);

 

Baselli 7: questo è il suo anno. Recupera palloni, imposta, salta sempre l’avversario e appena ha l’occasione giusta, come suo solito ormai, segna e regala l’ennesima gioia ai suoi tifosi, un vero gioiello;

 

Molinaro 6: annulla completamente Cerci e quando può si fa vedere davanti con dei buoni inserimenti;

 

Quagliarella 6,5: corre tanto per aiutare i compagni in difesa e recupera tanti palloni, è meno lucido in fase offensiva, ma nell’azione del pareggio serve una gran palla a Belotti ( dall’80’ Benassi s.v);

 

Maxi Lopez 5,5: è nervoso e non riesce a incidere come suo solito, al 37′ del secondo tempo da solo davanti a Diego Lopez si fa ipnotizzare e la tira addosso al portiere;

 

All. Ventura 6,5: per 70 minuti la squadra non gira, ma ha il merito di azzeccare le sostituzioni e cambiare così la partita

 

Filippo Burdese

Barzagli: "A San Siro vogliamo il risultato"

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Domenica la Juventus è in campo contro l’Inter

 

Rientrato dalla Nazionale, Andrea Barzagli pensa al campionato: domenica la Juventus è in campo contro l’Inter. “La squadra sta  migliorando – dice il difensore bianconero a Sky – Abbiamo giocato  due buone gare, ma dobbiamo ancora lavorare molto. Siamo ancora in una fase iniziale della stagione, ma sarà fondamentale uscire da San Siro facendo risultato: l’Inter è una squadra molto difficile da battere, con giocatori di talento, è davanti ma noi vogliamo accorciare la classifica”.

Liechtsteiner torna ad allenarsi a Vinovo

Lichtsteiner

A novembre dovrebbe essere  guarito del tutto

 

Un tweet ufficiale della società bianconera e dieci giorni dopo l’operazione Stephan Liechtsteiner  torna ad allenarsi a Vinovo.  “Il lavoro di recupero prosegue. Che bello rivederti a Vinovo, Stephan!” è il testo del tweet juventino Il calciatore  svizzero ha subito un piccolo intervento al cuore a causa delll’aritmia cardiaca benigna che gli aveva fatto sentire un malessere durante la partita con il Frosinone. A novembre dovrebbe essere  guarito del tutto

Infortunio alla caviglia per Pogba

PogbaLo ha comunicato la Federcalcio transalpina 

 

Paul Pogba ha dovuto abbandonare il ritiro della Nazionale francese per una “distorsione di primo grado alla caviglia destra”. Lo ha comunicato la Federcalcio transalpina – riporta l’agenzia Ansa – in seguito alla risonanza magnetica effettuata sul centrocampista bianconero. Il calciatore salta quindi l’amichevole Francia-Armenia di Nizza e si vedrà per le prossime partite. Per ora rientra a Torino.

Carpi Torino 2-1: le pagelle granata

Gli Emiliani portano a casa la prima vittoria in serie A nella loro storia. Ora la squadra torinese avrà a disposizione la sosta per recuperare gli infortunati

 

carpi toroIl Toro affronta il Carpi allo stadio Braglia di Modena. Il primo tempo, come da copione in questo campionato, vede i granata in sofferenza a inizio partita con gli Emiliani che costringono più volte i Granata a chiudersi nela propria metà campo. Dopo venti minuti di gioco i ragazzi di Ventura iniziano a carburare e creano due occasioni pericolose con i tiri di Gaston Silva prima e Maxi Lopez poco dopo. Tuttavia nessuna delle due squadre riesce a sbloccare il risultato e il primo tempo si chiude sullo 0-0. A inizio secondo tempo la squadra  di Sannino riprende coraggio e si porta in vantaggio. Gabriel Silva si accentra e fa partire un gran tiro da fuori area che si stampa sul palo, la palla però rimbalza su Padelli che si era tuffato per parare il tiro ed entra in porta. Carpi fortunato e Toro in svantaggio. I Granata tentano la reazione, ma è di nuovo la formazione di casa a segnare, questa volta con Matos di testa su assist di Boriello. La squadra di Ventura però non ci sta e pochi minuti dopo si guadagna un rigore che Maxi Lopez trasforma con freddezza, 2 a 1. I Granata allora ci credono e si riversano nell’area avversaria e all’ultimo minuto sfiorano il goal, ma la palla non entra e gli Emiliani portano a casa la prima vittoria in serie A nella loro storia. Ora la squadra torinese avrà a disposizione la sosta per recuperare gli infortunati e dopodichè sarà attesa dalla sfida casalinga contro il Milan di Mihajlovic.

 

Padelli 5,5: sul primo goal è sfortunato, sul secondo non ha colpe. Durante la partita viene impegnato poco dagli avversari

Bovo 5: non è lucido quando deve impostare e non chiude Gabriel Silva in occasione del primo goal. Nel finale di partita ha una buona occasione per pareggiare su punizione dal limite, ma tira alto; 

Glik 5,5: come al solito ottimo a reggere la difesa e in attacco effettua delle ottime sponde. Troppo rinunciatario iin marcatura sul goal di Matos;

Moretti 6: il migliore in difesa. Dalle sue parti non passa nessuno, non è un caso che le azionni dei goal arrivino dalla fascia opposta alla sua;

Zappacosta 5: è in ritardo su Gabriel Silva sul goal del vantaggio emiliano e in attacco si vede poco o nulla( dal 73′ Martinez n.g.);

Vives 5: schierato per la prima volta in stagione da mezzala, dimostra di non avere più nè il passo nè il fiato per ricoprire un ruolo così dispendioso in quanto a energie;

Gazzi 6: quest’anno sta venendo impiegato poco, ma da grande professionista qual è si fa trovare pronto ed effettua un grande lavoro di interdizione davanti alla difesa (dal 60′ Acquah 5,5: dà più dinamicità al centrocampo, ma nell’ultimo passaggio è sempre impreciso) ;

Benassi 5,5: è il più propositivo della mediana granata e nel finale di partita sfiora un’altro goal da cineteca tirando in sforbiciata dopo una bella sponda di Glik;

Gaston Silva 6: gran bel primo tempo per l’uruguaiano classe ’94 che prima sfiora il goal dell’1-0 e subito dopo effettua una grande sponda di testa per Maxi Lopez che sfiora il goal. Nella ripresa si fa vedere poco ed è meno lucido non avendo i novanta minuti nelle gambe;

Quagliarella 5: mai pericoloso e molto meno generoso del solito in quanto a inserimenti e pressing sugli avversari ( dal 66′ Belotti 6: grandi recuperi difensivi e tante buone sponde, rende più pericolosa la manovra offensiva torinista);

Maxi Lopez 6,5: il migliore dei suoi. Oltre al goal su rigore sfiora più di una volta il goal ed è il migliore dei suoi;

All. Ventura 6: la squadra per lunghi tratti della partita sembra molto molle. Le tante assenze sono comunque un alibi non da poco. La speranza è che questo sia solo un incidente di percorso in una stagione fino ad ora perfetta.

 

Filippo Burdese