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Allegri: “Con il Var le partite dureranno 4 ore”

“Il Var andrebbe usato solo su elementi oggettivi: se un fallo è dentro o fuori dall’area, se è fuorigioco o no e se è gol o no. Invece per problemi soggettivi deve decidere l’arbitro per me. Gli episodi decisi con il Var?  Non giudico, ma se vogliamo far diventare il calcio un non sport allora continueremo a usare il Var su situazioni soggettive. E in primavera gli episodi saranno così determinanti che le gare dureranno 4 ore come negli sport americani”. Sono le parole, riportate dall’Ansa, nel dopo-partita di Atalanta-Juventus, di  Massimiliano Allegri, perplesso sulla tecnologia applicata al calcio per aiutare gli arbitri. Poi un commento sul pareggio e sul campionato: “La Juventus insieme a Napoli, Roma e Inter lotterà per lo scudetto fino alla fine. Il campionato è lungo, oggi abbiamo lasciato due punti ma bisogna restare sereni. Alla fine c’è anche andata bene, ci siamo innervositi e potevamo anche perdere”.

(foto Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)

StraToRiver seconda edizione

Se per strada si corre la StraTorino, sul fiume si pagaia con la StraToRiver, che quest’anno si presenta con la sua seconda edizione e un programma di regate sul fiume Po, lungo due giorni.

“Consapevole dell’importanza per ciascuno di vivere secondo stili di vita sani e corretti il Consiglio regionale non si stanca di promuovere e di patrocinare iniziative che mirino a tale scopo”. Con queste parole il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus ha aperto, venerdì 29 settembre a Palazzo Lascaris, la conferenza stampa di presentazione della seconda edizione di StraToRiver, l’evento dedicato agli appassionati del canottaggio che si svolge sabato 21 e domenica 22 ottobre a Torino.

“Un’occasione – ha continuato Laus – per vivere più da vicino il Po e aiutare una realtà importante come la Fondazione piemontese per la Ricerca sul cancro, cui saranno devoluti parte dei ricavi provenienti dalle iscrizioni”.

Luca Cassolo, organizzatore dell’evento, ha illustrato il programma delle due giornate, che si svolgono principalmente tra il Circolo Eridano di corso Moncalieri 88, da cui partono tutte le gare, e Villa Glicini – Palestre Torino di viale Ceppi 5, ove si svolge la cerimonia di premiazione.

Andrea Bettarelli, responsabile del fundraising della Fondazione, ha sottolineato l’importanza di corretti stili di vita per prevenire il cancro e ricordato la generosità dimostrata in ogni occasione dai piemontesi per la nascita e il mantenimento dell’Istituto di Candiolo.

All’evento prenderà parte anche l’équipe delle Dragonette Torino Onlus, presieduta da Marina Caldaro e composta in gran parte da donne operate al seno che intendono sfatare il mito che per chi abbia subito l’esportazione parziale o totale del seno a causa del cancro non sia possibile sostenere un’attività fisica.

 www.cr.piemonte.it

Mihajlovic: “Possibilità di rifarci e rimettere la classifica in linea con i nostri obiettivi”

L’Ansa riporta le parole di Sinisa Mihajlovic alla vigilia della sfida in casa con il Verona: “Sì, è dura tornare in campo dopo una sconfitta così pesante: ma abbiamo la possibilità di rifarci e rimettere la classifica in linea con i nostri obiettivi. E se dovessimo vincere andremmo a 14 punti in 7 partite, ad una media di 2 punti a gara,  quella che ci porta in Europa. Sulla carta siamo più forti, ma non mi fido: sarà una partita con difficoltà psicologiche e tecniche”.

Higuain dopo il gol: “Il merito è di chi non mi lascia solo”

Gonzalo Higuain, dopo il gol all’Olympiacos, dice all’Ansa:  “Ho sempre segnato nella mia carriera, ma sono sempre rimasto tranquillo, perché l’importante è lavorare con calma e in silenzio. E’ questo che ti permette di tornare al massimo: ci vuole fiducia. E’ facile parlare quando le cose vanno bene, quel che conta è che la gente ti stia vicino quando le cose vanno male. Il merito di questa prestazione è di chi non mi ha lasciato mai solo. Il merito è dei compagni: vedere loro e i tifosi felici è una gioia immensa per me. Ho vissuto uno dei momenti più belli della mia carriera. Questa non è una rivincita, ho solo aiutato la squadra e tornare al gol mi rende felice. Voglio continuare così”

Longines Global Champions Tour, gli atleti del Circolo Ippico della Madonnina a Roma

Tra giovedì 21 e domenica 24 settembre il lungo viaggio intorno al mondo del Longines Global Champions Tour è transitato a Roma per la 14esima e penultima tappa. Ad accogliere il prestigioso evento equestre è stato lo Stadio dei Marmi intitolato a Pietro Mennea, opportunamente allestito per ospitare oltre cento cavalieri e amazzoni provenienti da tutto il mondo. Una cornice semplicemente spettacolare, per le 59 statue che sovrastano le tribune e circondano il campo gara, per la sua collocazione all’interno del Foro Italico, cuore pulsante dell’attività sportiva della Città Eterna capace di evocare in ogni angolo ricordi olimpici. Protagonisti assoluti del fine settimana, trasmesso anche sul canale televisivo Eurosport, sono stati la svedese Evelina Tovek, vincitrice del Grand Prix 5*, e l’olandese Harrie Smolders, secondo nella stessa prova e, di conseguenza, matematicamente primo nella classifica assoluta del Longines Global Champions Tour.

A rappresentare Torino e il Piemonte in un simile contesto ci ha pensato – con risultati degni di nota – il Circolo Ippico della Madonnina di Vinovo, approdato a Roma con sette atleti capitanati da Jane Richard Philips, amazzone elvetica classe 1983 impegnata tra i professionisti nel Concorso Internazionale di Salto 5*. “Roma è come sempre un concorso affascinante” spiega Jane, “quest’anno ho portato in gara Calinesse De Guldenboom e Dieudonne De Guldenboom; quest’ultimo in preparazione alla stagione invernale, che mi vedrà prossimamente impegnata nella finale del Longines Global Champions Tour, a Doha, e nella tappa italiana di coppa del mondo a Verona”.

In gara nel concorso CSI 2*, dedicato a professionisti e amatori, la scuderia torinese ha invece schierato Ignace Philips, marito di Jane e portacolori del Belgio, gli azzurri Vittoria Fuser Adriano di Canto, la statunitense Sarah Rose Berg e gli svizzeri Silvano Meier Sandrine Berger. Nel Gran Premio 2* Ignace Philips e Sandrine Berger hanno conquistato rispettivamente la medaglia d’argento e di bronzo; decima invece Vittoria Fuser.

A ottenere i risultati migliori è stato Silvano Meier, sempre sul podio nelle tre gare disputate nello Small Tour. Giovedì, il trentenne cavaliere elvetico ormai torinese d’adozione ha chiuso al secondo posto; venerdì ha vinto la gara a tempo mentre domenica, nella prova conclusiva della rassegna, ha portato a casa il bronzo. “Un’esperienza indimenticabile” commenta Silvano, “mi era capitato già in altre occasioni di gareggiare in contesti di questo genere ma Roma mi ha regalato emozioni che non avevo ancora provato. Per la prima volta sono stato nell’Olimpo dello sport italiano e internazionale; spero di tornarci anche il prossimo anno”.

“L’obiettivo era offrire una buona prestazione e sono naturalmente soddisfatto per i risultati, resi ancor più belli proprio dalla cornice in cui li ho ottenuti” prosegue Silvano, “per quanto riguarda la gara mi sentivo in gran forma e l’intesa con Rapsodia in Blue (la sua cavalla ndr) è stata semplicemente perfetta”.

Archiviata la vittoria, Silvano Meier proseguirà la sua stagione partecipando a concorsi internazionali, tra cui un paio nel sud della Francia e a Verona, in occasione di Fiera Cavalli. Per quanto riguarda il Longines Global Champions Tour tornerà in gara nel prossimo anno e non prenderà quindi parte all’ultima tappa, in programma a Doha dal 9 all’11 novembre; gara a cui invece prenderà parte l’amazzone Jane Richard Philips.

FORMARSI, PER AFFERMARE I DIRITTI DELLE PERSONE LGBTIQ NELLO SPORT

Il corso con l’ausilio di slide e filmati fornirà spunti per interrogarsi sui contenuti proposti, sui linguaggi, gli stili comunicativi e sulle buone prassi utilizzate e da utilizzare nell’ambito delle attività sportive e della vita più in generale

A Torino il 7 e 8 Ottobre si terrà il primo corso nazionale “FORMARSI, PER AFFERMARE I DIRITTI DELLE PERSONE LGBTIQ NELLO SPORT“. I temi trattati: l’identità sessuale, caratteristiche principali e importanza nell’esperienza personale; con una introduzione specifica ai temi della discriminazione e delle misure di contrasto e prevenzione in campo sportivo ed educativo e le pratiche educative inclusive nei contesti sportivi. Il corso con l’ausilio di slide e filmati fornirà spunti per interrogarsi sui contenuti proposti, sui linguaggi, gli stili comunicativi e sulle buone prassi utilizzate e da utilizzare nell’ambito delle attività sportive e della vita più in generale. Formatori e Docenti: Maurizio Nicolazzo – Coordinamento Torino Pride – agenzia formativa nazionale – Prof.ssa Anna Lisa Amodeo, Dott. Claudio Cappotto Sezione Antidiscriminazione e cultura delle differenze, Centro di Ateneo SInAPSi, Università degli Studi Federico II di Napoli. 3 Intervengono: Monica Cerutti, Assessora Pari Opportunità Regione Piemonte – Marco Giusta Assessore alle Pari Opportunità Comune di Torino – Coordinamento Torino Pride – Manuela Claysset, Responsabile Politiche di genere e diritti Uisp Nazionale – Sezione Antidiscriminazione e cultura delle differenze, Centro di Ateneo SInAPSi, Università degli Studi Federico II di Napoli – Patrizia Alfano, Presidente Uisp Regionale Piemonte. Il corso è a numero chiuso, verrà rilasciato un attestato di formazione Uisp Nazionale. Informazioni e iscrizioni presso Uisp Torino 011/677115 – torino@uisp.it

Tiro con l’arco: Irene Franchini e Giuliano Faletti a medaglia ai Mondiali 3D

L’Italia conclude i Mondiali 3D con sei medaglie, due d’oro e quattro di bronzo. E c’è anche un po’ di Piemonte sul podio iridato di Robion, in Francia. Sul gradino più alto è salita Irene Franchini, emiliana di Fiamme Azzurre e Arcieri delle Alpi, in compagnia di Giulia Barbaro e Cinzia Noziglia al termine della prova a squadre femminile. Terzo nel longbow, invece, Giuliano Faletti, originario della provincia di Brescia ma tesserato per gli Arcieri delle Alpi

Le azzurre hanno vinto la finale contro la Spagna (Garrido Labaro, Merida Moreno, Minyano Mique) con un netto 108-91, aggiudicandosi tutti i parziali con i punteggi di 31-24, 27-21, 29-26 e 21-20. Inarrestabile il percorso del trio italiano, passato attraverso i successi 187-138 ai quarti contro l’Austria (Altenberger, Franz, Wildmann) e 99-82 in semifinale contro la Svezia (Lindblom, Saviluoto, Sodersten). Le azzurre avevano concluso in prima posizione anche la qualifica, con 2331 punti.

La medaglia individuale è come detto di Giuliano Faletti (longbow), che nella finale per il terzo posto ha piegato 35-29 lo svedese Yngve Malmstrom (parziali 8-8, 8-8, 11-8 e 8-5). In precedenza Faletti aveva perso 31-18 la semifinale con il francese Robin Gardeur. Aveva invece concluso al primo posto sia la prima sia la seconda fase eliminatoria, con gli score di 94 e 72, e si era piazzato 14esimo al termine delle qualifiche (627 punti).

Si ferma a un passo dal podio, invece, la squadra maschile formata da Giuseppe Seimandi (Fiamme Azzurre/Arcieri delle Alpi), Alessio Noceti e dallo stesso Giuliano Faletti, sconfitta 119-113 dalla Francia (Gardeur, Jackson, Pauner) nella finale per il bronzo (parziali 29-31, 29-26, 32-30 e 29-26). In precedenza i tre avevano sconfitto ai quarti 192-177 la Svezia (Hansson, Lundmark, Malmstrom) e perso la semifinale per un solo punto (99-98) contro gli Stati Uniti (Martin, Richardson, Smock). In qualifica avevano concluso in terza posizione con 2458 punti.

A livello individuale Giuseppe Seimandi (compound) si è fermato alla seconda fase eliminatoria, chiudendo al quinto posto (75 punti, uno in meno del quarto) e pertanto primo degli esclusi. Analogo piazzamento anche per la compagna di squadra Irene Franchini (compound, 68 punti). Seimandi era risultato terzo alla fine della prima fase eliminatoria (123), la Franchini sesta (112). Entrambi avevano brillato in qualifica; Irene Franchini prima con 935 punti, Giuseppe Seimandi secondo con 967 punti.

Marina Tesio (Arcieri delle Alpi, longbow) aveva chiuso il suo Mondiale all’undicesimo posto della prima fase eliminatoria (49 punti), dopo il secondo posto della qualifiche con 600 punti. Stessa sorte per Enzo Lazzaroni (arco istintivo), 15esimo della prima eliminatoria con 68 punti dopo il decimo posto delle qualifiche con 730 punti.

Tutti i risultati a questo link

Il Derby della Mole: Juventus vs. Torino 4-0. Bianconeri troppo forti, ma il Toro…

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Tutte le foto su www.fotoegrafico.net

di Claudio Benedetto

Davvero senza storia, Juve troppo forte per il Toro, e questo si sapeva già! Se però poi, caro Toro, te la vai pure a cercare… i granata si presentano infatti allo Stadium con soli due centrocampisti e col modulo tutto a trazione anteriore, praticamente lo stesso messo in campo dai bianconeri ma, diciamo, con un impatto alquanto differente. Poi, come se non bastasse, al 24′ minuto arriva pure la follia di Baselli che, già ammonito, fa un’entrata tanto assurda quanto inutile su Pijanic e si fa buttare fuori. Granata che rimangono in 10 contro 11 e Juve che, già in vantaggio grazie a Dybala, di lì in poi comincia davvero a passeggiare senza rischiare più nulla, anzi… bisogna ringraziare Sirigu portiere dei granata e sicuramente migliore in campo se la goleada finale non si è drammaticamente trasformata in una vera e propria disfatta.

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Comunque ecco la cronaca: Juve si presenta in campo senza Higuain, con Cuadrado e Douglas Costa ali molto larghe e Dybala in mezzo ad inventare, Pjanić di nuovo in regia. Il Toro invece ribatte, come già detto, con i soli Baselli e Rincon a centrocampo a cercare di sorreggere l’attacco a quattro punte di Mihailovic. Juve fin da subito molto concentrata, agguerrita e vivace; Toro invece incredibilmente frastornato, assente, infilato più volte in velocità soprattutto da Cuadrado e Douglas Costa.Azioni pericolose al 6′, al 12′ e gol al 16′: Baselli e Rincon, davvero fuori fase ma forse non per colpa solo loro, combinano un mezzo guaio a centrocampo, Pjanic ne approfitta e lancia Dybala che dal limite infila di precisione un esterefatto Sirigu, 1-0.

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Al 24’ la già ricordata espulsione di Baselli e al 40′ il gol di Pjanic in pratica chiudono, se ci fosse stato qualche dubbio, la partita. All’intervallo 2-0 per i padroni di casa, ma soprattutto una notevole supremazia tecnica e territoriale. Nella ripresa la Juve dilaga, la porta di Sirigu diventa il bersaglio preferito un po’ da tutti e il portiere granata sale sugli scudi evitando davvero che il punteggio possa diventare devastante. Alla fine le parate decisive saranno almeno cinque (in particolare su Bernardeschi, Benatia e Mandzukic) e i tiri in porta dei bianconeri almeno una dozzina! La Juve va ancora in gol con Alex Sandro e, di nuovo, con Dybala che nel frattempo aveva anche provato a sorprendere e deliziare tutti con una spettacolare rovesciata, ma sarebbe stato davvero troppo!

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Toro che esce dallo Stadium con le ossa rotte, un 4-0 molto pesante che non ha scusanti, anche per via delle forti parole che in settimana il suo allenatore aveva lanciato contro gli avversari… forse un po’ più di moderazione non farebbe male e, visto il risultato molto influenzato dalle sue spregiudicate scelte tattiche, anche un po’ meno di presunzione! La Juve invece supera un ostacolo che poteva essere pericoloso e, dopo sei partite, continua a comandare la classifica a punteggio pieno insieme al Napoli. Ora però… rotta sulla Champion’s, dove c’è tanto da riscattare dopo la brutta sconfitta di Barcellona, mercoledì arrivano i greci dell’Olympiakos e non si può proprio più sbagliare, servirà davvero una buona Juve!

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L’omaggio all’Olocausto di Lucrezia Beccari scioglie il ghiaccio di Minsk

Nella tappa Grand Prix junior di Minks (Bielorussia) si conferma ancora una volta il talento della tredicenne azzurra Lucrezia Beccari che, tredicesima dopo il programma corto, ha incantato giudici, pubblico e commentatori, nel programma lungo, con la sua personalissima interpretazione delle musiche di Schindler’s List, l’omaggio di un angelo ai tanti angeli vittime dell’Olocausto.

Lucrezia Beccari, pattinatrice di Rivoli, veste i colori dell’Ice Club Torino diretto da Claudia Masoero, ed è allenata e coreografata da Edoardo De Bernardis. Nel programma lungo di Minks ha ottenuto un punteggio di 93,47 punti (49,68 di tecnico, 43,79 per i components) e ha conquistato uno splendido 7o posto dietro alle pattinatrici dell’armata russa e alle rappresentanti del Sol Levante, uno storico risultato nella gara che l’ha vista esordire nel panorama internazionale.

Eterea, lieve, affascinante, la Beccari ha dimostrato grande maturità e doti interpretative fuori dal comune, pattinando come se la musica fosse parte di lei ed è riuscita a regalare emozioni uniche, creando un rapporto empatico con chi la stava guardando.

Il pattinaggio della tredicenne piemontese non può lasciare indifferenti, ma travolge, conquista e commuove, proviene dalle profondità della sua anima ed è destinato ad incantare ed incatenare altre anime. Lucrezia Beccari possiede un raro dono, quello di parlare attraverso il volto, attraverso i gesti e sembra raccontare sul ghiaccio, ogni volta che pattina, una storia che va dritta al cuore di chi la sta guardando. Attendiamo le prossime gare per emozionarci ancora per lei e con lei, con questa bellissima ragazzina che, come il Piccolo Principe di Antoine de Saint Exupery, sembra possedere un segreto, quello di vedere attraverso il cuore.

Barbara Castellaro

 

 

FIAT TORINO BASKET VS OLIMPIA LUBIANA: LA PARTITA DALLA CURVA

La partita di ieri sera era una partita amichevole e nessuno che sia sano di mente si turba eccessivamente del risultato in sé (85-79 per gli sloveni), dato che in tempi antichi…le partite amichevoli nel basket si giocavano a “minuti” di durata e nessuno (o quasi) teneva conto del punteggio

 In quest’epoca molto più commerciale e visibile rispetto al passato anche le amichevoli raggiungono un tono tecnico più elevato anche nei confronti di un eventuale risultato. La mia impressione è comunque largamente positiva. La squadra non ha potuto disputare la partita al completo e, come dice Simone dei Rude Boys “Tenendo conto di Patterson e Sasha fuori, non male direi. Ancora molto da amalgamare ma squadra ben costruita secondo me. Bene Iannuzzi e Okeke che ha acquisito una maturità ed una presenza veramente notevole. Il ragazzo avrà futuro assicurato.” Effettivamente il giovanissimo David Okeke ha avuto un enorme pregio ieri sera in campo: nessuno si è accorto che avesse diciotto anni o fosse un quasi esordiente: era uno dei dieci in campo, senza se e senza ma; un giocatore pronto per giocare come qualunque altro senza timori reverenziali né paura. L’effetto Donkic potrebbe rivelarsi salutare per tanti giovani che hanno talento e David ne ha tanto e forse il prossimo talento NBA (anche se speriamo resti molto a Torino) non è lontano dal Ruffini.

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Secondo Paolo, tifoso gialloblu del settore giallo centrale, un piccolo limite è quello del settore lunghi dove sembriamo essere un po’ “corti”, dove forse Mbakwe non può giocare da solo e pur se non sembra essere 2.07 di altezza la sua presenza è fortemente “ingombrante” grazie alla potenza di cui dispone. Secondo me Iannuzzi è il nostro pivot del futuro se solo volesse… Ha fisico, mano e testa per giocare: forse gli manca la necessaria “rudezza” per fare il salto di qualità che può effettuare ma ha al fianco atleti che lo potranno spronare al meglio. PS: è forse l’unico vero pivot italiano giovane del futuro, è possibile che la nazionale debba necessariamente pensare a lui nell’immediato. Per il resto Sabrina dalla curva dice: “Una buona prova, tutto sommato. Considerato l’ottimo livello degli avversari abbiamo tenuto bene il campo. Si può migliorare sicuramente viste le assenze determinante nei ruoli chiave dei tiratori. E Iannuzzi è positivo vista la sua presenza costante ma quasi invisibile in campo. Se alzerà il livello di intensità potrà essere un’arma in più. Bene Jones, solido e con un’aottima intensità di gioco e anche Garrett, imprevedibile nei suoi movimenti. Inoltre sono molto felice di aver rivisto Washington qui al Ruffini, in piena forma e pronto a ripartire”. Effettivamente, a mio parere, Diante Garrett ha uno dei palleggi più belli visti sul parquet di Torino.

 

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Se farete caso la prossima volta che lo vedrete giocare vi accorgerete che oltre a non guardare mai la palla la sua testa i suoi occhi le sue gambe sono sempre pronti a scattare e il suo movimento è veloce e imprevedibile: l’avversario non sa come difendere se guardando lui o la palla, ma se sceglie uno dei due Diante lo batte sull’altro con un primo passo associato ad un cambio di mano unico nel suo genere per poi concludere o effettuare un assist ad un compagno dopo aver creato scompiglio nella difesa. Al momento non sempre riesce a non andare fuori giri… e la sua presenza fisica forse sarà un limite con avversari più duri e spigolosi, ma il talento è eccezionale. Detto di quasi tutti, non ci rimangono che capitan Poeta, buono in attacco e un po’ sofferente in difesa dove soprattutto Battle ha imperversato in maniera eccezionale; Mazzola con un lavoro svolto da buon co-protagonista anche se di lui sappiamo che ha diverse altre armi da presentare nel futuro. In generale la squadra diretta da coach Luca Banchi (buona l’accoglienza del Ruffini al suo debutto casalingo al suo apparire all’ingresso degli spogliatoi acclamato dallo speaker) ha giocato bene, pur dovendo soffrire una ottima qualità dell’Olimpia Lubiana; non si è avuta l’impressione di una squadra più debole, anzi, piuttosto di una squadra ordinata che più che al punteggio cercasse di comunicare al suo interno, e il percorso intrapreso sembra buono. Speriamo in buone news dall’infermeria perché questa Fiat Torino potrebbe togliersi e far togliere ai tifosi dei colori gialloblù diverse soddisfazioni.

 

Paolo Michieletto