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Cairo: “La var? Ottima. Ma ci ha tolto 4 punti”

“La Var è una buonissima innovazione, ci credo fortemente, ma siamo all’inizio e il Toro è una delle vittime della messa a punto.  Ci ha colpiti tre volte, togliendoci in pratica 4 punti. Il gol di Bologna era buono se l’arbitro non avesse fischiato, e prima c’era un rigore su Belotti e la Var non funzionava. Quindi domenica il gol del Verona in fuorigioco con un piede di Kean oltre la linea…” Il presidente del Torino, Urbano Cairo,  ai microfoni di Radio 24 difende la tecnologia, ma con un po’ di perplessità per come è stata utilizzata  nei confronti della sua squadra. Secondo Cairo, infatti, la Var ha penalizzato i Granata.

Il basket visto “dalla curva”: Brindisi – Fiat Torino

La prima partita di campionato sembra finalmente essere arrivata per mettere d’accordo tutti i tifosi: anche chi è scettico contro chi è ottimista, alla fine, deve inchinarsi al risultato positivo del campo: Torino è una buona squadra con ampi margini di miglioramento ma che già così come gioca sembra dare buone nuove impressioni.

Rispetto agli anni scorsi si intravvede una cosa che era da sempre “latitante”: la difesa. A memoria di tifoso della curva è raro trovare negli score degli avversari un punteggio sotto i 70 punti, e, con maggiore intensità già in questa partita avrebbero potuto essere ancora meno. Inoltre esiste una possibilità che i “giochi” finalmente comincino a intravvedersi. Non è casuale, anzi, è assolutamente possibile che la mano di più persone, e soprattutto quella di coach Banchi, abbia dato un notevole contributo alla causa gialloblù. Inoltre Torino, così come gli altri anni, è comunque sempre una squadra con momenti di spettacolo puro come poche altre squadre in Italia sa fornire.

La squadra trova piacere nel passarsi la palla e in qualche caso la fluidità regala momenti di ottimo basket. Il perno su cui girare sembra finalmente il ruolo di centro che finalmente il buon Trevor Mbakwe dall’alto dei suoi 2.07 “virtuali” sa governare con grande abilità, sopperendo con abilità e potenza a quell’altezza che sembra diversa dal dichiarato. Garrett scivola via con movenze nuove per il nostro basket e sembra realmente di ottima levatura e se si adatterà ulteriormente al nostro basket potrebbe essere la nostra sorpresa più elevata.

Facile parlare di Vujacic, la classe non è “water” e pur giocando sul velluto in attesa di ulteriori sorprendenti, per noi, giocate, ma per lui “normali”, possiamo intravvedere qualità elevata in chi, d’altra parte, è un vincente da sempre.

Secondo Simone dai Rude Boys ” Un’ottima auxilium con qualche brivido finale… buon attacco con un giro palla che l’anno scorso non sempre si è visto e buona difesa. L’esperienza di Sasha si vede e si sente quando serve… buona la prova di tutti comunque, e soprattutto ottimo coach Banchi che utilizza quasi tutti (merce rara)…”

Secondo Sabrina dalla visione sui canali TV “La sensazione è che Torino giochi veramente bene, e fino a quando la condizione ha retto sembra veramente di un livello superiore. La bagarre scatenata alla fine grazie anche ad alcune decisioni arbitrali, non solo discutibili, ma sicuramente errate, come anche confermate dalle immagini TV, avrebbe potuto destabilizzare la squadra, come succedeva gli altri anni. Ma quest’anno sembrano più solidi in campo e senza isterismi e “favoritismi” in panchina la partita è rimasta in mano a Torino. La strada è iniziata bene. Speriamo.”

La squadra rivela proprio una volontà di vittoria, così come la qualità di Patterson, di Jones, di Stephens e di tutti gli altri che sono disposti a mettere in secondo piano le loro individualità in funzione del risultato.

“Washington è un giocatore unico, forse tra i più sottovalutati del campionato; si nasconde al tabellino degli scout, perché le sue innumerevoli giocate per sporcare un passaggio, difendere un istante “prima” per destabilizzare l’attacco avversario e tanto altro non può apparire sullo scout delle partite. Ma la sua presenza si sente”, e questo è il parere di S. Maria dalla visione della partita dal teleschermo.

A onor del vero, saper andare oltre le cifre è sempre obbligatorio per chi voglia capire bene lo sport della palla dorata, e in questo caso, il risultato può dare una sensazione errata di una partita giocata punto a punto, ma in realtà non è così. L’altr’anno Torino a Brindisi aveva iniziato con un primo quarto di 35 a 21 e poi aveva perso. Quest’anno sembrava uguale ma alla fine ha vinto. Qualità mentali che nei momenti di difficoltà non si sciolgono come neve al sole. E anche una panchina più lunga garantisce più lucidità nei finali, sempre che si possa definire panchina un gruppo di giocatori che non si distinguono “in senso buono” gli uni dagli altri e definirli “panchinari” non è proprio corretto.

Forse Torino era forte anche l’altr’anno e senza infortuni avremmo sicuramente raccontato un’altra storia. Ma quest’anno Torino sembra più solida.

La voce del commesso del negozio “Olimpia Basket” del Forum di Assago ci avvisa che “Banchi ha lasciato un ottimo ricordo a Milano, soprattutto con chi ha realmente lavorato con lui, gli assistenti e i giocatori. E’un gran motivatore ed è attento a tutti i particolari e a tutti coloro che gli sono intorno. Il pubblico può avere parere discordante, ma non ho dubbi sulle qualità tecniche. Complimenti a Torino che lo ha preso”.

Le valutazioni al momento anche “degli avversari” sembrano quindi dare fiducia ed ottimismo per il futuro prossimo del basket a Torino.

Staremo attenti a vedere ogni progresso e ogni momento di questa stagione: e, se chi vedrà le partite vorrà dare un suo parere potrà inviarcelo a torinesesport@yahoo.it .

L’appuntamento è per questo fine settimana: due anni fa, circa, Dyson segnava una bomba memorabile per vincere una partita incredibile contro Sassari; i ricordi belli non bastano, ma ora abbiamo anche il presente e speriamo in un ottimo e solido futuro.

Paolo Michieletto

 

Allegri: “Con il Var le partite dureranno 4 ore”

“Il Var andrebbe usato solo su elementi oggettivi: se un fallo è dentro o fuori dall’area, se è fuorigioco o no e se è gol o no. Invece per problemi soggettivi deve decidere l’arbitro per me. Gli episodi decisi con il Var?  Non giudico, ma se vogliamo far diventare il calcio un non sport allora continueremo a usare il Var su situazioni soggettive. E in primavera gli episodi saranno così determinanti che le gare dureranno 4 ore come negli sport americani”. Sono le parole, riportate dall’Ansa, nel dopo-partita di Atalanta-Juventus, di  Massimiliano Allegri, perplesso sulla tecnologia applicata al calcio per aiutare gli arbitri. Poi un commento sul pareggio e sul campionato: “La Juventus insieme a Napoli, Roma e Inter lotterà per lo scudetto fino alla fine. Il campionato è lungo, oggi abbiamo lasciato due punti ma bisogna restare sereni. Alla fine c’è anche andata bene, ci siamo innervositi e potevamo anche perdere”.

(foto Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)

StraToRiver seconda edizione

Se per strada si corre la StraTorino, sul fiume si pagaia con la StraToRiver, che quest’anno si presenta con la sua seconda edizione e un programma di regate sul fiume Po, lungo due giorni.

“Consapevole dell’importanza per ciascuno di vivere secondo stili di vita sani e corretti il Consiglio regionale non si stanca di promuovere e di patrocinare iniziative che mirino a tale scopo”. Con queste parole il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus ha aperto, venerdì 29 settembre a Palazzo Lascaris, la conferenza stampa di presentazione della seconda edizione di StraToRiver, l’evento dedicato agli appassionati del canottaggio che si svolge sabato 21 e domenica 22 ottobre a Torino.

“Un’occasione – ha continuato Laus – per vivere più da vicino il Po e aiutare una realtà importante come la Fondazione piemontese per la Ricerca sul cancro, cui saranno devoluti parte dei ricavi provenienti dalle iscrizioni”.

Luca Cassolo, organizzatore dell’evento, ha illustrato il programma delle due giornate, che si svolgono principalmente tra il Circolo Eridano di corso Moncalieri 88, da cui partono tutte le gare, e Villa Glicini – Palestre Torino di viale Ceppi 5, ove si svolge la cerimonia di premiazione.

Andrea Bettarelli, responsabile del fundraising della Fondazione, ha sottolineato l’importanza di corretti stili di vita per prevenire il cancro e ricordato la generosità dimostrata in ogni occasione dai piemontesi per la nascita e il mantenimento dell’Istituto di Candiolo.

All’evento prenderà parte anche l’équipe delle Dragonette Torino Onlus, presieduta da Marina Caldaro e composta in gran parte da donne operate al seno che intendono sfatare il mito che per chi abbia subito l’esportazione parziale o totale del seno a causa del cancro non sia possibile sostenere un’attività fisica.

 www.cr.piemonte.it

Mihajlovic: “Possibilità di rifarci e rimettere la classifica in linea con i nostri obiettivi”

L’Ansa riporta le parole di Sinisa Mihajlovic alla vigilia della sfida in casa con il Verona: “Sì, è dura tornare in campo dopo una sconfitta così pesante: ma abbiamo la possibilità di rifarci e rimettere la classifica in linea con i nostri obiettivi. E se dovessimo vincere andremmo a 14 punti in 7 partite, ad una media di 2 punti a gara,  quella che ci porta in Europa. Sulla carta siamo più forti, ma non mi fido: sarà una partita con difficoltà psicologiche e tecniche”.

Higuain dopo il gol: “Il merito è di chi non mi lascia solo”

Gonzalo Higuain, dopo il gol all’Olympiacos, dice all’Ansa:  “Ho sempre segnato nella mia carriera, ma sono sempre rimasto tranquillo, perché l’importante è lavorare con calma e in silenzio. E’ questo che ti permette di tornare al massimo: ci vuole fiducia. E’ facile parlare quando le cose vanno bene, quel che conta è che la gente ti stia vicino quando le cose vanno male. Il merito di questa prestazione è di chi non mi ha lasciato mai solo. Il merito è dei compagni: vedere loro e i tifosi felici è una gioia immensa per me. Ho vissuto uno dei momenti più belli della mia carriera. Questa non è una rivincita, ho solo aiutato la squadra e tornare al gol mi rende felice. Voglio continuare così”

Longines Global Champions Tour, gli atleti del Circolo Ippico della Madonnina a Roma

Tra giovedì 21 e domenica 24 settembre il lungo viaggio intorno al mondo del Longines Global Champions Tour è transitato a Roma per la 14esima e penultima tappa. Ad accogliere il prestigioso evento equestre è stato lo Stadio dei Marmi intitolato a Pietro Mennea, opportunamente allestito per ospitare oltre cento cavalieri e amazzoni provenienti da tutto il mondo. Una cornice semplicemente spettacolare, per le 59 statue che sovrastano le tribune e circondano il campo gara, per la sua collocazione all’interno del Foro Italico, cuore pulsante dell’attività sportiva della Città Eterna capace di evocare in ogni angolo ricordi olimpici. Protagonisti assoluti del fine settimana, trasmesso anche sul canale televisivo Eurosport, sono stati la svedese Evelina Tovek, vincitrice del Grand Prix 5*, e l’olandese Harrie Smolders, secondo nella stessa prova e, di conseguenza, matematicamente primo nella classifica assoluta del Longines Global Champions Tour.

A rappresentare Torino e il Piemonte in un simile contesto ci ha pensato – con risultati degni di nota – il Circolo Ippico della Madonnina di Vinovo, approdato a Roma con sette atleti capitanati da Jane Richard Philips, amazzone elvetica classe 1983 impegnata tra i professionisti nel Concorso Internazionale di Salto 5*. “Roma è come sempre un concorso affascinante” spiega Jane, “quest’anno ho portato in gara Calinesse De Guldenboom e Dieudonne De Guldenboom; quest’ultimo in preparazione alla stagione invernale, che mi vedrà prossimamente impegnata nella finale del Longines Global Champions Tour, a Doha, e nella tappa italiana di coppa del mondo a Verona”.

In gara nel concorso CSI 2*, dedicato a professionisti e amatori, la scuderia torinese ha invece schierato Ignace Philips, marito di Jane e portacolori del Belgio, gli azzurri Vittoria Fuser Adriano di Canto, la statunitense Sarah Rose Berg e gli svizzeri Silvano Meier Sandrine Berger. Nel Gran Premio 2* Ignace Philips e Sandrine Berger hanno conquistato rispettivamente la medaglia d’argento e di bronzo; decima invece Vittoria Fuser.

A ottenere i risultati migliori è stato Silvano Meier, sempre sul podio nelle tre gare disputate nello Small Tour. Giovedì, il trentenne cavaliere elvetico ormai torinese d’adozione ha chiuso al secondo posto; venerdì ha vinto la gara a tempo mentre domenica, nella prova conclusiva della rassegna, ha portato a casa il bronzo. “Un’esperienza indimenticabile” commenta Silvano, “mi era capitato già in altre occasioni di gareggiare in contesti di questo genere ma Roma mi ha regalato emozioni che non avevo ancora provato. Per la prima volta sono stato nell’Olimpo dello sport italiano e internazionale; spero di tornarci anche il prossimo anno”.

“L’obiettivo era offrire una buona prestazione e sono naturalmente soddisfatto per i risultati, resi ancor più belli proprio dalla cornice in cui li ho ottenuti” prosegue Silvano, “per quanto riguarda la gara mi sentivo in gran forma e l’intesa con Rapsodia in Blue (la sua cavalla ndr) è stata semplicemente perfetta”.

Archiviata la vittoria, Silvano Meier proseguirà la sua stagione partecipando a concorsi internazionali, tra cui un paio nel sud della Francia e a Verona, in occasione di Fiera Cavalli. Per quanto riguarda il Longines Global Champions Tour tornerà in gara nel prossimo anno e non prenderà quindi parte all’ultima tappa, in programma a Doha dal 9 all’11 novembre; gara a cui invece prenderà parte l’amazzone Jane Richard Philips.

FORMARSI, PER AFFERMARE I DIRITTI DELLE PERSONE LGBTIQ NELLO SPORT

Il corso con l’ausilio di slide e filmati fornirà spunti per interrogarsi sui contenuti proposti, sui linguaggi, gli stili comunicativi e sulle buone prassi utilizzate e da utilizzare nell’ambito delle attività sportive e della vita più in generale

A Torino il 7 e 8 Ottobre si terrà il primo corso nazionale “FORMARSI, PER AFFERMARE I DIRITTI DELLE PERSONE LGBTIQ NELLO SPORT“. I temi trattati: l’identità sessuale, caratteristiche principali e importanza nell’esperienza personale; con una introduzione specifica ai temi della discriminazione e delle misure di contrasto e prevenzione in campo sportivo ed educativo e le pratiche educative inclusive nei contesti sportivi. Il corso con l’ausilio di slide e filmati fornirà spunti per interrogarsi sui contenuti proposti, sui linguaggi, gli stili comunicativi e sulle buone prassi utilizzate e da utilizzare nell’ambito delle attività sportive e della vita più in generale. Formatori e Docenti: Maurizio Nicolazzo – Coordinamento Torino Pride – agenzia formativa nazionale – Prof.ssa Anna Lisa Amodeo, Dott. Claudio Cappotto Sezione Antidiscriminazione e cultura delle differenze, Centro di Ateneo SInAPSi, Università degli Studi Federico II di Napoli. 3 Intervengono: Monica Cerutti, Assessora Pari Opportunità Regione Piemonte – Marco Giusta Assessore alle Pari Opportunità Comune di Torino – Coordinamento Torino Pride – Manuela Claysset, Responsabile Politiche di genere e diritti Uisp Nazionale – Sezione Antidiscriminazione e cultura delle differenze, Centro di Ateneo SInAPSi, Università degli Studi Federico II di Napoli – Patrizia Alfano, Presidente Uisp Regionale Piemonte. Il corso è a numero chiuso, verrà rilasciato un attestato di formazione Uisp Nazionale. Informazioni e iscrizioni presso Uisp Torino 011/677115 – torino@uisp.it

Tiro con l’arco: Irene Franchini e Giuliano Faletti a medaglia ai Mondiali 3D

L’Italia conclude i Mondiali 3D con sei medaglie, due d’oro e quattro di bronzo. E c’è anche un po’ di Piemonte sul podio iridato di Robion, in Francia. Sul gradino più alto è salita Irene Franchini, emiliana di Fiamme Azzurre e Arcieri delle Alpi, in compagnia di Giulia Barbaro e Cinzia Noziglia al termine della prova a squadre femminile. Terzo nel longbow, invece, Giuliano Faletti, originario della provincia di Brescia ma tesserato per gli Arcieri delle Alpi

Le azzurre hanno vinto la finale contro la Spagna (Garrido Labaro, Merida Moreno, Minyano Mique) con un netto 108-91, aggiudicandosi tutti i parziali con i punteggi di 31-24, 27-21, 29-26 e 21-20. Inarrestabile il percorso del trio italiano, passato attraverso i successi 187-138 ai quarti contro l’Austria (Altenberger, Franz, Wildmann) e 99-82 in semifinale contro la Svezia (Lindblom, Saviluoto, Sodersten). Le azzurre avevano concluso in prima posizione anche la qualifica, con 2331 punti.

La medaglia individuale è come detto di Giuliano Faletti (longbow), che nella finale per il terzo posto ha piegato 35-29 lo svedese Yngve Malmstrom (parziali 8-8, 8-8, 11-8 e 8-5). In precedenza Faletti aveva perso 31-18 la semifinale con il francese Robin Gardeur. Aveva invece concluso al primo posto sia la prima sia la seconda fase eliminatoria, con gli score di 94 e 72, e si era piazzato 14esimo al termine delle qualifiche (627 punti).

Si ferma a un passo dal podio, invece, la squadra maschile formata da Giuseppe Seimandi (Fiamme Azzurre/Arcieri delle Alpi), Alessio Noceti e dallo stesso Giuliano Faletti, sconfitta 119-113 dalla Francia (Gardeur, Jackson, Pauner) nella finale per il bronzo (parziali 29-31, 29-26, 32-30 e 29-26). In precedenza i tre avevano sconfitto ai quarti 192-177 la Svezia (Hansson, Lundmark, Malmstrom) e perso la semifinale per un solo punto (99-98) contro gli Stati Uniti (Martin, Richardson, Smock). In qualifica avevano concluso in terza posizione con 2458 punti.

A livello individuale Giuseppe Seimandi (compound) si è fermato alla seconda fase eliminatoria, chiudendo al quinto posto (75 punti, uno in meno del quarto) e pertanto primo degli esclusi. Analogo piazzamento anche per la compagna di squadra Irene Franchini (compound, 68 punti). Seimandi era risultato terzo alla fine della prima fase eliminatoria (123), la Franchini sesta (112). Entrambi avevano brillato in qualifica; Irene Franchini prima con 935 punti, Giuseppe Seimandi secondo con 967 punti.

Marina Tesio (Arcieri delle Alpi, longbow) aveva chiuso il suo Mondiale all’undicesimo posto della prima fase eliminatoria (49 punti), dopo il secondo posto della qualifiche con 600 punti. Stessa sorte per Enzo Lazzaroni (arco istintivo), 15esimo della prima eliminatoria con 68 punti dopo il decimo posto delle qualifiche con 730 punti.

Tutti i risultati a questo link

Il Derby della Mole: Juventus vs. Torino 4-0. Bianconeri troppo forti, ma il Toro…

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Tutte le foto su www.fotoegrafico.net

di Claudio Benedetto

Davvero senza storia, Juve troppo forte per il Toro, e questo si sapeva già! Se però poi, caro Toro, te la vai pure a cercare… i granata si presentano infatti allo Stadium con soli due centrocampisti e col modulo tutto a trazione anteriore, praticamente lo stesso messo in campo dai bianconeri ma, diciamo, con un impatto alquanto differente. Poi, come se non bastasse, al 24′ minuto arriva pure la follia di Baselli che, già ammonito, fa un’entrata tanto assurda quanto inutile su Pijanic e si fa buttare fuori. Granata che rimangono in 10 contro 11 e Juve che, già in vantaggio grazie a Dybala, di lì in poi comincia davvero a passeggiare senza rischiare più nulla, anzi… bisogna ringraziare Sirigu portiere dei granata e sicuramente migliore in campo se la goleada finale non si è drammaticamente trasformata in una vera e propria disfatta.

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Comunque ecco la cronaca: Juve si presenta in campo senza Higuain, con Cuadrado e Douglas Costa ali molto larghe e Dybala in mezzo ad inventare, Pjanić di nuovo in regia. Il Toro invece ribatte, come già detto, con i soli Baselli e Rincon a centrocampo a cercare di sorreggere l’attacco a quattro punte di Mihailovic. Juve fin da subito molto concentrata, agguerrita e vivace; Toro invece incredibilmente frastornato, assente, infilato più volte in velocità soprattutto da Cuadrado e Douglas Costa.Azioni pericolose al 6′, al 12′ e gol al 16′: Baselli e Rincon, davvero fuori fase ma forse non per colpa solo loro, combinano un mezzo guaio a centrocampo, Pjanic ne approfitta e lancia Dybala che dal limite infila di precisione un esterefatto Sirigu, 1-0.

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Al 24’ la già ricordata espulsione di Baselli e al 40′ il gol di Pjanic in pratica chiudono, se ci fosse stato qualche dubbio, la partita. All’intervallo 2-0 per i padroni di casa, ma soprattutto una notevole supremazia tecnica e territoriale. Nella ripresa la Juve dilaga, la porta di Sirigu diventa il bersaglio preferito un po’ da tutti e il portiere granata sale sugli scudi evitando davvero che il punteggio possa diventare devastante. Alla fine le parate decisive saranno almeno cinque (in particolare su Bernardeschi, Benatia e Mandzukic) e i tiri in porta dei bianconeri almeno una dozzina! La Juve va ancora in gol con Alex Sandro e, di nuovo, con Dybala che nel frattempo aveva anche provato a sorprendere e deliziare tutti con una spettacolare rovesciata, ma sarebbe stato davvero troppo!

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Toro che esce dallo Stadium con le ossa rotte, un 4-0 molto pesante che non ha scusanti, anche per via delle forti parole che in settimana il suo allenatore aveva lanciato contro gli avversari… forse un po’ più di moderazione non farebbe male e, visto il risultato molto influenzato dalle sue spregiudicate scelte tattiche, anche un po’ meno di presunzione! La Juve invece supera un ostacolo che poteva essere pericoloso e, dopo sei partite, continua a comandare la classifica a punteggio pieno insieme al Napoli. Ora però… rotta sulla Champion’s, dove c’è tanto da riscattare dopo la brutta sconfitta di Barcellona, mercoledì arrivano i greci dell’Olympiakos e non si può proprio più sbagliare, servirà davvero una buona Juve!

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