SPORT- Pagina 342

Giuseppe “Pino” Trani, tifoso juventino d'Istria

Il calcio italiano, si sa, vanta ammiratori in ogni parte del globo, nonostante il livello competitivo delle nostre compagini non sia più quello dei “meravigliosi Anni Novanta”. Tra i vari tifosi italiani d’oltreconfine abbiamo sentito il giornalista istriano (di Rovigno) Giuseppe “Pino” Trani. In forza a “TeleCapodistria” dal 1974 fino alla pensione (2015), Trani è uno dei più famosi istriani italiani autoctoni, nonché sostenitore della Juventus.
Pino, da quanto sei tifoso juventino?
«Da decenni! Cominciai a tifare per i bianco-neri all’età di tredici anni, quindi sono più di cinquant’anni! Quella Juventus (stiamo parlando dei primi Anni Sessanta) era la squadra di Giampiero Boniperti, Omar Sivori e John Charles».
Da cos’è nata la tua passione juventina?
«Semplice, dal bel gioco espresso da quella squadra: quella era una compagine che giocava davvero bene. E, appunto perché sono amante del bel gioco, sono il primo a condannare la violenza: le squadre sono rivali, non nemiche. Idem per quanto riguarda i tifosi».
La tua passione è, poi, diventata una professione, dato che hai lavorato per “TV Capodistria” (nota in Italia come “TeleCapodistria”)…
«Certamente. Anche se, ad onor del vero, arrivai all’emittente istriana nel 1974 (quindi pochi anni dopo la sua fondazione, risalente al 1971), quando ancora non era prettamente sportiva. Certamente, già allora ci occupavamo anche di sport (oltre che di notizie relative all’Italia e alla minoranza italiana autoctona dell’Istria e di Fiume), ma la svolta si ebbe nel 1988, quando la rete divenne monotematica (sportiva). Fu una bella esperienza, con tanti validi professionisti, delle più disparate fedi calcistiche: non solo juventini, ma anche milanisti, interisti, torinisti, napoletani e via discorrendo».
Come vedi la Juventus? Non tanto in campionato, ma soprattutto in Europa.
«In campionato ha un margine incolmabile, quindi l’ottavo scudetto di fila è ormai solamente una questione di tempo. L’obiettivo principale è la Champions League: la squadra è forte, ma per scaramanzia non dico nulla, anche perché le avversarie sono tante ed ostiche. Comunque, credo ci siano buone possibilità per conquistare quella Coppa che ci sfugge dal 1995-’96».
L’attesa comincia a diventare lunga: sono, ormai, passati ben 23 anni dall’ultimo successo della “Vecchia Signora” in quella Coppa che, a quei tempi, ancora ammetteva solamente le squadre vincitrici dei rispettivi campionati.
«Parecchio tempo, davvero. Speriamo sia la volta buona: la bella rimonta sull’Atletico Madrid fa ben sperare. Certo, le due squadre di Manchester sono ostiche, l’Ajax ha addirittura eliminato il Real Madrid detentore del trofeo, ma la Juventus può arrivare fino in fondo».

Giuseppe Livraghi

 

Torino-Bologna, i precedenti tra i due tecnici

Il Torino-Bologna di sabato sera (ore 20:30), oltre a consistere nel ritorno (da avversario) di Sinisa Mihajlovic al “Grande Torino”, sarà il confronto numero nove tra l’attuale allenatore granata Walter Mazzarri e il suo predecessore sulla panchina torinista. Il primo “incrocio” tra i due tecnici risale all’ormai lontana stagione 2008-2009, per la precisione alla ventisettesima giornata (8 marzo 2009), con “WM” alla guida della Sampdoria ed il suo omologo serbo subentrato a Daniele Arrigoni sulla panchina del Bologna: netto 3-0 per gli emiliani. Passato al Napoli (subentrando a Roberto Donadoni), Mazzarri ha la meglio la stagione successiva, nella quale Mihajlovic è alla guida del Catania: alla trentunesima giornata (28 marzo 2010), gli azzurri “mazzarriani” la spuntano per 1-0, grazie ad una rete di Paolo Cannavaro al 51′. Perfetta parità nel 2010-’11, con Mazzarri ben saldo al comando dell’ambizioso sodalizio partenopeo e Mihajlovic passato alla Fiorentina: all’1-1 dell’andata in Toscana (prima giornata, 28 agosto 2010) fa seguito lo 0-0 del ritorno in Campania (ventesima, 15 gennaio 2011). Un solo confronto nel 2011-’12: alla quinta giornata (24 settembre 2011), il Napoli di “WM” viene fermato in casa sullo 0-0 dai viola sempre allenati dal tecnico serbo (poi esonerato dopo la decima giornata e sostituito da Delio Rossi). La stagione 2013-’14 vede Mazzarri sulla panchina dell’Inter e Mihajlovic su quella della Sampdoria: dopo l’1-1 dell’andata a Milano (quattordicesima giornata, 1° dicembre 2012), i meneghini hanno la meglio nella gara di ritorno (trentatreesima, 13 aprile 2014), espugnando la Genova blucerchiata con un perentorio 4-0. Un solo confronto nell’annata 2014-’15, con entrambi gli allenatori confermati sulle rispettive panchine: alla nona giornata (29 ottobre 2014), Inter-Sampdoria termina col successo dei nero-azzurri per 1-0, grazie ad un calcio di rigore realizzato da Mauro Icardi al 90′. Il successo sull’omologo serbo è, tuttavia, una delle poche gioie di quella stagione per “WM”, in quanto successivamente esonerato e sostituito con Roberto Mancini. Quindi, Mazzarri e Mihajlovic torneranno ad affrontarsi a più di quattro anni dall’ultimo “incrocio”: il bilancio degli otto precedenti vede avanti “WM”, con 3 vittorie contro l’unica (quella dell’esordio) dell’attuale tecnico dei felsinei (4, invece, i pareggi).

Giuseppe Livraghi

Torino-Bologna, i precedenti

L’incontro di sabato (ore 20:30) sarà il sessantunesimo, in casa del Toro nella Serie A strutturata a girone unico, tra i granata ed il Bologna: nei precedenti 60 confronti si registrano 31 affermazioni toriniste a fronte delle sole 9 degli emiliani (20, invece, i pareggi)
Torino avanti anche nel computo delle reti realizzate: 99-51. Il primo confronto, in terra piemontese, tra i due sodalizi ha luogo nella stagione 1929-’30 (cioè la prima della massima divisione così com’è attualmente strutturata), terminando sullo 0-0 alla sesta giornata (10 novembre 1929). Dopo altri due pareggi, entrambi per 1-1, nelle successive due annate (1930-’31 e 1931-’32), il Toro centra il successo nel 1932-’33 (cioè al quarto tentativo): 3-2 alla ventunesima giornata (12 marzo 1933), con mattatore Gino Rossetti (alias Rossetti II), autore di una tripletta (18′, 40′ su rigore e 46′). La prima affermazione felsinea giunge nell’annata immediatamente successiva, con un 1-0 datato 12 novembre 1933 (decima giornata della stagione 1933-’34) e firmato da Angelo Schiavio (a segno al 4′). Il più largo successo piemontese è il 5-0 del 1964-’65 (trentaduesima giornata, 23 maggio 1965), con reti di Gerry Hitchens (11′ e 73′), Gigi Simoni (34′ e 71′) e del compianto Gigi Meroni (75′), mentre la più larga vittoria bolognese è il 4-2 della stagione seguente (tredicesima giornata, 19 dicembre 1965). L’ultimo pareggio risale al 2008-2009: 1-1 alla trentacinquesima giornata (10 maggio 2009), frutto di due calci di rigore, rispettivamente trasformati da Alessandro Rosina per il vantaggio granata (37′) e da Marco Di Vaio per il pareggio ospite (86′). Meno remoto, invece, l’ultimo “colpaccio” dei rosso-blu, consistente nel 2-1 della ventitreesima giornata della stagione 2013-’14 (9 febbraio 2014, con rete piemontese opera di Ciro Immobile al 5′). Recentissima l’ultima affermazione del Toro, poiché risalente alla scorsa annata: perentorio 3-0 alla ventesima giornata (6 gennaio 2018, prima partita di Walter Mazzarri sulla panchina torinista), con realizzazioni di Lorenzo De Silvestri al 38′, M’Baye Niang al 53′ e Iago Falque all’85’. Oltre alla Serie A strutturata a girone unico, le due compagini si sono affrontate, in Piemonte, anche nella massima divisione “pre 1929” (sei volte), in Coppa Italia (tre), in Serie B (una) e nel campionato 1945-’46. Per quanto riguarda la Serie A ante girone unico, si registrano solo vittorie granata, per 3-0 nel 1919-’20, 4-1 nel 1923-’24, 6-2 nel 1925-’26, 2-1 nel 1926-’27 e per 1-0 sia nel 1927-’28 sia nel 1928-’29, per un totale di sei vittorie a zero, con 17 reti realizzate e solamente 4 incassate. I tre precedenti nella Coppa nazionale risalgono alle stagioni 1967-’68 (edizione vinta dal Toro), 1969-’70 e 1980-’81. I primi due confronti, entrambi relativi al girone finale per l’assegnazione del trofeo, vedono altrettante vittorie granata, rispettivamente per 4-0 il 26 giugno 1968 e per 1-0 il 20 maggio 1970. Pathos alle stelle nella gara di inizio Anni Ottanta (6 giugno 1981), valevole quale semifinale di ritorno: dopo il 2-2 dell’andata in Emilia, il Toro riesce ad aver la meglio per 3-2 dopo i tempi supplementari, accedendo alla finale. Ricapitolando, i tre confronti vedono un altro en plein torinista, con un 8-2 nel conteggio delle reti. L’unico “incrocio” in cadetteria è riferito alla stagione 2005-2006: 0-0 alla nona giornata, il 9 ottobre 2015. Trionfo piemontese, invece, nel campionato di massima divisione 1945-’46 (denominato “Divisione Nazionale” ed ultimo, per motivi contingenti, strutturato su più gironi): netto 4-0 del “Grande Torino” alla ventitreesima giornata (24 marzo 1946) del girone eliminatorio dell’Alta Italia, con reti di capitan Valentino Mazzola (5′ e 63′), Ezio Loik (55′) e Franco Ossola (70′). In totale, tra i vari campionati e la Coppa Italia, si contano, all’ombra della Mole, 71 confronti tra il Torino ed il Bologna, con 41 successi granata, 9 rosso-blu e 21 pareggi. E col Torino avanti nel computo delle reti: 128-57.
 

Giuseppe Livraghi

 
 

La partita perfetta

“Ci sono le notti di Champions dove si accendono mille stelle… e poi c’è LUI, Cristiano Ronaldo da Madeira, che vale tutto il firmamento

Straordinario motivatore dei compagni, li sprona ad uno ad uno, nel pre-gara e, ancora nel tunnel degli spogliatoi, prima del secondo tempo; in campo, esalta il pubblico come solo lui sa fare, segna tre gol assumendosi la responsabilità – pesantissima – del rigore che vale la qualificazione ai quarti: questa è la remuntada di CR7, in tutto e per tutto. Voto: 10 e Lode.

Ma la Juventus di stasera ha visto brillare altre stelle, che hanno aiutato Cristiano a confezionare la partita perfetta; su tutti, Federico Bernardeschi: ha giocato la sua miglior partita dall’inizio dell’anno, premiando la fiducia di Allegri, che l’ha messo in campo sin dall’inizio; sempre in movimento, sempre propositivo, suo il cross al 27′ per il gol dell’1-0 di CR7, sue molte giocate di pregio – al 34′ una splendida semirovesciata su cross di Spinazzola, ad esempio – , sua la magnifica e caparbia azione all’83’, con la quale si è procurato il rigore poi trasformato da Cristiano nel 3-0. Voto: 10. Splendono, da 9 in pagella, per intenderci, anche Emre Can – prestazione magistrale, era ovunque – e Spinazzola, quest’ultimo all’esordio in Champions, ma il ragazzo non si è fatto intimorire, anzi: dominatore assoluto sulla fascia sinistra, specie nel primo tempo, spinge molto, si trova alla perfezione con Bernardeschi, sfoggia una grinta ed un carattere non comuni e trasmette sicurezza ai compagni, che infatti lo cercano spesso e volentieri. La Juventus è tornata ad essere la Juventus: l’Atletico è stato letteralmente annientato da una squadra che stasera nulla aveva a che fare con quella scialba vista a Madrid: fortemente aggressiva sin dal primo minuto, la Signora sceglie di colpire l’avversario sulle fasce (punto debole della squadra di Simeone) e lo fa con determinazione, intensità, cuore e gambe, collezionando un numero infinito di calci d’angolo, mettendo costantemente in affanno la difesa spagnola. In tutto il primo tempo, l’unico pericolo per Szczesny viene da Morata al 45′, che si libera dalla marcatura di Bonucci e stacca di testa in area, ma la palla finisce alta sopra la traversa. Nella ripresa, in vantaggio di un gol, la Juve continua il forcing, ed al 4′ st Cristiano stacca ancora di testa, girando in rete un ottimo traversone di Cancelo: 2-0, parità raggiunta. Ora lo Stadium ci crede davvero, s’alza forte nella notte – che non sembra più così buia – la voce del popolo bianconero, i cuori battono all’unisono e spingono i ragazzi verso la remuntada. Allegri sente che può, che è ora di agguantare la qualificazione, e indovina tutto: al 22′ st toglie Spinazzola per Dybala, sposta Bernardeschi a sinistra e arretra Emre Can sulla linea di difesa: poi, quando al 32′ st Simeone inserisce un attaccante (Vitolo), il tecnico toscano sostituisce Mandzukic con il giovanissimo Kean, che si rende subito pericoloso con un tiro da sinistra, ma troppo angolato. La ciliegina sulla torta arriva da Bernardeschi, che con una splendida azione mette in subbuglio la retroguardia dell’Atletico e viene spinto in area: il VAR conferma il rigore, CR7 va sicuro sul dischetto ed infila il 3-0 che vale i quarti di finale: missione compiuta, lo Stadium è in delirio. Questa è la Juventus che volevamo (ri)vedere; a questa Juventus nessun traguardo è precluso. #finoallafine

Rugiada Gambaudo

 
(Foto archivio –  il Torinese: Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)

Softball, presentata la Reale Mutua Jacks Torino

Nell’agenzia di Reale Mutua di Corso Giulio Cesare 268 è stata presentata la formazione softball dell’Asd Jacks Torino, formazione che per il terzo anno consecutivo parteciperà al campionato italiano di serie A2
All’incontro con gli appassionati, gli addetti ai lavori e la stampa erano presenti Andrea Bertalot Vice Direttore Generale della Società Reale Mutua di Assicurazioni, Francesco Macagno responsabile dell’Agenzia di corso Giulio Cesare 268, Marco Chessa Consigliere Comunale della Città di Torino, Mario Pinardi Presidente Regionale della Federazione Italiana Baseball Softball e Gian Paolo Longhin Presidente dell’Asd Jacks Torino.Nell’occasione oltre allo staff tecnico, le atlete e le nuove maglie ufficiali, è stato presentato l’accordo di title sponsor che prevede una partnership congiunta fra la Compagnia Assicurativa e Francesco Macagno, Agente Reale Mutua dell’Agenzia di Corso Giulio Cesare.

Piemontesi ai Campionati Italiani di Nuoto Categoria Indoor,

Si concludono con due medaglie e un quarto posto i Campionati Italiani di Categoria Indoor dei tuffatori piemontesi, terminati oggi al polo natatorio Bruno Bianchi di Trieste
Dopo il bronzo dal trampolino 3 metri di venerdì e dopo il sesto posto dal metro di ieri, Eduard Timbretti Gugiu ha conquistato oggi la seconda medaglia personale nella rassegna tricolore (categoria Junior), chiudendo secondo dalla piattaforma. Classe 2002, tesserato per la Blu 2006 Torino e allenato da Claudio Leone, ha totalizzato 462,05 punti, con una gara di buon livello in cui gli unici voti appena al di sotto della sufficienza sono arrivati nel doppio e mezzo rovesciato e nel doppio e mezzo ritornato, entrambi raggruppati. Davanti a lui si è piazzato Riccardo Giovannini (Fiamme Oro, 495,15), primo grazie a un finale di gara in crescendo. Il giovane tuffatore piemontese ha condiviso il secondo gradino del podio con Andrea Fonda (Triestina Nuoto, 379,00) poiché in attesa di ricevere la cittadinanza italiana (è di origine romena); bronzo dei Campionati Italiani Julian Verzotto (Bolzano Nuoto, 368,45). Nell’ultima giornata dei Campionati è da sottolineare anche il podio sfiorato da Matilde Borello, anche lei atleta della Blu 2006, quarta dal metro con 325,20 punti grazie a una prova molto regolare. Davanti a lei l’azzurra Chiara Pellacani (MR Sport F.lli Marconi, 371,50), Giulia Vittorioso (MR Sport F.lli Marconi, 343,65) e Elettra Neroni (Carlo Dibiasi, 338,55). Da segnalare, infine, l’11esimo posto della Blu 2006 Torino nella classifica per società.

https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20190310172745&area=3&menu=agonismo&read=tuffi

Basket, situazione difficile

Fiat Torino basket terzultima a soli due punti dall’ultima. Torna a riaffacciarsi lo spettro della retrocessione. E forse non è il pericolo maggiore. Sconfitta sul campo del Brindisi ai tempi supplementari. A pochi secondi dalla fine regolamentare, su di 2. I ragazzi in campo hanno dato il meglio. Hanno recuperato di 16 punti dopo aver subito un parziale di 14 a zero. In campo una squadra  con carattere e (forse) morale altalenante. Magari ci si mette anche la sfortuna che come si dice è tutt’altro che cieca. Sta di fatto che l’orlo del burrone è molto ma molto vicino. Se il 13 Leonis non acquista, il pericolo che salti tutto diventerà concreto.  Sono spariti quelli che criticavano l’attuale gestione e non erano convinti fino in fondo della vittoria in Coppa Italia.  Del resto si sa, le vittorie hanno mille padri e le sconfitte sono sempre di altri. Qui sconfitta è tutta la città di Torino.  In particolare la città che ci ha creduto in buona fede. Personalmente ho grande rispetto per chi ci ha creduto per passione e per convinzione.  Ma c’ é forse anche chi, pur sapendo le condizioni della società, ha volutamente taciuto ed appoggiato il tutto solo per compiacenza e anche per mero calcolo personale. Mi sembra chiaro che i  problemi economici vengono da lontano. Come viene da lontano l’incapacità di gestione sportiva. E’ una sconfitta per la città  un eventuale passaggio proprietario?  Francamente non so. Mi sembrano inverosimili le cifre in ballo: 2 milioni di euro per finire la stagione e 4 per la prossima. Fonti bene informate mi dicono che se non vende, Forni mollerebbe tutto. Molti tifosi nelle stanze informali parlano chiaramente di situazione difficilissima. Vedremo il 14 di questo mese, ma  mi sa che il cerino in mano torna a Forni, dove è sempre stato, del resto. Il fallimento è  un po’ di tutti coloro che hanno creduto in questa nostra bella e martoriata città.
Patrizio Tosetto

Il Toro vince e sogna l'Europa

I Granata vincono in rimonta  contro il Frosinone : il sogno Europa prosegue. La doppietta di Belotti, lo porta a dieci reti nella classifica dei marcatori e con il 2-1 conseguito assegna al Toro  tre punti verso l’Europa League. La squadra di Mazzarri era in svantaggio al 42′ del primo tempo per una rete di Paganini.

Iniezione di fiducia per Madama

L’anticipo casalingo contro l’Udinese non sarà un test d’eccellenza in vista della sfida contro l’Atletico Madrid, ma la vittoria alza il morale e serve a tutti: giocatori, allenatore e tifosi, che dopo le ultime prestazioni risicate e sofferte vedono la Juventus vincere con tre gol di scarto, peraltro ottimamente costruiti.

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Con il tridente ed altri senatori in panchina (o squalificati, nel caso di Cancelo e Pjanic), Allegri fa esordire il giovane Kean in attacco: il ragazzo è davvero promettente, segna le prime due reti e si procura il rigore del 3-0 : lo Stadium si stropiccia gli occhi. La squadra di casa gioca sin dall’inizio con rinnovato vigore, tanto che il vantaggio arriva presto, al minuto 11′: grande azione di Alex Sandro dalla sinistra, che recupera palla a metà campo e la trasforma in un traversone rasoterra sulla quale si avventa Kean in area, che segna la sua prima rete in serie A da titolare. L’Udinese, intimorita, si limita a proteggere la propria area, mentre dall’altra parte Spinazzola è veloce e dialoga alla grande con Bernardeschi, sempre propositivo. Al 25′ Barzagli esce per infortunio e subentra Bonucci, ma continua la superiorità della Juve, con il 72% di possesso palla nella sola prima mezz’ora di gioco.

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Il 2-0 è frutto di un’intuizione geniale di Kean, che al 39′ agguanta la palla sulla tre quarti, entra in area e, invece di crossare, tira di punta in porta, beffando Wilmot: applausi dello Stadium. Nella ripresa, Madama spinge meno, ma il centrocampo – con l’ottimo Bentancur – non lascia spazio all’Udinese, che non riesce mai ad impensierire la retroguardia bianconera. Anzi, ad andare ancora a segno è la Juve, ed ancora con l’incontenibile Kean, che viene atterrato in area da Opoku: rigore netto, Emre Can lo trasforma nel 3-0; a questo punto l’Udinese va in bambola e dopo appena 4 minuti lascia Matuidi solo in area, che approfitta per schiacciare in rete di testa uno splendido cross di Bentancur dalla destra: 4-0 e lo Stadium ringrazia. La rete al 40′ di Lasagna non guasta la convincente prestazione della Juventus, che ha dato segnali positivi, specie in termini di grinta e determinazione, oltre ad una maggior fisicità e vigore rispetto agli ultimi incontri: tanto basta al popolo bianconero per cantare “chi non salta non ci crede”, con ovvio riferimento al possibile rimontone di martedì, contro l’Atletico. E noi ci crediamo. Dobbiamo crederci. #finoallafine.

Rugiada Gambaudo

Frosinone-Torino, nessun precedente tra i due tecnici

Primo confronto in assoluto tra i due allenatori Marco Baroni e Walter Mazzarri
 
Il Frosinone-Torino di domenica pomeriggio (ore 15:00) sarà il primo “incrocio” tra i due tecnici Marco Baroni e Walter Mazzarri, nonostante entrambi possano vantare una carriera in panchina quasi ventennale. Il confronto sarà, in pratica, una specie di derby toscano tra il “fiorentino di Firenze” Baroni e il livornese (di San Vincenzo) Mazzarri.

Giuseppe Livraghi