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L’argento Pilato: è bellissimo competere con chi ha più esperienza, mi aiuta a crescere

Taranto è in festa, e l’Italia sportiva tutta, anche se Benedetta Pilato non ce l’ha fatta a superare la statunitense Lilly King, per la seconda volta ai Campionati mondiali di nuoto 2019 a Gwangju in Corea del Sud .

L’aveva battuta nelle semifinali realizzando il record italiano dei 50 rana con 29’98, mentre la statunitense aveva chiuso con 30″18. Aveva incantato questa adolescente che parla anche con la maturità della campionessa e a scuola ha voti altissimi, all’apparenza per niente colpita dal fatto di aver messo alle spalle anche la primatista mondiale Lilly King.

Ha vinto l’argento mondiale con 30” netti, questa volta dietro la King, oro in 29″84, che l’ha spuntata per un soffio, per 16 centesimi. Il bronzo è andato alla russa Yuliya Efimova, quinta la 26enne ligure Martina Carrano che ha nuotato in 30″49.

Medaglia d’argento a soli 14 anni, Benedetta Pilato è la nuova stella nel nuoto italiano.

Quando la regina del nuoto italiano Federica Pellegrini vinceva ad Atene 2004 la sua prima medaglia olimpica, Benedetta Pilato non era ancora nata. Ha cominciato a nuotare dall’età di 2 anni ed è nata a Taranto il 18 gennaio 2005.

Aveva già battuto un record, debuttando in un campionato mondiale a 14 anni e 6 mesi, battendo il record di precocità di Federica Pellegrini, dopo aver finito il primo anno di liceo presso la scuola IIS Principessa Maria Pia.

Così si è espressa ai microfoni di RaiSport, visibilmente emozionata: “Non ci credo, sono contentissima, stavo lavorando bene, ma mai avrei pensato… Ora mi concentrerò sui Mondiali Junior, ma voglio vivermi questo momento. Non sono mai stata così tesa prima di questa gara, l’idea di medaglia c’era ma non me l’aspettavo ovviamente. È bellissimo competere con chi ha più esperienza perché mi aiuta a crescere. Quando ho toccato ho iniziato a piangere, bellissimo essere vicecampionessa del mondo” .

È tesserata per la FIMCO Maglie, ed è allenata da Vito D’Onghia che l’ha scoperta: “Benedetta è l’orgoglio di tutti noi” ha sottolineato il tecnico.

Il direttore sportivo della piscina Mediterraneo Sport che è stata a lungo la sua casa, Massimo Donadei ha sottolineato: “ È un esempio per i più piccoli e motivo di orgoglio per me e per tutti i tecnici che l’ hanno seguita in questi anni”.

Il direttore tecnico della piscina Solaris di Pulsano dove si allena è Max Di Mito, trasferitosi in Puglia appositamente per seguire la giovane ranista azzurra, colui che portò alle vittorie anche la Pellegrini.

Ricordiamo che il 3 luglio 2019, alla sua prima presenza in nazionale, ai Campionati Europei giovanili di nuoto di Kazan, in Russia, Benedetta Pilato ha vinto la medaglia d’oro nei 50 rana, stabilendo il record dei campionati con 30″16, migliorato da lei stessa qualche giorno fa con 29’98.

Due giorni dopo conquistò anche la medaglia d’argento nella staffetta 4×100 mista femminile insieme a Gaetani, Biasibetti e Cocconcelli, facendo segnare il tempo di 4’05″66. Sempre a Kazan ha stabilito il nuovo record italiano ragazze nei 100 rana con il tempo di 1’08″22.

Tenendo presente che ha solo 14 anni, Pilato ha grossi margini di miglioramento per cui potrà diventare presto e a lungo campionessa del mondo, continuando a migliorarsi e polverizzando ogni record della sua specialità, glielo auguriamo.

Mostra il candore, la purezza e il sorriso di una bambina che sta crescendo in fretta, ma ha sempre i piedi per terra.

Per lei il nuoto resterà solo un divertimento: “Sì. E’ come un hobby, me lo sono scelto bello faticoso. Ma lo studio viene sempre prima di tutto”.

Tranne la domenica, tutti i giorni è in acqua per due ore e mezza. E per tre giorni lavora in palestra prima del nuoto. Dalle ore 14.30 alle ore 18 è sui libri. Anche la domenica sveglia alle 7 per anticipare i compiti.

Vito Piepoli

 

 

Cairo: “Migliorare il Toro non è facile”

Parla Urbano Cairo: “Migliorare il Torino non è facile, noi siamo prudenti, abbiamo iniziato intanto pensando mantenere tutta la rosa compreso l’allenatore, per noi è stata una cosa fondamentale”.

Così il presidente del Torino intervenuto a margine della presentazione dei calendari di Serie A. “Si può ancora di più, poi vedremo come migliorarla”. Poi ha parlato della sfida di ritorno contro il Debrecen nel secondo turno dei preliminari di Europa League: “Dobbiamo confermarci: dopo il 3-0 dell’andata questa  è una partita in cui avere un vantaggio tale non deve comportare un rilassamento. Andremo lì pensando di essere 0-0. Era una partita non facile, fisicamente stavano meglio di noi, ma non si è visto”.

Tiro con l’arco: Campionati Italiani Campagna, le medaglie piemontesi

Per la prima volta Santo Stefano in Aspromonte (Reggio Calabria) ha ospitato nel fine settimana i Campionati Italiani Campagna, manifestazione che ha coinvolto quasi 300 arcieri in rappresentanza di oltre 130 società di tutta Italia.

Brillanti risultati per la spedizione del Piemonte, presente con una trentina di atleti e 10 società. Irene Franchini, emiliana e azzurra della nazionale tesserata per Fiamme Azzurre e Arcieri delle Alpi, ha conquistato il titolo tricolore nel compound – il secondo personale dopo quello del 2017 – battendo 67-62 in finale la campionessa uscente Sara Ret (Compagnia Arcieri Cormons). Al terzo posto Anastasia Anastasio (Marina Militare). Sempre nella divisione compound, ottimo argento per Marco Bruno (Arcieri di Volpiano), fermato soltanto allo shhot off dell’ultima sfida da Luca Pinna (Arco Club Portoscuso). 62-62 (6-5) il punteggio conclusivo del match. Il bronzo è invece andato a Antonio Pompeo (Arcieri Castiglione Olona), detentore del titolo. Nell’arco nudo prima medaglia d’oro assoluta per il giovane Alessio Noceti, ligure e tesserato per gli Arcieri delle Alpi, bravo a imporsi 45-44 su Eric Esposito (Arcieri Audax Brescia), a segno nelle ultime due edizioni. A livello individuale sono da segnalare i due quarti posti di Marco Morello (Aeronautica Militare/Iuvenilia) nell’arco olimpico e di Marta Pavan (Arcieri delle Alpi) nell’arco nudo. A superarli nella finale per il bronzo sono stati Matteo Santi (Arcieri Città di Terni, 61-58) e Eleonora Meloni (Arcieri Uras, 48-47). Arcieri delle Alpi in evidenza anche nelle prove a squadre. Anna Botto, Irene Franchini e Marta Pavan hanno bissato il titolo della passata stagione vincendo 54-50 contro gli Arcieri Decumanus Maximus (Baldo, Marini, Nicosia). Al terzo posto gli Arcieri Uras (Meloni, Pinna, Spanu). In campo maschile Claudio Dalmasso Gros, Alessio Noceti e Giuseppe Seimandi sono invece saliti sul terzo gradino del podio battendo 63-58 il Medio Chienti (Bianchini, Seri, Sparvoli) nella finale per il bronzo. In semifinale avevano perso 55-51 contro gli Arcieri Città di Terni (Gasponi, Santi, Scaramuzza).

 

(foto archivio)

Di seguito le medaglie di classe conquistate dagli arcieri piemontesi

Oro

Anna Botto (Arcieri delle Alpi) arco olimpico Master 328

Irene Franchini (Fiamme Azzurre /Arcieri delle Alpi) compound Senior 399

Argento

Marco Morello (Aeronautica Militare/Iuvenilia) arco olimpico Senior 367

Aiko Rolando (Iuvenilia) arco olimpico Junior 319

Marco Bruno (Arcieri di Volpiano) compound Senior 404

Marta Pavan (Arcieri delle Alpi) arco nudo Master 271

Gian Lorenzo Soldi (Arcieri Varian) arco nudo Junior 317

Arcieri delle Alpi (Botto, Franchini, Pavan) 998

Bronzo

Simone Dezani (Arcieri Alpignano) arco olimpico Allievi 338

Giuseppe Seimandi (Fiamme Azzurre/Arcieri delle Alpi) compound Senior 399

Francesca Peracino (Arcieri delle Alpi) compound Senior 380

Mauro Quintano (Arcieri di Volpiano) compound Master 388

Alex Boggiatto (Ar.Co. Arcieri Collegno) compound Junior 387

Alessandro Di Nardo (Arcieri delle Alpi) arco nudo Master 318

Arcieri delle Alpi (Dalmasso Gros, Noceti, Seimandi) 1042

La 29esima edizione dei Campionati Italiani Campagna è stata organizzata dalle società calabresi Arcieri l’Antica Lauro, Arcieri Fata Morgana e Arcieri di Eragon in collaborazione con il Comitato Regionale FITARCO Calabria. Coordinatore dell’evento è stato il responsabile tecnico del settore Campagna Giorgio Botto, che ha tratto indicazioni utili in vista degli Europei di specialità, in programma a Mokrice/Catez (Slovenia) dal 30 settembre al 5 ottobre. Altra prova di selezione per la composizione della nazionale azzurra sarà in Trentino, a Spormaggiore, il 10 e 11 agosto.

Tutti i dettagli sul sito FITARCO a questo link

Risultati completi a questo link

Gentlemen Only Ladies Forbidden

Le origini del golf sono da sempre argomento di accese discussioni, soprattutto tra golfisti, in quando vi è grande incertezza nel definire un luogo di origine ed una data certa, l’unica certezza è che si tratti di una tradizione secolare. La tesi più accreditata è che la storia del golf veda come antenato il gioco della Paganica, gioco risalente ai tempi dell’Impero Romano in cui venivano utilizzate un bastone e una palla di cuoio imbottita di piume.

Si pensa che questa attività ludica sia stata trasmessa dai legionari agli abitanti dei territori delle Highlands nei primi anni d.C., la diffusione di tale attività deve essere stata così capillare in questo territorio da far pensare che il golf moderno sia nato proprio in Scozia.Altro argomento di discussione è l’etimologia della parola stessa golf. È tesi diffusa che rappresenti un acronimo ovvero Gentlemen Only Ladies Forbidden, a evidenziare ulteriormente la iniziale diffusione esclusivamente per un pubblico maschile.

Parlando del golf contemporaneo invece pochi sanno che, con più di 50 milioni di giocatori al mondo, è uno degli sport più diffusi e praticati. Questa ampia diffusione è stata facilitata dal fatto che, a differenza di molte altre attività sportive, può essere praticato indistintamente da uomini e donne, da bambini, giovani adulti e anziani, rivolgendosi quindi non solo ad ambedue i sessi, ma anche a tutte le fasce di età. Per alcuni giocatori il golf rappresenta una disciplina sportiva, per altri è un divertimento da condividere con gli amici, per questo motivo viene definito uno sport individuale da praticare in compagnia; per altri ancora una piacevole dipendenza o una salutare metodologia per mantenere la propria forma fisica.

In cosa consiste però l’essenza del golf?consiste nella continua ricerca di quell’intimo equilibrio tra mente e corpo, tra il gesto atletico, diverso per ogni giocatore, e strategia di gioco, che continuamente mette alla prova il giocatore stesso. Il golf è uno sport che aiuta a conoscere se stessi nella parte più intima e profonda, il proprio carattere, la propria capacità di sopportare insuccessi e sconfitte, ma anche a migliorare il proprio autocontrollo e la gestione delle proprie emozioni ed emotività.

Un neofita che si avvicina a questo sport si chiede subito quando potrà andare in campo. Non vi è regola matematica attraverso la quale capirà quando, molto dipende da doti individuali come equilibrio, coordinazione, capacità di apprendimento e dal tempo che si dedica per praticarlo soprattutto nella fase iniziale.
Per questo motivo non vi resta che provare. Buon gioco!

Emanuele Farina Sansone

Un nuovo basket per la città: Basket Torino Reale Mutua Assicurazioni

IL GRANDE BASKET VISTO DA VICINO

Parte martedì 30 luglio la campagna abbonamenti per la nuova realtà del basket a Torino. Una società nuova per la nostra città e un paradosso che la fa sembrare vecchia pur essendo un sodalizio di nuova costituzione a causa delle vicissitudini che nello scorso anno hanno travolto, distrutto e infangato quanto di buono avesse fatto l’Auxilium di “seconda generazione”… . Di quanto fatto e trascorso non faremo più menzione, in quanto non ha alcun senso paragonare le due cose. Sono società diverse e situazioni diverse. Chi vuole accomunarle sicuramente commette un errore, o di cuore “lacerato” o di volontà “discutibile”.

La nuova realtà opererà in Torino e giocherà al Pala Ruffini, ma tolto questo, il resto è storia tutta ancora da scrivere. Torino ha tifato per la PMS, che ha poi per vari motivi cambiato nome in Auxilium, ed ora è pronta per Basket Torino (ex Dinamo Academy ). E’ chiaro come il quadro del basket di A2, campionato in cui giocherà la squadra sponsorizzata dalla Reale Mutua Assicurazioni, sia da dipingere su di una tela a cui non ci si era più abituati dopo anni comunque di livello “differente”, ma è un discorso da non affrontare, altrimenti si rischia di non voler vedere neanche più una partita. In pratica è un campionato dove la differenza a carico degli stranieri è ridotta (sono solo due quelli per squadra) e dove l’affetto per i giocatori nostri compatrioti è più distribuito, dovendo gioco forza essere protagonisti. Ed in questo potrei affermare che il lato positivo è evidente. E’ anche vero che il livello di spettacolarità sarà ridotto, ma le speranze sono quelle di un buon gioco e di un entusiasmo da creare con le vittorie.


La realtà torinese è solo un po’ perplessa perché teme di veder giocare una squadra con il “freno tirato” per via del fatto che (per chi non ne fosse a conoscenza) il presidente della Basket Torino è anche quello della squadra di Sassari che gioca in A1, e che, in caso di successo finale, non potrebbe avere la proprietà di due squadre nella stessa categoria, anche se sono possibili diversi esiti. E’ chiaro come chiunque giochi per vincere non può astenersi dal valutare anche purtroppo gli aspetti esterni, ma è altresì ben chiaro che pretendere la promozione al primo tentativo sia un tantino velleitario in qualunque caso.

Noi di Torino dovremmo in parte ritenerci fortunati di non aver perso completamente il basket di alto livello, cosa che sarebbe accaduta senza l’intervento “avveduto” del presidente Sardara, però è chiaro che le ultime vicende dell’altr’anno hanno reso questa possibilità un po’ simile ad un ghiacciolo fornito a chi prima aveva in mano una coppa gelato con panna, …, se mi è permessa questa folle analogia… .Ma, e con questo svoltiamo pagina, parliamo della squadra nuova della Reale Mutua Assicurazioni Basket Torino.Ha un coach esperto del campionato di A2, Demis Cavina, e questa è già una buona garanzia. Ha un direttore generale che ha esperienza della piazza torinese e, in più, è un gentiluomo, Renato Niccolai.

Ha recuperato Mirza Alibegovic che con Torino ha un legame cestistico e familiare (la moglie è di Torino) che potrebbe spingerlo e spronarlo ad andare oltre le proprie già buone qualità per divenire bandiera della sua città “onoraria”. Ci sono discreti giovani quali Cappelletti, Diop, Traini, che per un motivo o per l’altro vorranno emergere per salire nel basket che “conta”. Due stranieri molto solidi e validi per creare un duo di efficacia in ogni partita, e poi, “soprattutto”, abbiamo acquistato (ormai già parlo con il “noi” e non è ancora iniziato il campionato… buon segno?) Luca Campani, che non è solo per il valore del giocatore in sé, ma è che contro le squadre di Torino ha sempre segnato tantissimo, in qualunque lui giocasse, e quindi, alla peggio, abbiamo “eliminato” un giocatore pericoloso dalle altre squadre … . Scherzi a parte, anche lui è un ottimo giocatore, forse addirittura “sprecato” per la categoria, ma proviamo a tenercelo stretto. In più ci sono altri giovanissimi a chiudere la rosa e forse chissà qualche altro acquisto a sorpresa.

Sarà dura rompere la breccia di diffidenza della popolazione sportiva di Torino, così come quella dei “iotifocontro” che ha contraddistinto gli ultimi anni mascherati in tante vesti, ma sembra che la nuova Basket Torino abbia le idee chiare sul tagliare tutti i ponti con il passato anche perché in realtà la nuova società ha solo futuro davanti a sé, e il passato, anche recente, non le appartiene.
Il consiglio vero è quello di aspettarsi solo il meglio, non commettere gli errori di altri e concentrarsi sul fare bene ignorando chi vorrà solo colpire per poter sorridere mestamente sentenziando “iolosapevo”… Torino è una città che ha “giubilato” Allegri dopo cinque anni di soli successi, … , aspettarsi il peggio non è follia, ma anche aprire le porte ad un sano entusiasmo per un inaspettato colpo di … fortuna (e avvedutezza e lungimiranza industriale) che ci permetterà di vedere ancora il grande basket a Torino è doveroso.
Benvenuta Basket Torino: che la forza cestistica sia con te …

Paolo Michieletto

A2 Softball 7^ ritorno Reale Mutua Jacks Torino-Monzesi New Bollate JT

Domenica 28 luglio, con la 7^ giornata di ritorno, chiude la fase regolare del campionato nazionale serie A2 di softball.

Sul diamante di via Passo Buole, a partire dalle ore 11:00, si incontreranno la Reale Mutua Jacks Torino e le Monzesi New Bollate.

Le due squadre hanno già raggiunto in anticipo i loro gli obiettivi stagionali.

Le padrone di casa con la salvezza già acquisita, saluteranno il proprio pubblico dandogli appuntamento al campionato di serie A2 2020, il quarto consecutivo per le Jacks Torino, mentre le lombarde già qualificate ai play-off per la serie A1, proveranno di piazzarsi al meglio nella griglia finale per la pool promozione.

Ingresso gratuito dallo Stadio del Baseball in via Passo Buole 82, Torino, avvio gara 1 ore 11:00, la gara 2 inizierà dopo 45 minuti il termine del primo incontro.

La 50ma Traversata a nuoto del Lago di Viverone

Quando i fondatori diedero luogo alla prima edizione ufficiale (disputata in forma privata) de La Traversata a Nuoto del Lago di Viverone il 14 Agosto 1969, non ci si aspettava che potesse diventare un appuntamento fisso

Il grande successo di questa manifestazione era già nell’aria nel 1976, anno in cui fu documentata e inserita negli annali archiviati dalla Pro Loco del Lago di Viverone.

Nel 2011 fu inserita nel circuito “Nobile dei Laghi” rientrando così nelle 14 traversate più importanti d’Italia ed il Piemonte vanta la più storica di queste traversate (infatti è l’unica che ha riproposto ogni anno l’evento).

Il prossimo 3 agosto alle ore 14.30, avrà luogo la 50esima edizione, forse un record.

I figli di quei fondatori,  il Club Lac Soleil e ASD Lago di Viverone (associazione sportiva per la promozione di tutte le discipline sportive) portano avanti questa tradizione che ormai ha un carattere nazionale, senza però dimenticare il principio amatoriale dell’evento.

La tradizione di un luogo ne garantisce la memoria storica, e soprattutto oggi è necessario ricordare la tradizione che, però, cresce e si consolida negli anni: mezzo secolo di successi e spirito sportivo.

Anche quest’anno, grazie al patrocinio del Comune di Viverone Assessorato allo Sport si garantira’ una giornata di sport e svago, assicurando tranquillità ai partecipanti ed agli ospiti con un adeguato supporto alla sicurezza del nuotatore.

Sul sito www.asdlagodiviverone.com   tutte le notizie e indicazioni in merito al circuito.

Sponsor tecnici saranno C.S.A.I.N (centri sportivi aziendali), SEA concessionario KIA Motors di Bollengo, Momo Bevande di Santhià, Cantina Monte Cillario  e Acqua Lauretana.

Il Presidente dell’ASD Lago di Viverone, è orgoglioso del livello nazionale della manifestazione, premiata anzitutto per la qualità proposta. Le traversate a nuoto in acque libere stanno diventando un appuntamento ormai presente in tutti i laghi e per Viverone deve rappresentare un momento di incontro dove competizione, solidarietà, storia e tradizione di una comunità si fondono da 50 anni.

La distanza prevista è  di circa 4 km. La partenza avverrà alle 14.30 dal Molo di Anzasco di Piverone e l’arrivo in frazione Comuna di Viverone presso il Club Lac Soleil.

Il tempo massimo di percorrenza, per l’intera traversata è valutato in due ore e trenta minuti.

La premiazione di tutti i partecipanti è prevista per le ore 18.00.

Lo scorso anno sono stati registrati 84 atleti, il ritmo della gara è stato di buon livello, il primo classificato  nella categoria maschile ha percorso il tratto di lago in 44’56’’ , femminile in 53’02’’.

Le iscrizioni inizieranno il 15 Giugno, visto anche l’inserimento a carattere nazionale e gli standard di procedure che sono stati richiesti dal “Circuito” e saranno aperte sino  alle ore 11.00 del giorno 3 Agosto.

Sara Gama: «Torino, città grande ma a misura d’uomo»

Nella cover story di Torino Magazine il capitano della
Juventus Femminile Sara Gama racconta la ‘sua’ Torino. E
descrive una Juventus aperta al calcio ‘in rosa’


Un calcio spettacolare, esteticamente apprezzabile, con molta fantasia e
in assoluto più aperto rispetto a quello dei colleghi maschi approda a
Torino: parola di Sara Gama, leader della Juventus Femminile, le cui
dichiarazioni diventano protagoniste della copertina – e della cover story –
del 139esimo numero di Torino Magazine. Intervistata dal direttore Guido
Barosio, la sportiva bianconera svela una Juventus differente,
ripercorrendo i suoi primi passi da calciatrice: «Quando ero bambina io si
iniziava a giocare coi maschi e, nel momento in cui si presentava la
necessità di trovare una squadra femminile, spesso le famiglie dovevano
fare tanti chilometri. Ancora oggi non è facile trovare una squadra vicino
casa, però la presenza di club professionistici ha migliorato lo scenario:
adesso le grandi squadre hanno vivai sempre più organizzati. Per
esempio, la Juventus ha 134 tesserate, con otto squadre che vanno
dall’Under 10 alla Primavera». La scelta dei grandi club di aprirsi alle
realtà femminili rivestirebbe dunque una «importanza strategica» che il
team Juve, direttamente dal capoluogo piemontese, ora casa di Gama,
non ha esitato a cogliere. Ma com’è la vita sabauda dell’atleta? «Torino
mi piace molto perché è grande ma a misura d’uomo. Per gli sportivi non
è facile avere tempo libero per conoscere la città dove vivono, ma io
riesco sempre a ritagliare uno spazio per i miei interessi. I musei torinesi
sono molto stimolanti e li sto esplorando uno alla volta. Il centro mi
affascina particolarmente, permette lunghe passeggiate circondati
dall’arte e dalla storia».


Il sapere Made in Turin e la valorizzazione del territorio diventano quindi
protagonisti non solo della nostra ‘chiacchierata’ con Gama, ma anche
dell’intero numero estivo, incentrato sugli elementi e i personaggi di
valore della città di Torino e su quegli eventi che, nei mesi più caldi
dell’anno, contribuiscono ad arricchire il panorama culturale
piemontese. «I tre volti delle nostre interviste raccontano tre belle storie
di cultura come vessillo del territorio» spiega Barosio. «Parliamo di Paola
Gribaudo, la prima donna presidente della storica Accademia Albertina,
Filippo Fonsatti direttore dello Stabile, e David Tremlett, un
protagonista dell’arte contemporanea che ha lasciato e lascerà segni
indelebili nelle Langhe, patrimonio Unesco. Abbiamo aggiunto una road
map per vivere l’estate tra festival e mostre, perché nell’effimero
bisogna scegliere a colpo sicuro». Una visione condivisa anche da
Andrea Cenni, direttore editoriale del magazine: «Dopo lo speciale
Leonardo con Walter Rolfo in copertina, volevamo un’altra magia, quella
che hanno saputo creare le ragazze della nazionale di calcio. Grinta,
volontà, gruppo, cose che ci piacciono da matti e che ci fanno
innamorare senza esitazioni. Sara Gama è uscita palla al piede dall’area
con un piglio che mi pare ancora di vederla, ed è atterrata dallo schermo
di casa direttamente in copertina dove tutti l’aspettavamo».

Nuoto, chiuso il Campionato Regionale Assoluto

NUOTO –
Si è concluso al Palazzo del Nuoto il Campionato Regionale Assoluto, ultimo appuntamento della stagione agonistica di Piemonte e Valle d’Aosta. Tanti nuotatori del nostro comitato regionale saranno però ancora impegnati ai Campionati Italiani di Categoria, a Roma dall’1 al 7 agosto. Il lungo fine settimana a Torino, iniziato venerdì, è andato in archivio con il Centro Nuoto Torino al primo posto nella classifica per società, davanti a Dynamic Sport, seconda, e Rari Nantes Torino, terza. A seguire, nelle prime otto, Sisport Spa, CSR Granda, VO2 Nuoto Torino, Aquatica Torino e Swimming Club Alessandria. A livello individuale da segnalare i quattro titoli di Helena Biasibetti (Dynamic Sport, 100 e 200 stile libero, 50 e 100 farfalla) e di Stefano Saladini (Centro Nuoto Torino, 50, 100 e 200 rana, 50 farfalla). Il resoconto delle tre giornate di gara su https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/main_new.asp?area=1&read=nuoto&menu=agonismo

Ultramarathon du Fallére, l’edizione delle coppie

La vittoria ex-aequo in un ultra trail non è certamente un caso infrequente

Ma quando entrambe le gare si concludono con una coppia al comando, è un fatto degno di nota, destinato a far passare alla storia la seconda edizione dell’Ultramarathon du Fallére, la competizione biennale che si è disputata a Saint Oyen (AO) e che era valida per il Trail Tour della Valle d’Aosta. 56 i km da percorrere attraverso nove comuni del massiccio del Fallére, per un dislivello di ben 4.500 metri, una gara per camosci con i concorrenti, 72 al via della prova più lunga, che hanno iniziato a inerpicarsi alle prime luci dell’alba.

Col passare dei km, davanti si sono ritrovati due dei maggiori interpreti italiani per questo tipo di prove, Danilo Lantermino (Asd Valle Varaita) reduce dal trionfo nel Gran Trail Rensen e Fabio Cavallo (Team Marguareis) vincitore lo scorso anno del Gran Trail Courmayeur. Non c’è stato neanche bisogno di mettersi d’accordo, i due hanno scelto di mettere fine all’agonismo in anticipo onorando lo spirito del trail che condivisione della fatica, tagliando il traguardo insieme in 7h36’24”, con 8’49” su Erik Bochicchio (Team Nolimits). Ai piedi del podio il campione locale Marco Bethaz (Technosmedica Inrun) a 22’52”. Fra le donne vittoria a sorpresa per la rumena, da anni trapiantata in Liguria, Mihaela Georgiana Marinescu (Pro San Pietro Sanremo), 15esima all’ultimo Maremontana Trail, che ha completato la sua fatica in 9h44’01”. A farle compagnia sul podio Elisa Giordano (10h50’52”) e Lucia Guarienti di Brenzone Virando (11h18’40”).

Vittoria in coppia anche nel Tour du Fallére, di 39 km per 2.700 metri, dove i due protagonisti attesi, Henri Aymonod (Team Nrc) e Massimo Farcoz hanno chiuso insieme in 3h58’23”, relegando al terzo posto Nicolas Statti (Doce Technosport) a 10’38”. Bellissima la sfida fra la campionessa locale Gloriana Pellissier e Sonia Glarey (Team Hokaoneone Italia), inizialmente annunciata per il tracciato lungo e che voleva proseguire con un successo il suo ottimo 2019. Invece il successo è andato alla Pellissier, prima lo scorso anno al Quartail des Alpages, in 4h39’08” con 5’32” sulla rivale, terza posizione per Silvia Venzano a 52’12”. Qui c’è stato un numero ben più alto di partecipanti, oltre 150 e le condizioni climatiche favorevoli, con sole e temperature comunque fresche hanno ridotto al minimo il numero di ritirati.

L’Ultramarathon du Fallére ha così completato la sua seconda stagione e tornerà come da propositi nel 2021, per lasciar spazio ad altri eventi il prossimo anno e allestire un’edizione ancora più ricca. Fondamentale è stato l’apporto dei tanti addetti dell’organizzazione dislocati lungo il tracciato e in costante contatto con la base,