SPORT- Pagina 331

Pallanuoto, la Torino 81 inizia i playoff.

Dopo due settimane di pausa torna la serie A2 di pallanuoto maschile e torna con gara 1 delle semifinali playoff. Sono qualificate le prime quattro squadre del girone nord e le prime quattro del girone sud di regular season

Tra queste c’è anche la Reale Mutua Torino ’81 Iren, seconda nel gruppo nord e impegnata contro la terza del gruppo sud: Latina. La serie di semifinale è al meglio delle tre partite e chi vince accede in finale contro una tra Salerno e Ancona per giocarsi la promozione in A1. Dall’altra parte del tabellone Camogli affronterà Pescara e Palermo se la vedrà con Bologna. La Torino 81 esordirà quindi nei playoff sabato alle 16 alla piscina Monumentale di Torino (biglietti 5 euro), in una partita che si preannuncia equilibrata e di alto livello. Una partita di playoff, insomma, per la quale è impossibile fare un pronostico e nella quale l’aspetto mentale conterà come e più di quello tecnico. “Siamo finalmente giunti al momento più importante della stagione” afferma Simone Aversa, “il momento in cui volevamo trovarci a inizio stagione e per il quale ci stiamo allenando da settembre. Siamo pronti fisicamente, mentalmente e dal punto di vista tattico. Ho visto i ragazzi concentrati e desiderosi di scendere in acqua. Punteremo molto sull’educazione al lavoro che abbiamo costruito durante la stagione, con tutto il bagaglio dei giocatori più esperti e con quella spensieratezza dei più giovani che ci ha permesso di risolvere partite non facili. Abbiamo creato un gruppo forte e la nostra compattezza potrà sicuramente essere un valore aggiunto, così come il fattore campo. L’invito è per i nostri tifosi, che accorrano numerosi per darci una mano”.

 

(foto archivio)

Al via i Mi games

L’appuntamento del tour estivo, dal 5 al 9 giugno presso il Parco del Valentino a Torino,
vedrà lo sport drink numero uno al mondo in qualità di sponsor e fornitore ufficiale della 6^edizione 

 

Anche nel 2019 Gatorade, lo sport drink numero 1 al mondo, rinnova il proprio impegno in qualità di sponsor di MI Games, evento multi sport itinerante, giunto ormai alla sesta edizione.
 
A partire dal 28 maggio saranno sette le città italiane coinvolte nel tour: Milano, Torino, Roma, Napoli, Lecce, Genova, Lignano Sabbiadoro (UD) e Santa Margherita Ligure (GE). Durante l’edizione di quest’anno prenderanno parte, ancora una volta, un gran numero di sportivi provenienti da tutta Italia (si stimano 8000 atleti partecipanti e oltre 250 mila persone complessivamente coinvolte) che si sfideranno in tornei di calcio 5v5, basket 3v3, beach volley, pallanuoto in alcune delle location più suggestive della penisola.
 
Gatorade, sempre presente per reintegrare i liquidi e i sali minerali persi con il sudore durante le avvincenti sfide e migliorare le prestazioni, in qualità di fornitore ufficiale dei Mi Games, invita i giovani dai 16 anni in su a mettersi in gioco, prima, attraverso le fasi locali e successivamente nel corso dell’attesissima finale. Inoltre, per ciascuna tappa prevista, Gatorade metterà a disposizione delle prime tre squadre classificate per ciascuno sport premi inediti, come kit sportivi e materiali utili all’attività sportiva.
 
Le Finals dei Mi Games, che avranno luogo dal 6 all’8 settembre, vedranno affrontarsi i finalisti delle varie competizioni nella splendida cornice di Umago, in Croazia.
 
Gatorade a sostegno del progetto, con i suoi Sali minerali e carboidrati, costituisce un prezioso alleato per ogni atleta che intenda svolgere al meglio la pratica sportiva e ottenere performance migliori: l’impegno che Gatorade dimostra da sempre nella promozione di uno stile di vita sano e dei fondamenti della disciplina sportiva, lo rendono il partner ideale di questo atteso evento sportivo, che ha assistito in pochi anni a una crescita rapida e costante e aspira a divenire internazionale entro il 2020.
 

Run 5.30, la “corsa che non è una corsa”

Ancora una volta, Torino si è dimostrata attenta ai temi della sostenibilità. Ancora una volta, i torinesi hanno scelto di appoggiare la Run 5.30, la “corsa che non è una corsa” ma un progetto che promuove un sano stile di vita incentrato sul binomio movimento e corretta alimentazione e che, dopo l’evento, lascia le città ancora più pulite di come le ha trovate

Una sfilata nel cuore della città
Partenza alle 5.30 del mattino da Piazza Castello per 5,3 km non competitivi attraverso le vie più suggestive del centro storico, con gli occhi sognanti – più che per il sonno – per la meraviglia di sfilare in una città insolitamente deserta, silenziosa e resa ancora più affascinante dalle prime luci del giorno. 


Un evento sostenibile e a impatto zero
Niente musica e niente striscioni, solo un mare giallo – questo il colore scelto per le t shirt dell’edizione 2019 – di partecipanti garbati e sorridenti, che si sono dati appuntamento prima dell’alba per correre o camminare in compagnia… prima di gustarsi le meritatissime ciliegie del ristoro e ripartire con la vita “normale”. E dopo le immancabili chiacchiere in Piazza San Carlo, arrivo della 5.30, alle 7 di mattina era già tutto finito, con la piazza talmente in ordine da far sembrare quasi un sogno il passaggio dei 5.000 early bird. Un flash mob energico e veloce che lascia emozioni uniche nel cuore dei partecipanti, anche questo è la 5.30. Perché basta poco per essere felici. 


5.000 partecipanti
Sono stati 5.000 i torinesi che, per l’ottavo anno consecutivo, hanno puntato la sveglia prima dell’alba per non mancare all’ormai tradizionale camminata non competitiva di 5,3 km alle 5.30 del mattino. Una crescita continua e costante, a conferma dell’affetto della città per l’iniziativa e comprovato dai tanti partecipanti che non si sono persi nemmeno un’edizione. 

Gli iscritti arrivati da più lontano? Una coppia di amiche provenienti da Portsmouth, nel sud dell’Inghilterra: una al Lingotto per un convegno aziendale, l’altra che l’ha raggiunta appositamente per partecipare insieme alla 5.30! 

Le ciliegie dei desideri

“Esprimete un desiderio… ma attenti a quello che scegliete perché poi si avvera per davvero!” se questa frase vi suona familiare, è perché a consegnarvi le ciliegie del ristoro della 5.30 è stata proprio Sabrina Severi, sorridente ideatrice del progetto insieme a Sergio Bezzanti. 
Un inizio della giornata sprint e salutare, addolcito dalle ciliegie della Puglia… che non hanno dormito tutta notte pur di presentarsi puntuali e colorate a Torino! 

Una scelta coraggiosa
Run 5.30 è un fenomeno sociale e di costume. Una sveglia che punta dritto al cuore del benessere, che vuole ispirare le persone a fare scelte smart e coraggiose, giorno dopo giorno. 


Il progetto Run 5.30
Run 5.30 è un progetto tutto italiano nato dall’idea dei modenesi Sergio Bezzanti, pubblicitario, e Sabrina Severi, biologa nutrizionista. 

Run 5.30 è un evento sostenibile e a impatto zero, organizzato nel contesto in cui la gente vive e lavora, all’alba di un giorno lavorativo. 
Run 5.30 pone al centro il binomio movimento e sana alimentazione, promuovendo un sano stile di vita attraverso l’attività fisica quotidiana, il cibo scelto con cura, l’arte e l’esperienza. 
Il tour 2019 di Run 5.30 prevede 11 tappe in Italia (Verona, Milano, Palermo, Torino, Modena, Bologna, Ferrara, Trieste, Mantova, Reggio Emilia e Venezia) e 1 in Inghilterra (Brighton). 

Run 5.30 per il sociale
Nel corso degli anni Run 5.30 ha coinvolto decine di scuole, i detenuti del carcere di San Vittore e numerose fondazioni, tra cui la Peggy Guggenheim di Venezia. 

Di ogni quota di iscrizione, un euro viene donato all’associazione o all’ente di promozione sportiva del territorio che collabora alla riuscita della tappa.

I risultati del Campionato Regionale Campagna

Circa cento arcieri piemontesi hanno trascorso la Festa della Repubblica a L’Aquila di Giaveno, gareggiando per tutto il giorno nel Campionato Regionale Hunter&Field

Teatro della manifestazione, in particolare, è stata la zona degli ex impianti sciistici della borgata Alpe Colombino, posta a circa 1300 metri di quota sopra il comune di Giaveno. A una settimana di distanza dal Campionato Regionale Targa si è quindi svolta l’analoga manifestazione di tiro di campagna; una gara molto tecnica e impegnativa anche a livello fisico, degna di un campionato italiano e magistralmente tracciata da Giorgio Botto, Commissario Tecnico della Nazionale 3D e Campagna. Una gara organizzata dagli Arcieri delle Alpi in collaborazione con il comitato regionale FITARCO Piemonte e valida per la valutazione degli atleti che comporranno la squadra piemontese alla prossima Coppa delle Regioni, in calendario dal 28 al 30 giugno a Cagliari.Si sono laureati campioni regionali assoluti Alessandro Paoli (Iuvenilia) e Anna Botto (Arcieri delle Alpi) nell’olimpico, Marco Bruno (Arcieri di Volpiano) e Francesca Peracino (Arcieri delle Alpi) nel compound, Ferruccio Berti (Arcieri di Volpiano) e Annamaria Cavallero (Arcieri Compagnia degli Orsi) nell’arco nudo, Arcieri di Volpiano (Berti, Bruno, Casaroli) e Arcieri delle Alpi (Botto, Pavan, Peracino) nelle prove a squadre, rispettivamente maschile e femminile. Il Campionato si è aperto con la fase di qualifica 12+12 ed è proseguito con gli scontri diretti individuali a partire dalle semifinale, per le divisioni olimpico, compound e arco nudo. Nel longbow la prova si è chiusa al termine della qualifica, con vittorie di Gianfranco Piovano (Arcieri delle Alpi) e Cristina Leva (Arcieri Cameri).
 
L’articolo completo a questo link

Gran Premio Azzurri d’Italia, doppietta d’oro per il Piemonte

Splendido risultato per i tuffi di Piemonte e Valle d’Aosta nella seconda giornata della finale del Gran Premio Azzurri d’Italia, in corso al Foro Italico di RomaEduard Timbretti Gugiu e Matilde Borello, entrambi categoria Junior e tesserati per la Blu 2006 Torino, hanno conquistato la medaglia d’oro nelle rispettive gare dal trampolino. Dopo l’argento di venerdì dal metro Eduard Timbretti si è imposto nei 3 metri, con 497,95 punti davanti a Davide Baraldi (Canottieri Milano, 434,35), Riccardo Giovannini (Fiamme Oro, 419,16) e Giulio Propersi (Circolo Canottieri Aniene, 398,15). Matilde Borello è invece stata la migliore dal metro, concludendo con 355,15 punti davanti a Lucia Zebochin (Triestina Nuoto) e Maia Biginelli (Fiamme Oro). Notevoli i punteggi fatti registrare dai due atleti torinese, frutto di gare molto regolari su livelli elevati. Eduard è rimasto leggermente al di sotto della sufficienza soltanto nel triplo e mezzo avanti – il tuffo con coefficiente maggiore tra quelli della sua rotazione – e ha preso il volo con i doppi e mezzo indietro e ritornato, entrambi premiati con vari 7, 7,5 e 8. Come sempre, non avendo ancora la cittadinanza italiana, Eduard ha condiviso il proprio gradino del podio con Baraldi, mentre l’argento e il bronzo sono andati a Giovannini e Propersi.

 

Senza errori anche la prova di Matilde, che non è praticamente mai andata sotto la sufficienza e che ha trovato il proprio tuffo migliore nel doppio e mezzo avanti, con il quale ha preso la testa della classifica senza più abbandonarla fino alla fine, chiudendo con un nuovo punto esclamativo nel salto mortale e mezzo ritornato. I due ragazzi allenati da Claudio Leone torneranno in campo oggi nell’ultima giornata della finale del Gran Premio Azzurri d’Italia; Matilde nel trampolino 3 metri, Eduard nella piattaforma.

Gran Premio Azzurri d'Italia, doppietta d'oro per il Piemonte

Splendido risultato per i tuffi di Piemonte e Valle d’Aosta nella seconda giornata della finale del Gran Premio Azzurri d’Italia, in corso al Foro Italico di RomaEduard Timbretti Gugiu e Matilde Borello, entrambi categoria Junior e tesserati per la Blu 2006 Torino, hanno conquistato la medaglia d’oro nelle rispettive gare dal trampolino. Dopo l’argento di venerdì dal metro Eduard Timbretti si è imposto nei 3 metri, con 497,95 punti davanti a Davide Baraldi (Canottieri Milano, 434,35), Riccardo Giovannini (Fiamme Oro, 419,16) e Giulio Propersi (Circolo Canottieri Aniene, 398,15). Matilde Borello è invece stata la migliore dal metro, concludendo con 355,15 punti davanti a Lucia Zebochin (Triestina Nuoto) e Maia Biginelli (Fiamme Oro). Notevoli i punteggi fatti registrare dai due atleti torinese, frutto di gare molto regolari su livelli elevati. Eduard è rimasto leggermente al di sotto della sufficienza soltanto nel triplo e mezzo avanti – il tuffo con coefficiente maggiore tra quelli della sua rotazione – e ha preso il volo con i doppi e mezzo indietro e ritornato, entrambi premiati con vari 7, 7,5 e 8. Come sempre, non avendo ancora la cittadinanza italiana, Eduard ha condiviso il proprio gradino del podio con Baraldi, mentre l’argento e il bronzo sono andati a Giovannini e Propersi.
 

Senza errori anche la prova di Matilde, che non è praticamente mai andata sotto la sufficienza e che ha trovato il proprio tuffo migliore nel doppio e mezzo avanti, con il quale ha preso la testa della classifica senza più abbandonarla fino alla fine, chiudendo con un nuovo punto esclamativo nel salto mortale e mezzo ritornato. I due ragazzi allenati da Claudio Leone torneranno in campo oggi nell’ultima giornata della finale del Gran Premio Azzurri d’Italia; Matilde nel trampolino 3 metri, Eduard nella piattaforma.

Alla Rampignado è il giorno di Bonetto

Dimenticate le difficoltà climatiche di maggio, il circuito Nord Ovest Mtb è ripartito alla grande con una splendida 26esima edizione della Rampignado, la classica di Bernezzo (CN) assistita dal sole che, a ben guardare, non ha propriamente addolcito la fatica degli oltre 400 partecipanti, anzi. Il tracciato di 48 km per 1.600 metri è stato sì esaltato dalle condizioni meteorologiche, ma i tanti km di salita non hanno mancato di fare selezione mandando in crisi anche i bikers meno preparati. A fare festa sul traguardo di Piazza dei Martiri è stato Francesco Bonetto (Vittoria Srsontour), uno dei migliori prospetti delle Granfondo italiane che con la Rampignado ha evidentemente un rapporto speciale. Già quinto lo scorso anno, ma vincitore della categoria Under 23, questa volta Bonetto ha fatto bottino pieno staccando i rivali in discesa e chiudendo in 2h17’05″, precedendo di 31″ i suoi iniziali compagni di fuga Giuseppe Lamastra (Silmax) e Adriano Caratide (Sixs), anche quest’ultimo miglioratosi rispetto all’ottava piazza del 2018. Pronostici confermati nella gara femminile dove Maria Cristina Nisi (New Bike 2008), toscana che da anni abita in zona, ha fatto il bis della vittoria dello scorso anno in 2h47’09″, davanti alla relativa sorpresa Claudia Peretti (Vittoria Srsontour) a 4’12″ e a Costanza Fasolis (Giant-Liv Polimedical), vincitrice nel 2017, a 4’16″. A fine gara molto frequentato il pasta party, nel corso del quale si sono svolte le premiazioni protrattesi fino al pomeriggio, mantenendo in città un clima di festa che è ormai la peculiarità di una delle classiche più longeve del calendario italiano. Clima di festa che si era respirato anche alla vigilia, durante la Rampifamily dedicata agli oltre 300 bambini partecipanti con incasso devoluto alle scuole del territorio per l’acquisto di materiale didattico. Anche quest’anno, oltre alle svariate decine di volontari presenti sul percorso e in costante collegamento con l’organizzazione centrale, un fondamentale contributo alla riuscita della Granfondo è arrivato dalla Pro Loco di Bernezzo, dalla Protezione Civile di Caraglio, dalla Protezione Civile Ana di Caraglio, dalla Protezione Antincendi Boschivi AIB di Bernezzo, dalla Croce Rossa di Caraglio e da tutti coloro, sponsor in primis, che si sono prodigati a favore di un evento irrinunciabile per tutto il territorio.
 
 

Torino di nuovo nel basket

Siamo all’alba di una nuova era nel basket: l’NBA sbarca, intesa come modello, anche in Italia

Una squadra che ha sede in un certo luogo ma che non ha seguito può essere trasferita in un altro. Così, ad esempio, è successo con i Lakers che da Minneapolis si spostarono a Los Angeles, che ovviamente non potrebbe essere definita una città lacustre (Lakers = Lacustri)… Così accade a Torino dove una squadra con sede a Cagliari si sposta nella nostra città.

La “Folla” gradirebbe il ritorno del marchio storico, se così vogliamo definirlo, ma in realtà è una società nuova che predilige la nostra città in quanto sicuramente più appetibile di altre per visibilità, bacino di tifosi potenziali e molteplici altri fattori. Il nome è superficie, la realtà che giocherà a Torino sarà la sostanza.

Almeno per il prossimo anno saremo la succursale di Sassari in serie A2 e poi si vedrà. Non è ancora spenta, purtroppo, la forte delusione per come è andata con la squadra denominata Auxilium e marchiata FIAT dell’ultimo anno, con tutte le sue vicissitudini e incredibili epiloghi. Ormai nelle mani degli organi di giustizia competenti le sorti della società e dei suoi responsabili, a noi restava solo il vuoto.

Dalla Sardegna arriva la luce della speranza di continuare a vedere di nuovo il basket di buon livello sotto la Mole. Certo che dopo Dyson, Washington, Dallas Moore, Sasha Vujacich, Deejay White, Eyenga, Mancinelli al top della forma, Diante Garrett, Trevor Mbakwe e altri ancora…sarà dura tornare indietro.

Però, a volte, si deve ritornare nell’oscurità per risorgere a nuova e più elevata vita. E la speranza è proprio questa. Sarà un ritorno alle origini con il Palaruffini che sarà nuovamente sede di emozioni forti. Sarà un anno nuovo in cui tutti si prenderanno i meriti e nessuno le colpe. Ma sarà anche un anno importante per designare e disegnare un nuovo schema nel basket cittadino.

L’anno vissuto, con la squadra precedente, di 9 vinte e 33 perse, a qualcuno non è piaciuto…diciamo così, e speriamo di non riviverlo più. Dare la colpa solo ad una o due persone è riduttivo, ma di sicuro il collettivo che ha condotto a questo disastro di risultati sportivi e di immagine non è sinonimo di qualità. MA, e con questo chiudo questa parte, dell’altr’anno non ne parleremo più.

Ora il presente è il futuro. I nostalgici vorrebbero nomi e colori noti per affezionarsi di più, come se questo fosse una garanzia. Ma in realtà, saranno i risultati a far affezionare il pubblico. E Torino, una città che ripudia facilmente un allenatore di calcio di una squadra che vince cinque scudetti e molteplici trofei in cinque anni, non è proprio una città semplice. Ma è una città che si affeziona facilmente a realtà positive. E questa nuova realtà che si denominerà anche con il nome del nuovo sponsor REALE MUTUA ASSICURAZIONI, sembra partire con il piede giusto, con un presidente attivo sul piano delle relazioni pubbliche, con il ritorno di una persona di rango superiore come Niccolai, e con un tessuto organico che spero all’altezza delle due persone che lo rappresentano.

Abbiamo vissuto in pochissimi anni, passando dalle stalle alle stelle e quindi al buio del baratro, emozioni fortissime e contrastanti. Ora, tutti noi tifosi di Torino (qualsiasi sia il nome…) del Basket, attendiamo di veder giocare. Siamo saliti in serie A con il nome di PMS, abbiamo vinto una coppa Italia con il nome di AUxilium e con lo stesso siamo falliti. Ora sembra che saremo Dinamo o Academy, ma anche se ci chiamassimo i nuovi canguri o le cavallette impazzite noi … saremo sempre lì sui gradoni a sostenere chi ci darà la possibilità di vedere un pallone di color simil arancione muoversi su un parquet, e poi infilarsi in un anello dotato di retìna.

Il pubblico ha voglia di basket, se chi arriva si curerà della qualità del gioco e dei comportamenti virtuosi, facendo tabula rasa di tutto ciò che ha permesso il crollo dei sogni dei tifosi dell’altr’anno, a tutti i tifosi importerà solo sostenere un gruppo di ragazzi che con una maglia rappresentano i loro sogni.

Questa è ancora la città in cui vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta. E Torino, vuole vincere. I tifosi vogliono vincere. Se nello sport non vuoi vincere, che sport è? E allora chiuderò con il vero motto di De Coubertin, che alcune culture politiche hanno volutamente troncato per dare un tono tutto “particolare” all’attività motoria, che non è mai stato solo “…l’importante è partecipare”, ma come da me riportato nel mio libro sulla storia dello sport, Pierre Fredy, barone De Coubertin, scrisse (non disse!): “Nella vita, come nello sport, l’importante non è vincere, ma partecipare per poter vincere!”.

E noi, noi tifosi di Torino del basket, chiediamo solo questo: lottare per vincere. Il basket è bello se giocato bene, e noi speriamo di vederlo fare. Auguri Torino.

Paolo Michieletto

 

Arcieri piemontesi in partenza per i Mondiali

Il momento culminante della stagione internazionale di tiro con l’arco è ormai alle porte. Sono i Mondiali, ospitati dalla cittadina olandese di ’s-Hertogenbosh dal 3 al 16 giugno, con i giorni dal 3 al 9 dedicati all’evento iridato para-archery
Moltissimi arcieri di tutto il mondo andranno a caccia delle medaglie e di una qualificazione alle prossime Olimpiadi e Paralimpiadi, l’anno prossimo a Tokyo. Come detto, lunedì 3 si apriranno i Mondiali para-archery e nella lista degli azzurri convocati figurano Elisabetta Mijno (Fiamme Azzurre/Arcieri delle Alpi) e Roberto Airoldi (Arcieri Cameri), entrambi impegnati nell’arco olimipico. Nella scorsa rassegna iridata, disputata a Pechino nel 2017, Elisabetta Mijno vinse l’oro nel mixed team in coppia con Stefano Travisani e il bronzo a squadre con Annalisa Rosada e Veronica Floreno. Per Roberto Airoldi, che ai Giochi di Rio 2016 vinse il bronzo nel mixed team proprio con Elisabetta, sarà la seconda partecipazione ai Mondiali. Da ricordare che in questo 2019 la nazionale paralimpica ha già partecipato a due eventi internazionali – il Fazza Tournament di Dubai e la Para-Archery European Cup di Olbia – conquistando in entrambi un gran numero di medaglie anche grazie alle prestazioni dei due arcieri piemontesi.Dal 10 al 16 giugno i Mondiali proseguiranno con le nazionali olimpiche e a vestire la maglia azzurra nell’arco olimpico sarà Tatiana Andreoli, 20enne torinese della Iuvenilia. Scenderà in campo con le compagne di squadra Vanessa Landi e Lucilla Boari, con cui nel 2017 ha conquistato il titolo mondiali Junior. In stagione le tre azzurre hanno vinto una medaglia d’argento nella prima tappa di Coppa del Mondo disputata a Medellin e hanno poi partecipato anche alla terza, disputata la settimana scorsa a Antalya. Secondo regolamento, per qualificarsi alle prossime Olimpiadi le azzurre dovranno posizionarsi tra le prime otto nelle gare a squadre. In questo modo staccheranno il pass per Toyko nell’individuale, nella prova a squadre e nel mixed team. Quest’ultima sarà inserita per la prima volta nel programma olimpico. Nel compound sarà invece in gara Irene Franchini (Fiamme Azzurre/Arcieri delle Alpi), poche settimane fa medagliata all’European Grand Prix di Bucarest. L’elenco completo dei convocati e il programma dei Mondiali para-archery sul sito FITARCO

Toro, una stagione comunque positiva

La vittoria dell’orgoglio. Ormai estromesso dalla corsa all’Europa, il Toro chiude in bellezza la stagione con un meritato 3-1 sulla Lazio, difendendo con successo il settimo posto e raggiungendo quota 63 in classifica (massimo “bottino” granata nell’era dei tre punti a vittoria)
Dopo un primo tempo terminato sul nulla di fatto, il Torino piazza un micidiale uno-due nel volgere di due giri di lancette: prima (51′) Iago Falque s’avventa su una lunga rimessa laterale di Ola Aina, girando al volo in rete di sinistro (dal limite dell’area piccola) il vantaggio torinista, quindi (53′) Sasa Lukic finalizza un veloce contropiede superando l’estremo difensore laziale Silvio Proto e depositando la sfera in rete a porta vuota. La Lazio accorcia al 66′ con l’ex Ciro Immobile (bravo nel liberarsi di Nicolas N’Koulou e nel battere l’incolpevole Salvatore Sirigu con un diagonale da pochi passi), ma all’80’ il Toro chiude il conto con Lorenzo De Silvestri, che insacca una respinta del portiere ospite su una conclusione a botta sicura scoccata da Simone Zaza. All’84’ c’è il giusto spazio per Emiliano Moretti, che subentra ad Armando Izzo: il numero 24 torinista appende le scarpette al fatidico chiodo dopo 601 presenze fra i professionisti (197 in granata). Dopo un doppio intervento dell’estremo difensore laziale sul “general” Tomas Rincon (92′), il direttore di gara fischia la fine: tutti i giocatori (con le loro famiglie) effettuano il giro di campo, fra gli applausi dei tifosi, mentre dai maxischermi del “Grande Torino” vengono mostrate le azioni salienti della stagione torinista. È una festa per tutti: in primis per Moretti (professionista esemplare, destinato a un futuro dirigenziale al Toro), ma anche per Walter Mazzari, al quale la Curva Maratona dedica un coro. Il settimo posto non è sufficiente per l’Europa League: resta il rammarico, ma anche l’orgoglio per una stagione più che positiva, che ha visto i granata addirittura in lizza per la Champions League. Ma la porta d’accesso all’Europa non è ancora del tutto chiusa: infatti, in caso d’estromissione del Milan, all’ex Coppa UEFA accederà (con pieno merito) il Toro.

Giuseppe Livraghi