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Belgio-italia 1-2

Lukaku (b) Barella Insigne(I)
L’Italia ha battuto 2-1 il Belgio nei quarti di finale degli Europei e si è qualificata alle semifinali, che giocherà martedì 6 luglio a Londra contro la Spagna, che in serata, nell’altro quarto di finale, ha eliminato la Svizzera ai rigori.
Record su record per gli azzurri di Mancini.Grazie alla vittoria la nazionale italiana tornerà a giocare una semifinale europea nove anni dopo l’ultima volta. È diventata inoltre la squadra con la serie di vittorie consecutive, esattamente 15, più lunga ai Campionati europei, tra qualificazioni e fase finale.
Adesso l’obiettivo è la finale e vincere l’Europeo che manca in bacheca dal 1968.

Vincenzo Grassano

Rivoluzione epocale. Cambia il calendario di calcio!

Il giorno 14 luglio uscirà il nuovo calendario della stagione calcistica 2021/22.

Come già accade nel campionato inglese,francese e spagnolo sono previsti un girone d’andata ed uno di ritorno asimmetrici, secondo quanto comunicato dal Consiglio di Lega dopo l’assemblea di questa mattina. Sarebbe infatti arrivato un sì unanime sulla scelta di cambiare la struttura del calendario. Non sarà solo una questione di ordine, ma anche di composizione nello stesso turno, per favorire una distribuzione più equa delle sfide. Il sorteggio prevede un vincolo: il match non avrà la data di ritorno prima di altri otto match disputati.
Quindi il girone di ritorno sarà totalmente diverso da quello d’andata,non solo come giornata ma anche come singole partite.

Vincenzo Grassano

Calcio a 5, i Civich quinti ai campionati italiani

GSPM TORINO QUINTO IN SALENTO

I vigili sabaudi cedono soltanto negli scontri diretti con le prime due classificate e vincono quattro partite su 6

Dopo quasi un anno e mezzo di pandemia di Coronavirus, che ha impedito il regolare svolgimento di numerose manifestazioni sportive, è ripresa l’attività del Gruppo Sportivo Polizia Municipale di Torino, che ha preso parte all’edizione numero 23 del campionato italiano di calcio a 5, tenutasi dal 13 al 20 giugno in Puglia, nella meravigliosa cornice della penisola salentina.

La competizione ha registrato la partecipazione di tredici squadre, fra cui i neocampioni di Barletta-San Severo, che hanno avuto la meglio su Montesilvano e Castellammare di Stabia. Seguono, in ordine di piazzamento, i GS di Bari, Torino, Palermo, Pesaro, Salerno, Trieste, L’Aquila, Torre del Greco, Andria e Brindisi.

Decisamente degna di menzione la prova offerta dai vigili sabaudi, che hanno centrato un ottimo quinto posto al termine di un cammino esaltante nella kermesse, che li ha visti cedere soltanto di fronte alle prime due classificate, ottenendo in tutto quattro successi su sei incontri disputati. Giova sottolineare che le tredici compagini iscritte all’evento sono state suddivise in tre gironi da tre squadre e in un girone da quattro, esattamente quello toccato al GSPM Torino, che ha affrontato i colleghi di Trieste (sconfitti con il punteggio di 4-1), L’Aquila (superati con un tennistico 6-2) e Montesilvano (vittoriosi di misura sui gialloblù: 2-1).

Ottenuta la qualificazione ai quarti di finale, i piemontesi hanno rimediato un sonoro 0-3 da parte dei futuri campioni d’Italia di Barletta-San Severo, venendo quindi inseriti nella parte del tabellone dedicata ai piazzamenti dal quinto posto in giù: qui, in semifinale, è maturato un prezioso 1-0 ai danni di Pesaro, che ha consentito a Torino di contendere e sottrarre la quinta posizione a Palermo (6-4 lo score al triplice fischio del direttore di gara).

Il GSPM Torino, in questa prima avventura calcistica dall’avvento dell’emergenza sanitaria nel nostro Paese, ha potuto contare sull’apporto di undici giocatori: Davide Ossati, Davide Bianco, Dario Giorgio, Alessio Colucci, Mirko Boaretto, Paolo Dabbene, Andrea Di Coste, Giuseppe Simone Manzo, Federico Trabucco, Francesco Piccinni e Daniele Pareschi. Il gruppo è allenato da Giuliano Giacobbe ed è stato accompagnato nella trasferta dal dirigente responsabile Rino Amato, il quale, a margine della cerimonia di premiazione, ha commentato così il risultato ottenuto: “Ci siamo presentati a questo campionato con l’obiettivo di ben figurare e di toglierci qualche soddisfazione, affrontando l’evento con il giusto impegno e con la consapevolezza di doverlo onorare al meglio delle nostre possibilità. Il tutto, senza mai venire meno ai nostri princìpi di lealtà, rispetto degli avversari e dei giudici di gara”. L’intento della rosa a disposizione del coach Giacobbe era quello di superare il primo turno ed è stato brillantemente centrato; di conseguenza, il bilancio conclusivo non può che strappare un sorriso: “Abbiamo perso solo con le prime due della classe e questo deve essere un motivo di orgoglio per i ragazzi – ha proseguito Rino Amato –. In tutte le partite i nostri uomini hanno dato il massimo, praticando un bel calcio e non risparmiandosi. Noi dirigenti non possiamo che essere contenti del comportamento tenuto da ciascuno di loro sia dentro che fuori dal campo. Si è formato un team unito, che si è divertito e, nel contempo, ha fatto fare bella figura al Gruppo Sportivo e alla città di Torino”. Infine, un pensiero immancabile: “Finalmente siamo riusciti a svolgere un campionato dopo circa due anni e non nascondo che la voglia di confrontarci, incontrarci e socializzare con gli altri era tanta”.

Rivoluzione societaria al Toro

Lasciano la società granata il DG Antonio Comi, il responsabile del settore giovanile Massimo Bava.

Entra nel consiglio d’amministrazione del club Paolo Bellino, già direttore generale di RCS sport. Avrà la delega allo sviluppo degli impianti sportivi.
Antonio Comi, una vita al Toro, prima da calciatore e poi come dirigente di lungo corso,149 presenze e 14 gol, prima attaccante e poi la trasformazione in libero,dai piedi educati e grande visione di gioco Massimo Bava ha portato la primavera granata a vincere 1 scudetto,1 coppa Italia e 2 supercoppe italiane.

Vincenzo Grassano

Reale Mutua Basket Torino: “Grazie coach Demis Cavina”

La Reale Mutua Basket Torino ringrazia in maniera profonda e sentita che in questi due anni ha guidato il neonato sodalizio torinese, riconoscendo al coach emiliano di aver contribuito fin da subito alla crescita del nuovo progetto rendendolo ambizioso fin dalla nascita. Queste due stagioni rimarranno nella storia di Basket Torino e al coach vanno i migliori auguri per il proseguo della propria carriera.

Le parole di Cavina: “È difficile essere lucidi e freddi in un momento così pieno di emozioni, dove lo sport ti esalta o ti condanna nel giro di un punto o per pochi centesimi di secondo. Non esiste la macchina del tempo per tornare indietro, flashback, dettagli, inezie. Ma lo sport non toglie quello che abbiamo creato in questi due fantastici anni, partendo dalle fondamenta, costruendo la nuova casa del Basket Torino giorno per giorno con il lavoro e il sacrificio, lasciando sul tavolo un progetto che andrà rifinito in futuro ma che ha già basi concrete e solide. Parlo al plurale perché ho avuto la fortuna di collaborare con professionisti di alto spessore tecnico e umano, che hanno contribuito alla crescita della società e non posso che ringraziarli di cuore per l’energia profusa.

Voglio ringraziare allo stesso modo tutti i giocatori che hanno accettato con grande senso di responsabilità e orgoglio, di indossare una maglia storica, prestigiosa, in una città esigente, piena di cultura sportiva. Attraverso le motivazioni e le ambizioni dei singoli abbiamo costruito una squadra. Passando per il loro miglioramento abbiamo creato un’identità e raggiunto risultati importanti fin dalle prime palle a due. Torino merita un grande palcoscenico insieme ai propri splendidi tifosi, quelli veri con cui, a causa di quello che è successo nel mondo negli ultimi quindici mesi, non abbiamo potuto condividere appieno il nostro percorso umano e di squadra. Porterò sempre con me i rapporti sinceri costruiti in questo periodo, li custodirò gelosamente ricordando come tutti insieme abbiamo tracciato una strada che penso possa portare in futuro Torino nel posto che merita. A volte nelle difficoltà e soprattutto dopo un finale così rocambolesco nascono le riflessioni, gli spunti e le idee per raggiungere nuovi e ancora più grandi traguardi. Il nostro motto fin dal principio è stato che il lavoro di oggi ci farà essere meglio domani. Il nostro urlo strozzato in gola per due volte sarà l’urlo che accompagnerà presto il Pala Gianni Asti con tutti i tifosi torinesi, che spero di abbracciare in un prossimo futuro.”

50 anni fa dalla passione di Franco Masoero nasceva l’Ice Club Torino

 Il 1° luglio 1971 Franco Masoero fondava l’Ice Club Torino, società dilettantistica sportiva di pattinaggio artistico sul ghiaccio destinata a crescere e ad affermarsi a livello nazionale e internazionale. La società si impegnava a sostenere e a promuovere, anche a livello agonistico, uno sport popolare a Torino già dal 1870, quando si era diffusa la moda di pattinare nella parte sud del parco del Valentino. 

L’attività dell’Ice Club Torino si svolge sulle piste olimpiche del Pala Tazzoli di Torino e del Pala Olimpico del Ghiaccio di Pinerolo, eredità dei giochi invernali di Torino 2006.

La squadra agonistica di pattinaggio artistico dell’Ice Club Torino A.S.D. è tra le migliori in Italia e ha rappresentato e rappresenta il nostro Paese in moltissime manifestazioni nazionali e internazionali.

L’Ice Club Torino è la società piemontese che ha dato alla Nazionale italiana di Pattinaggio artistico su ghiaccio il maggior numero di atleti che hanno conquistato titoli nazionali nelle categorie junior e senior e hanno preso parte alle gare internazionali organizzate dall’International Skating Union, ai Campionati Europei, ai Campionati Mondiali e alle Olimpiadi.

Tra i nomi di spicco si può citare la pluricampionessa italiana 2015-2016 e olimpionica a Pyeongchang 2018 Giada Russo, che ha preso parte anche ai Campionati Europei, Mondiali e alle Universiadi.

Attualmente, l’allenatore e coreografo internazionale Edoardo De Bernardis è impegnato nella preparazione della due volte campionessa italiana Alessia Tornaghi che affronterà la prossima stagione con l’obiettivo di conquistare il pass olimpico e del giovanissimo Raffaele Zich, che ha vinto pochi mesi fa il titolo di campione italiano junior. Si stanno distinguendo, inoltre, nelle competizioni anche ragazzine giovanissime che potranno essere le campionesse del futuro che già fanno parte della nazionale italiana.

Tra i nomi che si sono affidati a Edoardo De Bernardis tecnico dell’Ice Club Torino vanno citati diversi atleti olimpionici tra i quali Carolina KostnerKarel Zelenka, olimpionico a Torino 2006, le tedesche Sarah Heckenolimpionica a Vancouver 2010, e Nathalie Weinzierl, olimpionica a Sochi 2014 e Giada Russo. 

Al team di allenatori dell’Ice club Torino si affidano da anni anche atleti provenienti da altre città italiane e da squadre nazionali straniere.

Oltre a De Bernardis e alla stessa Claudia Masoero che, dopo la scomparsa del padre, ricopre anche il ruolo di Presidente della società, il club vanta collaborazioni con allenatori e insegnanti importanti a livello mondiale.

Da molti anni il club organizza stage estivi con allenatori stranieri ai quali hanno partecipato atleti provenienti da tutta Europa. Negli anni hanno partecipato agli stage allenatori di lustro come l’allenatrice di San Pietroburgo Tatiana Mishina e dalla Germania Peter Sczypa e l’insegnante di danza dell’accademia del Bolshoi Oxana Kichenko.

All’inizio di luglio si terrà a Aosta un summer camp dell’Ice Club Torino con insegnanti di livello olimpionico tra cui il francese Pierre Trente, Luca Mantovani e Tony Bombardieri.

Calciomercato al ribasso!

La pandemia ha segnato il calcio in maniera profonda.

Così il mercato non si muove.Forse un colpo all’improvviso di un qualsiasi calciatore può creare un effetto domino, ma si va verso un calciomercato al ribasso. C’è la speranza della ripresa, ma ci sono troppe varianti che non danno garanzie.

Da tutto questo blocco non sono esenti Juve e Toro.
In casa bianconera ruota tutto attorno a CR7… con la situazione di Cristiano Ronaldo e Paulo Dybala in bilico per diversi motivi, il club bianconero avrebbe già messo nel mirino 2 attaccanti per sostituirli al meglio. Sono Gabriel Jesus, centravanti classe 1997 della nazionale brasiliana e del Manchester City, e di Antoine Griezmann, attaccante classe 1991 del Barcellona e della nazionale francese.
In casa granata i tasselli fondamentali da consegnare a Juric il 6 luglio,giorno del raduno,sono i 2 trequartisti:perso Messias, che andrà alla Fiorentina,il candidato numero 1 è lo svincolato Ramirez,molto gradito al tecnico granata.Lijajic è l’altro profilo seguito che ha lasciato un ottimo ricordo anche nella tifoseria granata.Per altri volti nuovi,Berisha portiere dell’Albania, è già arrivato, bisognerà prima sfoltire l’enorme organico che ad oggi conta 39 giocatori:Juric ama lavorare al massimo con 23 giocatori.

Vincenzo Grassano

Reale Mutua Torino – Tortona 74 – 75 : la vittoria del non gioco che vola in serie A

Il basket visto da vicino.

La  Torino del basket perde giocando male il secondo tempo con le solite scemenze dell’ultimo secondo che, piaccia o non piaccia…sentirselo dire, sono a carico di un solo giocatore, che , se da una parte ha tirato il carro dall’altra ha sfasciato la macchina con un tiro improbabile in gara 4 e un fallo assurdo in gara 5 a  1.7decimi dalla fine regalando tre tiri liberi per il sorpasso finale. Il Play Cappelletti,  a cui auguriamo le migliori fortune per le prossime stagioni, ha buttato all’aria progetti pluriennali per la Torino del Basket.

Ma,soprattutto, dispiace il puro mercenariato dimostrato da tutta la squadra, che, pur sconfitta,  avrebbe dovuto rispettare i tifosi e almeno andare a salutarli. Invece no, tutti a piangere lacrime di coccodrillo e a scappare vilmente negli spogliatoi.  Non si fa così.  Chi perde è di valore anche nella sconfitta se si comporta da uomo. Scappare è da persone di poco conto. Tutti sotto la doccia probabilmente già pensando a dove giocheranno o alleneranno il prossimo anno, ma di Torino, dei suoi tifosi, di quella città che li ha resi celebri, perché di sconosciuti ai più stiamo parlando prima che giocassero con i colori gialloblù  di Torino,  non si interessano né mai gli è interessato nulla.

Professionisti o mercenari? Stipendiati o dipendenti? Campioni? Quello sicuramente  no.

Si può perdere, con dignità; si può sbagliare, siamo umani; ma non si può mancare di rispetto. Ovunque giocheranno e ovunque giocheremo noi, questa macchia di viltà e maleducazione resterà indelebile.

La partita si è persa nel primo quarto dopo  che sul 22-10 con tiro sbagliato per il più 15, il nostro allenatore fantasioso ha come al solito messo in campo le riserve e ha permesso a Tortona di rientrare e di finire all’intervallo in parità.

Il finale partita è stato solo confusione, pochi falli fischiati a nostro favore, tiri banali sbagliati e tiri assurdi segnati con tanta ingenuità da scarso basket nei secondi finali da parte di tutta Torino.

Peccato.  Ora tutti scapperanno verso altre squadre dando la colpa a tutti e dicendo che la colpa è della città di Torino, che non tifa abbastanza (!) (Frase urlatami da un genitore di un giocatore di Torino…sigh)… .

Tant’è: questo avevamo e con questi nulla abbiamo ottenuto perdendo due volte di un punto negli ultimi 2 secondi delle ultime due partite.

Fino a quando non ci sarà un progetto, con giocatori veri che si impegnino per i soldi ma anche per una bandiera da onorareTorino non vedrà facilmente la luce del grande basket.

Tortona in serie A? Merito sportivo? Non ho voglia di commentare. Questa squadra il prossimo anno non esisterà più.

Ci saranno 5 stranieri nuovi e cinque comprimari…a sperare di non retrocedere o a fare la sorpresa del campionato… auguri a loro, giocar bene è un’altra cosa, ma se questo è lo sport, vinca il meno scarso, ma non ha vinto sicuramente il più bravo.

Finisce qui la stagione di una squadra che avrebbe dovuto vincere a mani basse, ma che ha perso, forse solo per incapacità personale, speriamo.

E il prossimo anno? Adesso è solo buio, sulla buona educazione, sui valori dello sport e sul diritto di vedere uno spettacolo che non c’è mai stato.

Una stagione buttata in pochi secondi. Una città che perde mentre i suoi giocatori e allenatori, chi più,  chi meno, aveva già la valigia pronta prima dell’ultima partita … .

Vai Torino, non ti curar di loro, ma guarda e passa.

Paolo Michieletto

50 anni fa nasceva l’Ice Club Torino

Claudia Masoero – Presidente dell’Ice Club Torino: “Il sogno di mio padre è diventato una realtà importante a livello internazionale. A Torino crescono atleti di alto livello”.

50 anni fa nasceva l’Ice Club Torino, società dilettantistica sportiva di pattinaggio artistico sul ghiaccio destinata a crescere e ad affermarsi a livello nazionale e internazionale. La società si impegnava a sostenere e a promuovere, anche a livello agonistico, uno sport popolare a Torino già dal 1870, quando si era diffusa la moda di pattinare nella parte sud del parco del Valentino. 
Incontriamo Claudia Masoero che, dal 2016 ricopre il ruolo di Presidente.

Sono trascorsi 50 anni dalla fondazione dell’Ice Club Torino. I ricordi e le emozioni di Claudia Masoero.
L’Ice Club Torino è nato il 1 luglio 1971 dal sogno e dalla passione di mio padre Franco Masoero che ha creduto fin dal primo giorno in questo progetto. Papà ha guidato la società fino alla fine, l’ha fatta crescere ed è stato un punto di riferimento per tantissimi giovani e famiglie. Io sono sempre stata al suo fianco. Sono stata prima atleta tesserata per la società, poi insegnante e allenatrice e, da qualche anno, anche Presidente. Ricordo che fino al 2006 le piste erano soltanto due, il Tazzoli all’aperto e Torino Esposizioni. Erano disponibili per pochi mesi all’anno ed era davvero difficile riuscire a garantire ai ragazzi una continuità negli allenamenti. Le Olimpiadi del 2006 hanno rappresentato una grande svolta e hanno acceso un faro su questo sport. Cresciamo atleti da molte generazioni. Molti dei nostri allievi sono poi diventati allenatori anche di fama internazionale e con loro continuiamo a collaborare, siamo rimasti una famiglia.

Com’è cresciuta e com’è cambiata la società dalla sua fondazione a oggi?
Oggi abbiamo pattinatori in tutte le categorie. Molti corsi si svolgono nel pomeriggio dopo la scuola. Sono divisi per età dai più piccoli a quelli della categoria senior elite. Ci sono sia ragazzine che ragazzini. Le società torinesi stanno lavorando molto e bene. E’ uno sport economicamente oneroso, purtroppo. I costi sono molti. Il ghiaccio, i tecnici, i preparatori, i costumi, le trasferte.  Creare un campione richiede grandi sacrifici e molto impegno per molti anni. I genitori, le famiglie devono riuscire ad accompagnare i ragazzi a venire a riprenderli, ad adattarsi ai diversi orari. Devo sottolineare, che, rispetto a qualche anno fa, gli impianti lasciati in eredità dalle Olimpiadi e i nostri allenatori di alto livello richiamano nella nostra città molti talenti da più parti di Italia e anche dall’estero. Una volta il pattinaggio su ghiaccio era una piccola realtà qui a Torino e in Piemonte. Ora siamo diventati da anni una piazza molto forte agonisticamente e la nostra scuola, da anni, sta dando ottimi risultati nazionali e internazionali. L’Ice club Torino è costituito da un numero elevato di collaboratori, insegnanti e tecnici che lavorano con tanta passione ed energia per crescere atleti di ogni età e livello. Il movimento torinese si è sviluppato anche grazie all’opportunità di ospitare eventi internazionali di grande importanza come i Mondiali, la finale di Grand Prix e ovviamente le Olimpiadi. Il nostro sport è diventato con il tempo sempre più popolare.

Claudia Masoero è stata una giovanissima allenatrice. Ci parla dei suoi esordi?
Sono stata un’atleta e, successivamente, ho iniziato a insegnare giovanissima. Edoardo De Bernardis, con il quale collaboro ormai da tanti anni, è stato uno dei miei primi allievi, poi si è trasferito al Piranesi di Milano, in quel periodo tempio storico del pattinaggio, e, successivamente, negli Stati Uniti, seguito da Christa e Carlo Fassi. All’epoca le difficoltà legate agli impianti alle quali ho già accennato impedivano ai nostri ragazzi di prepararsi con continuità a Torino. Edoardo era uno dei candidati alle Olimpiadi e sicuramente la collaborazione con allenatori del livello dei Fassi ha influenzato la sua carriera di allenatore. 

De Bernardis, dopo il ritiro è tornato all’Ice Club Torino come allenatore e coreografo e si è distinto per la propria bravura.
Mio padre ed io proponemmo a Edoardo di tornare a Torino come allenatore e sono contenta che abbia accettato. Nella sua carriera ha avuto occasione di collaborare per anni con nazionali straniere e atleti olimpionici come  Sarah Hecken,  Karel Zelenka,  Carolina Kostner, Nathalie Weinzierl e Giada Russo. Insieme ad Edoardo lavora un team di ottimi allenatori che si occupa della crescita dei nostri atleti.

Giada Russo che l’Ice Club Torino ha accompagnato in tutte le fasi della sua carriera…
Giada ha iniziato a pattinare a tre anni e mezzo. I suoi genitori si erano conosciuti sulla nostra pista a un corso per adulti… era una predestinata dei pattini, da sempre molto determinata e appassionata.  Ha conquistato un titolo nazionale junior, due titoli nazionali assoluti, ha partecipato agli Europei, ai Mondiali e alle Universiadi e ha realizzato il sogno di tutti gli atleti: essere convocata per le Olimpiadi del 2018. Una bella storia che continua ancora: oggi Giada è insegnante presso l’Ice Club Torino. Mio padre era molto affezionato a Giada e i suoi successi l’hanno reso sempre felice.

Oggi l’Ice Club Torino continua a preparare i campioni del presente e del futuro.
Chi fa il nostro lavoro deve avere dentro una grande passione, quella che ha animato mio padre quando ha deciso di fondare la società. Non esistono sabati, domeniche, festività e le pause sono poche, ma che soddisfazione vedere uno dei nostri ragazzi riuscire a realizzare un elemento o imporsi in una gara. Attualmente, abbiamo diversi atleti in Nazionale e De Bernardis è impegnato nella preparazione della due volte campionessa italiana Alessia Tornaghi che affronterà la prossima stagione con l’obiettivo di conquistare il pass olimpico e del giovanissimo Raffaele Zich, che ha vinto pochi mesi fa il titolo di campione italiano junior. Abbiamo ragazzine giovanissime molto promettenti. L’Ice Club Torino è la società piemontese che ha dato alla Nazionale italiana il maggior numero di atleti.

A 50 anni dalla fondazione della società, Le chiedo un bilancio di questo mezzo secolo di storia.
Papà ha creato una grande società, l’ha sostenuta, l’ha fatta crescere. Abbiamo lavorato moltissimo, abbiamo raccolto soddisfazioni e anche qualche delusione, ma la vita è fatta di tanti momenti positivi e negativi. La lezione del pattinaggio è questa: cadere e rialzarsi sempre. Il bilancio di questi 50 anni si chiude decisamente in attivo e affrontiamo il futuro con la stessa grinta e la stessa determinazione. Il nostro club è costituito da grandi giovani atleti e da un team molto affiatato.

BC

Otto corse e il Premio Senna all’ippodromo di Vinovo

Giugno si chiuderà a Vinovo con un ‘preserale’ al via dalle 18,20. Otto corse mercoledì 30 e al centro un bel miglio riservato ai cavalli anziani: è il Premio Senna con diversi protagonisti attesi. In primis Volnik Du Kras, del team Baroncini-Farolfi, sfidato dai due allievi di Gocciadoro: Ares Caf, direttamente con Ale Gocciadoro, al rientro in Italia dopo la parentesi francese e Arden Wise As, che avrà alle guide Massimiliano Castaldo. Due anche gli allievi di Santo Mollo, Seleniost con Cosimo Cangelosi e Ugolinast con il suo preparatore. Ma non mancheranno Vistamar che con Andrea Guzzinati potrebbe fare la differenza e Amarcord, uno degli allievi più stimati di Francesco Di Stefano.

Altra corsa di prestigio sarà il Premio Tamigi, per i tre anni di buone speranze. Alla corda c’è Cobra, ancora con Gocciadoro, mentre Pietro Gubellini riporta sulla pista Cardenas Baba e Andrea Guzzinati presenterà uno dei soggetti importanti di Luigi Colombino, Ciel Joyeuse, tre vittorie ed un secondo nelle quattro uscite. Ancora da scoprire invece le potenzialità di Charleston Bar, con Santo Mollo aspetta con pazienza il momento giusto per una trasferta francese.

Come sempre ingresso gratuito, distanziamento garantito e appuntamento immancabile con le pizze del Fil-Hippo’s Restaurant nella terrazza green affacciata sulla pista.