SPORT- Pagina 196

Il 20 ottobre del 1976 l’esordio di Maradona

Accadde oggi

La rubrica odierna è un accadde oggi mista ad una grande curiosità storica di cui è ricco il mondo del calcio.
Il 20 ottobre del 1976 esordì Diego Armando Maradona,15enne, giovanissimio calciatore in cui erano riposte enormi speranze,nella squadra di serie A argentina:l’Argentinos Juniors.
Maradona entrò in campo nel secondo tempo e nella prima azione di gioco fece subito un tunnel al malcapitato difensore di turno che lo vide scappar via,palla al piede,sulla fascia destra del campo.Fu così che nacque il mito diventato leggenda:
Dal Boca Juniors al Barcellona, dal Napoli al Siviglia, fino al Newell’s Old Boys. Quattro mondiali in nazionale argentina (1982, 1986, 1990, 1994), una volta campione del mondo, Messico 1986, segnò durante la stessa partita il goal del secolo e quello con la manita de Dios. Mai un Pallone d’oro perché fino al 1994 il premio era riservato soltanto ai giocatori europei, mentre nel 1995 vinse il Pallone d’oro alla carriera.
Ha fatto sognare Napoli ed il Napoli con
due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa Uefa ed una Supercoppa italiana.
La leggenda del Pibe de oro il miglior giocatore di calcio di tutti i tempi,la divinità calcistica che in un rettangolo di gioco ha fatto cose che mai nessuno è riuscito a eguagliare.

Enzo Grassano

Come sono rappresentate le regioni nel campionato di calcio 2022/23?

Curiosità dal mondo del calcio

5 squadre su 20 provengono dalla Lombardia:Milan, Inter, Cremonese,Monza ed Atalanta.
2 per la Campania:Napoli e Salernitana.
2 l’Emilia Romagna:Bologna e Sassuolo.
2 il Lazio:Roma e Lazio
2 la Liguria: Sampdoria e Spezia
2 il Piemonte: Juventus e Torino
2 la Toscana: Fiorentina ed Empoli
1 il Friuli Venezia Giulia: Udinese
1 la Puglia:Lecce
1 il Veneto:Verona

Enzo Grassano

Riscatto Toro! Torino-Cittadella 4-0

Sedicesimi di finale Coppa Italia

Radonjic
Pellegri
Schuurs
Zima

Pronto riscatto del Torino che batte largamente il Cittadella  e chiude con il punteggio di 4-0 la sfida dell’Olimpico Grande Torino, valida per i sedicesimi di Coppa Italia. Agli ottavi i granata sfideranno i campioni d’Italia del Milan a gennaio con in palio i quarti di finale della Coppa Italia.In avvio di partita Milinkovic-Savic salva su Tounkara,attaccante del Cittadella che sfiora il gol con un bel tiro.La gara viene   sbloccata dal granata  Radonjic con un gran destro dalla distanza. Pericolosi,per il Cittadella,due  incursioni di Embalo e Lores Varela,poi il centravanti granata Pellegri firma il raddoppio dopo l’intervallo. Nel finale arrivano anche i gol dei difensori, Schuurs e Zima, per il poker finale.

Enzo Grassano

Puledri debuttanti all’ippodromo

Saranno soprattutto i puledri i grandi protagonisti nella riunione di trotto in programma mercoledì 19 ottobre all’ippodromo di Vinovo. Sette corse che prenderanno il via alle 14,55 e tra queste, una riservata alle femmine l’altra ai maschi di 2 anni non vincitori di duemila euro in carriera. Quindi, o sono debuttanti o comunque con poca esperienza al loro attivo, ma hanno potenzialità per crescere. Nelle femmine (Premio Wagner) c’è il tanto atteso debutto per Elisabeth Bar, figlia di Lana Del Rio e Face Time Bourbon, che si presenta alla prima sulla pista torinese. Allenata da Erik Bondo, sarà affidata a Federico Esposito. Nei maschi invece il Premio Schubert vede 4 puledri alla prima uscita. I favori del pronostico potrebbero essere per Emerson, con Simone Di Lorenzo, ma anche per Enigma D’Amore del team Baroncini-Farolfi e per l’allievo di Marco Smorgon. Enock.

Di rilievo il Premio Berlioz, con dieci schierati dietro le ali dell’autostart. Tra loro Filippo Rocca con Dorothy Del Sauro, recente vincitrice sulla pista torinese. Molto bella e dal pronostico aperto, la corsa riservata alla categoria dei Gentlemen, che vede Stefano Manzato nel ruolo di protagonista principale alle guide di Camionst, affidatogli da Santo Mollo. Come sempre ingrasso gratuito.

Benzema quinto francese Pallone d’Oro

Karim Benzema diventa il quinto giocatore francese a vincere il Pallone d’Oro: lo riceve proprio dalle mani dell’ultimo francese che lo aveva sollevato, Zinedine Zidane. Gli altri sono stati Kopa, Platini e Papin.
Karim Benzema,attaccante e capitano del Real Madid e della Francia vince il suo primo Pallone d’Oro all’età di 35 anni. Secondo posto per Sadio Mané, terzo per Kevin De Bruyne e quarto per Robert Lewandowski.

Enzo Grassano

A Rivoli una tappa del Giro

Il Sindaco di Rivoli Andrea Tragaioli, con il Vice Sindaco Laura Adduce e l’ Assessore allo Sport Andrea Filattiera, sono presenti oggi al Teatro Lirico Giorgio Gaber a Milano dove si presenta il Giro d’Italia 2023 e si definiscono i dettagli operativi della 106esima edizione della Corsa rosa.
In programma dal 6 al 28 maggio prossimi, il Giro vedrà Rivoli quale punto di arrivo di una tappa.

“Accogliamo con grandissimo entusiasmo la notizia che il prossimo Giro d’Italia farà tappa, per la prima volta a Rivoli, – afferma il Sindaco Andrea Tragaioli – dopo aver ospitato la scorsa primavera l’arrivo della Milano-Torino, la più antica corsa ciclistica del mondo. Siamo orgogliosi che la nostra città sarà di nuovo protagonista del ciclismo di alto livello. Abbiamo dimostrato di essere interlocutori affidabili e seri. L’Amministrazione comunale si adopererà per accogliere nel migliore dei modi questo evento straordinario.”

“E’ ufficiale! Per la prima volta Rivoli è città di arrivo di una tappa del Giro d’ Italia. Il passaggio della più importante corsa ciclistica italiana nella nostra Città è motivo di orgoglio e di grande importanza per questa Amministrazione. – afferma il Vice Sindaco Laura Adduce – Sarà un bel momento di sport per gli appassionati di ciclismo ma non solo. Oltre ad essere un importante appuntamento di competizione sportiva nazionale e internazionale, sarà anche di grande impatto turistico per Rivoli ed occasione per diffondere a livello mediatico il suo territorio e le bellezze culturali e commerciali.”

“L’ arrivo di una tappa del Giro d’ Italia a Rivoli, per la prima volta in 106 anni di storia, è elemento di grande orgoglio e mantiene un impegno che l’Amministrazione aveva annunciato nel suo programma appena tre anni fa– dichiara l’ Assessore allo Sport Andrea Filattiera – La città accoglierà con la carovana del Giro tanti appassionati delle due ruote e soprattutto molti visitatori, che impareranno a conoscere Rivoli grazie al passaggio della Corsa Rosa. Invitiamo fin d’ora tutti i cittadini a prepararsi a questo grande evento con tutto l’orgoglio che servirà a mostrare il meglio di Rivoli al Paese.”

Torna la Coppa Italia: Torino-Cittadella

Sedicesimi di finale gara unica
Coppa Italia 2022/23
Stadio Olimpico Grande Torino   martedì, 18 ottobre ore 21:00

Torna la Coppa Italia 2022/2023 con 8 sfide dei sedicesimi di finale del torneo, che si giocheranno in 3 giorni, tra Martedì 18 Ottobre e Giovedì 20 Ottobre.Le 8 “grandi”classificatesi nelle prime otto posizioni dello scorso campionato di serie A sono qualificate direttamente agli ottavi finale.
Il Toro di Juric,uscito sconfitto nel derby contro la Juve, con le ossa rotte ed il morale a pezzi,deve battere il Cittadella per poter poi affrontare a Milano Il Milan negli ottavi di finale.
Formazioni Torino-Cittadella
Torino (3-4-2-1):Berisha;Zima, Schuurs, Buongiorno; Singo,Ricci Ilkhan, Vojvoda;Seck,Karamoh,Pellegri
Allenatore: Juric.

Formazione Cittadella (4-3-1-2): Kastrati; Mattioli, Visentin, Frare, Donnarumma; Vita, Pavan, Branca; Antonucci; Tounkara, Asencio
Allenatore: Gorini.

Calendario sedicesimi di finale Coppa Italia

18 ottobre
Ore18:00
Genoa-SPAL
Ore21:00
Torino-Cittadella

19 ottobre
Ore 15:00
Spezia-Brescia
Ore 18:00
Parma-Bari
Ore 21:00
Udinese-Monza

 20 ottobre
Ore 15:00
Modena-Cremonese
Ore 18:00
Sampdoria-Ascoli
Ore 21:00
Bologna-Cagliari

Enzo Grassano

Serie A decima giornata Torino-Juventus 0-1: gol di Vlahovic che rilancia Allegri

Un gol con un gran guizzo del serbo al 74′ decide un derby molto equilibrato, il tecnico bianconero può respirare, Juric si arrende:niente più sogni europei, bisogna pensare a rimanere in serie A, a salvarsi, possibilmente, non all’ultima giornata.

La squadra di Allegri sale a quota 16 e scavalca momentaneamente l’Inter in classifica.
Oltre alla buona prov di  Vlahovic va aggiunta quella quasi impeccabile della difesa a tre tutta brasiliana, che lascia poco spazio ad un Toro ancora una volta troppo leggero davanti,spuntato I granata esprimono a tratti anche delle trame di gioco interessanti, ma  continua a mancare il gol e questo pesa tantissimo sulla classifica.Bella prova del portierone granata M.Savic che salva la porta granata con tre grandi interventi.

IL TABELLINO
Torino-Juventus 0-1
Torino (3-4-2-1): Milinkovic-Savic 7; Djidji 6,5, Schuurs 6, Rodriguez 5,5; Aina 6 (34′ st Singo 6), Lukic 6, Linetty 6 (33′ st Karamoh 6,5), Lazaro 6,5; Miranchuk 5, Radonjic 6 (25′ st Pellegri 5,5); Vlasic 5.
Allenatore: Juric 6

Juventus (3-5-2): Szczesny 6; Danilo 7, Bremer 6,5 (7′ st Bonucci 6), Alex Sandro 6,5; Cuadrado 5,5, McKennie 5, Locatelli 6, Rabiot 6, Kostic 6; Kean 5,5 (28′ st Milik 6), Vlahovic 7,5 (45′ st Paredes sv).

Allenatore: Allegri 6,5

Enzo Grassano

Premio Dressage 2022 Club Cavallo Italia

Domenica 16 ottobre è in calendario la Cerimonia di Premiazione del Premio Dressage 2022 Club Cavallo Italia presso il Centro Ippico Horse Bridge di None, in provincia di Torino, un evento da non perdere anche per l’eleganza che caratterizza questa disciplina dove l’affiatamento tra cavaliere e cavallo deve essere ai massimi livelli.
Il Premio Dressage 2022 Club Cavallo Italia è articolato su 5 tappe (per tappa si intende la partecipazione alle due giornate di gare), di cui tre obbligatorie (due a scelta dei partecipanti a cui si sommerà la partecipazione obbligatoria al Campionato Regionale Dressage 2022).
Per chi non lo conoscesse il dressage (dal francese raddrizzamento/addestramento) è una disciplina equestre che viene anche chiamata gara di addestramento in quanto cavallo e cavaliere eseguono movimenti prevalentemente geometrici (detti arie) su un campo rettangolare di due diverse dimensioni: la prima di 20×40 metri per le gare di basso livello e la seconda di 20×60 metri per le gare di livello medio/alto.
L’ingresso alla Cerimonia di Premiazione del Premio Dressage 2022 Club Cavallo Italia, nato in collaborazione con Fise Piemonte, è gratuito.
Per conoscere il Premio è a vostra disposizione la Pagina Ufficiale: https://www.clubcavalloitalia.it/premio-dressage-2022-club-cavallo-italia/

La vita spezzata di Gigi Meroni, l’ultimo beat

Giorno maledetto quel 15 ottobre del 1967 quando, cinquantacinque anni   fa, moriva travolto da un’ auto Gigi Meroni. Era domenica e a Torino era
scesa la sera.

 

Il Torino aveva disputato in casa la quarta giornata del campionato di serie A, vincendo per 4 a 2 contro i blucerchiati della Sampdoria. Una partita vivace, bella. Meroni, la “farfalla granata” non
segnò ma diede il suo contributo con le giocate di classe che ne avevano fatto un idolo della curva granata. A gonfiare la rete dei liguri ci pensarono Nestor Combin, autore di una tripletta, e
Giambattista Moschino. Quel giorno, nelle file del Torino, esordiva anche un giovane Aldo Agroppi, che confezionò l’assist per il 4-2
finale di Combin.

Alcune ore dopo Meroni, in compagnia dell’altro granata Fabrizio Poletti, stava attraversando il corso Re Umberto, all’altezza del civico 46. Gigi voleva raggiungere il bar che solitamente frequentava per
telefonare a Cristiana, la sua ragazza.Lei era fuori e lui era senza chiavi perché , di solito, la domenica sera i granata dormivano in ritiro, ma per una volta venne fatta un’eccezione. I due erano a metà
della carreggiata quando un’auto che viaggiava a tutta velocità li indusse a fare un passo indietro. Una vettura in arrivo dalla parte opposta sfiorò Poletti e urtò in pieno Meroni che, sbalzato sull’altra
corsia, venne investito da una Fiat 124 Coupé che lo trascinò per più di cinquanta metri sull’asfalto. Portato all’ospedale Mauriziano, morì
poche ore dopo, alle 22.40. Se ne andava così Gigi Meroni, a soli ventiquattro anni. La farfalla granata non volò più. Colmo del destino, l’automobile che lo investì era guidata da un suo tifoso
diciannovenne che si chiamava Attilio Romero e che diventò, nel duemila, presidente del Torino. Un cognome e un destino, quello di Meroni, già tragicamente comparso nella storia granata, al tempo della tragedia di Superga. Si chiamava, infatti, Pierluigi Meroni il comandante del trimotore Fiat che si schiantò sulla collina della
basilica il 4 maggio del 1949. Gigi Meroni, nato e cresciuto calcisticamente a Como, dopo aver vestito la maglia lariana e quella del Genoa, approdò nel 1964 a Torino, nella parte granata della città
dell’auto.

Agli ordini del Paròn Nereo Rocco, l’ala numero sette incantò tutti con le sue giocate, i dribbling ubriacanti e quei suoi goal che,
pur non molti (con la maglia del Toro ne insaccherà 24), spesso finirono nelle cineteche del calcio per la bellezza del gesto atletico che li accompagnava, rendendo possibile ciò che ai più pareva
impossibile. Era lui il “calciatore-beat” , quello che non amava i tiri da fermo e men che meno i rigori ma sentiva il bisogno dell’azione,
della lotta per conquistarsi la palla, dell’invenzione artistica del gol. I difensori impazzivano e spesso non trovavano alternative ai mezzi più bruschi per fermarlo, mettendolo giù senza tanti complimenti. I
compagni ne sfruttavano le doti quando l’ala destra dai capelli lunghi e dai basettoni passava loro la palla al momento giusto, con il gesto generoso e altruista di chi concede agli altri l’onore di gonfiare la rete alle spalle del portiere avversario. Anche lui, come Gorge Best, il suo “gemello-diverso”, andava controcorrente. Quando Edmondo Fabbri lo
chiamò in nazionale gli impose una condizione: tagliarsi i capelli. Lui, con l’animo dell’artista che si disegnava da solo i vestiti da indossare,prendendo a modello quelli dei Beatles, e lo spirito trasgressivo che lo portava a passeggiare per le vie di Como portandosi al guinzaglio una gallina, non rinnegò se stesso e rifiutò la convocazione. Era amatissimo dai suoi tifosi, Luigi Meroni. L’ipotesi del suo passaggio alla Juventus, nell’estate del 1967, provocò una
sollevazione dei tifosi del Toro, mandando a gambe all’aria l’operazione. Era l’idolo non solo dei granata ma di tutti coloro che amavano il bel calcio, la fantasia e l’improvvisazione di quest’artista
che sapeva trattare con incredibile abilità la sfera di cuoio.

Ai suoi funerali parteciparono più di ventimila persone e l’intera città trattenne il fiato. L’emozione fu grande e toccò tutti, compresi alcuni detenuti delle Nuove che fecero una colletta per mandare dei
fiori. Solo la Diocesi di Torino si oppose al funerale religioso di quel “peccatore pubblico” e criticò aspramente don Francesco Ferraudo, cappellano del Torino, che lo celebrò comunque. Meroni conviveva con Cristiana Uderstadt e la sua ragazza – di origine polacca e figlia di giostrai – era ancora sposata, in attesa di poter divorziare. Un peccato, all’epoca, da non perdonare anche da morto a quel ragazzo che,
come scrisse Gianni Brera “era un simbolo di estri bizzarri e libertà sociali in un paese di quasi tutti conformisti sornioni”.

Marco Travaglini