SPORT- Pagina 123

A Rivoli una tappa del Giro

Il Sindaco di Rivoli Andrea Tragaioli, con il Vice Sindaco Laura Adduce e l’ Assessore allo Sport Andrea Filattiera, sono presenti oggi al Teatro Lirico Giorgio Gaber a Milano dove si presenta il Giro d’Italia 2023 e si definiscono i dettagli operativi della 106esima edizione della Corsa rosa.
In programma dal 6 al 28 maggio prossimi, il Giro vedrà Rivoli quale punto di arrivo di una tappa.

“Accogliamo con grandissimo entusiasmo la notizia che il prossimo Giro d’Italia farà tappa, per la prima volta a Rivoli, – afferma il Sindaco Andrea Tragaioli – dopo aver ospitato la scorsa primavera l’arrivo della Milano-Torino, la più antica corsa ciclistica del mondo. Siamo orgogliosi che la nostra città sarà di nuovo protagonista del ciclismo di alto livello. Abbiamo dimostrato di essere interlocutori affidabili e seri. L’Amministrazione comunale si adopererà per accogliere nel migliore dei modi questo evento straordinario.”

“E’ ufficiale! Per la prima volta Rivoli è città di arrivo di una tappa del Giro d’ Italia. Il passaggio della più importante corsa ciclistica italiana nella nostra Città è motivo di orgoglio e di grande importanza per questa Amministrazione. – afferma il Vice Sindaco Laura Adduce – Sarà un bel momento di sport per gli appassionati di ciclismo ma non solo. Oltre ad essere un importante appuntamento di competizione sportiva nazionale e internazionale, sarà anche di grande impatto turistico per Rivoli ed occasione per diffondere a livello mediatico il suo territorio e le bellezze culturali e commerciali.”

“L’ arrivo di una tappa del Giro d’ Italia a Rivoli, per la prima volta in 106 anni di storia, è elemento di grande orgoglio e mantiene un impegno che l’Amministrazione aveva annunciato nel suo programma appena tre anni fa– dichiara l’ Assessore allo Sport Andrea Filattiera – La città accoglierà con la carovana del Giro tanti appassionati delle due ruote e soprattutto molti visitatori, che impareranno a conoscere Rivoli grazie al passaggio della Corsa Rosa. Invitiamo fin d’ora tutti i cittadini a prepararsi a questo grande evento con tutto l’orgoglio che servirà a mostrare il meglio di Rivoli al Paese.”

Torna la Coppa Italia: Torino-Cittadella

Sedicesimi di finale gara unica
Coppa Italia 2022/23
Stadio Olimpico Grande Torino   martedì, 18 ottobre ore 21:00

Torna la Coppa Italia 2022/2023 con 8 sfide dei sedicesimi di finale del torneo, che si giocheranno in 3 giorni, tra Martedì 18 Ottobre e Giovedì 20 Ottobre.Le 8 “grandi”classificatesi nelle prime otto posizioni dello scorso campionato di serie A sono qualificate direttamente agli ottavi finale.
Il Toro di Juric,uscito sconfitto nel derby contro la Juve, con le ossa rotte ed il morale a pezzi,deve battere il Cittadella per poter poi affrontare a Milano Il Milan negli ottavi di finale.
Formazioni Torino-Cittadella
Torino (3-4-2-1):Berisha;Zima, Schuurs, Buongiorno; Singo,Ricci Ilkhan, Vojvoda;Seck,Karamoh,Pellegri
Allenatore: Juric.

Formazione Cittadella (4-3-1-2): Kastrati; Mattioli, Visentin, Frare, Donnarumma; Vita, Pavan, Branca; Antonucci; Tounkara, Asencio
Allenatore: Gorini.

Calendario sedicesimi di finale Coppa Italia

18 ottobre
Ore18:00
Genoa-SPAL
Ore21:00
Torino-Cittadella

19 ottobre
Ore 15:00
Spezia-Brescia
Ore 18:00
Parma-Bari
Ore 21:00
Udinese-Monza

 20 ottobre
Ore 15:00
Modena-Cremonese
Ore 18:00
Sampdoria-Ascoli
Ore 21:00
Bologna-Cagliari

Enzo Grassano

Serie A decima giornata Torino-Juventus 0-1: gol di Vlahovic che rilancia Allegri

Un gol con un gran guizzo del serbo al 74′ decide un derby molto equilibrato, il tecnico bianconero può respirare, Juric si arrende:niente più sogni europei, bisogna pensare a rimanere in serie A, a salvarsi, possibilmente, non all’ultima giornata.

La squadra di Allegri sale a quota 16 e scavalca momentaneamente l’Inter in classifica.
Oltre alla buona prov di  Vlahovic va aggiunta quella quasi impeccabile della difesa a tre tutta brasiliana, che lascia poco spazio ad un Toro ancora una volta troppo leggero davanti,spuntato I granata esprimono a tratti anche delle trame di gioco interessanti, ma  continua a mancare il gol e questo pesa tantissimo sulla classifica.Bella prova del portierone granata M.Savic che salva la porta granata con tre grandi interventi.

IL TABELLINO
Torino-Juventus 0-1
Torino (3-4-2-1): Milinkovic-Savic 7; Djidji 6,5, Schuurs 6, Rodriguez 5,5; Aina 6 (34′ st Singo 6), Lukic 6, Linetty 6 (33′ st Karamoh 6,5), Lazaro 6,5; Miranchuk 5, Radonjic 6 (25′ st Pellegri 5,5); Vlasic 5.
Allenatore: Juric 6

Juventus (3-5-2): Szczesny 6; Danilo 7, Bremer 6,5 (7′ st Bonucci 6), Alex Sandro 6,5; Cuadrado 5,5, McKennie 5, Locatelli 6, Rabiot 6, Kostic 6; Kean 5,5 (28′ st Milik 6), Vlahovic 7,5 (45′ st Paredes sv).

Allenatore: Allegri 6,5

Enzo Grassano

Premio Dressage 2022 Club Cavallo Italia

Domenica 16 ottobre è in calendario la Cerimonia di Premiazione del Premio Dressage 2022 Club Cavallo Italia presso il Centro Ippico Horse Bridge di None, in provincia di Torino, un evento da non perdere anche per l’eleganza che caratterizza questa disciplina dove l’affiatamento tra cavaliere e cavallo deve essere ai massimi livelli.
Il Premio Dressage 2022 Club Cavallo Italia è articolato su 5 tappe (per tappa si intende la partecipazione alle due giornate di gare), di cui tre obbligatorie (due a scelta dei partecipanti a cui si sommerà la partecipazione obbligatoria al Campionato Regionale Dressage 2022).
Per chi non lo conoscesse il dressage (dal francese raddrizzamento/addestramento) è una disciplina equestre che viene anche chiamata gara di addestramento in quanto cavallo e cavaliere eseguono movimenti prevalentemente geometrici (detti arie) su un campo rettangolare di due diverse dimensioni: la prima di 20×40 metri per le gare di basso livello e la seconda di 20×60 metri per le gare di livello medio/alto.
L’ingresso alla Cerimonia di Premiazione del Premio Dressage 2022 Club Cavallo Italia, nato in collaborazione con Fise Piemonte, è gratuito.
Per conoscere il Premio è a vostra disposizione la Pagina Ufficiale: https://www.clubcavalloitalia.it/premio-dressage-2022-club-cavallo-italia/

La vita spezzata di Gigi Meroni, l’ultimo beat

Giorno maledetto quel 15 ottobre del 1967 quando, cinquantacinque anni   fa, moriva travolto da un’ auto Gigi Meroni. Era domenica e a Torino era
scesa la sera.

 

Il Torino aveva disputato in casa la quarta giornata del campionato di serie A, vincendo per 4 a 2 contro i blucerchiati della Sampdoria. Una partita vivace, bella. Meroni, la “farfalla granata” non
segnò ma diede il suo contributo con le giocate di classe che ne avevano fatto un idolo della curva granata. A gonfiare la rete dei liguri ci pensarono Nestor Combin, autore di una tripletta, e
Giambattista Moschino. Quel giorno, nelle file del Torino, esordiva anche un giovane Aldo Agroppi, che confezionò l’assist per il 4-2
finale di Combin.

Alcune ore dopo Meroni, in compagnia dell’altro granata Fabrizio Poletti, stava attraversando il corso Re Umberto, all’altezza del civico 46. Gigi voleva raggiungere il bar che solitamente frequentava per
telefonare a Cristiana, la sua ragazza.Lei era fuori e lui era senza chiavi perché , di solito, la domenica sera i granata dormivano in ritiro, ma per una volta venne fatta un’eccezione. I due erano a metà
della carreggiata quando un’auto che viaggiava a tutta velocità li indusse a fare un passo indietro. Una vettura in arrivo dalla parte opposta sfiorò Poletti e urtò in pieno Meroni che, sbalzato sull’altra
corsia, venne investito da una Fiat 124 Coupé che lo trascinò per più di cinquanta metri sull’asfalto. Portato all’ospedale Mauriziano, morì
poche ore dopo, alle 22.40. Se ne andava così Gigi Meroni, a soli ventiquattro anni. La farfalla granata non volò più. Colmo del destino, l’automobile che lo investì era guidata da un suo tifoso
diciannovenne che si chiamava Attilio Romero e che diventò, nel duemila, presidente del Torino. Un cognome e un destino, quello di Meroni, già tragicamente comparso nella storia granata, al tempo della tragedia di Superga. Si chiamava, infatti, Pierluigi Meroni il comandante del trimotore Fiat che si schiantò sulla collina della
basilica il 4 maggio del 1949. Gigi Meroni, nato e cresciuto calcisticamente a Como, dopo aver vestito la maglia lariana e quella del Genoa, approdò nel 1964 a Torino, nella parte granata della città
dell’auto.

Agli ordini del Paròn Nereo Rocco, l’ala numero sette incantò tutti con le sue giocate, i dribbling ubriacanti e quei suoi goal che,
pur non molti (con la maglia del Toro ne insaccherà 24), spesso finirono nelle cineteche del calcio per la bellezza del gesto atletico che li accompagnava, rendendo possibile ciò che ai più pareva
impossibile. Era lui il “calciatore-beat” , quello che non amava i tiri da fermo e men che meno i rigori ma sentiva il bisogno dell’azione,
della lotta per conquistarsi la palla, dell’invenzione artistica del gol. I difensori impazzivano e spesso non trovavano alternative ai mezzi più bruschi per fermarlo, mettendolo giù senza tanti complimenti. I
compagni ne sfruttavano le doti quando l’ala destra dai capelli lunghi e dai basettoni passava loro la palla al momento giusto, con il gesto generoso e altruista di chi concede agli altri l’onore di gonfiare la rete alle spalle del portiere avversario. Anche lui, come Gorge Best, il suo “gemello-diverso”, andava controcorrente. Quando Edmondo Fabbri lo
chiamò in nazionale gli impose una condizione: tagliarsi i capelli. Lui, con l’animo dell’artista che si disegnava da solo i vestiti da indossare,prendendo a modello quelli dei Beatles, e lo spirito trasgressivo che lo portava a passeggiare per le vie di Como portandosi al guinzaglio una gallina, non rinnegò se stesso e rifiutò la convocazione. Era amatissimo dai suoi tifosi, Luigi Meroni. L’ipotesi del suo passaggio alla Juventus, nell’estate del 1967, provocò una
sollevazione dei tifosi del Toro, mandando a gambe all’aria l’operazione. Era l’idolo non solo dei granata ma di tutti coloro che amavano il bel calcio, la fantasia e l’improvvisazione di quest’artista
che sapeva trattare con incredibile abilità la sfera di cuoio.

Ai suoi funerali parteciparono più di ventimila persone e l’intera città trattenne il fiato. L’emozione fu grande e toccò tutti, compresi alcuni detenuti delle Nuove che fecero una colletta per mandare dei
fiori. Solo la Diocesi di Torino si oppose al funerale religioso di quel “peccatore pubblico” e criticò aspramente don Francesco Ferraudo, cappellano del Torino, che lo celebrò comunque. Meroni conviveva con Cristiana Uderstadt e la sua ragazza – di origine polacca e figlia di giostrai – era ancora sposata, in attesa di poter divorziare. Un peccato, all’epoca, da non perdonare anche da morto a quel ragazzo che,
come scrisse Gianni Brera “era un simbolo di estri bizzarri e libertà sociali in un paese di quasi tutti conformisti sornioni”.

Marco Travaglini

Derby di trotto. La scuola torinese domina

I numeri nello sport non raccontano tutto ma hanno un grande pregio: non mentono mai. E quelli che intrecciano la storia del Derby Italiano del trotto agli allevamenti, agli allenatori, driver e proprietari piemontesi, oltre che alla pista dell’Ippodromo di Vinovo sono esaltanti. Lo dimostrano le ultime quattro edizioni della corsa, con tre vittorie e un secondo posto. L’ultimo capitolo di questa storia lo ha scritto domenica scorsa Dimitri Ferm a Capannelle. Ma è solo l’ennesima dimostrazione della forza di un movimento e di persone che sanno lavorare con passione e risultati.

Ha cominciato nel 2019 Alrajah One, nato all’allevamento Rondello a Vigone e allevato da Luca Crosetti e Silvia De Andrea. Dopo due stagioni in chiaroscuro, quest’anno si è trasferito negli Stati Uniti e a luglio ha vinto due delle più prestigiose corse del calendario statunitense (fanno 21 in carriera, con oltre 1 milione di euro portato a casa). Finita qui? Assolutamente no perché nel 2020 Blackflash Bar, nata e diventata trottatrice preso l’Allevamento Bar di Luigi Truccone finì seconda per millimetri alle spalle di Bleff Dipa ma in compenso le Oaks riservate solo alle femmine fecero registrare la doppietta con i nomi di Betta Zack (allevata nell’Azienda Agricola La Zaccarella di Valter Ferrero, proprietà de Il Grifone a Vigone) e Bonneville GiFont, “figlia” de Le Fontanette.

Un anno fa, poi, l’apoteosi. Primo Charmant De Zack, pupillo di Valter e Vittorio Ferrero sempre all’Allevamento La Zaccarella, con Callmethebreeze, allevato nel torinese da Maurizio Grosso per conto di Philippe Allaire e guidato da Andrea Guzzinati, al terzo posto e al quarto Chuky Roc, proprietà della famiglia Rocca a Vigone che resta la roccaforte del movimento.

Questo poteva essere un anno di transizione, ma ci ha pensato Dimitri Ferm, nato e cresciuto a Vigone nell’allevamento Le Fontanette e allevato e di proprietà dalla Dream Ferm. Un consorzio a quattro, del quale fa parte anche il torinese Cesare Canavesio: in carriera ha vinto 10 delle 17 corse disputate, ma sono ben sette da gennaio a oggi. Il GP Etruria a Firenze, il GP Giovanardi a Modena, il GP Nazionale lo scorso giugno a Vinovo. Il GP Marangoni spostato eccezionalmente da Torino Milano, per finire con il Derby a Roma anche se in realtà è solo l’inizio.

Una storia incredibile, pensando che è costato solo 12mila euro, equamente divisi tra i suoi 4 proprietari e finora a vinto circa 500mila euro. Era rimasto invenduto perché nato tardi nella sua annata e per questo considerato meno prestante. Sta ripagando tutti con gli interessi.

Ma basta scorrere l’Albo d’Oro della corsa più importante d’Italia e appare tutto chiaro, senza inganni. Senza andare troppo lontano, nel 2005 il Derby parlava piemontese con la vittoria di Fairbang Gi che stampava in stretta fotografia Fleche, due cavalli allevati dai “nostri” Dario Gariglio e i coniugi Borini. Tre anni dopo, ecco Lana Del Rio, allevata dalla famiglia Monticone a qualche km dall’ippodromo, e per lei è stato solo il primo passo di una cavalcata fantastica. E ancora Unicka, nata a Roma ma cresciuta fin da subito all’Allevamento Le Fontanette di Vigone: suo il Derby 2016.

Numeri e nomi che raccontano una verità incontestabile: in Piemonte c’è tanta qualità e la pista di Vinovo aiuta a plasmarla e renderla vincente. Prossima tappa, il 1° novembre quando a Vinovo andrà in scena il GP Orsi Mangelli, anche per le femmine, ideale prima rivincita del Derby. In realtà però da qui a fine anno ci saranno altre 10 riunioni di trotto, compresa quella conclusiva di sabato 17 dicembre con il Palio dei Proprietari. Una storia in parte già scritta e che racconta un vero fenomeno. Oggi, ma non da oggi, il Piemonte è leader in Italia.

È derby! Torino e Juventus si sfidano sabato

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 15 Ottobre 2022 alle ore 18:00

La gara arriva in un momento negativo  per entrambe le formazioni. La Juventus ha subito 2 pesanti sconfitte contro il Milan per 2-0, ed un  altro 2-0 patito in Champions League che brucia tantissimo, visto che ha quasi definitivamente eliminato i bianconeri dalla competizione.
Sará un match dove anche il Torino vorrà trovare i 3 punti, che non ottiene da 4 giornate.
In campionato Torino e Juventus si sono affrontate 181 volte con un bilancio di 44 vittorie granata, 48 pareggi e 89 successi bianconeri. Nella scorsa stagione la Juventus ha vinto il confronto in trasferta, mentre allo ‘Stadium’ la sfida è finita in parità
Per ritrovare l’ultimo successo del Torino in derby invece bisogna risalire alla stagione 2014/15 quando la squadra allora allenata da Ventura sconfisse in rimonta la Juventus per 2-1 con goal di Darmian e Quagliarella.

Formazioni di Torino – Juventus

Torino (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Djidji,Schuurs,Rodriguez; Singo, Ricci, Lukic,Vojvoda; Miranchuk, Vlasic; Sanabria
Allenatore: Juric

Formazione Juventus (4-3-3): Szczesny; Cuadrado, Danilo, Bremer, Alex Sandro; Rabiot, Paredes, McKennie; Milik, Vlahovic, Kostic
Allenatore:Allegri

Enzo Grassano

Da oggi il trofeo delle Nitto Atp Finals esposto a Gallerie d’Italia

Anche quest’anno Intesa Sanpaolo, in qualità di Host Partner delle Nitto ATP Finals, avrà un ruolo di primo piano nel “Trophy Tour”, ovvero nel “tour” di esposizioni del trofeo della manifestazione nelle sedi dei principali partner.

Il trofeo, arrivato direttamente da Londra, sarà esposto da oggi giovedì 13 ottobre, a un mese esatto dall’avvio del torneo, nel museo torinese della Banca, le Gallerie d’Italia -Torino in piazza San Carlo, con accesso gratuito secondo l’orario di apertura del museo.

Da domenica 16 ottobre il trofeo verrà trasferito in Area X, lo spazio esperienziale dedicato alla diffusione della cultura della protezione assicurativa del Gruppo Intesa Sanpaolo in via San Francesco d’Assisi 12, dove rimarrà esposto fino al 19 ottobre incluso.

 

Tecnico di Tiro con l’Arco, il corso

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Con l’autunno prende il via un importante appuntamento formativo della Sda Giochi. Il corso TES per Tecnici Educatori di Tiro con L’Arco è organizzato dalla SdA Giochi Nazionale ed è iniziato a ottobre con le prime lezioni teoriche in FAD. Le lezioni pratiche (32 ore) sono state ripartite in diverse sedi sul territorio nazionale tra cui anche quella del Comitato Territoriale di Ivrea, presso cui si formeranno i candidati provenienti da Piemonte e Lombardia sotto la guida del formatore Paolo Castelli. Il corso si prefigge di formare i nuovi tecnici in linea con i principi UISP con una particolare enfasi alle metodologie costruttiviste e per una promozione del tiro con l’arco che non sia esclusivamente competitiva ma che, attraverso una pratica intelligente, enfatizzi anche gli aspetti sociali, culturali e naturalistici di questa disciplina. I tecnici ArcoUISP infine, saranno invitati ad apprezzare il valore del volontariato ed a centrare l’attenzione all’arciere, piuttosto che all’attrezzatura promuovendo l’uso di attrezzatura semplice ed economica per abbattere le barriere di censo nell’approccio allo sport.

Uisp Torino

 Super Tris, Quartè e Quintè  all’ippodromo

Il tempo di mandare a memoria le vittorie a Vinovo di Etsic’Etaitvrai, che resta imbattuta con Andrea Guzzinati, e di Ernesto Roc (alla terza vittoria di fila) con il suo proprietario e allenatore Filippo Rocca nei due Criteria riservati ai 2 anni. Ma anche quello di celebrare il successo di Dimitri Ferm, cavallo allevato dal torinese Cesare Canavesio (e vincitore quest’anno anche del GP Nazionale a Vinovo in giugno) sempre insieme ad Andrea Farolfi nel Derby di Trotto e la pista torinese è di nuovo pronta.
I cancelli riapriranno mercoledì 12 ottobre con una riunione che si chiuderà con la Super Tris, Quartè e Quintè e ben 18 cavalli al via. Bellissima corsa sul doppio km con partenza fra i tre nastri, che ne vedrà partire 9 al primo nastro, sette al secondo e due all’ultimo dei 2.100 metri. Andrea Guzzinati e Borboletta hanno il favore del pronostico, ma per le scommesse si segnalano l’allievo di Pietro Gubellini, Aldoc Dr che partirà all’esterno del nastro, e Attrazione che scenderà per l’ultima volta in pista per poi ritirarsi alla carriera da fattrice insieme a Marco Smorgon cercherà certamente di farle terminare il suo percorso con il massimo del risultato. Poi Tyl Etoile affidata a Marco Stefani ma anche Arnold Cup e Agrado proveranno a piazzarsi.
Interessante anche il Premio Montreal che vedrà puledri di due anni: Esperia Cr ha vinto recentemente sulla pista con Santo Mollo che affida l’allieva di Dubois a suo figlio Simone. Ma ci sarà anche Espresso Italia, preparato da Mauro Baroncini e affidato ad Andrea Faroldi.
La corsa gentlemen ha un pronostico molto aperto che vedrà il rientro dopo 5 mesi di Zar Dei Baba, uno degli allievi di Michele Bechis. Il pomeriggio di corse inizierà alle ore 14,55 con ingresso gratuito e possibilità di pranzare presso il ristorante panoramico.