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Servizio trasporto disabili: con la nuova gestione oltre 30mila tratte e 450 utenti

Si sono aperte le iscrizioni per usufruire del trasporto per studentesse e studenti con disabilità per il prossimo anno scolastico. Nel frattempo, il bilancio del servizio per l’anno appena concluso è più che positivo: i dati raccolti oltre a rilevare una crescita degli utenti del 38% (da 327 allievi a 452) e un aumento della tratte del 58% (da 17.000 a 30.114 tratte mensili), riflettono la soddisfazione delle famiglie riguardo il ripensamento e la riabilitazione dell’intero impianto.

Spiega l’Assessora alle Politiche Educative Carlotta Salerno: “Dal giorno zero del mio mandato è iniziato un profondo lavoro di ripristino della qualità di tutto il servizio, in modo da trovare una soluzione adeguata ed efficace alle complesse criticità che lo riguardavano e dare una risposta alle famiglie che da tempo chiedevano un cambio di rotta. I risultati dell’ultimo osservatorio ci dicono che la strada intrapresa insieme è quella giusta perché l’aumento delle tratte e della richiesta significano una rinnovata fiducia delle famiglie. Il mio grazie più sentito va a tutte le persone che lavorano quotidianamente sul servizio per la Città, per la cooperativa di accompagnamento e per il consorzio che segue quotidianamente le tratte. Un grazie alle famiglie e al Comitato dei genitori, la cui collaborazione e il cui sprone sono essenziali. La sfida, adesso, non consiste solo nel proseguire con questi standard, ma nel migliorarsi costantemente, con informazioni in tempo reale tramite la webapp e semplificazione delle domande con la piattaforma online delle scuole. La situazione attuale, quindi, è anche la dimostrazione di quanto spesso i cambiamenti richiedano tempo.”

Partita lo scorso settembre con l’obiettivo di garantire agli studenti con disabilità la frequenza regolare delle lezioni scolastiche, la nuova gestione – affidata dal Comune di Torino inizialmente alla società 5T Srl (per la gestione) poi passata a gennaio 2022 al Consorzio AAT Autonoleggio Torino (sia per la gestione che per il trasporto) e alla Cooperativa A&T (per l’accompagnamento) – ha introdotto alcune importanti migliorie tra cui una nuova piattaforma per la programmazione dei passaggi e una flotta di nuovi mezzi completamente attrezzati. A queste, dal prossimo anno, si aggiungerà un’importante novità: ‘Argo, la tua guida sicura’. Si tratta di una webapp (per tutte le piattaforme) che sarà messa a disposizione delle famiglie e degli studenti per seguire, in tempo reale, l’orario di arrivo del mezzo di trasporto ottimizzando così i tempi ‘casa-scuola’ e i tempi di attesa del mezzo stesso. Il sistema sarà in grado di monitorare l’andamento del servizio. Ogni mezzo verrà dotato di smartphone o tablet, connessi col sistema operativo centrale, in grado di recepire disdette e rinunce e di monitorare la presenza a bordo degli utenti ridefinendo i percorsi in tempo reale e garantendo così maggiore efficienza.

Per la gestione dell’iscrizione di alunne e alunni, le scuole avranno a disposizione la piattaforma BBUs (https://bbus.consorzioaat.it/) a cui potranno accedere con le proprie credenziali. A tal proposito sono state organizzate sessioni formative e un call center a disposizione per aiutare le scuole a compilare l’anagrafica dei ragazzi.

Come l’anno scorso, la partenza del servizio sarà garantita dal secondo giorno di scuola.

Domenica musica e dj set per sostenere le cure oncologiche

Una serata di musica in cui artisti e dj di fama internazionale si esibiranno per raccogliere fondi per il reparto di oncologia delle Molinette e aiutare e migliorare la degenza dei pazienti. L’iniziativa, promossa dalla  Fondazione Ricerca Molinette insieme al pugile torinese Andrea Scarpa con il patrocino della Città di Torino si chiama Music for Life. L’appuntamento è per domenica 11 giugno alle 17 al Bunker. Il costo dell’ingresso è di 10 euro e l’intero incasso dell’evento sarà devoluto alla Fondazione Ricerca Molinette per sostenere il reparto oncologico dell’ospedale.

L’iniziativa nasce dall’esperienza personale di Andrea Scarpa “l’esperienza – ha raccontato nella conferenza stampa di presentazione – di un figlio che vede la propria madre spegnersi lentamente. Vi sono condizioni che posso esser migliorate. Domenica sarà la prima giornata dedicata a questo progetto che è dedicato alla vita ed a chi ogni giorno combatte in prima persona o a fianco di un caro”.

“Siamo lieti di supportare come Città questa importante iniziativa che coniuga musica e solidarietà. È questo un binomio in cui crediamo profondamente –  ha commentato l’assessore Francesco Tresso –, capace di sprigionare energie positive, come in questo caso in cui l’evento benefico supporterà la Fondazione Molinette per migliorare la permanenza in ospedale dei pazienti oncologici”.

Ponte Isabella, lavori di riasfaltatura dal 12 al 16 giugno

Proseguono in città i lavori di rinnovo del fondo stradale di strade e ponti cittadini.

Dal 12 giugno al 16 giugno è in programma la riasfaltatura del Ponte Isabella sul Po. Durante i lavori il ponte sarà percorribile dal traffico veicolare nella sola direzione Est-Ovest, da corso Moncalieri a corso Dante.

Si prevede che il cantiere possa comportare disagi per il traffico cittadino e, al fine di evitare ingorghi e rallentamenti, si consiglia a tutti gli automobilisti di servirsi di percorsi alternativi.

Zero povertà, disoccupazione e inquinamento. A Torino la ricetta della ‘Social Business City’ del premio Nobel Yunus

© Fondazione Grameen Italia

Immaginare anche Torino come una città a tre zeri: zero povertà, zero disoccupazione e zero inquinamento. La ricetta per creare una nuova civiltà dell’economista bengalese Muhammad Yunus, Premio Nobel per la Pace nel 2006, arriverà nella nostra città domenica 11 giugno, con due diversi appuntamenti.

Della possibilità di un futuro senza povertà, disoccupazione e inquinamento Yunus, ideatore del sistema di microcredito moderno, parlerà alle ore 12 all’Arsenale della Pace del Sermig nel corso della giornata inaugurale del progetto “Verso Torino Social Business City”, che si propone di mettere insieme attori del mondo pubblico e privato, ong ed imprenditori per favorire inclusione sociale e transizione ecologica con iniziative concrete, imprese sociali e formazione. Il modello è quello messo a punto proprio dal premio Nobel di una città in cui terzo settore, aziende e università uniscono le forze per risolvere i problemi della città.

 
Dopo aver portato la sua testimonianza all’avvio dei lavori, il premio Nobel parteciperà, sempre al Sermig, al Pranzo dei Popoli. Inserita nella cornice del progetto “Food Wave – Empowering Urban Youth for Climate Action”, cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma DEAR, l’iniziativa si propone di aiutare i giovani a prendere maggiore coscienza del tema delle diseguaglianze. Attraverso una simulazione sarà infatti possibile immedesimarsi nelle popolazioni di vari continenti e “vivere” in prima persona – anche se solo per finzione e per qualche ora – il problema della fame nel mondo e delle disparità economiche.

La giornata torinese di Muhammad Yunus si concluderà, poi, alla serata finale della ventisettesima edizione del Festival Cinemambiente con un talk in programma al Cinema Massimo alle ore 20.30 che lo vedrà protagonista. L’incontro, aperto alla cittadinanza, sarà l’occasione per condividere l’idea di un nuovo modello economico, nato dall’esperienza del microcredito e della Grameen Bank attraverso cui sia possibile eliminare le disuguaglianze create da un mercato senza regole.
Maggiori informazioni:

Il ghiaccio anche d’estate: al Palavela prove di pattinaggio per tutti grazie al Comitato FISU Games 2025

A partire da lunedì 12 e sino a venerdì 16 giugno il Palavela apre le sue porte a tutti coloro che vogliono avvicinarsi al ghiaccio ogni pomeriggio dalle 15 alle 16 seguiti dai migliori tecnici a disposizione. L’iniziativa si inserisce nel progetto del Comitato organizzatore dei FISU Games di trasformare l’impianto di via Ventimiglia in Casa Torino 2025 e avvicinare così i cittadini i turisti italiani e stranieri a discipline come il pattinaggio o lo short track.

Per chi vorrà aderire all’iniziativa sarà anche suggestivo ed emozionante calcare la pista che in passato ha ospitato manifestazioni prestigiose come i Giochi Olimpici invernali nel 2006, le Universiadi nel 2007 e “Cinema on Ice” e l’ISU Grand Prix di pattinaggio di figura nel dicembre del 2022, evento in cui Torino 2025 era presente come principale partner nazionale della Federazione Italiana Sport del Ghiaccio.

“E’ un’iniziativa in cui crediamo molto che promuove nel migliori dei modi l’Universiade – ha sottolineato il presidente del CUS Torino Riccardo D’Elicio -. Le Universiadi sono nate a Torino grazie a Primo Nebiolo e spero che l’edizione del 2025 sarà vissuta con trasporto da tutti, per questo ci fa piacere invitare a provare l’emozione di pattinare sul ghiaccio del Palavela anche d’estate. Voglio ringraziare la Federazione Italiana Sport del Ghiaccio, il direttore generale di Parcolimpico Daniele Donati e gli assessori allo Sport Domenico Carretta e Fabrizio Ricca per aver dato il loro supporto a questo splendido progetto.

Marco Aceto

Verso Torino 2026. Si chiude il primo confronto sul nuovo Piano regolatore

L’avvio della linea 2 della metropolitana e gli oltre 300 progetti in partenza grazie ai finanziamenti europei segnano l’avvio di una fase di grande cambiamento per Torino, cui ora serve uno strumento che disegni la sua strategia di sviluppo.

La costruzione del nuovo piano regolatore è cominciata martedì, con l’approvazione delle linee guida da parte della giunta. Subito dopo è cominciato il confronto con gli addetti ai lavori in una due giorni nella sede di Urban Lab dove si sono avvicendati 120 rappresentati dei corpi intermedi e portatori di interesse e di 16 associazioni culturali che si sono confrontati in 12 tavoli tematici con l’amministrazione comunale.
“È giunto il momento per di pensarsi verso il futuro e trovare anche attraverso il piano regolatore la sua dimensione di sviluppo nei prossimi 20-30 anni”, ha detto il sindaco Stefano Lo Russo questa sera nell’evento conclusivo. “Serve – ha aggiunto – la capacità di interpretare una città profondamente cambiata. Noi dobbiamo avere gli occhi che guardano Torino, i suoi quartieri, ma con l’ambizione internazionale”.
Ambizione in cui la città sarà supportata, a costo zero, dall’urbanista Amanda Burden della Fondazione Bloomberg e autrice della grande trasformazione urbana di New York dopo l’11 settembre. Tre anni di lavoro con l’obiettivo di approvare il nuovo piano regolatore entro il 2026, entro la fine del mandato e la scadenza degli investimenti Pnrr.






Torino Pride 2023, il corteo arcobaleno quest’anno partirà dalle periferie

Torna il corteo del Torino Pride, con un percorso insolito che rinuncia al centro città, un programma inclusivo e uno slogan che rimanda alla resistenza partigiana. Stamattina alla conferenza stampa di presentazione del programma era presente anche la Città di Torino, che anche quest’anno ha dato il patrocinio all’iniziativa.

“Il Pride è la principale manifestazione in città contro le discriminazioni e per i diritti delle persone che attualmente non li possiedono, come il diritto al pieno riconoscimento della vita familiare o all’affermazione della propria identità di genere”, – ha dichiarato l’assessore ai Diritti e Pari opportunità della Città di Torino Jacopo Rosatelli – “un grande momento di partecipazione popolare, di incontro intergenerazionale e di espressione della pluralità della nostra società. Per tutti questi motivi la Città di Torino concede ogni anno il suo patrocinio all’iniziativa”.

Il corteo del Pride partirà il 17 giugno alle 16.30 da corso Vercelli 15, di fronte alla sede della circoscrizione 7 e percorrerà corso Brescia, via Bologna, corso XI febbraio, corso San Maurizio fino a raggiungere il Po e proseguire lungo il fiume per terminare al parco del Valentino. Un percorso che rinuncia al consueto passaggio in Piazza Castello, costruito in collaborazione con il Disability Pride e il collettivo Mai Ultimi di UniTO, con un’attenzione particolare all’accessibilità.

Il titolo di quest’anno, Tacchi rotti eppur bisogna andar, richiama la canzone partigiana Fischia il vento, suggerendo un parallelo tra la resistenza e la lunga lotta per i diritti della comunità lgbtqi+ e di tutte le altre minoranze, a cui il Pride di quest’anno vuole dare voce. Il programma politico del 2023 infatti, oltre alle istanze più vicine alla comunità lgbtqi+ – tra cui le leggi su omotransfobia, riconoscimento delle coppie omogenitoriali, matrimonio egualitario, adozioni, gestazione per altri e carriera alias -, si fa portavoce anche di quelle per lo ius soli, la tutela dell’interruzione di gravidanza, l’eutanasia, l’accoglienza di migranti e rifugiati, la tutela del clima e il contasto alla violenza di genere.

Alla manifestazione parteciperanno anche l’Università, il Politecnico e l’Accademia di belle arti. Tra gli sponsor anche Smat e GTT, che forniranno punti acqua lungo il percorso e spazi pubblicitari sui mezzi pubblici. Il programma completo, disponibile sul sito www.torinopride.it, prevede anche una festa di chiusura al Centralino Club e sei incontri di avvicinamento al corteo tra sabato 10 e venerdì 16 giugno.

La Città ricorda le vittime del terrorismo

Nella sola Torino in sette anni, tra il 1975 e il 1982, per attentati terroristici furono uccise 19 persone e oltre 70 furono le vittime di tentati omicidi. In Piemonte nello stesso periodo vi furono 22 caduti.

Nella Sala Rossa di Palazzo Civico, questa mattina, si è voluto commemorare le tante innocenti vittime di quei tragici eventi affinchè con la riflessione e analisi storica la comunità e le giovani generazioni possano conoscere, ricordare alcune delle pagine più buie e tragiche della nostra storia recente.

Alla cerimonia erano presenti il sindaco Stefano Lo Russo, la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo, il vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle, i rappresentanti delle associazioni che raccolgono le vittime e i loro congiunti, Giovanni Berardi (Associazione Europea Vittime del Terrorismo) e Flavio Fossat (Associazione Italiana Vittime del Terrorismo), con altri esponenti delle associazioni e una delegazione di autorità militari.

Dal giornalista Carlo Casalegno, al maresciallo Rosario Beradi, all’avvocato Fulvio Croce, al brigadiere dei Carabinieri Benito Atzei, alla guardia giurata Salvatore Pedio, fino alle vittime della strage di Bologna, terribilmente troppo numerose per citarle tutte, o alla funzionaria della Città di Torino Antonella Sesino assassinata dai jihadisti a Tunisi. E tante e tanti altri, con o senza uniforme, uccisi sotto casa o straziati dall’esplosivo, morti soli o insieme ad altri e altre sventurati.

“Il ricordo delle vittime del terrorismo e di tutti i terrorismi – ha sottolineato il Sindaco Stefano Lo Russo – è uno di quei doveri morali di un Paese la cui storia è segnata da laceranti ferite. Questa è un’occasione per stringerci attorno ai familiari delle vittime. La Città di Torino ha pagato un tributo di sangue altissimo a causa del terrorismo in tutte le sue stagioni con i tanti crimini compiuti nei confronti di servitori dello stato o di semplici cittadini che credevano nella giustizia e nella democrazia. Un periodo che ha lasciato dolore, morte e ancora ingiustizia e troppi misteri. Ma parlare di terrorismo nel nostro Paese oggi, ci costringe a valutazioni sull’attualità tanto evidenti quanto drammatiche. In occasione come queste non dobbiamo limitarci alla celebrazione è importante trasmettere ai giovani i valori che hanno consentito di reagire alla strategia del terrore e nel contempo ricordare quel periodo caratterizzato dalla paura, da tanti morti e feriti perché simbolo del ruolo o dalla funzione esercitata o semplicemente vittime di una folle furia eversiva. Ricordare questi eventi della storia recente- ha concluso il Sindaco – in questo luogo simbolo delle istituzioni cittadine e della sua dialettica democratica vuol dire ripercorrere le storie che riguardano la comunità intera”.




Salve le lose di via Po

Via Po conserverà la sua pavimentazione in lose anche a centro strada. Ad annunciarlo oggi l’assessora alla Mobilità Chiara Foglietta. La decisione arriva al termine di una serie di incontri tra Città, Soprintendenza, Gtt e Infra.To. per superare i problemi legati a costi e tempi di realizzazione dell’intervento e alle manutenzioni future.

Per evitare che vengano sollevate e spostate a seguito del ripetuto passaggio di mezzi pesanti, durante il ripristino le lose verranno ‘sigillate’: “una scelta che fa crescere i costi di posa – sottolinea l’assessora Foglietta – ma che dà all’intervento su via Po un vero carattere di conservazione e restauro di una via dal valore storico e architettonico di pregio. La Soprintendenza, che si è resa subito disponibile a sostenere questa soluzione e con la quale si è  avviata una proficua collaborazione, ha dato parere favorevole alla concessione di contributo da parte del Ministero della Cultura pari al 50 per cento del maggior importo previsto per i lavori, quantificato in 1 milione e 700mila euro circa”.

La sostituzione dei binari lungo via Po era in previsione da anni: la prima progettazione risale al 2017 e allora si valutò per una riduzione degli impatti manutentivi fosse ragionevole proporre una pavimentazione in conglomerato bituminoso per il ripristino nella parte centrale della via, come avviene in altre parti della città, opzione che ricevette il parere positivo della Soprintendenza.

“A distanza di anni abbiamo ritenuto che fosse necessaria una rivalutazione complessiva del progetto. Trovato il modo per garantire una maggiore tenuta della pavimentazione anche a fronte del passaggio del trasporto su gomma e reperite le  ulteriori risorse, occorreva poter confermare i tempi per la realizzazione dell’intervento”, spiega Foglietta.

Per consentire il rispetto dei tempi del finanziamento dei fondi ministeriali assegnati alla Città per i deficit manutentivi tramviari il cantiere dovrà infatti concludersi entro la fine del prossimo anno, scadenza che GTT e InfraTo, chiamate a rivedere il progetto e relativo cronoprogramma prevedendo il ripristino totale della pavimentazione lapidea esistente, si sono impegnate a rispettare, anche attraverso una riorganizzazione dei lavori.

Fino a ottobre 2023 su via Po opereranno principalmente Smat e Ireti per il rifacimento degli impianti dell’acquedotto e di distribuzione dell’energia elettrica. Gtt sarà impegnata unicamente sull’incrocio tra le vie Po e Rossini, con cantieri di piccola dimensione per il rifacimento del manto stradale.

Le attività di sostituzione dei binari saranno organizzate con un cantiere mobile organizzato per isolati che partirà da piazza Vittorio e avanzerà in direzione piazza Castello, restituendo progressivamente le aree ultimate. Il via a novembre di quest’anno per raggiungere poi via Rossini, dove la fine dei lavori è prevista per agosto del prossimo anno. Parallelamente, con l’avanzamento e la chiusura dei cantieri nel primo tratto, questi si estenderanno anche nella restante parte di via Po fino a piazza Castello, per concludersi entro il mese di dicembre del 2024.

La circolazione lungo l’asse di via Po non verrà mai interrotta: almeno una corsia, da piazza Castello verso piazza Vittorio, rimarrà sempre percorribile dai veicoli, ma per lunghi periodi il transito sarà consentito in ambedue i sensi. “Inoltre – spiega ancora Foglietta – ci siamo attivati per ottenere sgravi fiscali per Tari e Cosap per tutte quelle attività che si troveranno a patire i disagi economici e viabilistici legati ai cantieri”.

“L’assessorato,  vista la delicatezza dell’intervento, sta seguendo passo a passo tutta l’organizzazione dei lavori sia per quanto riguarda il rispetto dei tempi che la comunicazione alla cittadinanza e la vestizione degli ingombri del cantiere, affinché siano il meno possibile invasivi e raccontino l’intervento in tutte le sue fasi”, conclude Foglietta.

Torna a ottobre il Festival del Digitale popolare

Svelato il tema della seconda edizione del “Festival del Digitale popolare” che torna a Torino i prossimi 7 e 8 ottobre 2023: “Futura, a misura d’umanità”.

La persona al centro del processo di innovazione digitale sarà dunque il filo conduttore della due giorni di incontri, dibattiti e spettacoli incentrati sui nuovi linguaggi digitali
come forma di cultura popolare.

Dopo il successo della scorsa edizione, che ha visto duecento ospiti e oltre duemila presenze, per l’evento nazionale torneranno a confrontarsi personaggi della cultura,
dello sport, dell’innovazione e delle istituzioni nella fitta agenda di incontri, seminari e dibattiti. Il Festival del Digitale popolare si conferma il luogo in cui le nuove sfide
prendono forma, le nuove tendenze si presentano ad pubblico sempre più vasto, in una dimensione ‘pop’ che mette al centro le persone come motore di innovazione-
intesa come forza propulsiva della società- purché sia accessibile a tutti.

L’appuntamento è organizzato da Fondazione Italia Digitale con il patrocinio della Città di Torino.