Nell’ambito dei provvedimenti adottati a causa dell’emergenza sanitaria da COVID19, anche per il mese di maggio continua la sospensione delle limitazioni per l’area ZTL: dal 3 al 31 maggio 2021 si potrà quindi continuare ad accedere liberamente al centro cittadino con il proprio veicolo e senza limitazioni di orario.
La Giunta Comunale, su proposta dell’assessora Maria Lapietra, ha individuato l’area di piazza Bengasi, posta al di sopra della stazione capolinea della linea 1, quale parcheggio di interscambio con la metropolitana.
Qui la recente apertura della tratta Lingotto-Bengasi porterà prevedibilmente a un incremento dell’afflusso di veicoli provenienti da fuori città che rende necessaria l’adozione di strumenti per la disciplina viabilistica del territorio cittadino quali la regolamentazione della sosta.
La regolamentazione della sosta, che facilita la rotazione dell’occupazione degli stalli, e il conseguente effetto sulla circolazione veicolare con riduzione dei tragitti finalizzati alla ricerca di un parcheggio, è inoltre necessaria per garantire la mobilità dei cittadini, agevolando e incrementando al tempo stesso l’utilizzo del trasporto pubblico locale e riducendo quindi i livelli di traffico, congestione e conseguentemente inquinamento.
L’area individuata come parcheggio di interscambio, conterà un totale di circa 380 stalli destinati alla sosta a pagamento e demarcati dalle linee blu.
La sosta a pagamento sarà in vigore con orario 8,00-19,30 dal lunedì al venerdì (festivi esclusi e con sosta libera al di fuori di tale orario) a tariffazione “smart” con costo pari ad 1 euro l’ora. Sono previsti abbonamenti (settimanali, mensili, trimestrali e annuali) nonché tariffe agevolate integrate sosta – trasporto pubblico finalizzate all’interscambio con la linea metropolitana che consentiranno di parcheggiare il proprio veicolo per l’intera giornata pagando un euro solamente (es. settimanale, costo 17 euro, di cui 5 euro per la sosta e 12 euro per il TPL). Tutte le formule park&ride, oltre a consentire il parcheggio, comprenderanno la possibilità di utilizzare l’intera rete urbana di trasporto pubblico.
Non saranno istituiti abbonamenti per residenti e dimoranti, che nelle ore serali e notturne avranno a disposizione gli stalli non più occupati da veicoli in sosta di lunga durata.
Questa prima fase e le relative tariffe integrate approvate sono da considerare una sperimentazione, la prima in città per un parcheggio di interscambio in superficie, valida fino al 31 dicembre 2021 e soggetta successivamente a verifica di efficacia circa gli obbiettivi perseguiti.
La valenza sperimentale permetterà infatti di analizzare i comportamenti degli utenti in prossimità del capolinea della metropolitana, anche in relazione al fatto che in questo momento non si possono considerare gli effetti della realizzazione del parcheggio sotterraneo di interscambio che consentirà il ritorno del mercato sulla superficie della piazza.
La sosta a pagamento entrerà in vigore solo dopo che saranno stati adeguati i sistemi di esazione delle tariffe ed eseguiti i necessari interventi sulla segnaletica stradale, e previa adeguata comunicazione agli utenti rispetto all’effettiva entrata in vigore delle tariffe medesime.
La Giunta Comunale, su proposta dell’assessora Maria Lapietra, ha approvato questa mattina il progetto esecutivo per l’ampliamento della rete ciclabile nella parte Nord della città.
Nel corso del 2020 un coordinamento con Città di Torino, Città Metropolitana e Regione Piemonte ha individuato i corridoi di collegamento principali, per la mobilità attiva, tra il capoluogo ed i comuni contermini d’area metropolitana.
Dalle analisi condotte dalla Città Metropolitana è stato possibile identificare le principali relazioni di mobilità basandosi su indagini di tipo trasportistico e socio-economico individuando quindi gli assi metropolitani, lungo i quali esiste il maggiore potenziale di sviluppo per la mobilità ciclistica.
Questo primo lotto di lavori, finanziati con le risorse assegnate alla Città di Torino dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con il c.d. ‘Decreto Ciclovie Urbane’ dell’agosto dello scorso anno, riguarderanno prioritariamente tre collegamenti ciclabili di connessione verso le aree Nord-Est e Nord-Ovest metropolitane – e i comuni di Venaria, Settimo e Mappano – attraverso la realizzazione dei quali si conta di incentivare il ricorso alla bicicletta come valida alternativa all’automobile per gli spostamenti per motivi di studio e di lavoro.
In particolare, si interverrà su via Lanzo, con piste ciclabili monodirezionali dall’incrocio con le vie Venaria e Stampini fino al confine con Venaria; su corso Vercelli, con pista ciclabile bidirezionale da piazza Rebaudengo a corso Romania, dove la ciclabile troverà posto sulla banchina Est alberata tra il marciapiede e le aiuole degli alberi, e su strada Cuorgné e nel collegamento con Falchera e stazione Stura.
In via Lanzo, dove i parcheggi verranno spostati a protezione della ciclabile, in prossimità degli incroci sono previste delle isole di protezione volte ad allontanare le auto in svolta dai ciclisti e ad aumentare la visibilità degli attraversamenti. In corrispondenza delle traverse laterali verranno adeguati anche i percorsi dei pedoni con la realizzazione di opportuni ‘nasi’ e abbattimenti delle barriere. Verranno inoltre riprogettate le fermate del trasporto pubblico, spostate in avanti sulla carreggiata, realizzando in linea allo spazio dedicato ai parcheggi la banchina dedicata all’attesa del mezzo. La ciclabile passerà sul retro, nello spazio tra la banchina e il marciapiede. Il sedime stradale sarà rialzato all’altezza del marciapiede in modo da garantirne la continuità e quindi l’accessibilità tra la fermata e il percorso pedonale. Ogni fermata verrà attrezzata con pensilina, segnalazioni tattili, transenne di protezione secondo scelte coordinate con GTT. La lunghezza totale dell’intervento su via Lanzo è di circa 2,1 km dalla rotonda di largo Stampini fino al confine comunale.
Su corso Vercelli il progetto prevede la riqualificazione della banchina alberata, tramite la creazione di una pista ciclabile bidirezionale lunga circa 2,3 km sul lato Est del corso, come previsto dal Biciplan del 2013, che permetterà di collegare il futuro asse di corso Romania e i comuni di Settimo, Mappano, Leinì. La riduzione del viale da tre a due corsie veicolari, con l’obiettivo di limitare la velocità delle auto, consentirà di realizzare stalli per la sosta dei veicoli, ora sotto gli alberi. Anche in questo caso verranno abbattute le barriere architettoniche lungo i marciapiedi garantendo così alle utenze deboli percorsi sicuro ed accessibili lungo tutto l’asse.
Frutto di una co-progettazione con la Città Metropolitana e il comune di Mappano, l’intervento lungo via Cuorgnè, che ha una lunghezza di circa 800 metri, verrà realizzato a partire dalla rotonda dello scavalco della tangenziale per poi penetrare dentro il quartiere di Falchera e, utilizzando la viabilità interna con l’istituzione di strade ciclabili, sarà raccordato alla recente pista realizzata lungo via Sant’Elia e conseguentemente innestata lungo l’asse di corso Romania.
La spesa prevista per questo primo lotto di interventi è pari a 1 milione e 320mila 763 euro.
Questa mattina la Giunta Comunale ha approvato, su proposta dell’Assessore allo Sport e Tempo Libero Roberto Finardi, lo schema di accordo di collaborazione tra la Città di Torino e la Federazione Italiana Nuoto per la realizzazione e la gestione del Centro Federale di alta specializzazione presso il Palazzo del Nuoto. Realizzato nell’ambito dell’intervento “XX Giochi Olimpici Invernali Torino 2006 – Riqualificazione dell’area Marchi-Combi” per dotare la Città di una struttura in grado di ospitare competizioni nazionali ed internazionali, l’impianto natatorio Palazzo del Nuoto rappresenta un unicum nel sistema sportivo torinese e costituisce il principale polo per l’attività agonistica della Città, del Piemonte e della Valle d’Aosta.
A partire dal 2011 è stato gestito dalla Città con modalità sperimentali e provvisorie, che hanno sempre visto la costante collaborazione della FIN e del suo Comitato Regionale. Considerate la continua domanda di utilizzo dell’impianto per gli allenamenti, l’agonismo e le competizioni delle realtà sportive del territorio, la volontà di valorizzarne ulteriormente le potenzialità e le difficoltà di una gestione diretta per carenza di risorse e di necessarie competenze tecniche, si è resa necessaria l’individuazione di un modello gestionale stabile, vantaggioso ed efficiente, capace di mantenere e migliorare la vocazione sportiva e agonistica.
Con la costituzione di un Centro Federale di Alta Specializzazione presso il Palazzo del Nuoto, si realizza in Città un polo territoriale di eccellenza per la formazione tecnico-sportiva di giovani nuotatori e nuotatrici. Per il monitoraggio della gestione e la verifica del conseguimento degli obiettivi dell’accordo sarà istituito un organismo paritetico. L’intesa tra la Città e la FIN avrà la durata di 9 anni per conferire stabilità nel tempo alla collaborazione e consentire la programmazione delle attività a lungo termine.
Il presidente della FIN Paolo Barrelli ha voluto sottolineare che questo accordo rappresenta un segno di speranza in questo momento così difficile per il nostro Paese a causa della pandemia da Covid-19.
Avevano ricevuto una serie di segnalazioni anonime circa l’esistenza di una presunta attività abusiva e, nel primo pomeriggio di venerdì, dopo avere effettuato i necessari accertamenti d’ufficio, gli agenti del Comando Territoriale 5 – Borgo Vittoria, Madonna di Campagna, Lucento, Vallette – della Polizia Municipale, unitamente al personale di ARPA, si sono presentati in una carrozzeria in via Ticino dove era in corso il pieno delle attività lavorative.
Tra lo stupore dei tre uomini presenti nell’officina, due italiani e un bengalese, i ‘civich’ hanno fermato i lavori per effettuare un’accurata ispezione dei locali.
All’interno del cortile erano parcheggiate una quarantina di auto, alcune in lavorazione e altre già preparate o in attesa di essere lavorate. Un’altra auto, invece, era all’interno del forno di verniciatura in fase di finitura, mentre sul pavimento del cortile gli agenti hanno trovato vari rottami accatastati.
Il presunto titolare dell’attività, un uomo di nazionalità italiana, è stato sanzionato per esercizio di attività abusiva di carrozzeria non iscritta al registro delle imprese, per un importo di 5.000 euro, mentre le attrezzature presenti nei locali sono state sottoposte a sequestro amministrativo.
Un’altra sanzione di 4.133 euro è stata contestata dagli agenti per la mancanza dei registri di carico e scarico dei rifiuti previsti dalla normativa, mentre il forno utilizzato per la verniciatura è stato posto sotto sequestro giudiziario e il gestore deferito all’autorità giudiziaria ai sensi dell’art. 279 del D.lgs 152/06 per emissioni in atmosfera in assenza del prescritto titolo autorizzativo.
Anche per i proprietari delle auto presenti nel cortile è prevista una sanzione di 86 euro, mentre per l’evasione fiscale dell’attività illegale e per il lavoro nero, così come per tutte le irregolarità che emergeranno da successivi ulteriori accertamenti, saranno inviate le segnalazioni agli organi competenti.
E’ entrato in funzione oggi poco dopo le 13 l’ultimo tratto dal Lingotto al confine con Moncalieri della linea 1 della metropolitana, con le due nuove stazioni Italia 61 e Bengasi. Circa 2 chilometri che si stima possano far crescere i passeggeri di circa 6 milioni l’anno, il 12,5% in più, togliendo dalle strade cittadine 10 mila veicoli.
“Dal primo giorno abbiamo voluto puntare sul trasporto pubblico locale che deve essere competitivo e alternativo all’auto privata”, ha sottolineato la sindaca Chiara Appendino, presente al taglio del nastro insieme all’assessora alla Mobilità della Città Maria Lapietra, all’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte, Marco Gabusi, all’amministratore unico di Infra.To Massimiliano Cudia e al direttore generale Gtt, l’azienda del trasporto pubblico locale, Gabriele Bonfanti.
“Un’opera che contribuisce alla visione di sviluppo di quest’area – ha ricordato Gabusi – Abbiamo necessità di ridare fiducia al trasporto pubblico, che ha fatto un grosso lavoro in questo periodo per servire tutte le persone che hanno necessità di muoversi – ha proseguito -. Oggi diamo a Torino una infrastruttura solida e importante non solo per i torinesi”.
Soddisfatto Massimiliano Cudia di Infra.To – cha ha pur riconosciuto i disagi causati dal lungo cantiere e si è impegnato “dalla prima settimana di maggio ad asfaltare il tratto di via Nizza fra le due stazioni”.
Con l’apertura al pubblico di quest’ultimo tratto Gtt “conta di portare in metro, superata la pandemia, 50 mln di persone l’anno”. Ad affermarlo il direttore generale, Gabriele Bonfanti che ha ricordato come prima del Covid “la metro prima trasportasse 43 milioni di viaggiatori l’anno su un traffico complessivo di 200 milioni di viaggi. Queste due nuove stazioni – ha concluso – sono anche il segno della rinascita della città”.
Anche quest’anno la Federazione Ginnastica d’Italia ha scelto Torino per ospitare la Final Six del Campionato Italiano di ritmica che si terrà sabato 24 al Pala Gianni Asti. La manifestazione, patrocinata dalla Città di Torino, vedrà le migliori sei squadre della Serie A1 sfidarsi in pedana alla conquista dello scudetto. L’organizzazione dell’evento è affidata, come gli anni scorsi, alla ASD Eurogymnica Torino che per l’occasione ha voluto arricchire la giornata con la presenza delle “Farfalle azzurre” che faranno un’esibizione anche in preparazione dei Giochi Olimpici e dei Campionati Mondiali in Giappone.
Ma tornando alla competizione nazionale, a dominare la massima serie nelle tre tappe di regular season, prima il 20 febbraio a Napoli, poi il 6 marzo a Desio e il 20 marzo a Fabriano, è stata ancora una volta la Faber Ginnastica Fabriano, capitanata dall’individualista azzurra Milena Baldassarri insieme alla compagna Sofia Raffaeli, reduce da una medaglia d’argento e una di bronzo alla Coppa del Mondo in Bulgaria. Le altre società qualificate per la finale sono il San Giorgio Desio, l’ASU Udine, la Forza e Coraggio Milano ,l’Iris Giovinazzo e l’Armonia d’Abruzzo.
Nella stessa giornata, si disputeranno i Play Off di A2, durante i quali la terza, la quarta e la quinta classificata nella regular season si giocheranno l’ultimo posto disponibile per salire in A1, dopo la vittoria della Polisportiva Varese e il secondo posto della Moderna Legnano: a conquistare il pass per Torino, la Pontevecchio Bologna, Club Giardino Carpi e l’Auxilium Genova.
Le gare prenderanno il via con la Serie A2 alle 12.15, mentre la A1 inizierà alle 13.30 con le sei finaliste che si affronteranno in un torneo tutti contro tutti. L’evento entrerò nel vivo alle 16 con gli scontri diretti per la conquista dal quarto al sesto posto e per assegnare il tricolore. Sugli spalti non sarà possibile accogliere il pubblico, ma tutti gli appassionati potranno seguire l’evento in diretta televisiva a partire dalle 16 sul Canale 9 ed Eurosport 2. Tutti gli aggiornamenti della Final Six saranno pubblicati su Volare.Tv, sul canale Youtube della Federazione Ginnastica d’Italia, in diretta o in leggera differita.
L’Ulivo del passato non è replicabile
L’Ulivo è ritornato ad essere centrale nel dibattito politico all’interno del centro sinistra
Di una stagione che indubbiamente fu feconda ed importante per quella coalizione. Un tema che era
stato radicalmente rimosso dall’orizzonte politico italiano e che è ritornato di moda con l’arrivo
alla segreteria politica del Partito democratico di Letta. Si tratta di capire, oggi e non ieri, cos’è
l’Ulivo in forma 2.0 come si suol dire. E questo perchè la differenza con il passato è
semplicemente radicale. È cambiata in profondità la geografia politica italiana e sono cambiate,
soprattutto, le dinamiche che permisero concretamente il decollo di quella scommessa politica,
culturale e programmatica. Certo, era ancora una stagione, quella del post tangentopoli, che
chiedeva un “di più” di politica e dove il populismo e l’anti politica non avevano ancora fatto
irruzione in modo così radicale nel panorama pubblico italiano. Tutto il contrario di quello che oggi
è sotto ai nostri occhi. Ecco perchè quando oggi si riparla di Ulivo e di riproporre una visione
ulivista nel campo politico progressista e riformista occorre essere precisi e meno generici.
Perchè sicuramente riparlare di Ulivo è una bella notizia in quanto significa, almeno a livello
simbolico ed emotivo, ricordare appunto una stagione ricca di contenuti della politica italiana. Una
stagione caratterizzata da un vero progetto politico, anche se poi miseramente fallito, e dal
protagonismo di alcune culture politiche che avevano contribuito a costruire e a consolidare la
democrazia italiana. Un progetto politico che coincise anche con il “ritorno” della politica e della
sua vocazione progettuale dopo una fase difficile e complessa che aveva raso al suolo tutti i
partiti che avevano governato il nostro paese per quasi 50 anni. A cominciare dalla vicenda che
aveva coinvolto e caratterizzato la Democrazia Cristiana, e cioè il partito italiano che aveva
contribuito, con la sua presenza, con la sua cultura di governo, con la sua cultura politica e
soprattutto con la sua classe dirigente, a definire e a permeare il sistema politico italiano.
E quindi, l’Ulivo era sinonimo di culture politiche riformiste, di alleanza politica imperniata attorno
ad un progetto di governo e con partiti che incarnavano una autentica storia politica e una
tradizione ideale.
Ora, ripeto, è estremamente difficile, nonchè quasi impossibile, recuperare quella stagione ed
inverarla nell’attuale fase politica italiana perchè, appunto, sono venute meno quasi tutte le
condizioni che l’avevano resa possibile.
Ma, al di là del progetto politico che sarà riproposto e vedremo in quale forma e modalità, è
indubbio che le costanti che l’avevano caratterizzato a metà degli anni ‘90 non hanno più
cittadinanza alcuna nella stagione politica contemporanea. E questo almeno per tre elementi di
fondo. Innanzitutto le culture politiche. Il progetto, almeno così pare di capire, poggerebbe
sull’apporto decisivo e determinante del partito antisistema, anti politico, demagogico e populista
per eccellenza, cioè il partito di Grillo. Anche se con l’ultima torsione, dopo il lungo pellegrinaggio
trasformista post voto 2018, lo si dipinge addirittura come un movimento “liberal moderato”
anche se sempre interprete di un “populismo dolce”. Uno scenario semplicemente impensabile
nella concreta esperienza del primo Ulivo. In secondo luogo la classe dirigente. Su questo
versante è superfluo ogni commento rispetto alla esperienza del passato talmente è profonda la
differenza di qualità. Una classe dirigente che proveniva ancora da partiti organizzati e non da
banali ed improvvisati cartelli elettorali e dove la convenienza momentanea e il trasformismo
politico e parlamentare erano l’eccezione e non la regola come oggi. In ultimo il progetto di
governo. Se nel 1996 il filo rosso che giustificava la scommessa politica era prevalentemente
quello di disegnare un progetto di governo certamente alternativo al centro destra ma fortemente
propositivo e capace di dispiegare una autentica cultura riformista, oggi si tratta prevalentemente
di mettere in piedi una coalizione “contro” qualcuno. Nel caso specifico contro Salvini, la Lega e il
sempreverde sovranismo. E quindi un progetto politico e di governo che si caratterizza per
l’avversità implacabile contro l’avversario di turno e per giustificare la vocazione “governista” della
sinistra. Una concezione, quindi, molto diversa rispetto a quella vissuta e praticata nella stagione
ulivista.
Ecco perchè, forse, è arrivato anche il momento – almeno per chi continua a credere nel progetto
ulivista – di rileggere, seppur criticamente, l’esperienza dell’Ulivo del passato per costruire, oggi,
una coalizione vera e politicamente credibile che non si riduca ad essere solo un pallottoliere
contro il nemico giurato e accusato di ogni nefandezza. Perchè la politica recupera credibilità,
autorevolezza e serietà nella misura in cui non scimmiotta passivamente le ricette del passato ma
sa recuperare da quelle esperienze la scintilla per riproporre, oggi, una nuova e credibile stagione
politica. E questo anche quando si parla del ritorno dell’Ulivo e di ciò che quell’intuizione ha avuto
nella politica italiana.
Giorgio Merlo
Sarà in capo a 5T la gestione amministrativa dei servizi di trasporto di persone con disabilità. Lo ha deciso la Giunta Comunale, nella sua riunione odierna, approvando la delibera proposta dalla sindaca Chiara Appendino e dalle assessore Antonietta Di Martino e Maria Lapietra, che ha autorizzato l’individuazione della società in house compartecipata dal Comune di Torino.
Il contratto che avrà una durata di cinque anni ha un importo pari a 1milione e 425mila euro, di cui 470mila euro per i servizi della Divisione Infrastrutture e mobilità e 955mila euro per i servizi della Divisione Servizi educativi.
“L’Amministrazione Comunale ha individuato un percorso di esternalizzazione alternativo rispetto alle procedure ad evidenza pubblica,
ritenendo la gestione amministrativa dei servizi di trasporto disabili, studenti e adulti una delle competenze di 5T, che già da tempo svolge l’attività di gestione integrata dei servizi ausiliari al traffico connessi alla mobilità e all’infomobilità nel territorio della Città di Torino. – spiegano le assessore Antonietta Di Martino e Maria Lapietra – La nuova gestione dei servizi introduce importanti elementi di innovazione e miglioramento per l’operatività, ma anche per l’accessibilità dei servizi da parte degli utenti”.
Si prevede infatti la realizzazione di un’app (IOS & Android) a disposizione delle famiglie, degli studenti e delle scuole per seguire, in tempo reale, il percorso del mezzo di trasporto ottimizzando così i tempi “casa-scuola” e del personale scolastico, che potrà programmare l’accoglienza degli studenti all’ingresso dell’istituto. Il tracciamento del percorso, inoltre, offrirà un maggior senso di sicurezza ai genitori potendo verificare, in ogni momento, lo svolgimento del servizio.
Il sistema sarà in grado di definire in maniera semiautomatica le linee di trasporto e di monitorare l’andamento del servizio e ogni mezzo verrà dotato di smartphone o tablet, connessi col sistema operativo centrale, in grado di recepire disdette e rinunce ridefinendo i percorsi in tempo reale. Per quanto riguarda invece la gestione dei buoni per usufruire del trasporto collettivo a prenotazione per persone diversamente abili, gli utenti avranno a disposizione un portale web e un’app per l’acquisto dei buoni e la prenotazione delle corse.
La gestione centralizzata dei servizi permetterà anche all’Amministrazione cittadina di raccogliere dati sull’utilizzo dei servizi, per organizzare la pianificazione futura.
Presentato questa mattina l’avvio della fase operativa relativa all’installazione delle prime telecamere intelligenti previste dal programma ARGO, un progetto di videosorveglianza per la sicurezza urbana e integrata che prevede il posizionamento di 273 occhi elettronici di ultima generazione, dislocati nei punti strategici della città che andranno a integrare le 107 telecamere già esistenti sul territorio, portandole in totale a 380, con un incremento pari al 300%.
I lavori di installazione delle prime telecamere inizieranno nel mese di maggio nei quartieri di Barriera di Milano e Aurora, aree territoriali delle Circoscrizioni 6 e 7, che da tempo presentano rilevanti problemi di sicurezza urbana.
Per la prima volta, la Città si doterà di un sistema di telecamere mobili a 4 ottiche (4 telecamere in una con visualizzazione a 360° in Real Time) che potranno essere installate in poco tempo, a seconda delle diverse esigenze dettate da tempi e contesti, su specifiche indicazioni del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.
Il nuovo sistema intelligente sarà in grado di individuare le persone corrispondenti a una descrizione preimpostata da remoto, ad esempio indicando come parametri il solo colore degli abiti indossati.
Attraverso la sofisticata e avanzata tecnologia del nuovo sistema di videosorveglianza, oltre incrementare la sicurezza reale e percepita nelle aree più delicate, si potranno snellire i processi investigativi, monitorare fenomeni di mobilità e raccogliere i dati relativi ai flussi utili al miglioramento dei servizi offerti al cittadino.
Il costo complessivo del progetto ammonta a 2,4 milioni di euro di cui, 900 mila euro finanziati dalla Regione Piemonte, 800 mila euro dalla Città di Torino e 700 mila euro dal Ministero degli Interni.
Presenti alla videoconferenza di questa mattina il Prefetto Claudio Palomba, la Sindaca Chiara Appendino, il Comandante della Polizia Municipale, Emiliano Bezzon, e i Presidenti delle Circoscrizioni 6 e 7, Carlotta Salerno e Luca Deri.