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Tre parcheggiatori abusivi fermati e denunciati dai civich

Ieri mattina una pattuglia del Comando Territoriale VI della Polizia Municipale in abiti civili ha effettuato un controllo sul piazzale dell’Ospedale San Giovanni Bosco per verificare la presenza di eventuali parcheggiatori abusivi.

Gli agenti hanno individuato e fermato due uomini di nazionalità marocchina di 36 e 38 anni, mentre un terzo si è dato alla fuga salendo sul bus della linea 2.

I ‘civich’ a quel punto, non riuscendo a salire sul bus, si sono lanciati all’inseguimento del mezzo e, dopo qualche centinaio di metri, lo hanno bloccato e sono saliti a bordo.

Il posteggiatore ha tentato di confondersi tra le altre persone, ma essendo l’unico passeggero privo di mascherina è stato facilmente individuato e riconosciuto dagli agenti.

I tre posteggiatori abusivi sono stati denunciati in stato di libertà per violazione penale dell’art. 7 comma 15 bis del Codice della strada.

L’uomo che ha tentato la fuga è stato anche sanzionato (400 euro) per violazione delle norme anti Covid-19 per non aver indossato i dispositivi di protezione individuale a bordo di un mezzo di trasporto pubblico ed è stato segnalato alla Questura per eventuali provvedimenti di competenza.

Fermato per guida senza casco: ciclomotore sequestrato e multa da 6.500 euro

Ieri pomeriggio, in piazza della Repubblica, gli agenti del Comando Territoriale di Porta Palazzo della Polizia Municipale, impegnati in un servizio di sicurezza stradale, hanno fermato un ciclomotore guidato da un uomo senza casco. Il trasgressore, un cittadino egiziano di 24 anni, si è giustificato dicendo di non averlo indossato a causa di un forte mal di testa.

A seguito di ulteriori accertamenti il veicolo è risultato non coperto da assicurazione RC e privo di revisione periodica. Il conducente era sprovvisto di patente di guida perché mai conseguita e non era nemmeno in possesso del prescritto certificato di circolazione del mezzo.

Inoltre, in base all’ordinanza antinquinamento, il ciclomotore categoria ‘Euro 0’ non avrebbe potuto circolare.

L’uomo è stato pertanto sanzionato ai sensi del Codice della Strada per mancato rispetto dell’ordinanza antinquinamento, omessa revisione periodica, guida senza patente, mancato uso del casco protettivo, mancata copertura assicurativa e mancanza di carta di circolazione, per un totale complessivo di quasi 6.500 euro.

Il ciclomotore è stato inoltre sottoposto a sequestro amministrativo per la mancata copertura assicurativa e a fermo amministrativo, per 3 mesi per guida senza patente e 60 giorni per il mancato uso del casco protettivo.

Officina abusiva all’interno dell’autorimessa: i civich la sequestrano e sanzionano il titolare

Ieri pomeriggio, dopo una segnalazione di alcuni cittadini, gli agenti del Reparto di Polizia Commerciale della Polizia Municipale hanno effettuato un sopralluogo ispettivo presso un’attività di autoriparazione.

I civich, in abiti civili, sono entrati nel cortile segnalato in via Valprato e hanno riscontrato che effettivamente all’interno di un’autorimessa vi era anche un’attività di officina meccanica abusiva.

L’officina è stata posta sotto sequestro e il titolare, un uomo di nazionalità italiana, è stato sanzionato per accertata mancanza di requisiti igienico sanitari e omessa iscrizione all’albo delle imprese di autoriparazione tenuto presso la Camera di Commercio di Torino per un totale di 5.200 euro.

Il 6 marzo riparte la Just the Woman I am in presenza o virtuale

Domenica 6 marzo riparte la nona edizione della Just the Woman I am, corsa di cinque chilometri nata nel 2014 grazie al Cus Torino, con il supporto degli enti universitari e locali che negli anni ha riscosso un grandissimo successo di partecipanti, oltre che ad aver devoluto molti fondi per ricerca delle malattie oncologiche. Anche quest’anno ci si potrà iscrivere singolarmente o in gruppi per le corse che saranno in presenza o virtuale.

Per chi deciderà di correre in presenza, la partenza è fissata alle ore 16 in Piazza San Carlo e la quota d’iscrizione è a offerta libera a partire da 20 euro fino al 4 marzo, mentre il 5 e il 6 sarà a partire da 25 euro. Per chi invece sceglierà la modalità virtuale la quota di partecipazione sarà a offerta libera a partire da 20 euro e dovrà scegliere un luogo di svolgimento e un percorso di 5 chilometri. Ciascun iscritto potrà registrare la propria adesione attraverso un apposito link che riceverà a ridosso dell’evento, indicando il tempo di percorrenza impiegato e allegando le foto della propria Virtual JTWIA 2022. I gruppi dovranno essere composti da un minimo di venti persone e potranno personalizzare la maglietta inserendo il logo dell’ente rappresentato senza costi aggiuntivi.

Il grande successo della Just the Woman I am non si è fermato solo ai confini nazionali, ma anche a quelli internazionali. Infatti il presidente del Cus Torino Riccardo D’Elicio ha annunciato oggi di aver ricevuto una richiesta di partecipazione di oltre venticinque donne provenienti da Capo Verde. “Vedere la mia città che gira attorno a quest’evento – ha sottolineato il numero uno cussino – mi emoziona. Credo che la grande partecipazione dei tanti appassionati della Just the Woman I am ci ha dato la forza di andare avanti e superare dei momenti di crisi soprattutto negli ultimi due anni”.
L’ultima novità riguarda il progetto “Just the Woman I am on the road” che vuole coinvolgere le amministrazioni locali a creare un percorso JTWIA all’interno del proprio Comune e metterlo a disposizione della comunità. Il Comune di Buttigliera Alta è stato il primo ad aver inaugurato un percorso ciclo-pedonale dedicato a Just the Woman I am e alla mobilità sostenibile.
Marco Aceto

 

 

Lo Russo: “L’Hospice Sugliano, un modello di solidarietà da sostenere”

Il sindaco Stefano Lo Russo ha visitato questa mattina l’hospice ‘Sugliano’ presso il presidio San Vito, un luogo che da più di vent’anni integra l’assistenza a domicilio per centinaia di pazienti.

L’hospice è una struttura della Fondazione FARO, la onlus che da oltre 35 anni è impegnata quotidianamente nell’assicurare le cure palliative di cui le persone hanno bisogno.

“Un lavoro importante – ha sottolineato il sindaco Lo Russo incontrando i pazienti ospitati nella struttura, le loro famiglie, il personale sanitario e i volontari dell’organizzazione senza scopo di lucro – che si svolge in periodo della vita difficile per l’individuo, per la famiglia e per tutti gli affetti coinvolti.

Prendersi cura della persona sotto ogni aspetto, mettere il malato al centro del suo percorso di cura e non solo da un punto di vista clinico, ma soprattutto umano e relazionale: questa – ha evidenziato il primo cittadino – è la vera forza della Fondazione Faro.

La vita di ognuno di noi si nutre di rapporti, di abbracci e di attenzioni e, tanto più, nella malattia questo bisogno accresce. Per tutti questi motivi, per le mille e cinquecento persone assistite all’anno, realtà come la Fondazione Faro – ha concluso il sindaco Lo Russo – rappresentano un modello di solidarietà da sostenere. Sono rimasto veramente colpito dalla professionalità, dall’attenzione, dalla grande umanità e ringrazio tutte e tutti gli operatori sanitari e i volontari per il loro prezioso lavoro”.

Rosatelli: “Profondo dolore per la morte in strada del signor Paul”

L’assessore alle Politiche sociali della Città di Torno, Jacopo Rosatelli, esprime “profondo dolore per la morte in strada, avvenuta questa mattina in città, del signor Paul. Un fatto – evidenzia Rosatelli – triste e che desta forte preoccupazione per la sorte di chi, proprio in questi giorni freddi, trascorre la notte all’addiaccio.

Questo ci spinge a raddoppiare gli sforzi per incrementare e migliorate l’offerta di servizi per le persone più fragili e a rischio e, nell’immediato, per convincere chi non ha un tetto e vive una condizione di estrema marginalità sociale ad accettare una sistemazione, seppur provvisoria, nei nostri centri di accoglienza notturna.

La persona deceduta oggi era conosciuta dagli operatori dei servizi sociali, ma aveva risposto negativamente ad ogni offerte di accoglienza in strutture pubbliche o del privato sociale.

Con i nostri operatori e l’ampia rete di enti e associazioni che con noi collaborano, faremo il possibile, nel rispetto delle libertà di scelta di ogni individuo, affinché ciò non accada ancora”.

Mercato di piazza Bengasi: tra due anni il ritorno nella storica collocazione

Dopo più di dodici anni, nei primi mesi del 2024, è previsto il ritorno del mercato di piazza Bengasi nella sua sede originaria e sarà anche ultimata la realizzazione del parcheggio sotterraneo.

Ad annunciarlo, nel corso di una riunione della commissione di mercato, sono stati gli assessori al Commercio, Paolo Chiavarino, e alla Mobilità, Chiara Foglietta.

La ICIS, società di progettazione del parcheggio e del layout del mercato, ha presentato il progetto relativo alla configurazione del nuovo plateatico e del parcheggio pubblico interrato che – spiega l’assessore Chiavarino, il quale riveste anche il ruolo di presidente della Commissione mercato – ha riscosso il parere favorevole dell’impostazione generale da parte dei componenti (rappresentanti degli ambulanti)

la commissione di mercato Bengasi. A breve, verificate ed eventualmente accolte le osservazioni e le proposte emerse in sede di commissione, saranno varati i progetti definitivo ed esecutivo e tra un anno è previsto l’inizio dei lavori che consentiranno di riportare in piazza Bengasi, quindi alla sua storica collocazione, uno dei più importanti mercati per Torino e per i vicini comuni di Moncalieri e Nichelino”.

Per il sindaco Stefano Lo Russo “il ritorno del mercato di piazza Bengasi alla sua storica collocazione previsto per il 2024, con una nuova organizzazione degli spazi vendita e un serie di servizi come la già attiva fermata della metropolitana e la creazione del parcheggio sotterraneo, contribuiranno alla completa riqualificazione di una zona cittadina che, per troppo tempo, ha patito i disagi legati alla presenza dei cantieri della metropolitana. Di questo – aggiunge il primo cittadino – potranno trarre senza dubbio vantaggio i residenti del quartiere e quella parte importante del tessuto economico locale costituita dalle attività che operano nell’ambito del commercio fisso e di quello ambulante”.

Nel mercato di piazza Bengasi troveranno posto 182 operatori del commercio ambulante.

Covid, mercato Borromini, ambulante senza green pass aggredisce i civich e viene denunciato

Ieri mattina, durante le operazioni di assegnazione dei posteggi di vendita sull’area mercatale Casale-Borromini, gli agenti del Comando Territoriale VII – Aurora, Vanchiglia, Madonna del Pilone – della Polizia Municipale sono stati aggrediti verbalmente e in modo oltraggioso da un venditore ambulante al quale avevano richiesto l’esibizione del green pass.

L’operatore mercatale si è immediatamente alterato e si è rifiutato di esibire la certificazione verde e qualsiasi altro documento atto ad identificare la persona, rivolgendosi agli agenti con toni minacciosi.

Per evitare che la situazione degenerasse e per consentire il proseguimento delle attività commerciali in sicurezza, i due agenti hanno deciso di non insistere nella richiesta dei documenti e, allontanatisi dal banco dell’ambulante, hanno effettuato  alcuni accertamenti sulla persona.

Trascorso qualche minuto e ritornata la calma, i ‘civich’, supportati dal personale del Reparto Operativo Speciale, sono tornati dall’uomo e lo hanno informato che lo avrebbero denunciato all’Autorità Giudiziaria per i reati di minacce (art. 336 C.P.), oltraggio (art. 341 C.P.) e rifiuto di generalità (art 651 C.P.).

Inoltre, allo stesso indagato, un uomo di nazionalità italiana di 61 anni, sono state comminate due contravvenzioni, per aver turbato il regolare svolgimento del mercato e per non essere provvisto del necessario green pass. Il totale delle sanzioni ammonta a 560 euro.

Bullismo: un protocollo per sostenere azioni riparative capaci di superare il reato e ricostruire i legami tra vittime, autori e comunità

Il territorio torinese da anni è in prima linea nel contrasto al fenomeno del bullismo attraverso la prevenzione negli ambienti più a rischio e la coprogettazione di iniziative di Giustizia Riparativa che coinvolgono vittime, autori, famiglie e comunità.

Oggi, nella Sala Colonne di Palazzo Civico, la Procura per i Minorenni, l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, il Comune di Torino, l’ASL Città di Torino, l’Università degli Studi di Torino, l’Ordine degli Psicologi, le Associazioni del Terzo Settore già operanti sul territorio hanno sottoscritto un nuovo Protocollo d’Intesa per il supporto e la rielaborazione dell’esperienza di bullismo.

Il bullismo è una forma di comportamento sociale violento, intenzionale, di natura sia fisica, sia psicologica, ripetuto nel corso del tempo e attuato nei confronti di persone considerate come bersagli facili e/o incapaci di difendersi. Gli ambienti scolastici e, più in generale, i contesti sociali riservati ai più giovani, sono gli spazi tipici in cui avvengono tali atti, ma sono sempre più frequenti anche in spazi virtuali come chat e social network (cyberbullismo).

Il nuovo Protocollo d’Intesa è frutto dell’esperienza positiva di collaborazione già maturata a partire dal 2017 che ha permesso di ragionare e operare sul tema in questi anni, in sinergia tra le istituzioni che si occupano, a vario titolo, del benessere dei minori.

I soggetti promotori dell’accordo intendono sviluppare un intervento permanente con il territorio e i ragazzi utile sia a prevenire il verificarsi di condotte devianti, sia a sviluppare attenzione e sostegno nei confronti delle vittime.

In particolare, grazie all’attuale Protocollo, sarà possibile offrire a ragazze e ragazzi in condizione di sofferenza e/o fragilità opportunità in grado di rinforzare le risorse personali; laddove, invece, si siano già verificati casi, sostenere le vittime di bullismo e/o di cyberbullismo, al fine di permettere loro di elaborare l’esperienza traumatica vissuta, recuperare l’autostima e trovare nuovi percorsi di crescita.

Sarà possibile intervenire a livello scolastico, giuridico e psicopedagogico con incontri di sensibilizzazione e formazione per approfondire le differenti sfaccettature del fenomeno.

Il Protocollo – in virtù dell’esperienza maturata nell’ambito dei progetti di Giustizia Riparativa già avviati proprio sul territorio regionale e, in particolare, torinese – rivolge un’attenzione specifica al sostegno e alla crescita delle iniziative già in essere e alla

creazione di nuove che si possano rifare al paradigma riparativo. Tale approccio consente di affrontare i conflitti scaturiti da azioni illecite attraverso il coinvolgimento diretto dei suoi attori sociali: la persona vittima, l’autore di tali comportamenti e la comunità.

Infine, attraverso la costituzione di una cabina di regia, sarà possibile un monitoraggio periodico sulla gestione dei singoli casi su tutto il territorio della Città di Torino e il coordinamento dei progetti storicamente operanti all’interno delle scuole di ogni ordine e grado per avviare una ‘coprogettazione’ mirata che sappia rispondere, in modo organico, al fenomeno del bullismo.

La Vicesindaca, con delega alla Legalità, Michela Favaro, sottolinea come “il bullismo e il cyberbullismo rappresentano un fenomeno complesso che ferisce e lascia cicatrici nella vita dei più giovani a cui questo Protocollo offre risposte altrettanto articolate. L’istituzione dell’assessorato alla Legalità, di cui ho la delega, ci offre la possibilità, collaborando con gli altri assessorati, di costituire un sistema cittadino per la legalità con cui stimolare l’intera comunità a partecipare attivamente alla costruzione di una società con gli anticorpi necessari a proteggere quotidianamente le persone più fragili, vittime di ingiustizie e violenze. In questo scenario il Protocollo che oggi firmiamo, rappresenta un tassello importante”.

Un protocollo in sinergia tra istituzioni con un obiettivo comune: scardinare bullismo e cyberbullismo. Il percorso di prevenzione, dialogo e osservazione intrapreso con SicurSe permetterà alle scuole e ai giovani e alle giovani torinesi, con il totale supporto delle istituzioni, di affrontare questi fenomeni con gli strumenti adeguati. È necessario lavorare con costanza negli ambienti, reali e virtuali, che le ragazze e i ragazzi abitano ogni giorno e in cui vogliamo che si sentano sicuri, accompagnati, accolti” precisa l’Assessora all’Istruzione, Carlotta Salerno.

L’Assessore al Welfare, Diritti e Pari opportunità, Jacopo Rosatelli, evidenzia che “il bullismo e il cyberbullismo rappresentano al tempo stesso una negazione dei diritti fondamentali delle persone più giovani e una minaccia al loro benessere. Con la firma di questo protocollo, si consolida una positiva risposta inter-istituzionale ad un fenomeno sociale complesso. Il metodo scelto – fondato sulla formazione, l’educazione alla cittadinanza e la giustizia riparativa – consente di andare al di là della mera sanzione dei comportamenti violenti, agendo per la prevenzione e in favore di cambiamenti sociali profondi. La Divisione servizi sociali darà il suo massimo contributo perché siano garantiti il benessere e la salute delle persone minori coinvolte”.

Per la Procuratrice per i minorenni del Piemonte e Valle d’Aosta, Emma Avezzù “gli atti di bullismo, come il cyber bullismo, spesso configurano anche fattispecie di reato: dalla diffamazione aggravata, alle lesioni personali, la violenza privata, fino a reati anche più gravi come lo stalking: le vittime sono quasi “predestinate” per la condizione di fragilità nella quale si trovano. Ma anche gli autori sono spesso ragazzi parimenti insicuri, che cercano forza nel gruppo e in riferimenti devianti. L’offerta di una spazio d’incontro, di dialogo tra autore e vittima, e di educazione alla legalità trova, pertanto, il proprio spazio in fase di prevenzione, ma anche quando la Giustizia, specie minorile, sia già stata chiamata ad intervenire. E l’esperienza di questi anni, avviata dalla procuratrice Baldelli, che mi ha preceduta, ci ha insegnato quanto l’attività riparativa, e l’occasione di dialogo tra autore e vittima, tra autore e contesto sociale “offeso”, sia più produttivo della mera sanzione, e riconduca al vivere nel rispetto dell’altro, così come alla maturazione dell’autostima, che fa del ragazzo un cittadino consapevole”.

“L’ASL Città di Torino, da sempre impegnata istituzionalmente nella presa in carico, oltreché nella valutazione e nel monitoraggio, di minori vittime di bullismo, si impegna a lavorare in stretta sinergia con tutte le altre Istituzioni firmatarie del protocollo, secondo una modalità di lavoro di rete, utilizzando i diversi strumenti della prevenzione, in particolare coinvolgendo il mondo della scuola –  sostiene il Direttore Generale ASL Città di Torino, Carlo Picco – Il lavoro della presa in carico del minore viene estesa anche al nucleo familiare, come intervento di sostegno ai genitori, utilizzando una modalità di lavoro specifico per la rielaborazione dei vissuti traumatici”.

Fondi REACT-EU: oltre 12 Milioni e mezzo di Euro per l’efficientamento energetico di edifici scolastici

Approvate questa mattina dalla Giunta comunale – su proposta dell’assessora all’Istruzione, Carlotta Salerno – le delibere per l’efficientamento energetico di quattro edifici scolastici della Città di Torino.

I provvedimenti riguardano una serie di interventi per la riduzione dei consumi energetici, grazie al supporto di più di 10 milioni di euro dei fondi React-Eu, in linea con la direttiva dell’Unione Europea che prevede misure specifiche per gli edifici pubblici.

Le scuole interessate dagli interventi esterni, che dunque permetteranno di proseguire normalmente le attività scolastiche, sono la scuola primaria Alberti-Salgari (Via Lussimpiccolo 36/A – Circ. 3), la scuola primaria Altiero Spinelli (Via S.Sebastiano Po 6 – Circ.7), la scuola primaria Allievo-Franchetti (Via Randaccio 60 – Circ.5) e la scuola secondaria di primo grado Anna Frank (Via Vallauri 24 – Circ.6).

Gli interventi riguarderanno soprattutto il rifacimento totale di facciate e serramenti, l’installazione di termovalvole e lampade a led per il risparmio energetico, una parziale copertura per l’impermeabilizzazione e alcuni adeguamenti per la prevenzione incendi.

Nelle prossime settimane è prevista l’approvazione di un quinto provvedimento con le stesse caratteristiche, attraverso cui saranno destinati due milioni e mezzo di euro per la scuola secondaria di primo grado Ada Negri- IC Leone Sinigaglia (via Ada Negri 23, Circ. 2).

“La sicurezza e la qualità degli edifici scolatici sono una priorità e – sottolinea l’assessora all’Istruzione, Carlotta Salerno – fondi come i React ci permettono di intervenire significativamente sugli istituti scolastici con rifacimenti, installazioni e adeguamenti indispensabili. Stiamo lavorando dall’inizio del mio mandato per utilizzare e sfruttare al meglio tutti i fondi, ordinari e straordinari, di cui possiamo e potremo disporre, ma anche per fare una pianificazione complessiva degli interventi”.