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‘Ci vuole una città per fare una scuola’: inaugurato il Social Festival Comunità Educative

E’ stata inaugurata oggi al cinema Ambrosio la 1ª edizione del Social Festival Comunità Educative ‘Ci vuole una città per fare una scuola’ la tre giorni dedicata all’educazione e alla scuola, con workshop, focus, laboratori e dialoghi.
Saranno approfonditi i temi dell’educazione e della cura nella prima infanzia, dell’orientamento alle scelte di vita, del protagonismo dei giovani, dell’inclusione scolastica, del contrasto alle povertà, dell’utilizzo dei social in un’ottica più educativa e attiva. “Intorno alla scuola si crea la comunità”: argomento di confronto di questa mattina una comunità educativa si fonda sull’alleanza virtuosa fra la comunità scolastica e le diverse realtà del quartiere in cui è inserita (famiglie, gruppi di cittadini, servizi sociali, sanitari, culturali, educativi, biblioteche, tutti i soggetti che hanno a cuore il discorso educativo).
Il sindaco Stefano Lo Russo ha aperto i lavori mettendo subito l’accento sulla centralità della scuola, baricentro della società oggi più di ieri, dopo l’esperienza del
Covid. “L’Amministrazione ha puntato su un’importante progettualità, che presenteremo a novembre, destinata a interventi in oltre 100 scuole torinesi per renderle confortevoli e sicure finanziata con il PNRR – Next Generation EU. Sono questi i luoghi in cui ragazze e ragazzi vivono la dimensione della formazione, della socialità e dell’educazione alla cittadinanza, soprattutto in quei quartieri in cui la scuola resta uno dei pochi punti di riferimento per l’aggregazione dei nostri giovani” ha dichiarato il Primo cittadino, che ha poi sottolineato l’importanza di lavorare in sinergia tra istituzioni per realizzare progetti e iniziative in coprogettazione, come con la Fondazione Compagnia di San Paolo che ha collaborato anche alla realizzazione del Festival: “La Fondazione è un partner fondamentale per la Città che investe e ha investito nelle scuole importanti risorse, una concreta collaborazione, unica in Italia, che rappresenta uno degli elementi qualificanti sotto il profilo dell’attività istituzionale orientata verso il comune obiettivo di lavorare per il bene della collettività”. “Sono molto contento che l’iniziativa abbia riscontrato una grande adesione anche da parte dei cittadini e questo dimostra attenzione e sensibilità su tema fondamentale della formazione e l’educazione di bambini e ragazzi, il futuro di Torino” ha concluso Lo Russo.
Insieme al Sindaco, Carlotta Salerno, assessora all’Istruzione; Alberto Anfossi, segretario generale della Fondazione Compagnia di San Paolo; Tommaso De Luca, ASAPI (Associazione Scuole Autonome Piemontesi); Chiara Saraceno, Collegio Carlo Alberto di Torino; Elena Granata, Politecnico di Milano; Raffaele Mantegazza, Università di Milano-Bicocca; Catterina Seia, CCW-Cultural Welfare Center, Torino.

Stefano Zenni nominato nuovo direttore del Torino Jazz Festival

Stefano Zenni è il nuovo direttore artistico del Torino Jazz Festival.

È stato nominato a seguito di una selezione tramite manifestazione di interesse pubblicata il 16 settembre scorso dalla Fondazione per la Cultura Torino che ha successivamente riunito una commissione di alto profilo (composta dal Presidente Luca Bragalini, Musicologo e Docente di Storia del Jazz e da due commissari, Matteo Negrin, Direttore della Fondazione Piemonte dal Vivo e M° Francesco Pennarola, Direttore del Conservatorio Statale di Musica ‘Giuseppe Verdi’ di Torino) per esaminare le candidature pervenute.

Approfondimenti, analisi e confronti hanno fatto emergere il profilo di Stefano Zenni come il più adatto a ricoprire questo ruolo per la sua competenza artistica, le sue conoscenze del contesto jazzistico nazionale e internazionale unite a una profonda preparazione storica.

Sessant’anni, musicologo, saggista, conduttore radiofonico, docente del Conservatorio di Musica Giovan Battista Martini di Bologna, Zenni è già stato direttore del TJF dal 2013 al 2017.

Dopo due anni torna il Bike Pride, appuntamento domenica al Valentino

L’ultima volta del ‘Bike Pride’, nel 2019, erano stati in 13mila a manifestare l’orgoglio di chi utilizza la bicicletta per spostarsi in città. Numeri che certificavano la sempre maggiore presenza della bici nella nostra città, peraltro consolidatasi nel corso dei due anni di pandemia, e “l’occasione per avanzare proposte all’Amministrazione per migliorare lo spazio pubblico della città, la sicurezza delle strade per chi si muove in bicicletta e avvicinare chi lo vorrebbe fare a beneficio della collettività”.

A ricordarlo è Elisa Gallo, presidente di “Fiab Torino Bike Pride” e consigliera nazionale Fiab , nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’undicesima edizione che torna finalmente dopo due anni di stop, domenica 23 ottobre con ritrovo, dalle 14, al Parco del Valentino.

Sarà anche un momento di festa “per invitare i torinesi a riappropriarsi dello spazio pubblico”, ha detto la Gallo. “Viviamo la città. Spazio pubblico, mobilità attiva, benessere” è il messaggio che accompagna la parata cittadina in bicicletta che quest’anno si snoda su un percorso di dieci chilometri.

Lo spazio a disposizione di ogni abitante, all’interno di una città, è per definizione una risorsa scarsa e pertanto preziosa. “Nel corso del 1900 lo spazio pubblico è stato riservato sempre più alle auto: carreggiate, parcheggi, malasosta, assenza di vegetazione e isole di calore – reccontano gli organizzatori del Bike Pride -.  Il concetto di cittadinanza – spiegano – si costruisce proprio a partire dallo spazio pubblico come punto di incontro, producendo in chi lo fruisce il senso di appartenenza alla propria città e allo stesso tempo il senso di proprietà e responsabilità collettiva nei confronti di quello spazio”.

A questo, si aggiungono oggi crisi sistemiche: la crisi climatica, provocata dai gas serra, trova una delle sue cause nel traffico automobilistico. L’inquinamento atmosferico che ne deriva provoca danni alla salute umana e agli ecosistemi.

La crescente crisi legata ai problemi di obesità e di malattie cardiocircolatorie vede tra le sue cause la sedentarietà e una crescita della mobilità attiva rappresenta una valida risposta per affrontare alcuni problemi di salute.

Restituire lo spazio pubblico alla persone, cambiando la mobilità urbana, significa restituire a tutti un diritto: allo spazio, all’aria pulita, alla salute, all’indipendenza economica e al benessere.

Per tutti questi motivi la richiesta  espressa da Elisa Gallo all’ amministrazione cittadina è”far diventare Torino città a 30 km l’ora, realizzare strade scolastiche davanti a tutte le scuole e una campagna di comunicazione efficace sulla mobilità sostenibile e introdurre i fine settimana di strade aperte. Le infrastrutture però sono solo un pezzetto – sottolinea -, il resto lo fa il cambiamento culturale”.

Proposte sulle quali l’assessora alla Transizione Ecologica, Chiara Foglietta , ha assicurato l’impegno della Città. “Sui limiti a 30 km l’ora – ricorda – stiamo iniziando a valutare dove sia possibile l’inserimento della cartellonistica e da subito ci siamo messi al lavoro sulle strade scolastiche avviandone 10 e ne faremo altre. Alcune saranno in via sperimentale, altre più strutturali. Sulla comunicazione – concorda – la Città deve investire di più anche nel cambiamento culturale, perché al di là dei progetti che possiamo e vogliamo portare avanti, serve un cambio di mentalità”.

Dal raduno fissato davanti all’Imbarchino i partecipanti si muoveranno attraversando porzioni di San Salvano, Vanchiglia, Crocetta e Santa Rita, per poi tornare nel parco. Le strade in questione, durante l’evento, saranno temporaneamente chiuse al traffico; parliamo di corso Massimo, corso Cairoli, corso Regina, corso Duca degli Abruzzi, corso Unione e corso Dante. Si passerà anche da Rondò Rivella, dove lo scorso giugno un ciclista perse la vita dopo essere stato travolto da una volante della polizia. Alle 19, nel parco, la giornata di chiuderà con un concerto del gruppo Gt trio.

Amiat, partiti i servizi di raccolta foglie in città

Fino e anche oltre 200 metri cubi di foglie: è quanto stanno raccogliendo ogni giorno le squadre di Amiat impegnate in città nella raccolta delle foglie che poi vengono avviate a idonei impianti di trattamento, secondo il piano di lavoro concordato con l’Amministrazione.  Partita a inizio ottobre, l’attività proseguirà, secondo il piano di lavoro concordato con la Città, fino a febbraio del prossimo anno . Sono 11 le squadre impegnate nel servizio dal lunedì al sabato, 5 in più rispetto allo scorso anno, che si aggiungono alle circa 15 normalmente impiegate per lo spazzamento meccanizzato dei viali cittadini.

A seconda delle realtà in cui si deve intervenire, gli operatori utilizzano metodologie di raccolta differenti: nell’ambito di piazzali, alberate, spartitraffico, ecc., il fogliame viene convogliato verso la carreggiata stradale, con l’eventuale utilizzo di soffioni, e viene predisposto per il successivo passaggio di una spazzatrice aspirante. Nei luoghi in cui non è possibile convogliare le foglie verso la carreggiata stradale, come ad esempio le aree verdi, queste vengono ammucchiate e caricate direttamente su motocarri.

“Un impegno straordinario – sottolineano da Amiat – che vede mettere in campo per lo spazzamento meccanizzato per la raccolta foglie fino a circa 25 squadre di lavoro quotidianamente, nei giorni feriali, con una programmazione che viene condivisa con la Città, per rispondere in maniera efficace alle necessità e alle segnalazioni che dovessero provenire man mano dal territorio.”

Con una identica finalità di raccolta e pulizia, per evitare l’accumulo di foglie lungo le piste ciclabili, “erano entrate in servizio a inizio settembre 2 nuove spazzatrici, alimentate integralmente in elettrico,  le cui ridotte dimensioni  consentono di intervenire sulla maggior parte delle corsie dedicate alle bici ad oggi presenti sulla Città. Il sistema idraulico e di ricircolo dell’acqua installati consentono inoltre di ridurre al minimo il sollevamento di polvere mentre l’alimentazione elettrica, oltre ad essere ambientalmente sostenibile, ne riduce anche l’impatto acustico” spiegano ancora da Amiat.

Covid, la situazione a Torino e in Piemonte

In Piemonte i tassi di occupazione dei posti letto sono sostanzialmente in linea con quelli nazionali. Per gli epidemiologi della Regione Piemonte, l’epidemia complessivamente dovrebbe essere arrivata al suo culmine. Per le classi di età giovani già dalle ultime due settimane si osserva una fase discendente, mentre per le classi di età adulte si è arrivati al plateau.

REPARTI COVID: LA MAGGIOR PARTE È IN OSPEDALE PER ALTRE PATOLOGIE

Dall’esame dei dati relativi alle ospedalizzazioni in Piemonte, e in particolare della distinzione tra ricoverati “con” Covid e “per” Covid, risulta che meno del 30% di chi si trova nei reparti Covid di degenza ordinaria lo è per complicazioni causate dal virus.

Gli altri, ovvero il 70%, sono in ospedale per altre patologie, ma ricoverati in reparti Covid in quanto risultati positivi al test. L’età media è di 75 anni.

Per quanto riguarda invece le terapie intensive, l’età media è di 65 anni. Il 40% si trova ricoverato a causa del Covid, mentre il 60% è positivo al Covid, ma si trova in terapia intensiva per altre patologie.

CONFERMATA LA DOMINANZA DI OMICRON 5

Dai dati diffusi da Arpa, gli esiti delle analisi di sequenziamento delle acque reflue su campioni prelevati il 10 ottobre nei depuratori di Castiglione Torinese, Alessandria, Cuneo e Novara evidenziano la dominanza di Omicron 5 e delle sue sottovarianti. Sono presenti anche mutazioni della sottovariante Omicron BA.4 e con bassa frequenza della sottovariante di Omicron BA.2.75. Non si osservano mutazioni specifiche per le sottovarianti Omicron Ba.3, BA.2.12.1 e BG.

INCIDENZA E RICOVERI

Il Piemonte presenta un’incidenza in calo rispetto alla settimana precedente (690.3 casi ogni 100.000 abitanti nella settimana 10-16 ottobre rispetto a 740.3 nella settimana 3-9 ottobre).

Il valore nazionale è di 477.9. L’occupazione dei posti letto ordinari alla data del 17 ottobre si attesta all’11,5% (il valore nazionale è 10,9 %) e quella delle terapie intensive al 3,2% (il valore nazionale è 2.6%), mentre la positività dei tamponi è all’11,3%.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo dal 10 al 16 ottobre i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 4.214.

Suddivisi per province: Alessandria 377, Asti 187, Biella 263, Cuneo 506, Novara 313, Vercelli 141, VCO 187, Torino città 717, Torino area metropolitana 1.431.
In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 29.498 (-2.599).

Questa la suddivisione per province: Alessandria 2.636 (+162), Asti 1.312 (-33), Biella 1.843 (-7), Cuneo 3.545 (-465), Novara 2.194 (-417), Vercelli 986 (-5), VCO 1.310 (-204), Torino città 5.021 (-669), Torino area metropolitana 10.019 (-990).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nella settimana dal 10 al 16 ottobre l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 690.3 in diminuzione (-8,1%) rispetto ai 740.3 della settimana precedente.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 374.4 (-12%).

Nella fascia 25-44 anni è 606.9 (-15,1%).

Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 837.9 (-8,2%).

Nella fascia 60-69 anni è 938.8 (-2,6%).

Tra i 70-79 anni è 984.7 (+1,3%).

Nella fascia over80 l’incidenza risulta 814.7 (+ 1%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NELLE FASCE DI ETÀ SCOLASTICHE

In età scolastica, nel periodo dal 10 al 16 ottobre, l’incidenza rispetto alla settimana precedente è in diminuzione in tutte le fasce di età.

Nel dettaglio: nella fascia di età 0-2 anni l’incidenza è 226.2 (-14,8%), nella fascia 3-5 anni si registra un’incidenza di 117.7 (-29,6%), nella fascia tra i 6 ed 10 anni l’incidenza è 177.3 (-22,6%), nella fascia 11-13 anni l’incidenza è 247.1 (-39,4%), nella fascia tra i 14 ed i 18 anni l’incidenza è 243.1 (-38,4%).

Polizia municipale, controlli di sicurezza stradale sui trasporti di persone e cose

Nei giorni scorsi, sul piazzale di Corso Ferrara 30, durante un servizio di contrasto all’abusivismo del trasporto internazionale di cose e persone, gli agenti del Reparto Sicurezza Stradale Integrata unitamente a Comando Territoriale V della Polizia Locale hanno ispezionato alcuni veicoli e accertato diverse violazioni.

Dei 4 autobus con targhe rumene e moldave, due sono stati sanzionati per trasporto di persone con modalità diverse da quelle indicate nell’autorizzazione: nello specifico trasportavano pacchi destinati a persone non presenti sulla lista passeggeri. Per entrambi è scattata una multa di mille e 300 euro.

Sanzioni minori sono state comminate per violazioni riguardanti la mancanza del contratto di locazione di un veicolo, per mancanza sul retro del Bus dei dischi con l’indicazione dei limiti di velocità e per la presenza di una scheggiatura su un parabrezza.

Sul parcheggio era stato improvvisato anche un banchetto di vendita abusiva dei prodotti trasportati, ragione per cui gli agenti hanno contestato una sanzione  di oltre 5mila euro per vendita di prodotti alimentari su area pubblica senza autorizzazione . Circa 65 chilogrammi di prodotti alimentari sono stati sottoposti a  sequestro e immediatamente distrutti mediante conferimento presso il compattatore dell’AMIAT.

Nuova Biblioteca Centrale di Torino, presentato il progetto di fattibilità tecnico-economica

Questa mattina, al termine dei lavori della Giunta, la SCR – Società di Committenza Regione Piemonte S.p.A. – a cui la Città ha affidato mediante convenzione l’incarico di gestire l’affidamento e lo sviluppo del ‘Studio di fattibilità degli interventi di recupero e rifunzionalizzazione del complesso di Torino Esposizioni’ (azione che rientra nel quadro delle attività previste dal PNRR-Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Fondo Complementare e finanziato con risorse messe a disposizione dall’UE nel programma Next Generation EU nonché con ulteriori risorse aggiuntive statali) – insieme al raggruppamento temporaneo di progettisti di ICIS Srl e degli studi di architettura Rafael Moneo e Isolarchitetti, ha presentato al Sindaco e agli assessori il ‘Progetto di fattibilità tecnico economica’ della nuova Biblioteca Centrale di Torino.

Lo studio rientra all’interno di “Torino, il suo parco e il suo fiume: memoria e futuro”, piano di riqualificazione dell’area del fiume Po e in particolare del Parco del Valentino e degli immobili di proprietà pubblica ivi ubicati.

La Biblioteca, che avrà tra i suoi principali obiettivi quello di rispondere ai nuovi bisogni della cittadinanza, si estenderà per 20mila mq e sarà ospitata, secondo l’indicazione data dalla Città, nei padiglioni 2 e 4 di Torino Esposizioni.

Realizzato secondo le più moderne tecnologie, il nuovo complesso dovrà proporsi come luogo aperto alla molteplicità dei suoi fruitori, fulcro di connessione di un sistema culturale che lega, in una straordinaria cornice ambientale, presenze di eccezionale valore architettonico e paesaggistico.

“Il progetto del Parco del Valentino rappresenta un’opportunità straordinaria per riqualificare un patrimonio architettonico unico e al contempo valorizzare il parco e il tratto interessato del Po in raccordo con il Castello del Valentino del Politecnico – dichiara Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino –. Sono risorse importanti provenienti dal Governo attraverso il PNRR che ci consentiranno di realizzare una delle più grandi opere culturali e ambientali della storia della città. Grazie a questo intervento Torino verrà dotata, in un’ottica integrata, della nuova Biblioteca civica centrale, del recupero del Teatro Nuovo, del restauro del Borgo Medievale e del ripristino della navigazione sul fiume Po. Tutti i lavori, che partiranno all’inizio del 2024, dovranno essere completati entro il 2026. Un sforzo tecnico e amministrativo impegnativo che la Giunta ha compiuto in questo anno di cui siamo orgogliosi e che seguiremo attentamente per rispettare i tempi di progettazione ed esecuzione

All’interno di questo modello, ampio e flessibile, la nuova Biblioteca si qualificherà come un ambiente dinamico e interattivo dove poter connettere la memoria delle collezioni con la contemporaneità del digitale. Un luogo che favorirà le relazioni cognitive ed esperienziali tra testi, informazioni, libri, documenti e persone. Sarà possibile accedervi tramite due ingressi, uno da corso Massimo D’Azeglio e l’altro dal parco. L’atrio sarà una vetrina sulla città, sempre aperto al pubblico, con caffetteria e bookshop, servizi innovativi e automatizzati. All’interno gli spazi di studio e lettura, le aree per bambini e ragazzi e i laboratori favoriranno accessibilità e inclusività.

L’unione tra spazio architettonico e bibliotecario sarà resa esplicita dalla rappresentazione e comunicazione narrativa degli spazi e delle funzioni della nuova Biblioteca che offrirà servizi di lettura, apprendimento permanente e produzione di contenuti creativi. L’assegnazione di nomi intuitivi ed evocativi alle aree funzionali, dalla Galleria del sapere alla via delle Storie alla Macchina della memoria, in linea con le suggestioni estetiche e architettoniche dell’edificio di Torino Esposizioni, costituirà un elemento essenziale per la creazione di un immaginario condiviso e comune, dando nuovo valore a uno dei complessi architettonici più significativi del Novecento. E, oltre a fondarsi sulla propria specifica identità culturale, documentaria e sociale, la Civica dovrà valorizzare e rafforzare le relazioni tra la struttura principale e i fondamentali servizi di prossimità che le altre biblioteche del Sistema continueranno a erogare.

A fianco della futura sede di Architettura, la nuova Centrale diventerà un polo culturale integrato di livello internazionale, reinterpretato e rivisitato in chiave contemporanea per accogliere sistemi avanzati di divulgazione e produzione di contenuti, condivisione di culture, incontro fra generazioni e fruizione di spazi aperti alle iniziative delle collettività.

Dopo l’incontro di oggi il passo successivo sarà la presentazione ufficiale dello studio di fattibilità tecnico economica in seguito al quale SCR bandirà l’appalto integrato per identificare il soggetto che si dovrà occupare della progettazione esecutiva e della realizzazione dell’intervento.

Passerella sulla Dora nel Parco Colletta, mercoledì via ai lavori

Mercoledì 19 ottobre verranno avviati i lavori di risanamento conservativo della passerella Colletta sul fiume Dora, asse di collegamento ciclopedonale del parco con corso Cadore, e conseguentemente la passerella verrà chiusa al transito.

Si tratta di lavori urgenti ed inderogabili, necessari a garantire adeguate condizioni di esercizio e di durabilità della struttura, che prevedono la sostituzione del piano di calpestio in acciaio dell’impalcato.

La durata dell’intervento sarà di circa due mesi, condizioni meteo permettendo.

A settembre i prezzi crescono ancora, +7,7% in un anno

Nella Giornata mondiale per il contrasto alla povertà stridono ancora di più gli aumenti di prezzo segnati dai beni energetici (benzina, gasolio, gas, energia elettrica)  cresciuti in un anno del 38,7% e di generi alimentari, saliti del 10,3% .

Un aumento, quello dei prezzi dell’energia e di beni e servizi essenziali, che rischia di colpire con violenza chi è già povero, e di spingere verso la povertà tante altre famiglie.

Nel mese di Settembre 2022 a seguito della rilevazione dei prezzi effettuata dal Servizio Statistica della Città, l’indice complessivo dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) è risultato pari al 112,0 (Base Anno 2015=100) risultando INVARIATO rispetto al mese precedente e segnando una variazione del +7,7% rispetto al mese di Settembre 2021 (tasso tendenziale).

In particolare,  i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto segnalano +0,4% sul mese precedente e +7,9% su settembre 2021. I prezzi dei prodotti a media frequenza d’acquisto rilevano -0,5% rispetto al mese di agosto 2022 e +9,9% sull’anno precedente. I prezzi dei prodotti a bassa frequenza d’acquisto segnalano +0,2% sul mese precedente e +3,3% rispetto a settembre 2021.

Nella tipologia di prodotto dei BENI si rileva +0,7% su base congiunturale e +11,1% su base tendenziale.

I prodotti in rilevazione hanno subito queste variazioni:

Beni Alimentari +0,8% sul mese precedente e +10,3% sull’anno precedente,

Beni Energetici -0,6% sul mese precedente e +38,7% sull’anno precedente,

Tabacchi INVARIATO sul mese precedente e +0,2% sull’anno precedente,

Altri Beni +1,3% sul mese precedente e +4,4% sull’anno precedente.

Nella tipologia di prodotto dei SERVIZI si registra -1,0% su base congiunturale e +3,0% su base tendenziale.

Sono state riscontrate le seguenti variazioni:

Servizi relativi all’Abitazione +0,4% sul mese precedente e +1,9% sull’anno precedente,

Servizi relativi alle Comunicazioni +0,1% sul mese precedente e +0,2% sull’anno precedente,

Servizi Ricreativi, Culturali e per la Cura della persona +0,1% sul mese precedente e +4,4% sull’anno precedente,

Servizi relativi ai Trasporti -5,9% sul mese precedente e +8,1% sull’anno precedente,

Servizi vari -0,7% sul mese precedente e INVARIATO sull’anno precedente.

L’inflazione di fondo al netto degli energetici e degli alimentari freschi segnala -0,1% rispetto al mese precedente e +4,4% rispetto all’anno precedente.

L’Indagine dei Prezzi al Consumo è stata effettuata secondo le disposizioni e le norme tecniche stabilite dall’ISTAT.

I dati relativi al mese di settembre si possono consultare sul sito: http:/www.comune.torino.it/statistica/

Gli indici dei prezzi al consumo di Settembre 2022 sono stati elaborati tenendo conto delle limitazioni, differenziate a livello regionale, definite dalle normative nazionali e locali per contrastare la pandemia causata dal Covid-19.

L’impianto dell’indagine sui prezzi al consumo, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha continuato a consentire di ridurre gli effetti negativi del più elevato numero di mancate rilevazioni sulla qualità delle misurazioni della dinamica dei prezzi al consumo. Le modalità con le quali la situazione che si è venuta determinando è stata via via affrontata sono illustrate nella Nota metodologica del comunicato stampa diffuso oggi dall’Istat nella quale viene anche ricordato che gli indici ai diversi livelli di aggregazione, sia nazionali sia locali, che hanno avuto una quota di imputazioni superiore al 50% (in termini di prezzi mancanti e/o di peso), sono segnalati mediante l’utilizzo del flag “i” (dato imputato).

Social Festival Comunità Educative, 20-22 ottobre: riflessioni e confronti che rafforzano l’alleanza tra scuola e territorio

Torino, Moncalieri, Rivoli e Settimo Torinese ospiteranno da giovedì 20 a sabato 22 ottobre la 1ª edizione del Social Festival Comunità Educative ‘Ci vuole una città per fare una scuola’ una tre giorni dedicata all’educazione e alla scuola, con workshop, focus, laboratori e dialoghi che approfondiranno i temi dell’educazione e della cura nella prima infanzia, dell’orientamento alle scelte di vita, del protagonismo dei giovani, dell’inclusione scolastica, del contrasto alle povertà, dell’utilizzo dei social in un’ottica più educativa e attiva.

Scuola ed educazione da sempre svolgono una funzione decisiva nella formazione e nell’inclusività delle alunne e degli alunni: in classe ogni giorno entra il mondo nella sua bellezza e varietà, ragazze e ragazzi acquisiscono gli strumenti atti a costruire il proprio futuro, per comprendere e sviluppare a fondo le proprie potenzialità. Al fine di creare la vera e propria ‘comunità educativa’, si intende proseguire nella creazione di un sodalizio tra scuola e territorio in cui collaborano servizi educativi, sociali e sanitari, culturali e di partecipazione, di concerto con il Terzo settore le reti della società civile.

Per questo motivo si è colta la sfida di riunirsi e confrontarsi su quale sia lo stato attuale di questa relazione e su come si intende potenziarla. Il Social Festival è promosso da Città di Torino, Città Metropolitana di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo con la direzione scientifica della rivista Animazione Sociale.

Sul tema della comunità educativa sarà incentrato l’evento di apertura, la prima seduta plenaria che si terrà giovedì 20 ottobre alle ore 9:00 al cinema Ambrosio, corso Vittorio Emanuele II, 52 a Torino. In chiusura si svolgerà un’ulteriore seduta plenaria sabato 22 ottobre alle ore 9:00 (sempre al cinema Ambrosio) e una tavola rotonda dalle 15 alle 17 nell’auditorium della Città Metropolitana, corso Inghilterra 7 – Torino con autorevoli esperti e policy makers che metteranno in evidenza le priorità perché la Città tutta possa essere educante, capace di prendersi cura, aperta nel creare opportunità di qualità per tutti e tutte, volano per le potenzialità delle persone e delle comunità che la abitano.

Gli incontri, arricchiti dal contributo di oltre 120 relatori, saranno diffusi sul territorio cittadino e su tre comuni della cintura: per Torino Polo del ‘900, Accademia Albertina, Circolo dei Lettori, Palazzo Cisterna, Archivio di Stato, Centro studi Sereno Regis, Cesedi, IC Tommaseo, liceo Gioberti, Scuola Centro Civico, liceo Albert Einstein, I.T.I.S. Avogadro, Scuola Holden, le biblioteche civiche di Moncalieri e Settimo Torinese, Castello di Rivoli.

Il Festival prosegue anche nelle ore serali con due momenti conviviali ‘A cena con gli scrittori’giovedì 20 ottobre al Centro commensale Binaria in Borgo San Paolo con gli autori Laura Marzi e Fabio Geda e venerdì 21 ottobre all’osteria Al Cecchi, con Vanessa Roghi e Simone Giusti.

Educazione è sinonimo di confronto, dialogo, formazione continua, studio e concretezza. La Città di Torino porta avanti con orgoglio una lunga storia di città educativa, capace di sperimentare e mettersi in discussione e di interpretare le sfaccettature dell’educazione. Ecco perché abbiamo voluto questa tre giorni: perché sentiamo la necessità di continuare a formarci e di tornare a incontrarci e di farlo con più persone possibili. Perché la scuola riguarda ciascuno di noi” sottolinea l’Assessora alle Politiche educative della Città di Torino Carlotta Salerno.

Per le ragazze e i ragazzi che smettono di andare a scuola, siamo impegnati ad attivare processi di orientamento e ri-orientamento specifici, per una scuola che valorizzi a pieno le potenzialità di ciascuno, per far ritrovare la fiducia e portare avanti i percorsi scolasticiNella scuola secondaria di primo grado bisogna far di più e meglio per accompagnare i nostri studenti nella scelta appropriata della scuola secondaria di secondo grado. La sfida oggi è il coinvolgimento degli insegnanti. Un obiettivo molto ambizioso ma contiamo di farcela lavorando tutti insieme come comunità educante” dichiara Caterina GrecoConsigliera delegata all’Istruzione e al Sistema educativo della Città Metropolitana di Torino.

“La Fondazione Compagnia di San Paolo considera l’educazione come un percorso che abbraccia tutto l’arco della vita della persona. Per questo serve una scuola più agile che si sappia muovere sul fronte dell’innovazione e stimoli le creatività dei singoli e occorrono comunità educanti che generino alleanze, che sostengano il senso di appartenenza ai territori e tra le persone. Lavoriamo quindi per progettare macro-interventi per promuovere “la Città dell’Educazione” con l’ambizione di fare dell’educazione una delle leve di sviluppo a lungo termine per l’intero territorio. La nostra Fondazione promuove, per queste ragioni, il primo Social Festival Comunità educative come primo passo per realizzare il sogno di contribuire a costruire una Città che investe sul suo futuro insieme ai bambini e alle bambine, ai giovani e alle nuove generazioni” afferma Francesco ProfumoPresidente della Fondazione Compagnia di San Paolo.

 Gli insegnanti, come tutte le categorie di lavoratori, in questo momento di continuo cambiamento, sono obbligati ad aggiornarsi, rimettersi in gioco e adattarsi a nuovi contesti e a nuove esigenze. La nostra scuola, per fortuna, arriva pronta: si parla di educazione psicomotoria, di apprendimento cooperativo, d’inclusione dagli anni Settanta; di collaborazione con le altre istituzioni, con il terzo settore e con il mondo del lavoro dagli anni Ottanta/Novanta; e ancora fino ad oggi. Non a caso, durante la pandemia i nostri docenti sono riusciti a inventarsi un nuovo modo d’insegnare prima con la didattica a distanza (DAD) e poi con la Didattica digitale integrata (DID). Quello che serve loro è, invece, ritrovare la riconoscibilità sociale del loro importante ruolo che ormai da anni è venuta sempre meno” dichiara Stefano SuranitiDirettore Ufficio Scolastico Regionale. 

In questo delicato momento storico la scuola deve tornare al centro di un rinnovamento pedagogico e culturale, lo stesso che negli Anni ‘70 e ‘80 del Novecento, grazie all’impegno dell’Amministrazione cittadina, ha permesso la costruzione e l’esportazione

dell’idea di Città educativa” precisa Lorenza PatriarcaPresidente V Commissione Istruzione del Comune di Torino.

“La “comunità educativa” implica la collaborazione di insegnanti, educatori professionali, assistenti sociali, operatori sanitari, culturali e sportivi e cittadini attivi. Tutti sono importanti per supportare i cammini scolastici più fragili e per creare una città inclusiva, capace di guardare con fiducia al futuro. Sappiamo dall’Istat che negli ultimi 10 anni la povertà assoluta è raddoppiata nel Paese, ma è triplicata per bambini e giovani. E spesso c’è una sovrapposizione drammatica tra povertà economica e povertà educativa. Mai come oggi, serve una molteplicità di iniziative e di alleanze tra la scuola e la città” afferma Francesco D’Angellarivista Animazione Sociale.

Tutte le sessioni sono gratuite e aperte alla cittadinanza. Il programma e il modulo di  iscrizione sono disponibili sul sito www.socialfestival-comunitaeducative.it