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Woodstock in Cittadella, tre giorni di grande festa

Woodstock in Cittadella è uno di quegli eventi a cui tutti possono partecipare perché al suo interno racchiude tante attività adatte ad un pubblico di ogni età. Saranno tre giorni di festa, a partire dalle 19 di venerdì 28 giugno, in cui si potrà ascoltare musica dal vivo, gustare dell’ottimo cibo, partecipare a tornei di calcio a 5, padel o tennis, assistere ad uno spettacolo di tango o diventare un giovane pompiere grazie a Grisulandia, progetto ludico organizzato dai volontari dei vigili del fuoco della sezione di Torino.

L’evento patrocinato dalla Città di Torino è nato nel 2019 grazie ad un’idea dei ragazzi della Nazionale Italiana dell’Amicizia Onlus per festeggiare i 50 anni del mitico concerto rock durato tre giorni nell’agosto del 1969.

“La Nazionale Italiana dell’Amicizia Onlus – ha sottolineato l’assessore al Tempo Libero Domenico Carretta – ha voluto organizzare un’iniziativa per omaggiare il Festival che è stato il manifesto della cultura hippie degli anni ’70, declinandolo in una forma inclusiva e fortemente radicata sul territorio di Falchera, dove Walter Galliano e tutti i volontari della NIDA lavorano da 12 anni per realizzare dei progetti solidali. Saranno tre giorni in cui saranno coinvolti i torinesi e i turisti. I proventi della manifestazione saranno devoluti per realizzare uno studio di registrazione senza barriere architettoniche per permettere ai ragazzi disabili di poter esprimere la propria creatività e passione per la musica”. Alla presentazione del programma erano presenti anche il presidente della Circoscrizione 6 Valerio Lomanto e il professore Roberto Laudati che ricoprirà il ruolo di consulente sanitario all’interno della Cittadella di via degli Ulivi 11.

La Nazionale Italiana dell’Amicizia Onlus riceverà, sempre venerdì 28 giugno, nella Sala Rossa di Palazzo Civico, la benemerenza della Città di Torino per il suo grandissimo impegno sul territorio per far star meglio chi in questo momento sta vivendo in condizioni difficili. Presto la Cittadella sarà dedicata a Beatrice e Stefania Naso rimaste nel cuore e nella memoria di tutti, soprattutto in quelle dei ragazzi della NIDA.

Marco Aceto

Rinnovato il protocollo d’intesa tra Città di Torino e Rete delle Case del Quartiere

Rinnovato il protocollo d’intesa fra la Città di Torino, la Rete delle Case del Quartiere e gli enti gestori delle singole Case.

A stabilire il rinnovo, a conferma dell’importante ruolo che le otto Case di Quartiere ricoprono per le politiche pubbliche cittadine, è una delibera approvata nel corso dell’ultima seduta della Giunta comunale, su proposta dell’assessore alle Politiche Sociali e ai Diritti Jacopo Rosatelli. 

La Città di Torino ha nel suo Statuto la valorizzazione e la tutela delle aggregazioni sociali. Per favorirle l’amministrazione si propone anche di fare da stimolo ad iniziative mirate alla promozione e alla cooperazione sociale. Le Case del Quartiere rappresentano una buona pratica di co-progettazione tra il pubblico e il privato, in cui questa priorità trova piena realizzazione attraverso il volontariato e l’associazionismo. Ubicate su tutto il territorio cittadino, le Case si presentano come luoghi accoglienti e accessibili a tutti i cittadini, che qui trovano spazi ideali per la partecipazione e l’aggregazione sociale insieme ad iniziative, progetti e attività in ambito sociale e culturale.

Il documento approvato, che sarà firmato nelle prossime settimane da tutti gli attori interessati, rinnova, per la durata di quattro anni, l’intesa tra l’amministrazione comunale e le otto associate della Rete: Barrito, Casa nel Parco, Cascina Roccafranca, Cecchi Point, Più Spazio Quattro, Casa del Quartiere Vallette, Bagni pubblici di via Agliè, Casa del Quartiere di San Salvario.

“Il rinnovo del protocollo d’intesa tra la Città di Torino e la Rete delle Case del Quartiere – afferma l’assessore alle Politiche Sociali e ai Diritti Jacopo Rosatelli – darà prosecuzione ad una storia di successo che continua, facendo scuola in Italia e non solo, all’insegna della partecipazione civica, della cura dei beni comuni con i patti di collaborazione, del welfare di prossimità, dell’innovazione sociale e della libera iniziativa culturale. Ogni Casa è un presidio di socialità, democrazia e solidarietà, grazie alla cura e all’impegno che operatrici e operatori mettono in campo ogni giorno, ma anche grazie alla cittadinanza attiva senza la quale nulla di tutto questo sarebbe possibile”.

Pnrr: approvati i progetti per la manutenzione delle biblioteche Carluccio, Pavese, Passerin D’Entreves e dei centri del protagonismo giovanile ‘L’isola che non c’è’ e ‘Centro dentro’

Non solo depositi di libri, ma una sorta di piattaforma per accedere a contenuti culturali, per informarsi, per produrre e rigenerare conoscenze, spazi pubblici che diventeranno più accoglienti e inclusivi, veri e propri centri di aggregazione e punti di riferimento culturale per i quartieri e per la città, le biblioteche sono il cuore del Piano Integrato Urbano della Città di Torino, fulcro degli interventi di rigenerazione urbana sulle sedi di quartiere e sul tessuto urbano che le ospita.

La Giunta Comunale, nell’ultima seduta, su proposta della Vicesindaca con delega al Patrimonio Michela Favaro ha approvato i progetti esecutivi di manutenzione straordinaria delle biblioteche civiche Luigi Carluccio, Cesare Pavese e Passerin D’Entreves, sui centri del protagonismo giovanile ‘L’isola che non c’è’ e ‘Centro dentro’ e sul Centro Civico di Monte Ortigara 95.

Gli interventi hanno l’obiettivo di migliorare l’utilizzo degli immobili, salvaguardando gli edifici, favorendone l’utilizzo in sicurezza e consentendo il regolare svolgimento delle attività, attraverso il ripristino della funzionalità degli elementi architettonici, il riutilizzo degli ambienti, oltre all’ottimizzazione della gestione degli impianti esistenti e loro riqualificazione. Previsti anche lavori di riqualificazione dello spazio esterno e delle aree verdi e di eliminazione delle barriere architettoniche intorno alle biblioteche.

“Le biblioteche sono un’infrastruttura della relazione sociale e della partecipazione pubblica, luoghi che non mirano all’intrattenimento passivo o allo scambio commerciale, ma punti di riferimento culturali che offrono occasioni per stare insieme – spiega la Vicesindaca Michela Favaro – Riqualificarle per migliorarne l’accessibilità e la qualità degli spazi avrà ricadute positive per la socialità e l’inclusione contribuendo al benessere e alla salute di individui e comunità”.

La biblioteca “Luigi Carluccio” e il Centro Civico, sede di uffici comunali e associazioni, saranno oggetto di adeguamento funzionale per le nuove esigenze d’uso. Le azioni previste riguardano la riqualificazione energetica della struttura, l’adeguamento dei locali, il rinnovo degli impianti e la messa in sicurezza del fabbricato. In particolare si procederà al ripristino delle coperture e delle pensiline, saranno sostituite delle facciate continue, dei controsoffitti e dei pavimenti e verrà rifatta tutta l’impiantistica per migliorare l’efficientamento energetico e la sicurezza (sistema elettrico, illuminazione, riscaldamento e raffrescamento, impianto idrico e fognario, antincendio e videosorveglianza). Gli spazi interni ed esterni saranno inoltre riallestiti con nuovi arredi e la biblioteca verrà dotata di nuove infrastrutture digitali per facilitare la fruizione di contenuti e servizi al cittadino. L’area esterna e la recinzione saranno riqualificate con la sistemazione delle aree verdi, dei percorsi, delle sedute e di nuova segnaletica verticale e orizzontale.

Le biblioteche “Cesare Pavese” e “Alessandro Passerin d’Entrèves” e gli spazi pubblici intorno ai due poli culturale verranno riqualificati, a partire dalla ristrutturazione degli edifici per migliorarne la funzionalità e l’efficientamento energetico. L’intervento riguarderà anche gli impianti e le strutture antincendio e di videosorveglianza, saranno riallestiti gli arredi per gli ambienti interni ed esterni e le biblioteche verranno dotate di nuove infrastrutture digitali per facilitare la fruizione di contenuti e servizi al cittadino.

Le aree pubbliche vicine alle tre biblioteche saranno oggetto di interventi manutentivi sulle pavimentazioni stradali e sui marciapiedi, con abbattimento delle barriere architettoniche, riqualificazione di aree verdi, risanamento e potature di alberate.

Tra le opere previste anche la manutenzione edilizia e l’adeguamento impiantistico dei magazzini e depositi bibliotecari situati in via Orvieto 57 nell’ex fabbrica Superga.

Per i centri per il protagonismo giovanile “L’Isola che non c’è” in via Rubino 24 e “Centro Dentro” in corso Siracusa 225 si procederà alla ristrutturazione dell’edificio con la messa a norma dei servizi igienici e degli impianti, oltre al miglioramento della fruizione degli spazi (uffici e sale polivalenti).

Nelle biblioteche si svolgeranno inoltre attività di coordinamento, accompagnamento e partecipazione dei cittadini al Piano Integrato Urbano. Saranno co-progettate con il terzo settore azioni a favore di adolescenti e giovani.

La spesa complessiva prevista per gli interventi è di 11milioni e 525mila euro di cui 9milioni e 500mila euro (5milioni 856mila e 300 euro per i lavori sulla biblioteca civica Luigi Carluccio e sul Centro Civico; 5 milioni e 286mila euro per i lavori sulle biblioteche civiche Pavese, Passerin D’Entreves e sui centri per il protagonismo giovanile ‘L’isola che non c’è’ e ‘Centro dentro’) finanziati con risorse del Pnrr ‘Piano integrato Urbano – Più’ e 1 milione e 625mila euro con risorse del ‘Fondo per l’avvio delle opere indifferibili’.

Sergio Bartoli (Lista Cirio): un sindaco in Regione

Tra le priorità del neo eletto consigliere i trasporti, l’ambiente, i servizi della sanità per i cittadini 

Sergio Bartoli, sindaco di Ozegna è una delle sorprese di queste elezioni regionali: ottiene quasi 3000 voti ed entra in Consiglio regionale con la lista civica di Alberto Cirio piazzandosi al secondo posto dopo il navigato Silvio Magliano. La maggioranza di centrodestra del riconfermato governatore potrà così contare sul sostegno di un uomo del Sud ormai diventato a tutti gli effetti canavesano Doc.
Classe 1973, è molto conosciuto in zona per il suo attivismo amministrativo e imprenditoriale nel campo della ristorazione. Tra i successi della sua amministrazione, nel novembre 2022, Ozegna è stata riconosciuta dal Consiglio d’Europa con il marchio ELoGE per l’eccellenza nella governance comunale, e 2018 dal Senato della Repubblica come «Comune di Eccellenza – 100 Mete d’Italia».
Sindaco Bartoli, perché la decisione, che è stata premiata con la sua elezione, di scendere in campo per la Regione?
Credo che l’attività di primo cittadino mi abbia consentito di maturare un’esperienza che potrà darà buoni frutti per il territorio. Da sindaco mi sono sempre posto l’obiettivo di favorire la coesione e la collaborazione tra i comuni del territorio: in questo senso la Regione è l’ente più adatto per lavorare in tal senso.
Quali sono i temi di cui si occuperà in particolare?
L’ambiente sarà sicuramente una delle priorità. Il tema del cambiamento climatico, il dibattito riaperto su nucleare, il problema dei rifiuti e delle nuove fonti energetiche sono solo alcuni degli aspetti che ci fanno comprendere come le tematiche ambientali incidano sulla vita dei cittadini e sull’economia.
Altre questioni del territorio che intenderà affrontare nella legislatura?
Sicuramente i trasporti e i le infrastrutture. Il Canavese ha necessità di essere meglio collegato con Torino. Ci sarà molto da fare per implementare e rendere più efficienti i collegamenti ferroviari per agevolare i pendolari. Anche le strade richiedono maggiore attenzione da parte della Regione e della Città metropolitana.
Torino e il territorio metropolitano  sono un’area critica anche sul versante occupazionale…
Nella mia agenda avranno spazio le tematiche dal lavoro, delle imprese e dell’occupazione: da imprenditore penso di essermi fatto un bagaglio di esperienza considerevole. Dobbiamo pensare da un lato ai giovani affinché siano formati adeguatamente per affrontare il mondo del lavoro e dall’altro alla situazione delle imprese, non solo quelle di grandi dimensioni ma anche le piccole e medie che rappresentano il tessuto economico del Piemonte, vessate da tasse e burocrazia asfissianti.

Infine, argomento fondamentale è la sanità che anche nella nostra regione presenta serie criticità.
La sanità  rappresenta più dell’80 per cento del bilancio regionale. C’è molto da fare, anche se la giunta Cirio già nel precedente mandato ha attivato un percorso importante sulla riduzione delle iste d’attesa, su nuove assunzioni e su un piano per realizzare nuovi ospedali sul territorio. Come sindaco conosco le esigenze dei cittadini e credo di poter dare il mio contributo per migliorare i sevizi territoriali.

Il toro cade verso sud, per il Farò di San Giovanni sarà un anno propizio

Sarà un anno di prosperità quello che si preannuncia per Torino. La pioggia battente non ha fermato il tradizionale rito del Farò di San Giovanni in piazza Castello e il toro è caduto nella direzione di Porta Nuova, segno di buon auspicio per tutta la città. “Un buon auspicio -ha commentato il Sindaco Stefano Lo Russo- e uno stimolo a continuare a lavorare con impegno per la nostra bellissima Torino”.

Il Farò è stato preceduto nel tardo pomeriggio dalla sfilata del corteo storico che, attraversate le vie del centro, ha raggiunto il cortile d’onore di Palazzo Civico per la benedizione dei ceri e dei Pani della Carità, poi consegnati da Gianduja e Giacometta al primo cittadino. Poi la cerimonia del Premio Tesi di Laurea su Torino, andato a Cristina Andrea Giacolono (tesi “Intelligenza Artificiale Emotiva: analisi del linguaggio del corpo per il riconoscimento delle emozioni”) e Alberto Gorga (tesi “Il processo penale al vaglio dell’Intelligenza Artificiale: l’impatto della logica informatica sul ragionamento giuridico”).

I festeggiamenti dedicati al patrono di Torino si chiuderanno domani sera con il tradizionale spettacolo pirotecnico in piazza Vittorio.

Via Di Nanni, dopo le 21 niente vendita o consumo di bevande in bottiglie di vetro e di metallo

L’arco temporale di applicazione dei divieti previsti dall’art. 8 bis del Regolamento di Polizia Municipale nella zona di via Nanni sarà ampliato: lo ha deliberato questa mattina la Giunta comunale su proposta dell’assessore al Commercio Paolo Chiavarino.

Tale articolo, introdotto nel 2013, prevede i divieti di vendita, cessione a terzi e detenzione di bevande in contenitori in vetro o in metallo dalle ore 23 alle ore 7 del giorno successivo su tutto il territorio cittadino. L’esecutivo di Palazzo Civico – con propria deliberazione assunta dopo aver informato la competente Commissione Consiliare – può modificare l’intervallo di tempo di applicazione del divieto con l’esigenza di preservare l’incolumità pubblica.

Visto il perdurare della necessità di contrastare il fenomeno dell’assembramento di numerose persone dedite al consumo di bevande alcoliche in recipienti di vetro o in metallo nelle fasce serali e notturne, su richiesta della Presidente della Circoscrizione 3, la Giunta ha quindi adottato un provvedimento che prevede la modifica dell’arco temporale dei divieti determinando detto divieto a partire dalle ore 21 (anziché dalle ore 23) sino alle ore 7 del giorno successivo nell’area delimitata dalle vie Pollenzo (ambo i lati), Chiomonte (ambo i lati), San Bernardino (ambo i lati), San Paolo, corso Peschiera e piazza Sabotino. Tale area era già stata interessata da analogo provvedimento nell’agosto 2022.

Il nuovo divieto sarà in vigore fino al 31 dicembre 2025.

Festa della Consolata, patrona di Torino. Questa sera la processione

La Vicesindaca Michela Favaro ha atteso questa sera a Palazzo Civico, insieme agli assessori al Commercio Paolo Chiavarino e alla Sicurezza Marco Porcedda, il tradizionale passaggio della processione in onore della Beata Vergine Consolata. Centinaia i torinesi che si sono uniti al corteo guidato dall’arcivescovo Roberto Repole.

Parco Ruffini, inaugurato il nuovo playground in occasione della tappa torinese dei “Kellogg’s Better Days”

È stato inaugurato oggi pomeriggio, nel cuore di Parco Ruffini, alla presenza dell’assessora alle Periferie e Progetti di rigenerazione urbana Carlotta Salerno, il campo da basket riqualificato dal brand Kellanova nell’ambito dell’iniziativa “Kellogg’s Better Days” patrocinata dal Comune di Torino. Il progetto vuole, da un lato, promuovere uno stile di vita sano e attivo e, dall’altro, rafforzare il legame con le comunità locali e il territorio, contribuendo a rendere la società più inclusiva.

Tre ambassador d’eccezione oggi sono scesi in campo con i giovani cestisti torinesi che hanno affollato il parco: Marco Belinelli, capitano della Virtus Segafredo Bologna e unico giocatore italiano ad aver conquistato il titolo NBA, Giulio Maria Papi, atleta di basket in carrozzina della Nazionale Italiana e Giorgia Sottana, giocatrice di basket della Famila Basket Schio.

“Restituire alla comunità un campo da basket è un gesto di grande valore, non solo perché rimette a disposizione di tutti uno spazio sicuro e accessibile nel quale poter fare attività sportiva, ma perché rappresenta un luogo rigenerato di incontro e condivisione – hanno dichiarato gli assessori alle Periferie e Progetti di rigenerazione urbana, Carlotta Salerno e allo Sport, Domenico Carretta -. Si tratta di un investimento nel benessere e nella coesione sociale di una città. Il basket, come tanti altri, è uno sport che va ben oltre la competizione sul campo, richiede spirito di squadra, fiducia e collaborazione, ed è con questo stesso spirito che la Città di Torino ha voluto patrocinare l’iniziativa Kellogg’s Better Days, dimostrando come pubblico e privato possano condividere obiettivi e risultati”.

Nella tappa di oggi, al fianco dell’azienda Kellanova, per raccontare il Breakfast Club, progetto unico volto a donare una prima colazione equilibrata ai bambini delle scuole elementari appartenenti alle fasce più fragili della popolazione, era presente anche il Comitato di Torino della Croce Rossa Italiana. 

Il Breakfast Club, realizzato nella scuola primaria XXV Aprile di Torino, dal 2017 ha coinvolto circa 350 bambini e distribuito quasi 40.000 colazioni. In particolare, durante l’anno scolastico 2023/2024, Kellanova e CRI hanno distribuito oltre 8.700 colazioni, in cinque classi, raggiungendo circa 105 bambini. In parallelo, oltre 60 volontari CRI hanno organizzato anche 5 giornate dedicate alla corretta alimentazione, e un incontro tra i genitori e un nutrizionista per sensibilizzare le famiglie all’importanza di uno stile di vita sano per i giovanissimi.

La Mole si illumina per la Giornata del rifugiato

Stasera la Mole Antonelliana si illuminerà di blu in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, proclamata dall’Onu per commemorare l’approvazione della Convenzione sullo status di rifugiato da parte dell’assemblea delle Nazioni Unite il 20 giugno del 1951.

In mattinata la Sala Rossa di Palazzo Civico ha ospitato la commemorazione ufficiale . Erano presenti la presidente del consiglio comunale, Maria Grazia Grippo, il consigliere comunale Ahmed Abdullahi Abdullahi, i rappresentanti dell’associazione Mosaico, che collabora con la Città di Torino, e quelli dell’Unhrc, l’agenzia Onu per i rifugiati.

Toccanti le testimonianze, tra le quali quella della giornalista siriana Ranya, dal 2020 in Italia, che ha raccontato la vicenda della sorella sequestrata la scorsa settimana dal governo siriano e poi liberata con una difficile trattativa.

Ha portato il saluto della Città l’assessore alle Politiche sociali Jacopo Rosatelli che ha ricordato come “tutte le persone presenti alla commemorazione abbiano il difficile compito di difendere valori come quello della solidarietà che oggi sono sotto attacco”. “Ci sono però motivi di soddisfazione per quello che riusciamo a fare a Torino – ha proseguito l’assessore – . Ad esempio con “Spazio Comune”, un luogo che permette di semplificare la vita ai rifugiati, aiutandoli ad ottenere i servizi necessari per l’integrazione. La loro presenza ci arricchisce e ci da un contributo di consapevolezza su quali sono i valori importanti. La mia generazione – ha proseguito – ha avuto la fortuna di raggiungere questa consapevolezza ascoltando i nonni o i genitori che raccontavano cosa era stata la seconda guerra mondiale, i racconti dei rifugiati posso alimentarla e rafforzarla in tutti”.

I campioni italiani al Tour de France. Una mostra a Villa Frassati ne celebra le imprese

Biciclette, maglie, cimeli, fotografie dei grandi campioni del ciclismo italiano sono raccolte nella mostra “Quando il tricolore si tinse di giallo. I campioni italiani al Tour de France” ospitata nella sede del Credem a villa Frassati in corso Trento 2/a e visitabile fino a venerdì 12 luglio.

Memorabilia raccolti negli anni  dallo storico massaggiatore, Giannetto Cimurri, scomparso nel 2002, che ha collezionato e custodito dei rari pezzi storici come le biciclette di Coppi e Bartali e addirittura un biciclo di fine Ottocento di produzione parigina.

In mostra anche la maglia tricolore della Nazionale italiana al Tour, quella gialla di Bartali al Tour del 1948, i dorsali di Bartali del 1949 sui quali spicca il numero1 come campione uscente, mentre a Fausto Coppi toccò il numero 4, poi ancora manifesti e giornali, foto di Bartali e Ronconi, le tute, le maglie, le borracce e perfino gli unguenti di Cimurri, soprannominato “mano santa” perché guariva le gambe di questi atleti con le mani, ma anche con le parole, con la pazienza e con la saggezza di un uomo che avrebbe voluto fare il corridore e invece diventò un grande massaggiatore.

Un piccolo mondo antico che sa di fatica e semplicità, di canfora e gloria. Cimurri è stato il massaggiatore della Nazionale di ciclismo per 34 anni, ha vissuto74 campionati del mondo tra strada, pista e cross, 40 Giri d’Italia e 11 Tour de France, partecipando a ben 8 Olimpiadi.

Non potevano mancare le fotografie dei sette italiani vincitori del Tour: nel 1924 e 25 da Ottavio Bottecchia , nel 1936 e 48 da Gino Bartali, nel 1949 e 52 da Fausto Coppi, nel 1960 da Gastone Nencini, nel 1965 da Felice Gimondi, nel 1998 da Marco Pantani e nel 2014 da Vincenzo Nibali.

L’iniziativa rientra tra le attività che il Gruppo Credem porta avanti da anni per valorizzare la storia, lo sport e la cultura dell’Italia e dei territori a favore della collettività ed è legata all’arrivo di tappa a Torino prevista per il 1° luglio della Grande Boucle, soprannome, anzi,  sinonimo ufficiale di Tour de France.

Il progetto è stato possibile grazie alla preziosa collaborazione della famiglia Cimurri, del Museo del Ghisallo e di Gianfranco Trevisan. L’esposizione è aperta al pubblico, con ingresso libero, dalle 8.30 alle 13.20 e dalle 14.45 alle 15.45. Per ulteriori informazioni: spaziocredem@credem.it

Gino Strippoli