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Inaugura la sede del servizio stranieri dopo il restyling

Un caleidoscopio di colori e forme geometriche, tutti diversi eppure ben integrati nel loro insieme, accolgono da oggi chi arriva al piano terra di via Bologna 49/a, sede del Servizio Stranieri del Comune di Torino. Il nuovo murales attraversa il muro di cinta adiacente all’ingresso e le sedute del cortile interno della struttura ed è frutto, nell’ambito del progetto “Spazio Comune”, di un percorso partecipato di rinnovamento e rifunzionalizzazione operativa degli spazi esterni e interni della sede, per adattarla alle esigenze dei suoi beneficiari, di operatori e operatrici, plasmando un ambiente accogliente e inclusivo.

A inaugurare i rinnovati spazi del Servizio Stranieri oggi pomeriggio il sindaco Stefano Lo Russo e l’assessore alle Politiche Sociali Jacopo Rosatelli.

Grazie alla partnership attivata fra Comune di Torino, UNHCR, Dipartimento di Architettura e Design (DAD) del Politecnico di Torino e della Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza, è stato possibile avviare il percorso di coprogettazione e acquistare i materiali e le attrezzature per la realizzazione dei progetti.

L’obiettivo è quello di rendere gli spazi del Servizio Stranieri più accoglienti e funzionali, in un contesto che vede accrescere la gamma dei servizi offerti così come il numero delle persone raggiunte e coinvolte.

“Il murales che inauguriamo oggi – ha spiegato il Sindaco Lo Russo – ben rappresenta l’idea di comunità che abbiamo in mente per la nostra città, capace di includere e accogliere tutte e tutti, nel rispetto dei diritti e dell’identità di ciascuno. Il Servizio Stranieri offre ogni giorno un supporto prezioso a persone, bambini, famiglie arrivati nella nostra città da altri paesi, aiutandoli ad orientarsi su servizi essenziali che riguardano l’istruzione, la sanità, il lavoro, la casa. Da oggi avranno un luogo ancora più bello e funzionale ad accoglierli”.

“Siamo felici ed orgogliosi della conclusione del percorso di riallestimento partecipativo dello “Spazio comune” operativo al Servizio stranieri della Città – ha affermato l’assessore Rosatelli-. Grazie al coordinamento progettuale del Social Design Lab del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, al sostegno della Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza e alla partecipazione di tante operatrici e operatori pubblici e privati, da oggi gli spazi del Servizio saranno più belli e accoglienti. Siamo profondamente convinti che la bellezza non sia un privilegio per pochi, ma un diritto di tutte le persone, specie di quelle più fragili, e che la possibilità di ricevere un servizio in un contesto più piacevole sia parte di un percorso di cura e accoglienza. Il nuovo aspetto degli spazi è tra l’altro coerente con la missione di “Spazio comune”, sportello polifunzionale che riunisce diversi servizi ed enti, con l’intento di facilitare la vita delle persone straniere”

Salute e sostenibilità: penne iniettive a Torino

Il capoluogo piemontese fra le tre città scelte per la sperimentazione di questo importante progetto di economia circolare, portato in Italia per la prima volta da Novo Nordisk.

Torino è tra le tre città italiane coinvolte nel progetto pilota “TakeBack: ReMed”, l’iniziativa per la raccolta e il riciclo dei dispositivi preriempiti per iniezione, promossa per la prima volta in Italia da Novo Nordisk, azienda leader nel campo delle malattie croniche non trasmissibili e delle patologie rare.

Dalle ‘penne’ monouso a oggetti di uso comune, come sedie e complementi d’arredo, il percorso diventa un modello di raccolta e riciclo del tutto innovativo, per trasformare un dispositivo medico usato da rifiuto a risorsa. Sono oltre 607mila, infatti, le ‘penne’ preriempite usate per le terapie contro diabete, obesità e malattie rare, che ogni anno sono utilizzate dai cittadini torinesi e che, fino a ieri, finivano in discarica mentre ora, grazie al progetto “TakeBack: ReMed”, torneranno a nuova vita.

TakeBack: ReMed” si inserisce nell’impegno globale che Novo Nordisk ha assunto nel campo della sostenibilità con “Circular for zero”, iniziativa globale che si pone l’obiettivo sfidante di raggiungere un impatto ambientale zero entro il 2045. Sperimentato con successo in Brasile, Francia, Danimarca e Regno Unito, “TakeBack: ReMed” ora arriva in Italia con sperimentazioni che interesseranno, oltre Torino, anche Parma e, nelle prossime settimane, Bologna, dopo l’approvazione del progetto in Giunta comunale.

A conferma dell’importanza che progetti come questo hanno sull’ambiente in termini di risparmio di CO2, ci sono i dati che arrivano dalle esperienze già avviate in altri paesi: nel Regno Unito, ad esempio, si è ottenuto un risparmio del processo di smaltimento pari a circa il 90% passando da 26g a 3g di CO2.

Novo Nordisk lega indissolubilmente l’impegno per il miglioramento della qualità di vita delle persone con l’innovazione e la sostenibilità, perché siamo convinti che il valore terapeutico dei nostri farmaci debba essere sempre associato anche al loro impatto ambientale. L’obiettivo è raggiungere un impatto ambientale zero entro il 2045. Portiamo avanti in tal senso una strategia che ragiona in ottica Planetary Health. Promuoviamo la riduzione dei consumi e delle emissioni, il riciclo dei rifiuti e lo sviluppo di prodotti riutilizzabili all’interno di un’economia circolare che copre tutta la filiera dalla produzione alla distribuzione. Grazie alla collaborazione con le Istituzioni e gli attori del territorio è possibile creare le condizioni per fare la differenza e promuovere azioni, concrete, virtuose e veramente sostenibili come “TakeBack: ReMed”, spiega Marco Salvini, Sr Director External Affairs di Novo Nordisk Italia.

Nella città di Torino, ogni anno, viene utilizzato circa il 3,5% degli oltre 17 milioni di penne preriempite che ogni anno vengono vendute in Italia in 12 mesi. La sperimentazione parte dunque da questi numeri e si svilupperà grazie a un accordo con Federfarma che ha promosso l’adesione di 80 farmacie cittadine e fornirà i dati di raccolta. In questi presidi, i cittadini troveranno il kit per la raccolta composta da buste di raccolta delle penne utilizzate che saranno distribuite ai cittadini. Ogni busta potrà contenere tra le 10 e le 15 penne e si stima una previsione di retourn rate – ovvero la risposta di restituzione da parte della cittadinanza – del 25%.

La partecipazione al progetto ‘TakeBack: ReMed’ si inserisce lungo la direttrice tracciata dalle altre progettualità della Città di Torino, dalla raccolta di prossimità degli oli vegetali di provenienza domestica al recupero del cibo, dei RAEE e del legno. Si tratta di iniziative che, creando un contesto favorevole alla riduzione dei rifiuti prodotti e alla differenziazione degli stessi, favoriscono l’adozione di pratiche circolari attraverso il riciclo e il riuso dei materiali, minimizzando così l’impatto ambientale. ‘ReMed’, oltre a trasformare rifiuti in risorse, rappresenta anche un’importante opportunità di informazione e responsabilizzazione. Alcune tipologie di dispositivi medici che sono di uso comune nelle nostre case finiscono spesso conferiti in modo non corretto”, commenta l’assessora alle Politiche per l’Ambiente, Chiara Foglietta.

Le penne raccolte a Torino saranno poi trasferite in Danimarca per completare il ciclo di recupero. Grazie a diverse partnership locali, infatti, Novo Nordisk raccoglie, stocca e spedisce le penne usate in Danimarca, per poi trasformarle in materie prime seconde utilizzate per la creazione di oggetti di uso comune, come sedie, lampade, vasi e molto altro. Le penne monouso adesso sono riciclabili fino all’85%.

Per la Città metropolitana di Torino questo è solo un primo passo. vogliamo infatti estendere il progetto al resto dei Comuni del nostro territorio, oltre che ad altri produttori come già accaduto per gli analoghi progetti all’estero, con l’obiettivo di aumentare le quantità di pennette sottratte all’inceneritore e magari creare le condizioni per una filiera di riciclo nazionale”, aggiunge Alessandro Sicchiero, consigliere delegato all’Ambiente della Città Metropolitana di Torino.

Insomma, un modello chiaro di economia circolare applicato al settore sanitario e farmaceutico, che, grazie all’impegno di Novo Nordisk e alla collaborazione delle Municipalità coinvolte, partirà da Torino e dalle altre città pilota per poi estendersi anche in altre città italiane.

Novo Nordisk Novo Nordisk è una multinazionale operante nel settore farmaceutico, fondata nel 1923 e con sede in Danimarca. Il nostro obiettivo primario è combattere le malattie croniche più gravi, basandoci sulla nostra solida esperienza nel campo del diabete. Lo facciamo promuovendo scoperte scientifiche innovative, ampliando l’accesso ai nostri medicinali e lavorando per prevenire e, alla fine, curare queste malattie. Al momento, Novo Nordisk impiega circa 64.300 persone in 80 paesi e i nostri prodotti sono commercializzati in circa 170 paesi. Per maggiori informazioni, puoi visitare il nostro sito web novonordisk.com e novonordisk.it oppure seguirci su Facebook, Instagram, X, LinkedIn e YouTube.

Le meraviglie della chiesa dello Spirito Santo con il Touring Club

Per i suoi 130 anni di vita, il Touring Club Italiano organizza dal 21 al 23 giugno l’iniziativa “Aperti con Voi Sotto le Stelle” che prevede la visita a luoghi sacri e d’arte, che sono aperti eccezionalmente in tutto il territorio italiano, accompagnati dai volontari dell’associazione.

A Torino l’apertura straordinaria riguarda l’antica chiesetta dello Spirito Santo sita in via Porta Palatina 7. La visita è prevista per sabato 22 giugno dalle 11 alle 21.

L’origine della chiesetta risale al IV secolo d. C.. Inizialmente era dedicata al culto di San Silvestro, poi dal XVI secolo ospitò la Confraternita dello Spirito Santo. E’ stata ricostruita dopo la distruzione causata da un incendio secentesco quando assunse il nome e l’aspetto attuale, e poi dopo i bombardamenti della 2° guerra mondiale.

All’interno vi sono autentici tesori d’arte sacra: dal Crocifisso ligneo del Cinquecento – venerato per i suoi presunti miracoli – fino al gruppo ligneo raffigurante la Crocifissione, capolavoro dello scultore torinese Stefano Maria Clemente. Senza dimenticare la preziosa croce lignea processionale, opera di Pietro Piffetti, che rappresenta un’eccellenza delle maestranze settecentesche, in particolare dell’ebanisteria alla Corte Sabauda.

L’accesso alla visita è senza prenotazione, ma per partecipare è necessario fare una piccola donazione. Con questo progetto il Touring Club Italiano s’impegna a prendersi cura di beni di eccezionale valore, garantendo l’accoglienza continuativa dei visitatori e l’attività informativa di orientamento in luoghi di arte e cultura.

In 19 anni hanno partecipato al progetto più di 23 milioni i visitatori: oggi sono 1600 i volontari attivi in oltre 80 luoghi di 34 città italiane.

Maggiori info sul sito del Touring Club.

“Guerre e paci”, dal 26 al 30 marzo la nona edizione di Biennale Democrazia

Il conflitto, il “tutti contro tutti”, la violenza nelle sue molteplici forme e la guerra, alla luce della persistente minaccia di scontri interni alle società democratiche e dell’attuale scenario di crescente tensione globale sono alcuni dei temi della nona edizione di Biennale Democrazia, dal titolo “Guerre e Paci”, che torna a Torino da mercoledì 26 a domenica 30 marzo 2025, con un ricco programma che anche quest’anno coinvolge i giovani e le scuole, dall’infanzia alla secondaria, grazie al progetto Torino Futura.

“Mentre crescono nel mondo le guerre e aumenta il rischio che gli scontri armati si allarghino senza controllo – sostiene Gustavo Zagrebelsky – all’interno delle società democratiche assistiamo al risveglio di conflitti e rivendicazioni spesso accompagnati da una rinnovata sensibilità politica nelle giovani generazioni. Biennale Democrazia non può, allora, che ripartire dalla democrazia come tecnica di gestione pacifica del conflitto. Rifletteremo sulle molte guerre dentro e fuori i nostri confini e sulle tante possibili paci, spesso ancora tutte da progettare. La nona edizione di Biennale Democrazia si articolerà in quattro percorsi tematici: violenze e dissenso nelle società democratiche; geopolitica della guerra e della pace; conflitti globali, conflitti locali; immaginare la pace, tra utopia ed eresia.”

Al centro del dibattito sarà la democrazia, intesa anche come tecnica di convivenza pacifica tra individui, nazioni, specie. Se il conflitto e il dissenso sono connaturati al carattere plurale delle nostre società, le istituzioni democratiche devono recuperare la loro funzione di mediazione e di risoluzione pacifica delle controversie. Tutto ciò, però, è possibile solo in un contesto di pace, da intendere non come il frutto della presunta bontà dell’essere umano, ma piuttosto come il risultato di equilibri precari spinti dalla necessità di trovare accordi che salvaguardino la sopravvivenza dei singoli, degli Stati, del pianeta.

Biennale Democrazia è un progetto della Città di Torino, realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino, in collaborazione con il Polo del ’900, l’Università di Torino e il Politecnico di Torino. Sin dai suoi esordi, Biennale Democrazia si svolge sotto il patrocinio dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e gode del sostegno di Intesa Sanpaolo, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT e da numerosi altri partner, tra i quali Reale Mutua, Smat, Camera di Commercio.

Democrazia futura: le attività per i giovani e le scuole

Sin dalla sua prima edizione, nel 2009, Biennale Democrazia ha sviluppato un rapporto privilegiato con le istituzioni scolastiche. La collaborazione con il progetto Torino Futura, promosso e coordinato dagli assessorati alla Cultura e alle Politiche giovanili della Città di Torino, e il coinvolgimento di alcune importanti realtà culturali, ha permesso in questa nona edizione di rinnovare e rinforzare uno dei tratti distintivi di Biennale Democrazia: l’impegno nella formazione delle future cittadine e cittadini.

“Con Democrazia Futura, l’iniziativa nata dalla collaborazione tra Biennale Democrazia e la Città di Torino – dichiarano l’assessora alla Cultura Rosanna Purchia e l’assessora alle Politiche educative Carlotta Salerno – le nuove generazioni sono invitate a partecipare attivamente all’organizzazione della manifestazione e agli appuntamenti in programma. Solo attraverso il coinvolgimento diretto e significativo dei giovani, soprattutto su temi cruciali come la democrazia, possiamo contribuire a creare una società più inclusiva e responsabile, composta di cittadini pronti a sostenere e a difendere i valori democratici. Ringraziamo Biennale Democrazia, che ha raccolto la sfida e che quest’anno, per la prima volta, aprirà i suoi percorsi formativi non soltanto alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, come già nella scorsa edizione, ma anche alle scuole dell’infanzia, grazie alla partnership strategica con Iter – Istituzione torinese per un’educazione responsabile.”

Anche quest’anno, infatti, le attività preparatorie per Biennale Democrazia coinvolgeranno le scuole di ogni ordine e grado. Un totale di 160 classi, per le quali saranno realizzati:
–              3 percorsi per le scuole primarie, in collaborazione con ACMOS APS, Fondazione TRG, Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea;
–              5 percorsi per le scuole secondarie di primo grado, in collaborazione con ACMOS APS, Fondazione TRG, Guitare Actuelle, Museo Nazionale del Risorgimento Italiano;
–              4 percorsi per le scuole secondarie di secondo grado: tre dei quali – a cura dei formatori di Biennale Democrazia – si svilupperanno seguendo i temi della manifestazione: uno sarà incentrato sui conflitti interpersonali, sulle relazioni e sui corpi; un secondo esplorerà le forme del conflitto sociale, delle mobilitazioni e del lavoro; il terzo indagherà gli effetti dei conflitti climatici, l’attivazione civica e le diseguaglianze prodotte dal Climate change. Un ulteriore percorso, in collaborazione con CCO-Crisi come Opportunità, sarà centrato sui temi della violenza interpersonale (vedi schedi dedicata);
–              1 percorso per i CPIA, Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti, a cura dei formatori di Biennale Democrazia, in collaborazione con Polo del ’900;

Con la nona edizione, Biennale Democrazia compie un passo ulteriore, aprendosi per la prima volta anche alle scuole dell’infanzia, cui saranno rivolti laboratori specifici, pensati in collaborazione con Fondazione TRG.

Le iniziative di Democrazia Futura sono possibili grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo, alla collaborazione con ITER – Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile, che pubblicherà i percorsi formativi sul catalogo Crescere in Città per l’a.s. 2024/2025, agli enti partner ACMOS APS, CCO-Crisi come Opportunità, Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Fondazione TRG, Guitare Actuelle, Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, Polo del ’900.

Anche nel corso della manifestazione, il programma di Democrazia Futura sarà ricco di iniziative pubbliche per giovani e scuole: le classi coinvolte nei percorsi formativi saranno invitate a partecipare agli eventi e, come di consueto, a tutte le scuole sarà garantita la possibilità di prenotare in anticipo e gratuitamente i posti in sala. Grazie al Campus di Democrazia Futura, si riconferma inoltre l’opportunità per duecento giovani provenienti da tutta Italia di vivere da protagonisti gli incontri del programma.

Canali Biennale Democrazia:

www.biennaledemocrazia.it
www.facebook.com/biennale.democrazia.1 www.instagram.com/biennaledemocrazia www.youtube.com/user/biennaledemocrazia

Informazioni: biennale.democrazia@fct.it

Salute e sostenibilità. Da rifiuto a risorsa, nuova vita per 607mila ‘penne’ iniettive. Torino città pilota

Torino è tra le tre città italiane coinvolte nel progetto pilota “TakeBack: ReMed”, l’iniziativa per la raccolta e il riciclo dei dispositivi preriempiti per iniezione, promossa per la prima volta in Italia da Novo Nordisk, azienda leader nel campo delle malattie croniche non trasmissibili e delle patologie rare.

Dalle ‘penne’ monouso a oggetti di uso comune, come sedie e complementi d’arredo, il percorso diventa un modello di raccolta e riciclo del tutto innovativo, per trasformare un dispositivo medico usato da rifiuto a risorsa.  Sono oltre 607mila, infatti, le ‘penne’ preriempite usate per le terapie contro diabete, obesità e malattie rare, che ogni anno sono utilizzate dai cittadini torinesi e che, fino a ieri, finivano in discarica mentre ora, grazie al progetto “TakeBack: ReMed”, torneranno a nuova vita.

“TakeBack: ReMed” si inserisce nell’impegno globale che Novo Nordisk ha assunto nel campo della sostenibilità con “Circular for zero”, iniziativa globale che si pone l’obiettivo sfidante di raggiungere un impatto ambientale zero entro il 2045. Sperimentato con successo in Brasile, Francia, Danimarca e Regno Unito, “TakeBack: ReMed” ora arriva in Italia con sperimentazioni che interesseranno, oltre Torino, anche Parma e, nelle prossime settimane, Bologna, dopo l’approvazione del progetto in Giunta comunale.

A conferma dell’importanza che progetti come questo hanno sull’ambiente in termini di risparmio di CO2, ci sono i dati che arrivano dalle esperienze già avviate in altri paesi: nel Regno Unito, ad esempio, si è ottenuto un risparmio del processo di smaltimento pari a circa il 90% passando da 26g a 3g di CO2.

“Novo Nordisk lega indissolubilmente l’impegno per il miglioramento della qualità di vita delle persone con l’innovazione e la sostenibilità, perché siamo convinti che il valore terapeutico dei nostri farmaci debba essere sempre associato anche al loro impatto ambientale. L’obiettivo è raggiungere un impatto ambientale zero entro il 2045. Portiamo avanti in tal senso una strategia che ragiona in ottica Planetary Health. Promuoviamo la riduzione dei consumi e delle emissioni, il riciclo dei rifiuti e lo sviluppo di prodotti riutilizzabili all’interno di un’economia circolare che copre tutta la filiera dalla produzione alla distribuzione. Grazie alla collaborazione con le Istituzioni e gli attori del territorio è possibile creare le condizioni per fare la differenza e promuovere azioni, concrete, virtuose e veramente sostenibili come “TakeBack: ReMed”, spiega Marco Salvini, Sr Director External Affairs di Novo Nordisk Italia.

Nella città di Torino, ogni anno, viene utilizzato circa il 3,5% degli oltre 17 milioni di penne preriempite che ogni anno vengono vendute in Italia in 12 mesi. La sperimentazione parte dunque da questi numeri e si svilupperà grazie a un accordo con Federfarma che ha promosso l’adesione di 80 farmacie cittadine e fornirà i dati di raccolta. In questi presidi, i cittadini troveranno il kit per la raccolta composta da buste di raccolta delle penne utilizzate che saranno distribuite ai cittadini. Ogni busta potrà contenere tra le 10 e le 15 penne e si stima una previsione di retourn rate – ovvero la risposta di restituzione da parte della cittadinanza – del 25%.

“La partecipazione al progetto ‘TakeBack: ReMed’ si inserisce lungo la direttrice tracciata dalle altre progettualità della Città di Torino, dalla raccolta di prossimità degli oli vegetali di provenienza domestica al recupero del cibo, dei RAEE e del legno. Si tratta di iniziative che, creando un contesto favorevole alla riduzione dei rifiuti prodotti e alla differenziazione degli stessi, favoriscono l’adozione di pratiche circolari attraverso il riciclo e il riuso dei materiali, minimizzando così l’impatto ambientale. ‘ReMed’, oltre a trasformare rifiuti in risorse, rappresenta anche un’importante opportunità di informazione e responsabilizzazione. Alcune tipologie di dispositivi medici che sono di uso comune nelle nostre case finiscono spesso conferiti in modo non corretto”, commenta l’assessora alle Politiche per l’Ambiente, Chiara Foglietta.

Le penne raccolte a Torino saranno poi trasferite in Danimarca per completare il ciclo di recupero. Grazie a diverse partnership locali, infatti, Novo Nordisk raccoglie, stocca e spedisce le penne usate in Danimarca, per poi trasformarle in materie prime seconde utilizzate per la creazione di oggetti di uso comune, come sedie, lampade, vasi e molto altro. Le penne monouso adesso sono riciclabili fino all’85%.

“Per la Città metropolitana di Torino questo è solo un primo passo. vogliamo infatti estendere il progetto al resto dei Comuni del nostro territorio, oltre che ad altri produttori come già accaduto per gli analoghi progetti all’estero, con l’obiettivo di aumentare le quantità di pennette sottratte all’inceneritore e magari creare le condizioni per una filiera di riciclo nazionale”, aggiunge Alessandro Sicchiero, consigliere delegato all’Ambiente della Città Metropolitana di Torino.

Insomma, un modello chiaro di economia circolare applicato al settore sanitario e farmaceutico, che, grazie all’impegno di Novo Nordisk e alla collaborazione delle Municipalità coinvolte, partirà da Torino e dalle altre città pilota per poi estendersi anche in altre città italiane.

“Call for artist” per il jingle delle Universiadi Torino 2025

Territorio, educazione, giovani e sport: saranno questi i temi dello jingle ufficiale della XXXII edizione dei FISU world University Games Winter di Torino 2025. Il brano sarà scelto attraverso un concorso rivolto a tutti gli artisti interessati: interpreti, cantautori o band.  La community di Openstage ha lanciato nei giorni scorsi la “call for artist” per trovarlo. C’è tempo fino al 5 luglio per partecipare.

Ci si iscrive esclusivamente tramite l’apposita area del sito. Ogni artista potrà effettuare una sola registrazione al contest: in caso di più registrazioni verrà ritenuta valida la prima effettuata in ordine temporale. Ogni canzone dovrà avere una durata compresa fra i 2minuti e 30 secondi e i 4 minuti, ed essere cantata in inglese (con la possibilità di inserire alcune strofe in italiano).

L’autore del jingle migliore riceverà un premio in denaro di 1000 euro. Il brano prescelto sarà prodotto e utilizzato in apertura di tutti gli eventi (sportivi e non) nelle varie sedi di gare e in accompagnamento del tour della Fiaccola.

A effettuare la scelta sarà una giuria qualificata, con la speciale partecipazione del gruppo musicale degli “Eugenio in Via di Gioia” che sta promuovendo l’iniziativa sui loro canali social con una simpatica gag.

#Torino2025 #RoadTO2025

Motociclista insegue e blocca rapinatore che aveva fatto cadere una donna per derubarla

I poliziotti del Commissariato Centro hanno arrestato un quarantatreenne di nazionalità marocchina gravemente indiziato di aver commesso una rapina aggravata in concorso con persona rimasta ignota.

I fatti sono accaduti nel cuore della notte quando una ragazza che stava facendo ritorno a casa, camminando su via Nizza, giunta all’altezza di via Monti, viene afferrata alle spalle per il collo da un soggetto che le intima di consegnargli il telefono e che, nella foga, la faceva cadere a terra.

La ragazza nota solo in quel momento la presenza di un secondo uomo, complice del primo, che si dava alla fuga insieme all’aggressore.

Alle richieste di aiuto della giovane accorrevano un passante ed un motociclista in transito, che invertendo la direzione di marcia, inseguiva la coppia di fuggitivi e a bloccarne uno sino all’arrivo, pochi istanti dopo, della pattuglia della Polizia di Stato.

A seguito degli accertamenti effettuati negli uffici di Polizia, è emersa la posizione irregolare dello straniero sul territorio nazionale e l’inottemperanza all’ordine del Questore, emesso e notificato nel mese di aprile 2024, di abbandonare il Paese.

L’uomo è stato arrestato per la rapina e denunciato per violazione della Legge sull’immigrazione.

Quattro fermate del trasporto pubblico diventano ‘green’ grazie alla sponsorizzazione Nitto

Quattro fermate del trasporto pubblico diventeranno ‘green’ grazie alla sponsorizzazione Nitto, Title Partner delle Atp Finals dello scorso anno. La Giunta comunale, su proposta dell’assessora alla Transizione Ecologica e Digitale Chiara Foglietta, ha approvato questa mattina il progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’intervento.

I lavori prevedono la sostituzione delle pavimentazioni esistenti, impermeabili, con altre nuove riflettenti, riducendo i disagi spesso causati dal tempo di attesa alle fermate. L’intervento interesserà anche il verde circostante, che verrà riqualificato, e le pensiline, sulle quali verrà realizzata una copertura di sedum: una soluzione naturale che farà bene all’uomo e all’ambiente. Rispetto a quelle attuali, le pensiline green saranno infatti più fresche e più gradevoli alla vista e contribuiranno anche ad aumentare la biodiversità in ambito urbano.

La spesa per la realizzazione delle 4 fermate – 2 in corso Galileo Ferraris, 1 in corso Dante e 1 in corso Siracusa – è di 60mila euro. Altri 40mila della sponsorizzazione Nitto sono stati utilizzati per il rimboschimento del Parco Cavalieri di Vittorio Veneto (lato Pala Alpitour) con la messa a dimora lo scorso novembre di 50 nuovi alberi (tigli, bagolari, parrotie e un platano) nell’ambito del ’Nitto ATP Finals Green Project’. L’iniziativa, copre anche i costi della manutenzione dei nuovi alberi per i prossimi due anni.

“La riqualificazione delle fermate del trasporto pubblico, al pari dei lavori già realizzati, in corso e in programma su diversi parcheggi cittadini, contribuiranno a ridurre gli effetti delle isole di calore e delle piogge intense, restituendo spazi urbani più gradevoli e vivibili. Piccoli interventi strategici che rientrano tra le azioni previste dal ‘Piano di Resilienza Climatica’ per ridurre la vulnerabilità del territorio e delle persone ai cambiamenti climatici” commenta l’assessora Foglietta.

CinemAmbiente, proclamati i vincitori della 27esima edizione

“The Battle for Laikipia” di Daphne Matziaraki e Peter Murimi, premio Asja per il miglior documentario, “The Feast” di Rishi Chandna, premio Smat per il miglior cortometraggio, e “Lonely Oaks 1250”di Fabiana Fragale, Kilian Kuhlendahl e Jens Mühlhoff, premio del pubblico Iren, sono i trionfatori del 27° Festival CinemAmbiente, che si è chiuso domenica con la cerimonia di premiazione al Museo nazionale del Cinema.

“The Battle for Laikipia” racconta la vita nella vasta contea di Laikipia in Kenya, che costituisce una delle maggiori aree di pascolo per le popolazioni indigene. Oggi, in questo territorio tra i più ricchi di biodiversità, è presente una massiccia comunità di allevatori bianchi, eredi di quei coloni britannici rimasti dopo l’indipendenza del Paese avvenuta nel 1963. Nell’esplorare l’identità del luogo, il film, girato durante la prolungata siccità che ha colpito di recente tutto il Corno d’Africa, racconta di un presente complesso, fra le tracce di una storia coloniale ancora irrisolta, la conservazione dell’ambiente naturale e gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici.

“The Feast” narra invece la storia delle pescatrici del lago Pulicat, la più grande laguna di acqua salmastra del sud dell’India, che nel 2021 organizzarono un sontuoso banchetto per politici e burocrati locali con lo scopo di dissuaderli dal costruire un enorme porto che avrebbe inesorabilmente distrutto la ricca biodiversità di quell’area.

“Lonely Oaks 1250” si basa sul materiale raccolto dallo studente di cinema Steffen Meyn, che filmò l’occupazione, durata 10 anni, dell’antica foresta di Hambach, nella Germania occidentale, per cercare di evitare il suo disboscamento a favore dell’espansione di una miniera di lignite. Meyn perse la vita nel 2018 precipitando da un albero durante un’azione di sgombero da parte della polizia, poi dichiarata illegale dal tribunale.

Oltre ai tre vincitori, vi sono stati riconoscimenti e menzioni speciali. Per il premio Asja la menzione speciale è andata a “Once Upon a Time in a Forest” di Virpi Suutari, mentre per il premio Smat la menzione speciale è andata a “Bat Boy” di Aaron Lemle.

Ci sono stati inoltre i riconoscimenti speciali: “Gaetano Capizzi”, per il miglior film made in Italy, che è andato a “Un paese ci vuole. Zavattini, Luzzarra e il Po” di Francesco Conversano e Nene Griffagnini; il premio Slow Food, istituito dal Festival e da Slow Food Italia per il film che meglio indaga il rapporto tra cibo e ambiente e i temi dell’alimentazione sostenibile e dei consumi alimentari consapevoli, che è andato a “Common Ground” di Josh e Rebecca Tickell, con riconoscimento speciale a “Until the End of the world” di Francesco De Augustinis; il premio Ambiente e Società, istituito dal Festival e dalla Cooperativa Sociale Arcobaleno, per il film, scelto dai lavoratori e dalle lavoratrici della Cooperativa, che sa coniugare i temi ambientali e la dimensione sociale, che è stato assegnato a “Food for Profit” di Giulia Innocenzi e Pablo D’Ambrosi; infine il Premio Casacomune, istituito dal Festival e da CasacomuneScuola e Azioni, per il film o l’autore che meglio sia in grado di riflettere temi legati alla spiritualità intesa come dimensione strettamente legata alla natura di cui facciamo parte, che è stato assegnato al regista finlandese Virpi Suutari.

Al Festival 2024, diretto da Lia Fuxhi, hanno partecipato 76 film, in arrivo da 27 Paesi, in rappresentanza di 4 continenti.

Una selezione di 44 titoli tra quelli proposti, sono visibili gratuitamente online fino al 18 giugno sulla piattaforma OpenDDB (la capienza di 500 accessi per ciascun titolo) tramite il sito www.festivalcinemambiente.it.

Elezioni europee e regionali, affluenza finale ore 23

La rilevazione finale alle ore 23 sull’affluenza per le elezioni europee è stata del 52,11%; per le elezioni regionali del 50,37%.

Si sono presentati ai seggi 347.628 elettori (166.018 maschi e 181.610 femmine) per le elezioni europee, 346.872 elettori (165.669 maschi e 181.203 femmine) per le elezioni regionali.

Nelle elezioni europee del 2019 l’affluenza finale a Torino era stata del 60,95%. Nelle elezioni regionali del 2019 l’affluenza finale a Torino era stata del 59,16%.

Dalle ore 23 sono iniziate le operazioni di scrutinio delle elezioni europee. I risultati dello spoglio in tempo reale sono consultabili all’indirizzo: www.comune.torino.it/elezioni/2024/europee/