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Disability Pride Torino, il 15 aprile l’appuntamento con la parata dell’orgoglio disabile

È tutto pronto per la prima edizione del Disability Pride Torino: la parata dell’orgoglio disabile si svolgerà sabato 15 aprile. L’evento, promosso dalla Cellula di Torino dell’Associazione Luca Coscioni in collaborazione con altre 17 realtà del territorio tra organizzazioni del terzo settore e startup, ha l’obiettivo di promuovere una vera e propria rivoluzione culturale in grado di cambiare le percezioni collettive sulla disabilità attraverso la sensibilizzazione di istituzioni, imprese e cittadinanza. Per sostenere l’iniziativa è ancora attiva una campagna di crowdfunding disponibile sulla piattaforma GoFundMe al link https://www.gofundme.com/f/sostieni-il-torino-disability-pride.

Il percorso del Disability Pride Torino

La manifestazione si snoderà per le vie del centro storico toccando le principali piazze auliche, con ritrovo alle ore 14 in piazza Carlo Felice angolo via Roma e partenza fissata per le 14.30. Il corteo percorrerà via Roma, piazza CLN, piazza San Carlo e di nuovo via Roma per concludersi in piazza Castello intorno alle 16, con interventi dal palco a cura di alcuni rappresentanti delle organizzazioni promotrici e delle istituzioni patrocinanti.

Il manifesto del Disability Pride Torino

In occasione della prima edizione del Disability Pride Torino, le organizzazioni promotrici hanno redatto un manifesto collettivo contenente alcune rivendicazioni su tematiche molto importanti legate alla disabilità: si tratta di cura e assistenza, barriere architettoniche, barriere digitali, barriere culturali, mobilità e accessibilità, cittadinanza attiva, universal design, lavoro e istruzione. Il documento integrale verrà messo a disposizione di istituzioni, imprese e cittadini in formato digitale: «L’organizzazione del primo Disability Pride di Torino – dichiara la Coordinatrice Miriam Abate – ha portato alla creazione di un coordinamento di oltre 15 associazioni e startup, con le quali certamente il lavoro proseguirà anche dopo la manifestazione. Sulla base di quanto presente nel Manifesto dell’evento redatto nel corso dei mesi, speriamo di poter proseguire il dialogo con le istituzioni, al fine di cominciare un lavoro che possa portare a dei reali cambiamenti. L’invito a partecipare alla parata di sabato, che sarà volutamente colorata, rumorosa e circondata da un’atmosfera di festa, è rivolto non solo alle persone disabili e neurodivergenti o a chi fa parte della loro rete, ma a tutta la cittadinanza. In particolare, a chi crede in un mondo dove tutti e tutte possano far valere i propri diritti e godere di pari opportunità e pari dignità».

Cosa sono i Disability Pride?

I Disability Pride nascono negli Stati Uniti all’inizio degli anni ’90 su ispirazione dei movimenti per i diritti delle persone disabili, principali protagonisti di una presa di coscienza rispetto all’importanza di farsi portavoce delle proprie istanze senza alcun tipo di intermediazione. I Pride rappresentano un percorso verso una piena autodeterminazione, una piena partecipazione alla vita sociale, politica, culturale ed economica e verso l’eliminazione di ogni forma di discriminazione.

Il fine ultimo è quello di abbattere tutte le barriere che ostacolano il raggiungimento di questi obiettivi a causa della condizione di svantaggio generata dalla società. Questa situazione, riassunta dal concetto di abilismo, si crea come conseguenza della non conformità delle caratteristiche fisico-motorie, intellettive, sensoriali e di neurodivergenza rispetto alle definizioni di abilità e norma socialmente accettate dalla maggioranza della popolazione.

I Disability Pride in Italia

In Italia, i Disability Pride vengono organizzati dal Disability Pride Network, rete nazionale informale composta da singoli cittadini e organizzazioni creata dall’attivista Carmelo Comisi.  La prima edizione si svolse nel 2015 in diversi comuni della provincia di Ragusa con il nome di Handy Pride, per poi assumere la denominazione attuale e spostarsi a Palermo l’anno seguente e successivamente a Napoli e infine a Roma. Nel 2022, l’evento si è svolto in tre location diverse: ancora a Roma, Milano e Bologna con lo slogan “Corpi differenti, menti divergenti, stessi desideri”.

 

Happiness on Tour

Il Palaruffini di Torino ospiterà una tappa dell’ Happiness on Tour, una serie di eventi mattutini e serali con l’obiettivo di valorizzare un diritto che non è scritto esplicitamente nella costituzione italiana, ma che spetta a ciascuna e ciascuno: la felicità.

L’idea nasce dalla Fondazione della Felicità ETS, costituita nel 2022 grazie alla volontà di un gruppo eterogeneo di professori universitari, coach, professionisti ed esperti di neuroscienze. Lo scopo della fondazione è quello di avere due milioni e mezzo in più di persone felici ogni anno e per farlo organizzano coaching show, spettacoli motivazionali, incontri capillari nelle scuole. In più, un’App (ideata da studentesse e studenti del Politecnico in collaborazione con Deloitte) e un manuale per coinvolgere ragazzi e ragazze: un percorso che parte nei palazzetti dello sport e nei teatri e continua in classe, dove per due mesi le ragazze e i ragazzi studiano i fondamenti della felicità, per applicarli alla vita di tutti i giorni.

Ogni tappa del tour si compone di due tipi di iniziative: “Chi è felice non bulla, non sballa e… non molla”, una matinée dedicata ai giovani; lo spettacolo serale “L’arte di essere felici” dedicato ai genitori, agli studenti universitari, anziani, adulti, educatori, volontari e a tutte le persone che vogliono scoprire strategie concrete per imparare a gestire le emozioni che vivono e così costruire un futuro migliore. A questo si aggiunge il progetto “Vite – Storie di felicità” realizzato in partnership con Generali, la Compagnia assicurativa che conferma così la sua presenza sul territorio per essere vicina ai suoi clienti e alla comunità.

 Sul palcoscenico, sia nell’evento del mattino, sia in quello serale, si avvicendano diversi formatori che, presentando la propria esperienza, la propria professionalità e la propria passione, mostrano la strada per imparare a scegliere di essere felici. Durante l’evento della mattinata, inoltre, si darà uno spazio consistente ai temi che più contrastano il raggiungimento del benessere e della felicità, come il bullismo e cyberbullismo, la cattiva gestione delle emozioni, l’utilizzo di sostanze stupefacenti.

Sono già migliaia le adesioni per entrambe le iniziative della tappa torinese, grazie anche al supporto organizzativo e promozionale effettuato dall’Assessorato alle Politiche Giovanili ed Educative della Città di Torino, che ha patrocinato gli eventi mattutini e serali concedendo l’utilizzo a titolo gratuito del Palaruffini.

Walter Rolfo, Presidente della Fondazione della Felicità ETS afferma: “A scuola ci insegnano la Divina commedia a memoria e i nomi dei sette re di Roma, ma nessuno ci insegna a gestire l’ansia, a sopportare un amore finito male, a progettare i nostri sogni. Lo impariamo al prezzo di ferite e lacrime, intorno ai 30 anni, magari col sostegno di un analista, di un mental coach o leggendo libri di self help. Il nostro scopo è aiutare i ragazzi e le ragazze ad allenarsi da subito, e metterli in condizione di arrivare più forti al domani e di costruirsi il miglior futuro possibile”.

“Ho creduto fin dall’inizio nella forza di questo progetto, perché la felicità è una condizione che spesso viene messa in secondo piano, senza che ne sia riconosciuto il suo valore autentico – sostiene l’Assessora alle Politiche Educative e Giovanili Carlotta Salerno. Per questi motivi l’assessorato è stato al fianco della Fondazione fornendo tutto l’aiuto possibile. La diffusione della matinée a tutte le scuole della Città, il coinvolgimento del volontariato civico (in particolare de* senior civic*) nella parte serale e la concessione del Palaruffini hanno proprio lo scopo di dare al maggior numero di persone possibili l’opportunità di allenarsi, per qualche ora, a stare bene. Il prossimo martedì migliaia di persone, di tutte le età, potranno dedicarsi alla ricerca della propria felicità, affinché non sia più tralasciata.”

Il calendario di “Happiness on Tour” partirà venerdì 14 aprile da Cuneo, per poi arrivare a Torino martedì 18 aprile, con lo spettacolo mattutino alle ore 9:30 e l’evento serale alle 21.

Tutti gli eventi sono gratuiti e su prenotazione, fino a esaurimento posti. Le scuole che non abbiano ancora aderito possono farlo tramite il link https://bit.ly/41vFETq, per l’evento serale prenotazioni al link https://bit.ly/3lpOgL1.

Torino avvia la raccolta di prossimità per gli oli esausti. Accordo con Conoe e Amiat per la realizzazione del progetto

Tra le 1.000 e le 1.500 tonnellate: è la quantità di oli esausti che si stima i Torinesi producano ogni anno e che oggi viene recuperata solo in piccola parte, finendo per lo più negli scarichi fognari e nelle falde acquifere e causando danni all’ambiente e ai sistemi di scarico delle abitazioni. Per favorirne il recupero e il corretto smaltimento, la Città di Torino ha deciso, d’intesa con il Conoe – Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti – e Amiat Gruppo Iren– che a Torino gestisce ed eroga i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti -, di promuovere un accordo volto a favorire la raccolta capillare degli oli vegetali di provenienza domestica.

L’intesa, della durata di tre anni, prevede l’estensione progressiva della raccolta con il posizionamento degli appositi cassonetti in diversi punti della Città: tra questi scuole pubbliche, supermercati, parrocchie e altri luoghi di aggregazione, partendo dalla Circoscrizione Otto per arrivare gradualmente a coprire tutto il territorio comunale.

Tra gli obiettivi strategici del progetto ci sono l’aumento della qualità della differenziata e la promozione dell’economia circolare – spiega l’assessora Chiara Foglietta –. La realizzazione di un circuito virtuoso di raccolta degli oli vegetali esausti provenienti dalle utenze domestiche rappresenta un elemento centrale per la prevenzione della produzione dei rifiuti e la difesa degli ecosistemi, nonché uno strumento concreto per il recupero di materia prima da uno scarto che, mal gestito, ha un impatto negativo sull’ambiente“.

L’olio vegetale esausto, precedentemente filtrato da impurità ed eventuali residui di cibo per ottimizzare il processo di trasformazione da rifiuto a risorsa, dovrà essere raccolto in bottiglie di plastica ben chiuse che verranno conferite direttamente all’interno degli appositi contenitori di colore blu. Sarà possibile conferire olio di oliva e di semi vari usati per frittura, oli di conservazione dei cibi in scatola o in vetro e oli vegetali deteriorati o scaduti.

Dopo alcune sperimentazioni siamo davvero soddisfatti di poter avviare in modo sistematico la raccolta degli oli esausti, che arriverà a coinvolgere tutta Torino – commenta Paola Bragantini, Presidente Amiat Gruppo Iren – È un progetto rilevante, che ci sfida, insieme alla Città e a CONOE, a realizzare quella che potrà diventare un esempio e una best practice anche per altre realtà metropolitane, partendo da un’efficace comunicazione ai cittadini per accompagnarli nell’adozione di una nuova abitudine per la corretta separazione e conferimento di un rifiuto che, altrimenti, costituisce a tutti gli effetti un inquinante”.

Non tutti sanno, infatti, che l’olio usato per una frittura in padella o quelli utilizzati per la conservazione dei cibi in scatola (tonno, funghi, carciofini, condimento per riso ecc.) se non smaltiti correttamente (versandoli nello scarico del lavandino o nel bidone dei rifiuti), sono un danno per l’ambiente. Basta, infatti, un chilo di olio vegetale esausto per inquinare una superficie d’acqua di 1000 metri quadrati, perché impedisce l’ossigenazione compromettendo l’esistenza della flora e della fauna sottostanti. Se invece dispersi nella rete fognaria, come spesso avviene nell’utilizzo domestico, gli oli vegetali esausti ne pregiudicano il buon funzionamento, intasando condutture e depuratori, senza considerare i costi per la collettività: la depurazione delle acque inquinate da questo rifiuto richiede, si calcola,  1,10 euro al chilogrammo e il consumo di almeno 3 kW/h di energia.

L’accordo con la Città di Torino e Amiat è un ulteriore passo per un impegno concreto di tutti i soggetti coinvolti nella filiera del recupero degli oli vegetali esausti, primo fra tutti il CONOE – ha dichiarato il Presidente del Consorzio, Tommaso Campanile – che segue numerosi progetti specifici di recupero sistematico degli oli alimentari esausti in altre importanti città italiane. Gli oli vegetali esausti rappresentano una enorme risorsa se oggetto di pratiche di recupero corrette, consapevoli e costruttive. È un dovere prioritario procedere a costruire intorno a questa tematica una coscienza collettiva improntata ai principi della salvaguardia ambientale che inizia, in prima battuta, con la sottrazione di questo rifiuto a pericolose pratiche di dismissione incontrollata per arrivare ad una riconversione in biodiesel, con conseguenze positive in termini di emissioni di gas serra”.

Una raccolta attenta e corretta degli oli vegetali di scarto, inoltre, evita sprechi di risorse e crea nuove opportunità di riciclo: un’azione che arricchisce la strategia di economia circolare delle città e contribuisce a ridurre le emissioni di CO2 correlate. A differenza di altre tipologie di rifiuti, gli oli esausti si possono riciclare completamente. E così avviene, in effetti, per la quota di rifiuto che attualmente viene avviata al riciclo. Opportunamente trattato, questo rifiuto speciale può infatti tornare a nuova vita sotto diverse forme: biodiesel, soprattutto, ma anche bio-lubrificanti per macchine agricole o nautiche, grassi per la concia delle pelli, cere per auto, saponi, prodotti cosmetici, inchiostri, asfalti, bitumi, mastici e collanti.

Guidata dal claim ‘Trasforma un rifiuto in risorsa’, una campagna di comunicazione congiunta di Città, Conoe e Amiat con l’affissione di manifesti e locandine, la distribuzione di opuscoli informativi e la diffusione di contenuti sui rispettivi canali social accompagnerà il progetto di estensione della raccolta informando i cittadini sulle prossime attivazioni del servizio e sensibilizzandoli anche alla corretta gestione degli oli vegetali esausti..

Il servizio di raccolta di prossimità esteso a tutta la città si aggiunge a quello già attivo presso i centri di raccolta Amiat dove è possibile conferire all’interno dei fusti presenti gli oli vegetali esausti.



Misure antismog, confermato il livello 0 (bianco). Fino al 14 aprile in vigore le sole misure strutturali

Sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti oggi da Arpa Piemonte è stato confermato il livello 0 (bianco) delle misure antismog. Fino a venerdì 14 aprile 2023 compreso – prossimo giorno di controllo – resteranno pertanto in vigore le sole misure strutturali di limitazione al traffico.

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

Torino che legge, dal 20 aprile al via la settima edizione

Dal 20 al 23 aprile torna ‘Torino che legge’, manifestazione nata per celebrare la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore.

Giunta alla settima edizione, Torino che legge coinvolge l’intera città, dal centro alle periferie, con molti appuntamenti fra reading, incontri con l’autore e iniziative per grandi e piccini, realizzati in spazi pubblici e privati: biblioteche, librerie, scuole, case del quartiere, enti, associazioni e fondazioni, circoli, piazze, corsi, giardini e tram storico. Continua a leggere

Sottopasso Lingotto, dal 10 al 20 aprile chiusura notturna dalle 22 alle 6

Tra il 10 ed il 20 aprile, tra le ore 22.00 e le 6.00 del giorno seguente, l’intero sottopasso Lingotto sarà chiuso al transito per permettere l’esecuzione in condizioni di sicurezza di alcuni interventi urgenti resisi necessari a seguito di un incidente stradale.

Sull’infrastruttura proseguono intanto regolarmente e secondo le tempistiche prestabilite i lavori di rinforzo strutturale e di risanamento conservativo.

Dopo gli interventi in corrispondenza dell’impalcato di via Genova ancora in corso, da fine gennaio sono iniziati, nell’ambito di un secondo appalto, anche gli interventi in corrispondenza dell’impalcato di via Nizza.Per consentire anche al secondo appalto su via Nizza di completare tutte le lavorazioni previste sulla semicarreggiata nord prima di spostarsi sulla semicarreggiata sud, è previsto il mantenimento della chiusura al transito della semicarreggiata nord del sottopasso sino al 30 maggio 2023: fino ad allora, quindi, il transito nel sottopasso continuerà a essere possibile solo in direzione corso Unità d’Italia (semicarreggiata sud).

Dal 31 maggio, salvo imprevisti, si procederà all’apertura della semicarreggiata nord ed alla contestuale nuova chiusura della semicarreggiata sud.

Mezzo secolo di Teatro Regio

Il 10 aprile 2023 il Teatro Regio progettato dall’architetto Carlo Mollino compie mezzo secolo: in questo giorno, cinquant’anni fa, Maria Callas insieme a Giuseppe Di Stefano firmò i “Vespri siciliani” di Giuseppe Verdi, unica regia della sua vita. Per festeggiare questo compleanno così importante il teatro si apre alla città, con un ricco calendario di eventi. I festeggiamenti prenderanno il via il 10 aprile, quando una gigantesca candelina illuminerà la Mole Antonelliana. Sabato 15 e domenica 16 saranno invece due giornate di apertura straordinaria del teatro, che si potrà visitare gratuitamente ascoltando le voci degli Artisti del Regio Ensamble e del Coro di voci bianche. Sempre il 15 aprile alle 18 il soprano Raina Kabaivanska, protagonista dell’inaugurazione del 1973, si racconterà alla città con il giornalista Giorgio Rampone.

Il programma è stato presentato questa mattina in conferenza stampa dal Sindaco e presidente della Fondazione Teatro Regio Stefano Lo Russo insieme al Sovraintendente Mathieu Jouvin e dal direttore artistico Cristiano Sandri.

“Gli anniversari come questo – ha spiegato Lo Russo- sono un momento di grande celebrazione, di festa, ma anche l’occasione per fermarci a riflettere sul presente, su un luogo, su una storia, una tradizione. In questi cinquant’anni il Regio è diventato un teatro riconosciuto a livello nazionale e internazionale e amatissimo dai torinesi, polo d’attrazione per artisti, appassionati, sostenitori e persino per esperti di architettura, catturati dallo splendido progetto di Mollino, conquistandosi un ruolo di primo piano nella promozione della Città. Un mezzo secolo di storia importante che, dopo gli anni difficili delle chiusure imposte dalla pandemia, ci fa guardare al futuro con la certezza che quella capacità di rinnovarsi e sperimentare, unita ad un’offerta artistica di grande qualità, continueranno a fare del Teatro Regio un’istituzione culturale di primo piano, ma anche un luogo che ci regala emozioni e che tiene unita una comunità trasversale fatta di storici abbonati, giovani e studenti ma anche nuovi appassionati”.



Semaforo antismog, prosegue il livello 0 (bianco). Fino al 12 aprile in vigore le sole misure strutturali

Sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti oggi da Arpa Piemonte è stato confermato il livello 0 (bianco) delle misure antismog. Fino a mercoledì 12 aprile 2023 compreso – prossimo giorno di controllo – resteranno pertanto in vigore le sole misure strutturali di limitazione al traffico.

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

Carcere, presentata la relazione della Garante

1338 detenuti a fronte di una capienza di 1042 posti. È il sovraffollamento la principale criticità della Casa Circondariale Lorusso e Cotugno, emersa questa mattina nel corso della presentazione della relazione annuale della Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Città di Torino, Monica Gallo. “Vorremmo che il numero diminuisse – ha spiegato- andando a incidere in una minore carcerazione preventiva e un maggior accesso alle misure alternative”.

E se un altro problema è quello dell’assistenza sanitaria ci sono buone notizie per quanto riguarda la formazione universitaria in carcere, in aumento, anche grazie all’attivazione di corsi online. Nell’anno accademico in corso sono 94 le iscrizioni, a fronte di 66 in quello precedente. In crescita anche i percorsi di formazione, anche con un nuovo corso sulla robotica, finanziato dalla Città.

Alla presentazione della relazione, insieme alla presidente del Consiglio Comunale Maria Grazia Grippo, sono intervenuti il Sindaco Stefano Lo Russo e l’assessora alla Sicurezza Gianna Pentenero.

“La nostra amministrazione – ha spiegato il Sindaco – ha prestato sin da subito particolare attenzione alla questione carceraria, che consideriamo componente importante della vita della città. Ci troviamo di fronte a quella che possiamo considerare un’emergenza, segno di una sofferenza radicata nel territorio: un circuito vizioso che, molto volte, impedisce di produrre benefici di reinserimento. Obiettivo che ci siamo dati nel nostro mandato è quello di migliorare questa situazione, e in questa direzione si muove il lavoro svolto insieme alla Garante”

“In questo anno di lavoro con la Garante – ha aggiunto l’assessora Pentenero- abbiamo cercato di rafforzare la rete di opportunità che vogliamo mettere insieme per tutto il sistema penitenziario. Non abbiamo la pretesa di risolvere tutti i problemi ma l’ambizione di fornire strumenti di sopporto a una realtà complessa e difficile e ad una dimensione che deve essere resa più umana e leggibile anche dalla nostra città e non solo attraverso i numeri presentati stamattina”.

La nuova campagna di Candiolo per il 5×1000

RICERCATORI E MEDICI DELL’ISTITUTO DI CANDIOLO-IRCCS PROTAGONISTI DELLA NUOVA CAMPAGNA DELLA FONDAZIONE PIEMONTESE PER LA RICERCA SUL CANCRO

Undici volti  e lo slogan: ”E’ amore per la ricerca” caratterizzano la nuova campagna di sottoscrizione del 5X1000 lanciata dalla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, che ha voluto raccontarsi attraverso il patrimonio umano, e scientifico, dell’Istituto di Candiolo-IRCCS.

Le persone sono da sempre centrali in questo progetto. E sono passione e competenza a spingere quotidianamente Francesco, Alberto, Federica, Maria Domenica, Flavia, Sushant, Alice, Barbara, Daniela, Marco e Annamaria – e gli altri 300  ricercatori italiani e internazionali dell’Istituto di Candiolo IRCCS – a impegnarsi negli studi focalizzati su patologie che ancora oggi rappresentano una sfida per la medicina oncologica.

Grazie proprio al contributo del 5X1000 sono stati attivati, e sono in corso, importanti progetti di ricerca con l’intento di comprendere i meccanismi con i quali i tumori insorgono ed interagiscono con il nostro organismo, trovando il modo di sopravvivere nonostante le nostre difese intrinseche. L’obiettivo è scoprire nuove soluzioni per la prevenzione e la cura di diversi tipi di tumore, dal pancreas alla mammella, dal polmone al colon-retto, dal tumore ovarico a quello alla mammella e a quelli del distretto testa-collo. Tutto attraverso un percorso diagnostico e terapeutico personalizzato per ogni paziente.

Un’attività svolta in 38 laboratori, in collaborazione con i più prestigiosi centri di ricerca e cura del mondo, che ha permesso di realizzare una produzione scientifica che nel 2022 è quantificabile in 309 pubblicazioni e più di 13 mila citazioni sulle più importanti riviste scientifiche internazionali.

Ma la ricerca ha costi elevati, perché è in continua evoluzione. Ecco dunque l’importanza di sottoscrivere il 5X1000 per fare in modo che l’Istituto di Candiolo-IRCCS continui a dare un significativo contributo alla scienza e allo sviluppo delle terapie innovative in ambito oncologico.

Chi compie questo semplice e gratuito gesto può sentirsi parte attiva nel progresso degli studi e conseguentemente delle cure oncologiche. Da qui l’invito della nuova campagna lanciata dalla Fondazione: “Contro il cancro firma per la ricerca sanitaria”.

La Fondazione, inoltre, sta ultimando la realizzazione del primo lotto del piano di sviluppo dell’Istituto, Oncolab, dove vi saranno laboratori dotati di nuove tecnologie, in cui i ricercatori lavoreranno per la messa a punto di nuove soluzioni farmacologiche, e tra pochi giorni entrerà in funzione la nuova Tomotherapy, grazie a un investimento di circa 3,5 milioni di euro reso possibile solo grazie alla generosità delle persone.