L’isola del libro. Speciale Jack London
Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
Romana Petri “Figlio del lupo” -Mondadori- euro 19,50
Veleggia tra romanzo e biografia lo splendido ritratto che Romana Petri dedica a uno dei massimi scrittori americani, Jack London. Di lui abbiamo amato libri epici come “Il richiamo della foresta” e “Zanna Bianca” ed ora scopriamo gli anfratti della sua anima, gli alti e bassi della sua vita.
Amava definirsi “figlio del lupo” e presentiva di morire giovane perché il fuoco che aveva dentro “..aveva la fame di un lupo”: non si sbagliava, nato nel 1876 morì a soli 40 anni nel 1916. Una vita davvero breve….ma che vita! In continua azione, tra mille mestieri, sempre nel tentativo di tenere insieme realtà e letteratura. Fu strillone, pescatore, cacciatore di foche, assicuratore, contadino, cercatore d’oro nel Klondike, inviato nella guerra russo-giapponese, marinaio… ma soprattutto scrittore.
Una vita segnata dal carattere impetuoso, dall’assenza del padre biologico compensata dall’affetto per il padre adottivo John London; il peso della madre Flora che parlava con gli spiriti dei defunti, mal sopportava le donne a cui si legò e, pur essendo inaffidabile, fu sempre convinta che il figlio fosse un grande scrittore.
London aveva un’energia inesauribile che sciorinò nelle varie avventure intraprese e nei ripetuti tentativi di creare qualcosa di importante che desse una direzione alla sua esistenza. Sospeso tra megalomania e disperazione quando le sue imprese non andavano in porto. Navigatore instancabile sulla barca comprata con il primo anticipo dell’editore; progettista del battello Snark che gli costò una fortuna e si schiantò appena varato; il sogno di navigare intorno al mondo con la seconda moglie Charmain, arenatosi per problemi di salute.
Progetto più ambizioso e dispendioso di tutti, la Tana del lupo: casa intorno alla quale immaginava una mega tenuta agricola in cui trasformarsi in coltivatore e allevatore, che sfumò letteralmente in fumo a causa di un incendio.
E poi le donne che incisero profondamente: a partire dalla giovane piccolo-borghese Mabel che non capì il suo talento e sognava un marito con la paga sicura. Poi l’affascinante ed enigmatica intellettuale russa Anna, che considerava anima gemella. La prima moglie Bessie, sposata con scarsa convinzione, che gli darà due figlie, ma non il tanto atteso erede maschio. Per ultima, l’amica Charmain che si trasformò in amante e poi seconda moglie, che gli starà accanto fino all’ultimo respiro.
Questa è solo la punta dell’iceberg del romanzo di Romana Preti che rende a tutto tondo la personalità complessa di un Jack London, grande bevitore, rincorso da fama ma anche debiti, costruttore e distruttore allo stesso tempo, che alla fine si lasciò andare verso la morte arrendendosi alla malattia e allo sfinimento, al limite del suicidio.
Charmain London “Il libro di Jack London” -Castelvecchi- euro 25,00
“Era un incrocio tra un marinaio scandinavo, un dio greco e un buon ragazzone americano” è una delle tante descrizioni dell’affascinante e coinvolgente Jack London, riportate dalla seconda moglie Charmain Kittredge London nel corposo libro dedicato al marito.
Iniziò a scriverlo dopo la sua morte, raccogliendo lettere, carteggi vari, aneddoti, racconti di prima mano di Jack e tanta vita condivisa con lui.
Charmain, nata nel 1871 e morta nel 1955, fu una donna fuori dagli schemi per l’epoca: intraprendente, colta, autrice di due romanzi, “The Log of the Snark” nel 1915 e “Our Haway” nel 1917, oltre a “The book on London” pubblicato nel 1921. Questo volume di oltre 500 pagine è un’ immensa biografia che entra nelle pieghe più intime dell’animo dello scrittore.
Ci sono i racconti della sua infanzia, adolescenza e maturità, le sue avventure tra mare e terra, gli stati d’animo, gli affetti più profondi, le amicizie e i rapporti non sempre facili con gli editori. Charmain è forse la donna che l’ha conosciuto meglio, quella durata più a lungo, in bilico tra aneliti di indipendenza e inscalfibile devozione.
All’inizio furono grandi amici e confidenti. Charmain fu anche amica della prima moglie di Jack, Bessie (l’angelo del focolare che dava stabilità allo scrittore), salvo poi soffiarglielo da sotto il naso con un’intraprendenza e sensualità alle quali lui non seppe dire di no.
Da amante a moglie e confidente, Charmain fu al suo fianco nella buona e nella cattiva sorte, sopportando le fasi altalenanti del genio alle prese con il quotidiano. Fu lui stesso a dirle «Se me ne andassi per primo, mia cara, toccherebbe a te scrivere di me….se oserai essere onesta. Ma incontrerai non poche difficoltà». Ebbene lei le superò scrivendo questa lunga lettera d’amore ed erigendo l’immenso ritratto di un uomo che «…è stato molto più grande di quanto potrebbero farlo apparire molti dei suoi più intimi amici».
Tra i famosi libri di Jack London, ne suggerisco almeno due che aiutano a capire meglio la vita e il genio dello scrittore:
Jack London “Martin Eden” -Feltrinelli- euro 11,00
London iniziò a scrivere questo romanzo autobiografico nel 1907 e lo finì a Tahiti l’anno dopo.
Alter ego dello scrittore è il giovane marinaio di Oakland, Martin Eden, che salva da una rissa al porto il rampollo di una famiglia benestante, Arthur. Per riconoscenza questo lo introduce nel suo mondo aprendogli lo spiraglio ai salotti buoni della middle-class. Martin s’innamora della sorella di Arthur, Ruth Morse, ma soprattutto scopre il prodigio della cultura.
E’ la storia dell’apprendistato del giovane, la scoperta delle meraviglie contenute nei libri. Una folgorazione che porta il protagonista a farsi rapidamente una cultura letteraria e a decidere di voler diventare scrittore. Tale è la sua sete di sapere che ben presto supera la mediocre Ruth, che corrisponde a Mabel Applegarth, fanciulla di cui Jack London si invaghì davvero. Ma più che altro un’infatuazione che, sia nella vita reale che nella finzione del romanzo, scemerà man mano che il giovane si rende conto che la fanciulla aspira più che altro a tarpargli le ali.
Mabel/Ruth è ben lontana dal capire le ambizioni letterarie di Jack/Martin e lo spinge invece verso una vita impiegatizia senza rischi economici e un futuro banale.
Il romanzo ha ispirato anche l’omonimo film del 1919, girato da Pietro Marcello e interpretato da Luca Marinelli, che ha vinto la Coppa Volpi.
Jack London “La crociera dello Snark” -Mattioli- euro 15,00
Qui c’è a profusione l’amore di Jack London per l’avventura e la vita in mare. E’ la cronaca di
un’ incredibile impresa, la navigazione a bordo di una barca a vela nell’Oceano Pacifico, insieme alla moglie Charmain, sulle rotte di Melville e Stevenson.
Partenza nel 1907 dalla baia di San Francisco, direzione le Hawaii; poi rotta verso le Isole Marchesi, Tahiti, Samoa…Un periglioso viaggio che sulla carta avrebbe dovuto approdare fino in India e nel Mediterraneo. Invece si concluse in Australia, a Sydney, nel 1908, interrotto da sventure varie, ma soprattutto dal morbo misterioso che contagiò lo scrittore rendendo necessario il ricovero in ospedale.
La foto di Vincenzo Solano
Meravigliosa Torino / La “nuova” piazza Vittorio nell’ora dell’aperitivo
Franca Valeri e Piazzale Loreto
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni / Franca Valeri compie cento anni e viene festeggiata nel modo migliore. Sicuramente è stata una grande attrice, anche televisiva, dotata di un’ ironia raffinata e pungente. E’ entrata da tempo nella storia del grande teatro italiano.
Rubrica a cura di ScattoTorino
Cristina Portinaro è un mix di scienza e innovazione. Farmacista e cosmetologa, la sua visione originale del mondo della beauté ha fatto di lei un punto di riferimento per chi vuole sviluppare delle linee cosmetiche tailor made. Grazie ad un team multi-disciplinare segue i clienti in tutte le fasi del progetto: dalla strategia di mercato alla selezione dei prodotti, dalla scelta degli ingredienti, alla creazione di formule esclusive, dal packaging alla produzione che abbatte i minimi d’ordine e si basa sulle necessità commerciali e sulla capacità di investimento di ciascun cliente. L’approccio sartoriale, che rispetta l’unicità di ogni brand, permette di creare prodotti innovativi e di alta qualità nei quali gli ingredienti attivi e le fragranze si trasformano in una coccola sensoriale. La cosmetics designer collabora con case di moda, produttori di eccellenze alimentari, agriturismi, spa, hotels e aziende vinicole che ad una linea cosmetica richiedono formulazioni customizzate, texture golose, principi attivi innovativi e performanti. Sciatrice e velista, insieme con l’imprenditrice Maria Elena Udali ha creato il brand FreeRide Cosmetics pensato per chi ama lo sport e le attività outdoor. La linea cosmetica green, prodotta nel totale rispetto dell’ambiente, è distribuita in farmacia e nei più prestigiosi alberghi, chalet e negozi di sport. Last but not least, la Dottoressa Portinaro firma anche una gamma di prodotti igienizzanti e nutrienti studiati insieme con l’agenzia di comunicazione Perabite, tra cui spicca il gel mani igienizzante, una referenza quanto mai attuale che alla qualità delle materie prime green unisce principi attivi lenitivi e delicatezza della profumazione.
Quando è nata la passione per la beauté?
“Come per molte donne è una passione che ho sempre avuto, sin da ragazzina. Tutto nasce da un viaggio in Medio Oriente: approfondendo lo studio relativo agli usi e ai costumi dell’Antico Egitto sono stata attratta dal fatto che nella civiltà egizia la cosmesi aveva significati diversi, era considerata un elemento ornamentale, spesso utilizzata per la cura e l’igiene del corpo, ma aveva anche una funzione religiosa e funeraria. Mi hanno sempre colpito i dipinti, le statue, i sarcofagi raffiguranti personaggi con gli occhi truccati e tutti gli oggetti usati dalle donne egizie per la cura del corpo. Mi sono laureata in Farmacia con specializzazione cosmetica e la mia tesi è stata “La cosmesi nell’antico Egitto: fonte di curiosità e di informazioni per il cosmetologo di oggi” per gli ingredienti che venivano utilizzati e che sono attuali ancora oggi. L’argomento scelto è stato molto interessante e mi ha permesso di frequentare il Museo Egizio di Torino in qualità di ricercatrice. Prima di fondare la mia azienda ho lavorato nel laboratorio di ricerca e sviluppo del team rossetti e gloss della Intercos, grande azienda cosmetica a livello mondiale che produce make-up conto terzi e ha come clienti grandi firme del panorama beauty, e in seguito come collaboratrice farmacista dove seguivo il laboratorio di preparazioni galeniche e il reparto dermocosmetico.
Cosa significa avere un approccio sartoriale alla cosmesi?
“Significa sedersi a fianco di altri imprenditori, ascoltare le loro esigenze, capire il loro business nel profondo e interpretarlo con una linea di prodotti cosmetici che rispecchi e soprattutto trasmetta i valori dell’impresa. Grazie alla ricerca chimica e alle tecnologie più avanzate concepiamo i nuovi prodotti creando formule esclusive con texture particolari e principi attivi innovativi e performanti, oltre che con aromi e fragranze selezionati in base alle esigenze di ogni cliente. Infine creiamo il progetto di identity per caratterizzare la nuova linea utilizzando il logo del committente e scegliendo i packaging che possano interpretare al meglio lo spirito del brand. Rispetto ad altre aziende concorrenti offriamo la possibilità di produrre piccoli lotti; inoltre utilizziamo formule green, un aspetto fondamentale nella cosmesi di oggi”.
Come avviene la selezione degli ingredienti?
“Gli ingredienti devono avere due caratteristiche fondamentali: la funzionalità cosmetica, per cui devono garantire al consumatore un risultato coerente con la promessa del prodotto, e la caratterizzazione, cioè la capacità di rendere il prodotto rappresentativo dei valori del brand. Un esempio di risultato coerente con la promessa del prodotto è l’aceto balsamico di Modena IGP che contiene polifenoli dell’uva con azione antiossidante. Tutti gli ingredienti hanno una funzionalità specifica per il benessere e la bellezza della pelle”.
Chi sono i vostri clienti?
“Il nostro è un lavoro molto stimolante anche grazie alla varietà di clienti che serviamo, tenendo presente che ogni settore merceologico ha differenti caratteristiche, bisogni e approcci: lavoriamo con il turismo ovvero con alberghi, resort e ristoranti, con il settore del benessere ossia farmacie, SPA, centri estetici e studi medici, con l’agroalimentare, con la moda e con il design”.
Ci presenta i gel mani e i saponi igienizzanti?
“Anche noi, come molte imprese in Italia, spaventati per gli effetti del lockdown, che ha impattato in maniera grave i business di molti dei nostri clienti, ci siamo domandati cosa potevamo fare in quel frangente per dare il nostro piccolo contributo e quando è stato evidente che servivano prodotti igienizzanti, senza indugi ci siamo messi al lavoro creando diversi prodotti: gel mani igienizzante, sapone mani igienizzante, spray igienizzanti superfici e spray mascherine igienizzante. Per dare visibilità a questa nuova linea, grazie a Perabite agenzia di comunicazione nostra partner, abbiamo realizzato a tempo di record, il sito in cui presentiamo le caratteristiche dei nostri prodotti e dove si possono acquistare on line. Inoltre offriamo alle aziende la possibilità di personalizzare questi prodotti con il proprio logo sull’etichetta, realizzando una linea cosmetica esclusiva. Oggi continuiamo a lavorare soprattutto sul gel mani igienizzante di alta qualità, che garantisce una protezione efficace e sicura e nel contempo idrata la pelle. Abbiamo anche creato uno spray igienizzante per le mascherine in tessuto ed un gel igienizzante per bambini sopra i tre anni. Poiché infine in questo periodo ci si lava spesso le mani, abbiamo creato una crema e una maschera per proteggerle”.
FreeRide Cosmetics è la linea protettiva per chi pratica sport outdoor. Come è nata?
“FreeRide Cosmetics è nata sulle piste da sci, quasi per scherzo, con mio marito e con la nostra amica Maria Elena Udali, che oggi è nostra socia in questa avventura a cui teniamo molto e che vedrà delle importanti evoluzioni. Ci siamo ispirate alla natura e agli sport legati al mare e alla montagna e abbiamo creato un balsamo per le labbra e per le zone sensibili del viso con protezione solare e resistente all’acqua, disponibile in quattro diversi colori (azzurro, bianco, fucsia e arancione). La novità del 2020 è il balsamo nell’attualissimo color nude. Inoltre abbiamo sviluppato due linee per proteggere la pelle in inverno e in estate: la Winter Collection si compone di una crema viso protezione freddo e vento, un solare anti-age, una crema mani e un balsamo labbra riparatore per labbra secche e screpolate, mentre la Summer Collection conta sei referenze: lo shampoo-doccia per acqua di mare e per acqua dolce, l’olio nutriente e protettivo per capelli, viso e corpo, lo spray viso e corpo desalinizzante-restitutivo, la maschera per capelli e due creme solari anti-age viso e corpo. Tutti i prodotti FreeRide Cosmetics sono green, made in Italy e hanno un packaging in alluminio riciclabile”.
Torino per lei è?
“Torino è molto di più della mia città natale, è la città in cui ho scelto esplicitamente di vivere. Quando mi sono sposata con mio marito vivevamo a Milano e abbiamo rifiutato un’occasione importante per trasferirci all’estero: il nostro piano era di tornare a Torino e lo abbiamo fatto”.
Un ricordo legato alla città?
“Le olimpiadi invernali del 2006: eravamo appunto appena tornati torinesi ed è stato un sogno vivere quelle settimane in cui la nostra città era diventata il centro del mondo!”.
Coordinamento: Carole Allamandi
Intervista: Barbara Odetto
Rubrica a cura de La Cuoca Insolita
Alzi la mano, chi è sempre in cerca di una merenda sana per i propri bambini! Finalmente è arrivata l’estate e a merenda si pensa spesso al gelato! Ultimamente si trovano facilmente anche dei ghiaccioli o sorbetti a base di frutta “vera” (non al gusto di frutta, intendo…). Segno che qualcosa sta cambiando e che siamo sempre più attenti alla qualità di quello che mangiamo. Il fatto però è che spesso contengono moltissimo zucchero.
Ecco allora questi ghiaccioli, senza zucchero e con i frutti di bosco estivi. Sono davvero buonissimi… ancora di più di quelli che si comprano di solito al bar. Tutti naturali.
I lamponi mi fanno venire in mente le mie estati in campagna, quando ero piccola. Lungo la strada c’erano centinaia di piante, cariche di lamponi, e noi passavamo i pomeriggi a raccoglierli. Ancora adesso, quando mangio un lampone maturo, torno indietro in un baleno a quei pomeriggi d’estate…
Perché vi consiglio questa ricetta?
- In questo ghiacciolo non c’è neanche un grammo di zucchero tra gli ingredienti! Pensate: dovremmo usarne circa 70 g e invece utilizziamo due dolcificanti alternativi (sciroppo di riso e eritritolo), grazie ai quali possiamo farne a meno. Risultato: -30% di calorie e -60% di zuccheri semplici rispetto ad alcuni stecchi alla frutta che si trovano in commercio.
- Lo sciroppo di riso è un dolcificante che si ottiene in modo naturale, è dolce e ricorda molto il miele, ma contiene la metà degli zuccheri semplici rispetto allo zucchero. E’ quindi una buona alternativa per una merenda sana, perché i nostri bambini hanno bisogno di energia, ma i cibi troppo ricchi di zuccheri non sono raccomandati!
- L’eritritolo è un dolcificante naturale, alternativo allo zucchero, a zero calorie e indice glicemico pari a zero.
- I mirtilli hanno un basso contenuto di carboidrati, sono ricchi di sostanze antiossidanti e di vitamina A, utile per la vista. Per gli adulti, aiutano combattere la fragilità capillare e hanno proprietà antinfiammatorie (in particolare contro la cistite).
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Tempi: Preparazione (20 min); Riposo in freezer (8 ore);
Attrezzatura necessaria: Casseruola piccola, frullatore a immersione, 4 stampini per ghiaccioli
Difficoltà (da 1 a 3): 1
Costo totale: 4,96 €
Ingredienti per 4 ghiaccioli
Per lo sciroppo:
- Sciroppo di riso – 40 g
- Eritritolo – 30 g (oppure dolcificante dalle foglie di stevia – 7 g)
- Acqua – 40 g
Per la frutta:
- Mirtilli – 125 g
- Lamponi – 125 g
- Succo di un limone – 25-30 g max
- Scorza di un limone – 5 g
Approfondimenti e i consigli per l’acquisto degli “ingredienti insoliti” a questo link).
In caso di allergie…
Allergeni presenti: nessun allergene
Preparazione dei ghiaccioli
FASE 1: LA PREPARAZIONE DELLO SCIROPPO
Per preparare la vostra merenda sana, prima di tutto mettete in una casseruola piccola l’acqua e portatela a bollore. Versate quindi lo sciroppo di riso e l’eritritolo, fate sciogliere e lasciate cuocere a fuoco medio alto per 2-3 minuti. Mescolate di tanto in tanto agitando la casseruola, senza immergere nessun utensile per mescolare! Si formerà uno sciroppo liquido ma leggermente denso e di colore ambrato. Versate nello sciroppo caldo la scorza di limone e fate raffreddare completamente.
FASE 2: LA PREPARAZIONE DEI GHIACCIOLI
Sciacquate la frutta, se non è biologica, e asciugatela delicatamente sulla carta da cucina. Frullate insieme mirtilli e lamponi con il succo di limone, ma in modo grossolano. Unite lo sciroppo e frullate ancora con il mixer per pochi secondi.
Ora vi basterà versare il composto nella forma dei ghiaccioli, fino all’orlo. Mettete nel surgelatore per circa 8 ore.
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Chi è La Cuoca Insolita
La Cuoca Insolita (Elsa Panini) è nata e vive a Torino. E’ biologa, esperta in Igiene e Sicurezza Alimentare per la ristorazione, in cucina da sempre per passione. Qualche anno fa ha scoperto di avere il diabete insulino-dipendente e ha dovuto cambiare il suo modo di mangiare. Sentendo il desiderio di aiutare chi, come lei, vuole modificare qualche abitudine a tavola, ha creato un blog e organizza corsi di cucina. Il punto fermo è sempre questo: regalare la gioia di mangiare con gusto, anche quando si cerca qualcosa di più sano, si vuole perdere peso, tenere a bada glicemia e colesterolo alto o in caso di intolleranze o allergie alimentari.
Tante ricette sono pensate anche per i bambini (perché non sono buone solo le merende succulente delle pubblicità). Restando lontano dalle mode del momento e dagli estremismi, sceglie prodotti di stagione e ingredienti poco lavorati (a volte un po’ “insoliti”) che abbiano meno controindicazioni rispetto a quelli impiegati nella cucina tradizionale. Usa solo attrezzature normalmente a disposizione in tutte le case, per essere alla portata di tutti.