IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni C’è chi nel Pd, pur di caldeggiare e giustificare l’assurda alleanza con i grillini, critica il quinquennio della sindacatura di Fassino che io non votai nel 2011 esclusivamente per le persone da cui era circondato
Fassino lo avrei votato per stima personale (ci conosciamo dal 1984) ma era troppo attorniato da gente che invece disprezzavo. Io mi astenni dal voto, come avevo già fatto altre volte alle amministrative, quando mi proposero Chiamparino, Buttiglione, Costa, Rosso e l’ultima volta persino il ragioniere on. Napoli e la ragazza giuliva grillina che al ballottaggio vinse con il voto delle destre impazzite e rancorose. Nel 2016 votai invece senza alcun dubbio per Fassino al ballottaggio purtroppo inutilmente.
Dopo il giallo storico “Recitando Shakespeare” (2015), Franca Rizzi Martini ci regala, sempre per i tipi di “Neos Edizioni”, un altro intrigante giallo dal titolo “Il fiume senza luna”, carambolato con accattivante curiosità (sua e del lettore) in 246 pagine di un intenso racconto, dove all’indagine attuale si avvicenda una misteriosa storia che porta indietro il tempo di oltre quattro secoli, in una Moncalieri del Seicento – barocca e fluviale – che si trova a fare i conti con una Torino dei giorni nostri, con le sue anime multietniche, affogate in un bagno di solitudine, di desiderio di emergere e di spietato cinismo.
Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
Calista ha l’abitudine di associare fatti e persone ai film, e lo fa a ragion veduta poiché nel suo
E’ difficile parlarvi di questo romanzo senza anticiparvi troppo la sorpresa che racchiude. C’è chi ha
la maggior parte non trova neanche la porta d’accesso e tanto meno la chiave per aprirla. Fingiamo
I suoi successi, il suo charme politico, i motivi che l’hanno spinto all’impegno, il suo modo di
Impetrare l’aiuto della Madonna in tutte le circostanze della vita e’ una cosa importante. Io nei momenti difficili della mia esistenza , sono stato a pregare alla Consolata di Torino, confortato dalle parole di mons – Franco Peradotto, un grande amico della mia vita . Sono sempre stato devoto di Maria Ausiliatrice e ricordo che da allievo salesiano e anche da ex allievo in compagnia di Giovanni Ramella andavo alla processione
Segnano pesantemente la vita dell’artista le esperienze da lui vissute durante gli anni del secondo conflitto mondiale, da una parte l’impegno politico che lo porta ad entrare nel gruppo antifascista “Giustizia e libertà”, dall’altra la terribile vicissitudine della prigionia, egli viene infatti arrestato nel 1945 mentre faceva volantinaggio.
A partire dagli anni Settanta l’artista introduce la successione di Fibonacci come simbolo dell’energia insita nella materia e della crescita organica; i numeri vengono così riproposti con dei neon colorati e collocati sia sulla superficie delle opere stesse, sia negli ambienti espositivi, come dimostrano gli allestimenti del 1971 lungo la spirale del Guggenheim Museum di New York, oppure sulla Mole Antonelliana di Torino nel 1984, o ancora sulla Manica Lunga del Castello di Rivoli nel 1990, o, nel 1994, sulla ciminiera della compagnia elettrica Turku Energia a Turku, in Finlandia, e infine l’installazione sul soffitto della stazione metropolitana Vanvitelli (metropolitana di Napoli) con forma a spirale.
Che anche il Pd di Torino si faccia promotore di una presentazione del libretto sulle foibe dell’improvvissato ricercatore di successo e guida turistica in Jugoslavia, diventa un fatto preoccupante
La storia ha delle regole precise e il fatto che nessuno dei quattro sia uno storico e’ indicativo. Dovevano almeno invitare Giovanni De Luna che sarebbe corso a sostenere il suo allievo. Ma forse avrebbero dovuto anche invitare l’ ANVGD, l’associazione degli esuli e qualche storico che non condivide la vulgata del libretto in questione. In democrazia si discute tra persone di idee diverse. E’ strano un dibattito che sembra una messa cantata. Povero Pd!
La sua è stata una crescita con due genitori fuori dagli schemi dell’epoca; una famiglia che si reggeva su un equilibrio anomalo, in cui i ruoli erano rovesciati. Madre e padre erano complementari al contrario, perché seguendo le loro inclinazioni e attitudini spontanee si organizzarono con lei che mandava avanti la bottega, mentre lui svolgeva i lavori domestici.
E’ magnifica questa biografia romanzata in cui il poeta e scrittore canadese Steven Price ricostruisce la vita del principe Giuseppe Tomasi di Lampedusa, cogliendone soprattutto il lato crepuscolare. Nato nel 1986 e ultimo discendente di una nobile casata -ormai decaduta- autore del capolavoro “Il Gattopardo”, è morto di tumore ai polmoni nel 1957, con la delusione di aver visto il suo manoscritto rifiutato da due grandi case editrici.
Questo è un romanzo scoppiettante e racconta l’amicizia di due giovani donne: i loro sogni e le ambizioni, lo scontrarsi contro un mondo ben stretto nelle mani degli uomini che lasciano poco spazio al gentil sesso. Tutto ambientato sullo sfondo della sfarzosa fiera mondiale tenutasi a New York nel 1939, inaugurata dal Presidente Roosevelt in persona.
Ivan Alekseevič Bunin è nato nel 1870 a Voronež in una famiglia di antica nobiltà spazzata via dalla Rivoluzione d’Ottobre e costretta ad emigrare. Lui nel 1920 riuscì a scappare dalla Russia sovietica e a rifugiarsi in Francia, vivendo con scarsi mezzi tra Parigi e Grasse.