LIBRI / Venerdì 28 maggio Ore 18 – Moncalieri, pagina facebook della Biblioteca Arduino – @bibliomonc
Un incontro su una spiaggia deserta, che per due ragazze diventa l’amicizia di una vita. E in sottofondo, fin dalle prime righe: Albachiara, la canzone di Vasco Rossi il cui titolo unisce entrambe in un’unica parola. E che da il titolo anche al romanzo di Giuliana Rana. Giorno dopo giorno, Alba e Chiara crescono e si scoprono donne con un futuro costellato di sogni, passioni, idee, unite da un legame profondo che alterna assenza e presenza, pieni e vuoti, luci e ombre. L’una è ciò che l’altra non è; quel che una possiede, manca all’altra. Bella, affascinante, naturalmente elegante l’una; dimessa, insicura, perplessa e sognatrice l’altra. Le due amiche si frequentano per più di venti anni, compensandosi e compenetrandosi in una relazione speciale, forte, destinata a lasciare il segno su entrambe. Giuliana Rana segue con partecipazione la loro amicizia fino al ribaltamento di prospettiva finale, quando i più dell’una e i meno dell’altra finiranno per pareggiare, azzerando le distanze e annullando le differenze. E dando corpo a un’amicizia forte e resistente all’urto dei colpi del destino.
Giuliana Rana è nata a Torino e vive a Moncalieri. Dopo gli studi classici, ha conseguito la laurea in Filosofia con una tesi in Estetica. Lavora in ambito pedagogico, occupandosi di servizi all’infanzia. Ha scritto favole per bambini, articoli per riviste, racconti brevi.
L’Italia sta uscendo lentamente dalla pandemia, anche se continuano ad esserci dei legittimi dubbi sul nostro futuro. Ma la situazione economica che le chiusure forzate hanno provocato, e’ gravissima. Gli imprenditori di tanti settori sono sull’orlo del baratro. E già i sindacati riattaccano con le loro rivendicazioni, senza neppure considerare la situazione in cui ci dibattiamo. E la ricetta di certi politici il cui partito è al governo, riprendono con la parola magica e demagogica di nuove tasse. Per non parlare di una nuova ,indiscriminata accoglienza dei migranti ,quasi l’Italia fosse in grado di farsi carico ulteriormente di questi problemi
Il punto di vista / Le interviste di Maria La Barbera
Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
L’ “Apeirogon” è un poligono con un numero infinitamente numerabile di lati: così come quest’opera
L’incapacità di essere buone madri è qualcosa che si eredita? Una sorta di maledizione insita in un Dna che non lascia scampo? E’ quello che si chiede il libro di esordio della scrittrice Ashley Audrain, nata a Newmarket nel 1982, che vive a Toronto ed ha lasciato il lavoro di capo ufficio stampa di Penguin Books Canada per seguire il figlio più piccolo affetto da una grave malattia.
La scrittrice inglese con questo volume conclude la parabola della vita di Tomas Cromwell e l’ambiziosa trilogia iniziata con “Wolf hall”, proseguita con “Anna Bolena, una questione di famiglia”.
Sottotitolo di questo volume è «vivere nella città che non dorme mai» alla scoperta della quale ci guida Careri: sceneggiatore, scrittore e vlogger, grande appassionato degli Stati Uniti, New York l’ha vissuta a fondo.
Il maschilismo sta tornando proprio in un contesto in cui alcune donne occupano posti di grande responsabilità e la proposta di legge Zan divide, non senza ragioni, il fronte femminista storico. Si sta dimenticando che le donne sono la maggioranza del Paese e devono avere il riconoscimento sancito dall’articolo 3 della Costituzione. La decrescita anagrafica e la denatalità che condannano l’Italia ad una marginalità destinata ad aumentare, dovrebbero imporre all’attenziome il ruolo femminile che è l’unica prospettiva di futuro per un Paese in declino. Almeno questa constatazione elementare dovrebbe essere compresa da tutti, anche i più grossolani.
Significa ricordare una schiena diritta che non si piegò al sopruso di alcuni magistrati e affrontò a viso aperto un grave errore giudiziario di cui fu vittima e che divenne una bandiera di battaglia per tutti coloro che hanno a cuore la Giustizia giusta in Italia. Quando leggo che la Corte di Strasburgo solleva 10 dubbi non di poco conto sulla condanna di Berlusconi per evasione fiscale inflitta dalla Cassazione, non posso non avere qualche legittimo dubbio in proposito che spero venga chiarito al più presto. A pochi giorni dalla sentenza durante una cena in onore di Vittorio Chiusano, sentii il mio vicino di tavola che era il più illustre difensore di Berlusconi, dire che la sentenza era ormai scritta e che alla difesa restava ben poco da fare. Parole che mi rimasero impresse. Quando leggo delle vicende del CSM, l’organo di autogoverno dei magistrati, non posso non provare sfiducia e disagio. Il sacrificio sacrificale di Tortora portò ad un referendum che stabili a larghissima maggioranza popolare una responsabilità civile dei giudici che non trovò mai una seria seria applicazione. I magistrati che condannarono ingiustamente Tortora fecero, anzi, carriera. A 33 anni dalla sua morte bisogna riprendere in mano la bandiera di Enzo per chiedere una radicale riforma della Giustizia penale e civile. Bonafede, il “Ministro forcaiolo”, ci stava portando verso il giacobinismo giudiziario più intollerante e intollerabile. Speriamo che la nuova ministra Cartabia abbia la forza per invertire la rotta. E’ difficile farlo perché in parlamento ci sono troppi giustizialisti assatanati come il presidente dell’Antimafia. Riprendiamo la battaglia di Tortora e speriamo che da lassù Enzo protegga l’Italia e la sua libertà. In suo nome Francesca Scopelliti ha sempre continuato le sue battaglie liberali. Noi dobbiamo essere al suo fianco più che mai oggi .Malgrado gli studiati silenzi dei giorni scorsi, anzi proprio per questi oblii. L’avvocatura ha sostenuto le cause giuste a difesa degli imputati e contro le derive autoritarie a garanzia dei diritti costituzionali, pensiamo alla presunzione di innocenza. L’avvocato Vittorio Chiusano a cui è intitolata la Camera Penale di Torino e sua figlia Anna che ne è stata la prima presidente, sono esempi fulgidi di come indossare la toga non sia un mestiere, ma una missione carica di una sacralità laica , non meno importante di quella religiosa. Anna Chiusano è sempre stata schierata a fianco di Francesca Scopelliti nel corso degli anni. Ed insieme ad Enzo va ricordato Marco Pannella, il libertario autenticamente liberale che del caso Tortora fece con coraggio un caso politico a livello europeo. Ho visto su Fb ieri che anche Emma Bonino si è ricordata di Enzo. Meglio tardi che mai.
Viaggi, oggi, in gran parte improbabili. Fors’anche “proibiti”. Viaggi-sogno resi tali dall’incombere dell’emergenza pandemica. Ventidue vie “in sapiente equilibrio fra narrativa e descrizione” raccontate con stile e interpretazione di assoluta libertà ed eterogeneità in diciannove racconti, a firma di altrettanti scrittori ed assemblati per i tipi di “Neos Edizioni” e per la collana “Pagine in Viaggio” (quarta edizione) dal torinese Giorgio Enrico Bena, scrittore, ma anche illustratore e fotografo, divorato da un’ indomita passione per i viaggi. Questo é “Sulle vie del mondo”, 192 pagine che narrano di vie, rotte, piste, cammini e sentieri. Dalle rotte marine ai più impensabili tracciati ferroviari, dalle piste assolate ai sentieri dispersi nella foresta o su e giù per monti e colline, sulle grandi vie lungo le quali si sono mossi ieri e si muovono oggi i popoli e la storia. E a raccontare di emozioni, nostalgie e curiosità è una schiera disparata di personaggi che si muove per ogni dove. Tasta, annusa, assapora, vive e convive trascinandoci in luoghi di storie famigliari, dalla Sicilia all’Emilia, dalle valli del Reno a quelle del Cuneese. Fino a virate ardimentose che ci fanno volare d’incanto nel cuore rosso dell’Australia o lungo la sua costa frastagliata sull’Oceano Indiano. E poi eccoci a fare i conti con la Colombia, il Sahara, la via della Seta, l’Uzbekistan, la Transiberiana, la Highway 66, il postale dei fiordi, la pista namibiana dei diamanti, l’Amazzonia delle piante maestre, il Sinai dell’esodo biblico, la via Francigena, la via sacra che da Atene portava ad Eleusi. Si viaggia sul filo incontrollabile delle parole attraverso paesaggi e continenti, civiltà e natura incontrastate. E ad arricchire ancor di più il viaggio quattro suggestivi “portfolio” fotografici che ci portano – pensate un po’ – dalla Terra alla Luna. Diciannove, si diceva, i racconti. A firma di: Donatella Actis, Gea Aricò, Paolo Calvino, Paolo Camera, Federica Capozzi, Giorgio Enrico Bena, Giuliano Faccani, Delfina Grosso, Giorgio Macor, Ferruccio Nano, Costanza Ossola, Tania Re, Daniele Regge, Laura Remondino, Franca Rizzi Martini, Roberto Taberna, Raffaele Tomasulo, Teodora Trevisan, Riccardo Zerbetto.