La modernità del cambiamento
Le Metamorfosi di Ovidio secondo il poeta Gian Giacomo Della Porta. Il testo, un adattamento della celebre opera latina, rappresenta la quarta opera dell’autore e editore moncalierese, la cui poesia da sempre colpisce per il potere evocativo dei suoi versi, che rimandano spesso ad immagini tipiche del mondo cinematografico.
Quest’opera appare emblematica sin dalla sua copertina, che reca, quale immagine, una fotografia scattata da una giovane artista, Chiara Castagna. In comune con l’autore, questa fotografia, come altre opere di questa artista, reca quel misto di antichità e contemporaneità insieme, espresso attraverso la curiosità del viaggio, la necessità del mondo onirico e l’approdo a una serie di paesaggi interiori, non sempre scevri di malinconia e tristezza.Nella copertina, infatti, è il sogno ad essere magistralmente rappresentato, in quella mano che tiene stretto come uno scudo, in contrapposizione ad una realtà dai colori molto vivaci e costituita di labirinti e di strade che, a volte, paiono perdersi, senza mai raggiungere una meta precisa.
Questa immagine è stata scelta dall ‘autore di quest’opera, Gian Giacomo Della Porta, proprio perché capace di raccontare un presente non facile e perché in grado di disvelare il profondo significato della vita umana e dell’opera ovidianaa delle Metamorfosi.
L’adattamento dell’autore si articola in sei momenti diversi tratti dal testo latino e andati in scena grazie ai validi attori della compagnia Elliot Teatro, capaci di riscuotere un grande successo di critica. I personaggi creati da Giacomo Della Porta sonorappresentati da uomini comuni, custodi ignari di dinamiche e emozioni altrettanto comuni, talvolta ricche di disperazione, talvolta di grande spirito.
La scelta di adattamento di questo testo è, sicuramente, di grande attualità, come lo sono i temi espressi in quest’opera ovidiana,quali la concezione dell’amore, la metamorfosi e l’esilio, che Gian Giacomo Della Porta reinterpreta declinandolo in un’accezione particolare, del ritorno del figliuol prodigo.
Nelle Metamorfosi di Ovidio pare mancare, ma solo apparentemente, un centro narrativo; in realtà il tema dell’amore assolve molto bene a questa funzione. Non si tratta di Eros quale figlio alato di Afrodite, ma quale fonte originaria di energia, un vero e proprio motore in grado di confondere incessantemente una cosa nell’altra, creando un mondo in cui animali, piante e pietre non alludono soltanto agli esseri umani, ma sono a loro volta, umani.
Se Ovidio aiuta il lettore a leggere il mondo come un insieme di eventi e fornisce una vera e propria grammatica per spiegare e descrivere la realtà, che non è quella della permanenza, ma quella del cambiamento, questo motivo rimane nell’adattamento da parte del poeta Gian Giacomo Della Porta e credo possa essere uno degli auspici migliori per il lettore, capace di fornirgli quella chiave di volta per comprendere che una vera rinascita, anche interiore, può passare soltanto attraverso il cambiamento.
Il libro è presente in tutti gli store online, in libreria e presso il sito dell’editore Gian Giacomo Della Porta.
Mara Martellotta
Ma soprattutto apprendiamo che è stanco della “sinistra salottiera“, quella che lo idolatra e lo invita spessissimo a concionare e che voterà come sindaco il collega pensionato Prof . Angelo d’Orsi, il gramsciano per antonomasia , espressione della sinistra più radicale. Quando il giornalista gli chiede quali siano i suoi sogni politici propone cose un po’ ingenue ed improbabili come la miracolosa realizzazione immediata di tutti i lavori in corso , un’idea così semplicistica e banale che neppure un lettore di “Specchio dei tempi “oserebbe scrivere. Dall’intervista balza fuori un Barbero che ama i dehors di cui oggi è invasa la città e che gli ricordano tanto Parigi … Non mi aspettavo idee amministrative propositive da Barbero, noto invece per far pesantemente politica attraverso i suoi articoli e i suoi discorsi storici in cui da ‘ spazio alle vulgate più demagogiche che piacciono tanto ai suoi fans che non sono in grado di seguire discorsi storici più articolati e complessi. La sinistra del Pd sarà anche salottiera, come dice lo storico di Vercelli, ma certo ha idee e progetti che lui neppure si sogna. Pensare a D’Orsi sindaco , un’ipotesi da incubo politico notturno , rivela un’ingenuità disarmante ma anche un grado di faziosità politica che forse vorrebbe riportare alla Torino di cent’anni fa con la Fiat occupata . Oggi a Torino la Fiat non di fatto non c’è più e quindi semmai bisogna pensare a regolamentare le biciclette e i monopattini che Appendino ha visto come il futuro della città.
Il punto di vista / Le interviste di Maria La Barbera
La beneficenza attualmente è un tema molto significativo e una pratica diffusa che spesso dà anche molta visibilità. Perché fondare una azienda “profit” che vende capi riformati invece di una “no profit” che raccoglie e dona?
Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
Nel libro ritroviamo come protagonista Hervey Russel, nel 1926, a 32 anni.
Questa è l’ottava avventura di Carlo Monterossi, alle prese con il rapimento della regina dei talk show Flora De Pisis.
E’ l’ultima fatica letteraria della scrittrice, giornalista e pittrice nata a Padova nel 1938, che divide il suo tempo tra Londra e l’Umbria. Autrice di una trentina tra saggi e romanzi; insignita del titolo di Cavaliere Ufficiale dal Presidente della Repubblica Pertini e nel 2013 Commendatore al merito della Repubblica Italiana.
Veleggia tra l’horror e il thriller l’ultimo libro del maestro Stephen King che qui rimanda un po’ al suo grande successo “Carrie lo sguardo di Satana” (del 1974, da cui il film con Sissie Spacek).
Mercoledì.

Sono stato però amico di due juventini sfegatati : Mario Soldati e Vittorio Chiusano che fu anche presidente della squadra bianconera. Al contrario molte persone che mi stanno cordialmente antipatiche tifano per il Toro. Sarà sicuramente casuale e non come diceva Soldati un qualcosa che spiega tanti aspetti di una persona. Detto questo, ho sempre avuto simpatia per questo calciatore fuoriclasse che non soffriva del divismo intollerabile e dell’avidità spasmodica di denaro di molti calciatori. Boniperti rappresenta un’epoca in cui le squadre italiane avevano fuoriclasse italiani. Ed avevano anche presidenti adeguati a partire dall’avvocato Agnelli. Se guardo all’oggi, vedo molto cinismo e protagonismo arrogante. La famiglia Agnelli putroppo e’ finita non solo per l’auto, ma anche per il calcio. Resiste donna Allegra nel grande progetto umanitario di Candiolo, esempio eccezionale di efficienza e di scientificità e di filantropia vera. Boniperti lo vedevo spesso con Soldati che stravedeva per lui, ma lo incontravo anche dal mitico “Da Mauro “ in via Maria Vittoria dove io andavo a cena spesso con Aldo Viglione. Aveva un tavolo riservato quasi intoccabile. Un tempietto gastronomico bianconero. Una volta che andai con la senatrice Francesca Scopelliti, compagna di Tortora, Mauro mi concesse di cenare in quel tavolo bonipertiano perché amava la nobile figura di Enzo, vittima della malagiustizia. Mario Soldati lo volle socio vitalizio del Centro Pannunzio ed in effetti anche quando fu per cinque anni deputato europeo, dimostro’ di essere un vero liberale. A Bruxelles si trovò subito a suo agio. Era un vero signore che mantenne una sobrietà elegante tutta piemontese, anche quando fu al vertice del

La collezione di arte contemporanea presente al Castello di Rivoli è sicuramente rivolta agli esperti e ai “dottoroni” della contemporaneità, ma anche ai profani più coraggiosi. A questi prodi consiglio di arrivare a destinazione scarpinando su per la salita –non troppo ripida- che porta fino alla sommità della collina, dove sorge l’ex residenza sabauda e da dove si può godere una splendida vista su Torino. L’edificio, progettato da Juvarra su commissione di Vittorio Amedeo II di Savoia, sorge sulle fondamenta di un castello risalente all’XI secolo.
Cattelan da sempre vuole fondere vita e arte, realtà e finzione, attraverso azioni sempre più mass-mediatiche e stranianti come “A perfect Day”, “Hollywood”, “La rivoluzione siamo noi”, la teatrale “Him”. L’artista si comporta secondo lo standard della notizia televisiva, le sue opere fanno scandalo e di conseguenza fanno notizia, trasformandosi in informazioni di tendenza. Lo dimostrano installazioni come “La nona ora”, statua di Giovanni II colpito da un meteorite, esposta proprio in Polonia, presso la Galleria Zacheta di Versavia nel 2001, oppure “L.O.V.E.” acronimo di “libertà, odio, vendetta, eternità”, più comunemente conosciuta come “Il Dito”, una scultura in marmo di Carrara posta di fronte a Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa Milanese, che raffigura una mano intenta nel saluto romano con però tutte le dita mozze tranne una, quella del medio. La scultura si trasforma in un gesto irriverente, reso ancora più ironico dallo stile classico e monumentale che dialoga con l’architettura del ventennio del Palazzo Mezzanotte e se la prende con il mondo della finanza. Forse la più scandalosa rimane l’installazione del 2004, “Tre bambini impiccati in Piazza XXIV Maggio”, lavoro decisamente disturbante, costituito da tre manichini di bambini a piedi scalzi e con gli occhi sbarrati, impiccati ad una quercia. Lo stesso autore aveva così controbattuto alle critiche della cittadinanza: “La realtà che vediamo in questi giorni in TV supera di molto quella dell’opera. E quei bambini hanno gli occhi aperti: un invito a interrogarsi”.