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Evitiamo di restare prigionieri di rimorsi e rimpianti / 2

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STARE BENE CON NOI STESSI

Riprendiamo l’argomento iniziato domenica scorsa su questa rubrica de “Il Torinese” e proviamo quindi a elencare alcuni comportamenti e atteggiamenti che possono rivelarsi concretamente utili a non restare prigionieri di rimorsi e rimpianti.

Evitando che la nostra mente e le nostre emozioni siano continuamente rivolte verso un “ieri” che non può essere cambiato. Si tratta innanzitutto di imparare a lasciare andare il nostro passato e le cose che non sono andate come avremmo voluto che andassero.

E di accettare e apprezzare in ogni caso la nostra attuale realtà, rivalutando ciò che siamo e ciò che abbiamo ed evitando di sentirci e percepirci molto meno di quanto realmente valiamo, solo perché non abbiamo avuto dal nostro passato ciò che avremmo sperato.

Diamo cioè meno peso a ciò che rimpiangiamo o per cui proviamo rimorso, che è il primo passo per prenderne le distanze. Rimpianti e rimorsi in fondo contribuiscono a farci vedere ciò che non è stato, o che non è più, come se avessimo una lente di ingrandimento.

E ce lo fa quindi percepire di maggiori dimensioni e importanza. Dobbiamo imparare a perdonare noi stessi. Sviluppare questa capacità non è impresa facile, perché siamo spesso più predisposti a vivere con il peso del senso di colpa e con la rabbia nei nostri confronti.

Perdonarci non significa essere superficiali. Ne’ attribuire scarsa importanza al nostro passato e a ciò che non abbiamo fatto o che abbiamo fatto sbagliando, ma comprendere le ragioni delle nostre mancanze e accettare sia i nostri comportamenti del passato che la nostra attuale realtà.

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
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Polpettine con semi speciali, aperitivo chic e nessuno escluso

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Rubrica a cura de La Cuoca Insolita 

In queste polpettine con semi speciali troverete il buono, prima di tutto (perché questo è il punto di partenza obbligatorio). Ma vediamo il resto: non ci sono ingredienti che possono provocare allergie, piacciono ai bambini ma anche agli adulti, hanno poche calorie e pochi grassi, e sono perfette anche per chi vuole mangiare in modo leggero e attento al benessere… Ve le consiglio come aperitivo, ma anche come secondo piatto in questa stagione dove si cercano sempre di più cose fresche, adatte all’estate. E leggete oltre, per capire come mai vi dico che nessuno è escluso e perchè i semi sono speciali!

Tempi: Preparazione (20 min); Cottura (20 min);
Attrezzatura necessaria: Robot tritatutto per semi, 1 ciotola, teglia da forno antiaderente, coltello a lama liscia e tagliere
Difficoltà (da 1 a 3): 1
Costo totale: 6,25 €/kg

Perché vi consiglio queste polpettine?

  • Valori nutrizionali: queste polpettine con semi speciali, a confronto con le polpette tradizionali (preparate con carne, uova, formaggio e pangrattato) hanno il 20-25% in meno di calorie e grassi e il 73% in meno di grassi saturi.
  • Senza verdure, eppure più ricche di fibre di una carota! Questo grazie ai semi di lino e di chia.
  • Sono gluten free, perché si usa la farina di riso. Per chi non ha problemi con il glutine, potrà usare un’altra farina (anche di grano, meglio se integrale).
  • Adatte anche a chi segue una dieta vegan o vegetariana e per chi ha allergie a latte e uova.
  • Il lievito alimentare in scaglie è un integratore a tutti gli effetti. Ha un sapore intenso che ricorda alcuni formaggi stagionati. Non confondetelo con il lievito normale: non provoca gonfiore addominale (proviene dal lievito di birra ma è stato deattivato).

Polpettine speciali la cuoca insolita

Ingredienti per le polpettine speciali (per 4 persone): 

Per l’impasto delle polpettine: 

  • Lenticchie in umido – 700 g
  • Farina di semi di lino – 60 g
  • Farina di semi di chia – 60 g
  • Lievito alimentare in scaglie – 20 g
  • Erbe aromatiche miste fresche (timo e origano, rosmarino, erba cipollina) – 20 g
  • Olio extra vergine oliva – 20 g
  • Sale fino – 1 cucchiaino (6 g)
  • Pepe

Per la cottura:

  • Farina di riso integrale – 25 g
  • Olio di oliva – 3 cucchiai

Sale a fine cottura

Approfondimenti e i consigli per l’acquisto degli “ingredienti insoliti” a questo link.

In caso di allergie…

Allergeni presenti: Nessun allergene tra quelli indicati nel Reg. 1169/11. 

Preparazione

Fase 1: L’IMPASTO DELLE POLPETTINE

Se siete di fretta, potete usare le lenticchie in scatola, che andranno però scolate, sciacquate e passate in padella con un poco di cipolla, olio di oliva e sale, per insaporirsi bene. Lasciatele raffreddare prima di utilizzarle per preparare le vostre polpettine con semi speciali. Potete macinare voi i semi di lino e i semi di chia e ottenere due farine profumatissime, se avete un robot con una buona potenza. Eliminate i rametti dalle erbe aromatiche e tritatele insieme finemente con il coltello a lama liscia. 

In una ciotola mescolate quindi tutti gli ingredienti: otterrete un impasto un pò appiccicoso. Lasciatelo riposare almeno 20 minuti e vi accorgerete che diventerà compatto al punto giusto per formare delle polpettine che non si incolleranno neanche alle vostre mani. 

FASE 2: LA COTTURA

Infarinate bene le polpettine con la farina di riso integrale e trasferite sulla teglia da forno che avrete già oliato. Agitate la teglia in modo che le polpettine si bagnino di olio su tutta la superficie (non si deve più vedere il bianco della farina) e infornate a 180° C (modalità ventilata) per 20 minuti o poco meno. A metà cottura, date una scossa alla teglia in modo che le polpette di girino e quindi si crei la crosticina di cottura su più lati. Le vedrete sfrigolare leggermente e, a cottura ultimata, dovrete sentire che sono leggermente croccanti. Sfornate e salate leggermente. Lasciate raffreddare almeno mezz’ora prima di mangiarle.

FASE 3: IL MOMENTO DELL’APERITIVO

Queste polpettine diventano compatte al punto giusto raffreddandosi; vanno quindi mangiate a temperatura ambiente. 

Evitiamo di restare prigionieri di rimorsi e rimpianti

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STARE BENE CON NOI STESSI

Chi di noi non ha provato rimorsi o rimpianti? Forse abbiamo imparato ad evitare che essi diventino così profondamente radicati nel nostro presente quotidiano tanto da farci loro prigionieri, e da impedirci di sentirci liberi di vivere serenamente la nostra vita di tutti i giorni… O forse no…

Proviamo rimorso quando siamo pentiti di aver fatto una determinata azione nel passato, mentre il rimpianto consiste nel sentire dolore per qualcosa che non si è fatto nel passato, in genere per non aver colto un’occasione. Queste due condizioni emotive ci provocano spesso disagio e sofferenza.

Rischiamo così di vivere male, o comunque non nel miglior modo possibile, il momento per noi infinitamente più importante, cioè quello presente. Se ci riflettiamo un attimo comprendiamo facilmente che sia il rimorso che il rimpianto hanno a che fare con il senso di colpa.

Ognuno di noi deve in qualche modo farci i conti, e magari anche iniziare a farci pace… In quanto legate al passato, queste due sensazioni sono spesso e decisamente poco utili nel presente, e anzi sovente di grave ostacolo.

Evitiamo quindi di continuare a pensare con tristezza o risentimento a cosa avremmo potuto fare o essere, o a come avremmo potuto agire diversamente, e di restare prigionieri di un rammarico e di un pentimento che ci tolgono serenità, energie e determinazione.

Possiamo mettere in atto a questo scopo alcuni pensieri, atteggiamenti e comportamenti che possono rivelarsi concretamente utili per tornare a vivere in modo più equilibrato e sereno. Ne riparliamo domenica prossima su questa rubrica de “Il Torinese”. Buona domenica!

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.

www.tentoni.it

Risotto raffinato al pesce Persico 

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Un delizioso risotto realizzato con un pesce di lago tra i più pregiati

Il pesce Persico ha carni morbide e delicate, perfette abbinate al riso. Un primo piatto raffinato e ricco di gusto. 

Ingredienti per il brodo: 
1 pesce da zuppa e 2 teste 
1 carota 
1 gambo di sedano 
1/2 cipolla 
2 spicchi di aglio 
Sale e pepe q.b. 
1 foglia di alloro, rosmarino, prezzemolo q.b 

Ingredienti per il risotto: 
1 Filetto di pesce Persico (350gr) 
2 pomodori maturi 
1 piccola cipolla 
1 spicchio di aglio 
1 noce di burro e poco olio evo 
Vino bianco secco, sale e pepe q.b. 

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Preparare il brodo: cuocere tutti gli ingredienti in due litri di acqua per circa un’ora. 
Risotto: in una larga padella rosolare la cipolla e l’aglio poi, aggiungere i pomodori tagliati a dadini e il filetto di pesce tagliato a pezzi. Aggiungere il riso, farlo tostare per qualche minuto, spruzzare con il vino bianco, lasciar evaporare poi, continuare la cottura versando a poco a poco il brodo caldo. Servire ben caldo cosparso di prezzemolo tritato. 

Paperita Patty

Baratti & Milano, la “culla sabauda” dal 1858

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SCOPRI – TO

Itinerari e sorprese torinesi

Baratti e Milano, il prestigioso salotto della caffetteria sabauda fu ritrovo di grandi personalità già dal ‘900 come lo scrittore Cesare Pavese, l’ex presidente della Repubblica Luigi Einaudi ed il poeta del crepuscolarismo Guido Gozzano che dedicò a Baratti la celebre poesia Le Golose. Amarono questo locale anche l’ex presidente del Consiglio dei Ministri Giovanni Giolitti e il politico e scrittore Massimo D’Azeglio.
Il Caffè storico nasce nel 1858 dall’idea di Ferdinando Baratti ed Edoardo Milano, due giovani di origini canavesi, i quali aprirono in via Garibaldi un laboratorio di pasticceria e qualche anno dopo visto il successo si trasferirono presso la Galleria Subalpina di Piazza Castello, in centro a Torino, dove è ancora oggi. Qualche anno dopo l’apertura Ferdinando Baratti creò il primo “cremino”, ovvero un cioccolatino a strati di nocciola e cioccolato. All’interno il locale stupisce e affascina ogni cliente grazie alla sua raffinatezza ed eleganza, con i suoi marmi bianchi, i mosaici colorati, i lampadari maestosi, gli specchi ornati da cornici ottocentesche, le tavole imbandite e i dipinti alle pareti. Furono infatti lo scultore Edoardo Rubino e gli  architetti Giulio Casanova e Pietro Fenoglio a realizzare nei primi del novecento il Caffè letterario così, come lo vediamo ancora oggi.
L’ECCELLENZA DEL TEMPO E’SEMPRE PRESENTE
Alla guida di Baratti e Milano vi è oggi il Signor Papa, il quale ci racconta di essere stato prima il direttore del laboratorio del Caffè a Bra ed ora che è nella prestigiosa caffetteria è anche il tecnologo del laboratorio, ovvero colui che si occupa di sviluppare nuovi prodotti. Il signor Papa nella sua lunga carriera ha creato 18 nuovissimi gusti di cremino tra i quali troviamo il “Noir” con strati di mandorla e cacao, il gusto tiramisù, il creme brulèe e ancora , mandorla, wafer,
pistacchio e moltissimi altri.  La ricetta dell’autentico cremino resta la stessa ormai dalle origini di Baratti e Milano, ed è diventato pian piano famoso in tutto il mondo.
Celebri sono anche “le caramelle ripiene di crema” a cui si sono affiancate nel tempo quelle alla nocciola e ad altri 21 gusti particolari come quelle allo spritz o alle erbe, realizzate con grande cura e maestria.
Meno conosciuti ma molto apprezzati sono i cioccolatini di croccante cioccolato bianco con un cuore di limoncello, che meritano sicuramente una lode ed il “Subalpino” che ricorda il Bicerin all’esterno cioccolato fondente e all’interno panna e caffè.
Baratti e Milano segue la tradizione sabauda anche per la pasticceria mignon e per le torte, tra cui la torta Baratti, la torta Reale, la Barattina e la torta Giandujotto, ognuna delle quali con una propria particolarità tutta da scoprire.
Grande eccellenza ricercata e apprezzata nei pomeriggi invernali piemontesi è la cioccolata calda accompagnata da una ricca nuvola di vera panna artigianale.
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QUANDO GLI CHEF STELLATI INCONTRANO LA TRADIZIONE
Il maestoso locale torinese offre inoltre la possibilità di leccornie salate come il celebre tramezzino, dove il pane è rigorosamente fatto nel retro bottega, morbido, fragrante, con differenti ripieni, dal prosciutto cotto d’alta qualità, ai carciofini, alla frittata, con la possibilità di gustarli anche caldi.
Da qualche anno a preparare i pranzi del locale, vi è il grande chef Ugo Alciati celebre per i suoi leggendari plin al sugo d’arrosto e le tagliatelle ai 40 tuorli al sugo di fassona e molti altri piatti della tradizione piemontese,  che variano ogni mese seguendo rigorosamente la stagionalità dei prodotti. A curare i vini troviamo invece l’enologo Piero Alciati.
Baratti e Milano è quindi non solo un celebre caffè storico, ma si distingue anche da altri locali per la sua ricerca accurata di materie prime come le nocciole delle Langhe IGP e il latte della Normandia.
Tra i clienti che frequentano maggiormente il locale, oltre agli immancabili torinesi sono sempre più i turisti segno di un grande successo naturale e spontaneo, chi rimane seduto per ore e chi invece predilige il classico caffè al banco, servito fino a qualche anno fa dal Signor Ettore che provvedeva a creare delle schiume di grande maestria e se il cliente glielo permetteva regalava un tocco di cioccolata nel caffè. Oggi troviamo il Signor Pino, anche lui di grande professionalità e di grande cuore. La particolarità di questo locale è quindi anche nel personale che con grande memoria ricorda i nomi dei clienti e li coccola sempre con nuove prelibatezze.
Andare da Baratti e Milano è quindi un’esperienza a 360 gradi che coinvolge tutti i sensi ed in particolare poi, chi lavora con i dolci offre emozioni alle persone e si sa che tutti noi ci innamoriamo di chi ci fa emozionare.
NOEMI GARIANO
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La video-intervista ↘️

La ricetta della Cuoca Insolita: hamburger di ceci e noci

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Rubrica a cura de La Cuoca Insolita

Carne sì, carne no? Io non consiglio mai risposte del tipo “o bianco o nero”. Consiglio invece di alternare, a meno che non ci siano motivi personali che ci spingono ad essere più rigorosi. Ciò che conta di più è sapere di avere delle alternative. È così che, una volta ogni tanto, si può includere anche una ricetta di un secondo che non sia a base di carne.  Qui la proposta è ceci, noci e spinaci, ma se in frigorifero ci sono altri ingredienti (ad esempio i broccoli al posto degli spinaci, oppure le lenticchie al posto dei ceci) la ricetta sarà perfetta comunque. È il principio dell’utilizzare quello che si ha a disposizione in quel momento, che a volte rischia di finire gettato. I vantaggi? Risparmio: di tempo e di denaro.

Tempi: Preparazione (5 min); Cottura (20 min in forno oppure 10 in padella);
Difficoltà (da 1 a 3): 1
Costo totale: 6 €/kg

Attrezzatura necessaria: Tagliere e coltello a lama liscia, robot mixer tritatutto, leccapentole, ciotola di medie dimensioni, padella antiaderente da 26 cm, paletta di legno per non rigare la padella

Ingredienti per fare gli hamburger di ceci e noci

·       Ceci cotti e sgocciolati – 200 g
·       Noci sgusciate – 60 g (2 o 3 a testa)
·       Spinaci cotti – 60 g (70 topinambour)
·       Uovo intero – n. 1
·       Cipolla – 60 g
·       Aglio – 1 pezzetto (1,5 g)
·       Olio e.v.o. – 2,5 cucchiai (25 g)
·       Rosmarino (meglio fresco) – 1 rametto (5 g)
·       Prezzemolo (meglio fresco) – 10 g
·       Sale fino integrale – 1 cucchiaino (5g)
·       Pepe – 1 macinata generosa
·       Farina di semi di lino – 80 g (60)
·       Farina di mais – 50 g (40)
·       Farina di riso: q.b. per infarinare gli hamburger

Perché vi consiglio questa ricetta?

Valori nutrizionali: rispetto ad un tradizionale hamburger di carne che si può trovare in commercio, troviamo il 75% in meno di grassi saturi (i responsabili di un innalzamento del colesterolo).
In 100 g di questo hamburger c’è una quantità di fibre circa 3-4 volte superiore rispetto a 100 g di una carota.
Le noci sono ricche di Vitamina E, utile a contrastare la formazione dei radicali liberi.
Grazie alle noci e ai semi di lino, ci garantiamo la dose giornaliera raccomandata (RDA) di acidi grassi Omega 3 (la stessa quantità in un filetto di salmone) = riduzione del rischio di malattie cardiovascolari.

Approfondimenti e i consigli per l’acquisto degli “ingredienti insoliti” a questo link.
In caso di allergie… Allergeni presenti: Uova

hamburger di ceci e nociCome si preparano gli hamburger di ceci e noci

I TRUCCHI PER VELOCIZZARE IL LAVORO

Da tenere in dispensa: noci già sgusciate. Le noci sgusciate non sono necessariamente di qualità inferiore rispetto a quelle intere. Per saperne di più vi rimando a questo link. In frigorifero: Tenete sempre pronta qualche cipolla e qualche spicchio d’aglio già sbucciati. La farina di semi di lino si può preparare una volta al mese e conservare in frigorifero.

Nel surgelatore: meglio acquistare il prezzemolo in primavera-estate, lavarlo, tritarlo subito e poi conservarlo nel freezer per tutto l’inverno.

Fase 1: L’IMPASTO

Strappate le foglioline di rosmarino dal gambo e tagliatele a piccoli pezzetti con un coltello a lama liscia. Nel contenitore del robot mixer mettete tutti gli ingredienti tranne le farine (di lino e di mais). Tritate a massima velocità fino ad ottenere un composto cremoso (va benissimo che resti qualche pezzetto intero). Aggiungete la farina di semi di lino e la farina di mais e mescolate ancora con il robot. L’impasto dovrà risultare morbido ma non appiccicoso. Se necessario, aggiungete altra farina di semi di lino.

Trasferite l’impasto in una ciotola, formate con le mani delle palline e schiacciatele fino ad ottenere la forma di un hamburger. Con la farina di riso, impanate gli hamburger da entrambi i lati.

FASE 2: LA COTTURA DEGLI HAMBURGER DI CECI E NOCI

In padella: Scaldate un poco di olio di oliva nella padella antiaderente, insieme ad un rametto di rosmarino lasciato intero. Sistemate gli hamburger nell’olio caldo e fate rosolare per 5 minuti a fuoco medio basso, senza girare. Con la paletta girate quindi gli hamburger sull’altro lato e proseguite la cottura per altri 5 minuti.

In forno: su una teglia con carta da forno, versate olio sulla carta, sistemate sopra gli hamburger e oliate ancora leggermente. Cuocete in forno ventilato a 180° C per 20 minuti.

Servite caldi, insieme ad un contorno di verdure e/o un cereale.

 COME CONSERVARE GLI HAMBURGER DI CECI E NOCI

Impasto prima della cottura: 1 giorno in frigorifero (c’è l’uovo crudo)
Hamburger cotto: 3 giorni in frigorifero; 3-6 mesi in surgelatore.
Farina di semi di lino: 1 mese in frigorifero, ben chiusa in contenitore scuro.
I ceci si possono sgocciolare e sciacquare 24-48 h max prima dell’uso (tenere quindi in frigorifero)